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Pd, variazione bilancio regionale: “50 milioni ma zero impegni”

GALLO-SARNO (PD): “BILANCIO REGIONALE: 50 MILIONI DI EURO, MA ZERO IMPEGNI PER SOSTENERE LE DIFFICOLTA’ DEI PIEMONTESI. ECCO LE NOSTRE PROPOSTE: PIU SOSTEGNI ALLE FAMIGLIE E ALL’ECONOMIA”

“Ci saremmo aspettati una variazione di bilancio che, con lungimiranza, intervenisse per sostenere i cittadini piemontesi che affrontano e, ancor più, dovranno affrontare nei prossimi mesi grandi difficoltà. Purtroppo, invece, il documento finanziario presentato dalla Giunta Cirio è lo specchio dell’incapacità di questa Giunta di fare scelte adeguate al momento e a sostegno delle necessità dei piemontesi. Una variazione di ben 44 milioni di euro e tante, troppe scelte sbagliate da parte di una Giunta che si distingue, ancora una volta, per la mancanza di una visione politica. Oggi è il momento di mettere al centro le difficoltà dei piemontesi e provare a dare una risposta. Purtroppo tutto questo manca” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo

“Da un’analisi della variazione emerge chiaramente che per arrivare allo stanziamento di 44 milioni di euro, sono stati tolti 16 milioni a Finpiemonte cioè alle imprese, 7 milioni di euro sono impegnati per l’acquisto di materiale informatico per il CSI. 300 mila euro sono, genericamente, destinati ai grandi eventi. Quali? Non lo sappiamo. Procedendo, troviamo 2,4 milioni per il campionato europeo di rally. Poi compaiono, impropriamente e inaspettatamente, due articoli che non si dovrebbero trovare in una variazione di bilancio: 60 mila euro per il comune di Pradleves per acquistare un terreno e realizzare un presidio di carabinieri e forestali che non si capisce perché debba proprio essere costruito in provincia di Cuneo e 50 mila euro, quale contributo straordinario all’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo per un evento dall’impegno economico di 1 milione di euro. Anche in questo caso è difficile spiegarsi un articolo ad hoc che, tra l’altro stanzia risorse irrisorie rispetto al costo della manifestazione. In queste scelte che non prevedono nessun intervento concreto a favore dei piemontesi si legge tutta la pochezza di una Giunta che vive fuori dalla realtà!” spiega Diego Sarno, relatore di minoranza del provvedimento.

“Proveremo a correggere il provvedimento con la nostra visione – spiegano Gallo e Sarno – e porteremo avanti le nostre battaglie in Aula perché questi soldi devono essere utilizzati per dare aiuti concreti a chi, quotidianamente, affronta una realtà difficile. 2 milioni di euro per la morosità incolpevole dei condomini privati alle prese con il caro riscaldamento.  Almeno 4 milioni di euro per voucher scuola, libri, trasporti in modo da diminuire il numero degli aventi diritto che ne sono stati esclusi per scarsità di risorse (ben 70.000 famiglie). 2 milioni di euro per effettuare i lavori di manutenzione degli alloggi ATC non assegnabili. 664 mila euro per l’assunzione fino a dicembre di personale sanitario necessario per garantire la sostituzione di chi è andato in pensione. 150 mila euro per le mense universitarie al fine di dimezzare gli aumenti. 358 mila euro per ridurre gli aumenti delle tariffe delle RSA. 1 milione di euro per sostenere gli impianti sciistici che dovranno affrontare il caro energia, dopo avere fatto i conti negli anni scorsi con le chiusure imposte dalla pandemia e per sostenere, quindi, l’industria della neve vitale per le nostre montagne e per il Piemonte tutto”.

“Le coperture finanziarie derivano dalla rimodulazione di alcuni fondi non impegnati e da una diversa allocazione dell’aumento delle entrate” aggiunge Sarno.

