ilTorinese

Gemellaggio Leinì- Saint-Egrève: comodato d’uso per l’emporio solidale

Il Consiglio Comunale ratifica l’accordo di convenzione con Leini Live ETS per i locali di via Carlo Alberto (ex Avis) dove sarà ubicato l’emporio solidale.

Il gemellaggio sarà ratificato nel prossimo fine settima in Francia: primo evento, i Giochi olimpici francesi a cui prenderanno parte 10 ragazzi e ragazze leinicesi

 

Leini, 9 novembre 2023 – Il Consiglio Comunale di Leini si è aperto con un minuto di silenzio in memoria di Giuseppe Tempo, più volte Consigliere Comunale e Assessore del Comune di Leini tra il 1970 e il 2005, presidente della Società Agricola Operaia di Mutuo Soccorso e pilastro del Cai, scomparso improvvisamente lo scorso 7 novembre all’età di 89 anni: “Va ricordato come una grande personalità dal punto di vista politico, persona di grande correttezza e competenza e di grandissima moderazione” lo ha ricordato il Sindaco Renato Pittalis.

Nel primo punto all’ordine del giorno, riservato alle sue Comunicazioni, il Sindaco ha riportato ai Consiglieri quanto già comunicato durante la riunione con i famigliari degli ospiti della RSA Capirone: “A seguito della riduzione delle risorse per le Case di Comunità e della scelta di Regione Piemonte di mantenere invariato il numero di quelle previste, riducendo bensì le dimensioni di tutte, si è rilevata l’opportunità di individuare una sede alternativa, il Poliambulatorio di via Volpiano. Sono in corso, al momento, le attività preliminari alla progettazione della Casa di Comunità nella nuova localizzazione, in modo da confermarne l’effettiva adattabilità. Per quanto riguarda l’attuale sede della RSA, non sono più da considerarsi effettive le comunicazioni ricevute dall’ASLTo4 in merito alla messa a disposizione dei locali e all’inizio dei lavori, non sussistono quindi le condizioni per nessuna ipotesi di spostamento degli attuali residenti. Per quanto riguarda il futuro dell’edificio, che è comunque distinto da quello del servizio di RSA che non è e non è mai stato in discussione, l’Amministrazione sta valutando tutte le possibili azioni per intervenire sulle note problematiche strutturali e di sicurezza, ferma restando l’ipotesi di una nuova RSA per i quali sono già stati accreditati dalla Regione Piemonte ulteriori 81 posti in convenzione in aggiunta ai 30 già attualmente convenzionati”.

Nel secondo punto all’ordine del giorno, il Consiglio Comunale ha approvato la 7° variazione al Bilancio che, tra le altre poste, definisce l’applicazione di parte dell’avanzo di amministrazione per il cofinanziamento di due progetti: il primo è Sport nei Parchi, finanziato dal Dipartimento dello Sport con 20.350 euro su un valore complessivo di 42.700 euro, che prevede l’acquisto e l’installazione di attrezzature sportive in un parco cittadino; il secondo è il progetto per il contrasto al gioco d’azzardo patologico, finanziato dalla Regione Piemonte nell’ambito del concorso di idee legato al Piano regionale per il contrasto al GAP per un importo di 17.646 euro.

Nel terzo punto all’ordine del giorno, il Consiglio Comunale ha approvato la convenzione per il comodato d’uso a Leini Live ETS dei locali siti nella palazzina ex-Avis di via Carlo Alberto, nella quale sarà reso operativo l’emporio solidale, previsto nel progetto “Contaminazione di solidarietà” presentato dalla stessa associazione con partner istituzionali e del terzo settore, tra cui Croce Rossa Leini, Fondazione Comunità Solidale, Unione Comuni Nord Est Torino e Comune di Leini, e finanziato dalla Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando B2 BenexBene.

“L’Emporio Solidale – spiega il Sindaco Pittalis – è dedicato a coloro che ancora non sono in carico ai servizi sociali e che nell’Emporio Solidale trovano la via verso la normalità, verso una serenità che va oltre il proprio momento di difficoltà, perché spesa significa casa, e poterla fare significa non avere il problema di mangiare e dar da mangiare ai propri cari. Da qui inizia un percorso, da qui inizia un processo di riabilitazione e di autonomia, ma soprattutto un percorso di ritorno al sociale, di emersione dalla palude del bisogno, grazie a tanti attori che costruiscono un ambiente sano e un circolo virtuoso della lotta alla povertà, ma anche allo spreco: associazioni, cooperative, scuole, insieme per generare un valore non economico, ma sociale”.

