ilTorinese

Allarme baby gang a Torino, sempre più rapine e aggressioni. Arresti e denunce

Due le persone finite in manette e tre denunciate dopo i controlli effettuati dai carabinieri per contrastare il fenomeno dei furti e  delle baby gang, in centro e nella zona di San Salvario a Torino. 

Sono state 93 le persone sottoposte  a controlli. Due ragazzi con meno di 14 anni sono stati denunciati per aver rubato una sigaretta elettronica in via Cavour dopo aver minacciato il proprietario. Un 18enne  è stato arrestato dopo che, con un complice, in via Micca aveva puntato un coltello contro un giovane per rubargli il giubbotto, una decina di euro e il monopattino. Per uno scippo di un telefonino in via Verdi è finito in manette un marocchino di 32 anni. Un altro marocchino di 23 è stato denunciato per il furto di uno smartphone dopo aver minacciato con un coltello una ragazza che camminava in piazza Vittorio. Insomma, non si tratta di casi isolati ma di un fenomeno che sta diventando preoccupante, se si considerano i tanti altri episodi avvenuti negli ultimi mesi in città.

Barista tenta di calmare i litiganti ma viene picchiato e rapinato

Picchiano e rapinano un barista che tentava di placare gli animi  durante  una rissa. È accaduto nei giorni scorsi a Novara dove un gruppo di giovani litigava in via Fratelli Rosselli. A quel punto il gestore di un bar  è intervenuto per chiedere ai ragazzi di fermarsi, quando  è stato avvicinato da due giovani che gli hanno sferrato un pugno e gli hanno rubato il cellulare. La squadra mobile ha avviato le indagini e sono stati individuati come responsabili due ragazzi di venti anni, che sono stati denunciati per rapina aggravata, lesioni personali e rissa.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Asl To4: “orari bizzarri che non allineano Infermieri e Oss”

Impediscono un corretto passaggio di consegne

 

Il Nursing Up invia una diffida all’Azienda Sanitaria

 

“Esiste un grave problema, nell’Asl To4, relativo agli orari di infermieri e Oss e al loro cambio di turno. Problema che più volte abbiamo segnalato e che ancora permane irrisolto. In pratica non esiste una parità di orario tra infermieri e Oss con i primi che hanno un orario di entrata e uscita diverso dagli operatori, i quali in pratica entrano dopo ed escono prima. Ciò rende impossibile un corretto passaggio di consegne a cui tutti partecipino e la conseguente comunicazione, anche agli operatori sociosanitari, delle informazioni sulla sicurezza dei pazienti e sulle necessità dei pazienti fragili.

Su questo argomento, dopo avere appurato che l’Asl To4 ha provveduto a prendere decisioni su una modifica degli orari che non risolve questa pressante necessità, che riguarda solo una parte degli operatori e che inoltre non riconosce i tempi di cambio divisa, in un presunto accordo che non ci ha visti né convocati né partecipi, il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, ha inviato una diffida ufficiale a bloccare ogni iniziativa fino a che ogni decisione non sia stata concordata anche con la nostra rappresentanza sindacale. In assenza di un riscontro immediato da parte della dirigenza dell’Asl To4, siamo pronti ad intraprendere le vie legali”.

Il Segretario Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta, Claudio Delli Carri, assieme al Segretario Provinciale Nursing Up di Torino Roberto Aleo e al  Segretario Aziendale Nursing Up dell’Asl To4, Marco Boccacciari, ribadiscono: “Chiediamo di essere immediatamente convocati da parte della dirigenza dell’Asl per porre rimedio alla questione dell’omogeneità di orario tra infermieri e Oss, necessaria affinché il passaggio di consegne, in cui vengono trasmesse informazioni fondamentali per la cura dei pazienti, possa avvenire in modo corretto come anche previsto dal Contratto. L’atteggiamento dell’Asl, con l’applicazione di orari bizzarri che non tengono conto delle prescrizioni del contratto, che riguardano solo una parte degli operatori in alcuni plessi, e che hanno palesemente violato il rispetto delle “relazioni sindacali”, ci ha portato a dover inviare una diffida ufficiale. Troviamo alquanto singolare che dopo dieci anni in cui nulla è stato modificato, dal 2013 in pratica, oggi vengano messi in atto questi maldestri cambiamenti, senza alcun confronto con chi rappresenta infermieri e Oss. Ci domandiamo se, oltre a quanto accaduto, ci siano altre operazioni in atto senza che vi sia il corretto e adeguato confronto.

