ilTorinese

Edifici antisismici, la proposta di Uncem

DISPONIBILI A LAVORARE CON GOVERNO E PARLAMENTO SU NUOVI INCENTIVI PER EDIFICI ACOSTRUITI CON MATERIALI DEI TERRITORI, SICURI E SENZA CONSUMO DI ENERGIA

“Uncem è disponibile a lavorare con il Governo, con il Parlamento, con le Professioni e le Imprese a nuovi strumenti economico-finanziari statali che incentivino la rivitalizzazione del vecchio e insicuro patrimonio edilizio italiano. Nelle città come nei paesi. Abbiamo bisogno di strumenti finanziari e incentivi economici, a fondo perduto o in prestito agevolato, che permettano di rendere immobili residenziali e per servizi più sicuri, antisismici, realizzati o ristrutturati con materiali a basso impatto e prodottti sui territori, a partire dal legno a metri 0, cemento e mattoni green, e che non consumino energia. Non basta sostituire una caldaia, qualche infisso, mettere polistirolo di cappotto, se poi l’edificio è insicuro e fragile. Troppo spesso finora è stato così.  Altri Paesi europei dietro le Alpi hanno preso una seria viadi rivitalizzazione, da decenni. Qualità architettonica, programmazione, impatto ambientale e consumo energia zero. Dobbiamo riuscirci anche noi. Vale per il patrimonio pubblico, a partire dalle scuole, e a tantissime sono ancora poco sicure, vale per il patrimonio edilizio privato, a partire dall’edilizia convenzionata. Quello che deve essere abbattuto, venga rifatto. Con criteri ZEB. Zero consumo energetico, antisismici. Servono molte risorse, diverse decine di miliardi di euro. Servono per condomini come per unifamigliari e bifamigliari. Si può azzerare o comunque ridurre dell’80% il consumo energetico. Le certificazioni esistenti per gli immobili ci dicono come fare, hanno precisi disciplinari. Penso a Itaca, CasaClima, PassivHous, Leed. Seguiamoli. L’area del cratere sismico, prima di altre. E poi tutto il Paese. Un piano serio e duraturo per rigenerare il costruito, mettendo insieme le migliori università italiane a lavorarci. Archistar ma soprattutto giovani professionisti. Ci stanno entrambi nel Piano. Che non può aspettare”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

A due Comuni piemontesi il premio Plastic Free 2023

 Sono due i Comuni piemontesi che hanno ottenuto il premio Plastic Free 2023. A ricevere l’ambito riconoscimento, durante la cerimonia tenutasi ieri a Palazzo Re Enzo a Bologna, sono stati Piossasco (TO) che ha bissato il risultato dello scorso anno ottenendo una valutazione di due tartarughe nonché Cuneo (1 tartaruga).

Delle oltre 360 città italiane che hanno avanzato la candidatura a “Plastic Free Onlus”, l’associazione di volontariato impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento da plastica, in 68 hanno superato la valutazione ottenendo l’attestato di virtuosità con 1, 2 o 3 tartarughe, in crescita dai 49 Comuni della prima edizione del 2022.

Il ringraziamento va ai nostri 250.000 volontari, in azione in tutta Italia anche oggi – ha dichiarato Luca De Gaetano, Presidente di Plastic Free – Grazie alla collaborazione tra cittadini e istituzioni, infatti, possiamo premiare quasi 70 Comuni italiani che si sono distinti per il loro operato a tutela dell’ambiente, la lotta contro gli abbandoni illeciti, la sensibilizzazione del territorio, la gestione dei rifiuti urbani e le attività virtuose in sinergia con la nostra onlus. La transizione ecologica – ha aggiunto – è una sfida che possiamo vincere solo con un gioco di squadra tra persone, enti e imprese che ci veda tutti protagonisti“.

In appena tre anni, l’associazione Plastic Free ha realizzato 3.500 appuntamenti di raccolta dove si sono rimossi dall’ambiente ben 3 milioni di chili di plastica e rifiuti che inquinavano coste e territorio italiani. La onlus punta, poi, alla sensibilizzazione dei più giovani grazie ai progetti nelle scuole: sono 118.975 gli studenti sensibilizzati con iniziative dedicate mentre 38 istituti sono divenuti Plastic Free con l’installazione di un depuratore per l’acqua potabile e la donazione di borracce agli alunni. Infine, 165 tartarughe marine sono state salvate da morte certa e oltre 1.000 sono state accompagnate alla nascita. “Risultati che ci riempiono d’orgoglio e che sono il frutto della passione dell’esercito di volontari Plastic Free – conclude il presidente Luca De Gaetano – Il nostro impegno continua al fianco delle Amministrazioni e di tutti coloro che hanno a cuore il futuro del nostro Pianeta“.

