ilTorinese

Motociclista 41enne muore nello scontro con un camion

Un’altra vittima sulle strade piemontesi. Ieri in  incidente stradale sulla SP231 nel territorio  di Govone un camion e una moto si sono scontrate. Nello scontro è morto il motociclista, di 41 anni. Sul posto sono giunti i soccorsi ma non è stato possibile salvare l’uomo.

Il Marchio della Libertà: tra le catene di Roma e il respiro della speranza

Informazione promozionale

“La libertà è un marchio che nessuna catena può cancellare.”

Con questa frase si apre Il Marchio della Libertà, romanzo in ambientazione storica di Marco Mattiuzzi, un’opera monumentale di 770 pagine nata da oltre due anni di scrittura e ricerca. Un viaggio che conduce dalle nebbie della Britannia ai fasti e agli intrighi di Roma, nel I° secolo d.C., per raccontare non solo la forza dell’Impero, ma soprattutto le voci soffocate dei vinti.

Protagonisti sono tre giovanissimi fratelli celtici – Ciarán, Sean e Saoirse – catturati insieme alla madre durante le campagne di conquista romana. Le loro vite si intrecciano con quelle di patrizi, soldati e schiavi, in una trama segnata da silenzi, perdite e una dignità che resiste persino nell’abisso. Sul versante romano spicca Gnaeus Lepidus, personaggio ambiguo, diviso tra spietatezza e compassione, che incarna l’ambivalenza di un potere tanto implacabile quanto fragile.

Il romanzo si distingue per la ricostruzione storica accurata – usi, costumi, mercati degli schiavi, lupanari, tensioni politiche – intrecciata a una narrazione moderna e coinvolgente. Non è un romanzo storico “classico”, ma un’opera in ambientazione storica: personaggi inventati che vivono in un mondo restituito con fedeltà e vividezza.

Intervista all’autore

Redazione – Marco, il titolo del libro è molto evocativo. Cosa rappresenta?
Marco Mattiuzzi – Racchiude la contraddizione centrale: il marchio è segno di possesso e schiavitù, ma diventa anche simbolo di identità e resistenza. È la ferita che si trasforma in forza.

Redazione – Perché ha scelto il I secolo d.C. come sfondo?
Marco Mattiuzzi – È un’epoca cruciale: Roma al massimo della sua potenza, le province instabili, la Britannia ribelle. Mi interessava raccontare il rapporto tra vincitori e vinti, dominatori e dominati, e mostrare come le grandi forze della Storia si riflettano nelle vite individuali.

Redazione – Quanto è stato importante il lavoro di ricerca?
Marco Mattiuzzi – Fondamentale. Non mi sono limitato alle fonti militari, ma ho studiato la vita quotidiana: come si vestivano, cosa mangiavano, come funzionavano i mercati o i lupanari. Volevo che il lettore si trovasse immerso in un mondo credibile, non in uno sfondo generico.

Redazione – I personaggi sono divisi tra Celti e Romani. A chi si sente più vicino?
Marco Mattiuzzi – Amo i contrasti. I Celti rappresentano il senso di libertà e resistenza, i Romani la disciplina e il potere. Ma anche un patrizio come Gnaeus Lepidus può essere lacerato da conflitti interiori non meno di un ribelle come Ciarán.

Redazione – Quali temi universali emergono dal romanzo?
Marco Mattiuzzi – La libertà, prima di tutto, ma anche la dignità, la speranza e la capacità di scegliere chi essere, persino quando il mondo sembra imporre un destino già scritto.

Redazione – Ci racconta un momento particolare del suo processo creativo?
Marco Mattiuzzi – Stavo scrivendo un capitolo che non funzionava. Poi, improvvisamente, ho immaginato che fosse un druido a raccontare il passato nel presente. Quel dettaglio ha cambiato tutto: il capitolo ha preso vita e i lettori mi hanno detto di averlo letto d’un fiato. A volte basta un’intuizione, persino sotto la doccia, per trasformare la scrittura.