Se in tempi brevissimi non si affronterà la questione nei termini e nei modi corretti siamo pronti a porte l’azienda davanti al giudice non solo per l’attività antisindacale del mancato rispetto del confronto, ma anche per il mancato rispetto di altri istituti contrattuali che costantemente vengono violati.

Ribadiamo che noi vogliamo il rispetto e la tutela dei lavoratori, e orari che permettano un corretto passaggio di consegne a favore delle cure adeguate per i pazienti più fragili”.

Il Segretario Regionale Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta

Claudio Delli Carri

Special live sullo spreco alimentare con Simona Riccio

Si è celebrata il 5 febbraio la decima Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare con due sessioni live condotte dalla Social Media Marketing Manager Simona Riccio

Domenica 5 febbraio scorso è stata la decima Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare.

Il “Caso Italia 2023” di Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability, diffuso per iniziativa della campagna “Spreco Zero” di Last Minute Market, su monitoraggio IPSOS, ha fatto emergere quanto valga lo spreco di cibo in Italia, pari a 9 miliari di euro. Il report individua, quale dato del febbraio 2022, uno spreco pari a 595,3 grammi, di cui 524,1 negli ultimi sette giorni. L’alimento più sprecato è quello della frutta fresca, pari a 24 grammi, seguito dalle insalate, 17,6 grammi, cipolle, aglio e tuberi, 17,1 grammi, seguito dal pane fresco, 16,3 grammi, e dalla verdure, 16 grammi.

Esistono dei fattori che causano lo spreco alimentare. Nel caso di frutta e verdura, il 48% vengono sprecate perché, conservate in frigo, si deteriorano con facilità. Il 44% degli sprechi alimentari è dovuto a dimenticanze del cibo alla sua scadenza e deterioramento. Il 39% degli sprechi è dovuto al fatto che i cibi venduti sono già datati, il 35% è dovuto al timore di non avere in casa cibo a sufficienza e il 34% degli sprechi è dovuto a un calcolo errato del fabbisogno alimentare per famiglia.

Domenica 5 febbraio scorso, Simona Riccio ha tenuto uno special live sullo spreco alimentare diviso in due sessioni: una mattutina dalle ore 11:00 alle ore 12:00 e una pomeridiana dalle ore 15:00 alle ore 16:00, con cui si è confrontata con diversi professionisti del settore, che si adoperano quotidianamente per contrastare lo spreco alimentare. Nello sessione live del mattino erano presenti Maria Chiara Gadda, prima firmataria della Legge 166/16 Antispreco e Vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera, Giorgio De Ponti, Professore di Integrated Design al Politecnico di Milano, Giorgio Santambrogio, CEO Gruppo VèGè, Matteo Giantomassi, Responsabile del Servizio Comunicazione Istituzionale e Relazioni Esterne dell’ATA Rifiuti di Ancona, e infine Andrea Gasco, Founder & CTO IThanks.

Alla sessione del pomeriggio, oltre a Maria Chiara Gadda e Andrea Gasco, hanno partecipato Giuliana Malaguti, Responsabile della Comunicazione del Banco Alimentare, Paola Bortolani, Food Blogger anti spreco e Claudio Menconi, Chef.

Le puntate live sono sempre condotte da Simona Riccio, Social Media Marketing Manager e Founder del format, insieme alla Testimonial di “Parlami di Spreco”, l’Onorevole Maria Chiara Gadda. I contenuti vengono mandati in onda live sulla pagina Linkedin e sul canale Youtube di “Parla con Me”, sul profilo Linkedin “Top Voice” e Facebook di Simona Riccio.

Per riascoltare le edizioni precedenti si può visitare il sito: www.parlaconmeofficial.it

Mara Martellotta

 

Rifondazione: “No alla guerra a Torino!”

