ilTorinese

Emendamento Fdi: “Salvi i pozzi per irrigazione agricola”

Sono salvi gli oltre mille pozzi per uso agricolo del Piemonte realizzati prima del 1996. Un emendamento alla legge 22 del 1996, proposto dal consigliere di Fratelli d’ItaIia Claudio Sacchetto e scritto assieme all’assessore all’Agricoltura e Cibo, Turismo, Sport e Post-olimpico, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni, li mette definitivamente al riparo dall’obbligo di mantenere separati i prelievi da falda di superficie da quelli da falda profonda, stabilito da quella norma.

Soddisfazione per la svolta dall’assessore Bongioanni«Quella legge fu pensata ormai trent’anni fa nel contesto dell’epoca e soprattutto per i pozzi a uso industriale e civile, che vengono sfruttati 365 giorni l’anno, mentre quelli per uso irriguo agricolo vengono utilizzati al massimo per un paio di mesi. In tutti questi anni si è andati avanti a proroghe, l’ultima delle quali è scaduta a fine 2024. L’obbligo di ricondizionamento espone tante aziende, anche a conduzione familiare, a spese dell’ordine di decine di migliaia di euro. Per questo abbiamo recepito le richieste venute dal mondo agricolo e posto fine a questa situazione, consentendo alle nostre preziose risorse idriche un utilizzo razionale e normato una volta per tutte».

Identico apprezzamento per il risultato dal consigliere FdI Claudio Sacchetto, presidente della Commissione Agricoltura del Consiglio regionale, che ha inserito l’emendamento nel quadro della Legge di riordino approvata dall’Aula giovedì 26 giugno: «Abbiamo corretto, nel totale rispetto delle norme ambientali, una legge superata e inadeguata. I nostri pozzi agricoli funzionano benissimo: come ben sanno i nostri agricoltori, la falda profonda da cui proviene l’acqua potabile è in pressione, l’acqua tende a salire e il rischio di contatto per percolatura dalla falda di superficie è minimo. Questa norma mette fine alle continue proroghe ed entra immediatamente in vigore senza necessità di ulteriori delibere o altri provvedimenti attuativi».

cs

Rock Jazz e dintorni: Afterhours e James Blake

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Lunedì. Per il Flowers Festival alla Certosa di Collegno, si esibisce il rapper Guè.

Martedì. Al Vinile suona Simona Palumbo Latin Quartet. Al Flowers Festival è di scena Brunori Sas, preceduto dalla cantante Milla.

Mercoledì. Debutto del Festival Sonic Park con l’esibizione di James Blake alle OGR. Al Flowers di Collegno suonano gli Psicologi + Silent Bob & Sick Budd. All’Osteria Rabezzana sono di scena gli Svoboda. Al Vinile si esibiscono Only Pop / Tony Degruttola & Giulia Piccarelli.

Giovedì. Per Flowers suonano gli Afterhours +EmmaNolde. Prende il via Alba Jazz con la funambolica sassofonista Lakecia Benjamin all’Arena estiva del teatro Sociale.

Venerdì. Parte Collisioni ad Alba con Roberto Molinaro e Gigi D’Agostino. Al Forte di Bard arriva Gianna Nannini con il suo “Sei nell’anima tour”. Per Alba Jazz all’Arena estiva del Teatro Sociale, suona il quartetto di Mohini Dey.

Sabato. Al Flowers di Collegno suonano i Tre Allegri Ragazzi Morti preceduti dai Viagra Boys.

Al Vinile si esibiscono Lady&The Boomers. Per Borgate dal Vivo a Venaus è di scena il Raphael Gualazzi Trio. Per Alba Jazz all’Arena estiva del teatro Sociale, suona il The Trio formato da :Tullio De De Piscopo, Dado Moroni e Rosario Bonaccorso.

Domenica. Per Alba Jazz si esibisce Aymèe Nuviola “Bonche”.

