ilTorinese

Un atto rivoluzionario? Fare i congressi democratici nei partiti

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

A volte gli atti rivoluzionari che possono cambiare il destino della politica e del suo modo d’essere
nella società sono rappresentati da gesti apparentemente normali e del tutto scontati se non
addirittura banali. E, di conseguenza, antichi se non vecchi. Mi riferisco, nello specifico, alla
celebrazione dei congressi dei partiti. Attenzione, non mi riferisco a quei congressi dove vige la
regola non scritta della “democrazia dell’applauso”, come la definiva con precisione molti anni fa
Norberto Bobbio. Ovvero, congressi dove “il capo” si può solo applaudire e venerare salvo
l’emarginazione prima e la sostanziale espulsione poi dal partito stesso di chi osa dissentire o
contestare il “verbo” del capo.
Certo, non è affatto facile invertire la rotta e tornare a partiti autenticamente democratici e
realisticamente contendibili al proprio interno; a partiti dove c’è rispetto e tolleranza per la
minoranze e, in ultimo, ad una selezione democratica e trasparente delle varie classi dirigenti a
livello nazionale e a livello locale. Tasselli, questi, che appaiono quasi lunari da raggiungere in un
contesto dove prevalgono altri disvalori e altre prassi. E cioè, dal criterio della fedeltà assoluta al
capo partito al sostanziale annullamento della dialettica politica interna; dalla presenza di sole
correnti di potere – come capita prevalentemente nel Pd – alla cronica assenza di un “pensiero
lungo” che anima il confronto e il dibattito; dalla nomina centralistica dei vari dirigenti al cambio
repentino della strategia del partito perchè sempre in balia dell’umore del capo. Il tutto, come
ovvio, sacrificato sull’altare dei partiti personali, o del capo, o proprietari, o familisti. E, di
conseguenza, il dibattito politico non può che essere compresso e drasticamente limitato.
Ora, se interpellati, i vari capi partito giurano che i prossimi congressi – democratici e partecipativi
– scioglieranno tutte le contraddizioni che hanno caratterizzato in questi ultimi anni i vari soggetti
politici e assisteremo, quindi, ad assise democratiche, trasparenti e caratterizzate da metodi
ispirati alla meritocrazia, al consenso e alle regole. Presumibilmente, regole democratiche e
realmente partecipative. Come ovvio, si tratta di promesse che sino ad oggi non hanno avuto una
significativa traduzione nella prassi concreta della vita dei vari partiti nel nostro paese.
Ecco perchè, in assenza di segnali concreti e tangibili, forse è arrivato il momento che, al di là
delle dichiarazioni pubbliche e solenni che vengono quotidianamente pronunciate, è appena
sufficiente copiare – sì, copiare – quello che nella prima repubblica capitava nei congressi dei
partiti democratici. Cioè in quei partiti, la Dc soprattutto, dove la regola democratica era il
principio aureo che disciplinava e caratterizzava la celebrazione dei congressi interni. E q u e s t e
regole democratiche caratterizzavano la vita interna di quasi tutti i partiti, Pci escluso, perchè in
quel grande partito vigeva quel “centralismo democratico” che era la perfetta antitesi rispetto ad
una procedura e ad un metodo autenticamente democratici.
Per questi semplici motivi, e al di là dei solenni pronunciamenti, si tratta banalmente di
scopiazzare ciò che capitava nella Dc e in altri partiti per restituire i soggetti politici contemporanei
– ormai diventati prevalentemente cartelli elettorali – alla democrazia e ad una cultura fatta di
trasparenza e di collegialità. Al punto in cui siamo, però, conteranno solo i fatti, i comportamenti e
gli atteggiamenti concreti. Tutto il resto appartiene solo alla propaganda, alla demagogia e,
soprattutto, alla ipocrisia di chi dice una cosa e ne fa esattamente un’altra.
Giorgio Merlo

Torna il mercato della terra di Slow Food

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Questa domenica sul piazzale di fronte a Eataly Lingotto.

 

Ritorna dopo la pausa estiva l’appuntamento domenicale con il Mercato della Terra di Slow Food: domenica 24 settembre, dalle ore 9 e fino alle 19 sul piazzale di fronte a Eataly Lingotto in via Fenoglietti 14.

Anche questa volta sarà coinvolta una selezione di produttori tra i migliori del territorio: produttori di Presìdi, Maestri del Gusto, aderenti al Paniere dei Prodotti Tipici della Provincia di Torino e molto altro. Al centro dell’attenzione stagionalità, biodiversità e filiera corta.

