ilTorinese

Caro bollette e inflazione fanno spendere quasi 4 mila euro in più alle famiglie piemontesi

L’analisi condotta dall’avvocato Patrizia Polliotto, presidente del comitato regionale piemontese dell’Unione Nazionale Consumatori (Unc) rileva che l’aumento dei costi energetici e l’inflazione hanno costretto le famiglie residenti in Piemonte a spendere, in media, 3.800 euro in più nel corso del 2022.

 “Tra le voci di spesa che hanno più contribuito all’incremento del costo medio della vita  ci sono il caro-energia per le bollette di luce e gas (+30%), il caro-carburanti per riscaldamento e trazione (+35%), il caro-alimentari (+25%) oltre al caro libri, abbigliamento e cura della persona, in aumento complessivamente del 10%”, spiega Polliotto.  “Il problema principale sta nella maggiorazione di costi di filiera che ha investito l’industria nel suo complesso, dalle materie prime, alla logistica e trasporto, agli imballi in carta e cartone: che mai come quest’anno  sono stati drasticamente ridotti al minimo sindacale, in termini di quantità di materiale impiegato e decorazione delle confezioni”. In materia di regali di Natale circa il 30% dei piemontesi ha rinunciato a farli, e il 70% li ha acquistati in coppia per amici e parenti. Mentre l’80% dei residenti in Piemonte occuperà invece la tredicesima per coprire  spese di a casa e famiglia.

Rinnovati tutti gli organi direttivi dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino

Ivan Bufalo nuovo Presidente

Da oggi l’Opi Torino, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche, ha un nuovo presidente, si tratta di Ivan Bufalo, infermiere con 25 anni di esperienza nel campo dell’emergenza sanitaria maturata tra il DEA Grandi Traumi dell’Ospedale CTO e i mezzi di soccorso del 118. Esperto in gestione delle emergenze intra ospedaliere, il neo Presidente Bufalo vanta anche una lunga esperienza in ambito formativo e in quello della rappresentanza sindacale.

La nuova presidenza è stata decisa all’unanimità dal nuovo consiglio direttivo nominato con il voto espresso da tutti gli iscritti all’Opi, che si è tenuto poco prima di Natale. La nuova dirigenza rimarrà in carica per i prossimi quattro anni.

Il neo Presidente Ivan Bufalo è già al lavoro negli uffici dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche in via Stellone a Torino.

“Sono grato per la fiducia che ci è stata accordata – ha detto, dopo la nomina, Ivan Bufalo – e sono orgoglioso per il prestigioso incarico che mi viene affidato. Ne avverto tutta la responsabilità e da subito mi impegnerò nell’interesse della professione, dei professionisti e degli assistiti a cui assicuriamo le nostre prestazioni. La priorità – aggiunge Bufalo – ora è quella di avvicinare l’Ordine ai bisogni degli infermieri che operano sul campo per sostenere la loro azione di tutela della salute dei cittadini. Servono interlocuzioni coraggiose che portino a cambiamenti concreti in materia di organizzazione dell’assistenza e di attribuzione delle giuste competenze, in linea con i percorsi di studio e le previsioni di legge”.

Con il nuovo presidente sono stati rinnovati anche gli incarichi del Consiglio Direttivo, ecco l’elenco:

Angelo Scalici, Vicepresidente

Ornella Baldan, Segretario

Fausto Russo, Tesoriere

Giovanni Russo, Presidente CAI

Silvia Ambrosio, Vicepresidente CAI

Federica Sapino, Segretario CAI

Guglielmo Marciamo, Presidente CAIP

Stefania Richiardi, Vicepresidente CAIP

Il Presidente Ivan Bufalo in conclusione ha tenuto a formulare “I migliori auguri di buon lavoro per i prossimi quattro anni di mandato a tutti i 32 infermieri e infermieri pediatrici neo eletti all’OPI di Torino”.

