E’ un suggestivo viaggio fotografico alla scoperta dei “movimenti femministi” anni ’70 alla biellese “BI-Box Art Space”
Dal 4 settembre al 19 ottobre
Biella
“Riprendiamoci la vita”. Il titolo della mostra replica in parte il titolo (“Riprendiamoci la vita. Immagini del Movimento delle donne”, Savelli, ’76) della prima, importante pubblicazione della fotografa e scrittrice torinese Paola Agosti (classe ’47, figlia del magistrato antifascista Giorgio Agosti, fra i fondatori del “Partito d’Azione”), cui la Galleria “BI-Box Art Space” di Biella dedica, nell’ambito del Festival “Contemporanea. Parole e storie di donne”, da giovedì 4 settembre a domenica 19 ottobre, una coinvolgente rassegna concepita come una sorta di “viaggio fotografico”, rigorosamente e dovutamente in b/n, all’interno di quel “movimento femminista” anni ’70, capace in allora di prendere forma impetuosa come forza collettiva tesa a cambiare e a lasciare un segno profondo nella società. Titolo che richiama anche uno dei motti allora più in voga fra le giovani e meno giovani femministe in marcia costante per manifestazioni, cortei e girotondi, fra grida di alta “sorellanza”, e assemblee tenute in ogni dove, in cui spesso risuonavano per l’appunto slogan come La lotta non è finita, riprendiamoci la vita. O Donna è bello, strega è meglio graficamente accompagnato, come ci raccontano alcune foto in mostra, dal tipico “simbolo di Venere” (un cerchio con croce sottostante) fra i vari – il colore viola, la pianta di mimosa e la labrys, l’ascia bipenne simboleggiante forza ed indipendenza e il supergettonato “gesto della vagina” o del triangolo “manuale” – adottati all’interno del “movimento”, straricco di un patrimonio visivo che raccontava (e ancor oggi dovrebbe raccontare) il desiderio e il diritto a quella libertà e a quell’eguaglianza in grado di trasformare profondamente (e in gran parte ci riuscì) la società italiana di quegli anni. Un lascito ereditario importantissimo per le future generazioni (che in parte sembrano oggi averne perso contezza) e che invece per chi, come il sottoscritto, porta ormai il peso del tempo sulle spalle, restano echi remoti ma ancora ben vivi e importanti (quanto importanti, oggi più che mai!) negli occhi e nella memoria.

Complessivamente sono venti le immagini esposte a Biella nelle loro stampe originali “vintage”. Sottolinea il curatore della rassegna Marco Albertaro, studioso di storia della “militanza politica” e docente di “Storia Contemporanea” presso l’Università di Torino: “Agosti restituisce la complessità di un’epoca, con fotografie che documentano manifestazioni, assemblee, cartelli, striscioni e soprattutto i volti delle donne che hanno creduto nella possibilità di una vita diversa, più libera e autodeterminata. Il divorzio, la parità nella famiglia, la tutela della maternità, la possibilità di scegliere per se stesse: per chi oggi è giovane, molti di questi diritti possono sembrare scontati. Ma dietro alla loro conquista c’è stato un lungo percorso collettivo, fatto di battaglie, coraggio e partecipazione. Questa mostra intende creare un ‘ponte generazionale’, offrendo l’occasione di riflettere sul presente a partire da uno sguardo rivolto al passato”. La stessa mostra sarà anche occasione per un successivo incontro con Paola Agosti a “Palazzo Ferrero”, sempre a Biella e sempre nell’ambito del Festival “Contemporanea”, in programma per sabato 27 settembre, alle 16,30 (ingresso libero), in cui verrà presentato il suo ultimo libro edito nel 2023 da “Einaudi”, dal titolo “Covando un mondo nuovo. Viaggio tra le donne degli Anni Settanta”. A partire dalla raccolta di fotografie del volume, insieme a Bendetta Tobagi e in conversazione con Daniele Scaglione, “l’incontro permetterà di ripercorrere quella che è stata definita la sola rivoluzione riuscita del Novecento, ovvero quella delle donne”. Non solo. L’incontro consentirà anche di tracciare in modo più ampio il ritratto di un’artista impegnata da oltre cinquant’anni e a tutto campo, in chiave non solo estetica ma fortemente socio-politica, su tematiche che nel corso del tempo hanno veleggiato dal mondo femminile e femminista, all’apartheid in Sudafrica, alle condizioni miserevoli delle contadine e dei contadini incontrati sui sentieri langaroli di Nuto Revelli e a quelle, non meno impietose, degli emigrati piemontesi in Argentina; via via fino alla “Rivoluzione dei garofani” (’74) a Lisbona, ai movimenti di protesta contro la guerra del Vietnam, al Cile di Salvador Allende, che fotografa e conosce personalmente, prima del “golpe” dell’11 settembre del ’73. Una vita per la “sua” fotografia. Un mondo di immagini, di storie e ritratti. Di denuncia sociale e incrollabile monito politico in scatti “mai fine a sé stessi, ma indissolubilmente intrecciati al contenuto. Anche quando quest’ultimo è il semplice ritratto di una persona”.
