ilTorinese

Le avventure di “Don Chisciotte”, chiuse tra coraggio e follia

Sul palcoscenico dell’Alfieri, sino a domani, uno spettacolo da non mancare

La “Chanson” d’oltralpe, la poesia cavalleresca e le gesta, i nostri Pulci e Boiardo, Ariosto e Tasso (con i ricordi sui banchi di scuola), “Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori / le cortesie, l’audaci imprese io canto”, le tante figure e l’incrociarsi delle spade, gli assalti e le battaglie, Orlando innamorato e Cloridano e Medoro, la follia d’Orlando e Astolfo sulla luna: episodi e visioni a raccontare una lunga storia o forse una incredibile fiaba. In terra di Spagna, Miguel de Cervantes Saavedra dava vita al proprio cavaliere errante, Alonso Quijano ovvero Don Chisciotte, la sua biblioteca e i suoi interessi letterari e non soltanto, alla perenne ricerca della gloria e dell’avventura, teso per una vita intera verso l’amore per la idealizzata Dulcinea del Toboso, la donna più bella del mondo, cui dedicare le proprie imprese, da lui vista una volta soltanto, nelle vesti della contadina Aldonza, affiancandogli il pingue Sancho Panza come scudiero, nonché il suo versante razionale, legato al contrario alla realissima vita di ogni giorno, e il fido Ronzinante pronto a seguirlo ovunque, pubblicandone le vicende in due volumi, tra il 1605 e il 1615. E poi famigliari, popolani, nobiluomini e damigelle, parroci, dottori in un cumulo folto e incessante d’azioni.

Un capolavoro della letteratura di tutti i tempi il “Don Chisciotte”, passato nei decenni più vicini a noi a infoltire le pagine della musica, del cinema (qui sarebbe sufficiente ricordare le “avventure” di Orson Welles e di Terry Gilliam per realizzare il loro film) e del teatro. Buon ultimo, e qui hai immediatamente la sensazione di una scommessa caparbiamente messa in campo e, diciamolo subito, stravinta, Alessio Boni nelle vesti di interprete – voce profonda e sguardo fiero, veemente e coraggioso quel tanto che basta ma pronto a rincantucciarsi nel grande lettone, avvolto nella corazza e ricoperto buffamente da un elmo a padella: eccellente anche in quella tonitruante vena gassmaniana, alla Brancaleone per intenderci, che spinge il pubblico a più di una risata – ha raccolto attorno a sé un gruppo d’amici e coautori, Francesco Nicolini che ha fatto un adattamento del romanzo, ancora lui e Boni con Roberto Aldorasi e Marcello Prayer a varare una solida drammaturgia, il trio Boni/Aldorasi/Prayer a siglare una regia che è un bell’esempio di ritmo e di vivacità, di quell’allegria di cui di questi tempi sentiamo parecchio la mancanza e di invenzioni, in primo luogo nella scena dovuta all’estro senza mezze misure e all’intelligenza di Massimo Troncanetti. I fondali che cambiano di materiali e di colori, il grande letto al centro della scena, le sagome degli alberi, la pala del mulino che compare improvvisa dalle quinte, la sala dove ormai troneggia lo scranno di Sancho convinto d’aver raggiunto il suo incarico di governatore dell’isola tanto desiderata; e poi i nitriti e le danze di Ronzinante guidato da Biagio Iacovelli in una perfetta macchina teatrale, la testa dell’uomo nascosta all’interno e le gambe fuori a manovrarlo, dando via libera alle rotelle che accompagnano gli zoccoli; e i costumi da straccioni o nobili dovuti a Francesco Esposito, con un ben preciso posto a sé per le luci di Davide Scognamiglio, che compongono atmosfere e quadri all’interno del palcoscenico, in un affascinante universo onirico certo degno di nota.

Accompagnando il suo eroe nelle due ore di spettacolo, Boni (semplifichiamo con lui soltanto ma non dimentichiamo il completo lavoro d’équipe) si chiede: “Chi è pazzo? Chi è normale? Forse chi vive nella sua lucida follia riesce ancora a compiere atti eroici. Di più: forse ci vuole una qualche forma di follia, ancor più che di coraggio, per compiere atti eroici.” Don Chisciotte che combatte contro i mulini a vento scambiandoli per mostri o distrugge armenti nell’idea errata che siano orde di nemici o assale degli oranti che trasportano una statua della Vergine scambiandoli per coloro che hanno catturato una donna: tutto è avventura e pazzia (o, allargando gradatamente lo sguardo, “la vita è sogno”), ed emblematico è il momento in cui il cavaliere combatte contro un suo simile avvolto nella nebbia, come precluso ad ogni ragione. Le avventure di ieri, la follia di oggi, sembra suggerire Boni, perché no?, un pizzico di follia per fare definitivamente propri i sentimenti, le mete che ci siamo prefissati, i traguardi che abbiamo sempre sognato, forse assai migliore di una incrollabile lucidità. Boni è sulla scia di Arrabal, chi più immaginifico e visionario dell’autore spagnolo: “Chisciotti e cavalieri erranti, sparpagliati per il mondo o chiusi dentro le mura, sono sempre gli stessi, quelli di un tempo, quelli di oggi e quelli di domani, savi e pazzi, eroi e insensati.” Ieri e oggi, in ogni campo, per lasciare spazio alle sfide.