Appena ieri eravamo, con altre associazioni, di fronte alle ex OGR, sede provvisoria della Citta’ dell’Aerospazio per protestare contro la costruzione del Polo bellico della NATO, ad essa collegato.
Oggi apprendiamo che la (strana?) coppia Cirio-Lo Russo colpisce ancora! Insieme hanno incontrato il Ministro della Difesa (già Mercante d’Armi) Guido Crosetto, annunciando che entro l’anno partiranno i lavori per realizzare la sede definitiva della Citta’ dell’Aerospazio, nell’area di corso Marche, progetto che viene presentato come uno dei “progetti bandiera” del PNRR in Piemonte: non scuole, ospedali, strutture per la sanità territoriale, quindi, ma…armi! Perché questo e’ uno degli scopi fondamentali di questa fantascientifica nuova “Citta’”! Non a caso Cirio-Lo Russo hanno approfittato dell’occasione per invitare ufficialmente Crosetto (che se ne intende!) al prossimo “Aerospace & Defence Meetings” (aerospazio e difesa, appunto), grande Fiera del Riarmo che si svolgerà a Torino a novembre. Un nuovo mattone nella costruzione della guerra infinita, attraverso l’insana alleanza fra Comune di Torino, Regione Piemonte, Politecnico e NATO. Una nuova immagine per Torino: da ex Citta’ dell’Auto a nuova Citta’ delle Armi! La mobilitazione contro la guerra e contro l’invio di armi deve proseguire e ampliarsi. La manifestazione che il “Comitato contro la guerra e chi la arma” (protagonista, in questi mesi, della mobilitazione contro il Polo bellico a Torino) e il Coordinamento Agite (protagonista dei 49 presidi contro la guerra) hanno indetto per Sabato 25 febbraio alle ore 15 in piazza Castello sarà anche l’occasione per mobilitarsi contro chi vuole portare la guerra accanto alle nostre case e per sostenere chi, in Russia come in Ucraina, si batte contro la guerra. Basta missili, cannoni, carri armati! Per un’Italia e un’Europa soggetti di pace, non di guerra!
Fausto Cristofari, segretario provinciale Rifondazione Comunista Torino

“Edoardo Sanguineti. Il volto del poeta” alla “GAM” di Torino

Ritratti e altre opere dedicate al grande intellettuale genovese dai suoi “amici artisti”

Fino al 19 febbraio 2023

Il giorno successivo alla sua scomparsa, avvenuta a Genova (dov’era nato il 9 dicembre del 1930), un giornalista, ricordandolo, scrisse a ragione: “Tutta la sua faccia, i lineamenti, persino lo sguardo – come hanno detto altri – appartenevano a una simbologia poetica”. Era il 19 maggio del 2010. Il giorno prima, il 18 maggio, Edoardo Sanguineti, moriva nell’ospedale genovese di “Villa Scassi” e con lui scompariva una figura di “letterato a 360 gradi, fuori e dentro il mondo accademico”. Ci lasciava un grande uomo di cultura piena, un’intellettuale bizzarro e raffinato, fra i protagonisti d’eccellenza delle neoavanguardie letterarie del secondo Novecento. Scompariva fisicamente quell’ironica, scapigliata “immagine d’altri tempi” che ritroviamo nell’intenso misterioso ritratto a lui dedicato dal pittore cubano Manuel Antonio Rodriguez Puente dove la forza dello sguardo “è posta in primo piano rispetto al mezzo busto obnubilato, privato degli stessi occhi”, con quelle grandi mani ossute, protese in avanti, in una sorta di gesto magico o di difesa, a protezione di un volto dal sorriso sottile che pare manifestarsi dal nulla, accompagnato a quel mento ardito in atto d’“arrampicarsi verso il grande naso adunco”. Il dipinto di Rodriguez Puente è solo una delle oltre 40 opere – ritratti ma non solo, appartenenti alla ricca collezione privata di “Casa Sanguineti”  – accolte negli spazi della “Wunderkammer” della “GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea” di Torino e che magnificamente raccontano il forte legame d’arte e d’affetto che univa Edoardo Sanguineti – poeta, drammaturgo, critico letterario, traduttore e saggista, fra i membri fondatori dello sperimentale “Gruppo 63” nonché docente di Letteratura italiana a Torino, Salerno e a Genova – ai numerosi amici artisti che con lui condividevano la consapevolezza della stretta connessione fra parola scritta e immagine segnico-cromatica.

