ilTorinese

Recupero area verde Amedeo di Savoia, mozione in Comune

Rendere accessibile alla cittadinanza l’area verde contigua all’ospedale Amedeo di Savoia, creare uno spazio protetto destinato al servizio di “drop in” (la restituzione di siringhe usate in cambio di nuove) e alla conseguente autosomministrazione consapevole di stupefacenti.

Il tutto, attraverso le necessarie intese con l’ASL Torino, allo scopo di migliorare il decoro urbano e la qualità di vita dei residenti, oltre che di tutelare la vita dei tossicodipendenti a fronte di complicazioni dovute a overdose o stupefacenti adulterati.

Queste le linee guida di una mozione (presentata in aula dal consigliere Claudio Cerrato) approvata  in Consiglio comunale con 25 voti a favore e 5 contrari. Il voto ha avuto luogo dopo gli interventi dei consiglieri e consigliere Diena, Russi, Garione, Viale, Ciampolini, Abbruzzese (favorevoli al provvedimento) Crosetto e Liardo (contrari in quanto non prospetta a loro avviso politiche adeguate di contrasto alle sostanze stupefacenti e di recupero dei tossicodipendenti). L’assessore Rosatelli ha espresso il sostegno della Giunta al documento.

La finalità, è stato spiegato, è quella di ovviare ad una situazione che attualmente vede due ordini di problemi, in parte non indipendenti uno dall’altro. Il complesso ospedaliero di corso Svizzera racchiude un’area boschiva, recintata e contigua ad un appezzamento comunale, lungo la sponda del torrente Dora, nel quale nel 2009 era stata inaugurata una pista ciclopedonale, oggi temporaneamente chiusa.

Un comprensorio verde che oggi non è fruibile da parte della cittadinanza e in primo luogo dai residenti del quartiere circostante, il quale vive inoltre le conseguenze dell’attuale assetto del servizio di drop in, il quale vede i tossicodipendenti poter sì ricevere siringhe nuove lasciando quelle usate ma disperdendosi poi nella zona circostante in cerca di angoli dove iniettarsi le sostanze.

Il criterio prospettato dal documento è quello della riduzione del danno, facendo sì che non vi siano siringhe e rifiuti pericolosi abbandonati, non si debba assistere a situazioni che per molti risultano disturbanti, la vita dei tossicodipendenti – al di là di ogni necessario sforzo di recupero – sia tutelata in qualche modo e infine, che coloro i quali operano professionalmente in questo campo possano farlo con maggiore serenità.

Barriere, Cellula Coscioni: presentazione “PDL Marin” è primo passo

Cellula Coscioni Torino- Associazione Aglietta:  per attuazione legge vecchia di 36 anni. Occorre il contributo di tutti per arrivare ad approvazione legge entro fine legislatura.

Il consigliere regionale Valter Marin ha presentato, insieme agli altri consiglieri leghisti, la Proposta di Legge n. 230 “Disposizioni per l’accessibilità e l’eliminazione delle barriere architettoniche”, che è stata assegnata in sede referente alla II commissione consiliare (Pianificazione e urbanistica) e in sede consultiva alla I Commissione (Bilancio).

Miriam Abate (coordinatrice Cellula Coscioni Torino) e Andrea Turi (coordinatore Associazione radicale Adelaide Aglietta):

“Il giorno 3 Dicembre 2021 avevamo presentato in Consiglio Regionale una petizione, ai sensi dell’art. 18 comma 4 dello Statuto, per l’eliminazione delle barriere architettoniche, come previsto dall’articolo 31 e 32 della legge 41 del lontanissimo 1986.

Diamo atto al consigliere Marin di essersi impegnato seriamente nella predisposizione della proposta di legge, coinvolgendo le associazioni a tutela della disabilità.
La presentazione della PDL è il primo, indispensabile, passo per superare l’intollerabile stallo di questi anni, di questi decenni, ed arrivare alla costruzione di una rete di Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA) estesa a tutti i 1200 Comuni piemontesi.