Grande presenza è quella di Serra Yilmaz, attrice ozpetekiana per eccellenza. Il suo Sancho Panza è un capolavoro di recitazione, avanza a piccoli passi dentro le braghe grossolane e al riparo di un cappellaccio rossastro, portandosi dietro un asinello di pezza che indossa come un salvagente, una gran serie di borbottii e di semplici massime a cui aggrapparsi nella vita, piena di calma e di quell’ironia con cui riempie le giornate del suo padrone, chiosando a una moglie (ad interpretarla è un attore, in un dialetto del Sud, tutto urli e rimproveri, dall’alto della balconata dell’Alfieri: e i suoi interventi sono un’altra felice componente della serata) che ha inevitabilmente lasciato a casa, sorniona, campione di praticità, realistica guardando a quel mondo e a quel folle disegno verso cui ha incanalato il suo scudiero. Una prova d’attrice a teatro che non fa che confermarci la simpatia e l’affetto che le dobbiamo ad ogni apparizione sullo schermo.

Elio Rabbione

Le immagini dello spettacolo sono di Lucia De Luise.

Motociclista 31enne muore investito da un camion

Aveva 31 anni, il motociclista che lavorava in una pizzeria a Cameri, nel Novarese, morto investito da un camion  sulla provinciale 2 tra Novara e Cameri all’imbocco della tangenziale di Novara. L’uomo in sella alla sua moto giungeva dal capoluogo in direzione opposta rispetto al mezzo pesante, quando  si è scontrato con il camion che stava svoltando  per lo svincolo della tangenziale.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Energia in Piemonte: diminuiscono i consumi, boom rinnovabili, crollo delle emissioni di CO2

L’assessore all’Ambiente ed Energia Matteo Marnati:«Tutti gli indicatori ci dicono che siamo sulla strada giusta»

L’ultimo rapporto statistico, che riguarda i dati dell’anno 2020 e in parte del 2021, mostra una decisa diminuzione del consumo di energia rispetto agli anni precedenti, confermando così la tendenza, pari al 10% in meno rispetto al 2012.

In estrema sintesi, accanto alla diminuzione dei consumi, le fonti rinnovabili continuano a giocare un ruolo sempre più importante nel bilancio energetico regionale, superando il 20% di tutti i consumi di energia mentre «il dato migliore – sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Matteo Marnati – è quello relativo alle emissioni in atmosfera che sono calate, in Piemonte, in modo drastico. Rispetto al 1990 è il dato più basso in assoluto che vede il Piemonte migliore della media nazionale e in avvicinamento alla media europea».

Risultati che mostrano aggiunge l’assessore Marnati: «che abbiamo intrapreso un percorso virtuoso che ci porta a raggiungere gli obiettivi ONU fissati dall’Agenda 2030, peraltro già tracciati nel nostro Piano Energetico Ambientale Regionale che, tra i vari obiettivi, punta allo sviluppo delle fonti rinnovabili che, al 2030, arriveranno a contribuire per oltre il 27% sui consumi. Un risultato che sta dando e continuerà a dare un contributo sensibile alla riduzione della dipendenza energetica regionale. In parallelo stiamo lavorando da tempo sull’efficientamento energetico con il bando già pubblicato, che aprirà a fine marzo, da 92 milioni di euro sui fondi Fesr 21-27 (Fondi europei per lo sviluppo regionale) dedicato all’efficientamento energetico delle imprese e alla promozione dell’utilizzo delle energie rinnovabili sempre nelle imprese. Altro capitolo sul quale da tempo stiamo lavorando intensamente è quello della costituzione delle comunità energetiche, modello per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, che vede il Piemonte prima regione ad essersi dotata di una legge specifica».

Nel dettaglio

 

Consumi energetici

 

Il 2020 segna una marcata decrescita rispetto agli anni precedenti sia del consumo finale lordo (ovvero l’energia che viene consumata direttamente dagli utenti finali – abitazioni, automezzi e industrie) sia del consumo interno lordo. Nel complesso, nel 2020, i consumi scendono a circa 9,2 Mtep, ben il 10,3% in meno rispetto al 2012 e quasi il 15% in meno del picco di consumo registrato nel 2016.

A ridursi sono proprio i consumi da fonti fossili che passano da 8.650 Ktep (ovvero migliaia di tonnellate equivalenti di petrolio) del 2012 ai 7.338 Ktep del 2020.

