Un operaio di 35 anni è morto all’ospedale Giovanni Bosco di Torino. Alcune ore prima era caduto da una decina di metri dal tetto di un capannone in ristrutturazione a Leini. I suoi colleghi non hanno chiamato il 118, ma lo hanno caricato in auto e portato al pronto soccorso del Giovanni Bosco in condizioni gravissime.
Special Olympics, il giorno della cerimonia
Sì è conclusa da poco la conferenza stampa per svelare in anteprima i particolari della Cerimonia di Apertura degli Special Olympics Torino 2025 che si terrà alla Inalpi Arena nel pomeriggio alle 18. Sono intervenuti Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Marco Balich, e il cantante statunitense Aloe Blacc che si esibirà stasera. “Siamo onorati e felici per questa grande opportunità per Torino di celebrare l’inclusione. – afferma Patrizia Sandretto Re Rebaudengo -“Siamo andati a prendere la torcia ad Atene passando per il Vaticano per la benedizione e sarà un momento toccante vedere entrare fra poche ore la Fiamma della Speranza dentro l’Inalpi Arena.”
Il cantante Alec Blacc ringrazia per essergli stata data l’opportunità di vivere questa esperienza, si dice entusiasta che sia stata scelta la sua voce per condividere questo momento con tutto il mondo. “Questi atleti che vedrete danno un importante messaggio: abbiamo tutti differenti punti di forza, l’importante è saper individuare la propria abilità e coltivarla. Lo sport è una di quelle cose che può cambiare la vita. Le cose importanti a cui assisteremo nei prossimi giorni sono: la competenza, il coraggio, l’abilità. Ogni differenza è necessaria e siamo qui per celebrare questo” afferma il cantante statunitense. Infine Marco Balich, l’organizzatore che ha curato tra i tanti eventi anche le Olimpiadi di Torino 2006, svela il programma della cerimonia d’apertura. Ci sarà la sfilata di tutte le squadre e oltre la performance di Aloe Blacc, si esibirà Mr Rain con Supereroi; ci sarà un balletto di danza integrata curato dalla coreografa Francesca Cola e per concludere una suggestiva nevicata finale che inonderà il palasport avvolgendo tutti gli atleti in un momento molto emozionante.
GIULIANA PRESTIPINO
A pochi passi da Torino apre Flash Beinasco, il nuovo entertainement Center che rivoluziona gli spazi per il retail con un’offerta più ampia dedicata alla socializzazione, allo svago e al divertimento. Flash Beinasco è un luogo dove trovare piste da bowling interattive, un kartodromo indoor da 3.700 mq comprensivo anche di un’area food e arcade, negozi, spazi dedicati al gaming e al fitness oltre al più grande ristorante di sushi della città. Un nuovo modello di centro commerciale pensato per chi vuole arricchire il proprio tempo libero e quello della famiglia.
Il progetto sviluppato dal Gruppo Building e gestito da Odos Servizi, riflette crescente interesse verso luoghi destinati ad attività culturali e ricreative che superino l’acquisto di beni di consumo nell’intenzione di spesa con gli italiani. Come evidenziato da recenti indagini, in particolare le generazioni più giovani si stanno allontanando dalla ricerca di uno status attraverso il consumo, privilegiando esperienze capaci di offrire appagamento personale e benessere emotivo. Per rispondere a queste tendenze è nato Flash Beinasco, un luogo dove il fitness, il shopping e la felicità potranno fondersi in un’unica esperienza. Situato strategicamente lungo strada Torino, una delle principali arterie d’accesso al capoluogo sabaudo, con i suoi oltre 18 mila mq coperti, Flash Beinasco è una vera e propria oasi dell’intrattenimento, facilmente raggiungibile da tutta l’area metropolitana torinese per servire circa 1 milione e mezzo di persone. Dietro questo progetto innovativo vi è la visione del Gruppo Building, realtà consolidata nella costruzione di centri commerciali in Italia e all’estero. Con Flash, il Gruppo conferma il suo impegno nel modi di disegnare e vivere le città, creando spazi che uniscano un’architettura a misura d’uomo e d’ambiente, a una migliore qualità della vita.