Siamo perfettamente consapevoli che il testo della PDL può e deve essere migliorato: l’esame delle commissioni competenti e poi del plenum serve a questo. Siamo come sempre disponibili a dare il nostro contributo affinché entro la fine della legislatura il Consiglio Regionale possa approvare una legge per l’abbattimento delle barriere architettoniche e superare in questo modo le condotte discriminatorie apparentemente neutre che impediscono l’accesso al nostro territorio da parte dei disabili.”

Link a PDL n. 230 “Disposizioni per l’accessibilità e l’eliminazione delle barriere architettoniche”

http://arianna.cr.piemonte.it/iterlegfo/datiiter.do?numAttoLungo=110230

Il sindaco accende l’albero di Natale a Palazzo Civico

Martedì 6 dicembre, alle ore 17, nel Cortile d’Onore di Palazzo Civico, alla presenza del Sindaco Stefano Lo Russo e del personale della Città di Torino, sarà acceso l’Albero di Natale. Durante le festività il cortile del Comune sarà accessibile a chiunque vorrà entrare e ammirare da vicino l’Albero addobbato e luminoso.

A Moncalieri ogni spazio verde è prezioso

Martedì 6 dicembre il primo incontro sui progetti di recupero del Parco Storico con i cittadini alla Biblioteca Arduino

Moncalieri 28 novembre 2022 – Comincia martedì 6 dicembre a Moncalieri un ciclo di 4 appuntamenti per imbastire un confronto con la popolazione sul sistema del verde di Moncalieri, derivante dall’idea sviluppata con “Mon Vert Moncalieri Città del Verde”, progetto selezionato dalla Compagnia di San Paolo nell’ambito del Bando Next Generation We.

L’appuntamento è alle 15 alla biblioteca Arduino (via Cavour 31) per il primo dei 4 incontri, che si focalizzerà sul Parco Storico del Castello Reale, un polmone verde acquisito definitivamente al patrimonio comunale nel 2020, seguendo un’intuizione del 2015 che si è subito posta al centro delle strategie del grande progetto Moncalieri Città nel Verde. Un luogo prezioso e affascinante, che sarà recuperato anche con 2 milioni del PNRR che il Comune si è aggiudicato. Importo al quale si affiancano, appunto, gli 80.000 euro di Mon Vert,attribuiti dal bando di Compagnia di San Paolo per finanziare la riprogettazione complessiva e la rilettura unitaria dell’intero sistema del verde cittadino.

La comunità è invitata a partecipare a un processo di condivisione e di confronto, condotto da Sarah Marder di Fondazione Matrice, utile a recepire sentimenti e aspettative su come ciascuno immagina di vivere il Parco in futuro. Interverranno Laura Pompeo, Assessore alla Cultura della Città di Moncalieri e Otto Bugnano, Direttore generale di Fondazione Matrice. Seguiranno gli interventi del DISAFA-Dipartimento di Agraria dell’Università di Torino sul tema del verde e di Marco Maccagno in rappresentanza dello studio di progettazione incaricato della stesura del progetto definitivo. Al termine dell’incontro, una mappa del Parco rimarrà presso la Biblioteca Arduino fino a mercoledì 14 dicembre e chi vorrà potrà lasciare un messaggio, un’idea, un consiglio, un desiderio scrivendo sui fogli adesivi messi a disposizione.

L’espressione inglese “the elephant in the room” è una metafora per indicare un problema enorme che è sotto gli occhi di tutti e che tutti ignorano. Parafrasando, potremmo certamente dire che per anni “l’elefante” è stato il Parco Storico, e ancora oggi rappresenta da un lato grandi criticità ma si riconoscono finalmente anche le potenzialità.

