Alice Ravinale
Presidente Gruppo consiliare regionale
Alleanza Verdi Sinistra
Un perfetto piatto unico ispirato alla cucina indiana.
Un piatto salutare e sfizioso che unisce le proprietà delle verdure a quella dei legumi. Un piatto davvero invitante, profumato e gustoso.
Ingredienti (per 4 persone)
250gr.di ceci secchi
2 Peperoni di media grandezza (giallo e rosso)
3 Carote
1 cipolla
2 spicchi d’aglio
3 zucchine
Pochi spinaci
200ml di latte di cocco
1 pezzo di zenzero fresco
2 peperoncini secchi
1 cucchiaino di cumino
1/2 cucchiaino di canella in polvere
1 cucchiaino di curcuma
Brodo vegetale
Prezzemolo, sale, olio q.b.
250gr. di riso Basmati
Mettere i ceci a bagno in acqua fredda per 12 ore.
Preparare le verdure tagliate a tocchetti.
Scolare e sciacquare i ceci e cuocerli in pentola a pressione per 15 minuti con una carota, un pezzo di sedano, mezza cipolla, una foglia di alloro (brodo vegetale).
In una larga padella rosolare la cipolla affettata e l’aglio tritato con poco olio, aggiungere i ceci e le verdure, insaporire e coprire con il brodo dei ceci. Insaporire con lo zenzero grattugiato e le spezie. Cuocere per 30 minuti, aggiungere il latte di cocco e lasciar consumare un poco, regolare di sale e cospargere con prezzemolo tritato. Servire subito con riso basmati bollito.
Paperita Patty
- Incrementare la capacità di ricerca, sviluppo e innovazione delle piccole e medie imprese con sede operativa o produttiva in Piemonte incentivando l’inserimento di figure altamente qualificate provenienti dal mondo pubblico della ricerca è l’obiettivo che la Giunta regionale si pone con l’approvazione di una nuova misura, denominata “Matchin”, che stanzia 5 milioni di euro a valere sulle risorse del Fesr 2021-27.
Previste agevolazioni sia per l’assunzione di ricercatori da parte delle pmi che per la messa a disposizione temporanea di ricercatori da parte degli organismi di ricerca. In questo modo sarà possibile abilitare un raccordo sistemico tra il settore pubblico della ricerca e il mondo produttivo, creando un ambiente favorevole all’inserimento e alla crescita professionale di giovani talenti e ricercatori nonché all’innovazione delle imprese.
Il bando, che sarà pubblicato entro la fine dell’anno, vuole pertanto consentire alle pmi di ottenere lo sviluppo delle competenze per la transizione industriale, l’imprenditorialità e l’adattabilità ai cambiamenti e l’incremento della capacità d’innovazione, in coerenza con gli obiettivi della Strategia di Specializzazione Intelligente (S3) 2021-27 della Regione Piemonte.
«L’obiettivo della Regione è creare un legame sempre più stretto tra ricerca e impresa, tra innovazione accademica e applicazione produttiva – dichiara il presidente Alberto Cirio – In Piemonte abbiamo università e poli di formazione e ricerca straordinari che coltivano innovazione e talenti: incentivare la messa a terra di questo patrimonio, facilitando il trasferimento tecnologico e la transizione industriale rappresenta un’opportunità in più che mettiamo a disposizione del nostro tessuto imprenditoriale per affrontare le sfide di crescita del futuro».
«Con Matchin vogliamo rafforzare quel ponte strategico tra formazione, ricerca e impresa che rappresenta la chiave per la competitività del nostro sistema produttivo – evidenzia Elena Chiorino, vicepresidente della Regione e assessore all’Istruzione, Lavoro e Formazione professionale – L’innovazione non nasce per decreto, ma dall’incontro tra il sapere e il saper fare, tra il talento dei nostri ricercatori e il coraggio degli imprenditori. Come Regione Piemonte crediamo che investire sulle persone significhi investire sul futuro della nostra Nazione: per questo stiamo costruendo un ecosistema in cui chi studia e ricerca possa trovare in Piemonte un terreno fertile per crescere, lavorare e innovare».