I produttori presenti domenica saranno:

  • Cascina Bonetto | Lusernetta (TO). Antiche varietà di mele piemontesi Presidio Slow Food: fresche e trasformate (succo, aceto, pacioc)
  • Cascina Piola | Capriglio (AT). Peperone di Capriglio Presidio Slow Food: fresco e trasformato
  • Cucun | Saluzzo (CN). Trasformati a base di Ramassin della Valle Bronda Presidio Slow Food: succo, sciroppo, liquore, composte
  • Green Italy | Borgomasino (TO). Trasformati a base di canapa
  • Il miele di Laura G. e Beelovers | Portacomaro (AT). Miele di alta montagna Presidio Slow Food
  • La Bessa | Magnano (BI). Nocciola Tonda Gentile Trilobata
  • La Monetina d’argento |Torino. Lollipop alla frutta e composte.
  • Mosto Ardente | Castellino Tanaro (CN). Senape di Langa e salse al peperoncino
  • Pane Urbano | Cantavenna (AL). Pane artigianale da farine biologiche e lievito madre
  • Società Agricola Pozzatello | Orbassano (TO). Sedano rosso di Orbassano Presidio Slow Food e frutta e verdura di stagione
  • Zafferano di Pralormo | Pralormo (TO). Zafferano bio

Al Mercato della Terra di Torino naturalmente non si farà soltanto la spesa. Come accade in tutti gli altri mercati contadini di Slow Food, alla compravendita si affiancanoattività di didattica: occasioni perfette per approfondire e scoprire le eccellenze e le tradizioni del territorio e non solo. In particolare, assieme a Mosto Ardente la Scuola di Eataly organizza l’esperienza “La senape dal chicco al piatto”: laboratorio pratico per imparar ei segreti per un’ottima senape, come quella di Dijon ma nella versione langarola. Bisogna prenotare il proprio posto suwww.torino.eataly.it.

Il mio vestito non è un invito

Anche quest’anno, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, organizzerò una serie di eventi.

Ho sempre pensato che le panchine rosse, le scarpe rosse, i girotondi e analoghe manifestazioni siano perfettamente inutili, perché non sono necessarie a ricordare a chi abbia perso una sorella, la madre o la figlia per mano di un femminicida o se la ritrovi sfigurata dall’acido che il fenomeno non soltanto è vivo e ben radicato, ma i casi sono in aumento, almeno nel nostro Paese.

Tuttavia è opportuno far conoscere a chi sia vittima di stalking, di violenza psicologica, fisica e sessuale quali mezzi e quali supporti la legge metta a disposizione delle vittime perché troppo spesso queste si sentono abbandonate, lasciate in balìa di persone che sembrano più curiose che interessate ad aiutare e, ancor più, portare a conoscenza di eventuali vittime in che modo altre vittime siano riuscite a recidere il legame con l’orco.

Il cosiddetto codice rosso, cioè la serie di norme approvate nel 2019 (legge 69), ha apportato sostanziali modifiche al codice penale ed a quello di procedura penale in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. Si pensi, per esempio, che nel caso di vitriolage (cioè la deturpazione del viso mediante acido) è prevista una pena da 8 a 14 anni di reclusione; se dal fatto deriva la morte della vittima, la pena è dell’ergastolo.

Ma le novità più importanti introdotte dal codice rosso sono il patrocinio gratuito per le vittime, cioè pagato dallo Stato senza riferimento ad altri requisiti (reddito, ecc.), e la procedibilità d’ufficio. Cosa significa questo? Prendiamo, ad esempio, l’art. 572 c.p. “Maltrattamenti contro familiari e conviventi”. Si può procedere d’ufficio, quindi anche in assenza di una querela sporta dalla vittima ma, ad esempio, quando il vicino di casa della vittima chiama le forze dell’ordine perché sente urlare, piangere o la madre della vittima percepisce che qualcosa non vada. Da notare che il minorenne che assiste ai maltrattamenti è considerato persona offesa dal reato.

La procedibilità d’ufficio ha risolto uno dei principali impedimenti della giustizia: la paura da parte della vittima di ritorsioni da parte del compagno violento per averlo denunciato.