Pier Luigi Fuggetta

Il Guardian sceglie Unexpected Italy: 10 indirizzi torinesi alternativi ai 50 Best 

Dieci indirizzi gastronomici fuori dai radar dei 50 Best, firmati Unexpected Italy, protagonisti su The Guardian. La mappa è ora disponibile in App per viaggiare da veri “local” in una Torino tutta da scoprire. Il 70% dei turisti visita l’1% delle località, ecco come la startup lotta contro l’overtourism

C’è un’Italia che sfugge alle rotte turistiche più battute, che si nasconde dietro insegne modeste, nei vicoli fuori mano, nei racconti dei locali. Un’Italia che parla la lingua dell’autenticità e della qualità accessibile. È questa l’Italia raccontata da Unexpected Italy, il progetto traveltech fondato dalla vicentina Elisabetta Faggiana e dal barlettano Savio Losito, che oggi conquista anche le colonne del The Guardian. Il celebre quotidiano britannico, in occasione dei 50 Best Restaurants in corso a Torino, ha scelto proprio Unexpected Italy per offrire ai lettori una mappa alternativa del gusto torinese: dieci locali sorprendenti per qualità, accoglienza e prezzo, selezionati per chi cerca un’esperienza davvero locale.
Un riconoscimento importante, che premia la filosofia alla base del progetto nato nel 2022: una “Lonely Planet 3.0”, come l’hanno definita, geolocalizzata e immersiva, accessibile via app, che permette a ogni viaggiatore di personalizzare il proprio itinerario alla scoperta dei territori italiani meno inflazionati. L’obiettivo è uno: fare sentire il turista parte integrante della comunità locale, offrendo accesso a luoghi autentici, artigiani, ospitalità diffusa e ristoranti dove l’attenzione alla qualità e all’etica sono valori fondanti.
Oggi, grazie a un lavoro meticoloso fatto di incontri reali e sopralluoghi, Unexpected Italy ha già mappato 12 territori italiani, da Barletta a Vicenza, da Roma a Matera, passando per Genova, Milano, Venezia e naturalmente Torino.
Ed è proprio Torino, con la sua anima sospesa tra eleganza sabauda e fervore creativo, a guadagnarsi uno spazio d’onore nel reportage firmato The Guardian. La giornalista Liz Boulter, nella sua “locals’ guide”, ha scelto dieci locali torinesi scoperti e raccontati da Faggiana e Losito: dalle trattorie innovative ai bistrot di quartiere, passando per latterie storiche, cioccolaterie, gelaterie, degustazioni di Vermouth, fino alla merenda sinoira (una tradizione gastronomica piemontese che consiste in un lungo e abbondante pasto pomeridiano che può sostituire la cena e nel corso del quale vengono degustati vari antipasti e contorni freddi più piatti tipici piemontesi), il tutto nel segno di un gusto accessibile, sincero, indimenticabile.
“Il nostro obiettivo è rivoluzionare il modo di viaggiare: non più turismo usa-e-getta, ma esperienze che lasciano tracce positive nei territori. Ogni viaggio può diventare rigenerazione, scambio, relazione. E Torino è un esempio perfetto di come si possa fare turismo autentico anche nelle grandi città”, affermano i fondatori.
Il progetto ha già attirato l’attenzione internazionale in più occasioni. Dopo il successo di “Unexpected London”, prima startup fondata dai due nel Regno Unito, Unexpected Italy ha portato il proprio approccio all’ONU, intervenendo al Geneve/Fribourg Entrepreneurship Forum contro l’overtourism, e ha partecipato a numerosi eventi di settore, dal Global Business Travel Association al Forum Ambrosetti sul Turismo Sostenibile.
Il tema è quanto mai attuale: il 70% dei turisti si concentra sull’1% del territorio italiano, secondo dati Istat e Banca d’Italia rielaborati da The Data Appeal Company. Un modello insostenibile che impoverisce i luoghi e logora le comunità. Unexpected Italy propone una via d’uscita: valorizzare l’Italia vera, quella fatta di relazioni e microeccellenze.
L’eco mediatica seguita alla pubblicazione su The Guardian ha già prodotto effetti concreti lo scorso anno: migliaia di nuovi download dell’app e un rinnovato interesse per le destinazioni meno note. In quel caso, il territorio coinvolto era il Vicentino, terra natale di Faggiana: si era discusso a lungo del significato per il territorio di avere un focus tanto importante da una testata internazionale di quel livello.
La mappa torinese presentata oggi è solo l’ultima tappa di un percorso destinato a crescere. Disponibile nell’app di Unexpected Italy (scaricabile gratuitamente su tutti gli store), guida il viaggiatore tra centinaia di luoghi “segreti” selezionati uno per uno, sempre all’insegna dell’etica, dell’identità e della qualità.
“Crediamo in un turismo che faccia bene al pianeta e alle persone”, spiegano i fondatori. “Servono lentezza, consapevolezza e rispetto. Solo così il viaggio può trasformarsi in un atto politico, culturale e umano. Con l’approvazione di un’autorità come The Guardian, Unexpected Italy si conferma oggi una bussola affidabile per esplorare un’Italia autentica, lontana dai cliché, che parla le lingue dell’accoglienza e della verità. Una sfida lanciata al turismo di massa, ma anche un invito a tutti i viaggiatori: guardare l’Italia con occhi nuovi è possibile. Basta sapere dove cercare”.