Nel quarto punto all’ordine del giorno, il Consiglio Comunale ha approvato la sottoscrizione del gemellaggio con il comune francese di Saint Egrève, facente parte dell’area metropolitana di Grenoble: il comune francese ha una popolazione di circa 15.000 abitanti ed una lunga tradizione in tema di gemellaggi. Il 4 ottobre 2023 il Consiglio Comunale di Saint Egrève ha firmato all’unanimità il protocollo d’intesa per il gemellaggio con Leinì. Nell’attesa di poter sancire ufficialmente la collaborazione, il 20 settembre è giunta dall’Amministrazione di Saint Egrève la proposta di partecipare, nel prossimo mese di luglio, come ospiti, ad un loro progetto Erasmus Plus, finalizzato all’incontro di un gruppo di giovani cittadini europei sul tema comune dello sport. I partecipanti, 5 ragazze e 5 ragazzi tra i 18 e i 30 anni, potranno partecipare ad una settimana di attività, principalmente sportive, organizzate dalla città di Saint Egrève nel periodo antecedente i Giochi Olimpici Francesi.

Il gemellaggio sarà ufficialmente sancito nel corso di una cerimonia che si terrà a Saint Egrève nel prossimo fine settimana: la delegazione leinicese, oltre che da componenti dell’Amministrazione, sarà composta anche da alcuni rappresentanti delle Associazioni del territorio.

“Sono felice di una opportunità di cooperazione transfrontaliera – ha spiegato il Consigliere delegato all’ufficio Europa, Claudio Coriasso, che ha seguito l’iter del gemellaggio – perché sarà una fonte di esperienza internazionale per i nostri giovani e di opportunità di collaborazione e scambio per tutti i cittadini, in particolare per le Associazioni. A un livello più ampio, credo che il gemellaggio sia uno strumento indispensabile per costruire quell’Europa dei popoli che è la migliore strategia per rinsaldare i legami europei e rendere la Comunità Europea un’unione reale, anche nel sentiment di coloro che la compongono, cioè i cittadini”.

Negli ultimi tre punti all’ordine del giorno, il Consiglio Comunale ha corretto un errore materiale nella delibera per le cessioni bonarie dei terreni privati per il collegamento tra via del Santuario e via Mandela, ha costituito il diritto di servitù sull’area in cui è in corso l’edificazione della nuova cabina Enel in via Provana e ha ratificato la convenzione con Unione NET per il servizio di stazione appaltante per le gare del Comune.

Emergenza carcere: visita Pd e Radicali

DOPO L’ULTIMA AGGRESSIONE

A seguito dell’aggressione di un detenuto ad un agente in servizio, avvenuta nei giorni scorsi,  venerdì 10 novembre, una delegazione politica composta da Daniele Valle (Vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte e Consigliere regionale del PD) e Igor Boni (Presidente di Radicali Italiani), visiterà la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno, e nell’occasione incontreranno le rappresentanze dei lavoratori, che da tempo denunciano una drammatica situazione di sovraffollamento, di carenza di spazi, eccessivi carichi di lavoro, tensioni e casi di aggressione.

Al termine della visita, verso le ore 12fuori dai cancelli del carcere si terrà un incontro stampa per illustrare ai giornalisti quanto osservato all’interno della struttura.

“Testimone d’accusa” per la prima volta a teatro al Superga

TSN – Teatro Superga Nichelino (TO)

Sabato 11 novembre, ore 21 

Il migliore dramma giudiziario della maestra del brivido Agatha Christie per la prima volta in Italia a teatro

 

La nuova stagione del TSN – Teatro Superga Nichelino apre sabato 11 novembre con “Testimone d’accusa”: dalla maestra del brivido Agatha Christie, uno dei migliori drammi giudiziari mai messo in scena in Italia. Sul palco Paolo Triestino, Vanessa Gravina, Giulio Corso e altri 9 attori, oltre a uno stenografo che scrive tutti i verbali del processo su una macchina stenografica autentica del 1848 e 6 giurati scelti tra il pubblico e chiamati ad emettere il verdetto. La regia è di Geppy Gleijeses, dopo i grandi successi di Sorelle Materassi, Arsenico e vecchi merletti, Così parlo Bellavista.