Gianni Milani
“Riprendiamoci la vita. Immagini del Movimento delle donne”
BI-BOx Art Space, via Italia 38, Biella; tel. 3497252121 o www.bi-boxartspace.com
Fino al 19 ottobre. Orari: giov. – ven. 15/19,30; sab. 10/12,30 e 15/19,30
Nelle foto: “Occupazione femminista alla ex-Prefettura di Roma”, 1976; “Manifestazione studentesse femministe”, 1976
Finali show al Palavillage per Mediolanum Padel Cup
A TORINO TRIONFANO CAPRA E GOÑI NEL FEMMINILE FESTA PER LE TOP 20 MONDIALI OSORO-IGLESIAS
Finali show al Palavillage di Grugliasco, dove l’argentino e il talento spagnolo rivelazione della stagione hanno battuto in semifinale il “torinese” Montiel e Belluati per poi superare gli argentini Dametto/Archieri. Nel femminile le vincitrici “Zazu” Osoro (numero 15 del ranking mondiale FIP) e la spagnola Iglesias (21) premiate dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. Spettacolo e applausi per le stelle del pallone protagoniste della “Vip Pro Am Exhibition”: Luca Marchegiani e Cristian Brocchi battono al tie break Alessandro Costacurta e Nicola Amoruso
Torino, 28 settembre 2025 – Due top 20 mondiali, un campione simbolo del padel mondiale e la rivelazione della stagione. Il FIP Silver Mediolanum Padel Cup di Torino incorona quattro giocatori straordinari al termine di cinque giorni intensi, dove si sono dati battaglia i top player internazionali, le star azzurre e i migliori talenti della NextGen del padel. Al Palavillage di Grugliasco è festa per Luciano “Lucho” Capra, argentino classe ’93 con una fantastica carriera alle spalle, e lo spagnolo Aimar Goñi, 20 anni il mese prossimo, sorpresa della stagione Premier Padel. Capra e Goñi hanno dominato l’ultima giornata nel torneo, a partire dalla semifinale del mattino contro l’azzurro Alvaro Montiel – torinese d’adozione – e il compagno Juan Belluati, superati con un doppio 6-2. Nel pomeriggio la sfida decisiva contro la coppia argentina formata da Juan Pablo Dametto e un altro 19enne, Ignacio Archieri, che in semifinale hanno battuto in tre set Giuseppe Fino, grande promessa del padel italiano, e lo spagnolo Marc Lupon. Nella sfida decisiva, però, la superiorità di Capra e Goñi ha portato subito la partita da una parte: 6-3 6-4 il risultato finale, con uno spettacolare smash di dello spagnolo a chiudere il match. Doppia la soddisfazione per Capra, rientrato da poco dopo un lungo infortunio: “Sì, è doppiamente bello vincere dopo un periodo difficile e davanti a un pubblico che ci ha accolto in modo fantastico. Con Aimar stiamo costruendo una grande coppia”. Felice anche Goñi: “E’ un onore giocare con Lucho, e vincere con lui è fantastico. Ora subito testa a Rotterdam, dove la prossima settimana giocheremo il P1 di Premier Padel”.