Vista così l’intera questione della violenza di genere sembrerebbe andare verso una soluzione; purtroppo no, anzi. La riforma Cartabia, dal nome dell’allora Ministro che ne fu l’autore, nelle intenzioni dell’ideatrice avrebbe dovuto snellire tutta la giustizia accorciando i tempi, digitalizzando, e così via  Peccato che, prevedendo il ricorso a personale a tempo determinato fino ad un massimo di neanche tre anni, abbia visto una fuga di questi addetti verso lavori a tempo indeterminato con il risultato che alcuni tribunali ora non riescono a smaltire gli arretrati con il rischio di far cadere in prescrizione numerosi procedimenti.

Finora, però, abbiamo parlato solo dell’aspetto punitivo del problema; sarebbe opportuno, in una società che si reputa civile, educare i cittadini al rispetto non soltanto delle donne o di qualcuno, ma di tutte le persone, indipendentemente da genere, religione, ceto sociale, reddito, ideologia politica o tendenze sessuali.

Escludendo i soggetti di interesse psichiatrico, quali gelosi patologici e schizofrenici, sembrerebbe evidente che i comportamenti che generano poi la violenza domestica e fisica siano prevalentemente di origine culturale: la femmina dev’essere sottomessa al maschio, la moglie deve servire ed obbedire mentre il maschio sviuppa le piaghe da decubito sul divano davanti alla tv, il marito può uscire con gli amici e andare alla partita di calcetto mentre la moglie, riordinata la casa e messi a nanna i figli, potrà guardare un reality alla televisione.

Una speranza sembra venire dai giovani che, complice gli scambi culturali con Paesi più evoluti del nostro e lontani da slogan mediatici inutili, hanno appreso cosa sia la parità di genere, hanno capito che in una coppia entrambi devono contribuire alla gestione della casa e della vita comune, che hanno entrambi gli stessi diritti e doveri; forti preoccupazioni destano alcuni stranieri per i quali la moglie è un intermezzo tra il marito ed il materasso o un punching ball di carne.

Io ritengo che l’educazione debba partire innanzitutto dalla famiglia, arrivando alla scuola quando ormai l’imprinting è avvenuto e, con esso, talvolta la deprivazione affettiva: in alcune famiglie arretrate si continua a sperare che il figlio sia “maschio”, neanche dovesse zappare la terra o portare in spalla il cemento, dimenticando che ora è possibile assegnare ai figli entrambi i cognomi e che, dunque, è possibile perpetuare il cognome della famiglia anche in assenza di eredi maschi. Che dire poi dei ruoli tipicamente maschili o femminili, quali operaio, magazziniere, vigile del fuoco, imbianchino o taxista che sono ancora visti come mestieri tipicamente maschili o, per contro, segretaria d’ufficio o cassiera del supermercato, tipicamente femminili.

Molti uomini commentando la mia attività in favore delle donne mi domandano chi me lo faccia fare a perorare una causa che non mi riguarda; rispondo che non è questione di aiutare una donna o che io sia maschio. Se le donne ricevessero il rispetto che meritano e gli uomini guardassero alle donne come ad individui aventi pari diritti e non ad esseri sottomessi, non sarebbero soltanto le singole donne a trarne vantaggio ma l’intera società, alla quale appartengo anch’io, come loro.

Sergio Motta

Adrenalina e competizione all’ippodromo di Vinovo

Cosa fare all’Ippodromo di Vinovo quando non c’è il trotto? Semplice, aprire le porte e ospitare gli amici. Ci saranno corse mercoledì 27 settembre e ancora il 4 ottobre con i due Criterium Torinesi per i puledri di 2 anni. Ma in mezzo ci sarà anche molto altro, perché gli eventi si inseguono e rendono indimenticabile l’inizio dell’autunno nell’impianto torinese.

Il weekend a cavallo fra il 30 settembre e il 1° ottobre sembra fatto apposta per divertirsi e partecipare. Tutto comincerà sabato, subito dopo pranzo, con la 1^ edizione del “Vinovo Motor Event”, organizzata da 9000 RPM in collaborazione con HippoGroup Torinese ed il Ristorante La Scuderia, con il patrocinio del Comune di Vinovo. In esposizione lungo tutta la pista e nell’area circostante supercar e tuning, track, stand a tema e molto altro. Ingresso libero per tutti, con possibilità di passare il pomeriggio in ippodromo e cenare negli stand di street food e le tante offerte gastronomiche proposte dal Ristorante La Scuderia (prenotazioni al 345 7787032). Attorno alle 21.30 poi il concerto della Sharyband, apprezzatissima Cover Band che riesce a mettere insieme ogni anno più di 200 date. Sarà un omaggio ai grandi brani dagli anni ’70, ’80 e ’90 con uno show imperdibile e gratuito. Tutto dal vivo, tutto spettacolare, tutto da vivere all’insegna del più sano divertimento.

