ilTorinese

Il Centro che ritorna

Insomma, il bipolarismo selvaggio o gli opposti estremismi o l’endemica radicalizzazione della
lotta politica non durano a lungo. Certo, per un arco di tempo anche queste derive possono
risultare vincenti e addirittura permanentiì ma è indubbio che, soprattutto in un paese come
l’Italia, non possono consolidarsi come la regola per eccellenza che disciplina il nostro sistema
politico. E questo per la semplice ragione che nel nostro paese, dal secondo dopoguerra in poi, si
è sempre governato “dal centro” e “al centro”. E la conferma, da ultimo, arriva anche dal
comportamento politico concreto dell’attuale Premier, Giorgia Meloni, che appena è arrivata a
palazzo Chigi si è immediatamente caratterizzata come un leader che governa attraverso le
tradizionali categorie che sono riconducibili alla “politica di centro”.
Ora, però, resta un nodo politico di fondo da sciogliere. E cioè, come può essere possibile che
partiti e movimenti che storicamente e culturalmente sono esterni ed estranei a tutto ciò che è
riconducibile alla “politica di centro” si fanno paladini esclusivi ed interpreti centrali di questa
prassi politica? Possono, cioè, un leader o un partito che fanno della radicalizzazione politica la
loro ragion d’essere e, soprattutto, che individuano nell’avversario politico un nemico implacabile
da delegittimare prima sotto il profilo morale e poi da distruggere sotto il versante politico essere
credibili? Perchè, per limitarsi a due soli esempi concreti, come possono l’attuale segretaria del
Pd Elly Schlein da un lato e Matteo Salvini dall’altro ergersi ad interpreti esclusivi e credibili di una
“politica di centro” nel nostro paese? Un’operazione semplicemente impossibile perchè innaturale
a livello politico, culturale, programmatico e forse anche sotto il versante etico.
Ecco perchè, se gli equilibri politici, soprattutto in vista dell’ormai prossima consultazione
europea, dovessero cambiare a detrimento di chi coltiva alacremente il prosieguo della
radicalizzazione della lotta politica, tocca a tutti coloro che si riconoscono in una cultura di centro
fare un passo in avanti. Non in modo isolato o puramente volontaristico. Ma, al contrario,
attraverso un processo politico e culturale finalizzato ad una profonda condivisione tra tutti coloro
che respingono pregiudizialmente la pericolosa e nefasta tesi degli “opposti estremismi”. È di
tutta evidenza che tocca a quei partiti e a quelle culture politiche che fanno della “politica di
centro” la stella polare della propria presenza politica giocare un ruolo protagonistico. Al di là di
ridicoli personalismi e rivalità da cortile. Certo, sarà necessario individuare un leader unificante e
aggregante di tutte queste forze e movimenti che oggi, purtroppo, sono ancora dispersi e che
continuano ad essere subalterni e gregari rispetto a partiti che coltivano un altro progetto politico
e un’altra prospettiva di governo. Ed è altresì evidente che sarà compito di quelle culture che
storicamente si sono caratterizzate per aver predicato e praticato una cultura e una politica di
centro, giocare ancora una volta in prima linea. Seppur con l’apporto di altri filoni ideali e altre
sensibilità culturali che non si rassegnano a fare i chierichetti della Schlein da un lato o i burattini
di Salvini dall’altro. E la cultura cattolico popolare e cattolico sociale, al riguardo, può rivestire una
importanza decisiva come lo è stata per tutta la prima repubblica e in alcuni sprazzi, purtroppo
brevi e circoscritti, della fase politica che è seguita.
In ultimo, ma non per ordine di importanza, si tratta di un progetto che deve partire dalle forze
politiche in campo e dai leader che interpretano questa potenziale prospettiva. E cioè, per fare
alcuni esempi, da Matteo Renzi ai Popolari, dal civismo presente nelle amministrazioni comunali
alla rete di gruppi e movimenti che rifiutano la divisione secca e inappellabile della politica in due
faide contrapposte e in tutti coloro che non si sono più recati alle urne perchè nauseati da un
conflitto che è solo di potere e che non risponde più alle domande, alle esigenze e alle istanze di
crescenti segmenti sociali, culturali e politici del nostro paese.

Giorgio Merlo

Il Questore sospende bar per 15 giorni

Il Questore di Torino ha sospeso per 15 giorni, ai sensi dell’art. 100 TULPS, la licenza di un bar sito in Corso Benedetto Brin.

