ilTorinese

Sicurezza, reati in calo a Torino. In arrivo nuove telecamere di video sorveglianza

Il prefetto di Torino Donato  Cafagna in occasione del Comitato provinciale sicurezza ha annunciato che le zone rosse saranno prorogate di tre mesi. Ha comunicato che i furti tranne quelli su autovetture sono in calo. Sia i  furti negli esercizi commerciali, sia i furti in abitazione segnalano tutti una diminuzione”.  Diffuso invece il fenomeno delle spaccate, secondo il prefetto è legato più a soggetti che vivono in condizioni di marginalità sociale e tossicodipendenza”, da affrontare “attraverso un rafforzamento ulteriore della rete di controlli”. Sarà potenziata la videosorveglianza, grazie a risorse dal ministero dell’Interno per la Regione Piemonte e la Città Metropolitana di Torino.

Controlli Movida, sanzioni per oltre 15mila euro

È di 10 sanzioni il bilancio di una serie di controlli della Polizia Locale avvenuti lo scorso sabato sera e volti a contrastare il fenomeno della “mala movida”.

Le verifiche hanno interessato in modo particolare esercizi pubblici e minimarket sul territorio della Circoscrizione Sette e sono state dirette anche ad accertare il rispetto del divieto di vendite di bevande in vetro e alcolici oltre le 21 nelle aree interessate.

I controlli hanno visto al lavoro personale del Comando Sezione 7° Aurora, dell’Aliquota Pronto Impiego-Radiomobile, del Reparto Operativo Speciale e del Reparto Informativo Sicurezza Integrazione, che hanno operato prevalentemente in borghese.

Obiettivo: verificare il rispetto delle norme del regolamento di polizia urbana negli orari serali e del divieto di vendita di bevande alcoliche e in vetro dopo l’orario consentito nelle aree interessate dall’ordinanza che anticipa alle 21 il limite per la somministrazione da asporto.

Nella zona di Aurora sono stati cinque gli esercizi commerciali sorpresi a violare questa disposizione e multati; altre due attività sono state sorprese a vendere alcol addirittura dopo la mezzanotte e sanzionate.

In zona Santa Giulia gli agenti hanno inoltre verificato in un esercizio una violazione dell’art. 252 del Regolamento d’Igiene e appurato che in un altro locale mancava la valutazione obbligatoria ai sensi del “Regolamento inquinamento acustico”. Sanzione, anche se meno onerosa, anche per la mancata esposizione di una delle tabelle obbligatorie in base all’art. 110 comma 2 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.

Complessivamente durante le verifiche sono state accertate dieci sanzioni, per un importo di oltre 15mila euro.

TORINO CLICK

Regione, l’assestamento di bilancio va in aula

In serata, nella prima Commissione presieduta da Roberto Ravello, è stato licenziato per l’Aula l’assestamento di Bilancio. Il provvedimento dovrebbe cominciare il suo iter in Consiglio oggi pomeriggio 31 luglio 2025. Stamane, intanto. la Commissione affronta il rendiconto generale della Regione 2024 e il Bilancio di previsione del Consiglio regionale 25-27.
Nell’ultima seduta di Commissione sono intervenuti Monica CanalisNadia ConticelliLaura PompeoDomenico Ravetti, Domenico RossiMauro SalizzoniAlberto Avetta (Pd), Sarah Disabato (M5s), Valentina CeraAlice Ravinale (Avs) e Vittoria Nallo (Sue).
La Conferenza dei capigruppo, presieduta da Davide Nicco, aveva intanto stabilito di convocare l’Assemblea regionale oggi, giovedì 31 luglio, dalle 14 alle 20 e venerdì 1 agosto dalle 10 alle 20 per discutere – se licenziati dalla prima Commissione – i Disegni di legge 93, Assestamento al bilancio di previsione finanziario 2025–2027 e 87, Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2024 e la Proposta di delibera 125, Bilancio di previsione del Consiglio regionale esercizi 2025-2027. Approvazione della proposta di variazione di assestamento e attestazione della sussistenza degli equilibri generali.