 

L’autore

Marco Mattiuzzi cammina lungo i confini tra memoria e visione, là dove la Storia sfuma nel racconto e l’immaginazione si fa archivio dell’anima. Scrittore, artista visivo e curatore del progetto estrosfere.it, intreccia da sempre la passione per l’arte, la musica e il mondo antico in un percorso creativo libero, personale e profondamente umano.

Dalla fotografia pittorialista alla digital art, dalle riflessioni sulla memoria collettiva ai silenzi che abitano la Storia, la sua opera attraversa linguaggi diversi mantenendo un filo conduttore costante: dare voce a ciò che sfugge allo sguardo superficiale.

Con Il Marchio della Libertà ha voluto offrire un omaggio ai vinti e ai ribelli, a chi ha conosciuto il peso delle catene ma non ha smesso di sognare. È una scrittura che nasce da ricerca rigorosa e insieme da un’urgenza interiore: restituire dignità a chi, nell’invisibilità della Storia, ha continuato a lottare.

Il romanzo non rappresenta soltanto un’opera di narrativa, ma anche un tassello del suo percorso artistico più ampio, in cui parola e immagine si intrecciano. Nei suoi progetti visivi e letterari, Mattiuzzi cerca costantemente il punto di incontro tra luce e ombra, realtà e finzione, memoria e desiderio.

Con Il Marchio della Libertà ha voluto rendere omaggio ai vinti e ai ribelli, a chi ha camminato nel buio senza spegnere la speranza.

📖 Il Marchio della Libertà è disponibile in formato cartaceo e digitale.

https://www.amazon.it/dp/B0F7J5ZC4K

 

🔗 Per approfondimenti e aggiornamenti:
– Blog: https://www.estrosfere.it
– Opere visive: https://www.invyartgallery.it
– Pubblicazioni: https://www.mattiuzzi.net/books
– Podcast: https://www.cyberspazio.tv
– Facebook: https://www.facebook.com/MarcoMattiuzziScrittore/

 

Curiosità:

I simboli della copertina de Il Marchio della Libertà

Nella copertina del mio romanzo c’è Aisling, con i suoi figli.

Ognuno di loro stringe qualcosa: un rotolo, una coppa, delle erbe.

Non sono dettagli ornamentali, ma segni di un destino che si svelerà pagina dopo pagina.

Attorno a loro compaiono le catene, l’aquila romana e il corvo, emblemi di due mondi che si fronteggiano: l’Impero e gli dèi antichi.

È un’immagine che non illustra, ma allude. Una promessa: dentro la storia ogni simbolo troverà la sua voce.

Indagine Doxa – Paideia: genitori con figli con disabilità, uno su due ha vissuto discriminazioni

Sono stati presentati  nell’ambito di Insieme – il festival sul tema della disabilità e dell’inclusione sociale organizzato a Torino da Fondazione Paideia – i risultati dell’indagine, condotta da Doxa e dalla fondazione, che esplora l’impatto della disabilità sul sistema familiare.

 

Tra i genitori con figli con disabilità, uno su due ha vissuto una esperienza di discriminazione sul luogo di lavoro e il 36% delle madri dichiara che l’essere genitore ha condizionato “moltissimo” gli avanzamenti di carriera. Più di 6 famiglie su 10 hanno dichiarato di aver dovuto acquistare prestazioni sanitarie o riabilitative private per il figlio o la figlia con disabilità nell’ultimo anno (dato doppio rispetto al campione senza disabilità). Il 24% delle famiglie con bambini con disabilità dichiara che il figlio o la figlia non frequenta “mai” amici al di fuori della scuola, contro il 3% del campione di bambini che non hanno disabilità. Un bambino su tre con disabilità non viene “mai” o “raramente” invitato alle feste di compleanno degli amici o compagni di scuola. Il 39% delle famiglie con bambini o ragazzi con disabilità ha sperimentato l’impossibilità di partecipare a una gita scolastica negli ultimi due anni, dato che sale al 50% al Sud e Isole.