A seguito di ripetuti controlli, protrattisi per diversi mesi, dei poliziotti del Comm.to di P.S. Madonna di Campagna, delle Volanti dell’UPGSP e del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte, il bar è risultato luogo di ritrovo di soggetti gravati da pregiudizi di polizia e giudiziari, soprattutto per reati contro la persona, contro il patrimonio, la Pubblica amministrazione, e/o riconducibili allo smercio di sostanze stupefacenti.

Durante un controllo, nel mese di maggio, un avventore, inizialmente seduto ai tavolini, alla vista degli operatori tenta di allontanarsi verso il bagno del locale, ma viene tempestivamente bloccato e trovato in possesso di oltre 56 grammi di hashish. Mentre nel corso di un altro controllo, gli agenti della Polizia Locale sanzionano il titolare a seguito del riscontro di diversi illeciti amministrativi, tra i quali carenze igienico sanitarie, occupazione abusiva della sede stradale e mancanza di adeguata cartellonistica inerente il divieto di fumo.

Già nel 2016 e nel 2018 il medesimo bar è stato oggetto di provvedimento questorile di sospensione della licenza, infatti, a seguito di ripetuti controlli, era stata rinvenuta sostanza stupefacente e appurata la stabile presenza di soggetti gravati da precedenti di polizia e giudiziari in materia di sostanza stupefacente.

Ritenuto che l’esercizio in questione costituisca fonte di concreto e attuale pericolo per la sicurezza di tutti i consociati con indubbi riflessi negativi sull’ordine pubblico, il Questore di Torino, attraverso la locale Divisione Polizia Amministrativa e Sociale, ha disposto, ai sensi dell’art. 100 del Testo Unico Leggi Pubblica Sicurezza, la sospensione dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande all’interno del bar che rimarrà chiuso per 15 giorni a decorrere dal 21 Luglio 2023.

Semplificazione urbanistica, sì alle modifiche

DAL CONSIGLI OREGIONALE  – Il testo del Ddl 267 sull’urbanistica, presentato dalla Giunta regionale per modificare la legge del 2022 “Norme di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia”, è stato licenziato dalla seconda Commissione, presieduta da Mauro Fava. Il testo precedente è stato infatti impugnato dal governo per presunte incostituzionalità.
Relatori del provvedimento di modifica sono stati nominati Valter Marin (Lega) per la maggioranza e Maurizio Marello (Pd) e Francesca Frediani (M4o – Up) per l’opposizione.
Il testo presentato dal vicepresidente di Giunta Fabio Carosso e approvato oggi dalla Commissione recepisce i rilievi fatte negli ultimi mesi dai diversi Ministeri interessati.
Gli ultimi sette articoli della legge 7/2022, che non sono stati modificati, saranno invece oggetto della pronuncia della Corte Costituzionale nei prossimi mesi (probabilmente a settembre o ottobre 2023). La sentenza della Corte stabilirà quindi in maniera definitiva se le competenze sui singoli argomenti trattati dalla legge urbanistica regionale siano della Regione o del Governo.
Al termine della votazione sono intervenuti i consiglieri Alberto Preioni (Lega) e Davide Nicco (FdI) per esprimere soddisfazione per una “ottima riforma urbanistica che va nell’ottica della semplificazione e dello sviluppo urbanistico. Le norme saranno significative soprattutto per il settore edilizio, senza aumentare la cementificazione del territorio perché si tratta di migliorare strutture già esistenti”.
In mattinata si è riunita anche la Commissione Bilancio, presieduta da Sarah Disabato, che ha dato parere positivo alla norma finanziaria del provvedimento

Un pomeriggio a Palazzo Conti di Bricherasio

Visite guidate alla dimora storica sei-settecentesca dei Conti Cacherano di Bricherasio e presentazione dell’ultimo libro di Bruna Macaluso

Domenica 30 luglio

Bricherasio (Torino)

Costruito a cavallo fra Sei e Settecento (ai piedi della collina del Castello, dove sorgevano le fortificazioni distrutte nel corso dell’assedio del 1594 in cui Bricherasio, occupata dai francesi, venne riconquistata dalle truppe dei Savoia dopo quaranta giorni di bombardamento), il “Palazzo dei Conti di Bricherasio” aprirà al pubblico le sue porte e il suo vastissimo Parco, con visite guidate programmate per domenica prossima 30 lugliodalle 14,30 alle 19,30.

