ilTorinese

A Saluzzo “C’è fermento”

Al “Quartiere” di Saluzzo si scaldano i motori per la XII edizione del Salone dedicato alla birra artigianale di qualità

Da giovedì 16 a domenica 19 giugno

Saluzzo (Cuneo)

E’ sicuramente uno degli appuntamenti più attesi e importanti del settore a livello nazionale. 20mila persone in quattro giorni nell’edizione pre – pandemia del 2019, “C’è Fermento”, il “Salone delle birre artigianali di qualità” ritorna a proporsi quest’anno, da giovedì 16 a domenica 19 giugno, nella sua XII edizione, a Saluzzo, nei cortili settecenteschi de “Il Quartiere” (ex-Caserma Mario Musso, in piazza Montebello 1) che cura l’organizzazione in collaborazione con la Città di Saluzzo e il Comitato per la “Condotta Slow Food del Marchesato di Saluzzo”. Promettenti i numeri: venti birrifici (compresa una beer firm) per un totale di 120 birre alla spina e 11 cucine di strada che per quattro giorni (dalle 18 alla mezzanotte, giovedì e domenica; dalle 18 all’una, venerdì e sabato) animeranno il “Quartiere”, portando a Saluzzo il meglio della produzione di birra artigiana e di street food di qualità da tutta Italia. In particolare da tutto il Nord e dal Centro Italia, dal Piemonte al Trentino Alto Adige, dalla Lombardia alle Marche, in una proposta attentamente selezionata dalla “Guida alle Birre d’Italia Slow Food” e dal comitato scientifico formato da Luca Giaccone e Francesco Nota. Fra le Regioni rappresentate per la prima volta a “C’è Fermento 2022”, le Marche e il Trentino Alto Adige insieme a otto tra i “Mastri Birrai” e relativi birrifici, come “Beer In”, “Edit Brewing” , “Filodilana”, “Sagrin” e “La Piazza” dal Piemonte; “Birrificio Manerba” dalla Lombardia; “61cento” dalle Marche e “Birrificio Impavida” dal Trentino Alto Adige. Presente al Salone anche una “Birroteca”, dove poter trovare le proposte in bottiglia e in lattina: ogni birrificio selezionerà due referenze da proporre in queste versioni, per un totale di 40 birre da poter acquistare e consumare a casa propria. Molteplici e in arrivo pressoché da tutta Italia, anche le 11 cucine di strada selezionate dalla “Condotta Slow Food del Marchesato di Saluzzo”, con proposte che arrivano in particolare da Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Abruzzo, Toscana, Campania e Puglia. Le quattro giornate di “C’è Fermento” saranno scandite dai percorsi di degustazione curati e organizzati dall’ “Associazione ABC”, una piccola realtà cuneese che durante le serate di apertura porterà alla scoperta dei birrifici protagonisti e delle relative birre. Ogni giorno verrà proposto un percorso diverso di degustazione itinerante all’interno del “Salone”, durante il quale si svilupperà un tema specifico e si approfondiranno diversi aspetti della produzione e della degustazione delle birre. Ma non mancheranno anche gli “Appuntamenti Off”: eventi collaterali, musica diffusa, laboratori e visite sul territorio. Sempre all’interno de “Il Quartiere”, ma nel cortile d’onore, troveremo anche la postazione di musica e interviste di “Radio Beckwith”. Da non perdere anche le proposte del “Progetto IGA”, che si occupa di birre artigianali italiane realizzate con uva e con il mosto d’uva, una peculiarità riconosciuta anche a livello internazionale. Un punto di contatto tra due mondi, non una birra creata a partire da un mix ma l’elaborazione di un prodotto complesso che viene integrato e arricchito con l’utilizzo di uva. Questo progetto di eccellenza nel mondo del made in Italy  brassicolo verrà presentato al “Salone” con uno stand dedicato.