Esiste la “commedia perfetta”? Forse sì. Secondo alcuni critici è “Il matrimonio di Figaro” di Beaumarchais, secondo altri è “L’importanza di chiamarsi Ernesto” di Oscar Wilde. Sul più bel dramma giudiziario però non ci sono dubbi: “Testimone d’accusa” di Agatha Christie. Il gioco non verte tanto sulla psicologia dei personaggi (ci aggiriamo tra simulatori occulti, assassini, grandi avvocati) quanto sulla PERFEZIONE del meccanismo. È infernale questo meccanismo, con un colpo di scena dopo l’altro, in un crescendo raveliano, una battuta dopo l’altra. E la costruzione “giudiziaria”? Impressionante per precisione e verità, come se l’avesse scritta il più grande giudice inglese del secolo scorso. Lo spunto, come spesso accade nelle opere della Christie, parte dalla storia di una donna tradita dal marito più giovane; ed è uno spunto autobiografico. L’autrice fu tradita dal primo marito (di cui però portò sempre il cognome) e sposò poi un uomo molto più giovane di lei. Ma bastasse questo… Il film capolavoro che ne trasse Billy Wilder era assai liberamente tratto -la Christie lo considerava il miglior adattamento cinematografico della sua opera-. Il testo teatrale è assai più asciutto, non concede tregua alla tensione, affonda come una lama di coltello affilatissima (letteralmente) nella schiena di chi osserva. Considerare la “maestra del brivido” un’autrice di consumo è come valutare Hitchcock un cineasta di serie B. Agatha è un genio e tale per sempre resterà. E qui, più che in Trappola per topi, più che in Dieci piccoli indiani questo diamante luccica in tutto il suo splendore. Naturalmente metterlo in scena richiede un cast di livello superiore e un realismo (non certo naturalismo) rigidissimi. E una dovizia di mezzi scenografici e recitativi. Io l’ho messo in scena con Giorgio Ferrara, un grande e carismatico attore in genere prestato alle grandi direzioni di Festival e teatri, con Vanessa Gravina, bella, bravissima e impossibile, Giulio Corso, uno dei migliori dell’ultima generazione, e altri 9 attori, tutti perfettamente aderenti ai ruoli. Per chiudere (ed essere più chiaro) vi anticiperò due particolari: in scena avremo lo stenografo che scriverà -con il particolare ticchettio- tutti i verbali del processo su una macchina stenografica autentica del 1948 (la commedia è del ‘53), i sei giurati saranno scelti tra il pubblico sera per sera, e chiamati a giurare e ad emettere il verdetto.

                                                                Geppy Gleijeses

 

Sabato 11 novembre, ore 21  

Testimone d’accusa

Di Agata Christie

Regia di Geppi Gleijeses

Traduzione Edoardo Erba

Con Vanessa Gravina, Giulio Corso

Con la partecipazione di Paolo Triestino

E con Michele Demaria, Antonio Tallura, Sergio Mancinelli, Bruno Crucitti, Paola Sambo, Francesco Laruffa, Erika Puddu, Lorenzo Vanità

Scene Roberto Crea

Costumi Chiara Donato

Artigiano della luce Luigi Ascione

Musiche Matteo D’Amico

Aiuto Regia Norma Martelli

Biglietti: 17 euro galleria, 23 euro platea

La stagione 2023-2024 del Teatro Superga è promossa dalla Città di Nichelino e Sistema Cultura, con il sostegno di Fondazione CRT e Regione Piemonte, firmata dalla direzione artistica di Alessio Boasi, Fabio Boasi e Claudia Spoto, in collaborazione con Piemonte dal Vivo. Produzione esecutiva Fondazione Reverse. Creative mind: Noir Studio.

Info

Teatro Superga, via Superga 44, Nichelino (TO)

011 6279789

www.teatrosuperga.itbiglietteria@teatrosuperga.it

IG + FB: teatrosuperga

Orari biglietteria: mar, gio, ven e sab 16-19; mer 10-13 e 14-19

I biglietti si possono acquistare presso la biglietteria del Teatro Superga, sul luogo dell’evento nei giorni di spettacolo dalle ore 18

Professori e studenti: limiti e novità di un mondo in continua trasformazione

Allora, come lo vogliamo questo docente?