Per oltre due secoli, magnifica residenza nobiliare dalle eleganti forme barocche, nel dopoguerra, il “Palazzo” di Bricherasio (piccolo comune all’imbocco della Val Pellice, nel territorio dell’“Unione Montana del Pinerolese”) venne adibito a residenza estiva, per poi passare di proprietà dei Conti Calleri di Sala. Qui visse e morì quel celebre Giovan Battista Cacherano di Bricherasio (1706 – 1782), comandante delle truppe piemontesi e austriache che, il 19 luglio 1747, sconfissero i francesi nella battaglia del Colle dell’Assietta e che, nominato poi “vicerè”, pronunciò proprio all’“Assietta” la famosa frase “Dije a Turin che da sì nojàutri i bogioma nen” (“Dite a Torino che noi da qui non ci muoviamo”) che ha dato origine al termine “bogia nen”, da allora affibbiato, in senso positivo, ai torinesi. A cavallo fra Otto e Novecento, nelle stanze del “Palazzo” visse anche Emanuele Cacherano di Bricherasio (Torino, 1869 – Aglié, 1904) che il 1° luglio 1899, nell’omonimo “Palazzo” di via Lagrange a Torino, convocò un gruppo di aristocratici e notabili torinesi, che proprio nel suo studio al primo piano firmarono l’atto costitutivo di una prima società automobilistica che prese poi il nome glorioso di F.I.A.T. e di cui Emanuele Cacherano figurò fra i soci fondatori insieme, fra gli altri, al senatore Giovanni Agnelli. Lo storico evento venne raffigurato nel dipinto commissionato al pittore amico Lorenzo Delleani, in cui Emanuele è  ritratto proprio nel momento della sigla del documento, in qualità di vicepresidente.

Ma, oltre a queste, di storie nel “Palazzo” di Bricherasio se ne incrociano molte altre: da quella di Sofia di Bricherasio (ultima discendente della famiglia, pittrice e filantropa) a quella di Teodoro, secondo comandante della “Scuola di Cavalleria”, fino a quelle, più recenti, legate alla famiglia dei Calleri e, in particolare, a quell’Edoardo Calleri che fu primo presidente della “Regione Piemonte”, presidente della “Cassa di Risparmio di Torino” e illuminato imprenditore.

Storie che torneranno a rivivere nelle visite organizzata per domenica 30 luglio e aperte non solo all’interno dei numerosi locali della dimora storica, ma anche al magnifico Giardino: qui, le visite saranno condotte da otto studenti dell’“Istituto Agrario” di Osasco che, grazie a un progetto di “Alternanza Scuola Lavoro”, sono stati formati sulle peculiarità di questo polmone verde, oltre 4,5 ettari di Parco, dominato da stili che attingono sia dal giardino inglese sia dalla vena del collezionismo botanico. Oggi vi si possono trovare una cinquantina di specie arboree e venti arbustive per un totale stimato di oltre un migliaio di esemplari.

 Alle 17, nell’ambito del Progetto “Bellezza tra le righe”, è prevista anche la presentazione del libro della bricherasiana Bruna Macaluso “La rotta migratoria dell’anima”, pubblicato da “LAReditore”. Ad accompagnare la scrittrice al piano, l’“Atelier Laumin”ensemble composto da Marta Salmin e Martino Laurenti. Al centro del libro il “viaggiare”, un atto fisico, ma soprattutto uno stato mentale. “In un periodo – annota la scrittrice – di costrizioni sociali e imposizioni mediatiche votate alla paura verso chi/cosa ci sta accanto, la possibile salvezza passa anche attraverso i nostri viaggi interiori, in cui l’anima vaga tra ricordi e luoghi ancora da visitare, alla ricerca di oasi pacifiche e di una salvifica conoscenza del Sé”.

 A seguire, per chi vuole, possibilità di aperitivo nel parco, al costo di 14 euro.

 Il costo di ingresso (comprensivo di visita sia agli interni sia al Parco sia della presentazione) è di 8 euroInformazioni e prenotazioni: tel. 366/6866556 o palazzocontidibricherasio@gmail.com

g. m.

