ilTorinese

Covid, la Regione ricorda le nuove regole per l’uscita dall’isolamento

Stabilite dall’ultima circolare del Ministero della Salute.

Chi è sempre stato asintomatico e chi non presenta comunque sintomi da almeno 2 giorni può terminare l’isolamento dopo 5 giorni dal primo test positivo o dalla comparsa dei sintomi, a prescindere dall’effettuazione del test antigenico o molecolare.

Per i casi che sono sempre stati asintomatici l’isolamento potrà terminare anche prima dei 5 giorni qualora un test antigenico o molecolare risulti negativo.

Le persone immunodepresse possono terminare l’isolamento dopo un periodo minimo di 5 giorni, ma sempre necessariamente a seguito di un test antigenico o molecolare con risultato negativo.

Gli operatori sanitari, se asintomatici da almeno 2 giorni, possono concludere l’isolamento non appena un test antigenico o molecolare risulta negativo.

I cittadini che hanno fatto ingresso in Italia dalla Repubblica Popolare Cinese nei 7 giorni precedenti il primo test positivo possono terminare l’isolamento dopo un periodo minimo di 5 giorni dal primo test positivo, se asintomatici da almeno 2 giorni e negativi a un test antigenico o molecolare.

Il tampone può essere effettuato in farmacia oppure gratuitamente ad accesso diretto presso uno degli hotspot pubblici elencati su www.regione.piemonte.it

È obbligatorio, al termine dell’isolamento, l’uso di mascherine FFP2 fino al decimo giorno dall’inizio della sintomatologia o dal primo test positivo (nel caso degli asintomatici), ed è comunque raccomandato di evitare di frequentare persone ad alto rischio e/o ambienti affollati. Queste precauzioni possono essere interrotte in caso di negatività a un test antigenico o molecolare.

Tutte queste disposizioni vengono comunque ricordate nell’sms che il cittadino riceve dopo l’accertamento della positività al Covid.

Coloro che hanno avuto contatti stretti con persone confermate positive devono applicare il regime dell’autosorveglianza, durante il quale è obbligatorio indossare mascherine FFP2, al chiuso o in presenza di assembramenti, fino al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto. Se durante il periodo di autosorveglianza si manifestano sintomi suggestivi di possibile infezione da Covid è raccomandata l’esecuzione immediata di un test antigenico o molecolare.

Gli operatori sanitari devono eseguire un test antigenico o molecolare su base giornaliera fino al quinto giorno dall’ultimo contatto con un caso confermato.

Chiude dopo 70 anni storica orologeria

L’ orologeria Sacchi di Novara chiude per sempre i battenti dopo più di  70 anni di storia. Il titolare, Armando Sacchi, va in pensione. Il 31 dicembre 2022 è stato  il suo ultimo giorno di lavoro. Non c’è già più l’insegna sulle vetrine di via Mazzini 19. Oltre 70 anni fa  ad avviare il negozio furono  i genitori di Armando che, nel 1949, rilevarono un’orologeria  in corso della Vittoria, per trasferirsi  poi in via Mazzini.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

La Juve vola!

16esima giornata campionato serie A
Cremonese-Juventus 0-1
Milik J 91′

Riprendiamo da dove ci eravamo lasciati perché,
per i bianconeri di Max Allegri,quella di oggi è la
settima vittoria consecutiva in campionato!Il Il
2023 della Juve inizia con una vittoria importantissima grazie ad un gol su un calcio di punizione calciato, magistralmente dall’attaccante polacco Milik. La Cremonese colleziona le occasioni migliori cogliendo anche due pali con Dessers e Afena-Gyan, ma viene battuta nel recupero della gara,al 91esimo minuto, dalla prodezza balistica dell’attaccante polacco. Nella Juve torna Chiesa,buona la sua gara nel secondo tempo e subito resosi pericoloso. I bianconeri mantengono il terzo posto a -2 dal Milan secondo.
E la Juve va ponendosi come la squadra più accreditata a contendere lo scudetto al capolista Napoli.