“Flash rappresenta la nostra idea di come dovrebbero evolversi gli spazi commerciali nel futuro, attenti ai bisogni della gente – afferma Luca Boffa, CEO del Gruppo Building – abbiamo pensato a un luogo dove le persone possano venire non solo per fare acquisti, ma per vivere esperienze coinvolgenti. Dobbiamo ridefinire gli spazi urbani per adattarli ai cambiamenti sociali, a partire dai luoghi del commercio fino ad arrivare agli spazi civili e privati e per il tempo libero, con l’obiettivo di migliorare la vita quotidiana. L’entertainment center Flash Beinasco si prepara ad accogliere oltre 7 milioni di visitatori l’anno, offrendo una vasta gamma di servizi e attività. Il divertimento è garantito dall’innovativa sala bowling, Xgamer interactive bowling, dotata di 14 piste con percorsi luminosi e animazioni, e dall’emozionante esperienza di K1 Speed, con i go-kart elettrici per chi cerca un tocco di adrenalina. Per il benessere della forma fisica, i visitatori possono contare sui centri del benessere Just woman e Fit Active, e su centro odontoiatrico Dentalpro. Tra i ristoranti presenti spiccano MIk Sushi e RIS – storie di riso, perfetti per gli amanti della buona cucina. Lo spazio dedicato allo shopping include marchi come Shun Fa, Action, Boxeur des Rues, Lukito e Pepco, mentre per la cura della casa e della persona è presente uno store di “Acqua & Sapone”.
“Flash Beinasco, acronimo di Fitness Life Style Adventure Shopping Happiness, non è solo una galleria commerciale, ma un autentico centro di intrattenimento e svago – dichiara Luca Verpelli, AD Odos Servizi – grazie a una visione chiara e innovativa Flash intende puntare sulla qualità del tempo trascorso al suo interno offrendo un ambiente ricco di stimoli, capace di rispondere alle esigenze di un pubblico in trasformazione e sempre più eterogeneo. L’obiettivo è che il centro diventi un punto di riferimento per la comunità e per il territorio , capace non solo di soddisfare bisogni pratici ma di contribuire al benessere di chi lo frequenta”.
Mara Martellotta
Il nuovo Commissario della Salute e della Scienza Thomas Schael ha incontrato il Prefetto di Torino Donato Cafagna. Si è trattato di una proficua chiacchierata tra due personalità che hanno dedicato la loro vita professionale a servire lo Stato e la res publica. Thomas Schael ha fatto un excursus delle proprie esperienze di una lunga carriera in sanità, soprattutto quando più volte è stato nominato Commissario dal Ministero o dai Presidenti di Regione per poter affrontare e risolvere situazioni complicate o quasi compromesse in numerose Regioni ed Aziende sanitarie italiane. Si è poi passati ad analizzare il presente e quello che potrebbe essere il futuro della sanità e soprattutto della Città della Salute e della Scienza. In particolare Schael ha presentato le proprie idee innovative. Fin da subito c’è stata identità di vedute tra i due, ma soprattutto la disponibilità alla massima collaborazione per qualsiasi evenienza in ottica futura.
cs
Domenica 9 marzo 2025 incontro pubblico sull’Intelligenza Artificiale promosso dalla Fondazione Camis De Fonseca e dall’Associazione Marco Pannella di Torino.
Sino a domenica (soltanto) sul palcoscenico del Gioiello
Non soltanto uno “Strappo alla regola” quello scritto e diretto da Edoardo Erba, scrittura in certo qual modo alta, sofisticata e saggia, una regia appartata e in punta di piedi e leggera, ma altresì uno “strappo al o nel teatro”, di oggi come credo di ieri. Un’idea che vive in un mondo tutto suo, appartata, già frequentata, è vero, nel cinema di Woody Allen anno 1985, con “La rosa purpurea” dove una giovane Cecilia, stanca di una vita familiare fatta di soprusi e di delusioni si rifugiava nella magia di una sala per vedere un giorno la sua passione Tom Baxter balzar fuori dallo schermo e proporle una romantica fuga d’amore. Tra queste atmosfere s’avventura, in casa nostra, con garbo e intelligenza Erba, classe 1954, diplomato al Piccolo di Milano, drammaturgo che ha dato esempi nobili di confezione teatrale (con un piede in tivù), citando per tutti “Maratona di New York” (1992) e “Margherita e il gallo” (2007) soltanto e non dimenticando i tanti titoli che se ne sono andati anche all’estero, San Pietroburgo e Los Angeles, Rio de Janeiro e Amburgo, Barcellona e Amsterdam e Budapest.