“Quelle del Partito Democratico sono proposte concrete e serie che prevedono sostegni e investimenti. Le scelte sbagliate della Giunta Cirio ricadranno sui cittadini e non possiamo permetterlo! Interverremo, in tutti i modi possibili, per creare un Piemonte più giusto e solidale, un Piemonte che guarda in faccia le difficoltà, le affronta e le risolve, un Piemonte che non lascia indietro nessuno!” concludono i Consiglieri regionali Pd.

Frecciarossa Parigi-Lione-Torino-Milano, dall’11 dicembre tappa anche a Bardonecchia

In vista della stagione invernale, Trenitalia ha appena avviato la vendita dei biglietti per una nuova porta d’accesso diretta nel cuore delle Alpi. A partire dall’11 dicembre, il Frecciarossa Parigi-Lione-Torino-Milano farà tappa anche a Bardonecchia, consentendo agli appassionati di sport invernali e agli amanti dei grandi spazi di godere ancora di più delle cime innevate.

Dopo Parigi, Lione, Chambéry, Modane, Torino e Milano, è ora Bardonecchia a entrare nell’elenco delle stazioni servite dal Frecciarossa. Ogni giorno, Trenitalia offre un viaggio di andata e ritorno con partenza da Parigi Gare de Lyon la mattina presto e arrivo a Bardonecchia all’ora di pranzo, e con partenza dalla località alpina nel tardo pomeriggio e arrivo in serata a Parigi Gare de Lyon.

I passeggeri possono acquistare i biglietti sul sito trenitalia.com e sull’app Trenitalia, presso le biglietterie Trenitalia di Parigi Gare de Lyon e Lyon Part-Dieu e presso i terminali self-service disponibili a Parigi Gare de Lyon, Lyon Part-Dieu, Lyon Perrache e Chambéry.

Con questo nuovo servizio, Trenitalia consente ai suoi passeggeri di raggiungere le vette alpine grazie ai suoi servizi personalizzati con le diverse classi di comfort (Executive, Business, Standard) e le due atmosfere di viaggio[1] (Allegro e Silenzio).

Bardonecchia, una meta ideale nel cuore delle Alpi

Circondata dalle montagne, alcune delle quali superano anche i 3.000 metri, Bardonecchia si trova in Alta Valle di Susa, a 20 km dal confine francese e a 92 km da Torino. A 1.312 metri di altitudine, rappresenta il punto di incontro di quattro valli: Valle Stretta, Valle della Rho, Valle del Frejus e Vallone di Rochemolles.

Per la sua ubicazione, Bardonecchia è una tappa ideale per tutti gli amanti delle piste. Nel 2006, ha ospitato i Giochi Olimpici di Torino e dispone di tre comprensori sciistici: Colomion-les-Arnauds, Melezet e Jaffereau. Quest’ultimo, a 2.800 metri di altezza, è raggiungibile con un bus navetta gratuito, con partenza proprio accanto alla stazione.

Complessivamente, sono oltre 100 i chilometri di piste che si snodano tra i boschi, con 23 impianti di risalita, una rampa olimpica per lo snowboard e uno snowpark.

Le stazioni sciistiche francesi non sono da meno: dalla stazione di Bardonecchia è infatti possibile raggiungere in auto il grande comprensorio di Valfréjus in soli 35 minuti.

[1] Al momento della prenotazione, i passeggeri delle classi Standard e Business sono invitati a scegliere gratuitamente tra le due atmosfere di viaggio, Allegro e Silenzio

 

Candiolo, nuovi spazi e crescita della qualità per lo sviluppo dell’istituto

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FONDAZIONE PIEMONTESE PER LA RICERCA SUL CANCRO

Presentato il Bilancio Sociale e di Sostenibilità (dati 2021). Investiti 18 milioni in ricerca e cura. In fase avanzata i lavori del nuovo Onco-Lab,

primo edificio del Cantiere Candiolo.

Operativo il servizio di Hospice “Monviso; in arrivo due nuove modernissime Tomotherapy. L’Istituto ha ottenuto la certificazione di Comprehensive Cancer Center”, attestazione che lo posiziona fra i Centri leader a livello europeo.