Racchiuso entro le mura storiche e vissuto dai Savoia, passato poi nelle mani del Demanio è rimasto inutilizzato: continuare a ignorarlo oggi vorrebbe dire condannarlo a un deperimento lento e inesorabile.

“Restituire al pubblico il Parco del Castello è uno dei grandi obiettivi strategici della nostra amministrazione. Un luogo meraviglioso e inesplorato, tra i simboli del binomio verde e cultura che fa di Moncalieri una città unica” – commenta il Sindaco di Moncalieri, Paolo Montagna – “Il modo migliore per proseguire nel percorso di recupero è il coinvolgimento delle persone. Ogni consiglio è prezioso per scrivere insieme la nuova storia del Parco”.

“Acquisire il bene è stata per l’Amministrazione non solo un’assunzione di responsabilità per salvare il Parco e restituirlo al Castello, come parte integrante del complesso inserito nel sistema delle Residenze Sabaude e riconosciuto nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO dal 1997” – afferma Laura Pompeo, assessore alla Cultura e alle Residenze reali – “ma anche una ferma volontà di offrire ai cittadini un parco pubblico nel centro storico, un vasto spazio verde addossato alla collina. Ricordo inoltre che il nostro territorio ha ottenuto il riconoscimento MAB dell’UNESCO nel 2016 come riserva di biosfera. Inoltre, l’Art. 9 della Costituzione, recentemente integrato rispetto all’ambiente, alla biodiversità e agli ecosistemi, riconosce uno spirito e una compresenza tra cultura e paesaggio che noi a Moncalieri virtuosamente abbiamo già attivato fin dal 2015”.

La collina di Moncalieri, per quanto bella e ricca di vegetazione, è però quasi del tutto lottizzata e l’unico altro parco pubblico di grandi dimensioni è quello della Maddalena, più scomodo da raggiungere. La particolarità del Parco del Castello sta quindi innanzitutto nell’essere nel cuore della città ma l’incanto è che la sua apertura sarà una sorpresa, un disvelamento per tutti coloro che vivono in Moncalieri. Una scoperta che unirà le generazioni perché nessuno ha mai avuto accesso al Parco. Angelo Ferrero assessore alle Attività produttive e al Verde pubblico, dichiara: “I lavori che verranno eseguiti al Parco Storico hanno come primo obiettivo l’arresto del degrado della componente vegetale. A seguire verrà fatta la manutenzione e gli interventi complementari sulla componente arbustiva e floreale, nonché il completamento e la rifunzionalizzazione delle opere architettoniche presenti (come la Torre del Roccolo e la casa del Vignolante). I fondi in arrivo rappresentano un’occasione irripetibile per restituire a questo polmone di verde storico la centralità che merita”.

“Una buona politica sa capire e affrontare i problemi che riguardano il presente ma soprattutto ha una visione su come anticipare o ovviare a quelli del prossimo futuro” – dice Otto Bugnano, Direttore generale di Fondazione Matrice che affianca la città in questo processo partecipato – “Il percorso intrapreso da Moncalieri sta segnando un importante cambio di mentalità mettendo l’approccio culturale a servizio delle operazioni di salvaguardia, di recupero e di cura del Parco come bene pubblico.”

“Cura” è la parola chiave che sottintende alla grafica che comunica i quattro appuntamenti che vanno sotto il titolo generale “Ogni spazio verde è prezioso”. Il ritratto di Clotilde di Savoia, la santa di Moncalieri in versione pop, impersonifica la capacità di prendersi cura del prossimo, anche del bene comune, quindi come il sistema del verde della città. La stessa scelta dell’amministrazione di aprire un dialogo con la comunità racconta l’attenzione “sulla cura di come fare le cose”. I tempi ci impongono un’assunzione di responsabilità collettiva, che deve vedere impegnati i decisori locali come i cittadini, ciascuno per ciò che rappresenta e per l’impegno che vuole e può prendersi, perché il Parco diventi un luogo di bellezza e di benessere ritrovato e di attrazione anche per i turisti.