Sullo schermo – montato in palcoscenico (al Gioiello, sino a domenica 9 marzo) – proiettano un horror degli anni Settanta, di quelli che si facevano a basso costo, ambientato in quella Bellano, sulla riva del lago di Como, dove Andrea Vitali ambienta i suoi gialli e il suo imperdibile maresciallo maggiore Ernesto Maccadò: dove l’Orietta, personaggio secondario del film, è la parte femminile tutta sospiri e sguardi dolci e ti amerò per sempre (lui è Sebastiano Somma) di una coppia in visita, sotto la guida di una enigmatica Asia Argento, di una villa per cui è in vena d’acquisto. Di stanza in stanza, da cunicolo a stanzone superiore che ospita il pollaio, che può fare allora l’Orietta se a un certo punto viene misteriosamente inseguita da uno scuro essere incappucciato e armato di lungo coltello se non trovare quello “strappo” dello schermo e catapultarsi nel più tranquillo palcoscenico? Urla e chiede aiuto a gran voce, alla giovane maschera, Moira, che compare atterrita più di lei e che sorveglia il cinema di un lunedì deserto, timorosa con quell’intrusione di essere cacciata da un posto di lavoro che le offre un minimo di indipendenza da quel Calogero con cui s’è messa e che la sorveglia al cellulare in continuazione. A far la fine della vittima dello schermo è un attimo. Tenta di convincere l’Orietta a ritornare dentro il film, lei che è la prima malcapitata di quel coltellaccio e senza la quale le altre due vittime non potranno mai arrivare: nel frattempo, con una confidenza che s’alimenta pian piano, arrivano i ricordi scolastici della mancata vittima, lei è segretaria in un liceo, “non è mica una scuola media”, e le confessioni di Moira, stanca di quella relazione tossica che le ha fatto anche perdere ogni rapporto con il figlio ma da cui non riesce a uscire. Mentre sullo schermo il film gira a vuoto, continuando la cinepresa a inquadrare galline che in quel pollaio non fanno altro che becchettare e ricevere visite di giornalisti e sensitive (Marina Massironi) che provano a sbrogliare la matassa. Dovrà essere Moira a ritrovare quello “strappo” e l’Orietta a darle una mano per afferrare quella via di fuga: realtà e finzione, ancora il vecchio Pirandello a fare l’occhiolino, l’una là sullo schermo l’altra sul palcoscenico, dove l’esistenza è davvero autentica.
Garbo e intelligenza dicevamo, di scrittura e regia, che si ripetono nelle interpreti, nella delicata e trasognata Maria Amelia Monti e in Claudia Gusmano, che arrotonda quelle vocali siciliane a buttar fuori la rabbia e ancora la non arrendevolezza della sua Moira. Bravissime entrambe, un interscambio notevole di sentimenti e ribellioni, accolte dalle risate e dagli applausi di un pubblico che riempiva la sala. Insomma, un successone.
Elio Rabbione
Le foto dello spettacolo sono di Gianluca Pantaleo.
Falsi ubriachi con gli occhiali speciali
L’ASL di Torino sensibilizza sulle conseguenze dell’Alcol alla Corsa Just Woman I Am con un percorso simulato con occhiali speciali.
In occasione della corsa Just Woman I Am, un evento che vedrà circa 30 mila persone scendere in strada, l’ASL di Torino cerca di sensibilizzare i partecipanti e gli spettatori sui pericoli dell’alcol, portando un’innovativa esperienza di simulazione. Presso il proprio gazebo, l’azienda sanitaria locale ha allestito un percorso che riproduce le difficoltà di camminare con un tasso alcolemico di 0,50 g/l, grazie all’utilizzo di occhiali speciali che imitano gli effetti dell’alcol sul corpo umano.
Il percorso, semplice ma coinvolgente, permette di provare (e capire in prima persona), che cosa significa percorrere una strada con una concentrazione alcolica moderata, ma comunque sufficiente a influire sulla propria percezione spaziale e sulle capacità motorie. Gli occhiali speciali, infatti, simulano in modo realistico gli effetti dell’alcol: visione alterata, difficoltà di concentrazione, perdita di coordinazione, e, addirittura, difficoltà ad aprire la porta di casa propria.
“Il nostro obiettivo è far comprendere in modo pratico e diretto come anche un piccolo tasso di alcol possa influire sul nostro comportamento e sulle nostre capacità fisiche, mettendo a rischio la nostra sicurezza”, ha dichiarato ai nostri microfoni la dott. Monica Stara dell’ASL di Torino. “Con questo percorso, abbiamo voluto far vivere un’esperienza immersiva che, purtroppo, è una realtà quotidiana per molte persone che, sotto l’effetto dell’alcol, si ritrovano ad affrontare situazioni di rischio anche in attività quotidiane, apparentemente banali, come camminare per strada.”
“È stata un’esperienza scioccante”, ha commentato una ragazza appena dopo la prova . “Non mi aspettavo che un tasso alcolemico di 0,50 g/l potesse influire così tanto sulla mia percezione dello spazio e sull’equilibrio. Ho capito meglio come anche una piccola quantità di alcol possa alterare la capacità di orientamento e di coordinazione.”
L’installazione del gazebo è accompagnata dalla presenza di esperti dell’ASL pronti a spiegare gli effetti dell’alcol e a rispondere alle domande dei partecipanti. Un messaggio chiaro è quello che anche un piccolo tasso alcolemico può compromettere la sicurezza e la lucidità di chi è alla guida di un veicolo sulla strada.
Il gazebo è presente in piazzetta Reale dal 7 al 9 marzo 2025.
Francesco Valente
Guarda il video👇
Banche, Uncem: “Troppe chiusure”
|
Dai Blue Star a Fausto Leali, da Peppino di Capri al San Bartolomeo Gospel Choir