Spettacolo anche nella finale femminile dove hanno volato le numero uno del torneo, Aranzazu “Zazu” Osoro, numero 15 del ranking mondiale FIP, e Victoria Iglesias (21) senza mai cedere un set e con soli 11 game lasciati alle avversarie in quattro match. L’argentina e la spagnola hanno superato in semifinale Caterina Baldi e l’azzurra Giulia Sussarello, per poi trovare nell’ultimo match una delle giocatrici più vincenti del CUPRA FIP Tour, Laura Lujan (10 titoli) insieme a Leti Manquillo, che invece hanno superato in mattinata l’altra azzurra Stellato con la compagna Petrelli. Una finale partita sul filo dell’equilibrio, con il primo set chiuso da Osoro-Iglesias solo al tie break, prima di dilagare 6-1 nel secondo. “E’ sempre un piacere giocare insieme. Vincere non è mai scontato e siamo felicissime”, hanno detto al termine del match”. A premiare le vincitrici del torneo femminile è stato Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte: “E’ un grande onore per il territorio ospitare tornei di respiro internazionale come questo, e questo è solo l’inizio”, ha detto.
LO SHOW DELLE STELLE DEL CALCIO A entusiasmare il pubblico anche la sfida tra quattro grandi stelle del calcio, scese in campo per una partita speciale. Alessandro Costacurta, Nicola Amoruso, Cristian Brocchi e Luca Marchigiani si sono prima incrociati insieme agli ospiti di Banca Mediolanum nella “Vip Pro Am Exhibition”, per poi trovarsi in uno spettacolare confronto diretto. Da una parte Costacurta e Amoruso, dall’altra Brocchi e Marchigiani; a vincere al tie break, in un match a set unico e combattuto fino all’ultimo punto, sono stati proprio questi ultimi, tra gli applausi del pubblico. Subito dopo l’abbraccio al centro del campo tra i quattro fuoriclasse, prima dei selfie e autografi con i tifosi.
LA SODDISFAZIONE DEL SINDACO L’ultima giornata di Mediolanum Padel Cup ha avuto anche un ospite speciale: Emanuele Gaito, sindaco di Grugliasco, che ha seguito con interesse le semifinali della mattinata. E quando qualcuno gli ricorda che in questa domenica si gioca nel triangolo d’oro del padel in Europa con il Premier Padel di Dusseldorf e Rotterdam e il FIP Silver di Grugliasco, lui sorride soddisfatto: “Siamo una comunità di 40mila persone e il Palavillage è uno dei nostri punti di riferimento più importanti. Grazie al loro lavoro oggi possiamo essere orgogliosi di ospitare un grande evento internazionale di padel con alcuni dei protagonisti del circuito mondiale FIP”.
IL CUPRA FIP TOUR DI BANCA MEDIOLANUM Il FIP Silver Mediolanum Padel Cup di Torino è parte di un circuito globale che rappresenta il cuore pulsante del padel internazionale: il CUPRA FIP Tour, palcoscenico che lancia dei talenti di domani e non solo. Oggi il Tour professionistico conta 318 tornei distribuiti in 48 Paesi, tra maschile e femminile, con 166 eventi già confermati, di cui 152 “combined”. Solo nella prima metà del 2025 sono stati giocati 75 tornei, con oltre 3.100 atleti in campo provenienti da 91 nazioni. La Mediolanum Padel Cup 2025, sostenuta da American Express, ha preso il via ad aprile da Roma, passando poi da Palermo e Treviso. Torino è la quarta tappa, in attesa di Perugia e Como.
UN MODELLO INNOVATIVO L’impegno nel mondo del padel si inserisce all’interno dei Mediolanum Sport Days, un ampio programma di eventi sportivi firmati Banca Mediolanum. A conferma della vicinanza al mondo dello sport e alle discipline che premiano il gioco di squadra con entusiasmo e dinamismo, la Banca accompagna tutte le tappe di Mediolanum Padel Cup per percorrere l’Italia da Nord a Sud, coinvolgendo clienti, appassionati e agonisti. Parteciperanno anche ospiti e celebrity che si alterneranno sui campi da gioco. Banca Mediolanum promuove un modello sportivo che valorizza la passione non solo a livello tecnico-agonistico, ma anche come momento di socializzazione, divertimento e inclusione.
LA TOURNÉE DI BANCA MEDIOLANUM Mediolanum Padel Cup si articola in sei tornei di categoria SILVER del CUPRA FIP Tour – con un Prize money di 20.000 euro – il circuito mondiale della FIP, la Federazione Internazionale Padel. Le tappe:
– Roma (7-13 aprile, Club Villa Pamphili)
– Palermo (23-29 giugno, Country Time Club)
– Treviso (30 giugno-6 luglio, Padel Club X4)
– Torino (22-28 settembre, Palavillage)
– Perugia (27 ottobre-2 novembre, Fastweb Padel Arena)
– Como (24-30 novembre, The Padel Resort)
LO STREAMING Tra le grandi novità di Mediolanum Padel Cup c’è la trasmissione dedicata dei match del sabato e della domenica, visibili sul ‘Central Court’ del club ospitante in diretta streaming sul canale YouTube della International Padel Federation.