Enzo Grassano

Lidia Poet, Torino è l’ambientazione della serie Netflix

/

Una nuova serie tv targata Groenlandia ha scalato le classifiche italiane, arrivando quasi al livello della tanto amata “Mare fuori”. Dalla sua uscita infatti ha conquistato il badge delle “più viste” dagli utenti della piattaforma di streaming, riscuotendo un enorme consenso. Si tratta de La legge di Lidia Poet, ambientata a Torino. La ricetta del suo successo è facilmente giustificabile dato che racchiude in sé tutti gli ingredienti per affascinare il grande pubblico: il recupero di una figura poco conosciuta, la fiction storica e una componente noir. La storia della prima donna ammessa all’esercizio dell’avvocatura viene dunque ripresa in una versione più pop e contemporanea che però non ha mancato di far storcere il naso ad alcuni.

La legge di Lidia Poët. Eduardo Scarpetta as Jacopo Barberis, Matilda De Angelis as Lidia Poet in episode 101 of La legge di Lidia Poët. Cr. Lucia Iuorio/Netflix © 2023

La storia fra realtà e finzione

Nella finzione la protagonista (Matilda De Angelis) non segue in toto le azioni del personaggio storico. L’unico segmento della trama che si attiene alla realtà è quello che la vede laurearsi in Legge presso l’Università di Torino, svolgere regolarmente il praticantato e superare l’esame per avvocati. Dopo l’iscrizione all’albo arriva però una contestazione che le vieta di praticare l’attività in quanto donna. Il motore narrativo della vicenda consiste nel suo desiderio di presentare un ricorso, mentre collabora con il fratello in qualità di sua assistente legale.

Lidia Poet Torino finestre I Il Torinese

I dettagli però cambiano vertiginosamente. Nello sceneggiato la donna continua a lavorare, occultandosi dietro ad Enrico Poet e  accettando i clienti al posto suo. Difende dei casi disperati, caratterizzati da condizioni sociali difficilmente riscattabili e da scarse possibilità economiche con un solo intento: svelare la verità. Con l’aiuto di suo cognato, il giornalista Jacopo Barberis (Eduardo Scarpetta), riesce a indagare sul campo e a ottenere delle informazioni decisive per la difesa dei propri imputati. Finge infatti di essere una sua collega e così riesce ad interrogare i sospettati ed esaminare i luoghi del delitto. L’estrema vicinanza dei due porterà allo sviluppo di un interesse amoroso e a un inaspettato risvolto politico. I sei episodi si esauriscono sulla scia di diversi casi risolti dall’avvocata-detective, che alla fine riuscirà a raggiungere i propri scopi.

Lidia Poet e Torino

La maggior parte delle scene all’interno del tribunale sono state girate presso l’Ex Curia Maxima di Via Corte d’Appello e Palazzo Falletti Barolo. Invece la redazione della testata giornalistica in cui Barberis scrive è situata a Palazzo dei Cavalieri. Inoltre le riprese dall’alto della città presentano una chicca che gli spettatori più attenti sicuramente avranno notato: una versione incompleta della Mole Antonelliana, priva della cosiddetta “Lanterna”. Infatti la serie è ambientata nel 1883, momento in cui la guglia non era ancora presente.

Le voci fuori dal coro

Questo adattamento però non ha mancato di scatenare delle polemiche, soprattutto dagli eredi di Lidia Poet stessa. La pronipote infatti ha dichiarato di non avere apprezzato questa rappresentazione della propria antenata e di non capire come mai non si sia dato più credito alla vicenda reale. Altri parenti invece sono rimasti infastiditi dal modo in cui la protagonista è stata resa una caricatura, inappropriata per le limitazioni imposte all’epoca. Inoltre pare che fosse una donna seria e schiva, molto diversa dal carattere che dimostra lungo il corso di tutta la narrazione.