Competente, affabile, simpatico, comprensivo, preciso, serioso, preparato, innovativo, creativo.
Sarebbe meglio fosse sempre disponibile e con un perenne sorriso sul volto a mascherare la stanchezza.
Dovrebbe poi mostrarsi attento ai bisogni delle famiglie e alla quantitàdi compiti assegnati per casa: abbastanza da ripassare gli argomenti ma non eccessivi da intralciare lo sport pomeridiano; egli poi dovrebbe essere sufficientemente accorto da redarguire talvolta lalunno, ma senza arrivare al punto dinserire note sul registro di classe, appassionato e devoto al proprio mestiere, esigente certo, tuttavia non così rigoroso dal sostenere uneventuale bocciatura a fine anno.
Senza tralasciare le skills individuate dalla Commissione Europea che ogni professionista delleducazione dovrebbe avere intrinseche nel DNA, quali laffabulazione, lessere resilienti, possedere unottima gestione dello stress ed una buona abilità nel comunicare e nel cooperare; vi sono inoltre altre caratteristiche, richieste dallopinione comune, che riguardano la capacità diniziativa, di pianificazione e autonomia nel lavoro, nonché discreta attitudine al problem solving ed allauto analisi. Chiude questo infinito elenco di richieste lovvia e dovuta vocazione atta ad intrattenere e affascinare classi colme di adolescenti, propensi a mantenere lattenzione per massimo cinque minuti e ormai disinteressati a quasi tutto ciò che li circonda.

Ora che abbiamo scelto il personale, passiamo oltre: come la vogliamo questa scuola?
Digitale o antiquata, con o senza zaino, con meno o più vacanze?
Vi dico la verità, cari lettori, limpressione personale ovviamente- èche le pretese stiano aumentando a dismisura, così come le prese di posizione per questi diritti che però mai saccompagnano ai sacrosanti doveri.
E in questo singolare momento storico, in cui, per la prima volta, viene effettivamente messa in discussione lessenziale importanza dellistituzione scolastica, per la crescita e la formazione dellindividuo in qualità di futuro cittadino, pare che tutti si sentano in diritto di enunciare la propria verità riguardo a tale sistema educativo, ormai considerato vetusto ed inadeguato.
Mi sento di ribadirlo: le uniche persone in grado ed in dovere qualora lo ritenessero opportuno- di pronunciarsi a proposito di cambiamenti e modifiche al sistema scolastico, sono quelle medesime figure attualmente impiegate negli istituti distruzione, che giornalmente simbattono in numerosi studenti, di età disparate, ciascuno con le proprie peculiarità e le specifiche attitudini.
Un fatto rimane, la scuola di oggi non solo non è quella di ieri, ma non potrà mai diventarlo.
Viviamo ormai in una società che comporta e richiede dei cambiamenti, tra i quali un rinnovato approccio pedagogico-educativo, volto ad accompagnare i giovani nativi digitali lungo il loro percorso di crescita, attraverso unazione formativa che si dimostri al pari con i tempi.
La sfida che devono affrontare i professori oggi è tuttaltro che semplice, evenienza che forse richiederebbe un po più dattenzione e, perché no, un rispetto maggiore.
Ecco il motivo per cui ritengo che una riflessione sia dobbligo.
In questo contesto di evidente mutamento, è facile salire in cattedra permettetemi lespressione- e giudicare le azioni e le decisioni prese dai professori, che talvolta possono passare per superficiali, affrettate o addirittura sbagliate, eppure lerrore più grande, commesso dai più, sta nel dimenticarsi che si tratta di professionisti, esperti del settore educativo, pedagogico e relazionale e, soprattutto, individui abituati a condividere tempo e spazi con i ragazzi, i quali ripeto- hanno abitudini e visioni diverse rispetto a quelle degli adolescenti delle generazioni precedenti.

 