Rifiuti, nuova strategia del Piemonte: ridurre, differenziare, riciclare

Presentato in V Commissione il progetto del nuovo Piano Regionale dei rifiuti.

L’assessore all’Ambiente, Matteo Marnati: «Questi obiettivi e queste sfide ci porteranno ad essere una delle regioni più virtuose d’Italia e d’Europa»

Riduzione della produzione complessiva dei rifiuti, incremento della percentuale di raccolta differenziata all’80%, miglioramento della qualità dei rifiuti differenziati per garantire un tasso di riciclabilità del 65% e riduzione del quantitativo di rifiuti indifferenziati prodotti all’anno per abitante fino ad arrivare dagli attuali 159 chilogrammi a quota 90: sono alcuni degli ambiziosi obiettivi del progetto del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e di bonifica delle aree inquinate, adottato dalla Giunta e presentato  in sede di V Commissione, per poi arrivare in discussione sui banchi di Palazzo Lascaris.

Si conclude un lavoro avviato nel marzo del 2021 basato sulle indicazioni della Giunta e delle osservazioni che sono state presentate. Il piano ha una prospettiva di medio-lungo termine, fino al 2035, con il raggiungimento di obiettivi intermedi previsti per il 2025 e il 2030 e prende in considerazione gli obiettivi nazionali ed europei da raggiungere, soprattutto in tema di raccolta differenziata, percentuale di riciclo e riduzione del ricorso alla discarica.

«Questo nuovo piano – commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati – è molto importante perché potenzierà tutte le filiere dell’economia circolare nell’ottica dell’efficienza e dell’autonomia. Questi obiettivi e queste sfide ci porteranno entro meno di tredici anni ad essere una delle regioni più virtuose d’Italia e d’Europa, attraverso il recupero di quasi la totalità dei materiali provenienti dai rifiuti prodotti.  Abbiamo già raggiunto in anticipo, di quasi due anni rispetto alle nostre previsioni, la percentuale di raccolta differenziata al 65 percento e questa è la dimostrazione che siamo sulla strada giusta.  I rifiuti differenziati sono e saranno le nuove miniere di materiali, con grande risparmio economico per le tasche dei cittadini ma anche un grande beneficio ambientale, azzerando praticamente l’uso delle discariche»

Fra le azioni previste dal piano 2022-2035 dunque la contrazione graduale della produzione totale di rifiuti, l’estensione della modalità della tariffa puntuale (il sistema di calcolo dei rifiuti prodotti dal singolo cittadino o comunque da una singola utenza domestica e non domestica, che consente di determinare una tariffa proporzionale all’utilizzo del servizio di raccolta), la riorganizzazione dei servizi di raccolta estendendo quella a domicilio, il cosiddetto “porta a porta”,  la promozione del compostaggio domestico e ridurre il quantitativo da conferire in discarica in modo da raggiungere, al 2035, l’obiettivo almeno del 5% (l’obiettivo nazionale è del 10%).

Gli step fissati dal piano regionale prevedono:

-Percentuale raccolta differenziata (che nel 2020 era al 65% e oggi al 65,9)

70% al 2025,

75% nel 2030

80% nel 2035

-Produzione pro capite all’anno di rifiuti indifferenziati (quota attualmente attestata su 159 chilogrammi) atteso il passaggio a

126 chilogrammi al 2025

100 chilogrammi al 2030

90 chilogrammi al 2035.

-Percentuale di conferimento di rifiuti in discarica (oggi al 15%)

15% al 2025

10% al 2030

5% al 2035

Il Piano individua inoltre, tramite valutazioni tecniche-ambientali, un sistema impiantistico che si verrà a realizzare al 2035, in cui è previsto il ricorso alla termovalorizzazione solo per le frazioni per le quali non è possibili il recupero di materia, con una conseguente riduzione del conferimento di rifiuti in discarica inferiore al 3%. Il Piano non esclude comunque la possibilità di valutare tecnologie alternative qualora più efficienti, meno impattanti e più affidabili rispetto a quanto al momento è stato individuato

Per quanto riguarda le bonifiche delle aree inquinate, il piano regionale fissa alcuni obiettivi tra i quali, il costante aggiornamento dei siti, la pianificazione degli interventi di bonifica, la semplificazione dei procedimenti amministrativi, l’incentivazione delle tecnologie a basso impatto ambientale e la previsione di strategie per l’inquinamento diffuso.