«Con l’approvazione di questa nuova misura di finanziamento, la Regione pone un ulteriore tassello per il rafforzamento del sistema produttivo locale – sostiene l’assessore allo Sviluppo delle Attività produttive Andrea Tronzano – L’inserimento di ricercatori universitari nelle piccole e medie imprese, creando un ponte concreto tra il mondo accademico e quello produttivo, rappresenta una straordinaria opportunità per stimolare l’innovazione e favorire la crescita delle aziende, e consente alle nostre imprese di avere accesso a conoscenze e competenze avanzate per affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione. Sono convinto che questo intervento darà un impulso significativo all’economia regionale e alla creazione di un ecosistema innovativo sempre più competitivo».
«Questa importante misura, che finanzia l’inserimento di figure altamente qualificate nel mondo delle pmi, permette di migliorare notevolmente le competenze nel settore della ricerca, dello sviluppo e dell’innovazione in un processo produttivo che diventa sempre più “altamente tecnologico” – puntualizza l’assessore all’Innovazione Matteo Marnati – Più lavoro competente va a favore della tecnologia e rafforza la capacità di innovazione delle nostre imprese».
L’iniziativa della Regione è stata accolta con soddisfazione da Stefano Corgnati, rettore del Politecnico di Torino, Cristina Prandi, rettrice dell’Università di Torino, e Menico Rizzi, rettore dell’Università del Piemonte Orientale: “Si tratta di una misura innovativa, mai sperimentata prima sul territorio nazionale, che riconosce il valore strategico dei ricercatori e delle ricercatrici come ponte tra università e imprese. Con Matchin i nostri Atenei si confermano motori dello sviluppo del territorio, valorizzando i talenti formati negli atenei piemontesi e mettendo a disposizione delle imprese competenze tecnico-scientifiche all’avanguardia e trasversali che i ricercatori hanno nel proprio dna: flessibilità e capacità di operare in contesti complessi e in continua evoluzione, pensiero critico, attitudine a risolvere problemi e a collaborare in modo interdisciplinare, orientamento ai risultati e all’innovazione. Una misura che rafforza la competitività delle imprese del territorio e al tempo stesso offre ai ricercatori interessanti opportunità di sviluppo professionale, in un’ottica di crescita condivisa dell’intero ecosistema regionale”.
Vannacci a Torino: “Il buon senso è morto”
IL TORINESE WEB TV
Di Francesco Valente
L’on. Roberto Vannacci, a margine del convegno “L’impatto del disagio sociale delle periferie torinesi sul sistema sicurezza”, ci ha rilasciato una breve intervista.
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Il Piemonte valorizza le aree interne
“La nuova programmazione 2021–2027 punta a consolidare un modello di sviluppo duraturo e coerente per tutto il Piemonte. Con l’ampliamento della strategia per le aree interne alle due nuove aree della Valsesia e delle Terre del Giarolo, la Regione rafforza la strategia di lungo periodo per le aree interne, garantendo una visione unitaria e un presidio regionale più forte nei processi di attuazione.
La Valsesia e le Terre del Giarolo si aggiungono alle quattro aree pilota Valle Maira e Grana, Valli dell’Ossola, Valle Bormida e Valli di Lanzo che restano parte integrante della strategia piemontese. Continueremo infatti ad accompagnarle nella realizzazione dei 126 progetti avviati, per oltre 48 milioni di euro di risorse programmate, e a sostenerle anche attraverso fondi aggiuntivi dedicati al sistema produttivo locale, come è stato fatto recentemente con risorse in più. Proprio domani avremo un incontro di aggiornamento sui percorsi di realizzazione dei progetti previsti. Un confronto fondamentale tra gli attuatori e la struttura della Regione che in questi mesi ha dato importanti risultati.
La scelta compiuta dalla Regione risponde al principio di equilibrio territoriale e alla necessità di rendere strutturale l’esperienza maturata, ampliando la rete delle aree beneficiarie e assicurando continuità, efficienza e pari opportunità di sviluppo a tutti i territori piemontesi.
Stiamo lavorando a una lettera da inviare al Ministro per rappresentare con chiarezza il percorso che il Piemonte ha scelto. La nostra richiesta sarà quella di inserire nuovamente le quattro aree interne iniziali nella strategia Snai.
