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Lo Russo a Parigi per gli Urban Days dell’OECD

Nominato nel comitato direttivo dei ‘Champion Mayors’ per la crescita inclusiva

 

Il sindaco Stefano Lo Russo partecipa oggi e domani a Parigi agli Urban Days dell’OECD, l’Organizzazione globale per la cooperazione e lo sviluppo economico. La manifestazione ospita il 7° Incontro dei “Champion Mayors” per la Crescita Inclusiva, in cui i sindaci partecipanti si confrontano e condividono buone pratiche per contrastare le disuguaglianze e promuovere uno sviluppo economico inclusivo.

L’iniziativa dell’OECD “Champion Mayors for Inclusive Growth”, avviata nel 2016, riunisce una rete di 71 primi cittadini provenienti da tutto il mondo – tra cui, oltre al sindaco di Torino, anche i sindaci di Roma e Milano (Gualtieri e Sala) – impegnati nel superare le disuguaglianze e nel favorire una crescita che includa tutte le componenti sociali.

Nel corso dell’evento, il sindaco Lo Russo è entrato a far parte dello “steering group” degli “OECD Champion Mayors”, insieme a Ricardo Rio (sindaco di Braga, Portogallo), Philippe Close (sindaco di Bruxelles), Susan Aitken (sindaca di Glasgow), Anna Hidalgo (sindaca di Parigi), Claudio Castro (sindaco di Renca, Cile) e Yuriko Koike (governatrice di Tokyo). Il gruppo, presieduto da Matus Vallo (sindaco di Bratislava), si caratterizza per il contributo specifico di ciascun vicepresidente, chiamato a fornire spunti e competenze su tematiche locali e priorità nazionali.

“Come Città di Torino siamo davvero orgogliosi di far parte dello ‘steering group’ e di prendere parte a queste due giornate di lavori – spiega il sindaco Stefano Lo Russo – che siamo certi saranno un’importante opportunità di confronto e di condivisione di idee e buone pratiche su quelle che sono le sfide che la nostra città, come molte altre, si trova ad affrontare come la transizione ecologica, il contrasto al cambiamento climatico e la crisi demografica”.

Nel corso della mattinata si è svolto il “Champion Mayors Meeting” nel quale i sindaci e gli ambasciatori presso l’OECD hanno discusso del tema della crescita inclusiva, con un focus specifico sulla mobilità urbana, in un panel dal titolo “Trasformare la mobilità urbana: garantire accessibilità, resilienza ed equità in un mondo in cambiamento”. Obiettivo dell’appuntamento, organizzato in collaborazione con l’International Transport Forum (ITF), era di ragionare sul futuro della mobilità urbana e del trasporto pubblico nelle città e su come garantire spostamenti accessibili e alla portata di tutti, comprese persone disabili e in condizioni di fragilità economica, con una pianificazione urbana che contempli la creazione di spazi pedonali e percorsi ciclabili per offrire alternative all’auto, specie su brevi tragitti, e di cui discutere in che misura le partnership pubblico-private possano contribuire a guidare soluzioni di mobilità sostenibile e intelligenti.

Nel corso del “Champion Mayors Meeting” si è parlato anche di “Città per tutti in tempi di incertezza”, panel in cui i sindaci si sono confrontati su come contrastare le diseguaglianze sociali ed economiche e affrontare a livello locale sfide come migrazione, cambiamento climatico e instabilità economica.

In vista dell’imminente riunione ministeriale sulle politiche di sviluppo regionale dell’OECD che si terrà il 19 e 20 maggio a Varsavia, Polonia, i sindaci hanno deciso di promuovere una call to action per la definizione delle migliori politiche per luoghi resilienti. Nel documento congiunto sottolineeranno la necessità di allineare le politiche di sviluppo regionale a livello nazionale con le realtà locali, consentendo al contempo ai governi locali di guidare un cambiamento significativo nella costruzione di città resilienti, ovvero comunità urbane capaci di dare risposta alle sfide sociali, economiche e ambientali in vista del cambiamento climatico e sociale.