Alla premiazione hanno partecipato il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana che ha invitato a “moltiplicare le tartarughe affinché si promuova la cultura del valore contro quella dello spreco” e il vicepresidente della Camera e già ministro dell’Ambiente, l’On. Sergio Costa, che ha annunciato che nelle prossime settimane si terrà un evento a Montecitorio con i “Comuni Plastic Free”. La manifestazione ha ottenuto l’alto patrocinio del Parlamento europeo, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati e del Comune di Bologna. 

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Denise Pardo “La casa sul Nilo” -Neri Pozza- euro 18,00

E’ il primo romanzo della scrittrice nata al Cairo (ma residente in Italia dal 1961) e racchiude pagine memorabili di storia e vita strettamente privata: rapporti, amicizie, distacchi dolorosi, ambienti altamente esotici e tradizioni di un mondo che non c’è più. E’ il tempo in cui il Cairo era considerato l’Eldorado e la Pardo circoscrive l’arco temporale che va dal 1948 al 1961.

Denise Pardo è nata in una famiglia benestante di ebrei sefarditi ed ha trascorso l’infanzia in un Egitto pieno di attrazioni e stimoli, crocevia di infinite storie.

Conosciamo il passato della madre, del padre, dei nonni, delle amicizie con persone di varie tradizioni, religioni e lingue, che si amalgamavano senza attriti in un cosmopolitismo affascinante.

Ci immergiamo in feste di fidanzamento, cocktail in grandi alberghi, banchetti sul Nilo e lo sfarzo derivante anche da amicizie altolocate.

Tutto finisce a partire dall’attentato ai Grandi Magazzini Cicurel con la bomba messa dai Fratelli Musulmani, estremisti che volevano smantellare il colonialismo inglese ed abbattere ricchezze, potere e privilegi di alcune famiglie. Contraltare di un paese in cui il popolo annaspava in povertà e difficoltà senza che il re Fārūq alzasse un dito per aiutare la sua gente.

Poi l’ascesa di Nasser che trasformerà l’Egitto da luogo magico in territorio pericolosissimo per “gli stranieri”, che diventano nemici da cancellare.

Anche la famiglia della scrittrice scivola nel disastro; da persone agiate e potenti vengono esposti al pericolo più totale. Per salvaguardare la loro incolumità i Pardo sono costretti alla fuga perigliosa verso l’ignoto. All’epoca Denise aveva solo 6 anni; era il 1961 e Nasser aveva preso il potere, trasformando l’Egitto in luogo cupo e ostile.

Il resto è la cronaca -tra nostalgia, cambiamenti repentini e difficoltà di adattamento- della fuga della famiglia a Roma. Un nucleo di storie e personalità diverse: la bellissima madre Fanny, il padre Sam, le loro tre figlie ancora piccole e la strepitosa nonna Berthe, da loro chiamata “Bobe”, che a sua volta era fuggita da Odessa, profuga in seguito alla rivoluzione bolscevica.

 

Catherine Dunne “Una buona madre” -Guanda- euro 19,00

In queste pagine Catherine Dunne (nata a Dublino nel 1954) affronta e affonda la sua mirabile penna nelle spire del dramma degli istituti per ragazze madri e rimanda a una pagina orribile della storia irlandese. Dal 1922 al 1998 circa 56 mila donne furono recluse nelle “Mothers and baby homes”, istituti gestiti prevalentemente dalla Chiesa in accordo con lo Stato. Simili a dei lager dove, sullo sfondo della cattolicissima e bigotta Irlanda, le giovani donne incappate nell’incidente di una gravidanza imprevista erano praticamente detenute.

Additate come “peccatrici” subivano condizioni di vita durissime, al limite della disumanità, costrette ai lavori forzati e spesso obbligate a cambiare nome.

