ilTorinese

Atterraggio difficile 

IL PUNTASPILLI di Luca Martina 

Tutti coloro che hanno avuto modo di effettuare un viaggio aereo avranno ben presente la sensazione di leggero disagio che accompagna l’annuncio dell’atterraggio. 

Le cinture vanno allacciate, i sedili riportati in posizione e le bevande vengono ritirate dagli assistenti di volo: occorre evitare che nel momento nel quale i carrelli toccheranno la pista le vibrazioni provochino dei danni ai viaggiatori.

Molto raramente il ritorno a terra si può autenticamente definire come un “atterraggio morbido”, dove non si avverte nessuna differenza tra l’attimo prima e quello immediatamente successivo all’impatto.

La capacità del pilota di limitare i sobbalzi al momento del contatto viene spesso premiata dagli applausi dei passeggeri, finalmente sollevati.

Simili applausi, seppure in senso metaforico, saranno certamente riscossi dai banchieri centrali (Jerome Powell negli Stati Uniti e Christine Lagarde nell’area euro) se riusciranno a fare approdare l’economia su di una pista piuttosto accidentata, senza generare spiacevoli incidenti.

Il dibattito sulla probabilità che ciò possa accadere si è particolarmente animato nelle ultime settimane.

Alcuni dei maggiori esponenti del mondo finanziario hanno rilasciato dichiarazioni molto pessimiste, che lasciano poco spazio a manovre che possano evitare le peggiori conseguenze.

L’amministratore delegato della banca d’affari statunitense JP Morgan, Jamie Dimon, teme l’arrivo di un “uragano economico”; il vulcanico fondatore della Tesla, Elon Musk, esprime una “fortissima sensazione negativa”; Larry Fink, al timone di BlackRock, prevede “inflazione altissima per molti anni” e, per chiudere in bellezza, John Waldron, presidente di Goldman Sachs, mette in guardia sulla presenza di una quantità mai vista prima di potenziali shocks…

Si tratta di esternazioni che preoccupano e che lasciano ben poche speranze al futuro immediato dell’economia mondiale, avviata, secondo costoro, verso una recessione molto severa.

Esistono però anche degli elementi che possono rendere possibile un rallentamento graduale, senza troppi violenti impatti sul duro terreno, della crescita.

I dati più confortanti provengono dagli Stati Uniti, come sempre precursori delle fasi di svolta economica. L’ultima indagine congiunturale (la ISM) ha mostrato un rallentamento sia dell’industria che dei servizi ma ambedue i settori si sono mantenuti al di sopra del livello (pari a 50) al di sotto del quale scatta l’allarme (il rischio di recessione).

Il rallentamento è una condizione indispensabile per raffreddare l’inflazione in quanto la riduzione della domanda di beni e servizi provoca la riduzione dei loro prezzi (o della loro salita).

Un altro fenomeno da seguire con attenzione è il surriscaldamento del mercato del lavoro dove il numero di posti richiesti dalle aziende è attualmente superiore alle persone in cerca di occupazione.

Questo squilibrio potrebbe innescare una spirale prezzi-salari.

La richiesta di aumenti degli stipendi per compensare la perdita del potere di acquisto è uno dei maggiori timori della Fed, la banca centrale statunitense: le aziende, per proteggere i loro bilanci, sarebbero indotte poi a scaricare i maggiori costi sui prezzi dei loro prodotti (acquistati grazie anche ai maggiori salari) producendo così ulteriore inflazione.

Per fortuna qualche elemento di conforto si può anche in questo caso trovare: la disoccupazione è solo ora tornata agli stessi livelli (recuperando quanto perso) pre-pandemia e anche le pressioni provenienti dai salari, saliti meno dell’inflazione, sono per il momento contenute.

Simili considerazioni possono valere anche per il nostro continente che, per la sua maggiore dipendenza dalle importazioni di risorse energetiche, sta affrontando una congiuntura più difficile di quella americana.

Insomma, non è ancora tutto perduto e un atterraggio complicato, ma in grado di evitare l’irreparabile, è ancora possibile.

I passeggeri/investitori dovranno senza dubbio ancora affrontare delle forti turbolenze e i piloti avranno il loro bel daffare per riportarci a casa spaventati ma indenni.

