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“In questi giorni il Piemonte, come l’Italia intera, si raccoglie per commemorare e rendere omaggio a chi, nello svolgere la propria attività lavorativa, ha perso la vita o è stato vittima di infortuni o malattie”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Davide Nicco, che ha preso parte alle celebrazioni per la 75^ Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro, promossa dalla sezione torinese dell’Associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi del lavoro (Anmil) al Polo del Novecento di Torino.
“Una ricorrenza – ha continuato il presidente – che ci interpella come cittadini, come istituzioni e come territorio. Il Piemonte, con la sua lunga tradizione industriale, agricola e artigiana, conosce bene il valore del lavoro. E conosce anche, purtroppo, il dolore che deriva da incidenti e da condizioni non sicure. Ogni vittima è una storia spezzata, una famiglia segnata, una ferita che riguarda tutti”.
“I dati – ha aggiunto Nicco – parlano chiaro: anche in Piemonte gli infortuni sul lavoro continuano a essere troppi. E, sebbene siano stati fatti passi avanti, serve impegno costante da parte di tutti: istituzioni, aziende, sindacati e lavoratori. Serve, soprattutto, una visione che metta al centro la persona”.
“Oggi – ha concluso il presidente – ricordiamo le vittime. Ma ricordare non basta: è necessario agire, far sì che ogni luogo di lavoro, dal cantiere alla fabbrica, dall’ufficio al campo, sia uno spazio sicuro in cui nessuno, in Piemonte come altrove, debba temere per la propria vita mentre lavora”.
Una vera folla di podisti ha invaso il Giardino Emanuela Loi a Rivoli Torinese per prendere parte alla 38esima edizione della Strarivoli. La gara piemontese sui 10,7 km, inserita nel calendario regionale principale espressione del Circolo dei Sardi Quattro Mori in collaborazione tecnica con l’Atletica Rivoli, ha visto centinaia di atleti pronti a sfida le frizzantine temperature di questo inizio autunno, in condizioni climatiche ideali per affrontare quella che è una delle sfide più antiche del calendario non solo locale.
A iscrivere il suo nome nell’albo d’oro della competizione è stato Stefano Perardi (Sport Project Vco) che in 34’58” ha fatto letteralmente il vuoto alle sue spalle con il divario sugli avversari che è montato sempre di più. Alla fine 2’42” è stato il vantaggio su Nicola Montanile, terzo Andrea Vittoni (Olimpiatletica) a 3’16” davanti a Antonio Palumbo (Cral Amiat Torino) a 3’55” e a Gabriele Avataneo (GPD Tapporosso) a 4’20”.
Fra le donne primo posto per Giulia Sara Cavalleri (Sisport SSD) in 43’29” a precedere Adelina Cernat (Equilibra Running Team) a 3’42” e Laura Rao (Doratletica) a 4’10”.
La manifestazione era quest’anno chiama ad assegnare i titoli Provinciali Master Fidal, questi i nuovi campioni: Andrea Vittoni (Olimpiatletica/SM35), Antonio Palumbo (Cral Amiat Torino/SM40), Loreto De Rienzo (Pod.None/SM45), Gianluca Chisso (GPD Tapporosso/SM50), Gianfranco Vivirito (Atl.Chierese & Leo/SM55), Tommaso Camuso (Tiger Sport Running Team/SM60), Oliviero Porcellato (GPD Tapporosso/SM65), Efisio Picci (Pod.None/SM70), Giuseppe Riciputo (Atl.Rivoli/SM75+).
Queste le vincitrici femminili: Mariana Mates (Giannonerunning/SF35), Lyubov Smolenka (Olimpiatletica/SF40), Adelina Cernat (Equilibra Running Team/SF45), Laura Rao (Doratletica/SF50), Simona Neirotti (Atl.Rivoli/SF55), Patrizia D’Orazio (Atl.Susa Adriano Aschieris/SF60), Lucia Gasparella (GPD Tapporosso/SF65)
La gara ha goduto del patrocinio del Comune di Rivoli Torinese, della Regione Autonoma de Sardegna, della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia e del Comitato Regionale e Provinciale Fidal. Grazie anche a tutte le associazioni e gli sponsor che hanno appoggiato l’evento, pronto a tornare il prossimo anno nella sua strada verso un quarantennale da ricordare.