 

Sono alcuni dei risultati emersi dall’indagine condotta attraverso interviste a più di mille famiglie italiane, di cui la metà con figli con disabilità. L’indagine, ove possibile, ha posto quindi a confronto le evidenze provenienti dai due campioni: famiglie in cui è presente e famiglie in cui non è presente un bambino o ragazzo con disabilità. La rilevazione, in particolare, si è concentrata su alcuni ambiti di interesse emersi in seguito a focus group preliminari che hanno coinvolto operatori sociali, professionisti sanitari e familiari di bambini con disabilità: rete e percezione di aiuto, siblings, scuola, servizi socio-sanitari, tempo libero, lavoro e futuro dei figli.

 

ALCUNI RISULTATI

Rete e percezione di aiuto

Le famiglie con figli con disabilità dedicano significativamente molto tempo all’accudimento: oltre 8 ore nei giorni feriali e fino a 14 ore al giorno nel weekend, soprattutto quando il figlio ha meno di 6 anni. In particolare, risulta evidente una differenza di genere, con le madri dei figli con disabilità che risultano impegnate nella cura per 14 ore al giorno nei fine settimana (9 ore e mezza per i padri), contro le 12 ore delle madri di figli senza disabilità (8 ore e mezza per i padri). Si conferma l’elevato carico di cura, spesso invisibile, che incide sulla qualità della vita familiare.

Principali criticità – Le principali criticità che condizionano il benessere familiare indicate dai genitori sono la mancanza di tempo per sé (70% nel caso delle famiglie con bambini con disabilità), lo stress da accudimento (64% nello stesso campione) e le difficoltà nella conciliazione tra lavoro e vita privata (sostanzialmente sugli stessi valori nei due campioni, 57%-58%). Lo stress da accudimento dei figli risulta la voce più distante tra i due campioni (criticità indicata dal 64% delle famiglie con bambini con disabilità vs 41% nel caso delle famiglie che non hanno bambini con disabilità).

 

Siblings

Una parte dell’indagine è stata dedicata all’approfondimento del tema dei siblings, fratelli e sorelle di persone con disabilità. Rilevante il dato che riguarda la partecipazione a percorsi dedicati ai siblings: il 67% delle famiglie con bambini o ragazzi con disabilità ha dichiarato di non aver mai partecipato a queste iniziative (dato che sale al 78% al Centro Italia). Il 45% di questi ha motivato la risposta con il fatto di “non essere a conoscenza di questa possibilità” o con la “non disponibilità di percorsi nella zona in cui vive” (25%). L’86% di chi ha partecipato ai percorsi ha dichiarato di averlo ritenuto “molto utile” o “abbastanza utile” per il fratello o la sorella partecipante.

 

Scuola e partecipazione

L’indagine dedica una sezione specifica al mondo scolastico, con l’obiettivo di esplorare il ruolo della scuola nel favorire la partecipazione dei bambini con disabilità. Tra i genitori di figli con disabilità, il 71% valuta positivamente l’efficacia della scuola nel favorire lo sviluppo di una maggiore autonomia, rispetto all’85% dichiarato dai genitori di figli senza disabilità. Di contro, il 29% delle famiglie con bambini con disabilità ritiene che la scuola aiuti “poco” o “per nulla” il/la figlio/a a sviluppare una maggiore autonomia. Anche per quanto riguarda la capacità della scuola di incoraggiare la socializzazione, le risposte fornite dai genitori di figli con disabilità sono inferiori (74%) rispetto all’altro campione (88%).