La celebrazione della sua figura, in una rassegna a cura di Clara Allasia e del figlio Federico Sanguineti, si colloca all’interno di “SanguiNetwork: ritratto del secolo breve”, progetto di rilevante interesse nazionale promosso dal “Centro Interuniversitario Edoardo Sanguineti” del “Dipartimento di Studi Umanistici” presso l’Ateneo torinese. Il percorso in mostra si propone proprio di ricostruire, non solo i legami d’amicizia, ma anche le fertili collaborazioni del poeta e intellettuale (nonché militante politico nelle fila del Pci – quando il Pci era ancora Pci – e deputato alla Camera fra gli indipendenti di sinistra dal ’79 all’ ‘83) con alcuni tra i più celebri artisti a lui contemporanei. “Il rapporto – dicono i curatori – si rivela pienamente solo guardando anche alle molte pagine che Sanguineti ha dedicato al mondo dell’arte: tra le immagini e la parola letteraria esiste per lui una relazione profonda”. Che svela, appunto, il “Volto del poeta”. In mostra, si diceva più di 40 opere: dall’aggressiva “Perpetual ikon” del genovese Francesco Pirella (firmatario nel ’95 con Sanguineti, Gillo Dorfles e Mario Persico del “Manifesto dell’Antilibro”) alla curiosa “carta” di Carol Rama che reca variamente il nome della celebre raccolta di poesia di Sanguineti “Laborintus”, il nome dell’amico poeta e una data, venerdì 24 novembre 1972.

E ancora, solo per citarne alcuni, da Emilio Vedova, al “nucleare” “Ritratto della famiglia Sanguineti” di Enrico Baj fino a Pietro Cascella a Ugo Nespolo e ai vigorosi brillanti giochi astratti di Albino Galvano, suo docente al Liceo “D’Azeglio” di Torino. Curiosità: a ciascuna opera s’affianca un testo di Sanguineti, frammenti di saggi, poesie, sonetti ma anche divertenti giochi di parole costruiti sui nomi degli artisti. Accanto alla “carta” di Carol Rama, leggiamo ad esempio: “Mi piace supporre […] che Carol rappresenti egregiamente il caso dell’artista che prova un brivido di spaventato sbalordimento dinanzi al primo materializzarsi del proprio immaginario più profondo, e a lungo studia, in faticoso esorcismo, di raffreddarlo, di aggirarlo, di proiettarlo neutralizzato in una catena di soluzioni equivalenti, ma rese controllabili e sopportabili”. E’ questa, in fondo, l’estrema fatica del fare arte. E poesia “che non è – come scriveva Sanguineti – una cosa morta, ma vive una vita clandestina”.

Gianni Milani

“Edoardo Sanguineti. Il volto del poeta”

Wunderkammer GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta 31, Torino; tel. 011/4429518 o www.gamtorino.it

Fino al 19 febbraio 2023

Orari: dal mart. alla dom. 10/18; chiuso il lunedì

Nelle foto:

–       Manuel Antonio Rodriguez Puente: “Edoardo Sanguineti – Fragmenti de una obre”, 2022

–       Francesco Pirella: “Perpetual ikon per Edoardo Sanguinetti (Gatti lupeschi)”, 2011

–       Carol Rama: “Senza titolo”, 1972

–       Enrico Baj: “Ritratto della famiglia Sanguineti”, s. d.

Iren nel Gender-Equality Index di Bloomberg

L’INDICE INTERNAZIONALE CHE MISURA L’UGUAGLIANZA DI GENERE NELLE AZIENDE

 

  Il Gruppo Iren è stato inserito per il terzo anno consecutivo nel Gender-Equality Index (GEI) di Bloomberg, l’indice internazionale che misura l’uguaglianza di genere nelle aziende.

Si tratta di un indice modificato e ponderato secondo la capitalizzazione di mercato, sviluppato per valutare la performance delle società pubbliche che si impegnano nella comunicazione dei dati relativi al genere. Questo indice di riferimento misura la parità tra i sessi sulla base di 5 pilastri: leadership femminile e pipeline dei talenti interni, la parità salariale tra i generi, la cultura di inclusione, le politiche contro le molestie sessuali e il marchio a favore delle donne.

