ilTorinese

“Architetture Moderne a Torino”… spesso illustri sconosciute

Un libro prezioso per sfatare (senza accantonare) iconici “miti” e raccontare il moderno “skyline” della città

Sabato 20 settembre

Gran bella città, Torino. Sventoliamolo pure con orgoglio ai quattro venti. “Capitale delle Alpi”, luogo di “Residenze Reali”, Prima Capitale dello Stato Unitario, la città della “Mole Antonelliana”, di “Musei” fra i più importanti al mondo, la IV in Italia per popolazione (dopo Roma, Milano e Napoli) e, sempre più, ambita meta turistica a livello internazionale. Città “magica”, considerata uno dei vertici di due triangoli di magia: uno “bianco” con Praga e Lione e uno “nero con Londra e San Francisco. Altro motivo, di una fama non proprio, in questo caso, pienamente positiva che la città si porta addosso e dentro, per case e palazzi e strade e vicoli, da secoli. Ricchissimo soprattutto il patrimonio architettonico. Ma anche qui a brillare sono, in particolare, e da sempre, le “voci” antiche, pur sempre preziose, del “Barocco” (Torino “gioiello barocco”) e di quello stile “Liberty” che definì, in buona parte, la città durante la “Belle Epoque”.

Ma attenzione! “Torino non è solo Barocco. E non è solo Liberty”.

Lo scrivono a ben chiare lettere e dati di fatto alla mano e agli occhi la giornalista de “La Stampa”, Elena Maria Del Santo e l’architetto Claudio Marinari, nel libro scritto in coppia – e coppia sono anche nella vita – “Architetture Moderne a Torino. Guida agli 88 Top” (“Neos Edizioni”) che verrà presentato, dagli stessi Autori, il prossimo sabato 20 settembrealle ore 10, presso la “Pinacoteca Agnelli, FIATCafé500”, con la partecipazione di Cinzia Ballesio (“Neos Edizioni”) e Roberta Ingaramo (Presidente “Ordine Architetti di Torino”). A moderare l’incontro, il giornalista Maurizio Ternavasio.

Sottolineano Elena e Claudio: “Leggere la città attraverso i suoi edifici permette di decifrare non solo il passato, ma anche di intuire le direzioni del suo futuro. La guida promuove un’esplorazione consapevole di edifici che a volte passano inosservati, ma che racchiudono storie significative. Incoraggia il turismo culturale suggerendo percorsi per chi vuole vivere Torino da una prospettiva diversa, andando oltre i luoghi turistici tradizionali”. Complessivamente sono 88 le opere architettoniche di pregio, descritte e ricordate in 13 capitoli (che identificano altrettante aree urbane e suburbane), realizzate a Torino e dintorni fra il secondo Novecento e i giorni nostri. Dalla “GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e contemporanea” (solo per citarne alcune) al “MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile”, alla “Nuvola Lavazza” e a “Casa Aurora” (sede del “Gruppo Finanziario Tessile”), dal “Nuovo Regio” al “Palazzo del Lavoro”, fino alla “Chiesa del Santo Volto” (che ricorda un reattore nucleare) realizzata tra il 2004 ed il 2006 su progetto dell’architetto svizzero Mario Botta, alle “Fonderie Limone”, alla “Pista del Lingotto” (inaugurata come progetto pubblico nel 2021) e al “Grattacielo di Intesa Sanpaolo” (terzo edificio più alto di Torino con i suoi 167,5 metri, firmati da Renzo Piano), i due autori propongono un’esplorazione fuori dai “percorsi classici” propri del “turismo di routine”, ma anche di chi abita la città e pensa (capita a tanti) di non conoscerla mai abbastanza.