I figli illegittimi che mettevano al mondo erano dati quasi sempre in adozione senza il consenso delle madri. Oppure venivano venduti all’estero, o ancora, usati come cavie di esperimenti medici. Un gran brutto capitolo di storia vera, sulla quale la scrittrice ha condotto approfondite e scrupolose ricerche.

Ogni dettaglio del romanzo, compreso quello dell’infante strappato dal seno materno mentre era allattato, è quanto emerso dalle testimonianze raccolte dalla Dunne.

La trama ha al centro due protagoniste, Tess e Maeve che si incontrano in un caffè di Dublino; sarà una svolta fondamentale dei loro destini e scopriranno di essere unite da un intreccio che è indissolubile.

Due esperienze e due famiglie che vengono raccontate dalla scrittrice. Due facce della maternità: Tess cresciuta in una famiglia numerosa nell’Irlanda degli Anni Settanta, e gravata da una mole di responsabilità. Maeve, invece, rimasta incinta decisamente troppo presto ed ha rischiato di perdere la figlia. E’ stata una coraggiosa zia che l’ha salvata dall’essere rinchiusa in un Istituto per ragazze madri nel quale le avrebbero portato via la creatura che portava in grembo.

Un ulteriore tassello ad altissimo impatto emotivo nella vita della Dunne e nel lettore è la morte alla nascita del secondo figlio della scrittrice, Eoin. Una tragedia e il toccante racconto inedito che ha segnato la vita di questa donna capace di trasformare in altissima letteratura quello che il dolore può fare alle nostre esistenze.

 

Elizabeth Jane Howard “Quel tipo di ragazza” -Fazi Editore- euro 20,00

L’autrice della fortunata “Saga dei Cazalet” ha scritto questo romanzo durante i primi anni del suo matrimonio con Kingsley Amis, imbastendo una trama che ruota intorno alla felicità di una coppia quarantenne che vive vicino a Londra, infranta dall’arrivo di una terza incomoda.

L’unione che da 10 veleggia senza scossoni, in pieno amore e felicità, è quella di Edmund e Anne Cornhill. Una coppia riuscita. Lui è un ricco agente immobiliare che regala alla moglie una vita agiata e piena di attenzioni; abitano in una splendida villa sul fiume nei pressi di Henley, immersa in un rigoglioso giardino frutto della passione e della bravura di Anne nel mantenerlo lussureggiante.

A infrangere l’invidiabile idillio è l’arrivo dalla giovane e avventata Arabella, ospite indesiderata e ragazzina ricca. E’ la figlia di Clara che era stata sposata con il padre di Edmund, ma poi si era dilettata in altri 6 matrimoni e una schiera di amanti; donna egoista, dispotica e manipolatrice vive la figlia come ingombro e la smista a suo piacimento come, dove, e quando più le aggrada.

Questa volta spedisce la 22enne Arabella a tempo indeterminato da quel semi parente alla lontana che è Edmund, al quale si rivolge solo quando le occorre qualche favore.

Arabella diventa subito elemento di sorpresa e disturbo; cresciuta all’ombra della madre ingombrante, ha dovuto spesso subire in silenzio anche le inopportune attenzioni dei variegati e numerosi uomini che si sono accompagnati alla madre. E’ cresciuta nella ricchezza, ma non conosce alcun tipo di regole, non ha la minima idea del valore del denaro, ed è alla disperata ricerca di attenzioni e amore.

Già avete intuito che piomba nella vita dei Cornhill una mina vagante. Anne si sente in dovere di prendersi cura della randagia, mentre Edmund si rivela vulnerabile e propenso a lasciare che le cose accadano.

Mischiate a questo trio anche una serie di personaggi corollario e avrete un romanzo in cui ancora una volta la Howard produce la magia di una storia che veleggia tra la commedia e la fine psicologia, con ironia ed un’eleganza rare.

 

Monika Helfer “I Moosbrugger” -Keller Editore- euro 16,50

In questo romanzo la scrittrice austriaca (nata nel 1947) ha ricostruito la vita della nonna, e lo ha fatto superati i 70 anni nel 2020 in uno scorrevole memoir su cui aleggia l’alone della fiaba.

Siamo nel minuscolo paesino di una valle austriaca, dove Josef e Maria Moosbrugger vivono con i loro 5 figli in una modesta casetta. Sono poveri, con due mucche e una capra.