Il GEI del 2023 rappresenta 45 Paesi e regioni e comprende, per la prima volta, società con sede in Lussemburgo, Ecuador e Kuwait. Le società inserite nell’Indice rappresentano una varietà di settori, tra cui quello finanziario, tecnologico e dei servizi pubblici, che continuano ad essere quelle con maggior rappresentanza nell’indice dal 2022.

La conferma per il terzo anno consecutivo all’interno dell’indice GEI di Bloomberg è per Iren motivo di grande soddisfazione – dichiara Gianni Vittorio Armani, Amministratore Delegato e Direttore Generale Iren -. Parità di genere e inclusività sono valori su cui fondiamo presente e futuro del Gruppo: uno dei nostri obiettivi è quello di avere, entro il 2030, il 30% dei nostri manager di sesso femminile, mentre già oggi il nostro CdA è composto in maggioranza da donne. Queste policies aggiungono valore alla nostra azienda e sono accompagnate da un investimento continuo nelle politiche di diversity, indirizzate verso la non discriminazione in fase di selezione, la valorizzazione delle competenze e il superamento di ogni tipo di barriera nei processi di crescita professionale e manageriale”.

Congratulazioni alle società incluse nel GEI del 2023“, ha dichiarato Peter T. Grauer, Presidente di Bloomberg e Fondatore dell’U.S. 30% Club. “Continuiamo a vedere un aumento sia nell’interesse che nell’appartenenza a livello globale, che riflettono la condivisione dell’obiettivo di ottenere maggiore trasparenza nelle metriche relative al genere“.

Nell’ambito delle attività legate al GEI, Iren ha partecipato a un sondaggio creato da Bloomberg in collaborazione con esperti in materia a livello globale. Le società incluse nell’indice di quest’anno hanno ottenuto un punteggio in linea o al di sopra della soglia globale stabilita da Bloomberg per riflettere la divulgazione e il raggiungimento, o l’adozione, di statistiche e politiche migliori.

 

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Massimo Recalcati “La luce delle stelle morte” -Feltrinelli- euro 16,00

Cosa si spezza dentro di noi quando muore una persona amata? Come possiamo superare quel dolore e riprendere a vivere? Sono solo due delle tante domande su cui si interroga uno dei psicoanalisti più famosi d’Italia.

Lutto, nostalgia e melanconia ci appartengono e basta guardarsi indietro per constatare che la nostra vita è un cimitero di morti, sepolture, rimpianti, scomparse e tutto lo strazio che segue ad ognuno di questi eventi traumatici.

La morte fisica del nostro corpo non è l’unica esperienza che possiamo fare della fine; esistono innumerevoli lutti nell’esistenza di tutti noi, anche sotto forma di abbandoni, separazioni, perdite affettive.

Al centro del saggio ci sono temi portanti come l’elaborazione del lutto che non finisce mai, la narrazione della nostalgia che è rimpianto ma anche gratitudine, e può trasformarsi in forza di rinnovamento della vita, proprio come fa la luce delle stelle morte.

Perché morendo scompariamo ma forse continuiamo a brillare. Questo è un libro che ci induce a meditare, guidati da un autore che spinge a pensare in profondità. I lutti ci gettano nel baratro del dolore, ma in quelle disperazioni c’è anche la luce del passato che ci fa riemergere dalla sofferenza e rinascere alla vita.

 

 

Elisabeth Åsbrink “Abbandono” -Iperborea- euro 18,50

L’autrice è una scrittrice e giornalista svedese, nata nel 1965 a Göteborg, affermatasi per i suoi reportage letterari e vincitrice di svariati premi. In questo romanzo risale alle origini della sua famiglia, attraverso le figure della madre e della nonna, fino alla diaspora degli ebrei sefarditi nell’Europa Medievale.

Ambientato tra Londra, Stoccolma e Salonicco il libro ricompone vite e storie, a partire da quella della nonna Rita; il suo arrivo a Londra, le difficoltà della famiglia, la relazione tenuta segreta con Vidal.