Il volume si presenta, quindi, come “una ‘guida’ per scoprire e per capire l’evoluzione della città e le sue trasformazioni storiche, economiche e sociali, dove le architetture scelte, oltre a essere originali dal punto di vista estetico e culturale, rappresentano tappe fondamentali del cambiamento e della resilienza di una città che non si ferma mai e ne suggeriscono anche gli sviluppi futuri”. La Città più moderna e (diciamolo pure!), contemporanea, quella fatta di edifici pensati e realizzati dagli Anni ’50 in poi: dalle costruzioni moderniste del Dopoguerra alle trasformazioni urbane nate sulla scia delle “Olimpiadi 2006” fino ai grandi, anche coraggiosi, progetti di rigenerazione (vedi “Torino Esposizioni”, l’ex “Manifattura Tabacchi”, la “Cavallerizza Reale) così come agli “edifici green” (il “Condominio 25 Verde” di via Chiabrera – primo esperimento di “bioarchitettura ecosostenibile” in città realizzato su progetto di Luciano Pia – o il “The Heat Garden”, progetto in San Salvario realizzato da “Iren Energia”, per il nuovo “Sistema di Accumulo del Calore” a servizio del “teleriscaldamento” cittadino. Sono ormai molti anni – spiegano ancora i due Autori – che emergono iniziative fuori dal coro, eccezionali, eccentriche o semplicemente diverse. Costruzioni completamente nuove o che reinventano strutture preesistenti. Trasformazioni di enormi complessi industriali in una nuova anima. Edifici che hanno una loro personalità, frutto dell’opera di architetti e committenti illuminati”. E qui s’intrufolano Elena Maria Del Santo e Claudio Marinari. Con passione, curiosità e tanta voglia di portare all’onor del mondo ingegnose opere del “fare umano” spesso, ingiustamente dimenticate.

Il volume è corredato da un ampio album fotografico accessibile tramite “Qrcode”.

Gianni Milani

Nelle foto: Cover “Architetture Moderne a Torino”; Elena Del Santo e Claudio Marinari; Pinacoteca Agnelli – Pista 500; “The Heat Garden”

Ecco la nuova Rianimazione dell’ospedale Infantile Regina Margherita

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E’ stata inaugurata la nuova Rianimazione dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute e della Scienza di Torino. Situata al 3° piano, è stata totalmente rinnovata, in linea, da un lato, con gli attuali concetti di umanizzazione delle cure e di rianimazione aperta e, dall’altro, con i bisogni delle cure intensive. Sono 10 posti letto, disposti 6 in un unico ambiente e 4 suddivisi in 2 camere, utilizzabili queste ultime anche come isolamento. Oltre ai locali di servizio per gli operatori disposti sul lato opposto dell’area di cura, è prevista un’area fortemente desiderata, dedicata ai genitori, alla loro accoglienza e ristoro, progettata per rendere questo ambiente di per sé ricco di sofferenza il più confortevole possibile. Si è trattato di un investimento complessivo, tra lavori, arredi ed apparecchiature, di circa 2 milioni e 500mila euro, di cui 2 milioni di euro sono stati Fondi Arcuri. La Rianimazione dell’ospedale Regina Margherita afferisce alla Anestesia e Rianimazione 5 pediatrica (diretta dalla dottoressa Simona Quaglia), afferente al Dipartimento di Anestesia, Rianimazione ed Emergenza (diretto dal dottor Maurizio Berardino) e, dal punto di vista funzionale, al Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino (diretto dalla professoressa Franca Fagioli). Il Responsabile è il dottor Enrico Bonaveglio e la Coordinatrice infermieristica è la dottoressa Ilaria Bergese.

Ogni anno vengono accolti più di 550 bambini provenienti da tutto il Piemonte e la Valle d’Aosta, ma anche da tutta Italia e dall’estero, grazie alle elevate competenze presenti all’OIRM e vengono prese in carico tutte le patologie mediche e chirurgiche del neonato e del bambino, grazie a due gruppi medico-infermieristici, l’uno a maggior vocazione per la cardiochirurgia e i trapianti e l’altro generale. Negli ultimi anni, con l’incremento della complessità degli interventi chirurgici effettuati all’OIRM si è verificato, con l’aumento dei ricoveri postchirurgici, un’inversione del tradizionale rapporto pazienti medici / pazienti chirurgici e si è resa necessaria la messa a punto di nuove soluzioni clinico-organizzative adatte al cambiamento.

