ilTorinese

James Gray e il ricordo di un’infanzia turbolenta

ARMAGEDDON TIME NELLE SALE

PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione

Una cascata di “amarcord”, la spinta di tanti registi alla ricerca dei propri anni giovanili. Sorrentino alla ricerca del cinema nella Napoli degli anni Ottanta, Branagh tra le vie e le case semplici di Belfast, il Messico di Cuaròn, Sam Mendes che attraverso l’instabilità mentale della madre guarda con affetto al cinema come desiderio e vincente effetto taumaturgico, Steven Spielberg che con “I Fabelmans” ingiustamente dimenticati agli Oscar si rivede davanti alla prima macchina da presa e all’invenzione dei set e delle riprese costruiti con amici e parenti. Buon ultimo, postasi alle spalle l’avventura spaziale di “Ad Astra”, James Gray torna con “Armageddon Time” (nulla di visivamente apocalittico, semmai l’apocalisse sta nell’intimo delle persone come nell’America dell’epoca) a guardare al nucleo familiare (come in “I padroni della notte” o in “Two Lovers”), ai sentimenti e ai risentimenti, al chiuso della cucina e alle tavolate, alle chiacchierate fatte di parole alte e di quelle senza importanza, chiudendosi ad analizzare con occhio autobiografico la propria famiglia questa volta con toni più caldi, seppur legati da abbracci e sorrisi, da cinghiate e battaglie. Ambienta nel quartiere del Queens, ci dice dell’immigrazione e delle origini ucraine, del razzismo che serpeggia, dell’ascesa di Reagan, degli anni Ottanta che sono stati l’inizio della sua fanciullezza.

Paul, viso aperto e simpatico, zazzera in gran disordine, è il giovane rampollo di una borghese famiglia, nella classe della scuola pubblica che frequenta non è certo il modello da seguire, ama il disegno e l’arte che lo porta a inventare e a sognare un futuro libero e tutto suo, adora il vecchio nonno Anthony Hopkins che dispensa consigli e saggezze. Come ogni genitore che voglia tirar su un figlio all’interno di precise regole, Anne Hathaway e Jeremy Strong tentano le strade della dolcezza e della severità, dove lei usa il lasciar correre lui s’irrigidisce. Forse prevale lei, se in tavola viene messo ogni ben di dio è assurdo che il ragazzino s’inventi i ravioli del cinese: ma s’è già alzato da tavola, è già corso al telefono a scandire l’ordinazione e mamma arriverà con la carezza di sempre. A scuola Paul stringe amicizia con Johnny, ragazzo di colore, niente genitori e soltanto una donna malata che sarà costretto ad abbandonare, pronto a cullare una grande evasione (sogna la Nasa, sogna i voli spaziali e la luna), un esempio di ribellione che non è quanto l’insegnante vorrebbe, per cui ad ogni sfrontatezza via nel banco dell’angolo. I motivi di quel comportamento sono altro, la rabbia è soltanto punita. I due non fanno che simpatizzare, chiudersi nei bagni per provare l’emozione dello spinello, lasciare l’aula per inventarsi fuori qualsiasi cosa, anche il furto notturno di un computer all’interno della scuola: i genitori dividono i due ragazzini e Paul piglia la strada della scuola privata dei Trump, tutta ragazzini viziati e ricchi, tirata su a suon di sovvenzioni, là dove la sorella maggiore (Maryanne, che ha il cameo di Jessica Chastain) del futuro presidente conferma quanto sia ardua la strada del successo e come l’abbia scoperta da sola. In mezzo all’avversione di tutti, anche Paul non difende l’amico: sarà ancora il nonno a insegnargli come soltanto pochi decenni prima siano stati gli ebrei a essere perseguitati. Una parola ancora di affetto e di saggezza, seduto sulla panchina del grande parco.

È un film amarissimo “Armageddon Time” (la sceneggiatura è dello stesso Gray), pur nei suoi momenti di preteso alleggerimento, è condotto in maniera “piana” quando vorresti qualche sussulto che ti facesse riassaporare il Gray delle prove passate, è affettuosamente delicato nell’approccio ai vari componenti della famiglia, gode della fotografia di Darius Khondji fidato collaboratore di Woody Allen, il giovanissimo Banks Repeta è sfrenato e antipatico quanto si conviene, poggia su solide interpretazioni, Hathaway e Hopkins soprattutto in prima linea. Ma forse esci dalla sala con la sensazione forte che il regista, pur muovendosi e navigando nel mare tempestoso e turbolento della propria infanzia, non abbia saputo dirti tutto, narrarcela sino in fondo, addirittura con uno spirito più acceso, più spavaldo, più fuori dalle regole, che quei sussulti giovanili non abbiano trovato posto appieno nelle immagini del film.