Luso invasivo dei media e la costante presenza dei social nellesistenza di tutti, nonché la generale perdita del riconoscimento dei ruoli istituzionali e familiari, fanno sì  che anche la norma che regola la vita di classe esiga delle trasformazioni, tra queste anche un innovativo rapporto studente-docente.
Ed ecco linghippo: qual è la modalità giusta per avvicinare le nuove generazioni, per ottenere un rispetto che fino a poco tempo fa era dato per scontato, per guadagnarsi la fiducia degli alunni, come conquistare attenzione e collaborare?
Mi hanno molto colpito le parole di Roberto Vecchioni, pronunciate su La 7 a In altre Parole, il programma condotto dal giornalista Massimo Gramellini: Linsegnante non deve essere amico degli studenti. Il docente ha un ruolo e unautorità. Agli studenti deve dare certezze.  
Laffermazione si inscrive in un discorso più ampio, riguardante lepisodio avvenuto in una scuola bolognese, in cui la Dirigente ha proposto precise sanzioni disciplinari per gli studenti bulli, che si sarebbero ritrovati a dover zappare lorto delledificio scolastico mentre rimuginavano sulle proprie malefatte.
In qualità di docente mi trovo più che daccordo sul fatto che non possa nascere una vera e propria amicizia tra professori ed allievi, non solo per i ruoli formali degli uni e degli altri, ma per una serie di altre motivazioni non meno importanti, quali ad esempio la differenza detà, la diversa prospettiva di vita o le difformi abitudini quotidiane che diversificano il mondo gli adulti da quello dei giovani.
In tutta sincerità credo che se è necessario un tale appunto, forse siamo ormai estranei al concetto stesso di amicizia.
Daltro canto, dopo unattenta riflessione basata sullesperienza di questi anni dinsegnamento, mi sento di pormi come una sostenitrice di una tipologia di relazione amichevole, volta a creare un ambiente     dapprendimento positivo e propositivo, pur tenendo ovviamente conto dei doveri e dei limiti annessi non solo alla figura del docente, ma anche a quella dellallievo.
Chi sceglie di fare questo mestiere ha ben chiara linfluenza che puòsuscitare un professore su un ragazzo in fase di crescita e sviluppo, in continua ricerca di approvazione e che si trova nel delicato momento di strutturazione della propria identità.
Per fornire solide basi culturali, linsegnante si avvale delle proprie competenze disciplinari, psicopedagogiche, metodologico-didattiche, organizzative ma soprattutto relazionali, grazie a queste ultime infatti il docente cerca di risvegliare linteresse negli studenti, tenta di appassionarli, di pungolare la curiosità e la voglia di conoscere, qualità che accompagneranno i fanciulli per tutti la vita.

La relazione dunque deve svolgere un ruolo di primaria importanza, èessenziale instaurare un clima accogliente e comprensivo, un contesto educativo adeguato allo svolgimento delle attività scolastiche e consono nel far sentire a proprio agio gli studenti.
Questa è la teoria, poi c’è la realtà dei fatti.
Come concretizzare questi buoni propositi? Come appassionare questi giovani, disillusi e apparentemente privi di interessi? Qual èlatteggiamento più consono per avvicinare tali ragazzi, lasciati sempre più soli davanti agli schermi, eppure eccessivamente protetti, ed inaspettatamente non più abituati a relazionarsi, né tra pari né con gli adulti?
Nessuna verità inconfutabile, solo unopinione personale.
Forse un atteggiamento disponibile e cordiale potrebbe essere una buona idea, qualche battuta per ridimensionare la distanza tra le parti, dei sorrisi per far comprendere che si è comunque parte di una squadra, anche se c’è chi guida e chi segue. Inoltre un comportamento amichevole non significa amico né vieta il diventare autorevole, qualora il momento lo renda necessario.
Sdrammatizzare la lezione, trattare con rispettosa leggerezza un dato argomento o condividere un momento simpatico con i propri studenti, non può di certo essere un male, al contrario, attraverso lo sfoggio di una gentilezza costante ed una condotta genuina e spontanea, si può entrare in relazione anche con gli individui piùostici, che, come sappiamo, sono spesso proprio coloro più bisognosi di attenzioni e fiducia.
E se, infine, dopo essersi compresi vicendevolmente, un alunno si sbilanciasse a chiedere aiuto al docente per una questione di cuore, che male ci sarebbe?
Aprire un dialogo sicuro su questioni più personali, che esulano prettamente dalla didattica, potrebbe essere un modo ulteriore per supportare ladolescente nelle proprie scelte di vita, per sostenerlo di fronte ad una decisione difficile, magari un amore finito o uno appena incominciato, perché vedere in questa tipologia dapproccio un limite, un abbassamento del ruolo di docente e non unopportunità in più, per dimostrasi ancora una volta una guida, un punto fermo, a cui i ragazzi possano far riferimento sempre, e non solo in ambiti nozionistici?
Le mie rimangono domande aperte, che tengono comunque conto del fatto che ogni istitutore, in qualità di professionista, è libero di scegliere il proprio modo di impostare la relazione con la classe, in tal senso gli alunni avranno altresì lopportunità di visionare diverse tipologie dapproccio e potranno imparare a confrontarsi con diversi modelli, modulando il proprio atteggiamento nelle varie situazioni.
Troppo spesso ho sentito sminuire la problematica degli atteggiamenti scorretti degli studenti e troppo spesso ho letto che la colpa va data al professore, che non è in grado di gestire la classe, che non si èimposto sugli alunni, che non è stato capace e via discorrendo.
Il problema è decisamente più complesso e articolato, e riguarda un discorso educativo che non può essere relegato esclusivamente allambito scolastico, inoltre, siamo sicuri che serva davvero piùdistanza e maggiore severità per risolvere tale problematica riguardante un sempre più diffuso disagio giovanile?
La scuola è cambiata, la società anche, eppure i giovani, a mio modesto parere, hanno le medesime fragilità che abbiamo vissuto noi alla loro età, la differenza sta nel come i ragazzi oggi decidono di (non) affrontare gli ostacoli della vita, un po perché il mondo oggi vuole individui inattivi e controllabili, un po perché noi adulti ci crogioliamo in questa contemporanea sindrome dellinfermiere.
Io me li ricordo i miei professori, ognuno con il proprio metodo educativo, e mi rammento bene di come io ed i miei compagni ci comportavamo in maniera differente a seconda di chi entrava in classe.
Anche grazie agli esempi dei docenti che mi hanno accompagnato lungo il mio percorso scolastico sono oggi in grado di ragionare criticamente sulla modalità di relazione da adottare in classe, appoggiandomi alla tipologia educativa che ritengo più vicina al mio modo di essere.
A distanza di tempo mi rendo altresì conto di come non ci sia in realtàun unico archetipo corretto, ogni personale attitudine influisce sulla formazione del carattere dello studente, lo forgia e lo sostiene nei diversi bisogni della vita.
Quel che ricordo bene inoltre è che nessun docente si è mai permesso di giudicare apertamente un collega su come gestiva la classe, né un genitore o una qualunque persona estranea allambito scolastico. Ricordo che lazione educativa non era mai messa in discussione, nétantomeno la figura stessa del docente.
Questo è forse il vero limite da rispettare.

ALESSIA CAGNOTTO 

A 5 anni dalla grande piazza SITAV i lavori dalla parte italiana vanno avanti troppo lentamente

“Spero che la nuova aggiudicataria acceleri”

Di Mino Giachino

Dopo la Marcia dei 40.000 del 1980, la Grande Piazza SITAV del 10 Novembre 2018 fu il secondo momento in cui la società civile di Torino  fece l’interesse pubblico perché salvò l’opera.  Come disse allora Cirio noi riuscimmo a fare ciò che la classe  politica non fu capace di fare. Ottenemmo così  il voto del Senato contrario alla Mozione dei NOTAV e convincemmo la Commissione europea a aumentare il contributo  a favore dell’opera.
A 5 anni data , purtroppo, i lavori dalla parte italiana  vanno avanti troppo lentamente  grazie ai Notav, ma anche Grazie ai Sindaci PD dubbiosi e grazie al freno posto dal governo giallorosso.  Così ora nella attesa di firmare il contratto con la cordata che ha vinto la gara per il tunnel una  parte dei lavoratori che operano nel cantiere vivono momenti di attesa.
Io e  i miei amici di SILAVORO che lanciammo per primi l’idea della Manifestazione in piazza firmando la richiesta in Questura non molliamo l’attenzione.
La TAV rimetterà Torino al centro delle relazioni commerciali e  turistiche del  futuro. Arriveranno investimenti esteri e i ragazzi neolaureati avranno molte  più possibilità di lavoro a Torino. Ecco perché  il modo migliore di ricordare quella giornata e i 40.000 è quello di non mollare la attenzione e di accelerare i lavori .  Lo dobbiamo ai torinesi e piemontesi che non vogliono la decrescita economica e sociale , lo dobbiamo ai nostri figli e e ai nostri nipoti .