Erano presenti Alberto Cirio, Federico Riboldi, Andrea Tronzano, Maurizio Marrone, Livio Tranchida, Franco Ripa, Franca Fagioli, Simona Quaglia, Maurizio Berardino.

“La nuova Rianimazione dell’ospedale Infantile Regina Margherita consente di unire nello stesso contesto le migliori cure assicurate da professionisti di riconosciuto livello con l’umanizzazione degli ambienti, per garantire ai piccoli pazienti e alle loro famiglie l’assistenza più completa. La Regione conferma e rafforza il suo impegno a favore della struttura del Regina che ogni accoglie centinaia di pazienti non solo dal Piemonte ma da tutto il mondo” dichiarano il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’Assessore alla Sanità piemontese Federico Riboldi.

“Il nuovo reparto di Rianimazione , realizzato con i Fondi Arcuri esalta sia l’aspetto del percorso diagnostico terapeutico sia quello dell’umanizzazione degli ambienti ospedalieri. Il tutto nell’ottica della presa in carico dei piccoli pazienti, non solo dal punto di vista medico sanitario, ma soprattutto dal punto di vista della persona a 360°” dichiara Livio Tranchida (Direttore generale della Città della Salute e della Scienza di Torino).

“Si tratta di un nuovo traguardo raggiunto per il nostro ospedale, un progetto che rappresenta un passo importante non solo dal punto di vista clinico, ma anche umano. È uno spazio pensato per offrire cure altamente specialistiche ai bambini più fragili e, al tempo stesso, sollievo e sostegno concreto ai genitori, spesso molto provati fisicamente e psicologicamente. Abbiamo voluto creare un ambiente il più possibile vicino alle famiglie ed ai piccoli pazienti nei momenti più difficili» ha dichiarato la professoressa Franca Fagioli (Direttrice del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino).

“Viene inaugurato oggi il nuovo reparto di Rianimazione, che coniuga alla perfezione tecnologia innovativa ed umanizzazione e che qualifica ulteriormente l’AO OIRM di Torino e la rete pediatrica regionale. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per questo importante traguardo” dichiara Franco Ripa (Commissario Azienda Ospedaliera OIRM Torino).

Difende Idf, il Politecnico sospende docente israeliano

Per aver difeso l’Idf, le truppe israeliane, durante una lezione al Politecnico di Torino, affermando che si tratta dell’ “l’esercito più pulito del mondo”, un professore israeliano è stato sospeso. Il docente, “sarà convocato per un chiarimento su quanto avvenuto”, ha detto il rettore del Poli ,Stefano Corgnati, sulle parole pronunciate dal prof. israeliano Pini Zorea.