Info: eventi@fondazionematrice.org

Bandiera Gialla, una mostra sulle epidemie in epoca di pandemia

Ieri nella Rotonda Talucchi dell’Accademia Albertina, è stata presentata alla stampa “Bandiera gialla – Le epidemie e le cure nella storia, nella scienza, nell’arte”, una grande mostra tra arte, storia, scienza e media sulle epidemie in epoca di pandemia prodotta dall’Università di Torino nell’ambito del programma UniVerso, l’osservatorio culturale dell’Ateneo, in collaborazione con l’Accademia Albertina di Belle Arti, con il Teatro Regio di Torino e le Teche Rai. Allestita negli spazi del Cortile del Rettorato (via Po 17, Torino) e della Rotonda Talucchi (via Accademia Albertina 6, Torino), la mostra, che resterà aperta fino al 5 marzo 2023, è curata dal Prof. Peppino Ortoleva, storico dei media e curatore di musei e mostre, con la direzione scientifica della Prorettrice di UniTo Prof.ssa Giulia Carluccio.

 Bandiera gialla, il cui nome deriva dalla bandiera che a partire dal XVII secolo è divenuto il segnale internazionalmente riconosciuto delle malattie contagiose, associato in particolare a quella forma di prevenzione antica, ma tuttora largamente usata, che è la quarantena, è realizzata grazie al contributo di un comitato scientifico multidisciplinare di studiosi.

Il percorso  unisce un itinerario storico che dal periodo della “peste nera” del Trecento – resa celebre da Giovanni Boccaccio – arriva fino ai tre anni del CoViD-19, con un’attenta e aggiornata analisi scientifica delle malattie, della loro diffusione e delle cure che la medicina è riuscita a sviluppare, mettendo a disposizione della società le competenze scientifiche e gli esiti della ricerca più avanzata che l’Università di Torino può vantare in riferimento a un ampio ventaglio di saperi e discipline.

L’Università di Torino raccoglie infatti una sfida inedita e di grande attualità: quella di proporre un approfondimento rigoroso sulla storia delle pandemie attraverso la forza e l’impatto di un percorso espositivo ampiamente interdisciplinare, rivolto a un pubblico che non coincide con la sola comunità accademica, ma si apre a tutta la cittadinanza.

Nella mostra vengono narrati cause ed effetti delle principali epidemie che hanno caratterizzato la storia dell’umanità a partire dall’età moderna con l’obiettivo di indurre il visitatore a portare lo sguardo, non solo sulla situazione attuale, ma anche sulla dinamica storica di comparsa e diffusione delle epidemie mettendo in evidenza alcuni fenomeni ricorrenti nelle crisi sanitarie: il diffondersi di dicerie che ne attribuiscono la responsabilità a presunte cospirazioni, gli interventi spesso autoritari dei poteri pubblici, l’avvicendarsi di fasi di paura e disperazione con altre di ingannevole speranza, la sperimentazione di rimedi medici che a volte si sono rivelati inutili o perfino dannosi a volte al contrario si sono dimostrati efficaci a contenere i morbi o addirittura a sradicarli.

Per fare questo si avvale di un’ampia gamma di linguaggi che collegano tra loro informazioni scientificheesposte in forma semplice (per esempio per mezzo di grandi illustrazioni o di spiegazioni video), oggetti (in particolare gli strumenti medici) di diverse epoche, documenti storici (dalle fotografie ai giornali agli avvisi pubblici) capaci di far comprendere il vissuto al tempo della peste, del colera o della “spagnola”, documenti audiovisivi e produzioni artistiche – dalla pittura alla letteratura, dalle arti plastiche alla musica – che hanno mostrato e narrato le epidemie stesse.

Il percorso espositivo dà ampio spazio all’espressione artistica, lasciando alla pittura, alle arti plastiche, alla narrazione letteraria il compito di farci capire che cosa ha voluto e vuole dire il vivere in tempo di epidemia, senza dimenticare la musica: sarà una sorpresa scoprire una Cantata per la fine del colera di una grande compositrice tedesca, Fanny Mendelssohn Hensel.

Il contributo delle Teche RAI e altri materiali di archivio permettono di seguire gli sviluppi della recente pandemia, di riconoscere le battaglie del personale sanitario in prima linea in Italia come in Asia e altrove, e di tornare con immagini sempre attuali alla “spagnola” del 1918-19, al colera a Napoli del 1973, al dramma dell’AIDS tra l’Africa e l’occidente. Nell’allestimento curato da Diego Giachello e con le scenografie ideate da Claudia Boasso del Teatro Regio di Torino spicca anche una replica in grandezza naturale (4 metri di altezza) della colonna infame di Milano, che fu eretta in origine per additare all’odio pubblico i presunti “untori”, e che oggi viene ricostruita per ammonirci invece sulla follia del pregiudizio e sulle tragedie di chi ne fu e ne è vittima.

Butta via i fazzoletti: scegli di curare l’allergia

Martedì 6 dicembre presso la sala riunioni della Biblioteca Comunale di Volpiano

Presentazione del libro: Butta via i fazzoletti: scegli di curare l’allergia, non addormentare i sintomi

È possibile scaricare gratuitamente il libro in formato ebook dal sito web
www.buttaviaifazzoletti.it

Martedì 6 dicembre alle ore 21.00 presso la sala riunioni della Biblioteca Comunale via Carlo Botta 26 – Volpiano la dr.ssa Sabrina De Federicis, autrice
del libro “Butta via i Fazzoletti, al suo esordio letterario, racconterà con leggerezza l’esperienza vissuta alla ricerca di una soluzione per superare il problema delle allergie Tra il serio e la comedy spiegherà cos’è la terapia della desensibilizzazione che la Regione Piemonte, ha adottato dal Sistema Sanitario Nazionale per
curarsi definitivamente sostenendo in parte i costi della cura. Con la terapia desensibilizzante si guarisce totalmente dalle allergie evitando così il
peggioramento delle patologie connesse alla marcia allergica, ma purtroppo è ancora poco conosciuta dai medici di famiglia che dovrebbero indirizzare il paziente da un
allergologo: unico a conoscere la cura e ad applicarla con efficacia. Le allergie: molti ne parlano, pochi le curano. Con questo libro, in modo chiaro e leggero, l!autrice vuole tendere la mano a tutti gli allergici per restituire loro il piacere semplice di vivere bene.

Anarchici in corteo, 120 identificati Picchiato un barista

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In tutto 120 gli anarchici identificati dalla Digos nel corteo che si è svolto ieri in solidarietà con Alfredo Cospito, detenuto per l’attentato alla scuola Carabinieri di Fossano nel 2006. Oltre a militanti torinesi erano presenti antagonisti provenienti da  Roma e Genova. Gli investigatori visioneranno i filmati per identificare altri  manifestanti. Al corteo, hanno preso parte circa duecento persone, era partito dopo un presidio davanti al tribunale. I partecipanti hanno fatto scritte su muri di banche e negozi e lanciato bombe carta. Un barista che chiedeva di non imbrattare il suo negozio è stato picchiato e ha riportato ferite al volto alla testa.

Si qualificano Croazia e Brasile e si sfideranno ai quarti di finale

Mondiali Qatar 2022:
Giappone-Croazia 2-4
(dopo i calci di rigore)
Brasile-Corea del Sud 4-1

Proseguono gli ottavi di finale dei Mondiali in Qatar. La Croazia ha superato ai calci di rigore il Giappone, dopo che la partita era terminata 1 a 1.Bene i nipponici nell’arco dei primi sessanta minuti della gara che con un pressing forsennato ha costretto i croati sulla difensiva:poi ai rigori ha la meglio la Croazia,grazie al portiere Livakovic che neutralizza ben 3 dei 4 rigori battuti dai giapponesi.Il Brasile ha sconfitto agevolmente la Corea del Sud per 4 a 1 con il gran ritorno di Neymar che ha disputato un’ottima gara.La nazionale verdeoro si è, nuovamente,dimostrata una super squadra,forte in ogni reparto e con ricambi della panchina pari ai titolari.Croazia e Brasile si sfideranno così ai quarti di finale.

Enzo Grassano

“Nessuno può dirti che c’è solo una canzone degna di essere cantata“

Music Tales, la rubrica musicale 

Nessuno può dirti

che c’è solo una canzone degna di essere cantata

potrebbero cercare di dartela a bere

perché vedere una persona come te

li mette in difficoltà”

Ma devi creare la tua musica

cantare la tua canzone speciale

creare la tua musica anche se nessun altro

canta con te.”

Mama Cass è il simbolo della summer of love: vivi liberamente, suona liberamente, ama liberamente.un’etica positiva, solare che la presenza di ideali degli anni sessanta e lo stile di vita della California degli hippy.

Lei è la voce dei Mamas & Papas (Cass Elliot) nata a Baltimora (con il nome di Ellen Naomi n.d.r.) attraversa la storia del rock americano, segnando con la sua voce la sua imponente presenza scenica il decennio d’oro della musica, e finisce la sua vita nel 1974, proprio quando aveva deciso di non essere più se stessa.

La sua carriera inizia quindi nei primi anni 60 nella scena folk del Greenwich Village di New York.

Mama lavora al guardaroba del club the showplace ed intanto recita nel Musical “the Music Man”.

Canta anche contemporaneamente in un gruppo folk chiamato the Triumvirate.

Nel 1963 questo gruppo cambia nome (ne fanno parte anche Tim Rose e James Hendrix) esordiscono con una reinterpretazione di una famosa poesia per bambini intitolata “wynken, blynken, and Nod”.

Per un anno intero restano sulla cresta dell’onda registrano due album e anche alcuni spot commerciali sperimentando un suono definito pop folk.

Nel 1964 però Tim lascia la

band e da questa scissione nascono i Mamas & Papas ed i Lovin’ Spoonful.

Ellen comincia quindi a cantare in locali jazz.

Un giorno uno dei componenti convince John Philips, nome importante della discografia di quegli anni, ad andarla a sentire.

La sua voce lo incanta e partono tutti insieme per un viaggio ai Caraibi nelle isole Vergini e dopo alcune settimane di sperimentazione con acidi e melodie vocali, settimane in cui si finiscono tutti i soldi, decidono di intraprendere il viaggio verso la terra promessa del rock: la California.

E’ il 1965 e quando arrivano a Los Angeles in cerca di un’audizione, hanno composto una canzone a voi tutti nota che si intitola: “California Dreamin’ ”.

Quello è il pezzo che definisce un’epoca; esce nel novembre del 1965 e all’inizio non ha molto successo, finché una radio di Boston comincia a passarlo senza sosta.

La struttura melodica del pezzo è la descrizione di questa passeggiata in una giornata d’inverno sognando il sole della California, entrano nell’immaginario collettivo di un’intera generazione fino a far arrivare il brano al numero quattro della classifica americana ;

nel 1966 la grande scalata per questo gruppo che si insinua nelle orecchie di mezzo mondo. Ma la guerra in Vietnam sta spegnendo i sogni degli hippy, la Summer of Love è finita e anche i Mamas sono divisi da litigi e tradimenti e dalla troppa libertà nel sesso e nelle droghe.

La musica diventa solo ed esclusivamente più un impegno contrattuale fino a dissolvere il gruppo.


Lei esordisce come solista nel 1968 con il disco “dream a Little Dream” (che amo) seguito da altri singoli portati a termine molto faticosamente per mantenere fede al contratto stipulato con la Dunhill Records.

Faticoso il lavoro senza riscuotere successo quindi Cass vuole liberarsi del suo nome non vuole più essere la voce simbolo degli hippy.

Ellen nata il 16 aprile del 1967 firma un nuovo contratto con la RCA e pubblica altri due album ma ancora una volta il successo non arriva.

La sua carriera svolterà soltanto dopo aver conosciuto il manager di Peter Sellers, Allan Carr.

Quest’ultimo la riporta in un teatro, spingendola nel mondo del cabaret con uno show dedicato interamente a lei che debutta il 9 febbraio del 1973 e trionfa a Las Vegas.

Qui la sua voce torna brillare la trasformazione sembra completa. Nel luglio del 1974 vola a Londra per alcuni concerti Sold Out.

Alloggia nell’appartamento di un amico al numero 9 di Curzon Place
nella zona di Mayfair.

Il 28 luglio telefona alla sua amica Michelle Philips in lacrime, per raccontarle dell’accoglienza trionfale ricevuta, degli applausi del pubblico dell’emozione di sentirsi ancora una grande artista… Il giorno dopo viene ritrovata morta all’età di 32 anni.

La causa ufficiale è un infarto causato dall’obesità e da problemi cardiaci. Nel suo sangue non ci sono tracce di alcol o di stupefacenti era assolutamente pulita e pronta a ripartire ma il grande cuore della madre natura degli hippy non regge più.

Si spegne così, nel sonno, una voce simbolo degli anni 60.

Di fronte ad un insuccesso non ci si deve disperare, perché accade spesso che dai peggiori fallimenti nascono le più belle vittorie.”

Oggi vi propongo una rivisitazione di “Make your own kind of music”

reinterpretato da Paloma Faith. Fatemi sapere la vostra!


CHIARA DE CARLO

https://www.youtube.com/watch?v=PLaMYeMD9V4&ab_channel=MarkSummersCasting

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi da non perdere!
 
Immagine incorporata

 

Schiamazzi notturni Sanzioni a tre locali

seguito delle numerose segnalazioni pervenute dai residenti dell’area pedonale di via Dante di Nanni che lamentavano schiamazzi dovuti all’aggregazione serale e notturna di persone intente a bere alcolici con conseguenti situazioni di degrado e ordine pubblico, il Comando Territoriale III della Polizia Locale ha avviato un’attività di monitoraggio dell’area, dalla quale è emerso che le persone che arrecavano disturbo bivaccavano nell’area pedonale sorseggiando bibite acquistate presso tre esercizi di vicinato che effettuavano la vendita di bevande alcoliche in contenitori di vetro ben oltre le ore 21.00, orario stabilito dalla Giunta Comunale con delibera dell’8 agosto scorso.

Gli agenti hanno dunque sanzionato i tre esercizi di vicinato per ben due volte e, poiché la violazione è stata reiterata, hanno effettuato la segnalazione agli uffici comunali competenti che a loro volta hanno emanato un’ordinanza di chiusura anticipata alle ore 20.00 per due dei tre esercizi, ubicati rispettivamente in via Pollenzo e Via San Paolo. Per il terzo esercizio, ubicato in via di Nanni, è in corso l’iter che porterà allo stesso provvedimento di limitazione dell’orario di vendita.

Questa operazione conferma la bontà del progetto sul controllo della città che si sta attuando con operazioni interforze e con l’impegno a 360 gradi. Aver dato strumenti di sanzionamento anche dal punto di vista commerciale, restringendo le regole, consente di ottenere ulteriori deterrenti per attività illecite all’interno dei minimarket, ma nello stesso tempo, di diminuire i punti di criticità nei quartieri che sono spesso al centro delle denunce dei residenti per il comportamento degli esercenti e di alcuni loro clienti”, afferma l’assessore alle Politiche per la Sicurezza Gianna Pentenero.