Josef è un bell’uomo, magro e senza gioia sul volto; Maria ha poco più di 30 anni ed è di una bellezza mozzafiato, di quelle che fanno voltare gli uomini e anche le donne al suo passaggio, ma lei ama il marito e la sua casa, senza tanti grilli per la testa. E’ felice di badare ai figli e di svolgere le semplici faccende domestiche, luminosa e solare quando stende il bucato o tiene in perfetto ordine la modesta abitazione. Non si lascia scoraggiare dalla povertà che l’attanaglia.

Poi scoppia la Prima Guerra Mondiale, Josef viene arruolato e spedito al fronte, e Maria resta sola a provvedere alle bocche da sfamare. Josef che sa quanto la moglie sia ambita dai maschi incarica il sindaco di sorvegliarla mentre lui è in trincea. Peccato che il primo cittadino sia quello che la brama più di tutti e provvede al rifornimento di cibo e vestiti per la numerosa prole di Maria, ma non lo fa in modo disinteressato.

Eppure a rapire il cuore della donna sarà un forestiero che arriva alla sua porta, figura losca e intrigante. Quando poi Maria si ritrova incinta divampano sospetti, invidie, cattiverie varie.

Lovers Film Festival, inizia il conto alla rovescia

La più antica rassegna cinematografica sui temi LGBTQI+ d’Europa e terza nel mondo

(Torino, 18 – 23 aprile 2023, Cinema Massimo – Museo Nazionale del Cinema)

 

Il 18 marzo anticipazione del festival con l’anteprima nazionale di

Stranizza d’amuri di Giuseppe Fiorello presente in sala con Vladimir Luxuria

 

Omaggio a Maurizio Costanzo con la proiezione di Una giornata particolare

il film di Ettore Scola di cui ha firmato la sceneggiatura

 

Presidenti delle tre sezioni competitive i rappresentati di alcuni dei principali festival LGBTQI+ d’Europa

(Gran Bretagna, Ucraina e Estonia)

Inizia ufficialmente il conto alla rovescia del Lovers Film Festival, il più antico festival italiano sui temi LGBTQI+ (lesbici, gay, bisessuali, trans, queer e intersessuali) diretto da Vladimir Luxuria e fondato da Giovanni Minerba e Ottavio Mai che si svolgerà dal 18 al 23 aprile 2023 presso il Cinema Massimo, la multisala del Museo Nazionale del Cinema di Torino.

 

L’anteprima nazionale di Stranizza d’amuri

Il 18 marzo, alle 19.30, al Cinema Nazionale (biglietti: https://cctorino.18tickets.it/film/16135 – https://nazionale.cctorino.18tickets.it/) – in anteprima nazionale – verrà proiettato Stranizza d’amuri, il nuovo film di Giuseppe Fiorello presente in sala con la direttrice di Lovers Vladimir Luxuria. La pellicola sarà poi nei cinema italiani dal 23 marzo.

Dedicato a Giorgio e Antonio, vittime del delitto di Giarre, avvenuto nel 1980 in provincia di Catania il film è diretto da Giuseppe Fiorello: attore, regista, sceneggiatore e produttore. Stranizza d’amuri è il suo primo lungometraggio da regista per il cinema.

Sicilia 1982. Mentre le televisioni trasmettono i mondiali di calcio e gli italiani sperano nella coppa del mondo, due adolescenti sognano di vivere il loro amore senza paura.

Gianni e Nino si incontrano per caso e poi si amano per scelta.

Il loro amore sarà puro e sincero, ma non può sottrarsi al pregiudizio del paese che non comprende e non accetta. Il loro amore non sarà compreso nemmeno dalle rispettive famiglie, generando così un conflitto interno forte e doloroso.

Stranizza d’amuri racconta il sogno di amarsi senza paura.Nel cast del film, prodotto da Eleonora Pratelli e Riccardo Di Pasquale e distribuito da Bim Distribuzione, Gabriele Pizzurro, Samuele Segreto, Fabrizia Sacchi e Simona Malato.

Una produzione Iblafilm, Fenix Entertainment con Rai Cinema e in associazione con Silvio Campara, Golden Goose e Generalife.