Un percorso inclusivo, che tiene insieme le esperienze maturate e apre nuove opportunità per i territori che ancora non ne hanno beneficiato”.
La chiusura del 2025 per il terziario torinese si configura come una fase di stabilizzazione con segnali di cauto ottimismo. Le imprese di commercio, turismo e servizi manifestano una crescente capacità di affrontare il fabbisogno finanziario, aspettative più solide per il periodo natalizio e una fiducia che, pur rimanendo prudente, registra una timida inversione di tendenza. A delineare il quadro è l’ultima edizione dell’Osservatorio Congiunturale Ascom Confcommercio Torino e provincia, a cura di Format Research e realizzato con il sostegno della Camera di commercio di Torino.
Il sistema produttivo del terziario si conferma pilastro economico e sociale del territorio: 108.000 le imprese attive (pari al 75% delle imprese extra-agricole), con 382.000 addetti (57% dell’occupazione locale) e un valore aggiunto di oltre 17 miliardi di euro (47% del totale).
Gli indicatori congiunturali mostrano una tenuta complessiva: l’indice di fiducia si attesta a quota 30, stabile da marzo, ma comunque al di sotto della media nazionale (36); l’occupazione resiste (indice 46 identico al trimestre precedente), mentre la capacità di copertura del fabbisogno finanziario migliora (indice 46, cresce di un punto rispetto a settembre e di 4 rispetto a giugno). I ricavi si mantengono su livelli costanti (indice 41), con attese in leggera crescita per il quarto trimestre, sostenute anche dai consumi natalizi.
Particolarmente significativo il tema dei grandi eventi. Il 95,2% delle imprese ne riconosce il valore strategico per Torino, e oltre l’83% ne apprezza la capacità di generare relazioni commerciali, rafforzare la reputazione urbana e innescare dinamiche virtuose in termini di visibilità e attrattività. Il 77% delle imprese del commercio al dettaglio valuta come ‘medio-alto’ il coinvolgimento della città negli eventi e nelle iniziative di richiamo turistico. Solo il 16% giudica basso il livello di partecipazione. Il 76% ha fiducia nella capacità della città di generare benefici attraverso gli eventi.
Nella top list dei grandi eventi ritenuti più utili in termini di ritorno di immagine e impatto economico, al primo posto il Torino Film Festival (21 – 29 novembre 2024), seguito dal Salone Internazionale del Libro (15 – 19 maggio 2025), Torino Comics (11–13 aprile 2025), Nitto ATP Finals (10 –17 novembre 2024) e Artissima (1 – 3 novembre 2024) . Eventi che, per le imprese, rappresentano occasioni concrete di posizionamento e apertura a nuovi pubblici. Alcuni operatori, in particolare nel settore dei pubblici esercizi, segnalano la necessità di un miglior allineamento tra programmazione e orari di apertura per intercettare appieno le opportunità economiche generate.
«L’Osservatorio ci restituisce l’immagine di un sistema imprenditoriale che, pur tra incertezze e costi crescenti, sta cercando un equilibrio stabile – dichiara Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia –. Torino ha saputo reinventarsi a partire dal 2006, quando con le Olimpiadi Invernali ha iniziato a intuire la possibilità di una vocazione turistica. In questi vent’anni si è fatta apprezzare per la capacità organizzativa dei grandi eventi, che attirano sempre più visitatori da tutto il mondo. Con essi è cresciuta una filiera professionale che oggi rappresenta un tassello importante dell’economia: le guide turistiche GIA, che accolgono e raccontano il territorio; gli albergatori di Federalberghi, attori primari dell’ospitalità; le agenzie di viaggio FIAVET, che intercettano nuovi flussi e opportunità; i pubblici esercizi e i ristoranti EPAT, che offrono ai visitatori il meglio dell’enogastronomia e del divertimento; e naturalmente tutti i negozi, cuori pulsanti dei nostri quartieri. I grandi eventi non sono solo momenti di visibilità: sono infrastrutture relazionali, leve di posizionamento e moltiplicatori di valore urbano. Sta a noi tutti sfruttarli con intelligenza, affinché diventino una voce strutturale della nostra economia».