Martedì 14 ottobre, in occasione della Giornata Nazionale del Barocco Italiano, i Musei Reali e l’associazione di Promozione Sociale Accademia del Santo Spirito, nell’ambito del Turin Baroque Music Festival 2025, dedicheranno un’intera serata al compositore veneziano Benedetto Marcello (1686-1739).
Dalle 19.45, fino alle 23.30, con ultimo ingresso alle 22.45, sarà possibile visitare gratuitamente la Cappella della Sindone e la Cappella Regia. L’iniziativa, nuovo appuntamento della rassegna “Estate Reale 2025-Notti Reali”, propone alle ore 21, nel Salone delle Guardie Svizzere di Palazzo Reale il concerto dell’ensemble strumentale dell’Accademia Santo Spirito di Torino, composto da Giovanni Miszczyszyn al flauto traverso, Massimo Barrera al violoncello, Luca Ronzetti al cembalo. Il programma ruota attorno alle Sonate 1 e 2 dedicate al violoncello e al flauto, con accompagnamento del basso continuo. In questa occasione verrà anche presentata una nuova produzione discografica dell’Accademia del Santo Spirito di Torino: sei concerti per flauto, archi e basso continuo, op.19 di Tommaso Giordani, in prima registrazione mondiale.
Benedetto Marcello, che soleva firmarsi “Nobile veneto”, fu esponente di un’importante famiglia della nobiltà veneziana e fu educato all’arte e alla poesia, scegliendo poi di approfondire la musica per sua esplicita volontà. Forse, come suggeriscono alcune cronache, come forma di puntiglio a seguito di un confronto con il fratello Alessandro, noto virtuoso del violino. Alla musica dedicò gran l’arte della propria vita, e la sua origine patrizia, unitamente agli studi giuridici, gli aprirono le porte della carriera amministrativa e burocratica, precludendogli tuttavia una vera e propria carriera musicale e artistica, tanto da definirsi “dilettante di musica” e non un vero e proprio musicista.
Biglietto unico: 5 euro – visita libera dalle 19.45 alle 23.30 alla Cappella della Sindone, la Cappella Regia e possibilità di assistere al concerto dell’ensemble dell’Accademia Santo Spirito di Torino nel Salone delle Guardie Svizzere, a Palazzo Reale.
La caffetteria Reale rimarrà aperta con proposte dedicate a “Estate Reale 2025-Notti Reali”. Aperitivo al costo di 15 euro, e sarà possibile gustare due cocktail speciali: il “Blu Lagoon” e il “Dama”. Prenotazione per l’aperitivo consigliata a eventi@caffetteriareale.it
Mara Martellotta
Sabato di alta tensione per la Polizia Penitenziaria di Torino a seguito di un gravissimo episodio verificatosi presso un’aula del tribunale A darne la notizia è il Segretario del Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Vicente Santilli: “Durante un’udienza, un detenuto del carcere ha tentato la fuga, spintonando proditoriamente i componenti la scorta di Polizia Penitenziaria. Nelle fasi concitate, durante le quali i poliziotti hanno bloccato la violenta intemperanza dell’uomo, alcuni agenti sono rimasti feriti”. Per il sindacalista, si è trattato di un “gravissimo episodio, particolarmente pericoloso e critico perché posto in essere in un luogo esterno al carcere, alla presenza di altre persone, gestito al meglio dalla Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno. È per noi importante e urgente prevedere un nuovo modello custodiale. È necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie del Piemonte”. “Il Sappe esprime la piena solidarietà ai poliziotti penitenziari coinvolti nell’accaduto.”, conclude Santilli: “Il peggio è stato evitato grazie alla loro grande professionalità. Noi, a voce alta, continueremo imperterriti a chiedere l’intervento da parte dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria affinché intervengano con soluzioni adeguate a tutela e salvaguardia dei poliziotti penitenziari”. Donato Capece, segretario generale del SAPPE, ha parole di elogio per i poliziotti che hanno sventato la fuga del detenuto: “E’ solamente grazie a loro se è stato possibile sventare la clamorosa fuga all’evaso: la pronta reazione ed il tempestivo intervento degli uomini della Polizia Penitenziaria di scorta hanno infatti permesso di sventare il grave evento. Una cosa grave, che poteva creare ulteriori seri problemi alla sicurezza e all’incolumità dei poliziotti, dei detenuti e dei cittadini che in quel momento si trovavano nei pressi del Tribunale di Torino. Ma la grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria“.