E intanto è ormai partito, a Saluzzo, il “percorso di avvicinamento” al “Salone, che ha, come momento clou, la “Collaboration beer”, creata appositamente per questa edizione. L’idea? Produrre una birra collaborativa simbolica, una “birra a più mani”, la cui ricetta viene creata dai mastri birrai di alcuni dei birrifici cuneesi partecipanti alla manifestazione. Una birra che sarà dedicata alla filiera locale – sia i cereali, sia i luppoli provengono dalla Provincia Granda – non troppo alcolica ma profumata e caratteriale. Domenica 12 giugno, alle 18,30, a Castellar la “Collaboration beer” verrà presentata in una tavola rotonda in cui si discuterà della filiera produttiva della birra alla presenza delle autorità. Martedì 14 giugno, alle 18,30, al Castello di Lagnasco, si terrà una sfida gastronomica, con il “Laboratorio del Gusto”: un contest sul beer pairing, in cui a ciascun prodotto presente verranno abbinati due birrifici, che si sfideranno al miglior abbinamento deciso dai partecipanti. Il fine settimana precedente il “Salone”, da giovedì 9 a domenica 12 giugno, nei bar e nei ristoranti di Saluzzo “Aspettando C’è Fermento” porta in anteprima le birre dei “Mastri Birrai”, abbinandole alle proposte ristorative saluzzesi.

g.m.

Per info: “Fondazione Amleto Bertoni”, piazza Montebello 1, Saluzzo (Cuneo); tel. 0175/43527 o www.cefermento@fondazionebertoni.it

Ph. Chiara Bruno

A Parigi con il piccolo Principe

E’ un’emozione indescrivibile visitare a Parigi, al Musée des Arts Décoratifs, la prima grande esposizione in un museo della Francia dedicata al Piccolo principe e poter ammirare il manoscritto originale del libro, proveniente dalla Morgan Library & Museum di New York.

Nelle sale espositive a due passi dal Louvre, À la rencontre du petit prince celebra uno dei più grandi capolavori della letteratura mondiale, probabilmente l’opera più tradotta dopo la Bibbia tanto da contare edizioni in oltre cinquecento lingue e dialetti differenti. Una mostra composta da oltre seicento pezzi (acquerelli, schizzi e disegni, anche inediti, oltre a fotografie, poesie, ritagli di giornale, estratti delle corrispondenze) che raccontano le tante sfaccettature di Antoine de Saint-Exupéry che fu scrittore e poeta, aviatore e filosofo, esploratore e giornalista sempre animato da un profondo ideale umanista. “È una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto, abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato, rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito. È una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito, non credere in nessun amore solo perché uno di loro è stato infedele, buttate via tutte le possibilità di essere felici solo perché qualcosa non è andato per il verso giusto. Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza. Per ogni fine c’è un nuovo inizio“. Una frase che condensa il messaggio contenuto nell’opera più famosa di Saint-Exupéry, pubblicata il 6 aprile 1943 da Reynal e Hitchcock in inglese, e solo tre anni dopo in Francia. Antoine Jean Baptiste Marie Roger de Saint-Exupéry era nato a Lione il 29 giugno del 1900 in una famiglia di antiche radici nobiliari ( uno dei suoi antenati aveva combattuto con gli americani a Yorktown, la battaglia che decise l’esito della Guerra di Indipendenza americana). Aviatore e scrittore francese, guardava all’avventura e al pericolo con gli occhi del poeta e, come si può leggere nelle pagine de Il Piccolo Principe, anche con quelli di un bambino. Di grande impatto emotivo sono i racconti dedicati ai voli aerei, tra i quali Volo di notteL’aviatore e Terra degli uomini. Durante la seconda guerra mondiale si arruolò nell’aeronautica militare francese e dopo l’armistizio nelle Forces aériennes françaises libres, schierate al fianco degli Alleati contro i nazisti. Il libro Let­tera al Gene­rale X e il senso della guerra, pubblicato nel 2014, propone una rac­colta di let­tere e brani (alcuni ine­diti in Ita­lia) di Saint-Exupéry, dove si possono leggere anche le ultime com­mo­venti parole scritte all’amico Pierre Dal­loz in una breve missiva che non fu mai spedita , datata 30 luglio 1944, il giorno antecedente il suo abbat­timento mentre era in volo sul mar Mediterraneo. Queste pagine rappresentano di fatto il testamento spirituale e artistico di uno dei più straordinari personaggi del Novecento, dove Saint-Exupéry racconta una storia diversa da quella del ragaz­zino dai capelli d’oro che apprende e soprattutto inse­gna. In questo libro l’autore si pre­senta al let­tore come aviatore e uomo in guerra  ma soprat­tutto come una persona alla quale stanno a  cuore la ricerca di un senso per l’uomo e per la vita, con domande sulle ragioni di tante cru­deltà e fol­lie che fanno parte del conflitto bellico. La sua morte in volo restò per molti anni misteriosa, finché nel 2004 venne localizzato e recuperato il relitto del suo aereo. Colpito da un caccia tedesco nel mare antistante la costa marsigliese, il Lockheed P38 Lightning a bordo del quale volava Antoine de Saint-Exupery si inabissò a una settantina di metri di profondità. Lo scrittore francese, partito in missione ricognitiva, era scomparso senza lasciar traccia all’alba del 31 luglio del 1944, poco dopo il decollo da una base in Corsica. Il 29 giugno del 2000, nel centenario della nascita, gli è stato intitolato l’aeroporto di Lione. Per raccontare in sintesi estrema l’insopprimibile spirito d’avventura che ne segnò l’intera, seppur breve vita, bastano forse queste poche parole: “Quando si arriva al futuro, il nostro compito non è di prevederlo, ma piuttosto di consentire che accada“. Merci pour tout, monsieur de Saint-Exupery.