Suicidi in carcere, Grimaldi (Verdi Sinistra): Le risposte di Nordio non soddisfano

Il Governo Meloni ha rispedito in carcere 700 persone in semilibertà.

 

“Finalmente arriva la risposta del Ministro Nordio a cui, dopo l’ennesima morte, lo scorso ottobre, di un ragazzo nel carcere di Torino, avevamo chiesto di fare chiarezza e dirci come il Governo intendesse agire per affrontare il numero impressionante dei suicidi di detenuti in Italia, il sovraffollamento endemico dei nostri istituti di reclusione, la quantità eccessiva di arresti per reati di piccola entità, l’assenza di adeguata tutela per le persone più fragili condannate alla reclusione. Le risposte del Ministro non ci soddisfano” – dichiara il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, firmatario dell’interpellanza insieme al collega Devis Dori.

 

“Non ci soddisfano perché le tante circolari sull’emergenza suicidi e autolesionismo non bastano: nessuna linea di indirizzo sarà mai sufficiente se non si monitora sulla sua applicazione e non si studia come è cambiata nel tempo la popolazione detenuta” – prosegue Grimaldi. – “La vigilanza da parte del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria negli istituti non avviene; nonostante Protocolli e Accordi fra gli enti, alla Casa Circondariale Lorusso e Cutugno in nessuna sezione entra mai lo psichiatra per una valutazione della vulnerabilità: il solo personale che accede è infermieristico; il supporto psicologico e l’intercettazione degli ‘invisibili’ necessitano di personale adeguato che in questi anni è stato assente e di modalità che al momento non esistono. E certamente l’unità di ascolto della Polizia penitenziaria non è il soggetto adeguato ad attuare l’ascolto empatico. Infine” – conclude Grimaldi – “che dire dei 2.700.000 euro in più stanziati per gli onorari degli esperti, da spendere entro il 31 dicembre? Che cosa accadrà dopo? Di certo non finirà questa emergenza. I suicidi di Alessandro Gaffoglio e Tecca Gambe non possono essere liquidati dicendo che è stato fatto tutto il possibile. La situazione nelle carceri e negli istituti minorili è esplosiva, eppure la risposta del Governo Meloni al sovraffollamento è stata il ritorno in cella, allo scadere dell’anno, di 700 persone in semilibertà che da due anni e mezzo usufruivano di licenze al loro domicilio. Che senso ha?”.

“The Fabelmans”, una lettera d’amore al cinema e alla propria famiglia

Steven Spielberg si racconta

PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione

Era già un’intenzione e un progetto sul finire degli anni Novanta, si sarebbe dovuto intitolare “I’ll Be Home”, la scrittura originale quella della sorella Anne. Ma la storia era ancora di quelle che disturbano, che non si sa bene come verranno accolte, immatura, troppo privata, troppo personale. Oggi, prima che partano le immagini di “The Fabelmans”, suo trentaquattresimo film, dal prodigioso “Duel” in poi, Steven Spielberg è lì a ringraziare il pubblico di aver scelto la sua storia, “una lettera d’amore al cinema e alla mia famiglia”, e di averla scelta sul grande schermo. Un bel numero, se s’immagina oggi che il ragazzino Sammy (l’alter ego nitido e specchiante di Steven) a sei anni, nel ’52, aveva una paura folle ad entrare in un cinema. Sarebbero state le parole del padre Burt/Arnold, ingegnere informatico, tutto legato alla tecnologia e spinto a spiegargli in pochi attimi dei 24 fotogrammi al secondo, e della madre Mitzi/Leah Adler, pianista concertista che per i figli ha abbandonato la carriera, fantasiosa, pronta a sussurrargli che i film sono sogni che non avrebbe mai più dimenticato, a spingerlo a godersi “Il più grande spettacolo del mondo” di DeMille, affascinato e sbalordito, bocca e occhioni spalancati. Poesia e tecnologia che per l’autore oggi settantaseienne sarebbero state una vera bibbia, due mondi diversissimi pronti tuttavia a incontrarsi. Perché allora non provare, nel salotto di casa, a ripetere con i piccoli vagoni di un treno, con una macchina altrettanto piccola, e soprattutto con la cinepresa di mamma quel disastro ferroviario che lui ha visto sullo schermo?