Per conservare il buon umore consiglierei di rivedere il film Sully, tratto dalla storia vera del capitano Chesley Sullenberger, in grado di fare atterrare un aereo della US Airways, con ambedue i motori danneggiati dall’impatto con uno stormo di uccelli, sul letto del fiume Hudson e di portare in salvo tutte le persone a bordo.

Naturalmente non prima di avere ben allacciato le cinture!

I misteri dello Stivale dalle trame al petrolio assassino

NELLA PENNA DI MARCO DELPINO

 

Le trame d’Italia non sono una novità. Particolarmente negli ultimi anni c’è chi grida ormai costantemente al complotto. Se poi i complotti siano reali o frutto di fantasie fervide o malate lo dirà la storia. Una cosa, però, è certa: se si prende in considerazione non il ieri ma l’altro ieri, si scoprirà che la storia dell’ultimo cinquantennio, tanto per non andare troppo indietro è ricca di punti oscuri, di morti strane o inspiegate di personaggi di alto rango e anche di portata inferiore o media.

Su questi argomenti Mario Delpino, giornalista, saggista e storico ligure (vive ed opera a Santa Margherita Ligure, dove è nato) ha dedicato un libro scritto a quattro mani con Vittorio Dal Piano, italiano nato ‘alla fine del mondo’ (in Cile), già dipendente del ministero dell’Interno, ‘Trame d’Italia’, uscito nel 2015, poi ristampato, per i tipi delle Edizioni Tigulliana. In questo libro, che si legge come un giallo avvincente, ma che un giallo non è, vengono presi in esame 5 casi che hanno segnato la storia recente del nostro Paese: la morte del presidente dell’Eni, Enrico Mattei (di cui quest’anno, il 27 ottobre, ricorrono i 60 anni della tragica scomparsa), il ‘Piano Solo’ che vide protagonista il generale comandante dei carabinieri Giovanni de Lorenzo, toccando anche la figura del presidente della Repubblica Antonio Segni (ma il figlio Mariotto Segni in un libro uscito lo scorso anno ha definito la vicenda del golpe ‘la madre di tutte le fake news’), la fine del cammino terreno del banchiere dagli occhi di ghiaccio Roberto Calvi, trovato appeso nel giugno 1982 sotto il ‘Ponte dei Frati Neri’ sul Tamigi, andando poi a scavare nella vicenda dell’assassinio del prefetto di Palermo, Carlo Alberto Dalla Chiesa e della giovane moglie Emanuela Setti Carraro per arrivare infine alla stranissima ‘onda anomala’ che colpì l’ex ministro democristiano Toni Bisaglia domenica 24 giugno 1984, cui seguì quella del fratello, sacerdote, Don Mario, sempre per annegamento. E sullo sfondo dei  vari eventi si stagliano storie di potere, a livelli non concepibili da chi vive un’esistenza normale, tra la loggia P2 ed il petrolio.

E proprio il petrolio è, secondo l’analisi di Delpino, il motore di tutte queste vicende occulte e di tante morti strane.

L’autore, questa volta da solo, ha pubblicato, sempre per le Edizioni Tigulliana, un secondo libro che ha comunque un collegamento con il primo, anzi con quella che potrebbe essere ‘la madre di tutte le trame’, la morte di Enrico Mattei. In ‘Petrolio Assassino’, freschissimo di stampa (maggio 2022), l’autore vede un filo rosso che collega le morti di Mattei, Mauro De Mauro, Pier Paolo Pasolini e Rino Gaetano. Anche questo testo, che si snoda per 78 agilissime pagine, si legge in continuità, ma quel che è più apprezzabile è che il libro – sia pure in un percorso breve – può essere spunto per tante riflessioni, ricco come è di dati e di collegamenti. E in questo Marco Delpino ha saputo suggellare la sua opera letteraria con vera maestri.

 

Massimo Iaretti

 

 

Messa in sicurezza del territorio: in arrivo i fondi regionali

DALLA REGIONE 275 MILA EURO

PER LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO E IL RIPRISTINO DI OPERE DANNEGGIATE NEL TORINESE

  

Saranno 2 gli interventi di messa in sicurezza del territorio torinese da realizzare con i 275 mila euro messi a disposizione dalla Regione Piemonte in questi giorni.

Tali somme scaturiscono dalle possibilità previste dalla Legge Regionale 38/78, che consente l’individuazione di contributi regionali a sostegno delle amministrazioni locali qualora, nel caso di calamità naturali, non riescano a fronteggiare, con mezzi e risorse proprie, i danni occorsi al patrimonio pubblico. In totale la Regione Piemonte ha stanziato per questa nuova stagione oltre 2 milioni di euro per un totale di 20 gli interventi da realizzare in 14 Comuni e 3 Province.