Marco Travaglini

 

La Città dell’Aerospazio prende vita Ma dove sono i “cittadini”?

A cura di lineaitaliapiemonte.it

La Fiom Cgil sul progetto di Città dell’Aerospazio in corso Marche a Torino: bene l’idea di realizzare laboratori, campus, spazi urbani e museali, ottimo l’insediamento di una settantina di imprese e la creazione di 2500 nuovi posti di lavoro ma finora non c’è stato il coinvolgimento dei lavoratori interessati né delle organizzazioni sindacali. “Non si è ancora aperto un confronto vero sul territorio e dentro le aziende chiamate in causa, chiediamo alle istituzioni locali, Comune e Regione, un incontro urgente”…

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https://www.lineaitaliapiemonte.it/2022/06/01/leggi-notizia/argomenti/lineaitaliapiemonteit/articolo/la-citta-dellaerospazio-prende-vita-ma-dove-sono-i-cittadini.html

Traffico record a Caselle: maggio il migliore di sempre per numero di passeggeri

IL PRIMATO NELLA STORIA DELL’AEROPORTO

Nel mese il traffico si attesta a 378.367 passeggeri, segnando una crescita del 21% sui dati dello stesso mese 2019 (pre-Covid). Già annunciati 3 nuovi voli per la prossima stagione invernale

Il mese di maggio 2022 fa segnare un nuovo record per Torino Airport. Il traffico passeggeri registrato nel mese appena concluso si attesta a 378.367 passeggeri e segna il primato come miglior mese di maggio di sempre nella storia dell’Aeroporto di Torino. La crescita dei volumi è pari al +21% sui dati di maggio 2019, quando i passeggeri erano stati 313.028. Analizzando i dati progressivi da gennaio a maggio 2022 (1.507.317 passeggeri), l’Aeroporto di Torino recupera quasi il 90% del traffico registrato nello stesso periodo 2019.

Il record di maggio 2022 evidenzia un altro importante risultato: il mese scorso è stato infatti il secondo miglior mese di sempre nella storia dell’Aeroporto, secondo soltanto ai volumi di traffico di luglio 2017, quando i passeggeri erano stati 388.502.

Anche sul fronte dei movimenti aerei le performance a maggio 2022 di Torino Airport sono state molto positive: con 3.882 movimenti, il mese fa segnare un +7,7% su maggio 2019; considerando il periodo da gennaio a maggio 2022 (16.425 movimenti), il recupero sui dati dello stesso arco temporale 2019 è superiore all’87%.

La forte ripresa del traffico del mese appena trascorso ha beneficiato dei numerosi nuovi collegamenti che hanno preso il via con la stagione Summer 2022 (iniziata lo scorso 27 marzo e valida sino al 29 ottobre 2022): l’ampia scelta di voli disponibili da e per Torino a prezzi molto vantaggiosi consente ai passeggeri una estesa possibilità di combinazione di orari e tariffe e aumenta la connettività del territorio come mai prima.

L’ampliato network voli, che ora comprende 61 destinazioni di cui 47 internazionali, rappresenta infatti un’occasione di crescita per Torino e per il Piemonte, grazie alla possibilità di movimentare nuovi flussi di turisti incoming da mercati prima non serviti e ora raggiungibili a tariffe competitive, e influendo sul successo dei grandi eventi che hanno avuto luogo nelle settimane scorse sul territorio: dall’Eurovision Song Contest al Festival Internazionale dell’Economia di Torino, passando per il Salone del Libro e le Finali di calcio femminile di Champions League.