Il sindaco Lo Russo interverrà come relatore nella prima sessione degli Urban Days, dal titolo “Città per Tutte le Età”. Al centro dell’incontro saranno il tema dell’inverno demografico, il crescente invecchiamento della popolazione e la necessità di politiche inclusive per persone di tutte le età. All’incontro interverranno anche il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del Giappone Akira Yoshii; la segretaria generale dell’United Cities and Local Governments Emilia Saiz; il sindaco di Bratislava Matus Vallo; e il sindaco di Kitakyushu (Giappone) Kazuhisa Takeuchi.

“Torino – spiega il Sindaco – ha vissuto significativi cambiamenti economici e demografici, tra cui un rapido invecchiamento della popolazione. Con un’età superiore alla media nazionale italiana, quella demografica è una delle crisi che come amministrazione ci troviamo oggi ad affrontare. Per rendere le città davvero competitive, sono convinto che serva una visione strategica fondata su investimenti sociali a lungo termine, maggiore integrazione delle politiche sociali e sanitarie, un ripensamento generale dei temi relativi all’immigrazione e la partecipazione attiva di cittadini e istituzioni. Occorre inoltre che governi nazionali e istituzioni internazionali riconoscano le città come attori globali, alleati indispensabili per affrontare temi cruciali come il cambiamento climatico, l’inclusione, l’innovazione e la giustizia sociale. Torino, anche attraverso le sue reti internazionali, è pronta a fare la sua parte, e vuole farlo condividendo le politiche e le pratiche operative che sta portando avanti con determinazione, accogliendo nuove idee e collaborando con altre città nel mondo in un’ottica di sviluppo condiviso. Sono convinto che sviluppo economico e coesione sociale siano infatti due facce della stessa medaglia: non esitano città competitive a livello nazionale e internazionale che non siano anche capaci di essere inclusive, e nel medio e lungo periodo non si può garantire inclusione sociale per le persone più vulnerabili senza investire in sviluppo e crescita economica attraverso un rapporto virtuoso di partenariato pubblico-privato”.

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Escursione a Pasquetta sui colli di Coniolo

 

Degustazione nel Monferrato presso l’azienda agricola Cascina Paola

Anche quest’anno dopo i lauti pranzi pasquali Cammini divini di Augusto Cavallo propone un’occasione per smaltire qualche caloria con una piacevole camminata su un percorso inedito nei pressi di Coniolo, con, all’arrivo, una deliziosa degustazione a base di prodotti locali per concludere in bellezza il weekend di festa.

Il ritrovo è previsto presso l’azienda agricola Cascina Paola di Coniolo in Regione Ponte Rizza 4 a partire dalle 14.30 per le iscrizioni.  Alle 15 è prevista la partenza dell’escursione. Degustazione verso le ore 18.

L’evento, organizzato in collaborazione con Cammini Divini di Augusto Cavallo, prevede una piacevole escursione tra le colline del Monferrato e all’arrivo una gustosa degustazione a cura dell’azienda agricola Cascina Paola che proporrà, tra gli altri, i vini di sua produzione.

Partendo da Cascina Paola la camminata si snoderà  lungo un percorso di circa 9 km. Ci si allontanerà dalla Cascina per dirigersi su antichi sentieri immersi nella natura, prima attraversando un’area dove sono presenti le testimonianze di archeologia industriale del secolo scorso e poi tra i campi e i prati del piccolo borgo del Monferrato. Si proseguirà sulla parte alta del versante delle colline fino a ridiscendere e ritornare al punto di partenza verso le 18. Si consigliano calzature da trekking, scorta d’acqua, cappellino e abbigliamento comodo e per chi lo desidera vengono messi a disposizione anche i bastoncini da Nordic walking gratuitamente fino ad esaurimento disponibilità.