La vicenda dei quadri di grande valore legati all’eredità della famiglia Agnelli si inserisce in un contesto già segnato da anni di controversie giudiziarie e dispute patrimoniali che vedono protagonisti gli eredi di una delle dinastie più influenti d’Italia.
Sarebbero scomparse dalla collezione attribuita a Gianni Agnelli tele di altissimo valore tra cui opere di De Chirico, Monet, Picasso, Balla e Bacon.
Alla morte dei principali membri della famiglia, il passaggio dei beni, tra partecipazioni industriali, immobili e collezioni d’arte, ha generato una fitta rete di contenziosi, richieste di rendicontazione e sospetti di irregolarità che hanno spesso alimentato l’attenzione dei media e della magistratura. In questo scenario si colloca il mistero di alcune opere pittoriche di altissimo pregio, scomparse dai registri patrimoniali e ora oggetto di indagini da parte delle autorità. Secondo le prime ricostruzioni, i quadri sarebbero stati sottratti o spostati senza adeguata documentazione e le verifiche in corso puntano a stabilire quando e come sia avvenuta la loro movimentazione, chi ne abbia autorizzato l’uscita e se siano stati rispettati i vincoli di legge che tutelano i beni culturali. La posta in gioco è enorme perché ogni opera d’arte non rappresenta soltanto un bene di valore economico milionario, ma anche un simbolo del prestigio e della storia della famiglia, e la loro scomparsa non è vista solo come un danno patrimoniale, ma come un segnale di possibile mala gestione o addirittura di condotte dolose. La complessità di questa indagine risiede anche nei rapporti già tesi tra gli eredi, che da tempo si fronteggiano su testamenti, quote e diritti di proprietà, spesso chiedendo bilanci dettagliati per evitare che qualcuno possa avvantaggiarsi sottraendo o occultando beni di particolare pregio. La mancanza di quadri così importanti può infatti alterare il computo del patrimonio ereditario e incidere sui calcoli fiscali, attirando l’attenzione non solo della magistratura ordinaria ma anche delle autorità competenti in materia di beni culturali. Si ipotizza che, se dovessero emergere responsabilità dirette nella sparizione, possano configurarsi reati che vanno dall’appropriazione indebita alla sottrazione di beni tutelati, fino a possibili frodi documentali. Al di là dell’aspetto giudiziario, la scomparsa di queste opere mette in luce il nodo irrisolto che accompagna da anni la successione Agnelli, in cui l’intreccio tra interessi privati, obblighi fiscali e vincoli di tutela del patrimonio artistico continua a generare tensioni e sospetti, trasformando ogni passaggio della vicenda in un caso di forte rilevanza pubblica.
“Se vuoi se la pace, prepara la pace”
“Se vuoi se la pace, prepara la pace”. Con questo invito alla riflessione in questo tempo tragico di guerre si è tenuto a Crescentino un interessante incontro al Teatro Mimmo Candito promosso da Anpi Crescentino, in collaborazione con il Comune il Pd. Due i relatori di livello, introdotti dal presidente Anpi, Marilena Vittone: Enzo Ferrara del Centro Sereno Regis di Torino ha parlato di non violenza come modo di affrontare il conflitto e di giungere a un cessate il fuoco, nella prospettiva di un futuro di convivenza. Michele Gaietta, professore di economia politica e relazioni i internazionali all’università della Valle d’Aosta, ha illustrato le dinamiche contemporanee tra gli stati e il ruolo dell’Europa, facendo riferimento alla storia e alla politica.
Sanità, diritti e futuro del sistema pubblico: se ne parla questa sera alle 21 alla Fondazione Circolo dei Lettori di Torino (via Bogino 9), dove Rosi Bindi presenta il suo ultimo libro “Una sanità uguale per tutti – perché la salute è un diritto” (Solferino) in compagnia di Nerina Dirindin e Francesco Pallante.