Candiolo, 24 ottobreUn Istituto che cresce nei suoi spazi – per curare sempre più persone e nel modo migliore – e nella qualità della ricerca e della cura. È questa la fotografia dell’Istituto di Candiolo IRCCS che emerge dal Bilancio Sociale e di Sostenibilità (dati 2021) della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.

La presentazione del documento è un importante momento di confronto con gli stakeholder, per raccontare quanto è stato fatto, quanto si sta facendo e quali sono i progetti futuri. Quest’anno in un formato inedito, tutto digitale, trasmesso sui canali del Gruppo Gedi. La giornalista scientifica Daniela Minerva ha intervistato alcuni dei protagonisti: il Presidente della Fondazione Allegra Agnelli, il Direttore Gianmarco Sala, il Vicedirettore scientifico dell’Istituto di Candiolo – IRCCS Vanesa Gregorc e il Direttoredel Dipartimento Chirurgico Felice Borghi.

 “Attraverso i numeri del Bilancio – ha affermato Allegra Agnelli– raccontiamo la dedizione, l’umanità e la competenza delle oltre settecento persone che, ogni giorno, si impegnano nelle attività dell’Istituto. Candiolo non può fermarsi perché deve sempre migliorare per rimanere un’eccellenza italiana e internazionale, per essere attrattivo per i ricercatori di tutto il mondo e stimolarea tornare anche quelli che hanno lasciato lItalia”.

Durante la presentazione del Bilancio, Allegra Agnelli ha anche sottolineato: “Sappiamo di avere al nostro fianco una straordinaria comunità che ci ha sempre supportato. Ed è con questo spirito che abbiamo avviato nel maggio 2021 il cantiere dell’importante piano di sviluppo dell’Istituto, nuove aree da mettere a disposizione di tutti coloro che vi lavorano, dei pazienti e delle persone a loro vicine”.

Assieme al Direttore Sala, le telecamere sono entrare nel primo degli edifici in costruzione del Cantiere Candiolo, l’Onco-Lab. Quasi mille metri quadrati di superficie distribuiti su tre livelli,che ospiteranno laboratori dotati di nuove tecnologie, in cui i ricercatori lavoreranno per la messa a punto di nuove soluzioni farmacologiche, elaborate e testate su linee di cellule tumorali create per le attività di laboratorio. Ulteriori spazi sono dedicati alla diagnostica per immagini. I lavori procedono speditamente e termineranno nei primi mesi del 2023. Nei lotti successivi sono previsti una Biobanca, edificio che raccoglie e conserva i tessuti biologici nell’ottica di future terapie oncologiche, una Protonterapia, trattamento radioterapico molto avanzato, un Poliambulatorio, nuovi spazi destinati alla formazione, alla didattica e a servizi di foresteria per pazienti e familiari. In tutto 26 mila metri quadrati, che vanno ad aggiungersi ai 56 mila esistenti.

Il 2021 è stato un anno importante per la Fondazione: in particolare perché sono partiti i nuovi lavori di sviluppo dell’Istituto e abbiamo messo a disposizione il servizio di Hospice Monviso. La spinta ad andare avanti – ha detto Sala arriva dalle tantissime persone che ci sostengono, in particolare da quelle che hanno deciso di destinare a noi il loro 5X1000: nel 2021 sono state ben 262.248 le firme”. Cui si aggiungono le donazioni dirette (8.500 delle quali attraverso i nuovi canali digitali, Internet e Facebook), i fondi raccolti con la partecipazione ad eventi sul territorio (importante il ruolo delle 26 delegazioni), i lasciti e i legati: “18 milioni di euro investiti nella ricerca e nella cura, oltre a quelli destinati all’avvio del cantiereLa generosità è il tratto distintivo la storia di Candiolo, che ne ha consentito lo sviluppo e il miglioramento continuo. Sono inoltre in arrivo due nuove tomotherapy di ultima generazione, per un investimento di 7 milioni di euro”.