A maggio 2022 sono stati 20 i collegamenti aggiuntivi che non erano operati nello stesso mese 2019: Agadir, Billund, Breslavia, Budapest, Copenhagen, Cracovia, Lanzarote, Malaga, Palma de Mallorca, Parigi Beauvais, Pescara, Siviglia, Tel Aviv e Trapani servite da Ryanair; Atene, Lampedusa e Pantelleria servite da Volotea; Gran Canaria servita da Binter; Iasi servita da WizzAir; Parigi Orly servita da Vueling.

Le destinazioni nazionali che hanno trainato la crescita a maggio 2022 sono state Catania, Napoli e Bari, mentre sul fronte internazionale i Paesi che hanno registrato il maggiore traffico sono stati Spagna Germania e Gran Bretagna.

Molto incoraggianti anche i dati di traffico relativi al ponte del 2 giugno, Festa della Repubblica: tra mercoledì 1° giugno e domenica 5 giugno, infatti, il traffico all’Aeroporto di Torino è stato superiore ai 65mila passeggeri nei 5 giorni, con volumi giornalieri tra i 10mila e i 14mila passeggeri al giorno, movimentati per lo più su direttrici internazionali. Proprio a inizio giugno hanno peraltro preso il via anche i nuovi collegamenti per Zara, in Croazia, e Praga, in Repubblica Ceca.

Il network voli dell’Aeroporto di Torino è in continua espansione: per la stagione winter 2022/2023 sono già stati annunciati e aperti alle vendite 3 nuovi collegamenti internazionali operati da Ryanair: Stoccolma, in Svezia, Manchester, in Gran Bretagna e Vilnius, in Lituania.

Il collegamento da/per Stoccolma sarà operativo dal prossimo 2 novembre 2022, con due frequenze settimanali (mercoledì e sabato); il volo da/per Manchester sarà operativo a partire dal 5 novembre 2022, con una frequenza settimanale (sabato); infine, la rotta da/per Vilnius sarà operativa dal 1° dicembre 2022, con due frequenze settimanali (giovedì e domenica).

“Morricone Film History” di scena a Stupinigi

Nella “Palazzina di Caccia” un’Orchestra di 30 elementi rende omaggio al genio della musica da film

Venerdì 10 giugno, ore 21

Stupinigi – Nichelino (Torino)

Un viaggio di profonda carica emozionale nella storia del cinema, che celebra l’intensità di un artista in continua evoluzione, sempre pronto a esplorare e a cercare la chiave musicale perfetta per ogni film. Questo vuole essere “Morricone Film History”, uno spettacolo musicale interamente dedicato al “Premio Oscar” Ennio Morricone, scomparso a Roma (dov’era nato il 10 novembre del 1928) il 6 di luglio del 2020. Nel Cortile d’Onore della “Palazzina di Caccia” di Stupinigi (piazza Principe Amedeo, 7) il prossimo venerdì 10 giugno (ore 21), il “Cinema Ensemble Grand Orchestra” composta da 30 elementi e diretta da Simone Giusto, ripercorrerà la carriera del grande compositore italiano attraverso le sue colonne sonore più famose e significative. Diplomatosi al “Conservatorio di Santa Cecilia” a Roma, prima in tromba e poi in composizione (sotto la guida del grande Goffredo Petrassi), Morricone ha scritto le musiche per più di 500 film e serie Tv, oltre che opere di musica contemporanea, sperimentando con successo un’ampia gamma di generi compositivi. Sicuramente fra i più importanti e prolifici compositori cinematografici di tutti i tempi, le sue opere sono state utilizzate come colonna sonora di oltre 60 film vincitori di premi. A volte ricordati più per le musiche che non per l’intreccio narrativo. Come giovane arrangiatore della casa discografica RCA Italiana, all’epoca attiva a Roma, ha contribuito anche a formare il sound degli anni Sessanta italiani, confezionando brani come Sapore di saleIl mondoSe telefonando e altri successi portati alla ribalta dai vari Edoardo VianelloDinoGianni Meccia e soprattutto Gianni Morandi. A partire dal 1946 ha composto più di cento brani classici, ma ciò che ha dato la fama mondiale a Morricone come compositore sono state le musiche prodotte per il genere del Western all’italiana, che lo hanno portato a collaborare con registi come Sergio Leone (suo compagno di classe alle elementari), Duccio Tessari, Franco Giraldi, Giulio Petroni, Sergio Solima e Sergio Corbucci, con titoli come “La Trilogia del dollaroUna pistola per RingoLa resa dei contiIl grande silenzioIl mercenario”, Il mio nome è Nessuno e “La Trilogia del tempo. Dagli anni Settanta, il suo nome diventa famoso anche nel cinema hollywoodiano e Morricone compone musiche per importanti registi americani come John Carpenter, Brian De Palma, Barry Levinson, Mike Nichols, Terence Malick, Oliver Stone, Roman Polànski e Quentin Tarantino. Sue le musiche per numerose pellicole candidate all’ “Academy Award” come “I giorni del cielo”, “Mission” e “The Untouchables – Gli Intoccabili”.