Partecipazione alle gite scolastiche – Il 39% delle famiglie con bambini o ragazzi con disabilità ha sperimentato l’impossibilità di partecipare a una gita scolastica negli ultimi due anni. Questo dato, se si guarda al sotto-campione che risiede al Sud e Isole, sale a 50%, quindi un bambino su due. Le ragioni più frequenti per la rinuncia alla gita scolastica da parte dei bambini con disabilità sono la mancanza di personale dedicato (13%) o l’assenza di assistenza notturna nelle gite su più giorni (11%). Solo il 6% delle famiglie che hanno bambini con disabilità indica come fattore ostativo i motivi economici.

Impatto della presenza di bambini con disabilità a scuola – Secondo l’80% delle famiglie italiane, la presenza a scuola di bambini con disabilità favorisce nuove forme di apprendimento e migliora il clima in classe (75%). Tuttavia, per il 41% delle famiglie che non hanno bambini con disabilità, la presenza in classe di un bambino o una bambina con disabilità rallenta “molto” o “abbastanza” la didattica.

 

Servizi socio-sanitari

Il 45% delle famiglie che hanno bambini con disabilità dichiara di usufruire di servizi sanitari in ambito pubblico per i propri figli “quotidianamente” o “settimanalmente”, contro il 18% delle famiglie in cui non sono presenti bambini o bambine con disabilità. Il dato si conferma anche sul fronte dei servizi socio-assistenziali (42% per le famiglie con bambini con disabilità vs 12%).

Acquisto prestazioni sanitarie o riabilitative private – Più di 6 famiglie su 10 hanno dichiarato di aver acquistato prestazioni sanitarie o riabilitative private per il figlio o la figlia con disabilità nell’ultimo anno (dato doppio rispetto al 31% del campione senza disabilità). Tra questi il 14% ha dichiarato di aver speso tra 1.000 e 2.000 euro, mentre per il 16% la spesa è stata superiore ai 2.000 euro. Quest’ultimo dato è nettamente più alto se confrontato con il campione di famiglie che non hanno bambini con disabilità, in cui solo l’1% dichiara di aver speso oltre 2.000 euro nell’anno.

Motivazioni dell’acquisto di prestazioni private – Le famiglie si rivolgono al privato soprattutto perché garantisce tempi di attesa inferiori (38% per le famiglie che non hanno bambini con disabilità, 36% per le famiglie con bambini con disabilità), ma queste ultime acquistano prestazioni sanitarie o riabilitative private soprattutto per integrare quanto offerto dal Servizio Sanitario Nazionale (32% vs 16%) o perché il privato garantisce un maggior numero o una maggiore frequenza di prestazioni (31% vs 14%).

 

Tempo libero

Il 24% delle famiglie con bambini con disabilità dichiara che il figlio o la figlia non frequenta “mai” amici al di fuori della scuola, contro il 3% del campione di bambini che non hanno disabilità. Anche tra chi li frequenta, però, si rileva una differenza tra i due campioni, perché solo il 43% dei bambini con disabilità li incontra almeno una volta alla settimana contro il 76% del campione senza disabilità.

Inviti alle feste da parte di amici o compagni di scuola – Il 35% dei bambini o ragazzi con disabilità non viene “mai” o “raramente” invitato alle feste di compleanno degli amici o compagni di scuola, contro il 14% dei bambini senza disabilità. Il dato peggiora con l’avanzare dell’età dei bambini/ragazzi con disabilità: se nella fascia 0-5 anni la risposta “raramente” o “mai” è pari al 26%, nella fascia 6-18 anni sale al 38%.

Occasioni di svago e tempo libero – Alla domanda “Quanto spesso riesce a dedicarsi una serata libera o un altro momento di svago come adulto, senza bambini?”, il 18% delle famiglie in cui è presente un figlio con disabilità dichiara “mai”, contro il 14% dell’altro campione. In entrambi i campioni si rileva una differenza di genere: il 21% delle donne in entrambi i casi dichiara “mai”, contro il 14% dei padri di bambini con disabilità e il 6% dei padri di bambini che non hanno disabilità.