Ritorna Torino Tattoo Convention 

Torna a Torino la Torino Tattoo Convention 2025, che aprirà le sue porte dal 26 al 28 settembre all’Inalpi Arena, per un’edizione che promette di essere ancora più ricca, coinvolgente e piena di sorprese, un evento tra i più attesi in Europa, dove il tatuaggio è diventato arte, cultura e linguaggio universale. Con oltre 400 tatuatori da tutto il mondo e oltre 15 mila visitatori attesi, la manifestazione si conferma come un punto di riferimento per gli appassionati del settore. Gli artisti italiani e internazionali presenti porteranno sul palco della manifestazione il proprio talento, ma anche visioni uniche che riflettono le diversità delle varie tradizioni tatuatorie. Anche quest’anno non mancheranno i ‘tattoo contest’, competizioni che vedranno i migliori tatuatori sfidarsi in un’esplosione di creatività. Il programma prevede inoltre intrattenimento, musica e djset e live show per un evento immersivo capace di coinvolgere tutti i sensi. Non si tratterà solo di una fiera, ma di un’occasione unica per respirare l’arte del tatuaggio in tutte le sue forme. Dal punto di vista privilegiato di tatuatore della convention, arriva una panoramica globale sulle tendenze del tatuaggio in Italia.
Il mondo del tatuaggio in Italia sta, infatti, vivendo una fase di grande evoluzione e maturazione, con una clientela sempre più attenta e consapevole. Il 60% dei clienti italiani ha un’età compresa tra i 26 e i 35 anni, a conferma del crescente interesse tra i giovani adulti, ma non mancano nemmeno tatuaggi tra le persone più giovani, il 13% dei tatuati ha tra i 18 e i 24 anni. Circa il 70% dei tatuatori italiani indica che i propri clienti si sottopongono a più di una sessione di tatuaggio, dimostrando che esso è sempre più considerato forma d’arte.
La tendenza di genere, la divisione tra uomini e donne si sta equilibrando. Tra gli stili e soggetti preferiti emerge un ritorno alla tradizione, mescolato a nuove tendenze contemporanee. Il 46% dei tatuatori indica il realismo come uno degli stili più richiesti, i soggetti includono nature morte e ritratti. Il 30% dei tatuatori segnala un crescente interesse per fiori, piante e temi naturali. Molti sono i ritratti di persone e animali, i soggetti cichani e le scritte, anche in lingue straniere. Lo stile minimal si aggiudica una quota del 16%, seguito a ruota dal black work geometrico, fine line e giapponese che continuano a dominare la scena spartendosi le rimanenti quote percentuali. Un aspetto interessante che emerge dai dati è la richiesta di personalizzazione. Il 75% dei tatuatori italiani dichiara che i propri clienti preferiscono creare un design esclusivo, chiedendo di lavorare a stretto contatto con l’artista per sviluppare un’idea unica che rappresenti la loro identità. La preferenza si orienta sui tattoo di grandi dimensioni, oltre 15 cm, il 46,7%, per un costo medio che oscilla fra i 200 e i 500 euro a lavoro.

26-28 settembre 2025 – Inalpi Arena, corso Sebastopoli 123.

Info: torinotattooconvention@gmail.com

Mara Martellotta

Leinì, operaio muore sul lavoro

Un operaio di una ditta di autodemolizioni sita in via Meucci a Leinì è morto per un incidente sul lavoro. Nel tentativo di soccorrerlo sono giunti sul posto i sanitari  del 118 di Azienda Zero e l’elisoccorso. Presenti anche lo Spresal e le forze dell’ordine. Purtroppo i tentativi di salvare l’uomo sono stati vani. I carabinieri stanno cercando di ricosruire la dinamica dell’incidente

“Le ferite di Torino”: come l’arte può ricucire la storia

Alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo , dal 16 settembre al 12 ottobre prossimo, apre all’esposizione collettiva “Le ferite di Torino”, terzo appuntamento, targato Spazio Taverna, di una serie che ha visto l’inaugurazione con “Le ferite di Roma”, realizzata presso la galleria Mattia De Luca nel 2023, che ha ripercorso le principali vicende traumatiche vissute dalla città, e ha proseguito con “Le ferite di Milano”, presso la Triennale di Milano, in cui viene raccontata l’esecuzione di Amatore Sciesa e le importanti stragi di piazza Fontana e Linate.

Il progetto, su studio curatoriale di Ludovico Pratesi e Marco Bassan, scaturisce dalla riedificazione di dieci traumi della storia cittadina, con altrettanti date e luoghi in cui la città ha tradito se stessa: le ferite che Torino si è autoinflitta e che ancora oggi abitano il suo inconscio collettivo. Sono esposti i lavori di dieci artisti italiani appartenenti a diverse generazioni con un rapporto privilegiato col territorio piemontese, quali: Grazia Toderi, Michelangelo Pistoletto, Giulio Paolini, Eugenio Tibaldi, Guglielmo Castelli, Sara Enrico, Davide Sgambaro, Manuele Cerutti, Giuliana Rosso, Ludovica Carbotta. Ad ognuno è stata affidata una ferita storica da ricucire sullo stesso foglio di carta Amatruda, un’opera che rielabori simbolicamente il trauma restituendone un’immagine visionaria e condivisa che possa rappresentare una progressiva integrazione nell’inconscio e nell’identità collettiva della città. Si parte dalle ferite più remote, come la presa di Torino da parte dei Francesi del 1639, alla strage del 1864, in un’Italia appena unificata, a quelle del Ventennio fascista con l’eccidio di corso Spezia del 1922 e la morte della famiglia Arduino, datata 1945. Si passa poi al tragico evento dell’incidente aereo di Superga del 1949, dove perse la vita l’intero equipaggio del velivolo che riportava il Grande Torino a casa dopo una partita a Lisbona, e ad un dopoguerra segnato dall’omicidio Casalegno del 1977 e la marcia dei 40 mila del 1980, l’incendio del cinema Statuto del 1983, fino ad arrivare alle tragedie più contemporanee come  l’incidente della Thyssen, del 2007, e le morti di piazza San Carlo del 2017