Non è poi tardata ad arrivare una precisazione: la prima avvocata d’Italia è databile a ben quattro secoli prima e corrisponde al nome di Giustina Rocca. Ciò non toglie la rilevanza di Lidia Poet e delle sue battaglie per il suffragio universale femminile e per la difesa delle fasce di popolazione più emarginate e indigenti. La sua caparbietà e la sua fermezza la porteranno a rientrare nell’ordine degli avvocati nel 1920, all’età di sessantacinque anni.

Leggi anche – I luoghi ricchi di armonia da scoprire a Torino

Francesca Pozzo

Serie A: Torino-Verona 1-1

Toro sorpreso!

Djuric V
Miranchuk T

Un Toro maldestro ed un po’ confusionario viene fermato sul pari da un Verona concentrato e determinato. I granata di Juric dominano nel primo tempo sul piano del gioco ma creano pochissime occasioni da gol degne di nota: si sente la mancanza di un vero centravanti che mette il pallone in rete,infatti passa in vantaggio, allo scadere del primo tempo, il Verona con un gol di testa del centravanti,spilungone, Djuric,con un bel colpo di testa in area,con la complicità di una disattenta difesa granata.
Nel secondo tempo scende in campo un Toro più convinto e grintoso ed è così che arriva, al 64′,il gol del pareggio con un gran tiro di fantasia ad opera di Miranchuk: il pallone s’insacca sotto il sette, dove Montipò non può fare nulla.
Alla fine Lukic manca, clamorosamente,il gol della vittoria.Subito dopo finisce la gara con un giusto pareggio.

Enzo Grassano

“Difendiamo la laicità dello Stato, Torino non si genufletta alle disposizioni di Palazzo Chigi”

“Invitiamo il comune di Torino a issare metaforicamente la bandiera della laicità dello Stato respingendo la direttiva di Palazzo Chigi che per il 5 gennaio dispone ‘’imbandieramento a mezz’asta delle bandiere nazionale ed europea sugli edifici pubblici dell’intero territorio nazionale’”, così in una nota Andrea Turi, Igor Boni e Beatrice Pizzini, rispettivamente coordinatore dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta, Presidente di Radicali Italiani e coordinatrice di +Europa Torino metropolitana. “Le disposizioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri non forniscono alcun obbligo per le amministrazioni, chiediamo che Torino non stia a questo gioco che è una grave violazione del principio della laicità dello Stato” ha dichiarato inoltre Silvio Viale, consigliere comunale di +Europa/Radicali Italiani a Torino.

Coppa Italia di hockey, svanisce il sogno delle piemontesi

Svanisce il sogno quarti di finale per le formazioni piemontesi impegnate negli ottavi di finale della Coppa Italia di hockey. Senza storia il doppio confronto del Real Torino, orgoglioso e coraggioso ma battuto ampiamente dal Pergine che ha dimostrato in tutto e per tutto il peso della categoria superiore. Beffardo, invece, il destino dei Valpellice Bulldogs: al bel successo ottenuto al Cotta Morandini ha fatto da contraltare il ko sul ghiaccio di Bressanone, con la rete in pieno overtime a sancire la qualificazione degli altoatesini.

OTTAVI (30 dicembre e 3 gennaio)

HCMV Varese – HC Milano Old Boys 19-1; 13-2
SV Caldaro rothoblaas – HC Gherdeina C 3-0; 6-0
Hockey Pergine Sapiens – HC Real Torino 8-2; 6-0
Dobbiaco Ice Bears – HC Pinè 8-3; 3-0
HC Appiano ANet – HC Feltreghiaccio 9-5; ritorno 4 gennaio
Valdifiemme Hockey – Alleghe Hockey 7-4; 12-2
Hockey Como – HC Chiavenna 2-1; 9-0
HC Falcons Bressanone – HC Valpellice Bulldogs 1-3; 5-2 (1-0 overtime)

ACCOPPIAMENTI QUARTI (11 e 17 GENNAIO)