L’omaggio a Maurizio Costanzo

Lovers, quest’anno, renderà omaggio a Maurizio Costanzo, a pochi mesi dalla sua scomparsa, con la proiezione di un capolavoro di cui firmò la sceneggiatura: Una giornata particolare (1977) diretto da Ettore Scola e interpretato da Sophia Loren e Marcello Mastroianni. Il film, che ha ottenuto 2 candidature agli Oscar e ha vinto 3 Nastri d’Argento, 2 David di Donatello e vinto un premio ai Golden Globes, è ambientato nella Roma fascista del 1938. La città è in festa per l’arrivo del Führer in visita al duce e, in un edificio popolare Antonietta, distrutta dalle gravidanze e dalle fatiche, apre la gabbietta del merlo che va a posarsi sul davanzale di un appartamento di fronte al suo. Quello di Gabriele, ex annunciatore dell’EIAR che sta preparando la valigia in attesa di andare al confino perché omosessuale. Mentre la radio continua a trasmettere la radiocronaca dell’incontro tra Hitler e Mussolini, Antonietta e Gabriele si rispecchieranno l’una nell’altro.

A Maurizio Costanzo devo molto, anzi moltissimo – commenta Vladimir Luxuria – e vorrei usare il plurale. Dobbiamo moltissimo. Perché è stato il primo a sdoganare in tempi non sospetti, in Tv nelle trasmissioni di massa, temi ostici come la lotta all’omofobia, l’omosessualità e l’identità di genere come nel mio caso. Invitandomi spesso ai suoi talk show a cui sono stata anche con mia madre. Ma gli dobbiamo anche riconoscenza e gratitudine per aver scritto la sceneggiatura di uno dei film più belli della storia del cinema italiano: Una giornata particolare, una pellicola ancora molto attuale che tratta il tema della censura e che racconta poeticamente due solitudini che si incontrano”.

 

I presidenti di giuria, i film e le sezioni competitive

Il programma comprenderà circa 60 titoli tra lungometraggi, documentari e cortometraggi provenienti da tutto il mondo. Tre le sezioni competitive principali: All The Lovers, concorso internazionale lungometraggi; Real Lovers, concorso internazionale documentari e Future Lovers, concorso internazionale cortometraggi.

Le tre giurie, per la prima volta nella storia del festival, saranno presiedute dai rappresentati di alcuni dei principali festival LGBTQI+ d’Europa.

 

“L’anno scorso la scelta dei presidenti di giuria era legata alla militanza e alla storia del movimento omosessuale italiano, quest’anno invece abbiamo deciso di chiamare i rappresentanti di festival cinematografici internazionali a tematica LGBTQI+ per rimarcare il ruolo del cinema e della cultura in generale nella lotta per i diritti” afferma Vladimir Luxuria.

Per il concorso internazionale lungometraggi: Brian Robinson, programmer del BFI Flare, LGBTQIA+ Film Festival di Londra.

Per il concorso internazionale documentari: Bohdan Zhuk che lavora al Kyiv International Film Festival Molodist, il più importane festival cinematografico ucraino, per cui cura anche la selezione di Sunny Bunny, il programma a tema LGBTQI+ della manifestazione.

Per il concorso internazionale cortometraggi: Tiina Teras responsabile della programmazione di Festheart, il primo festival a tematica LGBTQI+ estone.

 

Gli altri premi

Una giuria di giovani studenti assegnerà poi il premio Young Lovers – Matthew Shepard scegliendo un film del concorso internazionale lungometraggi.  Verrà assegnato un premio speciale dedicato a Giò Stajano che Lovers, da un’idea dello scrittore Willy Vaira e di Claudio Carossa, dedica alla memoria di Giò Stajano, una delle figure più importanti e significative della cultura LGBTQI italiana. Il premio Torino Pride, verrà assegnato dal Coordinamento Torino Pride, in collaborazione con l’associazione Amiche e amici della cultura e del Festival del Cinema LGBT, a un film che rappresenti al meglio la lotta e la militanza della comunità LGBTQI+.

Infine il premio Riflessi nel Buio, dedicato a un film realizzato in un Paese dove la condizione omosessuale è un pericolo e un rischio a volte per la vita.

Vauro Senesi per il Lovers Film Festival

È Vauro a firmare l’immagine 2023.

“Stiamo vivendo un periodo di immobilismo rispetto ai diritti della comunità LGBTQI+. Come se tutti fossimo attaccati a una fune. L’immagine che ha pensato per noi Vauro e che ci ha donato porta invece con sé una speranza: che un giorno la fune si possa spezzare e che finalmente le nostre vite e la nostra dignità possano prendere il volo.

