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Museo di Scienze naturali, proseguono le visite gratis

L’assessore alla Cultura Chiarelli: «Il Museo si apre alla cittadinanza offrendo un’opportunità unica ai visitatori che sceglieranno Torino nei mesi estivi»

 

Per tutto il mese di agosto, l’ingresso al Museo Regionale di Scienze Naturali sarà gratuito. L’iniziativa è stata approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla Cultura del Piemonte, Marina Chiarelli.

L’obiettivo è duplice: da un lato, i visitatori potranno scoprire gratuitamente il patrimonio storico di via Accademia Albertina; dall’altro, l’iniziativa consentirà di proseguire i lavori necessari all’apertura di nuove sale del museo. Nel frattempo il Museo da inizio 2025 ha accolto quasi 60 mila visitatori.

Tra aprile e maggio di quest’anno sono stati avviati i nuovi interventi, che porteranno alla progressiva riapertura delle sale espositive al piano terra. Inoltre, ad agosto partiranno i cantieri per la ristrutturazione dei servizi igienici e della «Sala delle Meraviglie».

Una scelta che si inserisce nel progetto di promozione del Museo che a giugno ha portato all’esposizione di una copia in resina dello scheletro di un «Giganotosaurus carolinii» all’ingresso del Grattacielo della Regione Piemonte. Da quando è stato esposto lo scorso 6 giugno, il dinosauro ha attratto la curiosità di  – dato stimato – oltre 5 mila persone, in particolare famiglie e scuole.

«L’apertura gratuita del Museo Regionale di Scienze Naturali per tutto il mese di agosto è un’opportunità preziosa per i visitatori, che potranno scoprire un patrimonio culturale e scientifico di grande valore – sottolinea l’assessore Marina Chiarelli –. In un momento dell’anno in cui la città si apre alla curiosità, il museo si propone come spazio accessibile e stimolante, testimone della ricchezza storica e naturalistica del nostro territorio. È un’iniziativa che conferma l’impegno della Regione Piemonte nel rendere la cultura un bene vivo e condiviso, aperto a tutti. Invito famiglie, giovani e appassionati a visitarlo: un’occasione unica per vivere un agosto diverso, esplorando le radici del nostro passato e la conoscenza della natura nel presente».

«Credo che il modo migliore per far conoscere e apprezzare il Museo Regionale di Scienze Naturali sia semplicemente farlo vivere attraverso gli occhi di chi ne varca la soglia, siano essi scienziati, curiosi o semplici cittadini – afferma Marco Fino, direttore del Museo –. Abbiamo scelto di offrire un mese di accesso gratuito, consapevoli che i lavori in corso potranno arrecare qualche disturbo alla visita, ma certi che ci condurranno presto verso nuove aperture e spazi da esplorare».

Lite alla Pellerina: accoltellato un giovane. È in codice rosso

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Un nuovo accoltellamento a Torino dove un giovane è stato ferito alla schiena e l’addome, sembra durante una lite. Si tratta di un peruviano di 27 anni che è stato portato in codice rosso all’ospedale Maria Vittoria dopo essere stato accoltellato al parco della Pellerina. Non sarebbe in pericolo.  L’aggressione è avvenuta nella notte, tra sabato 16 e domenica 17 agosto. Le volanti della polizia hanno perlustrato la zona alla ricerca dei possibili aggressori.

Musei a Ferragosto, a Torino vince la cultura

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Sono stati 15.741 i visitatori del Museo Egizio a cavallo delle festività di Ferragosto, da giovedì 14 a domenica 17 agosto 2025. Un dato leggermente superiore rispetto a quello registrato lo scorso anno: nel 2024 in 4 giorni di ponte si erano registrati 14.929 visitatori.

Le giornate che hanno avuto maggiore affluenza di pubblico quest’anno sono state venerdì 15 agosto con 4.728 ingressi sabato 16 agosto con 3.887 visitatori.

Ai Musei Reali di Torino, grande successo di pubblico durante il weekend di Ferragosto. Tra venerdì 15 e domenica 17 agosto 2025, sono stati emessi 5.653 biglietti. In particolare, 4.757 hanno consentito la visita alle collezioni permanenti, allo Spazio Leonardo e all’installazione multimediale Oculus Spei di Annalaura di Luggo, mentre sono stati 896 i biglietti staccati per ammirare l’esposizione Da Botticelli a Mucha. Bellezza, natura, seduzione, prorogata fino al 28 settembre 2025 nelle Sale Chiablese.