In particolare, per il Torinese i contributi prevedono un finanziamento da 250 mila euro al Comune di Locana per il consolidamento della campata sinistra del ponte comunale sul Torrente Orco in località Bottegotto e uno da 25 mila euro al Comune di Lanzo Torinese per interventi urgenti di ripristino e consolidamento del tratto di muro in Via S. Ignazio.

Come sottolineano il Presidente della Regione Piemonte e l’Assessore regionale alle Opere pubbliche e Difesa del Suolo con questi contributi si riescono ad avviare e portare avanti lavori attesi anche da molto tempo dal territorio, ma che non riescono ad essere realizzati per mancanza di coperture economiche.

Grazie al sostegno regionale si potranno così realizzare lavori di somma urgenza e di ripristino di opere a rischio come la messa in sicurezza degli edifici e dei versanti naturali, il ripristino della viabilità, la sistemazione di strade comunali, la sistemazione idraulica di tratti d’acqua, il rifacimento di ponti, strade e canali.

 

Di seguito l’elenco degli interventi finanziati dalla Regione Piemonte.

 

PROV

COMUNE

OGGETTO

IMPORTO

TO

LANZO TORINESE

Interventi urgenti di ripristino/consolidamento del tratto di muro Via S. Ignazio in prossimità del civico 41

25.000,00

TO

LOCANA

Consolidamento campata sx ponte comunale sul Torrente Orco in località Bottegotto (via Pratolungo)

250.000,00

Uno show terapeutico post pandemia per riprendere i contatti

Uno show terapeutico post pandemia consentirà di riprendere i contatti, dopo due anni di interruzioni, grazie all’iniziativa di Incanto Arte Creativa, sotto la direzione artistica di Marinella Locantore e il supporto del suo team creativo, composto da un gruppo di giovani ragazzi, in programma i prossimi 9 e 10 giugno. Lo spettacolo persegue una finalità sociale, quella di riprendere contatto con noi stessi e gli altri a causa dei danni dovuti ai due anni di pandemia.

L’Associazione Incanto Arte Creativa invita alla sua nuova produzione dal titolo CONTATTO, strutturata in canto, musica, danza e teatro, per raccontare le difficoltà degli ultimi anni e la necessità di ristabilire la socialità che, nell’ultimo periodo pandemico,è stata relegata alla rete del web e in particolare dei social. Contatto rappresenta un fondamentale invito a rimettersi in gioco, a superare il periodo di sospensione e irrealtà nel quale, all’improvviso, ci siamo tutti ugualmente ritrovati. Contatto è un grido di coraggio, un invito alla vera socialità per riscoprire noi stessi e gli altri, un inno all’amore, vero ossigeno delle nostre esistenze. Attraverso i corpi che danzano e le voci che risuonano e vibrano nell’aria si accende il desiderio di tornare a sbocciare, come una rosa, dentro e fuori di noi.


Grandi emozioni e tanta passione sarà sprigionata dagli artisti,cantanti, ballerini e attori di Incanto, talenti artistici ma, soprattutto,persone di cuore che mettono a disposizione la loro “espressione” per divulgare temi sociali importanti.

CONTATTO rappresenta una nuova produzione della compagnia Incanto e andrà in scena il 9 e 10 Giugno al CAP10100 in corso Moncalieri 18 a Torino.

Cresce l’attesa e anche la richiesta dei biglietti. Per prenotare per tempo i biglietti, soprattutto per partecipare in gruppo oppure per richiedere informazioni rivolgersi a

INFO E PRENOTAZIONI

TEL 347 9018179 o 349 6465398

MAIL info.incantoartecreativa@gmail.com  

SITO www.incantoartecreativa.it

Asterischi al Politecnico

FRECCIATE

Gentilissim*,

vi inviamo remind dello spettacolo in oggetto, “Il pendolo di Charpy”, evento in ambito Just the Woman I Am aperto al pubblico, che andrà in scena giovedì 9 giugno alle ore 18,00 sul palco dell’Aula Magna del Politecnico di Torino.
Come si può vedere, anche il Politecnico di Torino ha adottato nei suoi inviti e nelle sue comunicazioni l’*. Dopo il Liceo classico “Cavour” il Poli, noto per la sua serietà a livello internazionale, adotta l’asterisco, parte di un linguaggio che ha fatto discutere ed ha suscitato anche  ilarità. Murgia docet?
L’Arciere

Buona Destra: Superbonus e rischio fallimento per le imprese

L’allarme lanciato da CNA, circa la situazione generale che sta colpendo il comparto edile in gravissima crisi di liquidità, getta un’ombra di preoccupazione circa il futuro di un settore che oggi pone a rischio la prosecuzione delle attività di circa 33 mila imprese.