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – Torino alternativa: 10 tavole autentiche selezionate da Unexpected Italy
In occasione dell’arrivo a Torino dei “Food Oscars” – la cerimonia dei World’s 50 Best Restaurants – l’app Unexpected Italy ha tracciato una mappa del gusto accessibile, con dieci locali imperdibili per scoprire l’anima gastronomica autentica della città, senza spendere cifre stellari. La mappa è presente nell’App ed è oggetto dell’articolo del The Guardian a firma di Liz Boulter. Una guida ideale per gustare Torino con autenticità, qualità e spirito locale.
Si parte dalla Latteria Bera, nel centro storico, dove Chiara Franzoso propone formaggi artigianali e la celebre panna montata da passeggio con lo zabaione. Scannabue, nel quartiere San Salvario, reinterpreta i classici piemontesi con eleganza e un’atmosfera conviviale: imperdibili i plin col burro e il risotto al midollo. Le Vitel Étonné gioca sul nome del vitello tonnato (vitel tonné) per offrire carni cotte a bassa temperatura e antipasti della tradizione come fiori di zucca in pastella di riso. Suggestivo e familiare, Antiche Sere è perfetto per una cena sotto la pergola, tra tomini piccanti e coniglio in bianco. I Fratelli Bruzzone offrono cucina semplice e stagionale in un ristorante nato da una gastronomia: grande attenzione al vegetale e ai prodotti fermentati. Da Consorzio, la chef Valentina Chiaramonte firma piatti creativi con vini naturali e presìdi Slow Food. Caffè dell’Orologio propone la merenda sinoira in versione moderna: piccoli piatti freddi, lingua, tomini e crocchette, perfetti anche per famiglie. Gelateria Aria, nel vivace quartiere Vanchiglia, racconta il territorio attraverso gusti come liquirizia e violetta, olio di oliva e vaniglia, yogurt e miele nomade o caramello e popcorn. Nel quartiere Borgo Nuovo, Toc è il paradiso del cioccolato artigianale, con creazioni freschissime da gustare entro tre settimane. Infine, da Eccetera Experience, Nicola Piazza esplora l’universo del Vermouth con degustazioni e cocktail che celebrano l’origine torinese dell’aperitivo.
Il soggiorno è consigliato da Look TO, boutique hotel affacciato su Piazza Vittorio e firmato dalla paesaggista Giuliana Marsiaj. Un luogo di charme dove ogni dettaglio di design è scelto con cura e ogni oggetto porta con sé una storia da raccontare.

 

Sequestro di droga all’ex manifattura tabacchi

Due cittadini marocchini, di 28 e 38 anni, sono stati arrestati dalla Polizia di Stato, a Torino, per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Durante un servizio, operatori della squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di P.S. Barriera di Milano hanno notato due cittadini stranieri con atteggiamento sospetto nei pressi di un chiosco di via Bologna: il più giovane consegna al connazionale un monopattino, con cui quest’ultimo raggiunge uno stabile poco distante, per poi ritornare con un pacchetto.

Fermati per un controllo, gli operatori hanno accertato che si trattava di 3 involucri termosaldati, contenenti cocaina. Avendo fondato motivo di ritenere che lo stupefacente appena sequestrato provenisse da una partita più ampia, gli agenti hanno effettuato un’accurata perquisizione della vicina area “ex Manifattura Tabacchi”, già oggetto di sgombero nelle scorse settimane.

Qui, hanno rinvenuto, nascosti sotto un cumulo di fazzoletti di carta, un sacchetto pieno di riso contenente circa 90 grammi di cocaina, suddivisi in involucri del tutto analoghi a quelli precedentemente sequestrati, e 1 kg di hashish, suddiviso in 5 panetti. In un capannone adiacente, il cane poliziotto Iron dell’unità cinofila della Polizia di Stato ha trovato altri 2 kg di hashish e un brick in cartone di vino contenente 400 grammi della medesima sostanza.

I due cittadini marocchini sono stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e gli arresti sono stati convalidati.