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo – inaugurazione 16 settembre – ore 18

Mara Martellotta

In manette: era ricercato da 12 anni

La Polizia di Stato in collaborazione con il collaterale organo di polizia francese ha tratto in arresto, presso il valico di frontiera T4 del Frejus, un cittadino nigeriano di 51 anni, destinatario di ordine di carcerazione, emesso dal Tribunale di Torino.

L’uomo, ricercato da dodici anni e che deve scontare una pena residua di otto mesi per la violazione della normativa sugli stupefacenti, è stato individuato durante un’attività di controllo transfrontaliero a bordo di un treno TGV, in ingresso sul Territorio Nazionale, alla stazione di Oulx.

Il personale del Settore Polizia di Frontiera di Bardonecchia dopo aver verificato l’identità e l’attualità del provvedimento ha proceduto all’arresto e al trasferimento presso la casa circondariale di Torino, dove il condannato sconterà la pena

Il “Formaggio delle viole”: è il Plaisentif della Val Chisone

TRA MEDIOEVO E XXI SECOLO NELLA FIERA DI PEROSA ARGENTINA E NELLA RIEVOCAZIONE STORICA “POGGIO ODDONE TERRA DI CONFINE”

 

Noto ai gourmet come il “Formaggio delle viole”, il Plaisentif della Val Chisone è una prelibata tometta che si confeziona nel mese di giugno, quando i fiori che ingentiliscono i prati degli alpeggi rendono il latte particolarmente profumato. La terza domenica di settembre, durante la rievocazione storica “Poggio Oddone Terra di Confine”, le vie di Perosa Argentina ospitano la Fiera del Plaisentif, che ha origine proprio nel tempo in cui i margari, scendendo a fine estate dagli alpeggi, sostavano a Poggio Oddone, dando vita al più importante mercato della valle. La piazza di Perosa era il luogo giusto per cercare e acquistare il Plaisentif, perché, anche allora, se ne producevano poche migliaia di forme. Nobili e alti funzionari non facevano mai mancare il Plaisentif sulle loro tavole, mentre i margari del Delfinato (che comprendeva l’Alta Valle Chisone) lo offrivano ai governanti e ai loro funzionari come donativo, affinché anche in territorio sabaudo ne fosse consentito lo smercio.