Quarto A: Varese – Bressanone
Quarto B: Caldaro – Como
Quarto C: Pergine – Valdifiemme
Quarto D: Dobbiaco – vincente di Appiano – Feltreghiaccio

La befana sbadata Una caccia al tesoro nel Parco del Castello di Miradolo

Venerdì 6 gennaio, ore 14.30

 

 

 

“La Befana Sbadata” è una Caccia al Tesoro dedicata alle famiglie con bambini dai 5 agli 11 anni. L’attività prevede la ricerca nel Parco del Castello di Miradolo della scopa magica da restituire alla Befana sbadata.

INFO

Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (TO)

0121 502761

www.fondazionecosso.com

Attività inclusa nel biglietto di ingresso al Parco.

Biglietti:

Mostra Christo e Jeanne-Claude. Projects – 15 euro intero, 12 euro ridotto (gruppi, over 65, convenzioni), 10 euro ridotto 15-26 anni, 8 euro ridotto 6-14 anni, gratuito (0-5 anni, Abbonati Musei e Torino+Piemonte Card, Passaporto culturale, disabilità e accompagnatori), 5 euro Carta Giovani Città di Pinerolo, 4 euro ridotto scuole. Audio guida mostra 6 euro, incluso nel biglietto per i bambini fino a 14 anni kit didattico Da un metro in giù.

Parco – 6 euro intero, 5 euro Carta Giovani Città di Pinerolo, gratuito 0-5 anni, Abbonati Musei e Torino+Piemonte Card, Passaporto culturale, disabilità e accompagnatori. Incluso nel biglietto audio racconto stagionale in cuffia per scoprire le ricchezze botaniche del Parco e le sue suggestioni romantiche. Il percorso cambia ad ogni stagione.

 

Il sostegno della Regione ai gruppi di protezione civile

OLTRE 1 MILIONE 350 MILA EURO

La Regione ha approvato un programma di finanziamenti di cui beneficeranno 134 associazioni 

 

 

L’assessorato alla Protezione civile della Regione Piemonte, all’interno di una programmazione pluriennale, ha nuovamente messo al centro dell’attenzione i gruppi locali di Protezione civile, individuando, a seguito di differenti bandi, 134 realtà di volontariato che beneficeranno di 1 milione 350 mila euro.

Tali risorse, destinate in modo preferenziale all’acquisto di vestiario, dispositivi di protezione, mezzi e attrezzature, consentiranno a migliaia di uomini e donne del sistema regionale di operare più efficacemente sul territorio piemontese.

«In questi anni l’attività della Protezione civile è stata a pieno ritmo – spiegano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore Marco Gabusi – Sappiamo quanto sia necessario che gli operatori abbiano divise e strumentazioni sempre più performanti per rispondere con tempismo alle richieste, garantendo l’incolumità dei volontari».

Concludono Cirio e Gabusi: «Non esiste giorno, festivo o feriale che sia, in cui i gruppi di  Protezione civile non siano presenti, insieme alle Forze dell’ordine, a prendersi cura di tutti noi. Sono persone che senza sosta mettono la collettività davanti a tutto. I contributi economici che possiamo dare come Regione sono il nostro “grazie” tangibile per questo loro lavoro silenzioso, ma incessante».

A Torino in aumento scippi e rapine Preoccupa il fenomeno delle baby gang

Il Questore di Torino Vincenzo Ciarambino nella conferenza stampa di inizio anno ricorda come nei primi 4 mesi dell’anno in città si sono verificate diverse rapine di gruppo da parte di bande giovanili. Un fenomeno che preoccupa e che ha visto particolarmente impegnate le forze dell’ordine. Inoltre l’aumento degli scippi è stato notevole, dagli 842 del 2021 ai 1.287  nel 2022. Più numerosi anche i borseggi (+21%). Proseguono i controlli di polizia nelle periferie torinesi per contrastare lo spaccio di droga.