 

Lavoro e genitorialità

Essere genitori comporta spesso una riorganizzazione della vita lavorativa. Per le famiglie con figli con disabilità, questo impatto è ancora più evidente: il 48% ha dichiarato di aver richiesto la riduzione dell’orario di lavoro, contro il 31% del campione di famiglie con figli senza disabilità.

Avanzamenti di carriera e discriminazione – Il 28% dei genitori di bambini con disabilità dichiara che l’essere genitore ha condizionato “moltissimo” i propri avanzamenti di carriera (valore che si dimezza quando riferito all’altro campione), con un dato molto più alto per le madri (36%) rispetto ai padri (17%). Un rispondente su due del campione di genitori con figli con disabilità ha vissuto una esperienza di discriminazione sul luogo di lavoro, con il 19% che ha dichiarato di essersi sentito discriminato o penalizzato “moltissime volte”. Anche in questo caso il dato che riguarda le madri di figli con disabilità (22%) è ampiamente superiore a quello dei padri (15%).

Quali sono i motivi per cui i rispondenti non lavorano o non hanno mai lavorato? Per il 38%  dei genitori che hanno figli con disabilità (il 42% delle madri) “il carico familiare non permette di avere tempo per un lavoro”; questo valore è invece pari a meno di un terzo (12%) per i genitori di figli che non hanno disabilità.

 

Preoccupazione per il futuro dei figli

La sezione finale dell’intervista è stata dedicata al tema della preoccupazione per il futuro dei figli: più di un rispondente su due (54%) tra le famiglie in cui è presente un minore con disabilità si dichiara “molto preoccupato” rispetto al 35% riferito alle famiglie in cui non è presente un figlio con disabilità.

Le preoccupazioni maggiori per le famiglie in cui sono presenti minori con disabilità riguardano in primis la capacità dei figli di sopravvivere ai genitori, anche quando questi non ci saranno più (66%), voce che si ferma al 29% per il campione delle famiglie in cui non sono presenti minori con disabilità. A seguire, per i genitori di bambini con disabilità, si registrano le voci riferite alla salute (60%), alle relazioni amicali e sentimentali (52%) e all’indipendenza economica dai genitori (49%). Nell’altro campione invece prevalgono le preoccupazioni per il lavoro (57%), la salute (47%) e la violenza di genere (46%).

 

Napoleone alla Palazzina di Caccia di Stupinigi

Domenica 21 settembre

Stupinigi con Saint Cloud, tra le residenze più amate da Napoleone e dalla sua famiglia. Il capolavoro di Filippo Juvarra, voluto dai Savoia, è stato il luogo di svago della corte imperiale e, sebbene per un tempo brevissimo, di Paolina Borghese Bonaparte, la bella e irrequieta sorella di Napoleone, venuta a Torino con il marito, il principe Camillo, governatore del Piemonte.

Domenica 21 settembre è in programma un viaggio nel periodo napoleonico per “Life, istantanee di vita di corte”, l’evento di Living History che rievoca la vita quotidiana di un momento storico particolare, dando la possibilità ai visitatori di assistere ad uno spaccato di vita ricostruito il più fedelmente possibile. Alle 15,45 una speciale visita focus consentirà di interagire con i figuranti.  

Dopo più di 200 anni, tornano personaggi e simboli che hanno popolato la Palazzina di Stupinigi, quando era residenza ufficiale di Napoleone con dame vestite di impalpabili sete, preziosi gioielli e prestanti ufficiali a mostrare il gusto e la raffinatezza della corte imperiale.