A venticinque anni dalla cosiddetta “riforma Bindi”, l’ex ministra della Salute torna a riflettere sul futuro del Servizio Sanitario Nazionale, mettendo in guardia contro i rischi di una progressiva privatizzazione, della carenza cronica di risorse e delle spinte verso l’autonomia differenziata delle regioni. La riforma del 1999, con cui venne introdotto il principio dell’esclusività del rapporto con il SSN, segnò una svolta storica nella gestione della sanità pubblica.
Oggi, però, lo scenario appare ben diverso: le difficoltà crescenti rischiano di minare uno dei diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione, quello all’accesso libero e gratuito alle cure. Nel suo volume, Bindi affronta senza retorica né indulgenze le contraddizioni di un sistema che sembra sempre più piegato alle logiche del profitto, avanzando proposte concrete per restituire centralità ai valori di equità, solidarietà e trasparenza.
L’incontro di Torino sarà dunque non solo la presentazione di un libro, ma un’occasione di confronto pubblico su come difendere e rinnovare un patrimonio comune che ancora oggi rende l’Italia un modello osservato da molti Paesi.
Valeria Rombolà
Un bimbo di 5 anni è caduto dal balcone di casa al piano rialzato, oggi pomeriggio a Torino. È stato ricoverato all’ospedale infantile Regina Margherita, in codice rosso.
Si tratterebbe di una caduta accidentale, mentre stava giocando.
Avrebbe riportato un grave trauma cranico ed è intubato in rianimazione.
Si sente male e muore durante camminata sportiva
Un uomo di 54 anni è morto questa mattina mentre partecipava in modo non competitivo alla Ivrea-Mombarone, manifestazione sportiva. Si è sentito male nei boschi della frazione Bienca di Chiaverano. I soccorsi del 118 sono stati purtroppo vani.
È morto Carlo Sassi, l’inventore della moviola
Si è spento a 96 anni Carlo Sassi, storico giornalista sportivo e inventore della moviola in TV. Nato a Milano il 1° ottobre 1929, dopo una breve carriera da calciatore entrò in Rai nel 1960. Fu tra i volti più noti della Domenica Sportiva, dove introdusse l’uso della moviola per analizzare le azioni e gli episodi dubbi delle partite.
Con il suo contributo, Sassi ha cambiato per sempre il modo di raccontare il calcio in televisione. La sua scomparsa segna la fine di un’epoca del giornalismo sportivo italiano.
Enzo Grassano
Sagra del gusto e della tradizione ad Andezeno
La Sagra del cardo diritto bianco avorio, della cipolla piattellina denominata la bionda e della bagna cauda 2025 torna questo autunno ad Andezeno, piccolo comune della città metropolitana di Torino, per un nuovo appuntamento con la cucina della tradizione. Ad attendervi, per la Sagra del Cardo di Andezeno 2025, tantissimi prodotti locali e autoctoni protagonisti di questo imperdibile appuntamento gastronomico che si svolge da 50 anni.
Un’autentica sagra di paese che vi attende nella giornata di domenica 12 ottobre 2025. Venerdì e sabato troverete, dalle 19.30, gli stand gastronomici per le degustazioni di bagna cauda.
La giornata clou della manifestazione è però domenica 12 ottobre 2025: durante tutta la giornata ci sarà la mostra mercato dei prodotti tipici, cardi e le cipolle piattelline, varietà pregiate conosciute in tutto il mondo per le loro ottime caratteristiche gastronomiche, zucche ornamentali e commestibili in collezione, degustazione ed asporto della strepitosa bagna cauda. Prenotazione gradita solo al numero di telefono: 3288847906.
Durante la giornata ci saranno intrattenimenti musicali, artisti di strada, masterclass sul vino, visite guidate alla cantina Balbiano, chiesa San Giorgio e alla Villa Simeon, trenino turistico per gli spostamenti e molto altro ancora.
Inoltre in occasione della sagra sarà possibile visitare ed acquistare le zucche preferite nella famosa ed unica “Casa delle Zucche” 33 edizione, corso Vittorio Emanuele 69, Andezeno, che da oltre 30 anni, nella stagione autunnale dal mese di settembre a dicembre viene completamente addobbata da centinaia di tipologie di zucche ed accoglie turisti ed appassionati da tutta Italia e non solo.
PER INFORMAZIONI COMUNE DI ANDEZENO TEL: 0119434204