“Le numerose modiche normative apportate negli ultimi 6 mesi hanno trasformato i Superbonus dell’edilizia in super-trappole per imprenditori, aziende e lavoratori del settore edile”, così Claudio Desirò, Coordinatore Regionale della Buona Destra del Piemonte, “una situazione che preoccupa, sopratutto per le ricadute economiche e sociali con il rischio di perdita di 150 mila posti di lavoro nel nostro Paese. Le aziende si ritrovano in crisi di liquidità, con i cassetti fiscali pieni, ma con l’impossibilità di cedere ulteriore credito a banche ed intermediari finanziari che ne hanno bloccato l’acquisto”.

Secondo i dati ufficiali del Ministero dell’Economia, infatti, più di 5 miliardi di Euro sono al momento bloccati e non liquidati, creando un ristagno di crediti dovuto all’incertezza normativa generata negli ultimi mesi.

“In queste condizioni le imprese dell’edilizia si ritrovano a non riuscire ad avere a disposizione la liquidità necessaria a pagare i fornitori ed i lavoratori, con il serio rischio di non portare a termine i lavori iniziati e di non riuscire a proseguire la propria attività in futuro”, commenta Desirò.

Infatti, secondo il rapporto di CNA, crescono le imprese che hanno difficoltà a onorare i loro pagamenti: il 45,9% non ha pagato i propri fornitori, il 30,6% non sta pagando tasse e imposte, il 21,1% non riesce a pagare salari e stipendi. Si viaggia, in questo modo, verso un approdo terribile: il 68,4% delle imprese paventa la sospensione dei cantieri già avviati, il 90,3% il mancato avvio di nuovi cantieri.

Secondo Desirò, “il bonus edilizia ha contribuito fortemente al rimbalzo del PIL nell’ultimo anno, ma le conseguenze che si prospettano risultano evidenziare ancora una volta come il drogare un mercato con la politica dei bonus, seppure porti risultati nell’immediato, si confermi essere una scelta che non mantiene risultati nel medio-lungo periodo, con il rischio di un effetto boomerang per il settore e per l’intero Paese”.

“L’auspicio”, conclude Desirò, “è che il Governo Draghi inizi finalmente quel percorso di profonde riforme di cui necessita il nostro Paese per poter ripartire e costruire il proprio futuro su solide fondamenta e non continui sulla strada dei bonus a pioggia, che dimostrano essere cure palliative e poco efficaci per una reale ripresa generale”.

Personale sanitario, stabilizzazione e proroga. Accordo tra Regione e sindacati

SALARIO ACCESSORIO PER IL 2021 ED APPLICAZIONE DEL DECRETO CALABRIA PER ULTERIORI ASSUNZIONI NEL PROSSIMO TRIENNIO

La Regione Piemonte e le Organizzazioni sindacali hanno sottoscritto l’accordo sui fabbisogni e sulla stabilizzazione del personale sanitario e socio-sanitario.

L’accordo, raggiunto al termine del tavolo permanente insediato il 4 maggio scorso, prevede la stabilizzazione progressiva nel rispetto delle scadenze dei contratti, dei 1.137 operatori delle professioni sanitarie e socio sanitarie (in particolare infermieri, tecnici, Oss e assistenti sociali) in possesso dei requisiti nazionali previsti dal Governo (ovvero aver maturato al 30 giugno 2022 18 mesi di servizio di cui almeno 6 nel periodo Covid).

Circa 650 saranno assunti nel 2022 e gli altri aventi diritto nel 2023, in continuità temporale con la scadenza dei contratti attualmente in essere.

Nel bilancio delle aziende sanitarie del Piemonte, inoltre, verranno garantiti dalla Regione 8 milioni di euro di risorse straordinarie per la proroga fino a fine anno dei contratti a tempo determinato del personale sanitario e socio-sanitario in scadenza nel secondo semestre del 2022, ritenuti necessari ai fabbisogni delle aziende sanitarie, ma privi dei requisiti previsti dal Governo per la stabilizzazione, in tutto circa 530 professionalità.