LA RICERCA

La Fondazione ha finanziato importanti progetti e assunto nuovi ricercatori, italiani e internazionali: nel 2021 erano 259 le persone impegnate nei 38 laboratori, che lavorano su studi che interessano tutte le patologie tumorali, collaborando anche con i più importanti centri a livello mondiale. La misura del grande lavoro svolto è data dai lavori pubblicati, che sono stati 309, dalle citazioni (12.800) e dall’impact factor, l’indice che esprime l’impatto di una pubblicazione sulla comunità scientifica, salito a 2,9. L’abbinamento fra la ricerca preclinica traslazionale e l’attività clinica assistenziale, le ricerche finalizzate a ottimizzare la diagnostica, gli studi per predisporre lo sviluppo di nuove cure ci hanno consentito di ottenere la certificazione di “Comprehensive Cancer Center”, attestazione che posiziona il nostro Istituto fra i Centri leader a livello europeo”, ha affermatoVanesa Gregorc, Vicedirettore scientifico dell’Istituto di Candiolo-Irccs. Nel 2021 ha aggiunto abbiamo sviluppato, in particolare, le ricerche nell’ambito dell’immuno-oncologia, dei vaccini, del potenziamento del sistema immunitario e della genomica”.

LA CLINICA

Nell’assistenza clinica il personale impiegato è di 503 unità. Anche nel corso del 2021 l’Istituto, malgrado la dilagante pandemia da SARS -CoV-2, ha mantenuto elevati volumi di prestazioni. Quelle ambulatoriali sono state 1 milione e 347 mila, 8.200 i pazienti ricoverati, 1.220 quelli trattati con tecniche di radioterapia. I protocolli e gli studi sperimentali attivi sono 170. Inoltre, è stato inaugurato il nuovo Hospice Monviso. Per quanto riguarda la chirurgia, a Candiolo sono attive sei sale operatorie, una delle quali “multimediale”: “Qui si adottano – ha spiegato Felice Borghi, Direttore del Dipartimento Chirurgicotecniche mininvasive con la laparoscopia e con il robot, grazie all’ uso di immagini tridimensionali e quadridimensionali. Un tipo di chirurgia che nei tumori del colon retto copre armai più dell’80% degli interventi. Con i protocolli di riabilitazione rapida i pazienti si riprendono in tempi stretti e ciò consente, fra l’altro, migliori risultati oncologici protratti nel tempo.

Ultima spiaggia! Benfica-Juventus

Martedì 25 ottobre ore 21

Champions League gironi di qualificazione
Quinta giornata (penultima)

Per i bianconeri di Allegri,in ripresa nel  campionato dopo le due vittorie di fila contro Torino ed Empoli, la gara contro i portoghesi del Benfica rappresenta l’ultima spiaggia per continuare a sperare di qualificarsi agli ottavi di finale. Dopo 4 giornate, infatti, la Juve ha solamente 3 punti ed è a -5 dalla coppia di testa formata da PSG e Benfica. Solo un successo contro i portoghesi consentirebbe ai bianconeri di giocarsi tutto in casa contro il PSG nella sesta e ultima giornata del girone.
Siamo ai limiti dell’impossibile ma si sa l “Vecchia Signora” ha abituato il suo popolo alle imprese.

Formazioni
BENFICA (4-2-3-1) – Vlachodimos; Bah, Silva, Otamendi, Grimaldo; Florentino, Fernandez; David Neres, Rafa Silva, Joao Mario; Gonçalo Ramos. All.: Schmidt.

JUVENTUS (3-5-2) – Szczesny; Danilo, Bonucci, Alex Sandro; Cuadrado, McKennie, Locatelli, Rabiot, Kostic; Milik, Vlahovic. All.: Allegri.

Enzo Grassano

In funivia da Castelnuovo don Bosco ad Albugnano

Udite, udite, astigiani e torinesi.

Si chiamano Funi-bike e Green bike, il primo è una funivia che salirà in otto minuti da Castelnuovo don Bosco all’Abbazia di Albugnano, il secondo è una pista ciclabile di oltre trenta chilometri in mezzo al verde dei campi che collegherà Chieri e Albugnano. Andiamoci piano, per ora è tutto soltanto sulla carta. Per il momento si tratta di due ambiziosi progetti, stile Trentino e Veneto, che potrebbero rilanciare e rivoluzionare il turismo di questa parte del Monferrato tra le prime colline dell’Astigiano e quelle torinesi. Se ne è parlato in un convegno nelle sale della nuova Enoteca Regionale dell’Albugnano. Si tratta di due studi dell’architetto Alberto Sotillo, e quello, senz’altro più ardito e anche un po’ visionario, riguarda la costruzione della “Funibike di Asti” per collegare in otto minuti Castelnuovo Don Bosco con la storica Abbazia di Vezzolano.
Si partirebbe dal centro di Castelnuovo per arrivare ad Albugnano, a quota 530 metri. Quattro cabine, due per ogni ramo di fune, in ogni cabina 10 persone e 8 biciclette. Costo dell’opera: 10-12 milioni di euro da finanziare con un bando dell’Unione Europea per la mobilità sostenibile. Quattro chilometri di tragitto su fune e due piloni di sostegno. Il costo stimato va da 10 a 12 milioni di euro che, secondo il progettista di origine venezuelana Sotillo, che, guarda caso, abita proprio ad Albugnano, una delle località più panoramiche di tutto il Monferrato, sono reperibili dai bandi regionali per lo sviluppo del turismo e del territorio. Molti operatori del turismo sono favorevoli al progetto che un giorno potrebbe diventare realtà ma non mancano alcune perplessità. Altro discorso è invece il progetto della ciclopista, questo sì, realizzabile nel medio periodo. Si tratta di una ciclovia che unisce i comuni di Chieri, Riva presso Chieri, Buttigliera d’Asti, Castelnuovo Don Bosco, Pino d’Asti , Albugnano e l’Abbazia di Vezzolano. Il percorso partirebbe dalla stazione di Chieri e si snoderebbe interamente nel verde, lungo sentieri e strade sterrate, realizzando alcune passerelle sopraelevate per evitare le statali più caotiche che sono spesso un pericolo per i ciclisti. Lungo il percorso della ciclovia sarà possibile ricaricare le bici elettriche, rifornirsi d’acqua e chiamare i soccorsi, se necessario. Ora tocca al Comune. Gli studi, eseguiti da un gruppo di professionisti guidati dall’architetto Sotillo, sono al vaglio dei tecnici dell’Amministrazione di Albugnano. Si aprirà presto un dibattito con i sindaci e gli operatori del turismo e del commercio presenti sul territorio.
Filippo Re

“Caro Sindaco, ti scrivo” Ad un anno dalle elezioni Iannò scrive a Lo Russo 

Caro Sindaco ti scrivo, non in qualità di consigliere dell’opposizione, ma come cittadino che vive quotidianamente sulla propria pelle le difficoltà di una grande città come Torino.

 

E’ trascorso un anno dal tuo insediamento, 27 ottobre 2021 ed è arrivato il momento di fare il bilancio, visto che i quotidiani locali stanno elogiando e celebrando il tuo operato.

 

Siccome ho l’abitudine di informarmi e verificare le notizie, sono andato a leggermi il tuo programma elettorale di 31 pagine, punto per punto e affermavi che Torino sarebbe dovuta diventare: grande, forte e unita, ne sei sicuro?

Eppure la percezione dei torinesi non è così positiva.

In molti si chiedono se esista un sindaco, altri quasi rimpiangono la Appendino e per tanti c’è il vuoto. Anche i simpatizzanti della tua area politica sembrano tutt’altro che soddisfatti.

Tante belle parole e promesse, ma ad un anno dalla tua elezione ben poco.

 

Gli eventi, di cui ogni tanto ti vanti, sono il frutto della precedente Giunta e nulla di nuovo appare all’orizzonte, per incrementare il turismo.

 

Le periferie dove hai fatto tanta campagna elettorale sono abbandonate a se stesse, basta vedere lo stato dell’arte della manutenzione del verde e delle strade, il degrado avanza.