Ottima è stata anche l’affluenza libera, rilevata grazie a un applicativo digitale, nei Giardini Reali (5.343), l’area verde di straordinario valore monumentale e ambientale che ospita, fino al 16 settembre, la mostra personale dell’artista contemporaneo Giuseppe Maraniello.

A questi dati si aggiunge il grande successo dell’apertura straordinaria di mercoledì 13 agosto, giornata di chiusura infrasettimanale, in cui i Musei Reali hanno registrato oltre 1.300 ingressi.

Ecco invece i dati dei visitatori nei 3 giorni del ponte di Ferragosto (venerdì 15 – domenica 17 agosto 2025) alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, al MAO Museo d’Arte Orientale e a Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino.

GAM: 2.075 ingressi
MAO: 2.385 ingressi
Palazzo Madama: 5.056 ingressi

Totale FTM: nelle tre giornate sono stati 9.516 i biglietti staccati (6.508 nella sola giornata di Ferragosto).

Nel 2024 nei 4 giorni del ponte di Ferragosto (giovedì/domenica) i visitatori erano stati 9.130.

Nuovo traguardo alle Molinette: una terapia focale per il carcinoma prostatico

In anestesia locale con il paziente che si distrae immerso in una realtà virtuale con un visore 3D
Sono stati eseguiti con successo i primi interventi di terapia focale per il carcinoma prostatico utilizzando la tecnologia Echolaser, con tecnica TPLA (Transperineal Laser Ablation), presso l’Urologia universitaria della Città della Salute e della Scienza di Torino (diretta dal professor Paolo Gontero). Questa procedura rappresenta un importante avanzamento nel trattamento mini-invasivo del tumore alla prostata, consentendo di intervenire in modo estremamente mirato su alcuni tipi di lesioni tumorali localizzate, con l’obiettivo di preservare la funzione d’organo e la qualità della vita del paziente.
I trattamenti sono stati eseguiti dal professor Marco Oderda e dal dottor Alessandro Marquis, tra i primi ad implementare questa tecnica per la cura del carcinoma prostatico. La TPLA consiste nell’inserimento per via transperineale di sottili fibre laser dal diametro inferiore ad 1 mm. Il posizionamento delle fibre è estremamente preciso grazie ad un sistema di fusion imaging che combina le immagini ecografiche con quelle di risonanza magnetica. L’emissione dell’energia laser consente l’ablazione selettiva della zona della prostata affetta dal tumore, preservando il resto della ghiandola. In questo modo, il paziente non rischia l’incontinenza urinaria né il deficit erettile.
Le procedure sono state eseguite in anestesia locale, con una immediata ripresa del paziente al termine dell’intervento. A supporto dell’anestesia locale, è stato anche sperimentato l’utilizzo di un visore di realtà aumentata, grazie al quale il paziente viene proiettato in una realtà immersiva al fine di ridurre lo stress legato alla procedura. Non un semplice gadget per distrarsi, ma un vero e proprio strumento di supporto psicologico e di gestione del dolore, che apre nuove prospettive per le procedure mediche invasive. Il paziente può scegliere un mondo virtuale di suo gradimento, dal mondo sottomarino allo spazio con la Via Lattea, dalle spiagge caraibiche alla foresta amazzonica, ed una musica rilassante che viene trasmessa attraverso altoparlanti integrati. In caso di necessità, tuttavia, il paziente può tornare ad interagire con l’ambiente di sala operatoria uscendo immediatamente dalla realtà virtuale.
L’introduzione della terapia focale con TPLA alla Città della Salute e della Scienza di Torino – presidio Molinette segna un traguardo di rilievo nella medicina di precisione applicata all’urologia oncologica e rappresenta un importante ambito di ricerca scientifica.

Radicali italiani in visita al carcere di Torino

Domani, 18 agosto 2025, in occasione della mobilitazione straordinaria promossa da Radicali Italiani, una delegazione guidata dal Segretario nazionale del partito, Filippo Blengino, e da esponenti di Azione (tra cui l’on. Daniela Ruffino), Più Europa e Associazione Aglietta, visiterà la Casa circondariale “Lorusso e Cotugno”. La visita avrà inizio alle ore 14.00.