Quest’anno la Fiera del Plaisentif e la rievocazione storica “Poggio Oddone: Terra di Confine” sono in programma da venerdì 19 a domenica 21 settembre. Tra i momenti più significativi del programma di quest’anno figurano il convegno storico che si terrà alle 16 di sabato 20 settembre nella palestra della scuola primaria di Perosa Argentina, la Messa in costume nella chiesa parrocchiale alle 9 di domenica 21 e il successivo corteo storico, la presentazione dei gruppi storici, degli sbandieratori, dei musici e degli arcieri partecipanti, la consegna delle benemerenze civiche e del premio ai produttori intitolato alla memoria di Ivano Challier Villa Willy, la degustazione guidata del Plaisentif alle 11,30, i giochi e i laboratori per i bambini, le dimostrazioni con i cani addestrati dall’associazione Argo Ucs di Caselle Torinese. L’ospite d’onore della giornata sarà Michela Carbone, che ha vinto il Campionato Mondiale della Pizza con una ricetta che comprende il Plaisentif e la Salsiccia di Bra. La manifestazione si concluderà nel pomeriggio con l’evento “Il più votato del Reame”, in cui una giuria popolare voterà il migliore Plaisentif presentato in fiera. La fiera è un’immersione completa nelle tradizioni e nei sapori locali, grazie alle bancarelle dedicate ai prodotti agroalimentari e artigianali. In Val Chisone i margari producono da secoli il Plaisentif, ma questa vera e propria rarità ha rischiato di scomparire ed è stata salvata grazie a un progetto di riscoperta e valorizzazione dell’allora Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca e del Comune di Perosa Argentina, sostenuto dall’Assessorato all’Agricoltura e Montagna dell’allora Provincia di Torino. Oggi se ne producono ogni anno poche migliaia di forme, confezionate con latte crudo interostagionate per una settantina di giorninumerate e marchiate a fuoco. L’allora Provincia nel 2009 inserì il Plaisentif nel proprio Paniere dei prodotti tipici, mentre l’anno successivo si costituì l’associazione dei produttori. Tra i protagonisti del progetto di riscoperta e valorizzazione vi fu uno dei margari che negli anni ’90 tramandavano ancora l’antica sapienza casearia, il compianto Ivano Challier, allevatore e produttore nella frazione Balboutet del Comune di Usseaux, padre dell’attuale presidente dell’associazione dei produttori. Fu con la fondamentale collaborazione del Baffo (così lo chiamavano compaesani e valligiani) che venne stilato il disciplinare di produzione, che prevede che il latte utilizzato per produrre le forme sia solo quello munto quando le mucche si nutrono del fieno e delle viole che fioriscono nel mese di giugno. A garantire ai consumatori la qualità del Plaisentif sono il marchio registrato, che è custodito in una teca posta nell’ufficio del Sindaco di Perosa, la rigorosa scelta delle forme che meritano di essere marchiate a caldo dagli esperti del Consorzio di formazione Agenform di Moretta (Cuneo) e la stagionatura per 70 giorni in locali idonei. La selezione e la marchiatura avvengono presso le aziende dei margari. Le forme che possono fregiarsi del marchio riportano impressi a caldo anche il nome dell’azienda produttrice e le date di caseificazione e di inizio della stagionatura. Visto che, se si parla di Plaisentif, è buona norma prenotarlo per tempo, il consiglio è di contattare uno dei produttori indicati nell’elenco pubblicato nel sito dell’associazione Poggio Oddone alla pagina www.poggiooddone.it/associazione-produttori-plaisentif/

Musei Reali: con la cultura… “non si mangia!”

TORINO SABATO 20 SETTEMBRE 2025 DALLE 19.45 ALLE 23.30

 

 

La rassegna propone uno spettacolo teatrale in LIS al Teatro Romano e una visita guidata tematica alla Galleria Archeologica sul tema dell’alimentazione tradotta nella Lingua dei Segni Italiana.

 

L’iniziativa è un’anteprima delle Giornate Europee del Patrimonio e della Settimana Internazionale delle Persone Sorde.

 

 

 

Sabato 20 settembre 2025, dalle ore 19.45, i Musei Reali di Torino promuovono l’accessibilità all’arte e alla cultura con un evento speciale, dal titolo Con la cultura… “Non si mangia!”, che prevede la straordinaria apertura serale del museo, arricchita da una visita guidata alla Galleria Archeologica sul tema dell’alimentazione nell’antichità, tradotta in Lingua dei Segni Italiana (LIS), e uno spettacolo teatrale al Teatro Romano, anch’esso tradotto in LIS.

 

L’iniziativa è un’anteprima delle Giornate Europee del Patrimonio (sabato 27 e domenica 28 settembre) e della Settimana Internazionale delle Persone Sorde (23 – 29 settembre), in programma e rientra nella programmazione dell’Estate Reale 2025 – Echi di Antichità, ed è realizzata in collaborazione con una rete di associazioni attive sul territorio piemontese: Indiependence Aps, Soundset Aps, LISTEN Aps, Apic (Associazione Portatori Impianti Cocleari) e Associazione Revejo.