Il Fondo sociale per la casa passa da 7 a 12 milioni

Su sollecitazione di Monica Canalis (Pd), l’assessore ha precisato che “queste misure nascono dal riconoscimento dell’importanza, specie nell’attuale momento storico, di garantire dignità abitativa a chi è in difficoltà e sono state condivise attraverso il confronto con il sindacato degli inquilini”.

In risposta a una domanda di Alessandra Biletta (Fi), Caucino ha poi spiegato che “dopo circa 20 anni il lavoro di ricognizione dei fondi ex Gescal è terminato: una prima tranche di 10 milioni verrà utilizzata per il recupero degli alloggi di edilizia residenziale pubblica”.

Inoltre sono stanziati quasi 15 milioni l’anno provenienti dal fondo complementare al Pnrr per il programma “Sicuro, verde e sociale” di riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica, mentre 2 milioni sono destinati a sostenere gli investimenti delle cooperative a proprietà indivisa, per consentire l’incremento del patrimonio di edilizia sociale. Sono invece 800mila euro le risorse stanziate come contributi ai Comuni per l’abbattimento delle barriere architettoniche a cui si aggiungono poco meno di 150mila euro per interventi finalizzati all’eliminazione delle stesse barriere negli edifici privati. Sono poi previsti 2,5 milioni l’anno a sostegno dei Comuni per le agenzie sociali per la locazione, mentre 90mila euro sono destinati ai programmi regionali di sostegno abitativo rivolti ai genitori separati in situazioni di grave difficoltà.

Replicando a una domanda di Matteo Gagliasso (Lega) Caucino ha infine precisato che in tema di bonus edilizi gli stessi sono direttamente veicolati dallo Stato alle Atc e quindi non trovano spazio nel bilancio regionale.

L’assessore all’Urbanistica Fabio Carosso ha svolto una breve relazione per le materie di sua competenza in relazione al Bilancio, in particolare ha sottolineato che sono stati inseriti due milioni di euro in più da destinare ai Comuni per adeguare i loro Piani regolatori alle nuove norme urbanistiche.

Gagliasso è intervenuto chiedendo chiarimenti sui contributi dati ai Comuni per i progetti di riqualificazione paesaggistica. L’assessore ha risposto che si riferiscono alla legge 14/2008 e serviranno a mitigare o a camuffare capannoni o altre costruzioni che impattano negativamente sul paesaggio.

Al termine della seduta la Commissione ha espresso parere favorevole a maggioranza alla legge di bilancio per tutte le materie di sua competenza.

ecorreggia

fcalosso

Ippodromo di Vinovo: a Pasquetta il GP Costa Azzurra

Martedì 4 aprile ore 11,30 – Palazzo Cisterna, sede aulica della Città metropolitana di Torino, via Maria Vittoria 12 TORINO

Alla conferenza stampa di presentazione del Gran Premio Costa Azzurra 2023, verranno illustrate le  iniziative collaterali e le grandi novità che caratterizzeranno l’Ippodromo di Vinovo per la stagione appena iniziata.

Il Costa Azzurra 2023, patrocinato ancora una volta dalla Città Metropolitana di Torino, si disputerà lunedì 10 aprile, giorno di Pasquetta. La corsa faro dell’ippica torinese, quest’anno sarà accompagnata da eventi dedicati ai più piccoli: una caccia al tesoro in tema pasquale, la presenza dei pony per il battesimo della sella ed una serie di giochi all’aperto organizzati dal Team di CircoWow.

Convegno annuale: Giornata Mondiale della Malattia di Parkinson

Giovedì 13 Aprile 2023, dalle ore 9:00 alle ore 13:00, presso la Sala Congressi OMCeO, Corso Francia 8, Torino.

La prenotazione è obbligatoria, la partecipazione è gratuita, per iscriversi occorre compilare il modulo di
iscrizione online al seguente link: https://forms.gle/Kv63LcdUzmyuZFpA6 oppure mandare un’email a
info@parkinsoninpiemonte.it

L’evento è organizzato dall’Associazione Amici Parkinsoniani Piemonte Onlus (AAPP) e l’Associazione Italiana
Parkinsoniani (AIP) – Torino, Sezione “G.Cavallari”, con il contributo di Fondazione Grimaldi Onlus e in
collaborazione con Azienda Ospedaliero – Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino.
La giornata si aprirà con un’introduzione a cura del dott. U. Pilotto (Presidente AAPP, Coordinatore AIP Torino)
e del Prof. Lopiano (Professore Ordinario di Neurologia – AOU Città della Salute e della Scienza di Torino), che
passeranno la parola alle autorità locali per i saluti di apertura. Seguiranno gli interventi “La genetica nella
malattia di Parkinson”, a cura del dott. C.A. Artusi (Neurologo, A.O.U. Città della Salute e della Scienza di
Torino), “Parkinson e Parkinsonismi”, a cura della dott.ssa P. Filippi (Neurologa, Ospedale Maria Vittoria –
Torino), “La riabilitazione fisica e cognitiva” a cura del dott. P. Bottino (Geriatra, Presidio Sanitario San Camillo
– Torino), “La mia esperienza di riabilitazione cognitiva in AIP” a cura della dott.ssa M. Quarnero (Psicologa
esperta in neuropsicologia), “Progetti di ricerca Politecnico di Torino” a cura della dott.ssa G. Olmo (Medico
Chirurgo, Dipartimento di Automatica e Informatica – Politecnico di Torino), “I nuovi farmaci” a cura del prof.
Lopiano (Professore Ordinario di Neurologia – AOU Città della Salute e della Scienza di Torino) in cui saranno
presentati i farmaci in via di sperimentazione che hanno il potenziale di rallentare il decorso della malattia.
Seguirà una tavola rotonda sul “Piano cronicità, implementazione PSDTA e domiciliarità” con moderatore il
dott. A. Marchet (Neurologo, Ospedale Martini – Torino) e relatori il dott. G. Gusmaroli (Neurologo, Ospedale
degli Infermi – Biella), il dott. F. Ripa (Dirigente settore programmazione sanitaria Regione Piemonte) e la
dott.ssa M. Canalis (Consigliere Regione Piemonte).
L’ultima parte sarà dedicata a “La parola a pazienti e caregiver”, uno spazio dove verrà lasciato spazio
dedicato alle domande dei partecipanti, moderatore prof. L. Lopiano.
L’Associazione Amici Parkinsoniani Piemonte Onlus e l’Associazione Italiana Parkinsoniani – Torino, sez. “G.
Cavallari” hanno lo scopo di promuovere un’informazione sistematica su tutti gli aspetti della malattia di
Parkinson, rivolta ai pazienti, ai loro familiari ed ai sanitari coinvolti, ma anche alle istituzioni preposte a
decisioni di politica sanitaria.

Ecco una breve descrizione dei contenuti più rilevanti degli interventi dei relatori.

● “La genetica nella malattia di Parkinson”, a cura del dott. C.A. Artusi (Neurologo, A.O.U. Città della
Salute e della Scienza di Torino)
La ricerca genetica degli ultimi anni ha portato a importanti scoperte sulla malattia di Parkinson, in particolare
riguardo alle varianti del gene GBA e il loro alto rischio di sviluppare la malattia. Questo sta cambiando
l’importanza della genetica nel Parkinson e sta aprendo la strada alla terapia genica come possibile
trattamento. È importante sensibilizzare i pazienti e le loro famiglie su questo tema e offrire test genetici per la
partecipazione a studi innovativi.
● “Parkinson e Parkinsonismi”, a cura della dott.ssa P. Filippi (Neurologa, Ospedale Maria Vittoria –
Torino)
Descrizione delle caratteristiche cliniche della Malattia di Parkinson e di alcuni principali parkinsonismi atipici.
Focus sui criteri diagnostici e sulla necessità di seguire nel tempo l’evoluzione di queste patologie molto
variabili nei singoli pazienti con le conseguenti variabili esigenze terapeutiche.
● “La riabilitazione fisica e cognitiva” a cura del dott. P. Bottino (Geriatra, Presidio Sanitario San Camillo
– Torino
Le molteplici difficoltà nella vita quotidiana riscontrate dalle persone con Parkinson spiegano il bisogno di un
approccio riabilitativo multidisciplinare. Fisioterapia, terapia occupazionale, logopedia, psicologia e
neuropsicologia sono terapie imprescindibili nella presa in carico di questa patologia. Verrà descritta la realtà
del presidio sanitario San Camillo.
● “La mia esperienza di riabilitazione cognitiva in AIP” a cura della dott.ssa M. Quarnero (Psicologa
esperta in neuropsicologia).
Presentazione della stimolazione cognitiva, intervento volto alla prevenzione e al mantenimento delle funzioni
cognitive come memoria, attenzione e linguaggio. Tale stimolazione avviene attraverso specifici compiti
computerizzati o carta e matita. ci si soffermerà sull’esperienza di tale attività in associazione con le persone
con malattia di Parkinson.
● “Progetti di ricerca Politecnico di Torino” a cura della dott.ssa G. Olmo (Medico Chirurgo, Dipartimento
di Automatica e Informatica – Politecnico di Torino)
Si parlerà di alcuni progetti di ricerca del Politecnico di Torino, tra cui gli studi sui disturbi della voce e l’utilizzo
dello smartphone per la raccolta di informazioni cliniche. Verrà inoltre presentata una cavigliera sviluppata in
collaborazione con l’Università di Siena per la prevenzione del freezing del cammino che invia feedback tattili
per prevenire tali episodi. Il prototipo è stato ora restituito all’Università di Siena per l’integrazione ad un
software e la sperimentazione del sistema integrato.
● “I nuovi farmaci” a cura del prof. Lopiano (Professore Ordinario di Neurologia – AOU Città della Salute e
della Scienza di Torino)
Verranno presentate le novità legate al trattamento della malattia di Parkinson, con i dati e le principali
informazioni sui nuovi farmaci in via di sperimentazione o che sono attesi per la commercializzazione in Italia
nei prossimi mesi. Più nello specifico, si parlerà sia di farmaci di tipo sintomatico, quali la levodopa sottocute e
nuovi dopamino-agonisti, sia delle nuove frontiere di terapia ‘disease modifying’, ovvero quei farmaci in via di
sperimentazione che hanno il potenziale di rallentare il decorso della malattia.
● “Piano cronicità, implementazione PSDTA e domiciliarità” con moderatore il dott. A. Marchet
(Neurologo, Ospedale Martini – Torino)
Il Piano Locale Cronicità, derivato dal Piano Nazionale Cronicità del 2016, mira a definire e implementare un
Percorso di Salute Diagnostico Terapeutico Assistenziale per la malattia di Parkinson in ogni ASL. I tavoli di
lavoro multidisciplinari, inclusi rappresentanti delle associazioni dei pazienti, hanno come obiettivo la qualità
della vita dei pazienti e dei loro familiari, garantendo tempestività e competenza nell’intervento sanitario,
offrendo percorsi di supporto sociale e psicologico e programmi di attività fisica e di stimolazione cognitiva.

Agricoltura, commercio e turismo Ecco le risorse della Regione per il rilancio del territorio

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Nel sottolineare come il comparto stia patendo il cambiamento climatico e l’aumento dei prezzi dovuti anche alla guerra in Ucraina, Protopapa ha spiegato che è sempre più viva l’attenzione per un’agricoltura sostenibile e utile allo sviluppo dei territori rurali, dove attualmente sono attive circa  52 mila aziende.Proseguono poi le attività di valorizzazione dei prodotti agroalimentari e vitivinicoli di qualità attraverso il sostegno ai Consorzi di tutela ed alle associazioni di produttori per la promozione del cibo e vino made in Piemonte. A difesa delle colture si intensificano poi le attività di ricerca del Settore fitosanitario della Regione nella lotta agli organismi nocivi che colpiscono diversi comparti produttivi.Per chiarimenti sono intervenuti Matteo Gagliasso e Paolo Demarchi (Lega) e Monica Canalis (Pd).

A margine dell’illustrazione è poi stata approvata una modifica allo statuto dell’Associazione consorzio d’irrigazione di secondo grado “Bealera Maestra – Destra Stura” di Bene Vagienna (Cn).

 

Emigrazione piemontese

L’assessore Maurizio Marrone ha spiegato che la Regione Piemonte continuerà a sostenere le attività del Museo regionale dell’emigrazione dei Piemontesi nel mondo (attualmente in fase di ristrutturazione), che ha sede a Frossasco (To) e del Museo regionale dell’emigrazione vigezzina nel mondo situato all’interno del parco di Villa Antonia, nel Comune di Santa Maria Maggiore (Vco) con due contributi di 18mila euro ciascuno.

Verranno poi stanziati 200 mila euro per la legge regionale sui movimenti migratori, che permette anche di sostenere le varie Associazioni di piemontesi nel mondo.

È intervenuta per delucidazioni Canalis.

 

Commercio e turismo

Per il commercio nel 2023, come ha riferito l’assessore Vittoria Poggio, si potrà contare su un budget di 6 milioni 482mila euro.

Si stanno superando le misure emergenziali adottate nel periodo della pandemia per non fare morire il settore e, per rilanciare il comparto, l’assessore ha sottolineato l’importante strumento dei Distretti del commercio, che attualmente sono 77 per una copertura di circa 800 Comuni.

Per l’istituzione di nuovi 12 Distretti sono stati stanziati circa 240 mila euro, mentre la dotazione per i progetti è di circa 2,5 milioni annui.

Per il turismo, invece, si potrà contare su circa 21 milioni e 800 mila euro annui. Nella ripartizione dei fondi spiccano 500 mila euro per la promozione internazionale, 500 mila euro per le strade di montagna, 5 milioni per la promozione degli eventi strategici come le fiere, 90 mila euro riservati agli Enti locali, 550 mila alle associazioni. Per le Agenzie turistiche (Atl) sono disponibili oltre 6 milioni e mezzo, per i Consorzi 1 milione 400 mila, mentre alle pro loco tocca la cifra di 615 mila euro.

Ha espresso soddisfazione per il raddoppio della dotazione alle pro loco, rispetto allo scorso anno, Federico Perugini.

La Commissione ha poi votato, a maggioranza, parere preventivo favorevole al provvedimento per gli indirizzi per la revisione dei criteri di riconoscimento dei Consorzi di rilevante interesse turistico.

Sono intervenuti CanalisSilvana Accossato (Luv), Gagliasso e Perugini.

Al termine dei lavori, la commissione ha quindi espresso a maggioranza parere consultivo favorevole al bilancio per tutte le materie di competenza.

Transizione ecologia dei veicoli e agenti di commercio

FNAARC, l’organizzazione di categoria degli Agenti e Rappresentanti di Commercio, segue da vicino la discussione in corso sulla transizione ecologica dei veicoli. «Per la categoria il passaggio all’elettrico rischia di tradursi in un aggravio di costi insostenibile – spiega Gino Mattiolo – : le automobili elettriche sono molto costose e agli agenti di commercio non è consentito di portare in detrazione l’intero costo del bene strumentale primario, cioè l’automobile. Fino all’anno 2002 gli agenti di commercio potevano portare in detrazione l’80% del costo dell’automobile del valore di 50milioni di lire. Con l’avvento dell’euro questo tetto si è attestato a 25mila euroÈ evidente che tale importo è molto lontano dal costo di un’auto elettrica.

Non siamo contrari all’elettrico, ma chiediamo che si ponga attenzione al processo di transizione in modo che non penalizzi le imprese, ricordando che ogni agente di commercio è un’impresa. È necessario prendere in considerazione i meccanismi di ammortamento dei veicoli acquistati in modo da non danneggiare non solo gli agenti di commercio, ma anche la catena della produzione e della distribuzione».

BookLab Scrittori, editori e traduttori raccontano i libri del Premio Strega Europeo 2022

Dynamis – Il luogo del pensiero

               

Il prossimo incontro è dedicato al libro

Punto di fuga di Mikhail Shishkin (21Lettere)

30 marzo 2023 ore 19

presso la Biblioteca civica Natalia Ginzburg

Via Lombroso 16, Torino

 

Intervengono

Alberto Bisi (21Lettere)

Emanuela Bonacorsi (traduttrice)

Alessandra Carati (scrittrice)

Si chiude con un appuntamento imperdibile, giovedì 30 marzo alle 19 alla Biblioteca civica Natalia Ginzburg, la seconda edizione di BookLab. La rassegna di eventi dedicata ai libri del Premio Strega Europeo 2022 è organizzata dall’APS Dynamis – Il luogo del pensiero sotto il patrocinio di Fondazione Bellonci e in collaborazione con Biblioteche civiche torinesi e Polo Culturale Lombroso16.

 

Il libro protagonista del prossimo incontro è Punto di fuga di Mikhail Shishkin, edito da 21Lettere e vincitore ex aequo del Premio Strega Europeo 2022. A parlarne ci saranno Alberto Bisi, fondatore della casa editrice 21Lettere, Emanuela Bonacorsi, traduttrice del romanzo, e Alessandra Carati, scrittrice che con il suo E poi saremo salvi è stata tra i finalisti del Premio Strega 2022. La partecipazione all’incontro è gratuita.