È un personale amarcord (una dolce e affettuosa malattia che in questi ultimi tempi ha travolto parecchi registi, da Branagh al nostro Sorrentino, da Inàrritu a Cuaròn, da Almodovar a Bruni Tedeschi, raccontare al pubblico, svelarsi, esplorare quelle giovinezze che ti avrebbero segnato e accompagnato per la vita intera), che si dipana attraverso l’Arizona e l’Ohio sino alla California, mentre il fuoco sacro prende sempre di più e Sammy/Steven coinvolge famigliari e amici nella costruzione delle sue prime pellicole, ogni immagine rigorosamente in super8, divertimento sempre più incalzante che molti continuano a definire hobby ma che per il giovane autore è già un’esperienza seriamente intesa, che lo spinge a guardare ben oltre la propria età. Filmini girati nel deserto, piccole masse di comparse fatte muovere (“The Last Gun”, un western amatoriale della durata di 8 minuti è del ’59, due anni dopo girerà “Escape to Nowhere”, 40 minuti di ambiente bellico), carrellate mettendo la cinepresa su una carrozzina, gli scoppi, gli spari simulati, i piccoli trucchi: ogni cosa alla base di creature venute dallo spazio, di animali della preistoria che invadono nuovamente il nostro mondo, di squali che terrorizzano il mare e le spiagge, di archeologi impacciati ma sfacciatamente avventurosi, di terrore nei campi di concentramento e di ebrei salvati dalla lotta di un caparbio industriale tedesco, di una bambina con un cappottino rosso tra i rastrellamenti nel ghetto, di scambi di spie e di presidenti assassinati, di rifugiati a vita nel viavai continuo di un aeroporto, di ragazzi innamorati travolti dall’odio di due gang rivali.

Amore per il cinema ma anche immersione nella vita (nella limpida quanto coinvolgente scrittura del regista e di uno dei suoi abituali collaboratori, Tony Kushner, il mai troppo lodato autore teatrale di “Angels in America”), in quella vita che ti presenta il conto con il divorzio dei genitori e con lo choc procurato, che ti fa trovare dinanzi a te il bullismo e l’antisemitismo, tra le pareti di una scuola, dove la frequentazione è divenuta sinonimo di terrore (“avevo paura di andare a scuola, di tornare a casa da solo e di incontrare nuovi coetanei, perché temevo che seguissero le teste calde che mi disprezzavano e passandomi accanto gridavano ‘sporco ebreo’”, ebbe a dire in un’intervista al “Corriere” poco più di una quindicina di anni fa). A rifugio non resta che la magia della pellicola, girare e tagliare e incollare, magia che è invenzione e realtà, magia che può anche ferirti, che ti lascia scoprire cose che non vorresti vedere (la gita tra i boschi, la sguardo sull’innamoramento di mamma Leah verso lo “zio” Bennie, qui dovuto soprattutto alle luci di Janusz Kaminski, la successiva divisione di una famiglia da sempre unita), che esalta ed emoziona, che muove sorrisi e drammi, che intravede e confonde,  che è pronta a tradire la visione di un personaggio, di un’eroe, come accade con il compagno di scuola, immortalato nelle gare della “marinata” finale ma che in quell’esaltazione non si riconosce. Spielberg – con la collaborazione dei “suoi” attori, da una entusiasmante Michelle Williams (nella prossima cinquina degli Oscar?) a Paul Dano alla felicissima sorpresa che è Gabriel LaBelle -, in estrema sincerità, si racconta, tra divertimento e commozione, spiega il proprio “orizzonte”, quello che un grande regista, uno di quelli che più lo hanno segnato, un giorno in modo burbero gli ha insegnato.

Due grandi figure del cinema si guardano, uno davanti all’altro in quell’ufficio degli studios, un inizio e un tramonto, due strade egualmente importanti. Tra i due quel filo che si chiama magia.

Edilizia popolare, fondi in arrivo

 PER I COMUNI AD ALTA INCIDENZA DI ALLOGGI SOCIALI PER NUMERO DI ABITANTI

Lassessore regionale alla Casa, Chiara Caucino: «In questo modo rimborsiamo i Comuni che gestiscono gli immobili di edilizia residenziale pubblica, ringraziandoli per il grande sforzo profuso e auspicando che queste risorse vengano impiegate sempre nel campo del sociale, a sostegno dei più fragili».

La Regione, grazie al lavoro dellassessore regionale alla Casa, Chiara Caucino, e dei suoi dirigenti, ha emesso una determina che stanzia 250mila euro di rimborsi a favore dei Comuni con alta incidenza di alloggi sociali per numero di abitanti.

Le risorse regionali andranno distribuite a sei Comuni piemontesi: Rosazza (6 alloggi) e Veglio (29 alloggi) nel Biellese Roaschia (11 alloggi), Montezemolo (21 alloggi) e Celle di Macra (6 alloggi), nel Cuneese e Villadossola (487 alloggi), nel Verbano Cusio Ossola, secondo la seguente tabella:

La novità è stata comunicata dalla Regione ai Comuni interessati, attraverso una lettera.

«Con questa azione – spiega lassessore Caucinoandiamo a rimborsare quei Comuni- che ringraziamo per lo sforzo profuso in questi anni –  che hanno impiegato le loro risorse per gestire le case popolari, dando loro una meritata boccata dossigeno in un momento non certo facile per le pubbliche amministrazioni».

«Il mio auspicio – prosegue lesponente biellese della giunta regionale – è che, laddove possibile, queste risorse vengano reinvestite nel sociale per iniziative a favore dei più fragili e bisognosi, considerando lemergere delle nuove povertà, frutto delleffetto a lungo termine della pandemia sulla nostra economia e le nefaste conseguenze della guerra in Ucraina».

Conclude Caucino: «Per quanto riguarda, invece, più in generale, ledilizia residenziale pubblica, i miei obiettivi restano chiari: Sfittanza zero, ovvero rendere assegnabili il maggior numero di alloggi possibile,Illegalità zero, ovvero aumentare, anche grazie alle soluzioni tecnologiche, la sicurezza degli abitanti delle case popolari, e Abusivismo zero, ovvero combattere, insieme alle Forze dellOrdine e alla Magistratura, il fenomeno delle occupazioni abusive degli stabili».

Vandali danneggiano albero di Natale al centro commerciale

I carabinieri sono intervenuti al centro commerciale Mondojuve. Un gruppo di ragazzi  ha infatti danneggiato l’albero di Natale all’ingresso e una delle porte di accesso alla galleria dello shopping. I teppisti erano però già fuggiti prima dell’arrivo dei militari.

(foto archivio)

A Capodanno nuovo spettacolo del duo cabarettistico torinese Marco e Mauro “Tut a post”

Sabato 31 dicembre

Teatro Concordia, Venaria Reale (TO)

Gran Galà di Capodanno

 

Musica, divertimento e comicità nel “Gran Galà di Capodanno” con il nuovo spettacolo del duo cabarettistico torinese Marco e Mauro “Tut a post”e la partecipazione straordinaria di Luca Frencia nel suo music show. 

“Tut a post” è un omaggio al Piemonte ma soprattutto ai personaggi che hanno reso importante la regione, nello stile canonico di Marco e Mauro che il pubblico apprezza da ormai una trentina d’anni. Con una comicità fatta di gag, battute irriverenti, spaccati di quotidianità vissuta, raccontati con il “colore” piemontese, “Tut a post” raccoglie i pezzi migliori e più gettonati di Marco e Mauro.

A condividere con loro il palco, Luca Frencia e la sua band in un travolgente music show: un concentrato di energia dove personalità ed esperienza si incontrano creando un ensemble dinamico e giovanile dal sound frizzante con un repertorio globale, dalla tradizione ai ritmi attuali.

A mezzanotte brindisi con panettone artigianale in un tris di finger food gourmet in compagnia degli artisti.

 

Sabato 31 dicembre

Gran Galà di Capodanno

Ore 21.15 accoglienza in teatro

Ore 22.15 si alza il sipario con Marco e Mauro

Ore 00.00 brindisi in compagnia degli artisti

Ore 01 music show con Luca Frencia

Biglietti: intero 50 euro + d.p. – ridotto under 10 euro 25 + d.p.

Biglietti disponibili su Vivaticket e Ticketone

Biglietti: intero 50 euro + d.p. – ridotto under 10 euro 25 + d.p.

 

Info

Teatro della Concordia, corso Puccini, Venaria Reale (TO)

www.teatrodellaconcordia.it

011 4241124info@teatrodellaconcordia.it

 

La Regione rilancia e finanzia i Distretti del Commercio

 

IN PROVINCIA DI TORINO FINANZIATI 18 PROGRAMMI PER 5 MILIONI DI EURO

Il Presidente Cirio e l’assessore Poggio: «Il più importante investimento regionale di sempre sul commercio di prossimità, incrementati i fondi da 5 a quasi 9 milioni di euro»

 

La Regione ha pubblicato la graduatoria dei Comuni che si sono aggiudicati i fondi regionali dedicati ai progetti strategici dei Distretti Diffusi e Urbani del Commercio. Sono 32 i programmi finanziati per un ammontare complessivamente di 8.832.989 di euro.

«Si tratta del più grande investimento degli ultimi anni sul commercio di prossimità – hanno spiegato il presidente Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura Turismo e Cultura, Vittoria Poggioun segmento produttivo che costituisce buona parte dell’ossatura economica del Piemonte. Abbiamo incrementato da 5 a quasi 9 milioni i sostegni economici. Lavoriamo con sindaci e amministratori per rafforzare i sistemi locali che servono anche a riqualificare intere porzioni di territorio».

DETTAGLIO DEI PROGETTI FINANZIATI IN PROVINCIA DI TORINO

Al Comune di Ivrea sono stati assegnati 292.306 euro per la sistemazione dell’area mercatale di via circonvallazione, Placemaking e place managment e di arredo urbano della città.

A Settimo Torinese per il progetto strategico di rafforzamento delle capacità competitiva del distretto e per la riqualificazione di alcuni spazi pubblici sono stati assegnati 292.306 euro.

Al Distretto del Commercio di Nichelino per il progetto «un mercato per il commercio» sono stati assegnati 292.000 euro con i quali saranno riqualificazione alcune aree mercatali e realizzata la «Cassetta degli attrezzi» per la digitalizzazione delle imprese.

Al Distretto Urbano del Commercio di Venaria Reale sono stati assegnati 292.306 euro per il progetto «shopping cultura Benvenuti a Veneria» che prevede una serie di interventi di arredo urbano e l’installazione di nuova segnaletica.

Al Distretto Diffuso del Commercio «Dalla Dora al Chiusella» (capofila Pavone Canavese) sono stati assegnati 235.106 euro per l’allestimento di una nuova segnaletica informativa e per l’allestimento di «infopoint» nella zona ovest e sud del Distretto.

Al Distretto Diffuso del Commercio «Terre canavesana» con capofila il Comune di Castellamonte sono stati assegnati 213.600 euro per un progetto di riqualificazione e arredo delle aree «Cuore del commercio».

Il Distretto Diffuso del Commercio del Chierese con capofila il Comune di Riva Presso Chieri, è stato finanziato con 292.306 euro per la concessione di contributi alle Imprese commerciali e ristorative che operano sul territorio del Distretto e per il progetto di consegna della spesa a domicilio.

Il Distretto Diffuso della collina Morenica con capofila il Comune di Rivoli, è stato finanziato con 289.365 euro per un progetto di installazione di elementi di arredo lungo le vie commerciali della zona.

Al Distretto Urbano del Commercio di Chivasso sono stati assegnati 292.211 euro per un progetto di valorizzazione del commercio tra tradizione e innovazione; il completamento di impianti di filodiffusione per i portici di via Torino e di miglioramento delle parti esteriori delle attività commerciali di viale Matteotti Vittorio Veneto.

Al Distretto Urbano di Moncalieri sono stati assegnati 292.306 euro per una serie di interventi di abbellimento urbano, allestimento vetrine; corsi di formazione e aiuti alle imprese.

Al Distretto del Commercio di Torino sono stati assegnati 292.306 euro per il progetto «Lumen qualità urbana commercio Torino» che prevede la riqualificazione di porzioni di piazza Castello, via Po e piazza Vittorio Veneto e l’infrastrutturazione multimediale di un tratto dei portici di via Po.

Al Distretto Urbano del Commercio di Carmagnola sono stati assegnati 291.040 euro per la riqualificazione urbana di Via Valobra tra Largo Vittorio Veneto e Via Cantù e per l’installazione di pannelli promozionali del Distretto.

Al Distretto Diffuso Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone sono stati assegnati 263.200 euro per attività di formazione sull’utilizzo delle piattaforme online e delle strategie di marketing.

Al Distretto del Commercio di San Benigno Canavese sono stati assegnati 292.306 euro per la riqualificazione urbanistica di via Roma e piazza Vittorio Emanuele.

Al Distretto Urbano di Collegno sono stati assegnati 290.000 euro per il progetto «Collegno luminosa»; miglioramento delle infrastrutture per eventi e manifestazioni; riqualificazione dell’arredo urbano.

Al Distretto Urbano «Vivi Alpignano» sono stati assegnati 292.306 euro per un progetto che prevede la riprogettazione e l’allestimento di piazza Caduti e del rilancio del commercio locale.

Al Distretto del Commercio di Piossasco «Colline del Sangone» sono stati assegnati 257.200 euro per l’installazione di nuove vetrofanie; installazioni luminose; segnaletica distrettuale; Festival del Distretto.

Al Distretto Diffuso del Ciriacese e del basso canavese sono stati assegnati 238.273 euro per attività di formazione e informazione; attività di monitoraggio sugli standard di servizio al cittadino e dell’offerta commerciale del Distretto.

Anpas, servizio civile: in provincia di Torino 162 posti disponibili

C’è tempo fino al 10 febbraio 2023 per presentare domanda di partecipazione a uno dei progetti di servizio civile universale da realizzarsi in un’associazione Anpas del Piemonte. Un’opportunità per ragazze e ragazzi di età compresa fra i 18 e i 28 anni, spendibile in un eventuale futuro professionale in campo sanitario. In Piemonte le associazioni Anpas mettono a disposizione dei giovani in totale 375 posti e nello specifico 162 posti disponibili nelle associazioni della provincia di Torino.