Guasto a un radar, disagi a Caselle e negli aeroporti del Nord Ovest

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Disagio anche all’aeroporto di Caselle per un guasto ad un radar Enav che nella serata di ieri ha causato la cancellazione di alcuni voli. Enav poco prima della mezzanotte ha comunicato che il problema era risolto. La problematica di trasmissione dati e connettività ha coinvolto il Centro di Controllo d’Area di Milano e ha messo in difficoltà il traffico aereo nell’area del Nord Ovest a partire dalle 21 con il blocco, poi risolto, degli aeroporti di Milano, Bergamo Torino e Genova.

Legge di riordino? “Valorizza patrimonio regionale”

La Legge di riordino, approvata in settimana in Consiglio Regionale, si legge in una nota della Regione, ha portato nuove opportunità nella valorizzazione del patrimonio regionale. Le norme, inserite nel testo grazie all’impegno dell’Assessore al Patrimonio Gian Luca Vignale nonché relatore della Legge, consentiranno di coinvolgere anche soggetti privati e del Terzo Settore nella riqualificazione e gestione del patrimonio. Sono state introdotte, infatti, procedure per rendere più snello l’iter di alienazione dei beni mobili e immobili della Regione (quelli non strategici e strumentali). La possibilità di utilizzo del patrimonio, con concessioni di valorizzazione o cessione dei beni non strategici aprirà le porte a cessioni ponderate a beneficio di altri enti e privati che concorreranno a ristrutturare e ravvivare proprietà altrimenti in disuso. È stata introdotta una nuova tutela per un’attività con procedura semplificata che permetta la concessione di beni immobili a enti pubblici e privati con la formula del comodato d’uso. Infine, le nuove norme istituiscono l’osservatorio per la valorizzazione del patrimonio regionale, un organo nuovo che sosterrà le politiche dell’assessorato coinvolgendo rappresentanti dei settori regionali e delle università, delle imprese, del Terzo settore ed esperti indipendenti. Infine, una gestione informatizzata più efficiente della banca dati del patrimonio edilizia, aperta e a disposizione anche degli enti pubblici locali.

 

<Partendo dal principio che i beni immobiliari e mobiliari sono un patrimonio di tutti i piemontesi, grazie alle nuove norme approvate nella Legge di Riordino potremmo finalmente agire in maniera più incisiva sulla valorizzazione del vasto patrimonio della Regione. I beni regionali saranno meglio gestiti con l’introduzione di queste novità – dichiara l’Assessore Vignale – Siamo riusciti a creare una serie di dinamiche che prima non esistevano o erano decisamente più complesse. La Regione possiede una vasta quantità di proprietà che abbiamo il dovere di esaltare e di restituire ai cittadini piemontesi per farne un volano per attività e sviluppo dei territori, uscendo dalla logica di mera conservazione per un futuro di utilizzo e promozione. Li gestiremo meglio, insieme, per il bene di tutti>.

 

<Borgo Castello nel Parco della Mandria, le “maniche” del Compendio di Stupinigi, Palazzo Callori a Vignale Monferrato, il Forte di Exilles, Tenuta Cannona a Carpeneto, la Reggia di Val Casotto, il Castello di Miasino sono solo alcuni “beni faro” che -grazie alla nuova norma- potranno diventare un vero motore culturale ed economico per il nostro Piemonte>.

Area pedonale di via Vibò, telecamere attive dal 1° agosto

Da lunedì 30 giugno via alla fase di pre-esercizio

 

Saranno attive dal 1° agosto le telecamere per il controllo degli accessi nell’area pedonale di via Vibò, nel territorio della circoscrizione 5, chiusa alle auto dal 2020.

“Completiamo il percorso di una pedonalizzazione fortemente voluta dai cittadini – sottolinea l’assessore alla Viabilità del Comune di Torino, Chiara Foglietta -. L’ attivazione del sistema d’accesso è un passo decisivo per garantire la sicurezza e la vivibilità salvaguardando non solo i diritti dei residenti, ma di tutti coloro che frequentano l’area”

Lunedì prossimo 30 giugno inizia la fase di pre-esercizio dei dispositivi che ha lo scopo di testare tecnicamente il corretto funzionamento del sistema, di informare gli automobilisti e tutti gli utenti della strada del nuovo sistema di telecontrollo e di rilasciare i permessi agli aventi diritto.

Il sistema prevede infatti la creazione di un elenco di autorizzati (la c.d. White List): residenti, dimoranti e proprietari di posti auto che ancora non l’avessero fatto possono richiedere il l’inserimento in White List attraverso la procedura telematica su Torino Facile, il portale di presentazione e di accesso ai servizi online della Città di Torino.