Terminata l’escursione naturalistica, fatto ritorno in Cascina, in un’oasi del verde, inizieranno gi assaggi di salumi e prodotti locali tipici del territorio del Monferrato accompagnati da vini di qualità e dolci dell’azienda agricola Paola per gustare i sapori della tradizione prima di terminare in bellezza la giornata di Pasquetta.

Il costo di partecipazione è di 25 euro caduto.

Necessaria la prenotazione presso Augusto Cavallo 3394188277

augusto.cavallo66@gmail.com

Mara Martellotta

A Rivoli mini-salone del Lavoro

Si è svolto venerdì 11 aprile presso il Centro d’Incontro “Don Puglisi” di via Camandona 9/A a Rivoli, il primo dei Mini Saloni del Lavoro organizzati dal Comune di Rivoli, nell’ambito del progetto “Destinazione Lavoro – Investo nel mio futuro”.

L’iniziativa, dedicata al settore dei servizi di Pulizia e Assistenza Familiare, ha visto la partecipazione di diverse realtà del territorio – tra cui Samsic ItaliaBosco della StellaResidenza Villa ElenaDussmann e Star Service Hotel – pronte a incontrare cittadini in cerca di occupazione e a raccogliere candidature per i profili più ricercati nel settore. L’incontro ha offerto un’importante occasione di orientamento e dialogo diretto con il mondo del lavoro.

Questo appuntamento rappresenta il primo di una serie di eventi programmati per il 2025, che si affiancano e potenziano il già consolidato Salone del Lavoro, con l’obiettivo di favorire l’incontro tra domanda e offerta occupazionale attraverso format più agili e mirati a singoli comparti produttivi.

Con ‘Destinazione Lavoro’ vogliamo dare continuità e concretezza alle politiche attive del lavoro sul nostro territorio – dichiara l’Assessore al Lavoro Marco Tilelli – avvicinando le persone in cerca di occupazione alle aziende che operano localmente, offrendo occasioni di confronto reale e diretto“.

Il prossimo Mini Salone si terrà il 4 giugno 2025 e sarà dedicato al settore della ristorazione.

Gli eventi sono organizzati dal Comune di Rivoli con il supporto operativo del Consorzio Turismovest e la collaborazione del Centro per l’Impiego di Rivoli, nell’ambito del Patto Territoriale Zona Ovest di Torino.

Furto sventato alle Poste di Moncalieri

La collaborazione tra Poste Italiane e le Forze dell’Ordine ha consentito ancora una volta di sventare un tentativo di furto ai danni dell’azienda. Questa volta è stato preso di mira l’edificio di Moncalieri, in via Vittime di Bologna 22, sede dell’ufficio postale e del Centro di Distribuzione del Recapito della corrispondenza di Poste Italiane.

Nella notte tra il 13 e il 14 aprile, intorno alle ore 23.50, alla Situation Room di Genova – la sala di controllo competente per territorio, attiva 24 ore su 24 – è scattato l’allarme volumetrico, che ha rilevato movimenti sospetti all’interno dell’ufficio postale e del Centro di Distribuzione. Immediatamente è stata attivata la procedura d’allerta: sono stati avvisati i Carabinieri ed è stata predisposta la vigilanza fissa sul posto. Poco dopo, è stato autorizzato lo scarico delle immagini di videosorveglianza per un’analisi preventiva relativa all’area del recapito, utile a ricostruire la dinamica dell’accaduto. I Carabinieri, giunti sul posto, hanno riferito di aver individuato e fermato un intruso ancora presente all’interno del Centro di Distribuzione postale.

L’implementazione dei sistemi di sicurezza e la tempestiva ed efficace gestione degli allarmi da parte degli operatori della Situation Room di Genova, ancora una volta hanno consentito di contrastare l’attacco predatorio, a conferma dell’impegno di Poste Italiane nel garantire standard di sicurezza sempre più elevati anche per il settore logistico, a tutela dei beni aziendali e del servizio alla clientela.