Il mercato del lavoro si conferma stabile: l’indice dell’occupazione nel terziario torinese per il terzo trimestre 2025 è fermo a 46, sotto la media nazionale (48), e le previsioni per dicembre 2025 non indicano variazioni. La capacità di copertura del fabbisogno finanziario migliora rispetto ai primi mesi dell’anno.
«I dati sugli occupati dell’area metropolitana torinese confermano il valore economico e sociale del nostro comparto – evidenzia il direttore di Ascom Confcommercio Torino e provincia Carlo Alberto Carpignano -. Su oltre 670.000 addetti il 57% è impiegato nel terziario: di essi il 24% è impiegato in grandi imprese, ma il 46,7% è occupato nelle microimprese, sino a 9 addetti, che costituiscono il 94,6% del tessuto economico delle imprese. Un dato importante, che si traduce nel valore della prossimità, nell’attenzione alla ricerca di fonti e finanziamenti per le microimprese, nell’attività di promozione che la nostra Organizzazione da sempre persegue con le Istituzioni del territorio».
Sul fronte del credito, cala la percentuale di imprese che si rivolgono agli istituti bancari, ma migliora l’effettivo accesso: il 52% ottiene l’intero importo richiesto. La liquidità resta il principale driver delle richieste (61%), ma il costo del finanziamento risulta in lieve diminuzione. Le condizioni applicate – garanzie, tempi di istruttoria, durata – si stabilizzano, segno di un rapporto banca-impresa più equilibrato, ma ancora distante da una piena fluidità.
Sorteggio Atp Finals, Sinner e Alcaraz guidano i gironi
SPORT
Finale il 16 novembre a Torino, montepremi di 15 milioni di dollari
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Uno scuolabus si è scontrato con una Bmw che è rimasta completamente distrutta. Il conducente della vettura e’ morto. L’incidente si è verificato verso le 7 di questa mattina nei pressi di Arignano. Sono intervenuti i carabinieri che stanno vagliando la dinamica dei fatti, l’elicottero e i vigili del fuoco di Chieri. Sul bus c’erano 50 studenti dei quali una ventina ha riportano ferite lievi, sono stati curati all’ospedale di Chieri.
Scippi a San Salvario, due arresti
Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato ha eseguito a Torino due ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dai Gip del Tribunale torinese su richiesta della locale Procura, a carico di tre giovani, in relazione a due rapine commesse tra luglio e settembre scorsi nel quartiere San Salvario. Si tratta di due ventisettenni e di un ventenne, tutti di nazionalità egiziana.
Le misure custodiali costituiscono l’esito di una brillante ed efficace attività investigativa condotta, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Torino, dagli investigatori del Commissariato di zona “Barriera Nizza”, i quali, attraverso le immagini hanno ricostruito le dinamiche e le responsabilità dei due eventi delittuosi.
I poliziotti del Commissariato sono riusciti ad identificare i tre i soggetti coinvolti nelle brutali aggressioni e, grazie alla conoscenza capillare del territorio e dei soggetti dediti ad attività delittuose che lo frequentano, ad attribuire a ciascuno le specifiche responsabilità.
In particolare, due degli indagati sono gravemente indiziati di aver scippato a fine luglio scorso una collanina in oro ad un giovane che stava percorrendo via Berthollet, altezza via Saluzzo.
Il terzo soggetto arrestato, un ventenne, è stato identificato quale presunto autore di una rapina commessa allo stesso incrocio viario del quartiere San Salvario lo scorso settembre. In quell’occasione, a volto scoperto e con indosso gli stessi vestiti con i quali, poco prima, aveva adempiuto all’obbligo di presentazione alla P.G. cui era sottoposto presso il Commissariato, il giovane ha strappato una collanina d’oro dal collo di un ultrasessantacinquenne italiano. Riconosciuto dagli investigatori della Polizia di Stato, è stato destinatario di misura cautelare di aggravamento della emessa dal Gip del Tribunale torinese.
Il risultato investigativo costituisce l’esito delle azioni intraprese e intensificate a partire dal mese di maggio 2025 dai poliziotti del Commissariato Barriera Nizza per prevenire e reprimere il fenomeno dei reati predatori e di microcriminalità, con connesso degrado, nella zona di San Salvario; con focus particolare sull’intersezione tra via Berthollet e via Saluzzo, oltre ai portici di via Nizza.