La richiesta – il modulo è disponibile all’indirizzo https://servizi.torinofacile.it/info/servizi/accesso-aree-pedonali-videosorvegliate-fuori-ztl – sarà quindi sottoposta al controllo degli uffici per verificare la legittima fruizione, e procedere all’inserimento delle targhe nella ‘White List’.

Completata questa fase, da venerdì 1° agosto il controllo degli accessi sarà affidato in automatico alle telecamere, con avvio del sanzionamento dei veicoli non autorizzati.

L’avvio dei controlli elettronici alla Crocetta prima e ora di via Vibò è parte di un piano d’azione che vedrà nei prossimi mesi estendere il monitoraggio degli accessi anche ad altre aree – la salita CAI Monte dei Cappuccini, Campidoglio e via Di Nanni – con l’obiettivo di garantire l’utilizzo pedonale di spazi cittadini di particolare pregio o di interesse pubblico.

TORINO CLICK

Selfie ergo sum

Il termine selfie è ormai entrato nel linguaggio di tutti, ad indicare la fotografia fatta a sé stessi o, al più, a sé stessi con altre persone.

Sono tipiche le immagini di selfie con sullo sfondo la Torre Eiffel o il Colosseo o ciò che, nella mente di chi scatta, vale la pena di ricordare e, soprattutto, di diffondere,

Fino all’arrivo degli smartphone e, parallelamente, alla diffusione dei social il selfie era un perfetto sconosciuto: da quando ho iniziato a fotografare, e sono passati ormai 50 anni, non ricordo di aver mai visto qualcuno impugnare la fotocamera al contrario per immortalare sé stesso, sicuramente anche per difficoltà tecniche.

Ovviamente anche nei selfie il buon gusto o ce l’hai o non ce l’hai; normale, quindi, vedere alcuni selfie scattati in bagno, con vestiti da lavare in bella mostra, tavoletta del wc alzata e, magari, qualcuno che transita in desabillè proprio mentre si scatta e si invia la foto.

Alcuni psicologi attribuiscono a diffusione del selfie ad un disturbo compulsivo, al pari dello shopping, del mangiare o altro.

I selfie a “culo di gallina” poi sono il top; quando incontri di persona l’autore dello scatto, ti meravigli che abbia una bocca normale, distesa, e con abbia subìto nessun trauma riduttivo.

Io, in vita mia, avrò scattato una decina di selfie, e solo se non vi era nessuno disposto o disponibile a realizzare uno scatto “normale”, in occasione di conferenze, in presenza di persone che non avrei più incontrato.

E’ palese che dal punto di vista creativo, artistico il selfie stia alla fotografia come i mattoncini in plastica svedesi all’architettura; fermano un istante, se nel momento dello scatto transita un reo possono concorrere alla flagranza differita ma poco altro.

Sarebbe, forse, il caso di riflettere sulla differenza tra quantità e qualità, tra pratico e utile, tra fine e pacchiano: una foto che ci ridicolizzi, specie per chi abbia un’immagine pubblica, è peggio di non comparire. Uno scatto “al naturale” può danneggiare, nell’immaginario collettivo, l’idea che ci si è fatti di un personaggio.

In una società dove apparire conta molto più che essere, dove la parvenza è più importante della realtà ogni icona si può trasformare in bersaglio, ogni bersaglio può diventare icona.

Sta a noi affinare i gusti, percepire il momento corretto per ogni cosa: decontestualizzata, ogni immagine può significare tutto ed il contrario di tutto. Se durante una campagna elettorale pubblico il selfie fatto con un candidato distrutto dalla stanchezza, dal caldo o dalle seccature non gli renderò certo un favore.

Pensiamo, quindi, prima di pigiare il ditino sullo smartphone o, peggio, di inviare sui social quell’immagine se alla nostra soddisfazione corrisponda anche quella degli altri soggetti fotografati.

Se non si tratti di un puro gesto egoistico (come è nel 99% dei casi) finalizzato alla gratificazione del nostro ego ipertroficoanziché di un servizio reso alla comunità.

Sono certo, dopo una semplice, rapida, riflessione che il numero dei selfie potrebbe ridursi drasticamente.

Sergio Motta

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

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SOMMARIO: Il Presidente Napolitano – Lettere

Il Presidente Napolitano

Giorgio Napolitano era nato nel 1925 ed oggi avrebbe 100 anni. A Roma si tiene un importante convegno con studiosi e politici, alcuni dei quali mi lasciano perplesso.  Ho avuto un ottimo rapporto con il presidente Napolitano a Roma, Napoli, Torino. Ne ho anche scritto sul “Corriere” quando è mancato. I centenari più che le celebrazioni debbono essere delle verifiche e mi auguro che il convegno romano possa aprire un nuovo discorso più distaccato e quindi più  storico.