Sanità, dalla digitalizzazione alla sostenibilità: a Torino gli Stati generali degli ospedali

Il 28 e 29 maggio, all’Iveco Industrial Village, torna l’appuntamento con Grandi Ospedali 2025, confronto tra strutture ospedaliere pubbliche e private

 

 Dalla digitalizzazione e dall’innovazione nella sanità alla sostenibilità dei percorsi assistenziali, dai centri di eccellenza al rapporto tra gli ospedali, il territorio ed il contesto sociale. Il 28-29 maggio, all’Iveco Industrial Village di Torino, torna la 4º edizione dell’“Open Meeting Grandi Ospedali”.
Un importante appuntamento per il panorama sanitario italiano, presentato oggi nel corso di una conferenza stampa al Collegio Carlo Alberto, alla quale hanno partecipato Federico Riboldi, assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Thomas Schael, commissario dell’Aou Città della Salute e della Scienza di Torino, Paolo Petralia, direttore generale Asl 4 Liguria e coordinatore Community Ambassador della Sanità, Giuseppe Orzati, amministratore di Koncept Srl.
Si confronteranno i principali ospedali pubblici e privati, università, istituzioni e innovatori del settore. L’evento, organizzato da Koncept, è un laboratorio di idee e soluzioni per un sistema sanitario più integrato, equo e sostenibile.
Dopo il successo delle edizioni di Firenze, Roma e Napoli, questo quarto appuntamento punta ancora più in alto, coinvolgendo un numero crescente di attori e focalizzandosi sulle priorità della Regione Piemonte: medicina territoriale, tecnologie avanzate, ottimizzazione delle liste d’attesa.
Attraverso sessioni tematiche e laboratori mirati, l’Open Meeting 2025 si pone come catalizzatore di un cambiamento concreto e duraturo, in sinergia con progetti come il Parco della Salute di Torino. Un’occasione unica per costruire, insieme, la “Regione della Salute 2025” e tracciare la rotta verso un nuovo modello di sanità, centrato su innovazione, eccellenza e prossimità al cittadino.
“È con soddisfazione che ospiteremo in Piemonte la quarta edizione dell’Open Meeting del progetto Grandi Ospedali, dando la possibilità di mettere in collegamento e in condivisione le migliori pratiche nazionali e internazionali nel campo dell’innovazione e le eccellenze della sanità pubblica e privata. Un evento che farà a tappa a Torino e che, con la stretta collaborazione dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, potrà essere anche una finestra sulle esperienze della Mitteleuropa e del Mediterraneo e mettere a confronto in modo costruttivo le maggiori aziende ospedaliere italiane, istituzioni, università, rappresentanze di categoria, società scientifiche, imprese e altri stakeholder” dichiara Federico Riboldi (Assessore alla Sanità della Regione Piemonte).
“La Città della Salute e della Scienza partner di questo importante evento Grandi Ospedali 2025 dimostra per l’ennesima volta quanto la nostra Azienda sia un esempio di eccellenza a livello italiano ed internazionale” afferma Thomas Schael (Commissario della Città della Salute e della Scienza di Torino). “Tutto questo — sottolinea — grazie al grande lavoro di squadra dei nostri dipendenti e professionisti che ogni giorno permettono alla CDSS di essere protagonista della nostra sanità pubblica. Per noi un grande riconoscimento che a fine maggio ci vedrà protagonisti con rilevanti esponenti del mondo della sanità mitteleuropea, mediterranea e medio-orientale. Questo evento, che sarà un proficuo confronto di esperienze virtuose, per la CDSS non deve essere un punto di arrivo, ma un punto di partenza con uno sguardo lanciato alla sanità del futuro, che sarà caratterizzata da alta tecnologia, micrologistica e droni. Tutte componenti che saranno parte integrante del futuro Parco della Salute, della Scienza e dell’Innovazione.”
“La sempre maggior partecipazione ed il crescente interesse riscossi dalle tre edizioni passate del progetto Grandi Ospedali sono la premessa alla quarta edizione. La condivisione di esperienze ed idee tra management delle aziende sanitarie pubbliche e private, clinici e professionisti e mondo dell’industria consente quel percorso concreto di sviluppo di pensiero che muove anche motivazione al cambiamento aziendale e sviluppo di soluzioni innovative — commenta Paolo Petralia, Direttore Generale Asl 4 Liguria, Coordinatore Community Ambassador della Sanità — la comunità degli “Ambassador”, che promuove il progetto, sostiene proprio questa traiettoria di crescita culturale e di ricerca di idee innovative e sostenibili.”
“L’obiettivo del progetto Grandi Ospedali è quello di creare un ecosistema di condivisione nel settore sanitario, condividendo innovazioni strategiche e operative, promuovendo e sviluppando le eccellenze di cura e ricerca, dando visibilità alle migliori pratiche” — dice Giuseppe Orzati, Amministratore Koncept Srl.

Al MeBo Experience un confronto a tutto campo tra imprese ed istituzioni

Filiere produttive ed Made In sono sempre più il binomio indissolubile per la competitività dell’intero sistema manifatturiero italiano di cui le Piccole e Medie Imprese piemontesi sono protagoniste a livello globale. In questo quadro emerge sempre di più la necessità di aumentare il grado di coordinamento lungo le filiere, conferendo ai fornitori più strategici (e strutturati) il compito di farsi gestori di subsistemi, supportando le realtà più piccole nel raggiungere livelli di evoluzione organizzativa e finanziaria necessari alla sopravvivenza dell’intera filiera. Solo così si possono promuovere concretamente innovazione e sviluppo sostenibile, affrontare sfide complesse come quelle dettate dal cambiamento climatico, dalla rivoluzione digitale, dall’evoluzione dei mercati, dalle esigenze di sicurezza e di coesione sociale.

In questo quadro, tessile e agroalimentare piemontesi rappresentano una vera e propria avanguardia e sono state al centro dell’analisi svolta nel corso del convegno ‘Filiere, Made in e PMI: sinergie per un ecosistema strategico’ organizzato da Piccola Industria Confindustria e Piccola Industria di Confindustria Piemonte, in collaborazione con l’Unione Industriale Biellese, presso il MeBo Experience – Museo Menabrea Botalla di Biella.

In un momento di grandi sfide per il nostro tessuto industriale come quello attuale, è fondamentale puntare sul rafforzamento delle filiere produttive e sul valore del Made in Italy. Dobbiamo proteggere le nostre eccellenze, investire in innovazione e sostenibilità, e garantire alle imprese un ambiente favorevole alla crescita, con meno burocrazia e più accesso ai finanziamenti. Solo con uno sforzo collettivo potremo trasformare le difficoltà in opportunità e costruire un futuro solido per l’industria piemontese” ha detto in apertura lavori Alberto Biraghi, Presidente Piccola Industria di Confindustria Piemonte,

Paolo Barberis Canonico, Presidente dell’Unione Industriale Biellese, aggiunge: “Il made in Italy è un patrimonio soprattutto culturale, che genera conseguenze economiche: è un brand riconosciuto in tutto il mondo che rappresenta le capacità uniche del “saper fare” italiano in svariati settori. In questo senso, sarebbe forse opportuno affiancare al concetto di ‘made in Italy’ anche quello di ‘made by Italians’ perché sono le persone che fanno la differenza, a partire dagli imprenditori.  L’industria, infatti, è il cuore pulsante del Made in Italy e la forza della nostra filiera produttiva è la sinergia tra competenze, territori e passione. Una filiera che, nei diversi settori, va sostenuta, rafforzata e valorizzata per superare i limiti dimensionali della maggior parte del nostro tessuto imprenditoriale, a beneficio di un sistema più solido e competitivo”.

È stata poi la volta dei saluti introduttivi di Vincenzo Zezza, Direttore della Casa del Made in Italy Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta del Mimit, l’evento rientra infatti nelle iniziative promosse dal Ministero delle Imprese e del Made In e legate alla Giornata nazionale del Made in Italy. Successivamente ha preso la parola Alessandro Fontana, Direttore del Centro Studi Confindustria, con un intervento sull’evoluzione delle filiere, analizzandone le prospettive future. Uno dei momenti centrali dell’evento è stato il focus sulla collaborazione tra le Imprese all’interno delle Filiere, con l’approfondimento su due settori strategici per il territorio piemontese: l’Agroindustria e il Tessile. Per l’Agroalimentare sono intervenuti Giorgio Baldini ed Ercole Cigognini, entrambi della Direzione commerciale di Esselunga, Andrea Bonino, Vicepresidente di Piccola Industria Confindustria Piemonte, Marco Brugo Ceriotti, Presidente della Commissione Agroalimentare di Confindustria Piemonte, e Franco Thedy, Amministratore di Birra Menabrea.  Per il settore tessile sono intervenuti Marco Bardelle, Co-fondatore di Magnolab, Marco Bortolini, Vicepresidente per lo Sviluppo delle Filiere Industriali dell’Unione Industriale Biellese, Franco Ferraris, Responsabile Tessile del Gruppo Ermenegildo Zegna e Ettore Piacenza, Direttore Generale della divisione tessitura di Fratelli Piacenza.

Ha poi preso a parola Elena Chiorino, Vicepresidente della Regione Piemonte, che nel suo intervento ha sottolineato come “le istituzioni abbiano il dovere di essere al fianco delle imprese e delle filiere strategiche del nostro territorio, accompagnandole in un percorso di crescita e consolidamento che valorizzi il Made in Italy e le straordinarie competenze delle nostre Pmi, dei nostri imprenditori e lavoratori. Il Piemonte, con eccellenze come il tessile e l’agroalimentare, dimostra come tradizione e innovazione possano coniugarsi in un modello vincente, capace di affrontare le sfide della doppia transizione digitale ed ecologica. La politica regionale ha un obiettivo chiarissimo: supportare la capacità imprenditoriale. Tessile ed agroalimentare sono settori strategici di traino per la nostra regione, ma anche per l’Italia. Dalla formazione alla semplificazione, da finanziamenti che superino il ‘bando-centrismo’ al welfare aziendale: siamo in campo e sappiamo cosa dobbiamo fare per tradurre la volontà in azione”.

A chiudere i lavori Mirko Bragagnolo, Vicepresidente per le Filiere di Piccola Industria Confindustria, che ha messo l’accento sulla necessità che “le PMI passino da fornitrici a partner strategici delle filiere. Un obiettivo prioritario per le piccole imprese ma altrettanto strategico per i Capo-filiera: tanto più forte sarà l’anello debole, tanto più forte sarà la filiera stessa. Negli anni – ha spiegato il vicepresidente – abbiamo visto più volte intere filiere andare in crisi a causa di una sola impresa debole lungo la catena, per questo è quanto mai necessario che i capo-filiera mettano in campo iniziative a 360° per rendere le proprie filiere più resilienti, affidabili, efficienti. E devono svolgere un ruolo sempre più trainante per le PMI, condividendo benefici, sfruttando sinergie, cooperando in maniera sempre più integrata. Le sfide che ci aspettano nel futuro non sono semplici, ma se remiamo tutti dalla stessa parte ce la faremo. A partire dal Governo: la politica industriale deve tornare al centro del dibattito seriamente, con una visione strategica che abbia una programmazione almeno triennale e metta al centro pochi temi, ma essenziali: dall’energia alla demografia, dalla produttività alla semplificazione”.