Nel 2007 riceve il “Premio Oscar onorario alla carriera. Il 28 febbraio 2016 ottiene il suo secondo “Oscar” per le partiture del film di Quentin Tarantino The Hateful Eight, per il quale si aggiudica anche il Golden Globe. E il palmarés si arricchisce anche di tre Grammy Awards, tre Golden Globe, sei BAFTA, dieci David di Donatello, undici “Nastri d’argento, due “European Film Awards, un Leone d’oro alla carriera e un Polar Music Prize, vendendo  più di 70 milioni di dischi. Il 26 febbraio 2016 gli è stata attribuita la “stella numero 2574” nella celebre Hollywood Walk of Fame. Il 27 dicembre 2017 riceve l’onorificenza di “Cavaliere di Gran Croce dell’ Ordine al merito della Repubblica italiana, il secondo grado in ordine d’importanza.

Una vita e una carriera straordinarie. Compositore geniale. Maestro di grande creatività e d’inarrivabile mestiere. Ma anche uomo artigiano e artista umile, semplice, capace  di trasformare, a mente, le note (pensate, sognate) in brani di eccelsa bellezza e poesia.

Nella serata alla “Palazzina di Caccia” di Stupinigi si ascolteranno brani tratti, tra gli altri, da “Metti una sera a cena”, “Indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, “Giù la testa”, “Sacco e Vanzetti”, “Per qualche dollaro in più”, “Per un pugno di dollari”, “Il buono il brutto e il cattivo”, “C’era una volta il west”, “Il clan dei siciliani”, “The Hateful Eight”, “Nuovo Cinema Paradiso”, “Mission”, “C’era una volta in America” e “La leggenda del pianista sull’oceano”.

g. m.

Ph: F. Pucci e A. Casalini

Nove ambulanze per Anpas

Fondazione Crt, grazie al bando Missione Soccorso anno 2022, ha premiato nove associazioni di volontariato aderenti ad Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) assegnando contributi per l’acquisto di nuove ambulanze.

Le Pubbliche Assistenze Anpas premiate con le nuove ambulanze sono:

Croce Verde di Nizza Monferrato (At); Croce Verde Ovadese(Al); Croce Verde Cumiana (To); Croce Bianca di Rivalta di Torino (To); Croce Verde Torino (To); Croce Giallo-Azzurra di Torino (To); Croce Verde Vinovo Candiolo Piobesi (To);Croce Bianca Volpianese (To); Gres Gruppo Radio Emergenza Sizzano (No).

Andrea Bonizzoli, presidente Anpas Piemonte. «Grazie ai contributi di Fondazione Crt diverse nostre associazionipotranno acquistare nuove ambulanze migliorando l’efficienza del servizio di emergenza 118. Le nove ambulanze saranno presto operative sul territorio a tutela della salute dellapopolazione. Fondazione Crt, che ringraziamo, riconosce in tal modo l’importanza del valore sociale del volontariato nel campo del soccorso sanitario».

Il bando Missione Soccorso, operativo nel campo dell’emergenza sanitaria, assegna contributi alle associazioni di volontariato convenzionate con il Sistema 118 della Regione Piemonte e della Regione Autonoma Valle d’Aosta per l’acquisto di autoambulanze da destinare al servizio di soccorso di emergenza. Il progetto Missione Soccorso garantisce il ricambio delle autoambulanze non più convenzionabili operanti sul territorio per il mantenimento dell’efficienza del servizio di emergenza sanitario.

L’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta oggi 82 associazioni di volontariato con 10 sezioni distaccate, 10.425 volontari (di cui 4.062 donne), 5.753 soci, 640 dipendenti, di cui 71 amministrativi che, con 436 autoambulanze, 226 automezzi per il trasporto disabili, 261 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 2 imbarcazioni, svolgono annualmente 534.170 servizi con una percorrenza complessiva di 17.942.379 chilometri.