Se facciamo la somma di sport, arte, natura in uno dei contesti storici più affascinanti d’Italia il risultato è uno solo: Maratona Reale. Con partenza e arrivo all’interno della Reggia di Venaria, nominata Città Europea dello Sport 2025, transito nel Parco La Mandria, attraversando i comuni di Druento e San Gillio oggi è stato il battesimo di Base Running nell’organizzare la gara regina dell’Atletica Leggera.
In collaborazione con prestigiosi enti territoriali, tra cui la Regione Piemonte, il Consiglio Regionale e il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, la prima edizione della Maratona Reale ha offerto un percorso certificato da World Athletics.
“Sono particolarmente orgoglioso nell’organizzare la I edizione della Maratona Reale 42,195Km inserita all’interno dell’ormai tradizionale Corsa da Re, giunta al tredicesimo compleanno. Ho avvertito con vero piacere l’entusiasmo e la partecipazione degli Amministratori locali. Premessa importante e di grandissimo auspicio per la buona riuscita della manifestazione” dice Alessandro Giannone patron del sodalizio di corso Cairoli 28 a Torino
500 maratoneti effettivi tra i 5300 iscritti all’evento.
E il giorno precedente altra novità: Corsa del Principino & Family. Un chilometro destinato alle famiglie. Sulla linea di partenza mamme, papà, bimbi ed in alcuni casi anche i nonni con partenza ed arrivo nel suggestivo Gran Parterre della Reggia. Non solo sport ma anche solidarietà: la metà delle quote di iscrizione dei 600 partecipanti sarà devoluta alla Fondazione Paideia – Insieme per la felicità dei bambini.
In 2h 31’ e 55” si è aggiudicata la maratona nella classifica maschile Gianluca Proietto (Trail Running Torino ASD). Argento a Lorenzo Perlo in 2h 36’ 44” (ASD Atl. Avis Bra Gas) e bronzo per Emanuele Falorio in 2h 40’ e 41” (GSR Ferrero ASD)
Nella categoria femminile sul gradino più alto del podio è salita Elisa Perfumo in 3h 26’ e 06” (ASD Atletica Alba Docilia). Secondo posto per Erica Zucalli in 3h 30’ 49” (ASD GS Pomaretto ’80) e terzo posto per Lavinia Mello Rella in 3h 38’ 59”.
Nella mezza maratona maschile primo posto per Marco Moletto (Atletica Saluzzo) che ha chiuso la distanza in 1h 07’ 07”. Al secondo posto si è classificato Mustapha Boussifi (ASD Gli Amici di Marcello) con il tempo di 1h 08’ 13”. Al terzo posto Simone Balestra (ASD Dragonero) in 1h 13’ 25”.
La classifica femminile è dominata da Sabina Marquet (Atletica Cogne Aosta) con il tempo di 1h 28” 30”. Di poco staccata al secondo posto Carlotta Federica Montanera (ASD Podistica Torino) in 1h 28’ 35”. Al terzo posto Katrin Bieler (ASD Inrun) con il tempo di 1h 32’ 27”.
Nella gara più partecipata, la 10 km, vince la categoria maschile Gianluca Busato (Atletica Canavesana) con il tempo di 34’ 20”. Secondo gradino del podio per Davide Fia (Atl Mondovì Acqua San Bernardo) in 34’ 47” e terzo posto per Gronchi Andrea in 36’ 34”.
Infine nella categoria femminile della 10 km oro a Emma Giaccone (Base Running ASD) in 39’ 21”. Argento a Federica Mingrino (Torino Road Runner ASD) in 41’ 45”; bronzo a Daniela Panait (Giannone Running Circuit) con il tempo di 42’ 39”
Nella speciale classifica per le squadre vince l’ASD Podistica Torino.
Nell’intera giornata di Venerdì 17 Ottobre 2025, in occasione dello sciopero nazionale indetto dalle principali organizzazioni sindacali dei lavoratori, tutti i servizi aziendali del comparto igiene ambientale legati alla raccolta rifiuti, spazzamento, igiene ambientale, Call Center e ai Centri di Raccolta del territorio potrebbero subire sospensioni o riduzioni.
Nelle ore di sciopero saranno comunque garantiti i servizi essenziali e saranno assicurate le prestazioni indispensabili a tutela della sicurezza, nel rispetto degli accordi applicativi della Legge 146/90, così come modificata dalla Legge n. 83/2000 e successive deliberazioni della Commissione di Garanzia che regolamentano l’esercizio del diritto di sciopero.
Le attività riprenderanno regolarmente al termine della giornata di sciopero con l’adozione di tutte le misure organizzative necessarie a ripristinare la regolarità dei servizi.
Dissesto idrogeologico: Regione Piemonte approva il piano 2025
La Regione Piemonte ha dato il via libera al programma regionale 2025 per la difesa del suolo, che prevede 13 interventi di mitigazione del rischio idrogeologico per un investimento complessivo superiore a 25 milioni di euro.
L’intesa è stata espressa dal presidente della Regione, Alberto Cirio, nell’ambito del piano elaborato dalla Direzione Opere pubbliche e Difesa del suolo, in collaborazione con gli enti locali. Il programma ha ricevuto l’approvazione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, aprendo così la strada all’avvio delle procedure per la realizzazione delle opere su tutto il territorio piemontese.
Gli interventi finanziati comprendono lavori di messa in sicurezza di versanti, argini e scarpate, oltre a opere di drenaggio e consolidamento in aree soggette a frane o allagamenti.
In particolare, sono previsti:
Il nuovo piano regionale si inserisce in una strategia di lungo termine, avviata dopo le alluvioni del 1994 e del 2000, volta oggi a rafforzare la prevenzione anche nei bacini minori, spesso responsabili di allagamenti localizzati e danni diffusi.
«Ringrazio il ministro Gilberto Pichetto Fratin per l’attenzione e la collaborazione con cui ha accolto la nostra programmazione regionale. L’intesa conferma l’importanza di lavorare in sinergia tra Stato e Regioni per mettere davvero in sicurezza il territorio. Questi interventi sono fondamentali per il Piemonte: non si tratta solo di opere pubbliche, ma di azioni concrete che proteggono le nostre comunità, le nostre case e il nostro futuro. Ogni euro investito nella prevenzione del dissesto idrogeologico è un investimento nella sicurezza dei cittadini piemontesi», ha dichiarato Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte.
L’assessore alle Opere pubbliche, alla Difesa del suolo e alla Protezione civile, Marco Gabusi, ha aggiunto: «questo piano ci permette di agire in modo puntuale su rii e torrenti minori che negli ultimi anni sono stati la causa principale degli eventi più critici mettendo in sicurezza aree abitate e infrastrutture. È un lavoro lungo e impegnativo, perché parliamo di interventi complessi e di quote economiche importanti, ma il percorso procede con continuità e con risultati sempre più concreti per la sicurezza del Piemonte».
Non è certo uscito il botto – un pampampam reiterato e sonorissimo – qualche sera fa l’anniversario dei trent’anni dal cilindro del Festival delle Colline, in cui tutti speravamo. Un bel gruppo, non indifferente, di candeline spente con tante soffiate che sapevano di fiato corto e di malinconia, di un qualcosa inserito a forza, troppo. Ma ci rifaremo. Perché questo Festival dacché lo conosciamo è sempre stato un bravo ragazzo, come da canzoncina, per questo – sempre poche sere fa – siamo entrati nella platea dell’Astra con la migliore delle speranze – o delle certezze addirittura – che ci saremmo stretti intorno a quella torta con un finale e un sorriso ben diversi. Il gruppo d’apertura era Agrupaciòn Senor Serrano, la regia e la drammaturgia affidate a Àlex Serrano in coppia con Pau Palacios, il testo ad una volenterosa Anna Pérez Moyan che se ne arriva, in canottiera e pantaloni, su un palcoscenico che sta “a metà strada tra un laboratorio e una discarica” (ci era stato detto), un paio di mucchi di sacchi d’immondizia belli gonfi da cui sempre la volenterosa “trova oggetti, resti e rifiuti generati dalla Storia dell’amore che la aiutano ad attivare la trama.”