 

Una cappella tra templari e cavalieri di Gerusalemme

Per vederla bisogna varcare i cancelli del cimitero. Si trova al centro del camposanto di Buttigliera d’Asti, a pochi chilometri da Castelnuovo don Bosco e da Riva di Chieri, è ricca di storia e di fascino.
Ci sono entrati crociati, cavalieri di Gerusalemme e forse templari. È la cappella romanica di San Martino, è lì da quasi mille anni. Dedicata a San Martino, vescovo di Tours, è la più antica chiesa del territorio e risale probabilmente all’epoca carolingia(774-887) quando i Franchi dominavano nell’Italia del nord. Nella prima metà del 1100 i conti di Biandrate, che di Crociate in Terra Santa ne hanno fatte tante, almeno le prime quattro, donarono la cappella di San Martino all’Ordine degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, il futuro Ordine di Malta, nato nell’XI secolo per assistere pellegrini e viandanti diretti oltremare, ai luoghi santi nel Levante crociato. Nelle vicinanze della chiesa fu aperto un “hospitale”, un piccolo ricovero che metteva a disposizione posti letto, forniva cibo e curava i poveri e i malati che passavano da quelle parti, tra Villanova e Buttigliera. Un tempo chiesa dell’Ordine Gerosolimitano e ora cappella del cimitero, conserva elementi romanici dei secoli XII e XIII con affreschi sull’abside del Quattrocento. La chiesa si fa risalire al X secolo ma in realtà sarebbe molto più antica. Nel 2013 durante alcuni restauri fu trovato il coperchio di un antico sarcofago con un’iscrizione risalente al V-VI secolo, nell’epoca in cui era molto diffuso il culto del vescovo di Tours nella Gallia e nel nord d’Italia. La cappella di San Martino restò proprietà della commenda. Alla fine del Settecento, con la soppressione dell’Ordine di San Giovanni, passò al Comune di Buttigliera che ricostruì la facciata e restaurò l’altare e gli affreschi dell’abside. Sulle pareti esterne della chiesa si vedono antiche scritte e graffiti lasciati dai fedeli e dai pellegrini nel corso dei secoli, oltre a molte iscrizioni in latino e in italiano risalenti ai secoli XVI-XIX che si riferiscono ad abitanti deceduti in paese. Il luogo conserva un mistero legato alla presenza dei Cavalieri del Tempio. I possedimenti templari in Piemonte erano molto numerosi e tra questi figuravano chiese, domus, terreni, tenute agricole, allevamenti e altro. Le fonti storiche sulle proprietà dei Templari nella nostra regione fanno riferimento anche a un presunto insediamento templare a Buttigliera d’Asti. Secondo la studiosa Bianca Capone, sulla commenda di Buttigliera non ci sono fonti certe: “la carta più antica risale al 1543 in cui viene citata la commenda con dedica a San Martino, nome più templare che gerosolimitano, e i beni della commenda erano cospicui come si rileva da numerosi inventari”.                             Filippo Re

Trasferta cinese dei sabaudi “Musei Reali”

In mostra per la prima volta in Cina su prestito dei torinesi “Musei Reali”

Fino al 22 giugno

Titolo e sottotitolo chiariscono subito i contenuti della grande rassegna organizzata in Cina, al “Nanshan Museum” (7mila metri quadrati espositivi) di Shenzhen (città meridionale sul delta del Fiume delle Perle, al confine con Hong Kong) dai nostri prestigiosi “Musei Reali”, costituitisi fra XVI e XX secolo, di pari passo con la storia dei Savoia, inglobando nei loro (a oggi) 30mila metri quadrati anche reperti ben più antichi all’interno delle proprie Collezioni, composte da più di 400mila opere, fra dipinti, sculture, reperti archeologici, tessuti, oreficerie, armi e armature, per finire con libri e disegni. Opere che oggi parlano di Torino e dell’Italia riuniti, fino a domenica 22 giugno, in ben 140 pezzi in un sito museale fra i più prestigiosi della Cina e in una città di 18milioni di abitanti, dichiarata negli anni Ottanta “Zona Economica Speciale” e oggi principale centro tecnologico della Repubblica Popolare, con sede di giganti come “Huawei” e “Tencent”, nonché della “Byd”, fra le maggiori industrie di automobili elettriche del Paese.