Ed è solo l’inizio, perché domenica 1° ottobre ci sarà la seconda parte. Il via al mattino con la 6^ edizione di HippoRun, quest’anno esclusivamente sulla distanza dei 10 Km, organizzata dall’ASD Podistica Torino. Una gara competitiva FIDAL e una non competitiva (anche con nordic walking) sulla stessa distanza. Partenza alle 09.30 dal retro della Palazzina di Caccia di Stupinigi e arrivo all’interno dell’Ippodromo di Vinovo, con ultimi 900 metri all’interno della pista del trotto. Info: www.podisticatorino.it

Dalle 13.00 poi e fino a tarda sera, torneranno le emozioni del “Vinovo Motor Event” sempre con ingresso gratuito per il pubblico. Info e prenotazioni: 331/8208246.

Giachino denuncia la scritta ingiuriosa sulla targa di Corso Regina

L’ex sottosegretario Mino Giachino scrive al sindaco Stefano Lo Russo:

Caro Sindaco,
In corso Regina Margherita alla altezza del Rondò della Forca comprare questa scritta vergognosa contro la Regina Margherita e contro la Storia di Torino e dell’Italia.
I Savoia non hanno solo unito l’Italia, grazie al lavoro intenso di Cavour sostenuto da Vittorio Emanuele II,  ma hanno anche il merito di aver costruito le prime Ferrovie e di aver deciso finanziato e iniziato i lavori di costruzione del primo Traforo Alpino al mondo .
Nel 1857 il piccolo Stato sabaudo ebbe il coraggio e la determinazione che mancano e latitano nei giorni nostri se pensiamo ai tempi lunghi della TAV, che abbiamo salvato alla grande  manifestazione di piazza Castello. Ti prego di intervenire urgentemente.
La segreteria del sindaco ha risposto a Giachino informandolo di avere segnalato il caso all’assessora Foglietta, per competenza

Controllo delle grondaie a Sauze in vista dell’inverno

SAUZE D’OULXIn vista dell’inverno torna d’attualità il tema del corretto funzionamento delle grondaie. Ecco allora l’invito dell’Amministrazione Comunale alla cittadinanza relativamente al controllo del corretto funzionamento delle grondaie di abitazioni private che interessano strade pubbliche.

L’Assessore ai Trasporti Davide Allemand illustra la tematica: “Abbiamo deciso di invitare i cittadini residenti e non, a controllare ed eventualmente ripristinare, il regolare funzionamento delle grondaie dei propri edifici, entro l’inizio della prossima stagione invernale. Questo affinché durante la stagione invernale non vi siano perdite sulle strade comunali, che andrebbero quindi ad interessare il manto stradale, causando formazioni di ghiaccio pericolose per pedoni e autoveicoli in genere, non imputabili al corretto funzionamento del servizio di sgombero neve comunale”.

L’Assessore Allemand aggiunge una raccomandazione: “Vogliamo ricordare che chi risultasse inadempiente durante la stagione invernale verrà raggiunto da apposita ordinanza, atta a obbligare l’opera di ripristino ed eventuali danni a persone e cose derivanti dalla non ottemperanza al seguente invito, saranno imputabili esclusivamente al proprietario dell’immobile inadempiente. Tutto ciò è per la sicurezza di tutti i cittadini del nostro Comune, nonché per i turisti o chiunque in genere transiti sulle nostre strade”.

I gioielli CreaTo di Barbara Lorenzo e i profumi di Laura Vanetti a Casa Zuccala

MARENTINO – Le essenze Casa Zuccala parfum di Laura Vanetti si sposano perfettamente con le creazioni di gioielli artigianali  CreaTo di Barbara Lorenzo per celebrare la donna attraverso due must, i profumi e i gioielli.

Saranno esposte a Marentino,  a Casa Zuccala, il 24 settembre prossimo dalle 10 alle 19.