 

INFO

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino (TO)

Domenica 21 settembre, ore 15,45

Speciale visita focus

Prezzo attività: 5 euro + biglietto di ingresso

Durante tutta la giornata, nell’orario di apertura, “Life, instantanee di vita di corte”

Prezzo compreso nel biglietto di ingresso

Biglietto di ingresso: intero 12 euro; ridotto 8 euro

Gratuito: minori di 6 anni e possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Royal Card

Prenotazione obbligatoria per l’attività entro il venerdì precedente

(Per prenotazioni via e-mail attendere sempre una conferma scritta, controllare anche lo spam)

Giorni e orari di apertura Palazzina di Caccia di Stupinigi: da martedì a venerdì 10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).

Info: 011 6200601 stupinigi@biglietteria.ordinemauriziano.it

www.ordinemauriziano.it

Riapre a Torino Birra Metzger con un birrificio nuovo

Ha riaperto, per la gioia degli amanti della birra, lo storico birrificio Metzger, parte integrante della storia culturale e industriale torinese, nato nel 1848 e ritirato dal mercato nel lontano 1975.
Ora torna a nuova vita grazie all’intraprendenza di Marco Bianco, che ha guidato la azienda di famiglia Equilibra e ha deciso di investire in questo marchio. Con lui collaborano Guido Palazzo per il coordinamento, il marketing e la comunicazione,  Davide Masoero per le vendite  e i birrai Pietro Lanzillotta e Francesco Giacomelli, con il supporto tecnico di Giampaolo Tonello.
Il birrificio Metzger non vuole essere una realtà  chiusa, ma aperta a collaborazioni con altre realtà produttive, quali il birrificio di piazza dei Mestieri e il birrificio Canediguerra di Alessandria.
La birra Metzger affonda le sue radici nella tradizione tedesca e viene proposta in sei nuove varianti, sei ricette pensate per momenti di consumo diversi. La birra bionda, Lager Helles, limpida e  scorrevole; la Weiss classica, dorata, classicamente opalescente, speziata e fresca; la Ambrata Vienna Lager, ricca con note tostate e frutta secca;  la Modern IPA, agrumata, tropicale,  fresca; Bock, intensa e caramellata; Doppel Bock, corposa e scura.
Il birrificio vuole proporsi non soltanto come sito produttivo, ma come centro di cultura della birra, tanto da aver organizzato il Metzger Fest dal 3 al 5 ottobre prossimi, che si articolerà in degustazioni e incontri, la prima opportunità da parte del pubblico per visitare il sito produttivo e apprezzare le ricette della birra Metzger. A partire dall’11 ottobre prossimo, ogni secondo sabato del mese, sarà in programma un tour guidato tra le vie del borgo Rossini, dal titolo “Dall’art nouveau alla birra di Torino”, un percorso nell’art nouveau alla scoperta di un quartiere in trasformazione dalla fine dell’Ottocento ad oggi. La visita avrà  la sua naturale conclusione presso il birrificio Metzger, con visita guidata e degustazione.
Il canale di distribuzione sarà  Ho.Re.Ca., con confezionamenti di fusti da 20 litri, in bottiglie da 33 e 75 cl con servizio di riutilizzo e lattine.
La comunicazione riparte dalla iconica M, che venne disegnata dall’artista futurista Nicolay Diulgheroff e dall’elefantino simbolo di Metzger,  due elementi che indicano la continuità  di un marchio che fa ritorno nelle case dei torinesi, rinnovato, ma sempre nel rispetto della tradizione.

Mara    Martellotta

Torino, commessa chiede aiuto: la polizia arresta il ladro

Nei giorni scorsi il personale del Compartimento Polizia Stradale del Piemonte e Valle d’Aosta ha eseguito a Torino l’arresto in flagranza di un uomo per il reato di furto aggravato.

Gli operatori, nel transitare lungo la strada limitrofe agli Uffici Compartimentali , notavano una commessa di un negozio di casalinghi chiedere aiuto per fermare un soggetto che si allontanava correndo, dopo aver commesso un furto nel negozio.