Nelle foto: Esterni e Parco del “Palazzo dei Conti di Bricherasio” e Bruna Macaluso

Assistenza Anpas al Trofeo della Mole

TENNIS IN CARROZZINA

Le associazioni Anpas Croce Verde NoneCroce Giallo Azzurra di TorinoCroce Verde Cumiana e Croce Bianca di Rivalta assicureranno l’assistenza sanitaria a un importante appuntamento sportivo paralimpico: il Trofeo della Mole 2.0 di tennis in carrozzina, in programma da giovedì 27 a domenica 30 luglio a Torino presso il Circolo della Stampa – Sporting di Corso Giovanni Agnelli 45.

La 15° edizione del torneo internazionale, da quest’anno dedicato alla memoria di Mariella Echampe, fa parte dell’Uniqlo Wheelchair Tennis Tour ed è organizzato dalla SSD Volare in collaborazione con l’International Tennis Federation (ITF) e con la Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP); l’evento ha ricevuto il patrocinio della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino, della Città di Torino e del Comitato Italiano Paralimpico (CIP).

Il Trofeo della Mole 2.0 di tennis in carrozzina sarà presidiato, per ogni giornata di gara, da un’ambulanza per il soccorso con relativo equipaggio di soccorritori. Nelle quattro giornate di evento turneranno complessivamente circa una trentina di volontarie soccorritrici e volontari soccorritori Anpas.

Luca Ferrua presidente della Croce Verde None: «Importante essere partner di eventi sportivi sul territorio sempre al fianco di iniziative di immensa qualità sociale con le nostre associate Croce Verde di None e di Cumiana, Croce Giallo Azzurra di Torino e Croce Bianca di Rivalta».

«L’attività sportiva, ancor più per le persone in situazione di disabilità, – commenta il vicepresidente di Anpas Piemonte, Vincenzo Sciortino – è lo strumento principe per la valorizzazione personale e l’inclusione in contesti di vita ricchi di relazioni significative. Favorire tali occasioni è uno degli obiettivi delle nostre Associazioni sul territorio. Ringrazio dunque i volontari impegnati in questa bellissima manifestazione sportiva che da anni si contraddistingue nel panorama degli eventi torinesi».

Il 15° Trofeo della Mole, classificato ITF Future Series (l’entry level della Federazione Internazionale), ospita atleti di ottimo livello appartenenti sia al panorama mondiale che italiano del wheelchair tennis: gli iscritti sono in totale 42 in rappresentanza di 11 nazioni (Italia, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Marocco, Romania, Spagna, Stati Uniti e Svizzera) suddivisi nelle categorie Open Maschile, Femminile e Quad (atleti con disabilità agli arti superiori e inferiori, uomini e donne insieme).

L’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta oggi 80 associazioni di volontariato con 10 sezioni distaccate, 10.310 volontari (di cui 4.122 donne), 5.245 soci, 670 dipendenti, di cui 76 amministrativi che, con 436 autoambulanze, 230 automezzi per il trasporto disabili, 264 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 2 imbarcazioni, svolgono annualmente 570.082 servizi con una percorrenza complessiva di 18.784.626 chilometri.

 

Incinta a 13 anni è abusata dal padre in ospedale

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Orrore all’ospedale Sant’Anna di Torino dove una ragazzina incinta di tredici anni è stata abusata dal padre. Lo scrive ‘la Stampa’ nella cronaca di Torino: l’uomo sarebbe stato ripreso dalle telecamere nascoste dagli inquirenti. È finito manette  in flagranza,  l’accusa è di abuso sessuale aggravato. Il quotidiano scrive che la giovane  è in avanzato stato di gravidanza e se le chiedono chi è il padre del bimbo lei risponde evasivamente. Gli inquirenti attendono le risultanze del test del dna.

In memoria di Marchionne, “Super Sergio”

 

SERGIO MARCHIONNE – 17 Giugno 1952 – 25 Luglio 2015

Duro, determinato, schivo e, a molti, antipatico.

Sì perché essere simpatico a tutti a Sergio Marchionne poco interessava.

Forse per questo, al di là delle celebrazioni di circostanza, sempre più flebili ad ogni anniversario, il suo ricordo viene lasciato colpevolmente sbiadire.

Sarebbe forse ozioso, ma non certamente inutile, pensare a cosa sarebbe stata la FIAT senza di lui e, ancora di più, a cosa sarebbe ANCORA OGGI, la FIAT con lui alla guida.

Lo so. la FIAT non c’è più e il gruppo che l’ha fagocitata fa utili, tanti, ma non in Italia e tanto meno a Torino.