Per non parlare della violenza, che attanaglia quartieri “multietnici” già tanto provati e si sta espandendo a macchia di leopardo nei quartieri periferici, già disagiati.

 

Cosa dire del tuo atteggiamento un pizzico altezzoso in Consiglio comunale, quando si chiede di intervenire, come nel caso di occupazioni abusive?

Sembrano sempre problemi da sottovalutare e l’opposizione perde tempo a fartelo notare.

 

In città sta crescendo il disagio, la povertà e la violenza e dopo due anni di pandemia si è aggiunto il caro energia elettrica e il costo della vita ha raggiunto aumenti esponenziali, è il momento di uscire dal palazzo, caro Sindaco.

 

In un anno, come opposizione, ho presentato oltre 100 interpellanze legate a varie tematiche e una decina di mozioni e seguo le criticità delle circoscrizioni.

 

Arrivano tante segnalazioni grandi e piccole, che servono da grimaldello per spronare l’Amministrazione a fare meglio e ammetto che ogni tanto (non sempre) cercate di risolvere i problemi.

 

Ma in un anno di attività della Giunta, non si è visto nulla di concreto. Manca un programma di ampio respiro con azioni e strategie per ridare un nuovo impulso ad una città in decadenza, indebitata e senza prospettive di crescita economica e turistica.

 

Tutto quello che si è vissuto finora, Atp Finals, Eurovision ed altro, sono eventi messi in campo dalla precedente Amministrazione e i tanto sbandierati fondi del PNRR a cosa serviranno? Non si sa!

Il Primo cittadino è stato bravo a colpire il portafoglio dei torinesi con l’aumento di Irpef e Tari.

 

Se poi vogliamo toccare un argomento, che appare quasi quotidianamente sui giornali, l’anagrafe, troviamo una situazione a dir poco catastrofica.

Ogni giorno le anagrafi vengono prese d’assalto con lunghe code, ritardi impressionanti per il rinnovo delle carte d’identità, tempi biblici per il cambio di residenza e anche per chi rimane, dopo esser passati a miglior vita, è un’odissea richiedere un certificato di morte. Un’organizzazione poco degna di un paese che si reputa civile.

 

Altra nota dolente, il sistema dei trasporti e la viabilità.

Si parla di limitare il trasporto pubblico, per il costo di gestione e proprio in questi giorni è arrivata addirittura  la notizia di tagliare, sempre per risparmiare, alcune stazioni della futura Metro 2. Ancora non è partito il cantiere e già si parla di eliminare stazioni, ovviamente a farne le spese dovrebbero essere le periferie.

Cosa dire del sociale? Non pervenuto.

L’inverno scorso sono venuti alla ribalta i senza tetto che hanno “preso residenza”, nel centro della città.

L’unico provvedimento tampone è stato il posizionamento di un tendopoli di fronte al Duomo. Anche qua si è tanto parlato, siamo alle porte dell’inverno e di progettualità non se ne vede l’ombra.

 

Come accennavo prima, della sicurezza neppure a parlarne, è sempre buona cosa scaricare questo compito al Tavolo sulla sicurezza in Prefettura, quasi non fosse un compito del Sindaco tutelare i propri cittadini.

 

Dulcis in fundo, la viabilità con cantieri che ci sono sulla carta e non partono mai perchè le gare vanno deserte e altri che iniziano e non si sa quando si concluderanno. O meglio ancora, creare il caos in intere zone della città con cantieri che non sono stati coordinati a dovere. Per non toccare l’argomento piste ciclabili, che vanno a complicare ulteriormente la viabilità.

 

Dimenticavo, infine, i famosi fondi del “Patto per Torino” celebrati e osannati con la firma dell’ex premier Draghi, ah già sono stati utilizzati per coprire i buchi di bilancio del Comune.

 

Caro Sindaco, #Torinoèlamiacittà, ma non rimarrò a guardare, sarà sempre mia cura farti notare tutto ciò che non funziona, al contrario se vorrai accettare qualche suggerimento e metterai in cantiere ottimi propositi, sarà mia cura complimentarmi.

 

Ci sono ancora quattro anni per lavorare, diamoci da fare!

 

Torino, 24 ottobre 2022

 

Giuseppe IANNO’

Gruppo Misto di Minoranza

Ruffino (Azione): “dopo Meloni si rifletta sulle quote rosa”

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):

È vero, come si dice con un’immagine abusata: Giorgia Meloni ha rotto il soffitto di cristallo ma le schegge ricadono su tutti, a destra come a sinistra. Sarà giunto il momento di riflettere sull’utilità delle quote rosa? Meloni è entrata a palazzo Chigi chiedendo e ottenendo il permesso degli elettori e con questo ha schivato i mille ostacoli messi sulla sua strada, da alleati o da avversari. La sua determinazione e la sua tenacia hanno avuto ragione. Con le quote rose chi avrebbe stabilito il diritto di Meloni a diventare presidente del Consiglio? Domanda legittima e temo senza risposta.

“Spero che si torni alle cose semplici”

Music Tales, la rubrica musicale 

È il suono della pioggia che scende quando ti addormenti

È la chiamata di un amico che ami, ma che non riesci mai a vedere

Tutto il tempo che puoi sprecare cercando di inseguire ciò di cui non avrai mai bisogno

“Spero che si torni alle cose semplici”

Quando mi chiedono come mai non considero cantanti certe pop stars, rispondo allegando dei link di voci che, oggettivamente, possono essere solo incantevoli da ascoltare (non vogliatemene per la presunzione di essere dotata di un buon gusto musicale n.d.r.).

L’America ci ha regalato Teddy Swims (vero nome Jaten Dimsdale) noto per la fusione di generi tra cui R&B, soul, country e pop.

Il ragazzo (30 anni eh) ha cominciato attirando i fan attraverso le sue cover sul suo canale YouTube, che ha accumulato 400 milioni di visualizzazioni nel 2022, Swims ha pubblicato il suo singolo di debutto per una major nel gennaio 2020 e, da allora, ha pubblicato due EP , “Unlearning” e “Tough Love” .

Suo padre lo ha introdotto alla musica soul in tenera età attraverso artisti come Marvin Gaye , Stevie Wonder e Al Green.

La famiglia di Swims era appassionata di calcio e lui giocava da dieci anni quando uno dei suoi insegnanti suggerì di iscriversi a un corso di teatro musicale nel suo secondo anno alla Salem High School .

Swims ha scoperto la sua passione per lo spettacolo attraverso la sua esperienza teatrale al liceo, dove si è esibito in numerosi musical e opere di Shakespeare .

]Ha iniziato a suonare strumenti, inclusi pianoforte e ukulele , e ha guardato i video di cantanti su YouTube per aiutare a sviluppare la sua tecnica vocale.

Mi permetto di dire he avrebbe guadagnato di più come calciatore ma Dio grazie che abbia deciso di dirottare la barca sulla musica.

All’inizio del 2019, l’amico di Swims, Addy Maxwell, lo ha invitato a rappare su alcuni ritmi che aveva realizzato, il che è valso alla coppia un posto di apertura in un tour negli Stati Uniti con Tyler Carter .In questo tour iniziò ad esibirsi sotto il nome di Teddy Swims, riferendosi a un soprannome della sua infanzia che faceva riferimento alla sua taglia, e un acronimo di lingua Internet per “qualcuno che a volte non sono me“, riferendosi all’idea di integrare le diverse parti della sua personalità.

Un invito, il brano, al ritorno alle cose semplici che, mai come in quest’epoca, sarebbe necessario.

Un invito a concentrarsi sugli affetti, sulla natura, sui doni che ci appartengono e che spesso sottovalutiamo o diamo addirittura per scontati.

Un invito a non cercare di possedere cose ma a guardare ciò che già abbiamo.

Si sa ancora poco di Teddy ma una cosa è certa: la sua voce lo fa cosi bello da dimenticarsi qualche chilo e qualche tatuaggio, forse, per qualcuno, di troppo.

“La semplicità e la verità sono le solecose che contano veramente. Vengono da dentro. Non si può fingere.”
AUDREY HEPBURN
 
 
 
Aspetto di sapere come è stato questo ascolto, che per me vale un sorriso a 68 denti, semmai fosse possibile.

Chiara De Carlo

Teddy Swims – Simple Things (Vocal Booth Performance)

 

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Ecco a voi gli eventi da non perdere!

Lago d’Orta: nuovi campionamenti per le microplastiche

 

Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Circolo Legambiente “Gli Amici del Lago”, ENEA, ARPA Piemonte promuovono una nuova sessione di monitoraggio delle acque del Lago d’Orta. Oggetto dell’indagine le microplastiche

 

Proseguono i campionamenti per monitorare la presenza di microplastiche nel lago d’Orta, individuato a livello nazionale come uno dei laghi “campione” per effettuare studi e ricerche su questa criticità ambientale. Dopo il riscaldamento globale e i conseguenti cambiamenti climatici, la presenza di microplastiche nelle acque costituisce una della maggiori preoccupazioni della comunità scientifica, impegnata a comprendere al meglio i possibili scenari futuri e l’impatto che possono avere sugli ecosistemi e sulla qualità della vita degli organismi viventi del pianeta. Questo progetto di ricerca sul Cusio vede capofila Legambiente Piemonte, attraverso i suoi circoli territoriali,  con la collaborazione scientifica di ENEA, ARPA Piemonte e del CNR Irsa.
Le attività sono finalizzate alla condivisione del protocollo “Blue Lakes”.Nella giornata di martedì 18 ottobre il gruppo di tecnici di ARPA Piemonte e ricercatori di ENEA, con il supporto logistico di Legambiente e del circolo SUB Novara Laghi e di Ecomuseo del Cusio ha effettuato un nuovo monitoraggio su tre transetti dislocati in varie aree del lago per raccogliere i campioni che verranno poi analizzati nei laboratori di ARPA Piemonte ed ENEA Casaccia. Questi prelievi seguono i prelievi già effettuati lo scorso mese di maggio per poter disporre di una continuità a fini statistici anche con il variare delle stagioni e delle relative condizioni meteo.

Più nello specifico le attività di campionamento avranno l’obiettivo di testare, in superficie, le prestazioni della nuova rete “Manta” (con maglia 100 µm acquistata da Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta grazie al finanziamento della Fondazione Compagnia di San Paolo) e, in profondità, il retino “Bongo”, già utilizzato nel corso delle campagne Blue Lakes sui laghi pilota del progetto.

I risultati delle analisi saranno resi pubblici nella primavera 2023.

“L’attività di networking in corso sul Lago d’Orta in collaborazione con Arpa Piemonte – ha dichiarato Maria Sighicelli del Laboratorio di Biodiversità e servizi ecosistemici dell’ENEA e responsabile scientifica del Progetto LIFE Blue Lake – ci consente di implementare il protocollo BlueLakes, messo a punto durante i due anni di campagne sugli altri laghi pilota. Il Lago d’Orta diventa dunque il riferimento su queste attività per tutti i laghi subalpini”.

“Con le attività odierne – ha affermato Massimiliano Caligara, presidente del Circolo Legambiente Gli Amici del Lago e membro del consiglio di presidenza di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – continuiamo in un’azione di rafforzamento delle conoscenze tecnico-scientifiche sulle microplastiche nel lago d’Orta. Anche oggi, con il secondo campionamento stagionale, miriamo a rendere quest’attività continuativa, parte di un monitoraggio costante di quella che è un’importante risorsa idrica non solo per il Piemonte, ma per tutto il nord-ovest”

Il prossimo 11 novembre, nell’ambito di un evento di portata nazionale dedicato organizzato ad Orta, Legambiente farà il punto delle ricerche condotte insieme ad Arpa Piemonte ed ENEA sulle microplastiche e più in generale sulla tutela degli ecosistemi lacustri anche a fronte dei cambiamenti climatici.