L’attività prevede soprattutto servizi di trasporto sanitario di emergenza/urgenza 118 in ambulanza e trasporti sanitari di accompagnamento per esami clinici o terapie continuative. Anpas Comitato regionale del Piemonte avvierà infatti i propri progetti di servizio civile negli ambiti del trasporto infermi per i servizi di tipo socio sanitario, del soccorso in emergenza 118 e nel settore educazione e promozione culturale.

Elenco Associazioni Anpas della provincia di Torino (totale 162 posti disponibili)

Croce Verde Bricherasio (12 posti); Volontari Soccorso Sud Canavese di Caluso (4 posti); Vasc Volontari Assistenza Soccorso Caravino (3 posti); Croce Verde Cavour (6 posti); Croce Verde Cumiana Onlus (6 posti); Anpas Comitato Regionale Piemonte Onlus (3 posti); Associazione di Volontariato Ivrea Soccorso (6 posti); Croce Verde None (10 posti); Croce Bianca Orbassano (12 posti); Croce Verde di Perosa Argentina Onlus (6 posti); Croce Verde Pinerolo (12 posti); Croce Verde Porte (6 posti); Croce Bianca Rivalta (6 posti); Croce Verde Rivoli (14 posti); Pubblica Assistenza Sauze d’Oulx (2 posti); Volontari Croce Verde Bessolese di Scarmagno (2 posti); Croce Verde Torino (20 posti); Croce Verde Torino sezione di Ciriè (3 posti); Croce Verde Torino sezione Alpignano (2 posti); Croce Verde Torino sezione Borgaro (2 posti); Croce Verde Torino sezione di San Mauro T.se (2 posti); Croce Verde Torino sezione Venaria Reale (2 posti); Croce Giallo Azzurra Torino (4 posti); Croce Verde Vinovo Candiolo Piobesi (8 posti); Croce Bianca Volpiano (5 posti); Croce Bianca del Canavese di Valperga C.se (4 posti).

Per orientare le ragazze e i ragazzi nella scelta dei progetti di servizio civile e negli adempimenti richiesti, Anpas Piemonte ha predisposto un sito web dedicato http://serviziocivile.anpas.piemonte.it/.

La durata del servizio è di 12 mesi. Ai volontari in servizio civile spetta un assegno mensile di 444,30 euro per un impegno settimanale di 25 ore. La presentazione delle candidature va fatta esclusivamente su piattaforma on line del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale: https://domandaonline.serviziocivile.it entro le ore 14.00 del 10 febbraio 2023.

I progetti di servizio civile in Anpas che riguardano l’ambito del socio sanitario in Piemonte prevedono lo svolgimento di servizi socio-sanitari sia su pulmini sia su autoambulanze per quei cittadini che devono effettuare terapie come dialisi, trasporti interospedalieri, essere dimessi da ospedali o case di cura, frequentare centri diurni di socializzazione o riabilitazione. In molti casi gli utenti possono essere persone con disabilità che spesso necessitano di essere accompagnate negli spostamenti in quanto non autosufficienti o perché bisognose di particolari accorgimenti durante la fase del trasporto.

I progetti di servizio civile in Pubblica Assistenza Anpas nel campo del soccorso di emergenza 118 in Piemonte includono, oltre alla possibilità di effettuare i servizi sociali precedentemente descritti, anche l’impiego in servizi di emergenza urgenza 118.

I volontari in servizio civile saranno quindi impegnati nel ruolo di soccorritore in ambulanza e in tutte le mansioni riguardanti le attività di emergenza e primo soccorso. I progetti prevedono l’inserimento e il tutoraggio degli operatori volontari in servizio civile a partire da una puntuale formazione certificata dalla Regione Piemonte e da un successivo periodo di affiancamento a personale più esperto.

I progetti nel settore educazione e promozione culturale hanno il fine di divulgare tra gli studenti delle scuole superiori e tra la cittadinanza la cultura del volontariato assistenziale e del primo soccorso nonché promuovere stili di vita più sani e salutari.