 

Insieme alla traduzione in LIS saranno disponibili, fino a esaurimento, sistemi FM che permettono una connessione senza fili diretta tra la sorgente sonora e l’ascoltatore.

Gli utenti con apparecchio acustico, impianto cocleare o con ipoacusia potranno così ascoltare in maniera facilitata tramite il ricevitore FM che trasmette il segnale a onde radio senza interferenze, migliorando nettamente la fruizione dell’esperienza.

 

La serata ha inizio alle ore 19.45, con l’apertura, fino alle 23.30 (ultimo ingresso alle ore 22.45), dei Giardini Reali e del percorso museale, comprendente la Galleria Archeologica e il Museo di Antichità.

 

Alle 20.15, alla Galleria Archeologica, si tiene la visita guidata (durata 45 minuti), aperta a tutti e tutte, tradotta in LIS, dal titolo Mangiare cultura. Storie di cibo da Babilonia all’Etruria, che approfondirà il tema dell’alimentazione nell’antichità, con un viaggio tra le civiltà greca, etrusca e babilonese.

La Galleria Archeologica del Museo di Antichità, posta al piano terreno della Manica Nuova dei Musei Reali, raccoglie oltre mille opere e costituisce uno straordinario scrigno di testimonianze, formatosi in oltre quattro secoli di storia grazie al collezionismo di Casa Savoia e ai contributi di studiosi, esploratori e imprenditori.

Prenotazione obbligatoria per la visita guidata scrivendo a: mr-to.eventi@cultura.gov.it

 

Alle 21.30, il Teatro Romano accoglie la pièce teatrale Non si mangia! di Alberto Milesi, tradotto in LIS; una produzione Associazione Revejo, con Dario Benedetto.

Non si mangia! è uno spettacolo ironico e dissacrante, in cui si sottolinea l’importanza dell’arte, della cultura e del teatro nell’odierna società, ma anche i rischi di un mestiere come quello del direttore artistico, intrepretato da Dario Benedetto, sempre a metà tra successo e fallimento; è un monologo che offre uno spaccato di un mondo affascinante, una commedia dell’assurdo che svela aspetti inaspettati della cultura e dello spettacolo dal vivo.

 

Al termine, visita libera al percorso museale fino alla chiusura.

 

Il costo dell’intera serata è di €5,00.

Biglietti acquistabili on line: https://www.ticketone.it/event/musei-reali-estate-reale-musei-reali-di-torino-20186472/.

In caso di maltempo, lo spettacolo si svolgerà al primo piano di Palazzo Reale, nel Salone delle Guardie Svizzere.

Gli accompagnatori di persone con disabilità possono accedere gratuitamente. Le persone con disabilità seguono la normale tariffa del biglietto.

La Caffetteria Reale resterà aperta per tutta la serata con interessanti proposte di aperitivo pensate per la rassegna Estate Reale 2025.

 

Accessibilità dei contenuti

Traduzione in Lingua dei Segni Italiana (LIS) per visita guidata e spettacolo.

Prenotazione obbligatoria per la visita guidata via e-mail: mr-to.eventi@cultura.gov.it

Messa a disposizione (fino a esaurimento) di cuffie wireless collegate direttamente alla sorgente sonora, destinate a utenti con apparecchi acustici, impianti cocleari o persone ipoacusiche.

 

 

CON LA CULTURA… “NON SI MANGIA!”

Torino, Musei Reali (piazzetta Reale 1)

Sabato 20 settembre 2025, dalle 19.45 alle 23.30

Contattimr-to.eventi@cultura.gov.it

 