“La rosa s’aperse”: al Polo Museale di Druogno

Ampia selezione di opere grafiche e pittoriche raccolte in una suggestiva retrospettiva dedicata ad Elisabetta Viarengo Miniotti

Fino al 28 settembre

Druogno (VB)

Fin dal titolo – “La rosa s’aperse” – il messaggio è da subito ben chiaro. Il “viaggio” sarà tutto “ viaggio di poesia”. Poesia, di quella alta, che non ti lascia il tempo di tirare il fiato e ti porta inesorabilmente in quell’universo silenzioso e appartato fatto di armonia e bellezza dov’è giocoforza arrenderti allo smarrimento e alla pura contemplazione. Tant’è. Questo capita aggirandosi fra le sale espositive del “Polo Museale UniversiCà” di Druogno, storica località turistica della splendida Val Vigezzo (Verbano-Cusio-Ossola), che, fino a domenica 28 settembre, ospita, a cinque anni dalla scomparsa, un’ampia selezione di opere grafiche e pittoriche  dell’artista torinese Elisabetta Viarengo Miniotti, pittrice (allieva di Filippo Scroppo e di Giacomo Soffiantino all’“Accademia Albertina” di Torino) e straordinaria maestra di “incisione”, tecnica approfondita a Venezia al “Corso Internazionale di Incisione Sperimentale” sotto la guida di Riccardo Licata. Questo capita. E al sottoscritto, fidatevi!, è più volte capitato (“experientia docet”) trovandosi, più d’una volta, “vis à vis” con le opere dell’artista (Torino, 1937 – 2020). Realizzata dalla “Fondazione Elisabetta Viarengo Miniotti E.T.S.” (aperta a Torino, in via Villarbasse 30, dov’era lo studio della stessa pittrice), con il patrocinio di “Regione Piemonte”, “Provincia del Verbano-Cusio-Ossola”, del “Comune di Druogno”, dell’“Unione Montana Valli dell’Ossola” e della “Comunità Montana Val Vigezzo”, la rassegna è curata e presentata con fine maestria da Gianfranco Schialvino.

Che proprio a quella “rosa s’aperse” (poetico titolo della mostra e contenuto narrativo della “preziosa” acquaforte esposta in rassegna “Il giardino di re Mida” del 2015) s’appiglia per ricordarne la similare immediata affinità letteraria con il dannunziano “fiore s’aperse” dell’“Oleandro”dall’“Alcyone” del “Vate” pescarese (1903), pur propendendo per un miglior approccio alla “rosa fresca aulentissima”, celebre “contrasto” in “volgare” siciliano (XIII secolo) di Cielo d’Alcamo (giullare o poeta di corte?) poiché  “come la pagina miniata – annota Schialvino – di un ‘incunabulo di nostra gente’ l’avventura artistica di Elisabetta Viarengo Miniotti offre e richiede due metodi di lettura: quello dell’ammirazione per la sua perizia tecnica, che le consentiva di passare con disinvoltura dai pennelli agli acidi, dalle tele alla carta, dal bistro ai colori; e quello per i rischi che un artista ama ogni volta affrontare nella ricerca di soggetti nuovi, mai crogiolandosi su quel che ha già raggiunto in perfezione bensì gettandosi a capofitto in sempre diverse avventure”. E ogni pennellata, per Elisabetta, era davvero un “rischio”, una magnifica “avventura”. Rischio linguistico calcolato, rapido, corposo, inventivo, ma sempre in grado di bloccarsi all’istante, laddove l’impulso creativo rischiava di estromettere dai binari dell’“armonia” racconti di uomini e cose- di inquietanti “Arlecchini” nascosti dietro i tronchi biancastri delle betulle – di oggetti, figure e immagini di natura o di animali (poesia pura quella farfalla con la “polvere di giaggiolo” sulle ali!) che nelle sue opere diventavano “corpo unico” (esemplare in tal senso il corpo del nuotatore che diventa massa confusa fra acque ingorde e voraci) nel vigoroso abbraccio del colore o in una gestualità (per la quale si sono trovate importanti numerose assonanze e influenze con alcuni “grandi” dell’arte internazionale) ma che mai riuscì a sfiorarne il benché minimo tentativo di abbandonare la strada di una mai barattabile “singolarità”.

Nel campo soprattutto di “un’astrazione – scrive la critica d’arte e sua sincera amica Donatella Tavernache era piuttosto indefinitezza, poiché il finito, il netto, il fotografico era secondo lei limitante e in un certo senso ottundente”. Parole chiare di chi ben ne conosceva l’indole, l’onestà e l’afflato artistico. “Elisabetta non ha mai cercato clamore – aggiungono ancora i famigliari dell’artista cui si deve la nascita della ‘Fondazione’ a lei dedicata – eppure chiunque l’abbia conosciuta sa bene quanto fosse intensa la sua dedizione all’arte”. Alla visione di un mondo “di cui come famiglia e come ‘Fondazione’ ci sentiamo custodi, desiderosi di condividerla, di farla sbocciare ancora … come una rosa che continua ad aprirsi”.