 

Figlio di un’insegnante di letteratura e di un ingegnere civile, cresciuto nel centro di Mosca e dissidente nei confronti del governo russo, Shishkin oggi vive in Svizzera ed è un autore di fama mondiale. I suoi libri hanno vinto tutti i maggiori premi letterari russi e sono tradotti in oltre trenta lingue. Punto di fuga racconta lo scambio di lettere tra una donna e un uomo innamorati, ma separati dalla guerra: è un romanzo sull’amore, sui misteri della vita e sull’accettazione della morte.

 

«L’incontro del 30 marzo dedicato a Punto di fuga di Mikhail Shishkin sarà una perfetta conclusione per la seconda edizione di BookLab», dichiara Fulvio Vallana, presidente dell’APS Dynamis. «Siamo molto soddisfatti del percorso che abbiamo fatto. È stato bello tornare ancora una volta a parlare dei libri del Premio Strega Europeo insieme ai lettori e agli “addetti ai lavori”: traduttori, editori e scrittori. Siamo già al lavoro per preparare la terza edizione, in modo da proseguire insieme questo percorso».

 

La novità di quest’anno sono stati i gruppi di lettura BookLab OFF, pensati per leggere e commentare insieme i libri finalisti del Premio Strega Europeo 2022 prima degli incontri della rassegna. «Abbiamo voluto creare queste occasioni di condivisione più informali, aperte a tutti, in cui scambiarci commenti e impressioni sui romanzi», aggiunge Andrea Sola, vicepresidente dell’APS Dynamis. «Sono sempre stati momenti arricchenti e interessanti: una preziosa opportunità per ragionare insieme sulla letteratura europea contemporanea e per crescere come associazione».

Esiste ancora la morale?

Il concetto di morale è quanto mai soggettivo ed è fortemente influenzato dalla cultura del luogo, dalla latitudine e dall’epoca storica; vi sono comportamenti che ai giorni nostri sono totalmente accettati (si pensi al topless, ad una donna da sola al bar, una donna che fuma per strada) mentre solo 50 anni fa alcuni erano addirittura un reato.

Che dire allora dello ius primae noctis, che ora equivarrebbe a violenza sessuale, sequestro di persona e sfruttamento della schiavitù?

Ai giorni nostri si sente un gran fermento intorno ai valori morali dei giovani e, in generale, alla perdita di valori che la nostra società mostra quotidianamente, con critiche nei confronti delle unioni civili e dell’adozione omogenitoriale, della possibilità di adozione per i single.

Vi sono anche esempi di come sia possibile superare tali scogli; un esempio fra tutti: una donna, vicebrigadiere dell’Arma, che ha sposato in uniforme e col picchetto di commilitoni in alta uniforme la sua compagna.

Non voglio entrare nel dettaglio delle singole realtà, né posso e voglio sostituirmi all’opinione che ognuno si crea di fronte a eventi nuovi; credo fermamente che ognuno sia libero di manifestare i propri affetti, le proprie inclinazioni o le proprie scelte senza divieti, a condizione che ciò non violi la libertà altrui (che è poi la base della democrazia).

Detto questo, ritengo che ogni cambiamento di abitudini in una società (la verginità ora notevolmente meno importante di un tempo, la convivenza more uxorio, il divorzio o l’aborto, minor cura del proprio corpo e dell’abbigliamento, abitudini sociali diverse) vadano viste ed analizzate alla luce del contesto in cui viviamo.

Pensiamo soltanto alle minigonne che fecero la loro comparsa nel 1964: molti sostennero che ad indossare tale abbigliamento fossero donne facili, esibizioniste ma sappiamo che non fu così, almeno non genericamente. E che dire dell’avvento della pillola anticoncezionale? Con tale farmaco le donne potevano tradire impunemente: perché, usando il profilattico era molto più difficile? E potremmo trovare decine di altri esempi.

Particolarmente dopo la pandemia, ma già negli ultimi venti anni, viviamo in una società in cui il risparmio non viene più premiato come anni addietro (le banche erogano denaro facendoselo pagare, ma se glielo dai tu è pro bono), orari lunghi delle lezioni scolastiche portano i giovani a vivere molto di più fuori casa e, quindi, a stare meno in famiglia, famiglie che non sanno offrire affetto ai figli rimediano riempiendoli di regali o accondiscendendo a qualsiasi loro richiesta; è evidente che, visto dall’esterno, questo cambiamento radicale nella società sia preoccupante, prodromico a una perdita totale di valori, di ideali, di capacità. I nati fino agli anni 70 avevano tra gli ideali quello della politica, lo scoutismo, le mega compagnie, musica spesso eseguita in salotto, in cantina o intorno ad un falò perché alla base di tutto c’era la socializzazione, il confronto tra amici, l’identificarsi in un’ideale e non in un’idea.

Considerando che ora è proibito bivaccare in spiaggia, che troppi politici per primi hanno dato un pessimo esempio di correttezza e di senso civico, che alcune ideologie sono cadute in disgrazia, ecco che la nostra società ha sviluppato tendenze e coniato stili di vita apparentemente caotici ma determinati dall’insicurezza e dalle incertezze che vediamo intorno a noi.

La denigrazione di un valore, qualsiasi esso sia, parte dall’attaccamento da parte nostra ai valori che conosciamo, che riteniamo tali e, proprio per non uscire dalla nostra zona di confort, preferiamo evitare di scoprirne di nuovi e farli propri.

In un prossimo articolo sulla differenza analizzerò più in dettaglio come spesso qualcosa di diverso da noi crea un pregiudizio, nell’accezione originale del termine, cioè un giudizio a priori, prima di aver verificato i fatti: pensiamo, ad esempio, al razzismo, all’omofobia, al rifiuto di recarsi in certi Stati o di mangiare cibi sconosciuti; è una grossa limitazione alla nostra vita perché ci priviamo delle emozioni che conoscere qualcosa di nuovo comporta, dell’arricchimento culturale e spirituale che apprendere qualcosa di diverso può generare in ognuno di noi e ogni esperienza viene viziata da quel pregiudizio: il mondo intorno a noi continua e si modifica, noi possiamo decidere di prendere quel treno ed esplorare nuovi mondi o di restare al nostro paesello.

Sergio Motta

La vita della marchesa Gozzani di San Giorgio

La vita della marchesa Gozzani di San Giorgio Monferrato attraversata da Napoleone, individuata dalle genealogie di Francesco Guasco e documentata da Idro Grignolio.

Armano Luigi Gozzano ricostruisce le vicende di Sofia nata a Torino il 28-12-1759 nel palazzo di famiglia detto ” della Palma”, sesta dei dieci figli di Alessandro Eleazaro di Ciriè e di Maria Cristina Damiano di Priocca. Battezzata nella chiesa di S.Eusebio,ebbe come padrini due poveri tra i più miserabili del quartiere scelti dai suoi genitori e ricevette come anche i suoi fratelli un nome di origine greco orientale.Sua madre morì nella cittadella di Torino,governata dal marito fin dal 1781.Il casato dei D’Oria titolare di Oneglia,nel 1576 con Giovanni Gerolamo lo scambiò con Ciriè con interesse specifico diretto di Emanuele Filiberto di Savoia,che così ottenne un secondo sbocco al mare oltre a Nizza.All’occasione il D’Oria ricevette la nomina di ciambellano di corte.
Nel 1700   i D’Oria possedevano il patrimonio del marchesato di Cavaglià,la contea di Casalmaggiore,il contado di Faule,due palazzi a Torino e il palazzo di Ciriè che venne utilizzato per la villeggiatura come già per i Savoia.Sofia nel 1782 sposò a Casale il marchese di San Giorgio Carlo Antonio Gozzani (1756-1791), luogotenente del reggimento provinciale.La dote di Sofia fu di
45000 lire comprese altre 5000 lire per il corredo matrimoniale.Nel 1784 Carlo Antonio era stato nominato gentiluomo di bocca del re e si era trasferito con la moglie a Torino nel palazzo San Giorgio in via Bogino 31, edificato dal padre Giovanni Battista dove ospitò l’imperatore Giuseppe II
nel 1769.Il palazzo fu poi rifatto dal barone Ignazio Alliaudi di Tavigliano allievo dello Juvarra,dove morì il conte Bogino nel 1837.
Dopo la vittoria di Marengo e mediante l’armistizio di Alessandria il Piemonte diventò territorio francese, inquadrato nella
27° divisione.Intanto Casale si stava trasformando,cambiavano i nomi delle strade e porte principali, venivano eliminati i conventi,i tesori delle chiese erano venduti all’asta e la città impoverita ridotta ad un villaggio.Il ministro dell’interno Champagny scelse come soggiorno di Napoleone e Giuseppina il palazzo Gozzani San Giorgio, proprietà di Sofia.Per questo motivo Sofia si trasferì nel proprio castello di San Giorgio,sollecitata dal sindaco Rivetta e dal proprio cognato Evasio Gozzani definito il pazzo marchese,entrato nelle segreterie di Roma come ministro del principe Camillo Borghese e della moglie Paolina Bonaparte.
Forse agí per orgoglio ma non figurò nella lista degli invitati a palazzo da Napoleone, avvertita anche dalla zia Maria Enrichetta monaca di Pinerolo che lo aveva definito un diavolo.Napoleone giunse a Casale il 6-7-1805 e soggiornò brevemente nella sala gialla del palazzo Gozzani per poi ripartire per la strada di Morano verso Torino. Sofia non partecipò neppure nel 1708 durante la visita a Casale del principe Borghese governatore del Piemonte.Carlo Giovanni Gozzani (1788-1843),unico figlio di Sofia,vide
incrementarsi il già notevole patrimonio con il palazzo di Torino e le tenute di Lucedio e
Castelmerlino.Capitano del reggimento cavalleria e guardia del corpo del re Carlo Felice,molto eccentrico e libertino, lasciò l’enorme patrimonio di 7000000 di lire al cugino austriaco Felice Carlo,in disaccordo con il cugino Giuseppe Gozzani figlio di Evasio per aver sposato una nobile tedesca di Dresda.In mancanza dei primogeniti austriaci la famiglia D’Oria e il manicomio di Torino impugnarono il testamento senza riuscirvi.Carlo Giovanni fu socio fondatore nel 1837 della Società Italiana del Gas per l’illuminazione di Torino.Non regalando una buona nuora e un nipote da accudire non riuscì a rendere felice la madre ,ormai vedova da 42 anni,morta il 24-1-1833 nel suo castello di San Giorgio.Il figlio morì a Torino nel 1843 e le cronache raccontano del ritrovamento delle tre tombe nella parte inferiore della chiesa di San Giorgio,sepolte in posizione verticale con ai piedi i nomi incisi su targhe in metallo.
Altro legame tra Ciriè e Casale é rappresentato dal matrimonio della marchesa Antonia Maria Emilia Deodata D’Oria (1826-1906),figlia dell’ultimo marchese di Ciriè Emanuele Filippo,con l’avvocato casalese Silvio Braccio.L’avvocato Luigi,figlio di Silvio, ritrovò nella biblioteca di Ciriè le lettere di Sofia scritte in francese al padre all’età di 10 anni e i documenti per poter ricostruire la genealogia della mamma Antonia,che riposa accanto al marito nel sepolcreto di famiglia di Casale.Il ritratto giovanile di Sofia nella quadreria D’Oria di Ciriè é firmato dal pittore Giovanni Panealbo (1742-1815) ritrattista di casa Savoia.I ritratti di Sofia e del marito nel palazzo Gozzani San Giorgio di Casale sono attribuiti a Vittorio Amedeo Grassi di Agliè  (1724-1800) pittore ufficiale di corte a Torino.
Un quadro del Grassi, l’angelo custode, spicca nel museo parrocchiale di Moncalvo.Nel palazzo Gozzani Treville di Casale potrebbe esistere un ritratto di Sofia di autore sconosciuto.Altri ritratti della famiglia Gozzani esistevano nel palazzo di Torino e nel castello di San Giorgio,ma sono andati perduti nei cambiamenti di proprietà.Nel 2010 a Villa Borghese venne allestita una visita virtuale con due guide d’eccezione, Paolina Bonaparte ed Evasio Gozzani, all’epoca curatore delle mostre nella galleria Borghese di Roma.
Giuliana Romano Bussola

L’attività del Corecom Piemonte

Giovedì 30 marzo alle ore 11, presso l’Ufficio relazioni con il pubblico del Consiglio regionale del Piemonte, a Torino, nel corso di una conferenza stampa verrà presentata ai giornalisti l’attività del Corecom Piemonte.
Intervengono:
Vincenzo Lilli – presidente del Corecom Piemonte
Alessia Caserio – vicepresidente del Corecom Piemonte
Marco Briamonte – commissario Corecom Piemonte