Sesso con alunno 14enne, condannata la professoressa

La condanna è di tre  anni e dieci mesi di carcere per una professoressa di scuola media, per abusi sessuali su minore e atti persecutori. Così ha deciso il Tribunale di Cuneo, che ha concesso all’insegnante gli arresti domiciliari. L’insegnante avrebbe avuto rapporti sessuali con un allievo di 14 anni affidatole per  una docenza di sostegno. La Procura della  Repubblica aveva chiesto sette anni mentre i legali della professoressa  avevano sostenuto la tesi di un rapporto alla pari con il minorenne.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Il Tff apre alla Reggia di Venaria con Pupi Avati. Omaggio a John Wayne, a Oliver Stone la Stella della Mole

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OGGI SI E’ TENUTA LA PRESENTAZIONE A ROMA

La 41esima edizione del Torino Film Festival si terrà  dal 24 novembre al 2 dicembre a cura  del Museo Nazionale del Cinema  presieduto da Enzo Ghigo e diretto da Domenico De Gaetano, direzione artistica di Steve Della Casa.

L’immagine guida è dell’artista torinese  Ugo Nespolo, ispirata ad uno dei più  celebri fotogrammi di Sentieri selvaggi di John Ford:  John Wayne ha  tra le braccia Natalie Wood.

Quest’anno il TFF dedicherà un omaggio al famoso attore americano. L’inaugurazione della 41esima edizione si svolge alla Reggia di Venaria.

Sarà ospite d’eccezione della serata – in diretta su Hollywood Party, Rai Radio3 – il regista Pupi Avati, madrina della cerimonia d’apertura Catrinel Marlon.

Tra gli ospiti,  Oliver Stone (che riceverà  il Premio Stella della Mole)  Fabrizio Gifuni, Christian Petzold, Caterina Caselli e Paolo Conte.

E ancora Kyle Eastwood a Drusilla Foer, Mario Martone  Barbara Ronchi, Baloji,  Thomas Cailley,  Roberto Faenza e Laura Morante. Protagonista il  ritorno della commedia, popolare e d’autore.

Auto, Ruffino (Azione): “I lavoratori del Piemonte pagano la crisi. Il Governo dov’è?”

”La presidente Meloni e Adolfo Urso, ministro rottamatore del “Made in Italy”, non stanno toccando palla nella grave crisi dell’automotive che ha investito il Piemonte. Lo storico marchio Lear, fabbrica produttrice di sedili per auto, si prepara a dichiarare in esubero 300 lavoratori, sui 430 di fatto in cassa integrazione dal 2013, per i quali neppure esiste la possibilità degli ammortizzatori sociali.

È solo l’ultimo anello di una catena il cui apice è l’annunciata vendita dello stabilimento Maserati di Grugliasco. La mancanza di prospettive industriali per Lear, che opera sempre a Grugliasco, rimane tale anche nella previsione dei nuovi modelli Maserati, prodotti a Mirafiori, che non dovrebbero superare le 70 unità giornaliere di produzione. Di fronte a uno scenario tanto pesante per i lavoratori, con onde d’urto che investiranno tutto l’indotto del sistema auto, dal governo non è venuta una sola iniziativa. Presenterò nelle prossime ore un’interrogazione urgente al ministro del Made in Italy, denominazione sempre più surreale per un ministero che assiste silente allo svuotamento del sistema industriale italiano e al suo trasferimento all’estero.

Il ministro dovrà spiegare quali iniziative industriali pensa di mettere in campo per salvaguardare la produttività della Lear; quali interventi saranno attivati per evitare il licenziamento dei 430 lavoratori, tutti altamente qualificati nel loro settore; se il governo intende sviluppare una strategia di tutela per quelle isole produttive dell’automotive altamente qualificate, come Lear, ipotizzando anche interventi di sostegno da concordare eventualmente in sede Ue”

Così Daniela Ruffino (Azione), deputata piemontese.

Il cinema italiano celebra Torino: “Il set è servito, otto grandi artisti promuovono la città in occasione delle Nitto ATP Finals

In occasione delle Nitto ATP Finals il cinema italiano  celebra Torino. Si tratta di un progetto attraverso il quale otto grandi artisti promuoveranno la città,  progetto voluto dalla Città di Torino, Turismo Torino e Provincia, in collaborazione con Film Commission Torino Piemonte per celebrare il capoluogo piemontese e presentare l’imminente rassegna tennistica.

Per il terzo anno consecutivo Torino si conferma capitale internazionale del tennis con l’appuntamento delle Nitto ATP Finals, l’ultimo torneo stagionale per i campioni della racchetta, che si sfideranno al Pala Alpitour dal 12 al 19 novembre prossimi.

Come nelle precedenti edizioni la kermesse sportiva diventaun’occasione perfetta per promuovere e far conoscere l’immagine della città a pubblici diversi,  anche al di fuori dei confini nazionali. Si tratta di un’operazione di branding cittadino che quest’anno ha riservato un posto d’onore al mondo del cinema, chiamato a narrare e testimoniare le bellezze della città, sede delle Finals.

Tutto questo attraverso una webserie in otto episodi che rappresenta una contaminazione virtuosa tra il mondo dello sport, la città e la macchina da presa. Il progetto di video storytelling si è  intitolato “Il Set è  servito” ed è stato realizzato dall’agenzia Mate, in collaborazione con Film Commission Torino e Piemonte, Turismo Torino, Provincia e Città di Torino.

L’iniziativa si sviluppa attraverso otto contributi offerti da altrettante stelle del cinema italiano, Dario Argento,  Violante Placido, Luca Zingaretti, Pilar Fogliati, Marco Ponti, Valeria Solarino e Cristiana Capotondi, con la partecipazione di Neri Marcorè, che è  anche protagonista  del video teaser.

“Torino è  pronta per ospitare al meglio le Nitto ATP Finals – ha commentato l’assessore allo Sport e ai Grandi Eventi Mimmo Carretta – con una  ricca programmazione di eventi e iniziative che saranno le portate di un gustoso menù.  Si spazia dagli oltre 50 Talk di  Casa Tennis, alle degustazioni delle eccellenze di Casa Gusto, fino agli eventi più  diffusi  che animeranno le vie e le piazze del centro, culminando nella notte bianca del 18  novembre.  Torino è  pronta ad accogliere al meglio pubblico e turisti che accorreranno numerosi in città  per le Finals e, come ciliegina sulla torta, questo fantastico cast di attori e di registi del cinema italiano, che hanno un legame profondo con la nostra città, saranno i testimonial perfetti delle bellezze e delle caratteristiche che rendono Torino così  speciale agli occhi del mondo”.

All’interno di ogni episodio, tutti i personaggi hanno raccontato il legame con Torino, viatico importante per la carriera di ciascuno di loro. Dal rapporto speciale nato in gita ai tempi del liceo di Luca Zingaretti,  agli esordi nel mondo del cinema di Valeria Solarino, allieva presso la scuola del Teatro Stabile di Torino, passando per i primi passi di Cristina Capotondi nel 1994.

Sono diversi i luoghi cosiddetti iconici che hanno rubato il cuore ad alcuni degli esponenti più  importanti del panorama cinematografico italiano,  il lungo Po,  uno dei posti preferiti  di Pilar Fogliati, il Museo Egizio, location che ha segnato la carriera di Marco Ponti, l’architettura elegante e maestosa del Quadrilatero romano vista attraverso gli occhi di Neri Marcorè.  E non poteva mancare quello straordinario esempio di Liberty che è  Villa Scott, all’interno della quale Dario Argento ha girato alcune scene di “Profondo rosso”.

Cinema e tennis insieme con “Il Set è servito” rappresentano una sintesi creativa tra il mondo del tennis e le APT Finals,  e quello del cinema,  attraverso l’utilizzo di termini dal doppio livello di lettura che contribuiscono a creare un contesto e uno sfondo narrativo capace di esprimere le emozioni degli attori e registi coinvolti,  accomunati da un legame speciale con Torino.  Ad accompagnare le parole dei protagonisti sequenze visive composte da dettagli, scene urbane e paesaggi evocativi studiati per restituire l’anima e la peculiarità al capoluogo piemontese.

A partire dal 9 novembre e fino al 19 novembre Città di Torino, Regione Piemonte, Camera di Commercio di Torino, in collaborazione con Turismo Torino e Provincia e Visit Piemonte, offriranno ai visitatori un ricco programma di Talk, degustazioni, visite guidate, in un’ottica di valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche e storico-culturali di Torino e del Piemonte.

Mara Martellotta

Balcone crolla: donna precipita e finisce in ospedale con altri due feriti

A Levra, nel comune di Corio nel Torinese, un balcone in legno è  crollato, provocando il ferimento di tre persone. Una  donna di 60 anni ha riportato fratture mentre  meno gravi sono gli altri due coinvolti. E’ intervenuto  l’elisoccorso del 118 che ha portato  i feriti all’ospedale. Il balcone ha ceduto forse perché troppo vecchio e fragile.