Grave il ragazzino investito mentre festeggiava la fine della scuola

E’ ancora in prognosi riservata il ragazzino di 12 anni  investito ieri , davanti alla scuola  Alessandro Manzoni di corso Marconi, nel quartiere San Salvario. Stava festeggiando con i compagni l’ultimo giorno di scuola. Il bambino, intubato, è ricoverato all’ospedale infantile Regina Margherita. Da fonti ospedaliere si è appreso che ha riportato un trauma cranico che richiede un intervento neurochirurgico.

Intelligenza artificiale, qualcosa si muove

Entro giugno il Governo approverà il decreto di nomina del Comitato necessario a far partire il centro dedicato ad automotive e aerospazio



Un incontro utile e positivo che ci ha consentito finalmente di sbloccare una situazione ferma ormai da quasi un anno. Così il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo al termine dell’incontro a Roma con il Ministro dell’Economia e delle Finanze.

Una missione focalizzata sul tema strategico dell’intelligenza artificiale e finalizzata a chiarire e avviare in concreto la realizzazione del Centro di ricerca dedicato in particolare ad automotive e aerospazio.
Abbiamo concordato con il Ministro il cronoprogramma, sottolineano il Presidente e il Sindaco.

Entro giugno il Mef, di concerto con il Ministro dell’università e della ricerca e con il Ministro dello Sviluppo economico, emanerà il decreto di nomina del Comitato che scriverà lo statuto della Fondazione che svilupperà l’attività di ricerca dedicata ad automotive e aerospazio.

Entro settembre verranno invece avviate le consultazioni con gli stakeholder pubblici e privati del settore.
Il Centro è stato istituto a Torino dal decreto legge del 25 maggio 2021, con una dotazione di 20 milioni di euro di risorse all’anno.

Pronto, chi truffa?

Il telefono è una delle invenzioni più utili dell’uomo; consente immediate comunicazioni tra una persona e l’altra, anche a distanze enormi, per dare informazioni e notizie o anche solo per scambiare due chiacchiere e mantenere i contatti fra persone lontane.