L’uomo, bloccato dopo un breve inseguimento, è stato trovato in possesso di quattro set di coltelli appena asportati dal negozio, del valore di 120 euro circa.

Dagli accertamenti effettuati è altresì emerso che l’uomo era gravato da diversi precedenti penali e di polizia, nonché sottoposto alla misura del braccialetto elettronico, disposta dall’Autorità Giudiziaria nell’ambito di un precedente procedimento penale per violenza di genere; oltre che da un provvedimento di divieto di dimora nel comune di Torino disposto dal Questore.

Considerati i fatti e le violazioni commesse, gli agenti della Polizia Stradale hanno proceduto all’arresto in flagranza dell’uomo, nonché a deferirlo in stato di libertà per aver eluso il divieto di dimora nel comune di Torino.

Controlli di polizia in Barriera Nizza

Giovedì pomeriggio ha avuto luogo nel quartiere Barriera Nizza un controllo straordinario del territorio ad “alto impatto” coordinato dalla Polizia di Stato congiuntamente a personale dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Municipale, dell’ASL-Spresal, dell’ ASL-SIAN e dell’Ispettorato del Lavoro.

L’attività è stata diretta da personale del Commissariato di P.S. Barriera Nizza, con l’ausilio di operatori del V Reparto Mobile, del Reparto Prevenzione Crimine “Piemonte”, del Compartimento Polfer e di unità cinofile e ha riguardato, in particolare, il quartiere San Salvario e l’area del Lingotto.

5 gli esercizi commerciali controllati, con sanzioni complessive elevate per 61374 €.

In particolare, in una pizzeria kebab in zona Lingotto, personale dell’Asl ha accertato la mancanza di requisiti igienico sanitari, disponendo la sospensione dell’attività, con contestuale distruzione di 24 kg di alimenti; personale dell’Ispettorato del Lavoro ha riscontrato la presenza di un lavoratore non regolarmente assunto e diverse violazioni relative alle norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, comminando sanzioni per oltre 21500 €. Infine, personale della Polizia Municipale ha riscontrato diverse violazioni amministrative, per un importo di 3000 €.

In via Genova, personale dell’Asl procedeva alla sospensione di una seconda attività commerciale per l’omessa predisposizione delle procedure di autocontrollo HACCP, con sanzioni per 2000 €; anche qui è stata riscontrata la presenza di un lavoratore non regolarmente assunto e la mancanza dell’autorizzazione per l’installazione di impianto di video sorveglianza, per un totale di 2337€. Ulteriori sanzioni amministrative, per oltre 1100 €, sono state elevate dalla Polizia Municipale, che ha proceduto alla rimozione di un dehor installato abusivamente.

Sanzioni per oltre 25000€ sono, invece, state elevate dalla Polizia Locale nei confronti del titolare di un ristorante etnico di via Berhollet, con contestuale sospensione dell’attività.

Altri due esercizi di vicinato sono stati sanzionati per oltre 5000 € per alcune violazioni di natura amministrativa, quali la mancata esposizione dei prezzi e dell’orario di apertura.

Infine, il personale di Polizia ha adottato due ordini di allontanamento, ex art 2 T.U.L.P.S., nei confronti di altrettante persone dal comportamento molesto e aggressivo che stazionavano nel quadrilatero San Salvario, ostacolandone la libera fruizione.

I controlli continueranno con cadenza regolare.

“Il respiro della musica” con l’Orchestra Giovanni Battista Polledro

Diretta dal Maestro Federico Bisio

L’Orchestra Polledro prosegue la stagione 2025 con il secondo concerto della terza rassegna “Il respiro della musica – s’ode a Chieri uno squillo di corno, divertimenti sonori nel classicismo”. L’appuntamento è per giovedì 25 settembre alle ore 21 nella chiesa di San Domenico, in via San Domenico, a Chieri. Sul podio Federico Bisio, direttore stabile dell’Orchestra, e i corni solisti Umberto Jiron e Stefano Ruffo. Verranno eseguiti di Johann Georg Feldmayer (1756-1831) il concerto in Fa maggiore per due corni e orchestra, e di Mozart (1756-1791) la Sinfonia in Do maggiore n.16 KV128, e il Divertimento in Re maggiore n.2 KV131.