La nostalgia, qualche volta, è canaglia ma in altri casi ci fa ricordare e, seppure più di rado, imparare dalle esperienze che, sedimentando, rendono più evidenti insegnamenti che subito non avevamo compreso.

Sono passati cinque anni e il ricordo di Super Sergio non è quello di un santo, come spesso diventa, nelle celebrazioni, chi in questa vita è stato baciato dalla stella della celebrità, ma quello di una persona per bene e di un grandissimo manager.

Ah, ancora la nostalgia… e il rammarico che la sua lezione non sia stata d’insegnamento al nostro Paese.

Con il sincero augurio che non sia troppo tardi.

LUCA MARTINA

Morta la ragazza che si era tuffata vestita nel Po

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Si trovava da tre giorni ricoverata a Torino nella Terapia intensiva delle Molinette  Nayyab Shehzadi, di 19 anni, la giovane pachistana che abitava a Poirino e che era stata stata salvata domenica nelle acque del Po a Carmagnola. La ragazza stava annegando mentre faceva il bagno vestita per motivi religiosi insieme a due amici. La giovane è deceduta oggi nell’ospedale torinese.

 

La Regione: “A Mirafiori serve produrre un nuovo modello per lo sviluppo dello stabilimento”

“A inizio del secolo a Mirafiori si producevano 400 mila auto, lo stesso numero che si raggiunge oggi con l’intera produzione italiana. Per questo nel confronto con il ministro abbiamo detto chiaramente che, all’interno dell’incremento di volumi al centro dell’ipotesi di accordo a cui il ministero sta lavorando con Stellantis, ci sia una valorizzazione dei singoli stabilimenti, alla luce delle attuali e potenziali capacità produttive. Mirafiori oggi ospita la produzione della 500 elettrica, con volumi di circa 100 mila auto all’anno, ma ha capacità produttiva almeno doppia. Serve quindi un nuovo modello da produrre a Mirafiori in grado di garantire lo sviluppo dello stabilimento e la crescita dei posti di lavoro” dichiara il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio al termine dell’incontro al ministero delle imprese e del Made in Italy con il ministro Adolfo Urso e le altre Regioni che ospitano stabilimenti Stellantis.

 

L’assessore alle Attività Produttive Andrea Tronzano, aggiunge: “Si sta andando nella direzione giusta perché, per la prima volta negli ultimi decenni, grazie al lavoro del ministro Urso si sta affrontando in modo organico la politica sull’auto con idee chiare che tengano conto anche delle richieste che provengono dalla politica e dalle imprese piemontesi”.

 

Durante l’incontro il presidente Cirio e l’assessore Tronzano hanno ricordato l’accordo, siglato con Stellantis e il Comune di Torino, per la realizzazione a Mirafiori dell’hub del riciclo, che consente di mantenere per Torino un ruolo centrale nella filiera della transizione ecologica.

“È importante che nel confronto con Stellantis siano inseriti tutti i livelli: quello produttivo, quello della ricerca e sviluppo, quello ingegneristico e quello della filiera che per il nostro territorio rappresenta una componente strategica irrinunciabile” sottolineano Cirio e Tronzano. Oggi la componentistica legata all’automotive in Piemonte rappresenta oltre 730 imprese, 59 mila occupati e un fatturato che nel 2021 ha raggiunto i 17,6 miliardi di euro. “

 

Per il Piemonte – concludono presidente e assessore- è quindi fondamentale non solo salvaguardare questo comparto ma anche farlo crescere mettendolo nelle condizioni di intercettare la transizione ecologica e le sfide dell’automotive del futuro”.

 

Extinction Rebellion fa campagna sui Toretti

Un gruppo di attivisti di Extinction Rebellion ha incollato in tantissimi Turet di Torino, le fontanelle simbolo della città, dei cartelli con scritto: “Cosa faresti se non ci fosse più acqua?”. L’obiettivo è denunciare le dichiarazioni di diversi ministri del governo italiano che, come si legge sui cartelli, “continuano a minimizzare la gravità della crisi ecoclimatica”. Le frasi fanno  riferimento alle dichiarazioni di ieri mattina di Giorgia Meloni, pubblicate sulla sua pagina Twitter, in cui ha parlato di maltempo in riferimento alle due vittime delle bombe d’acqua in Brianza e nel bresciano.