“Con Laura condivido la creatività  – ha spiegato Barbara  Lorenzo – Lei l’ha espressa nei profumi, io nei miei gioielli, l’artigianalità  rappresenta il nostro valore aggiunto. A Marentino presenterò una selezione delle mie collezioni, dagli orecchini in legno della linea Art dedicati a grandi opere artistiche e ai loro creatori. Leggeri, colorati, tra questi quelli dedicati a Frida kHalo, una grande donna che amo e che ha ispirato la mia creatività.

Sarà  poi presente la collezione Ceramiche, che spazia dagli orecchini ai bracciali, colorati e allegri, adatti a serate di gala e alla donna che ricerca nella semplicità l’eleganza.

Il vero protagonista è l’upcycling.

“Ho raccolto la sfida – spiega Barbara Lorenzo – della sostenibilità  e l’ho tradotta in una collezione chiamata “Officine” che recupera, dando nuova vita e aumentando il valore degli oggetti, indirizzandoli verso una fine diversa o verso utilizzi in ambiti diversi. È  il caso dei dadi e delle rondelle che solitamente sono utilizzate in edilizia. La mia creatività mi ha portato a realizzare gioielli molto originali, unici e ecosostenibili”.

“Ci sarà anche spazio per gioielli più semplici. È  il caso della  collezione di Natale che propone anelli e bracciali in tema”.

“La Fiera del Miele e Marentino mi ispirano con l’operosità  instancabile delle api. I miei gioielli sono come il miele, sono preziosi perché artigianali e figli di una continua creatività  e curiosità.

Con Laura vi aspettiamo a Casa Zuccala!”

Casa Zuccala, via Profonda 0, Marentino

MARA MARTELLOTTA

ULTIMO GIORNO – “Cosa è l’uomo, perché te ne curi?”, 30 anni di Banco Alimentare

Una mostra fotografica per narrare un’attività trentennale

 

Questo il titolo di una mostra fotografica per raccontare i trenta anni del Banco Alimentare del Piemonte, scoprire attraverso le immagini il valore della persona e far riflettere ognuno di noi su come sia possibile contribuire al bene comune. La presentazione avviene alle ore 18 del 20 settembre presso la piazza dei Mestieri in via Durandi 13, a Torino, nel corso di un incontro per approfondire il tema con ospiti e amici.

Le immagini sono state realizzate dal fotoreporter  Daniele Solavaggione e intendono offrire uno sguardo  privilegiato sull’impatto che l’associazione  e la rete di 568 strutture caritative convenzionate hanno avuto e hanno sulla vita delle persone in situazioni di vulnerabilità.

La mostra è  suddivisa in sezioni tematiche, dal recupero all’attività,  dalle mense dell’emporio, al sostegno, dall’aiuto sanitario alla formazione e accoglienza delle persona, ed è  ospitata all’interno di Together, evento organizzato in piazza dei Mestieri dal 18 al 23 settembre, che prevede una settimana di 15 appuntamenti  tra incontri, testimonianze e spettacoli, per fornire una chiave di lettura della realtà  che ci circonda e generare un senso di comunità.

L’incontro che sarà correlato alla mostra sarà moderato dal presidente del Banco Alimentare Salvatore Collarino e vi parteciperanno Sergio Rosso, presidente  degli Asili Notturni Umberto I, che parlerà  di “I bisogni degli ultimi”; Paolo Cortese, Comandante della Polizia Municipale di Novara, che parlerà  dell’”emergenza ucraina”; Daniela Ventura, dell’Associazione Filadelfia Torino, che parlerà  di “incontrare la solitudine”. Gerardo Gatto, presidente del Banco Farmaceutico,  parlerà  della “povertà sanitaria” e Claudia Alessandri, responsabile della Caritas Inter-parrocchiale Cittadella della Carità  di Bra, parlerà  di “Come fare rete”.

La mostra rimarrà visitabile alla piazza dei Mestieri fino al 23 settembre 2023 e sarà successivamente  riproposta nelle sedi decentrate del Banco Alimentare e in altre location. Attraverso le immagini gli spettatori potranno cogliere i volti illuminati dalla speranza di chi ha ricevuto un pasto, una casa; di chi ha messo a disposizione la propria professionalità per ridare benessere e l’impegno continuo delle centinaia di volontari che donano il loro tempo per dedicarsi agli altri.

Ogni foto esposta è  riflesso di questo impegno del lavoro, della dedizione e dell’amore per gli altri.

MARA MARTELLOTTA

Castello di Miradolo: Italo Calvino. Immagini e note a piè di pagina