Teatro Romano foto Dario Fusaro per i Musei Reali di Torino

Cocconato, rivive il Medio Evo con lo storico Palio degli Asini

Nel prossimo fine settimana, 20 e 21 settembre, la suggestiva fiera medioevale animerà Cocconato “riviera del Monferrato”, paese inserito tra i borghi più belli d’Italia e insignito della bandiera arancione da parte del Touring Club. A chiudere il settembre cocconatese, sabato 27 e domenica 28 settembre, sarà invece il tradizionale Palio degli Asini, un appuntamento che coinvolge l’intera comunità e richiama ogni anno migliaia di visitatori. Il Palio di Cocconato, nato nel 1979, non è una semplice corsa, ma una vera e propria rievocazione e storica: i 7 borghi del paese, Airali, Brina, Colline magre, Moransengo, San Carlo, Torre e Tuffo si sfideranno in una serie di eventi che culmineranno nella corsa della quarta domenica di settembre. Il terzo fine settimana di settembre si aprirà con la fiera medievale, uno degli appuntamenti più seguiti del calendario cocconatese. Gli orari saranno sabato dalle 18 alle 24 e domenica dalle 10 alle 18. I borghi allestiranno scene di vita medievale, con mercati popolati da fabbri, artigiani, tessitrici, cartomanti e speziali, e taverne che serviranno piatti del Medio Evo insieme a vini locali. Nella piazza del Municipio si terrà il mercato medievale con l’ente Agosto Medievale di Ventimiglia, e le sue bancarelle artigiane; i rapaci de “Il Mondo delle Ali” e i cavalli del Centro Ippico “La Balzana”, protagonisti di cavalcate e attività didattiche con falchi e gufi. Le vie del borgo si riempiranno di spettacoli e animazioni con il giullare Milfo lo Buffon, la Compagnia del Coniglio. Sabato alle 22 avverrà l’investitura ufficiale del Capitano del Palio Giorgio Apostolo, che riceverà dal Sindaco e dal Conte Radicati, accompagnati dal frate di corte, “pieni poteri come Signore delle Terre e delle genti di Cocconato” per l’intera settimana e fino alla fine della corsa del Palio. Domenica mattina alle 9.30 partirà dal municipio la sfilata storica che accompagnerà la messa solenne nella chiesa parrocchiale, con la benedizione dei due nuovi drappi del Palio 2025 realizzati da Chiara Tortia.

Alla vigilia del Palio avrà luogo una suggestiva sfilata storica con i nobili, i Gonfaloni del borgo dei Conti Radicati e il Capitano del Palio, che guiderà il pubblico fino al Cortile del Collegio, dove andrà in scena il grande banchetto medievale, animato dai “Fulet d’la marga”.

Il menù proporrà prodotti e piatti locali, tra cui la storica robiola con opere al Barbera.

Prenotazione obbligatoria entro il 24 settembre – 23 euro a persona

cocconatoufficioturistico@gmail.com

Tel: 0141 600076

Domenica 28 settembre, dalle 14, prenderà il via il Palio degli Asini. Dopo il corteo storico, la corsa scatterà alle 16.30 tra piazza Melchiorre e piazza Cavour. Saranno 7 i borghi che si sfideranno in un circuito cittadino cosparso di fieno, articolato in barriere e finale: vincerà il borgo il cui asino, insieme al suo palafreniere, taglierà per primo il traguardo. Gli sconfitti della batteria di recupero riceveranno l’acciuga, il vincitore sarà incoronato con lo stendardo del Palio.

Biglietti in tribuna a 20 euro – sedie a 10 euro

“Come Sindaco di Cocconato – dichiara Monica Marello – sono felice di presentare l’intensa agenda delle prossime settimane. Questo è il periodo più bello dell’anno per il nostro borgo, un momento in cui la comunità si riunisce e le istituzioni collaborano con entusiasmo per valorizzare Cocconato. Il Palio resta l’evento simbolo, capace di coinvolgere ogni angolo del paese, frazioni comprese, ma non sono da meno gli altri appuntamenti guidati dall’Associazione Palio. Sono orgogliosa di promuovere manifestazioni che, anno dopo anno, hanno visto crescere la loro qualità, grazie alla cure dei dettagli. Penso alle cene, momenti che esaltano la nostra tradizione, la cultura gastronomica per la quale Cocconato è conosciuta in tutto il modo. Palio e Fiera Medievale rappresentano un investimento importante che ci ripaga con atmosfere uniche e momenti di grande calore umano, capace di unire la comunità e regalare un’esperienza indimenticabile”.

MARA MARTELLOTTA