 

Noi, con il cinema, cerchiamo di volare e di far volare il nostro pubblico con la fantasia ma speriamo anche che a questa nostra battaglia culturale possa seguire presto una battaglia politica: confido che potremo non solo festeggiare presto il quarantennale del festival ma anche il raggiungimento di nuovi traguardi sociali con la conquista di nuovi diritti” commenta la direttrice Vladimir Luxuria.

Dicono. Dicono che l’aquilone sia simbolo di libertà. Vola, volteggia nel vento. Ma. Ma è legato ad un filo. Quel filo può essere duro come il pregiudizio, può essere resistente quanto l’odio, freddo come l’insofferenza. Quel filo può essere una catena. Libertà è che la catena, il filo si spezzi. È il vento la libertà, non l’aquilone, pur con tutti i suoi nastri e colori. Il vento non ha colore ma soffia o sussurra dove vuole. Il vento può liberare l’aquilone se il filo si rompe” afferma Vauro.

Vauro Senesi, noto semplicemente come Vauro, è giornalista, scrittore, vignettista satirico, ha effettuato come inviato diversi reportage dall’Iraq, dalla Palestina, dall’Afghanistan, dalla Sierra Leone, dal Sudan, dall’Ucraina. Ha firmato vari libri e collaborato con varie testate giornalistiche fra cui Il Manifesto e, oggi, Il Fatto Quotidiano.

Molte anche le collaborazioni con la televisione: con la trasmissione di informazione Annozero, condotta da Michele Santoro; dal 2011 con Servizio Pubblico su La7. Per L’aria che tira ha curato la rubrica Il Vauro che tira.

Il Lovers Film Festival è realizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e si svolge con il contributo del MiC, della Regione Piemonte e del Comune di Torino.

Le immagini sono scaricabili a questo link:

https://drive.google.com/drive/folders/1GoJ-Qmfp1BoW3ZCcC_B1hgOgPT5NiUvg?usp=share_link

Regione Piemonte, il bilancio è pop

Coinvolgere i cittadini nelle decisioni pubbliche e distribuzione delle risorse: è l’obiettivo del Bilancio POP (Popular Financial Reporting), che la Regione Piemonte ha realizzato in collaborazione con il team coordinato dal Professor Paolo Biancone e dalla Professoressa Silvana Secinaro del Dipartimento di Management dell’Università di Torino. Il documento è disponibile in versione digitale qui.

 

Diffuso nei Paesi anglosassoni come Usa, Canada e Australia, il Bilancio POP è lo strumento di rendicontazione consolidata sociale che si mette “nei panni dei cittadini” semplificando il linguaggio economico-finanziario-patrimoniale. Con immagini e grafiche racconta le attività dell’amministrazione pubblica, traducendo informazioni complesse in notizie accessibili, e valuta le interazioni sui siti web, social network e blog di tutti i cittadini fornendo all’amministrazione elementi per meglio comprendere cosa si può migliorare nelle azioni di governo, rispettando l’uguaglianza e senza lasciare nessuno indietro. È dunque uno strumento prezioso per favorire la conoscenza reciproca tra la pubblica amministrazione e i suoi cittadini, oltreché per migliorare la comunicazione all’interno degli enti.

 

Cosa emerge dal Bilancio POP della Regione Piemonte? Nel 2021 le risorse gestite dalla Regione Piemonte in risposta alle necessità dei cittadini sono state di 14.528,90 milioni di euro. La sanità ha sempre costituito la voce di costo più importante, un peso aumentato nel 2020 e nel 2021 a causa dell’emergenza pandemica. Superando l’allarme Covid, il Piemonte è tornato a valorizzare il proprio patrimonio naturalistico, artistico, culturale, con sforzi che sono stati premiati, in Italia infatti, il Piemonte è la regione che nelle recensioni online ha registrato l’apprezzamento più elevato nei confronti dell’offerta enogastronomica, precedendo Campania e Alto Adige. Inoltre si è piazzato al terzo posto per la miglior reputazione complessiva.