Trovata, infine, anche la copertura per il riconoscimento della retribuzione accessoria del personale relativa all’anno 2021. Altro punto qualificante dell’accordo, l’impegno nella definizione ed applicazione del decreto Calabria, che prevede la possibilità di revisione del limite di spesa per il personale. Fermo restando il rispetto dell’equilibrio economico e finanziario del servizio sanitario regionale, è stato definito un incremento del 2% per il 2022, del 3 % per il 2023 e del 5% per il 2024.

Il presidente della RegioneAlberto Cirio  e l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte Luigi Icardi  hanno sottolineato nei loro interventi come l’accordo rappresenti “un’importante iniezione di personale nel sistema sanitario regionale. La pandemia ha messo a nudo le criticità, senza personale sanitario, operatori socio-sanitari e assistenti sociali non c’è Sanità. Le nuove assunzioni e stabilizzazioni del personale Covid-19 consentiranno di gestire con maggiore serenità le liste di attesa e le urgenze della quotidianità del servizio sanitario”. Tutto questo, hanno osservato il presidente e l’assessore alla Sanità, mantenendo l’impegno a potenziare il personale sanitario, oltre a garantire il turn-over, attraverso l’accordo sul Decreto Calabria, che nel prossimo triennio garantirà ulteriori assunzioni, a cominciare da quest’anno, non appena sarà definito a livello nazionale il riparto delle risorse per la Sanità delle Regioni e verranno rimborsati dallo Stato i circa 340 milioni residui della spesa per la pandemia anticipati dal Piemonte nel 2021.

L’accordo è stato sottoscritto dalle organizzazioni sindacali CGIL (Massimo Esposto), CISL FP (Alessandro Bertaina), UIL FPL (Roberto Scassa), FIALS (Daniele Baldinu), FSI USAE (Salvatore Orifici), NURSING UP (Claudio Delli Carri). I rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno evidenziato l’importanza dell’accordo, definito storico. Un passo avanti per dare certezze al personale sanitario che ha dato un contributo fondamentale nella pandemia Covid attraverso la stabilizzazione, la proroga, il riconoscimento del salario accessorio 2021 e l’applicazione del Decreto Calabria. Non un punto di arrivo, ma un punto di partenza per garantire servizi migliori per la Sanità piemontese ed avviare una nuova stagione di assunzioni. Un accordo giunto al termine di un percorso anche complicato, ma che alla fine ha prodotto un esito soddisfacente. Dai sindacati unanime riconoscimento all’impegno del presidente, dell’assessore alla Sanità e della Direzione regionale.

Stabilizzazione sanitari, Grimaldi (LUV): La lotta paga

La vittoria dei sindacati passa per l’ennesima smentita di Icardi

“La lotta paga, la stabilizzazione dei sanitari è soprattutto una vittoria dei sindacati che da mesi chiedono le risorse necessarie per garantire il funzionamento e il miglioramento dei servizi sanitari. L’esplosione delle liste di attesa e i numeri drammatici della nostra sanità non potevano portare a un altro esito né farci prendere in considerazione di lasciare a casa il personale. Senza questi lavoratori e queste lavoratrici non ci potremmo mai permette di mantenere aperti i nostri servizi” – è il commento di Marco Grimaldi, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione.

“Fino a ieri Icardi ci diceva che quelle figure, secondo lui poco qualificate, non potevano essere interamente stabilizzate. Fortunatamente – prosegue Grimaldi – l’Assessore alla Sanità è stato smentito per l’ennesima volta e si sono finalmente trovate le risorse, che ancora qualche settimana fa abbiamo chiesto di inserire nel bilancio e che ci sono state negate bocciandoci tutti gli emendamenti sul tema”.

“Eppure – conclude Grimaldi – non è ancora finita: se c’è una cosa che la pandemia ci ha insegnato è che la poderosa macchina sanitaria regionale non può essere gestita senza un’organizzazione. Ecco perché dobbiamo trovare nuove risorse per prolungare tutti i contratti precari, a partire da quelli degli operatori amministrativi non inclusi nel decreto che prevede la stabilizzazione di chi ha accumulato 18 mesi di servizio”.

Noi Di Centro-Mastella e i referendum

“5 sì convinti al referendum di domenica prossima per una vera giustizia, per una giustizia giusta e
per avviare, almeno si spera, una vera riforma del settore. Tutti sappiamo, al riguardo, le vere
motivazioni politiche che hanno impedito, di fatto, la riforma della giustizia in questi ultimi anni nel
nostro paese. Il giustizialismo manettaro di settori consistenti della politica da un lato e la non
volontà di mettere in discussione equilibri ormai consolidati dall’altro hanno fatto sì che l’unica
strada per tentare di smuovere le acque è rappresentata dal ricorso allo strumento del
referendum. Certo, il referendum, sperando che l’esito sia comunque positivo, non risolve
automaticamente i problemi ma è indubbio che può rappresentare una spinta formidabile per
avviare un percorso legislativo di riforma della giustizia italiana. Com’è ovvio, non possiamo
attenderci alcun segnale incoraggiante da alcuni settori della politica italiana – dai 5 stelle alla
sinistra giustizialista – che lavorano per lo status quo e la non volontà riformista.
Comunque sia, dall’esito del referendum di domenica prossima capiremo se la giustizia italiana
andrà incontro ad una stagione di riforme e di cambiamento o se prevarrà, ancora una volta, la
situazione esistente. Noi lavoriamo per il cambiamento”.

Giorgio Merlo Presidente Nazionale Noi Di Centro-Mastella
Renato Zambon Segretario Regionale Piemonte Noi Di Centro-Mastella.

«Piemonte prima regione che da’ il via alla stabilizzazione degli operatori sanitari».

Sanità, Nursing De Palma:  «Oltre 1.137 tra infermieri e oss godrà, finalmente, del tanto atteso contratto a tempo indeterminato. La speranza è che presto anche altri territori seguano il medesimo esempio. La strada della valorizzazione non può e non deve diventare una corsa a ostacoli».

ROMA 7 GIU 2022 – «La Regione Piemonte, a quanto pare, è la prima in ordine di tempo che ha deciso di rendere concreta la tanto attesa stabilizzazione degli operatori sanitari. Ci arrivano conferme ufficiali, nelle ultime ore, che confortano quella che nei giorni scorsi sembrava una ipotesi concreta, ma su cui non avevamo ancora certezze. Adesso tutto è diventato realtà e naturalmente siamo di fronte a un momento importante per la sanità italiana, anche se strettamente collegato ad un territorio circoscritto. La speranza concreta è che anche altre Regioni seguano il medesimo esempio, affinché la valorizzazione degli infermieri non diventi una corsa a ostacoli, con un traguardo fantasma che sarebbe di fatto irraggiungibile. Tutto questo non è possibile: non lo è per i professionisti della sanità e non lo è per i cittadini, che meritano di godere di un sistema efficiente e incentrato sulla qualità di chi è in grado di mettere a disposizione della collettività la propria esperienza, le proprie conoscenze, il proprio spirito di sacrificio per la causa».

Così Antonio De Palma, Presidente del Nursing Up.

Con un impegno di 58 milioni di euro la Regione si impegna ad assumere, con contratto a tempo indeterminato, nel sistema sanitario piemontese, 1.137 tra infermieri e operatori sociosanitari che erano stati ingaggiati con rapporti di lavoro a termine per affrontare l’emergenza pandemia.

Di questi 656 saranno “regolarizzati” entro l’anno in corso e i restanti il prossimo.

Non dimentichiamo che c’è una parte del personale che non rientra nei parametri fissati dalla norma. Per questi che sono oltre 500, si è deciso di prorogarli tutti in servizio fino a fine anno, finanziando questo intervento con soldi della Regione, circa 8 milioni.

«Non possiamo che essere soddisfatti di quanto sta accadendo, continua De Palma: tutto questo da’ un senso alla battaglia portata avanti da mesi da parte di sindacati come il nostro che ha non si è mai risparmiato nella lotta contro la precarietà del personale sanitario. Stiamo parlando di infermieri che hanno lottato faccia a faccia con la morte: è incredibile apprendere che la maggior parte degli operatori sanitari che hanno difeso le nostre vite negli ultimi due anni, a rischio della propria, che hanno pagato più di tutti lo scotto dell’emergenza in termini di decessi e contagi, per la maggior parte, da Nord a Sud, erano precari. La speranza è che altre Regioni seguano presto l’esempio del Piemonte», conclude De Palma.