Già, la trama, gran bella parola, di uno spettacolo che – dimenticavo: e lo scoprirà il publico? – ha per titolo “Historia del amor”. E che la trama sua vai a cercare con il lanternino, sfiduciati come quel vecchione di Diogene. Impossibile quel “compito di cercare di capire cosa sia l’amore” da parte della volenterosa – pronta a camuffarsi dopo un po’ con corpino e gonnone azzurroverdastri d’altra epoca – e noi con lei. Domande, tante, di quella filosofia puntata con gli spilli, lassù nel cielo, cercare di amare perché amiamo e perché amiamo come amiamo, e risposte, nessuna, in un’ottantina di minuti, per uscire con un certo amaro in bocca. Un excursus che non trova nessuna strada e immediatamente va a sbriciolarsi, tra epoche trascorse e l’esperienza personale della sempre volenterosa – scusatemi, ma non riesco a chiamarla attrice! non qui almeno -, frantumandosi pure quell’intenzione della drammaturgia di far trans-ferire in noi che guardiamo quel guazzabuglio di lingue di sopratitoli frettolosi ed emozioni spente, di sforzi anche comici, ma brillantemente superati, di far fronte a qualche incidente tecnico. Di espedienti che hanno tutta l’aria di raffazzonare sul momento. Si narra di antri e spelonche e tesori e giungle che nascondono, le immagini vengono allontanate da noi sino a essere un puntino lontano nel deserto del nulla, irraggiungibili. Come quell’amore? Si va su e giù per il palcoscenico, si procede a fatica, si cerca di riempire spazi e tempi che restano irrimediabilmente e deficitariamente vuoti. Tutto ha un sapore di irrisolto, di pretesto vano per una serata, di quell’”uno dei principali motori della nostra esistenza”, l’amore, che non s’è semplicemente avviato: cercavansi tracce di carburante. Resta, nella memoria, di emozionante, quella lunga sequenza di baci cinematografici messi a scorrere davanti a noi, dalla Bergman e Bogarth a DiCaprio e Winslet sul ponte estremo del Titanic, ricordi spicci per chi ama il cinema, romanzo lungo che nemmeno il maturo Totò di “Nuovo Cinema Paradiso” avrebbe guardato con occhi tanto lucidi.
Elio Rabbione
Nelle immagini, alcuni momenti dello spettacolo
Nei giorni scorsi si è svolto un controllo straordinario del territorio ad “alto impatto” coordinato dalla Polizia di Stato con la collaborazione dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e di personale della Polizia Municipale. L’attività è stata diretta da personale del Commissariato di P.S. Barriera Nizza.
La sanzione principale, per oltre 7.000 euro, ha riguardato un esercizio pubblico di viale Virgilio, dove sono stati riscontrati diversi illeciti amministrativi, quali la mancata esposizione di cartelli e prezzi, l’irregolare applicazione delle procedure HACCP e il mancato aggiornamento della SCIA sanitaria.
In due esercizi pubblici di San Salvario, inoltre, sono state irrogate sanzioni per un totale di oltre 5.000 euro a causa delle scarse condizioni igieniche e per altre violazioni amministrative.
Infine, altre due attività sono state sanzionate per un totale di oltre 2.000 euro per mancata vigilanza sul divieto di fumo, l’illecita occupazione del suolo pubblico e la mancanza dei prezzi e di autorizzazioni alle insegne.
Nel corso del servizio straordinario di controllo, un cittadino senegalese di circa vent’anni è stato arrestato per spaccio dopo essere stato colto in flagrante mentre cedeva della sostanza stupefacente ad una signora.
La Procura della Repubblica di Torino ha richiesto e ottenuto la convalida dell’arresto.