Ma come tutti gli strumenti utili, anche il telefono si presta ad
usi scorretti, abusi o addirittura truffe che danneggiano gli
utenti.
Uno dei fenomeni negativi più recenti è quello che, con il solito anglicismo, è definito “Market
abuse”, cioè l’abuso del telefono per dare raccomandazioni d’investimento, suggerire acquisti di
titoli e, più recentemente, stimolare gli sprovveduti a comprare criptovalute.
Ogni giorno tutti noi riceviamo una, due o più telefonate nelle quali un ignoto interlocutore ci
propone di cambiare l’utenza del gas o della luce, di comprare bitcoin, di acquistare titoli destinati a
boom di quotazioni che ci daranno guadagni enormi. Azioni pressanti che finalmente le istituzioni
preposte al controllo del mercato hanno deciso di controllare, regolamentare e, in molti casi, vietare.
Nel campo finanziario, l’Esma (la Consob europea) ha emanato una circolare in cui fissa regole
stringenti per fare chiarezza sull’attività di “consulenza” svolta tramite telefono, social o web. Gli
obblighi riguardano l’indicazione precisa dell’offerente il servizio, l’indicazione delle fonti usate
per fornire i suggerimenti, la precisazione di eventuali conflitti d’interesse fra il proponente e
l’oggetto dell’operazione proposta, in modo che l’interlocutore abbia almeno un quadro chiaro di chi
lo sta contattando e perché.
Purtroppo chiunque, via telefono o via web, può contattare qualunque persona spacciandosi per
esperto; e purtroppo molti risparmiatori sognano di diventare ricchi in poco tempo illudendosi di
rischiare poco o nulla, e sono pronti ad “abboccare” alle esche gettate a piene mani nel mare
sterminato del web.
Cosa fare per evitare rischi?
Un primo consiglio, drastico, è quello di chiudere immediatamente la conversazione o non
rispondere al messaggio ricevuto via sms o mail (inserendo il mittente nell’elenco della posta
indesiderata). Inoltre, per evitare di essere continuamente disturbati da telefonate commerciali, è
consigliabile iscriversi all’Albo delle opposizioni (tenuto dal Garante della privacy), negando
all’origine il consenso ad essere contattato.
Chi non volesse chiudere del tutto le possibilità di ricevere offerte che magari potrebbero essere
interessanti deve almeno adottare i seguenti comportamenti difensivi:
chiedere il nome della persona che fa la proposta, con i riferimenti per i contatti: cellulare
– ma meglio ancora telefono fisso, garanzia di maggior controllo – , indirizzo mail, profilo
Linkedin, sito dell’azienda per la quale lavora
chiedere
titolo di studio, curriculum professionale, dichiarazione di iscrizione all’Albo dei
promotori finanziari o dei consulenti finanziari indipendenti
. Un promotore o un
consulente vero opera solo se iscritto (e controllato) ad un albo professionale, come un
medico, un avvocato, un commercialista.
chiedere la fonte dei dati
forniti per pubblicizzare il prodotto o per quantificare future
performance. Se la fonte è attendibile (Bloomberg, Il Sole 24 Ore, Milano Finanza,
Financial Times, ecc.) è un conto, se è un sito Internet gestito da quattro giovanotti con gli
occhialini colorati è un altro conto…
chiedere qual sia il compenso
che percepisce per la sua attività, se è pagato da una società
di consulenza oppure se il suo guadagno deriva da commissioni addebitate al risparmiatore.
Nel mondo finanziario nessuno lavora gratis.
diffidare di coloro che usano i social
(Facebook, Twitter, WatsApp) con messaggi roboanti
su crescite rapide e consistenti di qualche prodotto suggerito, basate semplicemente sui
risultati passati. Amazon ha fatto registrare una crescita vertiginosa in pochi anni, ma non è
detto che faccia altrettanto nel prossimo anno. Sperare che un titolo cresca nello stesso modo
in cui è cresciuto in passato è pericoloso tanto quanto guidare un’auto guardando nello
specchietto retrovisore anziché davanti a sé!
denunciare subito le persone che vi contattano abusivamente, prive di qualunque titolo per
farlo; sono sicuramente dei truffatori che cercano di approfittare della buona fede o
dell’ingenuità dei risparmiatori.
evitare assolutamente di bonificare importi a chi vi contatta, o di consegnargli assegni o,
peggio ancora, contanti per procedere nell’operazione suggerita. Se tutto è regolare, ogni
investimento deve essere realizzato con accredito tracciabile a favore di una società iscritta
all’Albo tenuto dalla Consob.
Regole semplici che consentono a tutti, anche a chi non ha molte conoscenze nel settore finanziario,
di cadere in trappole preparate da truffatori.
Ricordatevi, in conclusione, che i vostri risparmi, che sono il frutto di sacrifici e rinunce, non
possono essere messi a rischio svanendo nel nulla perché avete creduto di moltiplicarli piantandoli
nel Campo dei miracoli su suggerimento del Gatto e della Volpe…
Gian Luigi De Marchi
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Il Villaggio Kozel al Lingotto Fiere

DURANTE IL TORINO COMICS

Dal 10 al 12 giugno, nel corso della nota manifestazione, spazio a un week-end in compagnia della birra ceca più apprezzata al mondo con degustazioni, giochi e relax

Un’installazione alta 3 metri che rimanda nell’immaginario collettivo al “cavallo” di Troia, arriva a Torino da venerdì 10 a domenica 12 giugno. Si tratta di Olda, il caprone simbolo vivente – da oltre 40 anni – del rispetto per la tradizione della birra e dei valori della comunità di Kozel, la birra ceca più venduta e apprezzata al mondo, con i suoi 4,5 milioni di ettolitri venduti in 48 Paesi. La prima apparizione di Olda, nella primavera del 2021, ha accompagnato il lancio del marchio sul mercato italiano. Oggi segna la ripartenza delle esperienze dal vivo per Birra Peroni, con il Villaggio Kozel.

Il Villaggio Kozel al Lingotto Fiere durante Torino Comics
La tappa torinese del Villaggio Kozel avrà luogo presso il Lingotto Fiere, nell’ambito della XXVI edizione del Torino Comics. Sarà dunque ricreata la suggestiva e ospitale atmosfera di Velké Popovice, dove la birra Kozel è nata, per una tre giorni di birra, giochi e divertimento.

Il “villaggio”, che ha debuttato a Milano lo scorso 20 maggio, facendo poi tappa a Padova e Torino, rappresenta il debutto europeo di questo format per Asahi International. “Kozel ha molto in comune con Birra Peroni: l’altissima qualità del prodotto, il legame con la tradizione, l’appartenenza a un territorio e non ultimo ‘il senso di comunità’. E’ ‘la birra con un villaggio dentro’ e cosa vuol dire villaggio se non stare insieme? Ricreando il villaggio di Velké Popovice coinvolgeremo il consumatore, catapultando nel mondo di Olda, con tanti i momenti all’insegna di leggerezza e spensieratezza” afferma Francesca Bandelli, Marketing & Innovation Director Birra Peroni.

Dalle 9 alle 19 i visitatori del Torino Comics potranno accedere al Villaggio Kozel e ai suoi vari corner, tra cui: un modular bar e un’area chill out in cui rilassarsi degustando Kozel; un’area giochi e, addirittura, un barber shop dove ci si potrà acconciare la barba. Senza dimenticare un foto corner con un photo booth interattivo, da cui sarà possibile stampare live la propria foto a tema Kozel. All’interno di Lingotto Fiere, infine, Kozel verrà venduta in varie aree bar in collaborazione con Autogrill.

Il primo anno di Kozel in Italia: 2 milioni di famiglie l’hanno scelta
Agli estimatori di Kozel, dallo scorso anno, si è aggiunta anche l’Italia. Lanciata sul mercato per arricchire l’offerta premium di Birra Peroni, nei primi 12 mesi di permanenza sul nostro mercato ha ottenuto il consenso di più di 2 milioni di famiglie italiane, con un tasso di riacquisto del 36% (tanto da essere stata inserita da IRI tra i Top Lanci 2021 nel comparto Food & Beverage). Un successo motivato, oltre che dalle sue caratteristiche che la distinguono dalle altre birre europee, anche dallo spazio che i prodotti premium continueranno ad occupare nel carrello della spesa degli italiani. Nel 2022, infatti, il 56% dei consumatori continuerà a scegliere prodotti premium e solo il 12% è pronto a sacrificarne la qualità, in virtù dei nuovi scenari di mercato.

La birra rimane una costante nelle scelte di acquisto e nei consumi degli italiani. In casa o fuori casa, si conferma sinonimo di convivialità: per oltre 8 consumatori su 10 la birra è adatta a qualsiasi occasione (86%) e favorisce la socializzazione (86%). Di fronte allo scaffale, crescono consapevolezza e attenzione nella scelta: la metà degli intervistati sceglie la birra in base al colore (55%), alla provenienza (47%), alle caratteristiche (37%) e allo stile (30%).

La produzione in Italia
Negli ultimi 12 mesi, peraltro, la produzione di Kozel ha interessato in maniera più consistente il nostro Paese. È partita con Kozel Lager, nello stabilimento Peroni di Padova, nel pieno rispetto della ricetta originale che prevede un’attenta selezione delle materie prime e la doppia decozione. Un risultato possibile grazie alla collaborazione tra i mastri birrai e agli alti standard di produzione. E ad oggi, per rispondere alla domanda del mercato italiano, interessa anche lo stabilimento di Roma ed include la variante Kozel Dark.

Kozel Lager e Kozel Dark sono disponibili su tutto il territorio nazionale grazie ad una distribuzione capillare nei più importanti punti di consumo, bar e ristoranti e nelle più grandi insegne di supermercati della grande distribuzione. Ma cosa decreta il successo di questa czech beer? Il desiderio di portare nelle case degli italiani tradizione, ospitalità e collaborazione – i valori di Velké Popovice – grazie al suo carattere divertente e spensierato.

Kozel, la birra che prende il nome da un caprone, nasce nel 1874 a Velké Popovice in Repubblica Ceca. Già presente in 48 Paesi del mondo, Kozel arriva in Italia nella versione Premium Lager (4,6% Vol) e Dark Lager (3,5% Vol), riconosciute universalmente per la piacevole bevibilità e il gusto unico, tanto da aver ricevuto oltre 200 premi in riconoscimento della loro qualità. La fedeltà alla ricetta originale, l’utilizzo di ingredienti di qualità altamente selezionati e il carattere divertente la rendono la birra ceca più apprezzata al mondo. Kozel, prodotta in Italia, nello stabilimento di Padova e Roma, si aggiunge al portfolio di brand Birra Peroni che rafforza così la propria posizione nel segmento delle lager premium internazionali