I punti cruciali di Napolitano sono la posizione di sudditanza al partito togliattiano durante l’invasione dell’ Ungheria e il governo tecnico di Monti con la sua preventiva nomina a senatore a vita: una scelta divisiva facilitata da Fini. Per il resto nel 2011 fu presidente di tutti per le celebrazioni nazionali dei 150 anni dell’ Unità e del Regno e anche sulla Resistenza  riconobbe limiti, estremismi  ed esagerazioni. Chissà se a Roma si parlerà di queste cose o l‘isterismo ideologico della Boldrini  che presiede una sessione del convegno lo impedirà? Anche la presidenza di Turco Livia (come si firmava abitualmente prima di essere deputata) non  dà garanzie di imparzialità: è un’attivista catto- comunista come quando viveva a Torino e criticava Fassino per le sue aperture al mondo liberale.

Ps  – Appare una vera e propria indecenza la relazione dell’ex presidente della Camera Fini al convegno su Napolitano. Fini strumentalizza Napolitano che non può più dire la sua, per accreditare una sua immagine politica non veritiera. Non merita ulteriore  attenzione la ricostruzione di Fini che appare sicuramente peggiore di quelle previste di un’altra presidente della Camera e di una ex ministra molto sprovveduta. Napolitano meritava di più .
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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Libri di storia
C’è un libro di testo di storia edito da Laterza che giunge fino al governo Meloni, giudicato in modo settario con espressioni non accettabili in un libro di testo scolastico. Giusy Guglielmini
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Non è tanto la stupida faziosità degli autori anche torinesi, ma la loro  mancanza di limite in termini storiografici. Il Governo in carica non è storicizzabile. Bisogna almeno attendere che cada. L’idea di Berlinguer di dedicare tutto l’ultimo anno al 900 è un’idea sbagliata che ha penalizzato lo studio dell’800 e di altri periodi come il Rinascimento, il Medio Evo, la storia greca e romana.  Ma il 900 berlingueriano consente questi  eccessi di faziosità davvero intollerabili.
Luigi Berlinguer
Ci vuole il distacco necessario per poter storicizzare, una vicenda in itinere può solo essere oggetto di giudizi politici che non sono per definizione storici. Lascia ai propagandisti di mettersi le vesti dello storico. Anzi agli attivisti che credono di poter abusare impunemente di allievi ignari a cui si deve rispetto.
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Israele e l’Europa
Cosa pensa del fatto che l’Unione Europea si sia divisa su Israele, unica democrazia occidentale in Medio Oriente?  Attilio Momigliano
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Sono sempre stato un sostenitore di Israele e non cambio idea. L’ Unione Europea in passato voleva integrare nell’ Occidente europeo lo stato ebraico non senza ragioni storiche, quelle stesse ragioni che hanno portato Italia e Germania ad opporsi ad eventuali sanzioni europee contro Israele. Il capo del governo israeliano è oggi una  figura discussa e anche molto chiacchierata: impossibile stare con lui.  Appare come il volto demoniaco del potere.
La guerra e il terrorismo sanguinario sono devastanti. Non bisogna essere  necessariamente a favore di palestinesi e Iran per capirlo. Questi sono tempi di ferro e di fuoco e chi non ha letto neppure un rigo di Machiavelli non può capire. Leggo  sui social delle sciocchezze che mi rendono irriconoscibili anche persone che ritenevo di conoscere. Le anime pie che si indignano stando alla tastiera e non sanno cosa subiscono gli israeliani , mi fanno  ribrezzo. L’attuale Europa che non ha nulla a che vedere con quella di Federico Chabod (studioso sommo di Machiavelli) non ha  nessuna autorità per sanzionare Israele sull’ onda della Spagna che ha un premier screditato che cerca di sopravvivere con atteggiamenti demagogici evidenti. Caro Momigliano, io sto con Lei e con il suo grande omonimo che subì la persecuzione delle leggi razziali e fu sommo storico della Letteratura italiana. Sto bene in sua compagnia e detesto chi incendia le bandiere israeliane. L’idea stessa di scendere in piazza mi rende scettico, la parola  “attivista“ mi fa venire l’orticaria. Sono e resto un uomo di studi estraneo alle gazzarre di piazza.