Iveco, AVS: “Solo passione per i dividendi”

NESSUN CONFRONTO CON I SINDACATI, NESSUN INTERESSE PER LE SORTI DEI LAVORATORI
“La cessione di Iveco Defense Vehicles, per un controvalore di 1,7 miliardi, era il primo passo per lo smantellamento di Iveco. Non immaginavamo che Exor provvedesse tanto rapidamente: nel giro di qualche ora dall’annuncio dell’acquisto da parte di Leonardo della divisione militare, è arrivata la decisione della holding delle famiglie Agnelli-Elkann-Nasi, che detengono il 27,06% del capitale di Iveco, di cedere tutto il resto del gruppo Iveco a Tata Motors. Tutto è avvenuto senza alcun confronto con i sindacati. Il Governo resta in silenzio, mentre Exor continua a disimpegnarsi dal settore italiano dell’automotive, privilegia investimenti finanziari e insegue le promettenti aspettative industriali per le società della difesa in tempo di riarmo. Un finale su cui già a marzo avevamo interrogato il Governo ma dal quale non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Chiediamo che intervenga ora per tutelare le persone di fronte all’ennesima passione sfrenata per i dividendi” – ha commentato il Vicecapogruppo AVS alla Camera Marco Grimaldi, che sulla vicenda ha depositato una nuova interrogazione.
“Siamo molto preoccupati per la sorte dei dipendenti, che tra Torino, Brescia, Suzzara, Foggia e Bolzano arrivano a oltre 14mila, ai quali si aggiungono gli addetti operanti in tutto il mondo, per un totale di 36mila. L’assenza di qualsiasi confronto sul futuro del loro lavoro con le rappresentanze sindacali è un allarme che conosciamo bene, basti pensare alla vicenda Marelli venduta a un fondo americano e ora in fallimento: è l’ennesimo capitolo di uno stillicidio in cui la Regione Piemonte non ha mosso un dito né aperto bocca. Il tessuto industriale italiano perde pezzi giorno dopo giorno, ma Cirio e Chiorino restano a guardare. Chiederemo urgentemente in consiglio di aprire gli occhi e intervenire per tutelare le migliaia di lavoratori e lavoratrici Iveco” – ha aggiunto la capogruppo di AVS in Regione Piemonte, Alice Ravinale.
CS

“La casa delle meraviglie”. Un’avventura tra biciclette, amicizia e magia

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Torino tra le righe

Oggi voglio parlarvi di La casa delle meraviglie, un libro per bambini scritto da Anna Vivarelli, una delle autrici più apprezzate della letteratura per ragazzi in Italia. Una penna raffinata e sensibile, capace di creare mondi che parlano ai più piccoli ma che sanno toccare anche il cuore degli adulti.
Laureata in Filosofia a Torino, Vivarelli ha esordito giovanissima nel mondo della scrittura, lavorando come drammaturga e autrice radiofonica per la Rai. La sua è una carriera poliedrica: per molti anni ha svolto attività giornalistica e di copywriting come freelance, oltre a insegnare Storia del teatro in diverse scuole di recitazione. Nel 1994 ha pubblicato il suo primo libro per ragazzi, Uomo nero, verde, blu, da cui il Teatro dell’Angolo ha tratto uno spettacolo teatrale, segnando l’inizio di una lunga e brillante carriera nel mondo dell’editoria per l’infanzia.
Nel 1996 ha vinto il prestigioso Premio Il Battello a Vapore, dando slancio a un percorso costellato di riconoscimenti: due Premi Cento, due Premi Bancarellino, il Premio Andersen nel 2010 come miglior scrittore e, più recentemente, il Premio Rodari alla carriera nel 2023. Ha pubblicato oltre cinquanta titoli con editori come Einaudi, Feltrinelli, Piemme, Mondadori e Rizzoli, molti dei quali tradotti all’estero. Insomma, una vera ambasciatrice della narrativa per ragazzi, torinese di nascita e di spirito.
La casa delle meraviglie racconta la storia di Emma, una bambina vivace, curiosa e amante dell’avventura, che affronta la vita con coraggio nonostante l’abbandono da parte della madre. Accanto a lei ci sono due figure speciali: il padre, un uomo affettuoso e attento, con cui condivide storie, pensieri e lunghe passeggiate in bicicletta, e Filippo, un anziano proprietario del negozio “De Filippis: tutto per i ciclisti”, che diventa per Emma un amico silenzioso e presente, soprattutto nelle serate solitarie in cui il padre è al lavoro.
La loro esistenza è fatta di piccoli spostamenti e traslochi, di case temporanee e oggetti racchiusi in una scatola di plastica, simbolo di una vita in divenire, sempre sul filo dell’equilibrio. Ma un giorno, in un piccolo bosco che sembra uscito da una fiaba, Emma e suo padre trovano un luogo speciale: una casa abbandonata, immersa nella natura, che ai loro occhi diventa subito “la casa delle meraviglie”. Un rifugio, un sogno, forse anche un’opportunità.
Sarà davvero la loro casa definitiva? O è solo una tappa in un viaggio più lungo? Per avere una casa, ci vuole anche una famiglia? E cosa significa, davvero, sentirsi a casa?
Con un linguaggio diretto e spontaneo, Anna Vivarelli ci accompagna nel mondo interiore di Emma attraverso una narrazione in prima persona che crea un’immediata empatia con il lettore. Emma osserva il mondo con occhi aperti e sensibili, ponendosi domande che appartengono a tanti bambini e, in fondo, anche a molti adulti. La sua voce è autentica, priva di artifici, e questo rende la storia ancora più intensa.
Ad arricchire questa delicata avventura c’è il contributo dell’illustratrice Giulia Dragone, che con i suoi disegni dettagliati e poetici dona un volto ad Emma e agli ambienti che la circondano, rendendoli tangibili e familiari. Le illustrazioni non sono solo un accompagnamento visivo, ma diventano parte integrante della narrazione, capaci di evocare emozioni e amplificare il senso di meraviglia che attraversa tutto il libro.
Due autrici, dunque, che lavorano in armonia per costruire un’opera dolce e fresca, che si legge tutta d’un fiato e che lascia il desiderio di proseguire, di sapere cosa accadrà dopo.
La casa delle meraviglie è un libro dolce, luminoso e pieno di significato. Una storia che parla di amore, di radici, di desideri semplici e profondi. Una storia che incanta e coinvolge, lasciando nel lettore un senso di meraviglia e un pizzico di nostalgia. Con un solo difetto: finisce troppo presto.
MARZIA ESTINI

Eco Cosmesi & Spritz. Atelier di cosmetica all’ora dell’aperitivo

Castello di Miradolo (TO) Venerdì 1 agosto, ore 19

 

Per gli Atelier del Venerdì, l’1 agosto al Castello di Miradolo (TO), è in programma l’appuntamento Eco Cosmesi & Spritz: una serata per rilassarsi, creare e condividere partecipando ad attività creative di gruppo, in un’atmosfera informale ed ispirata, accompagnati da un aperitivo conviviale. L’incontro, a cura di Eco Celeste, artigiani della cosmetica solida artigianale formulata con ingredienti puri, è organizzato in collaborazione con lo Young Board della Fondazione Cosso.

INFO

Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (TO)

Venerdì 1 agosto, ore 19

Atelier del venerdì: Eco Cosmesi & Spritz

Costo: 35 euro, compresa attività, ingresso e aperitivo

0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

www.fondazionecosso.com

 

Dalla Vuelta al Twirling: i grandi eventi sportivi rilanciano turismo, hotel e ristoranti

 

Il dato dei flussi turistici per il mese di agosto potrebbe allinearsi a quello del 2023 superando certamente quello dello scorso anno. Confermato il trend positivo del primo semestre 2025 che chiude al 70% di occupazione. +30% di ristoranti aperti tutto agosto rispetto al 2024.

Il Mondiale di Twirling a inizio mese (2-10 agosto), la “Salida Oficial” della Vuelta il 23 agosto, la prima giornata di Serie A il giorno successivo e a fine mese la FIPAV Cup Men Elite di pallavolo (dal 29 al 31) regaleranno a Torino un agosto diverso da quelli cui siamo abituati con un tasso di occupazione delle camere che, stando alle prime impressioni, potrebbe avvicinarsi a quel 55%, dato eccezionale già raggiunto nel 2023. Un incremento notevole rispetto all’agosto 2024 quando il tasso si fermò al 45%. Dati che, se confermati a consuntivo, potrebbero contribuire a tenere alta la percentuale media di occupazione che nel primo semestre 2025 si è stabilizzata al 70%. Lo rivelano le elaborazioni di Federalberghi Torino. 

La destagionalizzazione, a lungo invocata dagli operatori della filiera turistico ricettiva, da Federalberghi Torino, Epat (Associazione di Pubblici Esercizi di Torino e provincia), Fiavet (Federazione Italiana Associazioni Imprese di Viaggi e Turismo), G.I.A. (Associazione Guide Interpreti Accompagnatori Turistici Piemonte) – tutte aderenti ad Ascom Confcommercio Torino e provincia – unita alla capacità di attrarre e gestire grandi eventi di respiro internazionale si confermano gli elementi fondamentali per assicurare alla destinazione flussi pressoché costanti di turisti lungo tutto l’anno e non più in alcuni specifici periodi.  

«Quest’anno agosto si afferma come uno dei mesi a maggior crescita turistica per Torino e si profila come tra i più godibili per i visitatori – sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia, Maria Luisa Coppa -. Meno affollata e con poco traffico, Torino ad agosto offre musei e attrazioni aperti, alcuni anche gratuiti, servizi turistici qualificati, ristoranti, locali e negozi attivi. Gli eventi sportivi di richiamo internazionale stanno dando un impulso decisivo, sostenuto anche dall’aumento dei voli Ryanair che facilitano i collegamenti con nuove città, scelte con cura per la loro affinità con Torino. Anche il clima, più fresco rispetto a luglio, rende piacevoli le giornate e le serate, sia in città sia fuori. Questa estate sta affermando un nuovo modello per Torino e auspichiamo che possa consolidarsi e crescere ulteriormente nei prossimi anni».

L’agosto 2025 segna un punto di svolta rispetto agli anni precedenti, grazie a un calendario di grandi eventi sportivi internazionali che si affiancano all’offerta culturale e al patrimonio cittadino. 

“Le prime sensazioni su questo mese di agosto dimostrano che la destagionalizzazione da noi più volte invocata produce risultati incoraggianti ed è senza dubbio un modo per generare flussi di turisti e appassionati pressoché costanti lungo tutto l’anno – dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino, aderente ad Ascom – il mix perfetto continua a essere quello che vede un’attenta programmazione degli eventi spalmata su dodici mesi, la capacità di essere attrattivi per i grandi eventi internazionali e una sapiente comunicazione del patrimonio culturale ed eno-gastronomico di cui le nostre destinazioni dispongono”

Sia le agenzie di viaggio incoming che le guide turistiche professioniste confermano che il turismo straniero si sta muovendo lungo tutto l’anno e rappresenta il flusso più importante in estate, in particolare ad agosto. «Assistiamo alla prima vera destagionalizzazione del turismo – evidenzia Laura Audi, presidente di Fiavet Piemonte, aderente ad Ascom -. Inizia una nuova era di un turismo, voluta e curata da più parti, che va oltre i canonici autunno e primavera. È stato fatto un marketing del territorio interessante, che, con i turisti, ha portato anche lavoro per molte categorie. Forte l’impulso dato dal ‘turismo delle radici’, abbinato, in questi ultimi anni, agli eventi internazionali: molti gruppi arrivano, infatti, a Torino per assistere agli eventi sportivi e poi si fermano per andare a scoprire i luoghi dei propri parenti o degli antenati. È un turismo di qualità, medio alto spendente, fortemente interessato a programmi di visita tailor made. Per attrarre sempre di più questo tipo di visitatore ci orientiamo verso un allungamento del tempo del turismo, pensando, ad esempio, a tour serali e notturni per visitare la città in maniera curiosa».

Anche le guide turistiche professioniste GIA confermano un agosto vivace e sempre più internazionale: «Se in passato – sostiene Barbara Sapino, presidente delle guide GIA Piemonte, aderente ad Ascom – agosto era sinonimo di bassa stagione per la città, oggi rileviamo richieste in crescita, soprattutto da parte di turisti stranieri che scelgono Torino prima o dopo un soggiorno nelle montagne, colline e laghi piemontesi. I numeri più interessanti arrivano dal turismo individuale: famiglie e coppie cercano esperienze personalizzate, tra classici come Museo Egizio e Cinema e itinerari insoliti come visite ai borghi, alle abbazie e ai piccoli musei, con attenzione crescente per le proposte serali e i tour fuori città, tra cui Val di Susa, Chieri, Moncalieri, Ivrea e il Canavese. Tra le curiosità di questa estate, spiccano i city tour dedicati a gruppi di camminatori, soprattutto svizzeri e tedeschi, visite tematiche a sfondo culturale religioso, e la scoperta ‘slow’ dei borghi, magari dove hanno vissuti gli avi, attività molto amata dalle famiglie americane attratte dalla cultura locale e dal patrimonio storico».

Aumentano del 30% rispetto allo scorso anno le attività di ristorazione aperte tutto il mese di agosto, per consentire a turisti e cittadini di vivere la città senza rinunce: dalla cucina tradizionale alle nuove proposte gourmet, dai bar storici ai locali più innovativi. In centro, ad esempio, sono aperti per tutto agosto il Pastificio Defilippis, Porto di Savona, Ristorante Arcadia, Gatsby, Costadoro Social Coffee, gelateria +di Un Gelato, il bar storico Mokita, bistrot Dal Bugiardino, Lagrange Pizza Mare Terra. In San Salvario e Crocetta ci si può sbizzarrire tra La Dieta Domani, Rugantino, Smashers, Savurè, e la gastronomia Baudracco. Anche fuori dal centro, in Vanchiglia, Borgo Po, Precollina la presenza continua è assicurata da nomi di forte richiamo, come Antica Trattoria Con Calma, Shizen, Bacalhau Osteria, Crudo fa la Pizza, Orma. Anche negli altri quartieri si segnalano sempre più aperture e non sono poche le attività che hanno scelto di tenere aperto nelle settimane centrali, spostando le chiusure tra luglio e fine agosto o, decisamente, a settembre.

«Torino in agosto si distingue per la sua capacità di rinnovarsi e sorprendere anche nell’offerta serale e notturna – commenta Vincenzo Nasi, presidente di Epat Ascom, Associazione di Pubblici Esercizi di Torino e provincia -. Sono numerosi i nuovi locali che animano la città, soprattutto nell’area del Valentino, che torna finalmente a essere punto di riferimento per il tempo libero, il divertimento e la socialità, dall’aperitivo fino a notte fonda. La ristorazione torinese conferma il suo dinamismo grazie a una proposta che spazia dai ristoranti storici alle nuove sperimentazioni gastronomiche, in grado di soddisfare ogni gusto e fascia di prezzo. I nostri imprenditori sono pronti ad accogliere turisti, visitatori e cittadini, offrendo un servizio di qualità e un’esperienza autentica in occasione dei grandi eventi che quest’anno rendono l’estate torinese particolarmente vivace e attrattiva».

I catto – comunisti di ieri e di oggi, sempre comunque illiberali

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

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Furoreggia su Facebook questo post che attribuisce un pensiero a Papa Leone  XIV che difficilmente corrisponde ad una parte, sia pure decontestualizzata, di un  discorso del pontefice  che abitualmente legge i suoi discorsi magari  preparati dai suoi  collaboratori più fidati.  Papa Leone non è Papa Francesco che era imprevedibile improvvisatore anche con battute diventate storiche. Papa Leone è uomo colto e non si lascia andare alle frasi eclatanti. Ciò detto, la riflessione sul comunismo  merita comunque attenzione, anche se non è parola di Leone XIV, ma di un falsario Leone… da tastiera.
In effetti la parola magica solidarietà ha attratto molti cattolici nel partito comunista, anche se la solidarietà cristiana, fondata sull’amore, non ha nulla da imparare dal marxismo ateo nelle sue diverse incarnazioni politiche. Il PCI è risultato essere una calamita per molti cattolici anche per l’abile politica seduttiva portata avanti da Togliatti, a partire dalla costituzionalizzazione dei Patti Lateranensi  con l’articolo 7.Ovviamente furono ignorati la Chiesa del silenzio, l’ateismo di Stato e la persecuzione del clero in Urss. L’esempio più significativo  nella storia italiana fu il movimento dei cristiani comunisti nel secondo dopoguerra a cui aderì anche un filosofo di un qualche valore come Felice Balbo di Vinadio  – l’erede del  moderato Cesare Balbo risorgimentale – il quale, quando Pio XII scomunicò i comunisti, abbandonò il PCI. Anche nella sinistra democristiana personaggi ambigui come Dossetti e lo stesso Moro subirono il fascino del PCI fin dai tempi della Costituente, per non citare il compromesso di Berlinguer che trovò  Moro disponibile a portare i comunisti al governo. Paradossalmente lo fermarono i brigatisti rossi nelle cui file alla Facoltà di sociologia di Trento erano cresciuti  anche dei giovani catto-comunisti sedotti dal terrorismo armato.
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Eletti  nel PCI in Parlamento ci furono anche i catto – comunisti Raniero La Valle e Adriano Ossicini. Chi scrive ha avuto come compagno di Liceo tal Mauro  Barrera che passò dal cattolicesimo alla contestazione, per poi finire in qualche gruppuscolo catto – comunista. Pio XI e Pio XII avevano denunciato in modo chiaro ed inequivocabile  il comunismo, considerato  profondamente  anticristiano. Da papa Giovanni XXIII in poi la politica di apertura verso il mondo comunista e il clima conciliare creò le condizioni per distinguere l’errante dall’errore che non  fu più oggetto di nette condanne. Io ricordo che il peggiore dei miei  professori di ginnasio ebbe il coraggio – si fa per dire- di definire il comunismo un “Cristianesimo impazzito“. Poi la parola impazzito venne eliminata e ci fu chi ritenne perfettamente conciliabili comunismo e Cristianesimo, anzi ci fu chi ritenne che il logico sviluppo del Cristianesimo fosse il comunismo, magari non quello stalinista, ma maoista o terzomondista di Fidel Castro. Augusto Monti teorizzò follemente che l’evoluzione logica del liberalismo era il comunismo, altri teorizzarono il passaggio al catto-comunismo avendo più  seguaci. Il gobettiano Monti giunse a giustificare l’invasione dell’Ungheria del 1956! Nacquero come esempi paradigmatici anche in Europa  i preti guerriglieri dell’ America Latina  che io dovetti studiare in un esame a Scienze  politiche, quasi fosse già storia, mentre era  solo l’esaltazione di una mitologia politica destinata a fallire. Nel ‘68 nacquero le Comunità di base dell’ Isolotto a Firenze e del Vandalino a Torino, per non dire dell’abate benedettino di San Paolo fuori le Mura dom Franzoni che, dopo un breve rapporto con Pannella per il divorzio, divenne anche lui catto- comunista. Persino due cardinali di rango come Lercaro e Pellegrino “strizzarono  l’occhio” ai comunisti.
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Un prete di Pinerolo – punto di incontro e di scontro tra valdesi e cattolici – passò il Rubicone e divenne un militante filocomunista. Lo incontrai in un dibattito sul diavolo- incredibile a dirsi –  alla festa dell’Unità, dove venni invitato a interloquire con lui e rimasi esterrefatto dal  suo piccolo comizio che scavalcava il PCI a sinistra  e si rivolgeva ai gruppuscoli eredi del ‘68. Il ‘68 fu infatti devastante anche sul terreno religioso e rivelò come le aperture conciliari non fossero state, a parere di molti, sufficienti. Paolo VI si accorse in ritardo degli errori commessi, ma ormai era impossibile rimediare. La confusione delle idee era prevalsa. A riportare ordine e chiarezza sul comunismo fu la storia dell’URSS  e papa Giovanni Paolo II che aveva vissuto sulla sua pelle nazismo e comunismo. Il pontefice ebbe un ruolo determinante nel favorire la caduta del comunismo e riportò ordine nella chiesa cattolica dopo il ciclone della contestazione. Sopravvisse don Gallo a Genova con una comunità che ancora oggi esiste. Don Gallo difese persino il giovane che voleva uccidere un carabiniere con un estintore. Forse anche oggi in nome della solidarietà  “travestita“ sopravvivono ampi margini di ambiguità, anche se il tramonto delle ideologie di cui scriveva Lucio Colletti, ha un po’ mitigato le distinzioni, ma in qualche modo ha  anche creato ulteriori ambiguità. L’era degli scontri campali sembra finita e oggi gli scontri su spostano sulla Palestina e su Putin. Le ideologie settarie  sembravano sepolte ,in effetti sono risorte sotto altre bandiere. C’è un discorso che dovrebbe accomunare tutti ed è quello della pace che è idea tipicamente se non esclusivamente Cristiana, malgrado le Crociate  potrebbero dimostrare  il contrario.