In questo panorama il settore civile (somma di domestico e terziario) continua a rappresentare circa la metà complessiva dei consumi, mentre la restante quota si ripartisce tra trasporti (23,7%) e industria (24,5%).

Il 2020 è il primo anno, dal 2011, in cui il settore dei trasporti registra un consumo inferiore a quello industriale, con una contrazione dei consumi particolarmente significativa. E anche il settore civile mostra, per il secondo anno consecutivo, un calo con una riduzione di circa 500 ktep dal 2018. Un andamento che, visto che non sembra collegato in modo significativo a fenomeni di stagionalità climatica, risulta essere interpretabile come effetto delle politiche di efficienza energetica messe in campo dalla Regione.

 

 

Produzione di energia elettrica – Capacità produttiva

 

Sul fronte della produzione di energia elettrica netta il Piemonte registra ancora un eccesso di produzione rispetto alla domanda interna. Il 36,5% di tutta la potenza è installata in impianti idroelettrici mentre ben il 16,8% della capacità afferisce agli impianti fotovoltaici. Osservando i dati degli ultimi anni emerge che dal 2011 in poi le installazioni sono prevalentemente rinnovabili. Inoltre, a partire dal 2016 in Piemonte si installano prevalentemente impianti idroelettrici o fotovoltaici.

Un ruolo importante è ricoperto dalle fonti rinnovabili che, nel 2021, la cui produzione è stata superiore del 32% del totale. Si consolida poi ulteriormente, nel corso del 2021, il ruolo del fotovoltaico che segna un costante aumento negli ultimi cinque anni e che risulta seconda fonte rinnovabile regionale

 

Fonti rinnovabili termiche ed elettriche

 

Per quanto riguarda i consumi finali, nel bilancio energetico regionale continua a crescere il peso delle fonti rinnovabili, superando il 20% di tutti i consumi finali di energia. È questo il principale dato che emerge dalla lettura degli aggiornamenti pubblicati dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) segnando il passaggio dal 16% del 2012 all’attuale 20,6%.  In estrema sintesi: un quinto dell’energia che viene consumata deriva dalle fonti rinnovabili.

 

A trainare sono le rinnovabili elettriche che nel 2020 mostrano una crescita del 3% circa rispetto all’anno precedente e superiore del 22% rispetto al 2012. Di queste più del 66% proviene dall’idroelettrico e più del 16% dal contributo dell’energia fotovoltaica, che nel corso del 2021 consolida il proprio peso risultando come seconda fonte rinnovabile.

 

Prodotti petroliferi

L’uso prevalente di prodotti petroliferi, esaminati nel loro insieme (gasolio, GPL, olio combustibile e benzina) è legato all’autotrazione, settore nel quale confluisce circa l’85% delle vendite complessive. In questo quadro il Gpl sta acquisendo sempre più importanza: nel 2021 le vendite hanno rappresentato una quota superiore al 9%.

In generale le vendite di prodotti petroliferi sono state costanti a partire dal 2013; nel 2020 le vendite sono calate di circa 600 ktep nell’ultimo quinquennio con una riduzione del 19% rispetto all’anno precedente.

In Piemonte, dal 2010 al 2021, le vendite di prodotti petroliferi sono diminuite significativamente passando da un totale di 3446 ktep del 2010 ai 2605 del 2021.

 

 

Emissioni di CO2

Per quanto riguarda le emissioni di anidride carbonica (CO2), nel 2020, sono risultate inferiori del 7,4% rispetto all’anno precedente. E’ un trend in continua decrescita da circa 5 anni; nel 2016 le emissioni erano pari a 25,5 milioni di tonnellate, nel 2017 erano 25 milioni, scese a 24,8 nel 2018, ulteriormente in calo, 24,2 nel 2019, fino ad arrivare ai 22,4 milioni di tonnellate nel 2020.

 

Quarant’anni fa, a Vallette… I “migliori anni” della mia scuola

COSA SUCCEDE(VA) IN CITTÀ 

“Born to run”: da Bruce Springsteen, 1975 / “Facce da scuola” 1

Ricordati che sei a Vallette! Qui siamo in trincea! L’avvertimento, scaraventatomi addosso in sincera amitié, mi giunse forte e chiaro. Senza alternative. Come dire adesso sei in barca insieme a noi e vedi di remare nella giusta direzione. Se mai ci fosse stato bisogno – e ce n’era, eccome! – di darmi un minimo di rassicurante energia, forse (pensai in prima battuta) non ero proprio incappato, al mio primo giorno di scuola, nella persona giusta.

Gianni Milani

Ma quelle parole – lo capii ben presto – erano un mix perfetto di innata ironia e di profonda verità che mi rendeva decisamente complice la risonante parlata romagnola e il dinoccolato gesticolare, fra una tirata di “cicca” e l’altra (in quegli anni in Sala Docenti si poteva ancora fumare) di quello che era allora il vicepreside della “Carlo Levi”, l’indimenticabile Roberto Ghinelli. Ad anno scolastico 1975-’76 già avviato, arrivavo al civico 9 di via delle Magnolie, con il mio carico di perplessità ed emozioni (dicasi pure: paure), dopo avere insegnato per un paio d’anni agli adulti delle serali e perfino- nell’ambito dei cosiddetti corsi Cracis- ai militari, in quella scuola media di corso Matteotti che allora era titolata a “Lorenzo il Magnifico” e che oggi credo essere la succursale della “Meucci”. In precedenza, durante gli ultimi anni universitari, avevo avuto anche la fortuna (purtroppo oggi merce assai rara per i nostri giovani) di fare un po’ di supplenze in alcune scuole medie di Torino e provincia e in due Istituti Superiori della città: uno per Geometri dalle parti di corso Belgio e l’altro in via della Rocca, quel grandioso “Istituto Statale d’Arte per il Disegno di Moda e Costume” (dal ’78 “Aldo Passoni”), fondato nel 1955 dal mitico Italo Cremona, pittore scenografo costumista e arredatore cinematografico, scomparso a Torino nel dicembre del ‘79. Varie e molteplici esperienze. Tutte fortemente pregnanti sotto l’aspetto della crescita professionale. Ma alle Vallette di quegli anni mi attendevano un mondo ed esperienze completamente nuove. Ora il gioco si faceva duro. Volevi fare il professore? – mi dicevo – Accomodati e dimostra adesso di esserne capace. In via Coazze sede allora del Provveditorato e davanti a solerti – pur di esaurire il fastidioso compito di accasare tutti i “questuanti”- funzionari, avevo firmato giorni prima, in un alto scrosciare di liberatori applausi da parte dei tanti “cari” colleghi, il mio “connubio” con la scuola che portava il nome del grande pittore e scrittore torinese del Cristo si è fermato a Eboli. Scuola di cui non conoscevo nulla, se non la collocazione. E la fama, non proprio idilliaca. Così con questo entusiasmante (?) background alle spalle, m’imbattevo una bella mattina d’autunno, in una luminosa Sala Docenti occupata quasi per intero da un lungo tavolo ligneo attorno al quale sedevano alcuni prof. con pile di compiti da correggere e registri da compilare, accolto dal pacioso avvertimento del buon vicepreside riminese Ghinelli, seguito da una di quelle sue caratteristiche e larghe risate che riempivano di fragorose cascate d’allegria “alla Casadei” i corridoi e le aule e la presidenza e la segreteria e ogni più piccolo meandro o anfratto della scuola.
A quel primo incontro con Roberto (braccia rubate alle spiagge riminesi) si accompagnò il bonario sorriso di un altro collega con cui avrei stretto fin da subito una profonda amicizia, quel Franco Molinaro calabrese di Paola che insegnava Educazione Tecnica e che addosso sembrava portarsi in modo assolutamente garbato e discreto una silenziosa e tenera malinconia, legata forse alla memoria della sua terra e dei famigliari che aveva da poco lasciato. Ben arrivato, mi disse Franco mostrandomi i cassetti personali degli insegnanti. Avanti tutta, fratello!Mi rincuorò, porgendomi la mano con un gesto pontificale, il tonante a valanga – jeans, una piccola croce sul maglione a girocollo blu e ciuffo ribelle catapultato in fronte – don Ruggero Marini, vicentino di Thiene e collega di Religione che quattro anni dopo celebrerà le mie nozze con Patrizia. In fondo il Bronx è tutta un’altra cosa, gli fece eco Rodolfo D’Elia, saggio collega di Inglese che, in ricercato look english riattato alle esigenze del luogo, mi spinse sottobraccio in corridoio ( il braccio della morte mi “rassicurò” un’altra avvenente collega di Lettere che sembrava per caso appena piombata lì da Marte) verso l’aula a me destinata. Una Terza: sezione F. Una ventina di facce incuriosite. Neppure un accenno ad alzarsi in piedi. Comodi, comodi!Voce tremula e battutaccia da “splendido” che non arrivò, manco di sghimbescio, com’era prevedibile, ai mittenti. Così tanto per conoscerci, io mi chiamo Gianni Milani…  Embé e a noi?! La muta risposta che mi parve di intuire sulle facce dei più. Alzai lo sguardo e – chissà perché – fu allora che in testa, mi risuonò come pura energia la voce rabbiosa e arrugginita del “Boss”, in quel pezzo memorabile che ogni mattina facevo risuonare, volume a palla, nella raffazzonata autoradio  della mia vecchia Carolina: We gotta get out while we’re young/ Cause tramps like us, baby we were born to run /Dobbiamo fuggire finché siamo giovani … o finché siamo in tempo?mi veniva da correggere e interpretare, se non fosse che subito dopo mi sentivo patentato dallo stesso “Boss” ad essere nato per correre.

Restai dunque ancorato a quei giovani occhi – una quarantina – che mi sfidavano, chi più chi meno, con grintosa strafottenza. Ce l’avrei fatta? Dovevo. Dovevo correre. Correre e non fuggire! Ricacciare e spernacchiare quell’ intrigante voglia di vil fuga. Davanti a me, una corsa che più a ostacoli non si poteva. Ma uno per uno, quegli ostacoli me li sarei pappati tutti. A quel punto ne ero fortissimamente e – forse con una buona dose di presuntuosa incoscienza –  più che mai certo e convinto.

Perché i vagabondi come noi, baby, sono nati per correre.

Gianni Milani

All’ippodromo il trotto torna di domenica

L’Ippodromo di Vinovo ritrova la sua collocazione naturale, quella di domenica pomeriggio. Succederà il 12 e il 19 marzo ma più in generale per tutta la primavera con poche eccezioni, come sabato 25 marzo e lunedì 10 aprile, giorno di Pasquetta, con il Gran Premio Costa Azzurra 2023.

Questa domenica sette corse al via dalle 14.20 e centrale di giornata con il premio Imperia, per cavalli di cinque anni ed oltre sulla distanza del miglio. Saranno in sette al via dietro le ali dell’autostart e favorito d’obbligo Canto Dei Venti, allievo di Erik Bondo affidato alle mani di Federico Esposito. A far saltaqre il banco proveranno Batman Ross, allievo di Andrea Guzzinati, e Zandroz che Giorgio Carini affiderà a Cosimo Cangelosi. Il sottoclou è invece il premio Sanremo dedicato ai tre anni con pronostico aperto. Il binomio Bondo-Esposito proporrà Ekarin Baba, ma stuzzica anche Electra Grif, allieva di Fausto Barelli, che avrà nuovamente alle guide Andrea Guzzinati, come accaduto all’ultima uscita, quando si aggiudicarono un buon secondo posto. Terzo incomodo Emerson, con Simone De Lorenzo. Molto bella anche la corsa riservata ai gentlemen, in sulky ai cavalli di loro proprietà. Nove i partecipanti sui due giri di pista: ci saranno Bemon Chuck Sm e Zar Dei Baba, ma anche Zalix Pizz, e Creso Risaia Trgf.

L’ingresso è gratuito e il pubblico potrà anche testare con mano la nuova gestione di bar e ristorante panoramico La Scuderia.

I concerti di Pagella non solo Rock

Il concorso musicale rivolto alle giovani e ai giovani musicisti, gruppi e soliste e solisti, entra nel vivo con la fase di selezioni LIVE.

I palchi che ospitano le selezioni sono Blah Blah, Capolinea (ex Taurus di Ciriè), CPG di strada delle Cacce, El Barrio, Spazio211 e l’ingresso è gratuito.

Le valvole si faranno roventi, i beat ossessivi, le melodie riempiranno l’aria e il sudore si mischierà ai sorrisi. Nasceranno nuove amicizie e scopriremo nuovi talenti. Attraverseremo la città alla scoperta di palchi veri tra watt e strobo e ammireremo LORO sul palco provando orgoglio e un pizzico d’invidia, fino al prossimo anno quando su quei palchi ci potremo essere anche NOI.

Pagella Non Solo Rock si inserisce a pieno titolo nel quadro delle politiche rivolte alle giovani e ai giovani creativi della nostra città con l’obiettivo di sostenere e promuovere la produzione culturale e la musica dal vivo.

Dopo la prima giornata di selezione live, svoltasi a sPAZIO211 venerdì 3 marzo con le esibizioni di FRENKIE, MAGO, THE BIG WAVES e, da Firenze l’headliner LOREN, siamo lieti di presentarvi il calendario completo di questa edizione.

LE SELEZIONI LIVE

VENERDÌ 24 MARZO 2023 – CPG – Strada delle Cacce 36, Torino – ore 21:00

ALLEGRA // ELIO FERRARA // IL COMPLESSO DI COLPA // IRIS //
IRIS-NONSONOPOETICA 
HEADLINER: RESPIRA TORINO

VENERDÌ 31 MARZO – sPAZIO211 – Via Cigna 211 Torino – ore 21:00

DAUT // DENARO // JUSTM%D // LITU Y.G.B // WESS
HEADLINER: TAMÈ

GIOVEDÌ 13 APRILE – BLAH BLAH – Via Po 21 Torino – ore 21:00

ALICE // GREEN ONIONS // INEDIA // KIARA // SØLK
HEADLINER: I SHOT A MAN

SABATO 15 APRILE CAPOLINEA (ex Taurus) – Via D’Oria 20 Ciriè – ore 21:00

ALESSIA // CINIERI FRANCESCA // SBAGLI ONESTI

HEADLINER: RODJA

VENERDÌ 21 APRILE – CPG – Strada delle Cacce 36, Torino – ore 21:00

ARDO // AYLEEN // RAGS // SPORE // VESPRI
HEADLINER: MEDICAMENTA

SABATO 29 APRILE – sPAZIO211 – Via Cigna 211 Torino – ore 21:00

BY STORM // CROSSIN’ MIDNIGHT // SQUARE DOTS // THE CRIMSON PROJECT

HEADLINER: CIJAN

VENERDÌ 5 MAGGIO – EL BARRIO – Str. Cuorgnè 81 Torino – ore 21:00 

COMMA // F3FA // EXIRA // SOUR JANE // TARQUILIO FRANCESCA

HEADLINER: BOOGIE BOMBERS

GIOVEDÌ 11 MAGGIO – BLAH BLAH – Via Po 21 Torino – ore 21:00

CONFESSIONAL DOLL // NON C’È VERSO // OSVALDO // PUNKACHE

HEADLINER: ASSENZIO

VENERDÌ 26 MAGGIO – sPAZIO211 – Via Cigna 211 Torino – ore 21:00

CRAZY TRAIN // KOREA // LIMITE // SHULLTED // YELLOW RICE

HEADLINER: ZYP

IL PUBBLICO VOTA E DECIDE

Anche il pubblico sarà chiamato ad esprimere la propria preferenza per le selezioni live. Per ciascuna serata, il pubblico potrà votare su web il proprio gruppo o solista preferito/a attraverso il consolidato meccanismo del commento/voto che, al termine di tutte le selezioni e dopo il conteggio, permetterà a un sesto gruppo o solista in concorso con il maggior numero di voti ricevuti, di partecipare alla FINALE, alle stesse condizioni dei 5 altri finalisti individuati dalla giuria. La votazione sarà considerata aperta dal momento in cui la performance degli/delle artisti/e sarà pubblicata sul profilo IGTV PAGELLA NON SOLO ROCK e si chiuderà 24h dopo.

EXTRA

Durante l’intera edizione saranno a disposizione dei partecipanti alcuni servizi gratuiti – pagina web, riprese video, foto, recensioni, interviste radio, registrazioni audio integrali delle selezioni live – e tutti i contenuti saranno pubblicati sul sito web e sui canali social di Pagella Non Solo Rock.

Live streaming ed interviste a cura di RADIOOHM

Le selezioni saranno presentate da Andrea “DUSE” Fedele e le interviste saranno condotte da Paolo Plinio Albera.

Pagella Non Solo Rock è un’iniziativa della Città di Torino | Servizio Giovani e Pari

Opportunità, Conciliazione dei Tempi e Famiglie e Città Universitaria | Ufficio Torino Creativa

Regolamento e informazioni: Città di Torino – Ufficio Torino Creativa

pagella.rock@comune.torino.it – Tel. 011.011.24740

Sito web: www.comune.torino.it/pagerock

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Una speciale Festa del Papà

Riceviamo e pubblichiamo

Le Associazioni Mantenimento Diretto, Ancore e Misericordia SpA organizzano per la Festa del Papà un evento che vuole celebrare un figura importante per la crescita e lo sviluppo dei figli, ma che troppo spesso viene messo in secondo piano quando si verificano delle separazioni.

Una consapevolezza, questa, non sempre facile da acquisire e maturare, relegando il ruolo paterno al solo dispensatore di stabilità economica a danno della parte affettiva ed educativa che il ruolo genitoriale, invece, impone.

Il 18 marzo il desiderio è allora quello di festeggiare tutti i papà, soprattutto quelli che ogni giorno lottano per poter donare affetto e continuare a essere parte attiva nella crescita dei propri figli.

L’appuntamento è per le ore 15:00, in via Garibaldi 1, a Torino: previsti un breve dibattito sul tema, un saluto ai partecipanti e un evento musicale molto suggestivo, con un duo che suonerà musica celtica con violino e arpa.

 

Tour “Fatto-a-mano” 2023 Sabato 18 marzo in Borgo San Paolo

Entriamoinbottega!

Visitare Borgo San Paolo  è impossibile  tanto è vasto ed anche un po’ dispersivo.  Ma esiste un rione  del quartiere  che in qualche modo ne  rappresenta uno dei simboli storici:    in Via Lancia il noto Grattacielo   Lancia, emblema  di tante trasformazioni e  vocazioni della zona. Da lì partirà il nostro  Fatto-a-mano Tour  all’ombra dei 17 piani  di quello che oggi si chiama ‘Spazio Lancia ‘. Guidati da Cristina Mairano dell’agenzia ‘Il Mondo in Valigia’ arriveremo in un Laboratorio  di ceramiche.  Quindi   lunga sosta in uno spazio che respira e contagia  creatività . Un interno cortile  non   in vista  dove opera con un taglio  innovativo una stilista  e creatrice di gioielli  di  sapore internazionale , Barbara Ebbi, in arte Malaika . Sarà  bello  ascoltare in quello spazio anche un’altra artigiana   che opera  perlopiù all’esterno o comunque in interni  impegnativi:   Paola  Gilardi,  restauratrice di opere murali e decoratrice  d’esterni. Per  fare infine tappa nella Libreria Binaria del gruppo Abele. Libri e artigianato  sta diventando  infatti uno dei valori  aggiunti  dei nostri Tour  che del territorio intendono cogliere   tutti   i   plus  culturali. Gran finale con il consueto e riposante aperitivo.  Con presente  una scrittrice che vive nel Borgo e ce ne racconterà la sua esperienza.

Programma

Ore 10 – punto di ritrovo in via Lancia 27 per conoscere  la trasformazione del Borgo. Lungo il percorso visite alle botteghe.

Ore 12 – A fine visita, aperitivo presso L’Osteria del Tranviere ,  con letture

Quota di partecipazione22 euro a persona

Per info

Organizzazione tecnica ONEIROS Incoming By IL MONDO in VALIGIA di C. & D. Viaggi sas

Via Caraglio 6/b – 10141 Torino – Tel 011.7732249 – Cell 3288811318
www.oneirosviaggi.itwww.mondoinvaligia.it – info@mondoinvaligia.it

www.fatto-mano.it  info@fatto-a-mano.it

Non autosufficienza, le associazioni e l’accordo sul piano regionale

«SENZA LA SANITÀ, IMPOSSIBILE IL NOSTRO ACCORDO SUL PIANO REGIONALE»

Dopo un mese di Tavoli tecnici per la redazione del Piano regionale sulla non autosufficienza,
è ancora fuori dall’accordo di programma la parte di competenza delle Asl.

Rinviato l’incontro che avrebbe dovuto svolgersi ieri con i tecnici regionali. Le associazioni
sono insoddisfatte del confronto politico: «Alle istanze avanzate non è seguito riscontro da
parte degli interlocutori politici. Chiediamo una svolta».

Le organizzazioni Anffas Piemonte, Fish Piemonte, Alzheimer Piemonte, Fondazione
promozione sociale, che partecipano ai Tavoli tecnico e politico per la scrittura del Piano
regionale non autosufficienza 2022-2024, esprimono serissima preoccupazione per il
mancato inserimento – nelle bozze circolate finora – delle garanzie sanitarie della presa in
carico delle persone con disabilità e dei malati non autosufficienti.

Com’è noto le prestazioni socio-sanitarie per le persone con grave e gravissima disabilità ed
i malati non autosufficienti prevedono, per legge, la competenza e quota economica di
copertura dei servizi a carico delle Aziende sanitarie. Ne sono esempio emblematico i servizi
residenziali o i Centri diurni per le persone con disabilità (70% a carico della sanità, 30%
utente/Comune) e la residenzialità per i malati non autosufficienti (50% sanità/50%
utente/Comune).

Per quanto riguarda la domiciliarità, la copertura dell’Azienda sanitaria riguarda gli interventi
professionali (medico, infermiere…), ma diverse esperienze regionali che fanno riferimento
a delibere e normative tutt’ora in vigore, hanno coperto una consistente porzione di
fabbisogno di tutela della salute degli utenti non autosufficienti con risorse socioassistenziali utilizzate di fatto come sanitarie (è il caso degli Extra-Lea torinesi che
garantiscono una migliore presa in carico, che andrebbe estesa al resto della Regione con
riconoscimento sanitario di parte delle attività di assistenza tutelare alla persona).

Il riparto delle risorse del Piano regionale per la non autosufficienza – pur disciplinando solo
risorse del comparto socio-assistenziale – deve tenere in opportuno conto e prevedere nei
documenti in preparazione da parte dalla Regione la competenza e la consistenza economica
dell’intervento sanitario, in modo da includerlo nello «Schema di Accordo di programma»
che ogni Direttore generale dell’Asl firmerà insieme al Direttore dell’Ambito territoriale
sociale corrispondente.

Ieri avrebbe dovuto svolgersi una nuova riunione del Tavolo tecnico, che non ha avuto luogo
poiché i funzionari regionali hanno annunciato di essere impegnati sul tema della redazione
del Piano con l’Assessore regionale alle Politiche sociali, Maurizio Marrone. Questo dimostra
che manca, anche nel confronto interno alla Regione, la parte sanitaria e la presenza
dell’Assessore Luigi Icardi e delle Aziende sanitarie locali.

Le organizzazioni che firmano questo comunicato concordano nell’affermare che, nell’ottica
della co-progettazione e co-programmazione,se il Piano regionale per la non autosufficienza
non prevederà la competenza degli interventi e il relativo budget a carico della Sanità, esse
si vedranno costrette a manifestare pubblicamente il proprio dissenso (fino in sede
nazionale), non accettando che nella delibera o negli atti di approvazione del Piano venga
inserito qualsivoglia riferimento ad un esito positivo della consultazione delle associazioni
degli utenti.

Giuliano Maggiora – Presidente Associazione Alzheimer Piemonte
Giancarlo D’Errico – Presidente Anffas Piemonte
Pericle Farris – Presidente Fish Piemonte
Maria Grazia Breda – Presidente Fondazione promozione sociale

Un hub logistico per la Salute

Si chiama LOSA 2 ed è il progetto di HUB LOgistico della SAlute per l’insediamento in Piemonte di una piattaforma logistica dedicata al “mercato della salute” e alla crescita del settore Life Sciences. Presentato  alla Camera di Commercio di Torino, è il risultato dello Studio di Prefattibilità realizzato dal Consorzio Insediamenti Produttivi, in collaborazione con Confindustria Piemonte, Bioindustry Park Silvano Fumero Società Benefit, IRES – Istituto Ricerche Socio Economiche del Piemonte, Sertec Engineering Consulting e con il contributo della Camera di commercio di Torino.

Il progetto, lanciato in un primo incontro svoltosi nel marzo 2022, è nato con l’obiettivo di mettere a sistema un modello logistico distributivo basato sulla concentrazione degli attuali magazzini in ambito farmaceutico e il loro potenziamento attraverso un unico hub logistico a livello regionale, interregionale e potenzialmente transfrontraliero, in una logica di efficientamento e gestione centralizzata già utilizzata efficacemente in altri settori.

Questo hub logistico prevede spazi per il settore industriale farmaceutico, per la sanità pubblica e privata, ma anche un’area sempre a disposizione per le emergenze sanitarie, Tutto ciò per valorizzare al meglio il settore Life science e la rilevante crescita che il Piemonte sta registrando negli ultimi anni.

 

Presentate tre ipotesi progettuali, tutte ubicate nel territorio metropolitano di Torino, di cui una in area greenfield e due in siti dismessi brownfield, con l’obiettivo di limitare il consumo di suolo e di tutelare e favorire il recupero e la rigenerazione urbana.

La presentazione dello studio “LOSA 2 Hub LOgistico della Salute Digital edition” segna il passaggio alla fase operativa del progetto con l’individuazione delle modalità per proseguire nell’attività attraverso l’affiancamento al gruppo di lavoro iniziale di una task force, composta da rappresentanti di imprese pubbliche e private del settore, esperti di logistica e sviluppatori, per dare concretezza e massima funzionalità al sito.

Sono intervenuti Alberta Pasquero, Vice Presidente Commissione Sanità e Scienza della Vita di Confindustria Piemonte, Michele Rosboch, Presidente Istituto di Ricerca Economico-Sociale (IRES) della Regione Piemonte, Guido Bolatto, Segretario Generale Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Torino, Margherita Destudio, di Confindustria Piemonte – Sviluppo Territoriale e Internazionalizzazione, Domenico Gabriele, Marco di Perna, Francesco Guglielmi di Sertec Engineering Consulting.

 

Secondo Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio di Torino, ente che ha promosso la ricerca: “L’interessante studio presentato oggi conferma che stiamo lavorando nella direzione giusta, dal momento che il nostro territorio possiede già tutte le caratteristiche necessarie (infrastrutture, competenze, aree utilizzabili) per intercettare investimenti e posizionare con successo un hub logistico moderno e competitivo dedicato all’ampio comparto delle Life Sciences“.

Lo studio condotto da Ires, in collaborazione con le altre realtà del gruppo di lavoro, evidenzia come il Piemonte, e in particolare il territorio metropolitano torinese, sia  il luogo più idoneo ad ospitare un hub logistico della salute con un bacino di riferimento interregionale (di fornitori e clienti) – dichiara Angelo Robotto, direttore Ires Piemonte – Questo grazie alla presenza di un solido e radicato «ecosistema» dedicato al settore Life Sciences; alle prospettive di sviluppo infrastrutturale; alla la disponibilità di aree e immobili industriali a costi inferiori rispetto ad altre aree del Nord Italia;  alla disponibilità e qualità di competenze innovative».

«La logistica, nel periodo post-pandemico– aggiunge Michele Rosboch, Presidente Ires Piemonte – si sta sempre più verticalizzando; processo per cui emergono le potenzialità di una piattaforma logistica dedicata alle Life Sciences in Piemonte, che consentirebbe un aumento di competitività a tale settore». Per Ires l’indagine è stata condotta dalla ricercatrice Cristina Bargero.

«Il settore delle Life Sciences è in rapida evoluzione e l’ambito logistico si sta rivelando sempre più cruciale per competere a livello globale: nasce da questa convinzione Losa 2. Ringrazio i molti soggetti pubblici e privati che hanno partecipato allo sviluppo del progetto e a quest’incontro. Nasce oggi un nuovo e più ampio gruppo di lavoro che potrà portare a compimento questo progetto e renderlo cantierabile» conclude la Vicepresidente Commissione Sanità e Scienza della Vita di Confindustria Piemonte.