Lui è un ebreo sefardita esule da Salonicco, uomo nato nell’Impero Ottomano che nella capitale inglese del primo Novecento si fa strada con ingegno e duro lavoro, ma non può identificarsi in nulla; non è turco, né greco e ancora meno inglese.

Per di più, è pesantemente condizionato dalla tradizione di famiglia e da una madre ingombrante.

Rita e Vidal si ameranno e metteranno al mondo due figlie, ma tutto tenuto nell’ombra in una sorta di doppia vita, in gran segreto, almeno fino a un certo punto.

Attraverso la ricostruzione anche della vita materna, la Åsbrink farà i conti con la storia, le sue radici più lontane e un senso di abbandono che attraversa non solo il suo destino….

 

Erin Kate Ryan “Quantum girl” -Neri Pozza- euro 18,00

Questa talentuosa giovane scrittrice americana (nata a Cincinnati nel 1978) prende spunto da un caso realmente accaduto ed imbastisce una trama quantistica, ovvero fatta di tanti multipli. Il fatto di cronaca a cui si ispira risale al 1946 quando scomparve nel nulla la 18enne Paula Jean Welden. La Ryan immagina tanti possibili destini toccati alla ragazza e ci immerge nella teoria secondo la quale quando una donna che sparisce può diventare tutto quello che si immaginano gli altri.

Una scelta più che stilistica, in cui immaginare il destino di una persona di cui non si sa più nulla è come evocare tanti mondi alternativi che si sostituiscono alla verità… ed ecco la meccanica quantistica dispiegata. Mentre sciorina in parallelo tante ipotizzabili storie che sarebbero scaturite da quell’assenza, l’autrice spariglia le carte e fa entrare in scena il personaggio chiave.

E’ Mary Garrett, donna in perenni difficoltà economiche e con alle spalle una famiglia pessima, che ha un dono derivante dalla sua esperienza personale: la chiaroveggenza che applica in modo prioritario alla ricerca delle persone scomparse.

Una sera Mary si presenta alla porta di casa degli Starking; la loro figlia Polly è scomparsa da pochi giorni e lei sostiene di poterla rintracciare grazie al suo dono che chiama “la Vista”.

Non vi resta che avventurarvi nelle pagine che narrano reticenze, angosce, esperienze spesso tragiche vissute dalle vittime di sparizioni. “LaVista” costringe Mary ad essere testimone di ogni cosa, compreso l’arrivo della morte, e non le permette di distogliere lo sguardo. Un esordio letterario stupefacente….

 

 

Leah Hager Cohen “Matrimonio in 5 atti” -BigSur- euro 18,00

L’autrice ha al suo attivo 6 romanzi e 5 opere di non fiction; in questo libro mette in scena una famiglia un po’ particolare. I progressisti Bennie e Walter Blumenthal sono una coppia di mezza età che ha messo al mondo 4 figli ed è inaspettatamente sono in attesa del quinto.

Ora si trovano ad affrontare i preparativi per le nozze della loro primogenita Clem che tra 5 giorni sposerà la compagna di college Diggs, in una cerimonia allestita nel giardino dei genitori.

Ecco il detonatore di una commedia a tratti deliziosa che narra come anche i più strampalati legami familiari possono salvare da situazioni complesse. L’organizzazione dell’evento è decisamente ancora in alto mare, affidata alla sposa e ai suoi amici, tutti carenti di senso pratico.

Tra ospiti in arrivo, panini al volo, bambini che richiedono attenzione, una zia che sembra un po’ confusa e mille altri piccoli imprevisti vengono a galla anche segreti traumatici del passato e altri di nuova fattura; tutto condito da spumeggiante ironia. Insomma poco più di 300 pagine all’insegna dell’ottimismo che finisce per stemperare qualsiasi tensione alberghi nei meandri dei rapporti che tengono insieme questa memorabile famiglia.

 

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Yari Selvetella “Vite mie” -Mondadori- euro 18,50

Questo è una sorta di memoir di vita vissuta scritta dal giornalista Rai e autore di romanzi Yari Selvetella che parla prima di tutto di amore e riflette sul senso della famiglia e dei rapporti affettivi.

Il protagonista Claudio Prizio è un uomo che ha attraversato la passione, l’amore bruciante che fa compiere pazzie; poi la maturità, il dolore della perdita con la morte della donna amata.