 

Cosa pensa la popolazione piemontese dell’amministrazione regionale? Tra i temi più graditi nel 2021: la capacità di reagire all’emergenza sanitaria legata alla pandemia e di gestire efficacemente la somministrazione dei vaccini; il coraggio di investire successivamente su grandi eventi che hanno restituito un’atmosfera di normalità e dato nuova linfa alle attività economiche del territorio; la cresciuta competitività del sistema regionale grazie agli investimenti in R&S; l’attenzione verso la sostenibilità.

 

Commenta l’Assessore al Bilancio Andrea Tronzano: “da Assessore al Bilancio so quanto sia importante far quadrare i conti e dotare l’ente amministrativo di un documento contabile che risponda alle esigenze di tutti i settori e i comparti della pubblica amministrazione, dall’istruzione alla formazione, dalla cultura al turismo, dalla competitività e sviluppo ai trasporti e così via. Oltre a rispondere ai canoni di equilibrio contabile, il bilancio deve però anche dare risposte ai cittadini e spiegare come vengono spesi i loro soldi. Se da un lato quindi, con l’aiuto degli uffici dobbiamo gestire l’equilibrio contabile, dall’altro lato è necessario, come in qualsiasi rapporto di fiducia, lavorare sulla customer satisfaction attivando tutti gli strumenti possibili, affinché le persone possano esprimersi sui temi oggetto delle politiche regionali. Il Bilancio POP – continua l’Assessore Tronzano – è dunque uno strumento fondamentale. Conoscere per capire, comprendere per commentare, commentare per condividere, questi i passaggi fondamentali che stimolano la lettura del Bilancio Pop”.

 

“Il Piemonte è la prima Regione ad aver creduto nell’adozione del Bilancio POP, innescando un processo virtuoso di coinvolgimento dei cittadini in merito alle decisioni pubbliche intraprese – aggiunte il Professor Biancone -. Il Popular Financial Reporting può fare anche di più: può essere strategico all’interno di una progettazione finalizzata alla trasformazione smart. Comunità Europea e OCSE hanno infatti evidenziato il gap nella rappresentazione dei risultati raggiunti dalla pubblica amministrazione al cittadino e agli altri stakeholder. Inoltre, le Smart city sono sempre più orientate alla sostenibilità e al benessere della cittadinanza, aspetti non contemplati in un bilancio classico, ma utilizzati nel POP.  

 

Merlo e Maurino: Città Metropolitana, necessario far tornare le Province

“Gli attacchi e le contestazioni ai vertici politici della Città Metropolitana sono del tutto fuori luogo
e fuori tempo. E questo non solo perchè con la gestione Lorusso/Suppo c’è stato un significativo
salto di qualità a livello politico ed amministrativo dopo le deludenti e persin incommentabili
stagioni guidate da Fassino e da Appendino.

È migliorato, con il Sindaco Lorusso e il Vice
Sindaco Suppo, il raccordo concreto con gli amministratori locali, soprattutto della seconda
cintura torinese e, soprattutto, la stessa Città Metropolitana è ridiventata un livello istituzionale
stimato e riconosciuto tra i Comuni e la Regione Piemonte.
Semmai, se si vuole nuovamente avere un livello istituzionale intermedio credibile, funzionale,
efficiente e vicino alle esigenze e alle istanze dei piccoli comuni – in particolare per come è
organizzato il territorio della provincia di Torino – si rende sempre più necessario ed indispensabile
far ritornare l’ente Provincia. E questo, come ovvio, non per una regressione nostalgica ma, al
contrario, per ridare funzionalità ed efficienza ad un livello istituzionale che, oggettivamente e per
svariate motivazioni, non può essere assolto dall’attuale Città metropolitana. Certo, quando si
fanno riforme dettate esclusivamente dal populismo anti politico e demagogico e che poi vengono
avallate da politici irresponsabili come Del Rio che non si pongono neanche il problema delle
ricadute concrete ed immediate di quelle pseudo riforme, è inevitabile che si generano solo caos,
confusione ed inefficienza. E così, del resto, è concretamente capitato.
Ecco perchè è necessario condividere e assecondare la volontà politica del Governo nazionale di
far ritornare le Province. Rivedendo, come ovvio, la composizione degli organi ma ridando quei
ruoli e quelle funzioni istituzionali che erano, restano e saranno decisive per il concreto governo
dei nostri territori. E, nello specifico, di quei territori come la provincia di Torino fatta da molti
piccoli comuni, soprattutto montani, e che non può essere governata con i criteri con cui si
governa Torino e la prima cintura. E proprio grazie anche al lavoro condotto sino ad oggi dal
Sindaco metropolitano Lorusso e dal Vice Sindaco Suppo si può centrare questo obiettivo politico
ed istituzionale a livello nazionale”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci.
Mauro Maurino, Vice Sindaco Pragelato.