Gianni Milani

“La rosa s’aperse”

Polo Museale UniversiCà, via Colonia 2, Druogno (VB); tel. 393/2611963 o www.universica.it  .

Fino al 28 settembre

Orari: luglio festivi; agosto, dall’1 al 17, tutti i giorni; dal 18 al 31, festivi; settembre su prenotazione

Nelle foto: Elisabetta Viarengo Miniotti “Giardino di re Mida”, acquaforte, 2015; “Nascondino (Arlecchino)”, olio su tela, 2011; “In vasca 2”, olio su tela, 2003; “Visitazione”, acquaforte a ceramolle, 20

Piemonte, emergenza idrica: caldo estremo e assenza di piogge aggravano la crisi

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In Piemonte la situazione idrica resta critica per il perdurare di scarsi afflussi e la mancanza di precipitazioni significative. L’ondata di caldo, con temperature da bollino rosso e zero termico oltre i 4500 metri, ha ulteriormente ridotto le portate dei corsi d’acqua, aggravata anche dall’assenza di neve alle quote medio-alte. Secondo Anbi Piemonte, queste condizioni stanno provocando una marcata carenza idrica in gran parte del territorio, proprio nel pieno della fioritura del riso, con la stagione ormai al termine nel principale distretto risicolo europeo.

Foto Fabio Liguori

Trasformiamo le nostre aspettative in aspirazioni

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Se le nostre aspettative sono troppo elevate, quasi tutto ciò che ci accadrà nella vita non le (e ci) soddisferà, e noi saremo perennemente scontenti. E se non saremo in grado di contenerle, esse rischieranno di diventare pretese, alimentando ulteriormente la nostra insoddisfazione, e, molto spesso, la nostra rabbia nei confronti del mondo e anche di noi stessi.

Un corto circuito che ci porterà dritti dritti all’infelicità. Quando nutriamo aspettative, semplicemente noi aspettiamo che le cose accadano così come le pensiamo e desideriamo, che tutto avvenga così come noi ce lo immaginiamo, e non sentiamo di dover fare nulla o quasi per determinare e favorire che le cose accadano e si concretizzino in un certo modo.

Vivere dominati da troppe aspettative ci rende persone deboli dal punto di vista emotivo. Impariamo perciò a trasformare le nostre aspettative in aspirazioni, passando dalla passività negativa dell’attesa e della pretesa all’azione positiva verso le nostre mete. Desideri, ambizioni e obiettivi sono indispensabili componenti per una vita viva, sana, dinamica e positiva.

Ma smettiamo di aspettarci che le cose accadano perché debbono accadere e mettiamoci in azione per far sì che accadano. Accettando serenamente il fatto che, nonostante il nostro impegno, esse potranno anche non accadere. Tutti noi abbiamo qualche sogno che vorremmo si realizzasse. Anche le persone meno entusiaste della loro esistenza.

Quelle che pensano che la vita le abbia profondamente deluse e accettano passivamente una condizione di sconfitta definitiva, convinte che non valga la pena coltivare sogni. Forse anche loro hanno un sogno, magari dimenticato, in fondo ai cassetti della loro anima. Trasformiamo allora le nostre eventuali aspettative in aspirazioni.

Le aspirazioni sono la speranza positiva di veder concretizzati i nostri interessi, sono le spinte potenti e vitali che ci aiutano a migliorarci e che danno una marcia positiva alla nostra vita. Sono la conseguenza attiva dei nostri desideri, l’azione concreta, responsabile e razionale per realizzarli. Sono l’assunzione di responsabilità nel nostro percorso esistenziale.

(Fine della seconda parte dell’argomento).

Potete trovare questi e altri argomenti dello stesso autore legati al benessere personale sulla Pagina Facebook Consapevolezza e Valore.

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
Autore della rubrica settimanale de Il Torinese “STARE BENE CON NOI STESSI”.

Sp 104 di Lauriano, messa in sicurezza: interventi per 850mila euro

Le intense precipitazioni del 16 e 17 aprile 2025 hanno provocato frane diffuse nei comuni collinari del territorio metropolitano, compromettendo diversi tratti della viabilità provinciale. Tra le situazioni critiche figura l’interruzione della strada provinciale 104 di Lauriano, che ha reso meno diretti alcuni collegamenti locali, come l’accesso a Tonengo.