Come affrontare una tragedia di tale portata che lascia il protagonista con il rimpianto della compagna che aveva portato in dote 2 figli e poi ne aveva messo al mondo uno anche con lui?

Claudio lo fa a piccoli passi, dolorosi e introspettivi, assumendosi responsabilità importanti e scoprendo di covare una vocazione da pater familias.

Decide di crescere anche i figli della compagna scomparsa, facendo così un grande passo di amore e senso di responsabilità che travalica qualsiasi vincolo di sangue. Il cammino di Claudio attraversa momenti difficilissimi e poi le schiarite, sensazioni strane come l’impressione di imbattersi per strada in un suo sosia, fasi in cui diventa accudente come una buona madre. E dietro l’angolo di tanta fatica e impegno una rinascita, un nuovo amore e un’altra figlia.

 

 

Novità tributarie di fine anno, convegno a Torino

LE RICADUTE VISTE DAGLI ADDETTI AI LAVORI

Venerdì 10 febbraio 2023 – ore 10.30

Centro Congressi Unione Industriali, Via Vela 17 – Sala Agnelli

Ai lavori, moderati da Luca Asvisio e Fabio Francescatti, parteciperà il Vice Ministro del MEF, Maurizio Leo. Il convegno sarà introdotto dagli indirizzi di saluto del Presidente Unione Industriali Torino, Giorgio Marsiaj, del Tesoriere del Consiglio Nazionale dei Commercialisti con delega per l’area fiscale, Salvatore Regalbuto, del Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate del Piemonte, Fabio Ignaccolo.

Nei vari interventi si parlerà del superbonus e delle detrazioni edilizie, dei provvedimenti contro il caro bollette per famiglie e imprese, dell’innalzamento a 85.000 euro della soglia di ricavi per beneficiare del regime forfettario e dell’introduzione, per imprenditori individuali e professionisti, di una flat tax incrementale, delle novità fiscali per le imprese e delle norme sulla tregua fiscale, fra cui la rottamazione delle cartelle di pagamento.

Il Poli conferisce la laurea honoris causa a Luciano Bonaria

INGEGNERIA MECCATRONICA

Lunedì 6 febbraio 2023, ore 10.30

 

Sala Emma Strada – C.so Duca degli Abruzzi 24, Torino

 

Il Rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco, conferirà la Laurea Magistrale Honoris Causa in Ingegneria Meccatronica a Luciano Bonaria per l’innovazione, l’intuizione e la trasversalità delle sue attività di ricerca in settori tecnologici avanzati dove è cruciale la combinazione di soluzioni elettroniche, meccaniche e informatiche, le stesse che rappresentano i fondamenti del percorso didattico nella Laurea Magistrale in Mechatronic Engineering del Politecnico di Torino.

Programma:

SALUTI
Professor Guido Saracco – Magnifico Rettore del Politecnico

LAUDATIO
Professor Marcello Chiaberge – Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni

MOTIVAZIONE
Professor Maurizio Rebaudengo – Coordinatore del Collegio di Ingegneria informatica, del cinema e della meccatronica

LECTIO MAGISTRALIS
Luciano Bonaria

Luciano Bonaria nasce a Torino nel 1948 e si diploma nel 1968 in Elettronica Industriale presso l’Istituto Tecnico Peano. Nel 1976 fonda la SPEA, azienda che progetta e realizza macchinari per il collaudo di dispositivi elettronici, dove attualmente ricopre le cariche di Presidente del Consiglio di Amministrazione, Amministratore Delegato, nonché inventore e Design Architect della maggior parte dei prodotti. La prima apparecchiatura prodotta dall’azienda nel 1977 è un tester di tipo In-Circuit a letto di aghi che, unica sul mercato, ha la capacità di collaudare componenti e circuiti di potenza. Ad oggi SPEA, che ha la sede a Volpiano, vanta un volume di affari in continua crescita che supera i 190 milioni di euro ed una posizione leader a livello mondiale. In Italia il Gruppo SPEA conta ad oggi più di 1000 dipendenti – di cui 850 ad alta specializzazione in Italia – e filiali in Germania, USA, Messico, Singapore, Corea e Cina.