Conferenza stampa dei Popolari martedì a Torino

“Il progetto dei Popolari: un’occasione anche per il Piemonte”. È questo il titolo della conferenza
stampa che si terrà martedì 14 marzo alle 11 a Torino, presso il Caffè Fiorio, via Po, 8/C.

Durante la conferenza stampa sarà illustrata la proposta del Movimento politico nazionale PopPopolari in rete.

Un progetto politico centrista e democratico che, dopo la convention nazionale
che si è svolta a Roma al Parco dei Principi nelle scorse settimane, presenta anche in Piemonte,
in vista delle prossime elezioni regionali, il suo profilo politico ed organizzativo.

Saranno presenti alla conferenza stampa Giorgio Merlo, Giuseppe Novero, Guido Calleri di Sala e
Renato Zambon.

La prevenzione dell’osteoporosi, incontro pubblico

La Fondazione per l’Osteoporosi, in collaborazione con l’ Associazione Prevenzione Anoressia Torino (Pr.A.To.) e con il patrocinio dell’Accademia di Medicina di Torino, dell’Associazione “Così come sei” e della Fondazione Medicina a Misura di Donna, in connessione con la “Giornata nazionale contro i disturbi del comportamento alimentare (DCA)”, terrà un Incontro di informazione aperto al pubblico su:

LA PREVENZIONE DELL’OSTEOPOROSI

Giovedì 16 marzo, ore 10,30-12,30 Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino, via Po 18

Interverranno, con la moderazione della Prof.ssa Chiara Benedetto, il Prof. Giancarlo Isaia, Presidente della Fondazione Osteoporosi e il Prof. Carlo Campagnoli, Presidente dell’Associazione Pr.A.To., che illusteranno quanto sia cruciale attivare la Prevenzione primaria dell’Osteoporosi nell’adolescenza e nella prima giovinezza, quando cioè le ossa raggiungono il culmine del loro rafforzamento (picco di massa ossea), per effetto dei “fattori di crescita” che  ne stimolano la formazione, e degli ormoni prodotti dalle gonadi, che ne frenano il riassorbimento. In particolare, è stato ampiamente documentato che la sottonutrizione e/o il relativo eccesso di attività fisica (spesso conseguenza della forte spinta all’eccessiva magrezza presente nel mondo occidentale), causando una carenza energetica, interferiscono con la funzione delle gonadi (in modo più evidente nelle ragazze, con blocco delle mestruazioni), e soprattutto inibiscono i “fattori di crescita”, determinando in tal modo una perdita ossea che predispone all’Osteoporosi non solo nelle età più avanzate, ma anche, con rischio di fratture, già in età giovanile.

Nelle decadi successive è inoltre molto importante la Prevenzione secondaria che consiste nell’intercettare la malattia nelle sue fasi iniziali, per un tempestivo intervento terapeutico tramite l’esecuzione della Densitometria Ossea e la valutazione del rischio fratturativo con l’utilizzazione degli appositi algoritmi validati.

www.fondazioneosteoporosi.it e www.prevenzioneanoressia.org .

Morte sulla ferrata: 53enne stroncato da malore improvviso

Il gruppo Speleologico Piemontese e il Servizio Regionale di Elisoccorso, hanno recuperato  un ferratista morto per un malore all’interno dell’Orrido di Foresto,  di Bussoleno. Si tratta un 53enne di Piossasco. L’allarme è stato dato dai compagni di escursione dell’uomo che hanno iniziato con le manovre di rianimazione cardiopolmonare in attesa dell’arrivo dei soccorsi. Ma non è stato possibile salvarlo.

Smog, livello 0 (bianco). Fino a lunedì 13 marzo in vigore le sole limitazioni strutturali

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Sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti da Arpa Piemonte è stato confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog. Fino a lunedì 13 marzo 2023 – prossimo giorno di controllo – resteranno pertanto in vigore le sole misure strutturali di limitazione al traffico.

 

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambi