ilTorinese

Chieri, nuova centrale operativa della polizia locale

I lavori sono iniziati nel mese di febbraio del 2025. Un investimento di circa 60mila euro per trasferire la Centrale radio-operativa dal piano superiore a quello terreno della sede del Comando, in modo tale da renderla contigua agli altri uffici. Sono stati realizzati interventi strutturali, tra cui un pavimento “galleggiante”, e si è attrezzata la Centrale con le tecnologie più moderne.

Spiega il Comandante Marcello Portogallo: «La Centrale non è più composta solo dall’operatore con una radio e un telefono: oltre al sistema radio per comunicare con il personale esterno e alla centralina telefonica dove arrivano le varie segnalazioni, ora sono attivi dei grandi monitor su cui vengono visualizzate le immagini delle telecamere del sistema di videosorveglianza, attualmente composto da 90 “occhi”, che consentono di controllare da remoto tutti gli accessi sul territorio. Undici di questi non sono telecamere di contesto ma Targa System, ovvero dispositivi di lettura delle targhe in entrata e in uscita, che tramite degli “alert” consentono di individuare veicoli segnalati, ad esempio perché rubati, oppure quelli privi di copertura assicurativa, che costituiscono un rischio per la circolazione stradale».

Commenta l’assessore alla Sicurezza Biagio Fabrizio Carillo: «La nuova Centrale Operativa è un vero e proprio fiore all’occhiello, in quanto dotata delle tecnologie più evolute. Renderà Chieri una città ancora più sicura, supportando al meglio le pattuglie impegnate sul territorio. Non solo contribuirà a rendere più efficace l’attività di prevenzione e di contrasto delle condotte illecite e dei reati predatori, ma sarà a disposizione delle attività di indagine di tutte le forze di polizia, dai carabinieri alla guardia finanza alla polizia di Stato. Inoltre, al verificarsi di situazioni di emergenza potrà ospitare un’unità di crisi e, quindi, operare anche come centrale di Protezione Civile. Il sistema di videosorveglianza verrà ulteriormente implementato: entro fine anno è prevista la copertura di alcune zone sensibili (San Silvestro, l’area Caselli, il parco Pa.T.Ch.) e l’installazione di telecamere in ulteriori punti di accesso della città»

Si gioca “Sotto i portici del Risorgimento”

Dopo il successo della scorsa prima edizione, in piazza Carlo Alberto, il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano torna da oggi a proporre anche per l’estate 2025 la rassegna di giochi estivi, iniziative culturali e didattiche “Sotto i portici del Risorgimento”, sino al 21 settembre.


Ecco allora che il portico di Palazzo Carignano, luogo aulico tradizionalmente di passaggio e di accesso al museo, si trasforma in estate in punto di aggregazione con attività ludiche, dal divertentissimo Gioco dell’oca in formato gigante, dato in prestito d’uso da “Xké?ZeroTredici” ai giochi di memoria, fino agli scacchi giganti e con appuntamenti culturali, pensati per avvicinare il pubblico più giovane alla storia e all’arte, anche attraverso la musica, il teatro, la lettura.

Ogni mercoledì e ogni sabato, alle ore 16, è previsto “Il Risorgimento in gioco”, un laboratorio gratuito ideato dai Servizi Educativi del Museo per bambini e ragazzi fino ai 12 anni.

 

Quiz, disegni, puzzle e attività ludiche coinvolgenti accompagneranno i partecipanti alla scoperta del Risorgimento, in modo divertente e creativo. Un’occasione perfetta per imparare divertendosi, tra curiosità storiche e momenti di incontro, apprendimento e condivisione.

Igino Macagno

Frode da 9 milioni nelle forniture ittiche

Un’ingente frode nel settore delle forniture alimentari, in particolare di prodotti ittici, per un valore superiore a 9,2 milioni di euro è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Torino nell’ambito dell’operazione “Big Fish”. Gli alimenti sequestrati erano destinati a rifornire diversi ristoranti etnici, tra cui locali cinesi e giapponesi.

“Ferrofonia”, personale di Matilda Elia. Ultimo giorno

Curata da Ghёddo, è  ospitata presso la Galleria Weber & Weber

Fino al 28 giugno prossimo, presso la Galleria Weber & Weber di via San Tommaso 7, a Torino, sarà visitabile la mostra personale di Matilda Elia, intitolata “Ferrofonia”, a cura di Ghёddo. Si tratta di un progetto di ricerca e di un collettivo curatoriale indipendente attivo a Torino e composto da: Olga Cantini, Rachele Fassari, Davide Nicastro, Barbara Ruperti e Marta Saccani. Un collettivo nato nel 2022 dall’esigenza di sperimentare e promuovere un dialogo aperto sulle pratiche artistiche e curatoriali contemporanee.

Nella mostra “Ferrofonia”, Matilda Elia, giovane artista torinese classe 2002, esplora il concetto di vibrazione come comunicazione sensibile, primordiale e universale.

Originaria di Torino, con un passato nel coro delle voci bianche del Teatro Regio e una formazione artistica maturata all’Accademia Albertina, Elia ha sviluppato un lavoro in cui la disciplina rigorosa della musica classica si intreccia con le sperimentazioni dell’arte visiva contemporanea.
In mostra sono esposte strutture in ferro, installazioni sonore e opere su carta che ricodificano gli elementi fondamentali del linguaggio musicale, come note, pause, tempi e alterazioni, entro un inedito paesaggio grafico, dove ogni segno evoca l’impressione della matrice corporea, gestuale o meccanica, che l’ha generato. In questo senso, il suono si manifesta nella sua qualità multisensoriale, non solo come melodia udibile, ma anche come partitura visiva e vibrazione tangibile.

Articolandosi all’interno di una formazione interdisciplinare, la ricerca di Elia si traduce in una pratica versatile che si muove liberamente tra i vari media, dalla scultura alla fotografia, passando per la musica e la performance. Quest’ultima, in particolare, fa confluire su di sé ogni altro mezzo, trasformando immagine, suono e scrittura musicale in dispositivi performativi decentralizzati. Un concetto esemplificato nella grande opera “Partitura Libera”, nata da un’azione spontanea in cui l’artista ha dipinto note e segni sulla propria pelle, per poi imprimerli sulla carta, componendo uno spartito aperto a successive interpretazioni. Nell’installazione “ME”, la registrazione di un brano al pianoforte è unita a quella di un canto sotto la doccia: esercizi scanditi da pause e ripetizioni, in cui l’errore diventa parte integrante, tanto dell’opera quanto del processo di apprendimento. Da una cupola sospesa nello spazio della galleria, si diffondono note delicate e soavi insieme ad altre più acute e dissonanti, creando un bagno sonoro in cui lo spettatore può immergersi.
L’installazione site-specific “440 Hz” indaga il legame tra musica, potere e controllo, ponendo al centro la controversa storia del La a 440 Hz. Questa particolare frequenza venne introdotta come standard mondiale per l’accordatura musicale a partire dal 1939, in una conferenza internazionale promossa dal ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels. A determinare la scelta furono le teorie sviluppate dagli studiosi del periodo, secondo i quali l’utilizzo di frequenze più alte scatenava reazioni maggiormente violente tra le truppe di soldati.

Elia ha trovato nella pratica artistica un mezzo per colmare lo iato percepito tra la spontaneità emotiva e pre-linguistica della musica e la rigida matematica in cui è inquadrata, dando vita a composizioni che esplorano i confini della scrittura e dell’ascolto.

A questa ricerca appartengono le strutture metalliche che riproducono gli elementi della nomenclatura musicale. Isolati o in relazione tra loro, questi segni primari rimandano alla storia della notazione musicale, intesa non solo come sistema di scrittura, ma come tentativo di dare forma visiva all’ascolto del proprio corpo e del mondo circostante.

Sulle pareti della galleria sono esposti anche gli strumenti indossabili, disegnati dall’artista a partire dalle forme del proprio corpo. Si tratta di una serie di dispositivi ibridi, che combinano componenti di diversi strumenti musicali, come corde d’arpa e ponticelli di violino, pensati per essere attivati in una sessione di ascolto. Una volta indossati e suonati dall’artista, il confine tra corpo e strumento si annulla, e la pelle e la musica si fondono in un unico organismo vibrante.

La mostra “Ferrofonia”, a cura di Ghёddo e organizzata dalla Galleria Weber & Weber, si inserisce in un programma più ampio di mostre che prevede la collaborazione tra artistə e spazi d’arte contemporanea di Torino. L’intero programma è realizzato con il patrocinio di Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e Città di Torino, con il sostegno di Fondazione Venesio.

Dall’11 giugno fino all’11 luglio 2025 è inoltre aperta INTRACORE, IV edizione di TO.BE, un progetto promosso da Ghëddo e dedicato all’arte contemporanea e allə giovani artistə.

Attraverso una rete di collaborazioni con musei, fondazioni, gallerie e spazi indipendenti del

territorio di Torino, TO.BE intende offrire un ponte tra formazione e professione, sostenendo

la crescita di nuovi talenti attraverso mostre personali, bipersonali, collettive e altre forme di

supporto alla sperimentazione artistica.

La call è rivolta ad artistə provenienti da accademie e corsi di laurea di tutta Italia:

frequentanti e laureatə a partire dall’anno 2020.

La partecipazione è gratuita.

Mara Martellotta

Andiamo al cinema: combattiamo la pirateria!

Guardare un film sul grande schermo è un’emozione unica: suono avvolgente, immagini spettacolari e l’atmosfera condivisa della sala creano un’esperienza che nessuno streaming illegale potrà mai offrire.

Scegliere il cinema significa anche dire no alla pirateria. Ogni biglietto è un sostegno concreto per registi, attori, tecnici e lavoratori del settore. Rubare un film equivale a togliere valore al loro lavoro.
A Torino, il Cinema Massaua è sempre al fianco del pubblico con grandi offerte, proiezioni di qualità e comfort. Vieni a scoprire le novità in sala e goditi il cinema come si deve.
Spegni lo streaming illegale. Accendi la magia del cinema!

Enzo Grassano

Treni, lavori sulla Cuneo-Saluzzo-Savigliano

 Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) eseguirà interventi di potenziamento infrastrutturale lungo la linea Cuneo-Saluzzo-Savigliano e in particolare tra Saluzzo e Savigliano.

Le attività di RFI rientrano in un programma più ampio di interventi di potenziamento infrastrutturale il cui obiettivo è riclassificare l’intera linea rispetto alla massa assiale consentita oltre innalzare gli standard di sicurezza e regolarità.

Da lunedì 30 giugno a lunedì 7 luglio, le attività di cantiere, tra Saluzzo e Savigliano, consisteranno in interventi di manutenzione straordinaria e rinforzo strutturale ad opere d’arte (ponti) inseriti nel più ampio progetto di riclassificazione della linea Savigliano – Saluzzo – Cuneo per consentire il transito di treni con un maggiore peso assiale.

Per la particolarità delle lavorazioni programmate, sarà necessario interrompere la circolazione ferroviaria.

Apre il nuovo tunnel del Tenda

Si è svolta oggi, venerdì 27 giugno, la cerimonia che anticipa l’apertura al transito del nuovo tunnel di Tenda, lungo la strada statale 20 “del Colle di Tenda e di Valle Roja”.

 

Il nuovo tunnel sarà aperto al traffico nella giornata di domani, sabato 28 giugno, dalle 12:00 alle 21:00. Domenica 29 apertura al traffico 06:00-21:00 e tutti i week end successivi.

Nei giorni feriali le aperture saranno previste nelle seguenti fasce orarie: dalle 06:00 alle 09:00; dalle 12:30 alle 14:30; dalle 18:00 alle 22:00. Il 16/17 luglio nuovo tavolo con i francesi per l’estensione dal 18 luglio dell’orario 06:00-21:00 per tutta l’estate.

Il transito all’interno del nuovo tunnel sarà regolato a senso unico alternato. Fino a settembre 2025 è previsto il divieto di transito ai veicoli con peso superiore a 3,5 tonnellate. Questa interdizione è disposta in via precauzionale e sarà eliminata una volta che tutte le installazioni della galleria – già realizzate e collaudate – saranno gestite dal programma centralizzato della galleria.

L’ultimazione degli interventi è prevista per la primavera 2026.

 

L’evento si è svolto alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e del Ministro dei Trasporti francese Philippe Tabarot. Presenti il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e della Regione Liguria Marco Bucci e il Prefetto di Cuneo Mario Savastano. Hanno partecipato alla cerimonia i membri delle delegazioni italiana e francese della Conferenza Intergovernativa Italia-Francia, i rappresentanti delle Forze dell’Ordine e degli Enti locali regionali e provinciali e i primi cittadini del territorio, in particolare il Sindaco di Limone Piemonte, Massimo Riberi, e di Tenda, Jean-Pierre Vassallo. Presenti il Commissario di Governo, Nicola Prisco, e i rappresentanti dell’Impresa Consorzio Stabile Edilmaco. Hanno partecipato per Anas (società del Gruppo FS Italiane) l’Amministratore Delegato Claudio Andrea Gemme, il Presidente Giuseppe Pecoraro, il Responsabile della Struttura Territoriale del Piemonte e della Valle d’Aosta Angelo Gemelli.

 

L’apertura al traffico del nuovo tunnel di Tenda ripristinerà il collegamento tra Italia e Francia attraverso le valli Vermenagna e Roja, interrotto nell’autunno del 2020 dalla devastazione provocata dalla tempesta Alex. L’apertura ha ricadute positive su ampi territori poiché ristabilisce il collegamento più breve tra la provincia di Cuneo, l’Imperiese e la Costa Azzurra.

 

La nuova galleria è lunga 3.200 metri con una carreggiata larga complessivamente 6,5 metri che ospita una corsia di marcia di 3,5 metri, una corsia di emergenza di 2,7 metri e una banchina di 0,3 metri. Il tunnel è dotato degli impianti più moderni in termini di dotazioni di sicurezza con specifiche installazioni per la rilevazione degli incendi e sensori per la rilevazione dei gas e del particolato nell’aria. Gli impianti comunicano con la Sala Operativa Territoriale Anas di Torino e con le altre dotazioni del tunnel come i pannelli a messaggio variabile per la diffusione in tempo reale di messaggi di servizio.

 

In seguito all’alluvione del 2020 si è reso necessario attivare, sotto l’egida della Conferenza Intergovernativa Italia-Francia, la progettazione e la costruzione di opere non previste rispetto al progetto originario del nuovo tunnel, compreso il ponte sul rio della Cà, a breve distanza dall’imbocco francese. La nuova infrastruttura, progettata e costruita dopo il crollo del viadotto storico durante gli eventi alluvionali, è lunga 66 metri ed è realizzata in acciaio.

 

A partire dal 2023 l’impulso nelle lavorazioni ha dato una svolta all’avanzamento degli interventi che si è concretizzato con lo sfondo del diaframma, il completamento dei rivestimenti della nuova galleria compresa la deviazione dell’imbocco sul versante francese e la costruzione del ponte lato Francia.

 

L’investimento complessivo per la realizzazione dei lavori di costruzione del nuovo tunnel di Tenda, compresi gli interventi post-alluvione e le opere esterne lato Italia e lato Francia, ammonta a circa 210 milioni di euro.

“ArDe”. Così ti trasformo Parco Peccei: si rigenera il cuore verde di Barriera di Milano

Arte, Design e partecipazione attiva per “rigenerare”. Mente organizzativa lo “IAAD” di via Pisa

Un progetto di rigenerazione urbana e ricerca interdisciplinare che sapientemente va a coinvolgere “arte”“design” e “partecipazione attiva”. La firma e l’idea sono di “IAAD. – Istituto d’Arte Applicata e Design” di via Pisa, a Torino, e il Progetto, non per nulla, prende il nome di “ArDe – Arte e Design”. Obiettivo: costruire una nuova, più vivibile identità al “Parco Peccei” (27mila mq di prato, costruito come primo Parco ecosostenibile d’Italia e cuore verde di “Barriera di Milano”) sorto sull’area ex-industriale “Spina 4”, vicino al complesso “Docks Dora” e a via Cigna. Come? Per ora sono tre gli interventi emblematici individuati: “Machia”, un’installazione di arte pubblica partecipativa realizzata in marmo bianco dall’artista cuneese Fabio Viale (scultore di fama internazionale, noto per la sua capacità di trasformare il marmo in opere sorprendenti “che ridefiniscono il rapporto fra arte classica e contemporanea”) che coinvolge direttamente i cittadini nel processo creativo; “Laicos” , un “social table” progettato dagli studenti IAAD. per favorire l’incontro tra persone e generazioni attraverso il gioco; la “trasformazione del campo da basket” in un’opera di arte urbana che unisce “sport” e “cultura visiva”, firmata dagli artisti Riccardo Corn79 Lanfranco (membro del Collettivo torinese “Il Cerchio e le Gocce”, dal 2001 fra i principali promotori della “Street Art” in Italia) ed Edoardo Bansone, che con un personalissimo linguaggio distintivo nel “graffiti-writing” porta un approccio dinamico e personale alla riqualificazione dello spazio urbano.

Il Progetto coinvolge attivamente circa venti studenti “IAAD.” dei corsi specifici di “Social Innovation Design”“Interior Design” e “Comunicazione Design”. Proprio a loro si devono interessanti e partecipati micro-progetti autonomi (che si aggiungono ai tre interventi principali, di cui sopra), dal recupero dei tombini all’ideazione di servizi urbani – come bagni pubblici, nuove segnaletiche e strumenti di divulgazione culturale – fino alla creazione di un brand per valorizzare storie e identità di un quartiere fra i meno “facili” e più problematici di Torino. A coordinare il tutto è Lucrezia Nardi (project manager del progetto, nonché storica dell’arte e curatrice) con il supporto di Gianluca Bocchetta (designer e fondatore di “Velvet Studio”), ma il Progetto commissionato da “IAAD.”, in collaborazione con l’Associazione “Barriera Design District” , coinvolge una complessa rete di enti locali e nazionali, come l’“Accademia di Belle Arti di Napoli” e il “Conservatorio di Matera”, entrambi impegnati sui temi della riqualificazione, della mappatura e delle ricadute sociali degli interventi artistici.

“Cultura, arte e bellezza – ha commentato, all’inaugurazione dei nuovi interventi, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo – sono da sempre importanti veicoli di rigenerazione urbana. Per questo siamo particolarmente contenti oggi di inaugurare gli interventi del progetto ‘ArDe’ che daranno un nuovo volto al ‘Parco Peccei’, nel cuore di Barriera di Milano. Un territorio di cui conosciamo le difficoltà e dove come Amministrazione stiamo lavorando per potenziare gli investimenti, in particolare sulla rigenerazione urbana e comunità sociali”.

“ArDe – ha ricordato da parte sua la project manager Lucrezia Nardi – è il frutto di un approccio radicalmente transdisciplinare che unisce arte, design e innovazione sociale. In questo progetto, ‘IAAD.’ si conferma come uno spazio di ricerca viva, capace di uscire dalle aule per incidere sul territorio. Come comunità di ricerca e insegnamento, crediamo nel valore formativo e trasformativo di esperienze come questa, in cui l’immaginazione progettuale si traduce in pratiche concrete di rigenerazione urbana e relazione. ‘ArDe’ si inserisce nel percorso di ricerca e sperimentazione che ho ideato e sviluppato attraverso ‘P+Arts’ e ‘Barriera Design District’: un dialogo tra progettualità, contesto e trasformazione condivisa”.

A partire dall’opera “Machia” di Fabio Viale, utilizzata come “case studies” dagli studenti di “Social Innovation Design” che hanno sviluppato un piano di raccolta dati (con interviste, osservazioni e “paper” accademici) proprio analizzando le reazioni della comunità all’opera. Concepita come installazione sperimentale, “Machia” sarà posizionata in un luogo ben preciso e strategico del “Parco Peccei”, scelto proprio in base al suo potenziale di attivazione e integrazione con i cittadini che lì interagiscono. Domanda, più che lecita: l’opera sarà preservata o vandalizzata? Per inciso, si badi che le creazioni di Viale (fra cui “Ah-galla”, una barca interamente in marmo in grado di galleggiare, esposta e varata da Venezia a San Pietroburgo e a Mosca) sono state esposte nei più importanti Musei e Gallerie d’arte del mondo, da New York a Basilea, da Londra a Milano. Eppure, chissà perché?, al “Parco” la domanda su esposta viene da farsi. La risposta degli organizzatori: “Dal punto di vista curatoriale, l’intervento rompe con la logica monumentale tradizionale: l’artista mantiene l’anonimato, rinunciando al controllo autoriale per lasciare che sia la comunità ad appropriarsene, a riscriverla e a trasformarla. Un’azione di artivismo urbano che ridefinisce la partecipazione attiva e fa dell’arte un dispositivo sociale e rigenerativo, capace di produrre memoria, identità e relazioni”. Nel migliore dei casi. Quanto si spera avvenga al “Parco Peccei”.

Per infowww.iaad.it

Gianni Milani

Nelle foto: Fabio Viale “Machia”(Credit IAAD); Progetto “ArDe”, il sindaco Stefano Lo Russo all’inaugurazione (Credit IAAD); immagini Progetto (Credit IAAD)

Scale mobili della metropolitana ferme per un calo di tensione

A causa di una perdita di tensione  questa mattina molte scale mobili della metropolitana torinese erano ferme. Per il calo elettrico  sono entrati in funzione i sistemi di sicurezza che hanno arrestato automaticamente il funzionamento di alcuni impianti, spiega GTT.

Il meccanismo di sicurezza si attiva su tutte le scale mobili. Solo alcune possono essere riavviate da remoto, e per queste  non c’è stata ripercussione sul servizio, mentre altre richiedono l’intervento diretto degli operatori. Le squadre di manutenzione sono intervenute tempestivamente.