Feldmayer fu compositore, violinista e tenore, figura poco nota della musica di corte del Settecento, nonostante abbai ricoperto incarichi di rilievo, come quello di Kappelmeister a Wallerstein, succedendo ad Antonio Rosetti. Rimasto orfano di padre molto presto, ricevette una istruzione gesuitica a Monaco di Baviera, dove si formò musicalmente. Pur destinato alla carriera ecclesiastica, scelse la musica entrando, intorno al 1780, nell’orchestra del Principe Kraft Ernst Zu Oettingen-Wallerstein come violinista e tenore. Si distinse anche come compositore e, insieme alla moglie Monika, brava soprano, prese parte a numerose esecuzioni vocali.

Il concerto per due corni di Feldmayer è una delle composizioni più interessanti della sua produzione musicale, conservata in forma manoscritta tra i fondi della biblioteca universitaria di Augusta, provenienti dalla collezione musicale dei Principi Oettingen – Wallerstein.

La Sinfonia n.16 in Do maggiore K128 fu composta da Mozart nel maggio 1772 a soli 16 anni, durante il suo soggiorno a Salisburgo tra due viaggi in Italia. È strutturata in tre movimenti nello stile dell’ouverture italiana: Allegro maestoso in 3/4 ; Andante grazioso in Sol maggiore per soli archi in 2/4 ; e un Vivace Allegro finale in 6/8. Il primo movimento è in forma sonata con una rete ma intensa sezione di sviluppo. La ripresa non è una semplice replica dell’esposizione. Il secondo movimento rinuncia ai fiati, creando un contrasto più intimo , mentre il terzo, in forma di Rondò modificata con coda, introduce oboi e corni in un’atmosfera brillante e danzante. L’autografo è conservato presso la biblioteca di Stato di Berlino. Il Divertimento K131 si distingue per la sua ampiezza formale, la varietà timbrica e una scrittura orchestrale sorprendentemente raffinata. L’organico è esteso, comprendendo un flauto, un oboe, un fagotto, archi e ben quattro corni, elemento raro per l’epoca, che assume un ruolo protagonista in due movimenti. Il ruolo centrale dei quattro corni rimane in parte misterioso, ma rimane probabile che Mozart abbia voluto sfruttare la bravura di alcuni esecutori disponibili all’epoca, scrivendo l’articolo su misura. Il risultato è una delle sue opere più ambiziose per strumenti a fiato, seconda solo ai celebri Concerti per corni. Sebbene pensato come musica d’occasione, questo Divertimento supera ampiamente le aspettative del genere, e Mozart dimostra una padronanza tecnica e stilistica che supera la funzione celebrativa dell’opera, offrendo una musica che pur pensata d’accompagnamento a un evento sociale, merita un ascolto autonomo e attento. Sia la Sinfonia sia il Divertimento mostrano una scrittura consapevole, già capace di adattarsi al contesto senza rinunciare alla qualità artistica. L’attenzione al colore strumentale, alla forma e al dialogo tra le sezioni dell’orchestra, testimonia una maturità sorprendente per un compositore così giovane. Più che semplici prove giovanili, queste opere delineano una visione musicale autonoma, dove anche nei generi destinati all’intrattenimento Mozart sa infondere profondità, inventiva e senso teatrale. Si tratta di lavori che anticipano per freschezza e intelligenza quella libertà stilistica che diventerà la cifra del suo linguaggio maturo.

Ente organizzatore: Orchestra da Camera “Giovanni Battista Polledro”

info@orchestrapolledro.eu

Concerto a ingresso con offerta libera

Mara Martellotta