«Il ripristino della viabilità dopo eventi di questo tipo richiede tempi più lunghi e procedure più complesse di quanto comunemente si immagini – spiega il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Jacopo Suppo. «Non si tratta solo di ricostruire la sede stradale, ma di intervenire in modo strutturale per mettere in sicurezza i versanti, condizione indispensabile per garantire la stabilità dell’opera e la sicurezza di chi transita».

Per ripristinare la Sp 104 la Città metropolitana di Torino ha incaricato lo studio professionale Geodes della redazione dello studio di fattibilità tecnico-esecutiva, completato e trasmesso l’8 agosto 2025. Il documento, frutto di indagini geognostiche e geofisiche condotte in sito, prevede un importo complessivo di 850.000 euro, suddiviso in interventi funzionali. L’approvazione in linea tecnica è in corso di completamento entro il mese di agosto.

Contestualmente è in corso la redazione del progetto esecutivo relativo al primo intervento funzionale, del valore di 200.000 euro già stanziati a bilancio, che consentirà una riapertura parziale della strada con limitazioni di portata, restringimenti di carreggiata e monitoraggio costante. L’esecuzione dei lavori è stimata in circa sessanta giorni, comprendendo approvazione, affidamento diretto e realizzazione. In base a tale cronoprogramma, la riapertura parziale al traffico potrebbe avvenire entro la fine di novembre 2025.

«Con i risultati dei necessari studi tecnici, lo scorso 25 luglio la Città metropolitana ha assegnato risorse fondamentali: grazie ai primi 200.000 euro stanziati con variazione di bilancio potremo ripristinare il transito diretto tra Piazzo e Tonengo d’Asti, a beneficio delle comunità locali e delle attività economiche» dichiara Andrea Gavazza, consigliere metropolitano e presidente della commissione lavori pubblici.

Una nuova casa per le scuole tecniche San Carlo

La Città di Torino affiderà i mille metri quadrati dello stabile di via Castelgomberto 75 all’Associazione Scuole Tecniche San Carlo. Obiettivo è far nascere un nuovo polo del lavoro destinato alla formazione e all’inclusione occupazionale.

La decisione è stata deliberata dalla giunta su indicazione della vicesindaca con delega al Patrimonio e al Lavoro Michela Favaro.

I locali di via Castelgomberto, di proprietà del Comune e ampi 850 metri quadrati sui livelli interni e 324 nei cortili esterni, saranno affidati all’ente di formazione per 10 anni. L’edificio verrà inoltre interessato da lavori di ristrutturazione e ammodernamento eseguiti dell’Associazione Scuole Tecniche San Carlo attraverso un investimento pari a 173mila euro.

“Favorire la sinergia tra enti che si occupano di formazione professionale e agenzie per la ricerca attiva del lavoro può essere una formula vincente su cui scommettere – spiega Michela Favaro, vicesindaca con delega al Patrimonio e al Lavoro -. La concessione dei locali di via Castelgomberto 75 all’Associazione Scuole Tecniche San Carlo vuole provare a incidere su un tema centrale come quello dell’inserimento qualificato in un mondo del lavoro sempre più complesso”.

Lo storico ente di formazione, specializzato nella preparazione di donne e uomini da avviare al mondo del lavoro grazie a corsi di falegnameria, restauro ligneo e dei dipinti, abbigliamento e moda e costruzioni scenografiche, collabora già da tempo con la Città svolgendo i suoi corsi in un’altra sede concessa dal Comune, quella di via Pergolesi 119, zona nord della città. L’intenzione, vista anche la presenza dell’Agenzia Piemonte Lavoro ospitata sempre nel complesso di via Castelgomberto, è di agevolare la nascita di un polo che unisca formazione a strumenti utili per una ricerca attiva dell’impiego.

“Siamo profondamente onorati e grati alla Città di Torino per la fiducia che ci ha accordato – dichiara il presidente dell’AssociazioneScuole Tecniche San Carlo Stefano Alotto -. Questo nuovo spazio in via Castelgomberto rappresenta per noi molto più di una semplice sede: è un’opportunità straordinaria per rafforzare il nostro impegno nel campo della formazione professionale. Lavoreremo per creare un polo del lavoro inclusivo, dove ciascuno, indipendentemente dal proprio punto di partenza, possa trovare percorsi di crescita e occupazione. La possibilità di collaborare a stretto contatto con l’Agenzia Piemonte Lavoro, già presente nel complesso, ci permetterà di offrire ai nostri studenti e studentesse un percorso completo, dalla formazione teorica e pratica fino all’incontro diretto con le opportunità lavorative”.

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