Titolo e sottotitolo, si diceva: “Steel of Glory” e “A Knight’s Life of Armor, Blade and Honor”. Come dire “Acciaio di Guerra” e “Una vita da cavaliere fatta di armature, lame e onore”. E’ infatti l’epopea degli antichi cavalieri, con le loro armature, i miti e le leggende a farla totalmente da protagonista della grande, sorprendente esposizione in trasferta dalla Mole a Shenzhen, che, offrendo al pubblico cinese la possibilità di ammirare preziose opere mai uscite dalla loro sede subalpina, “ripercorre la storia della cavalleria e la creazione del suo mito, dalle premesse tra l’VIII e il IX secolo, quando in Europa si verificano le condizioni economiche e sociali favorevoli alla nascita del sistema feudale, fino all’età dell’oro che coincide con il periodo dall’XI al XIII secolo quando la categoria dei cavalieri diventa un ceto sociale”.

Una nutrita selezione di capolavori provenienti dalle collezioni dei “Musei Reali”, in particolare dall’“Armeria Reale”, una delle più importanti al mondo (insieme a quella di Madrid, a quella imperiale di Vienna e a quella dei Cavalieri di Malta) darà la possibilità di ammirare la produzione europea di armi e armature da parata e da torneo tra il XVI e il XVII secolo. In esposizione, il pubblico potrà dunque ammirare pezzi di altissimo valore storico e artistico-artigianale. Fra i più pregevoli un’“armatura completa per cavallo e cavaliere” uscita dopo duecento anni e per la prima volta dall’“Armeria Reale”, insieme ad una rara “armatura da bambino” e a un “elmo modellato a forma di animali fantastici”, tutti risalenti al Rinascimento. Per non dire della “Spada” appartenuta al primo Re d’Italia, Vittorio Emanuele II, autentico capolavoro di cesellatura.

Sottolinea Mario Turetta, direttore delegato dei “Musei Reali” torinesi: “Collaborare con un’importante istituzione cinese come il Museo di Nanshan rientra tra le iniziative di valorizzazione volte a promuovere i rapporti tra la Cina e l’Italia attraverso l’organizzazione di attività espositive, straordinaria fonte di accrescimento culturale e di confronto metodologico sulla gestione e sulla conservazione delle collezioni”.

E a lui fa eco Valerio De Parolis, Console Generale d’Italia a Canton: “A Shenzhen presentiamo con orgoglio una pagina di storia italiana che mette in risalto il nostro inestimabile patrimonio di cultura e tradizioni, attraverso questa esposizione molto scenografica e di assoluto prestigio delle collezioni dei ‘Musei Reali’ di Torino. È una mostra che suggella l’incontro tra una delle maggiori istituzioni museali del nostro Paese con un polo museale di prim’ordine del Sud della Cina, e che consente di rafforzare ulteriormente lo scambio culturale e la conoscenza reciproca tra l’Italia e la Provincia del Guangdong”.

Curata dai “Musei Reali” di Torino e ideata e organizzata da “Arteficio”, la mostra resterà a Shenzhen fino a domenica 22 giugno per poi spostarsi in altri tre Musei della Repubblica Popolare Cinese.

Gianni Milani

Nelle foto: “Steel of Glory” Allestimento; “Armatura di ragazzo”, acciaio inciso, 1560/1570; “Armatura di uomo e cavallo” (Particolare), acciaio inciso a bulino e all’acquaforte, circa 1550; Eusebio Zuloaga “Spada d’onore di Vittorio EmanueleII”, acciaio damascato, oro e argento, 1852/1853

Parla con Me: Comunicazione digitale tra Slide, strategia e sostenibilità

📅 Giovedì 17 aprile 2025

🕕 Dalle 18:00 alle 19:00

 

Un nuovo appuntamento di Parla Con Me® ci aspetta giovedì 17 aprile, in diretta dalle ore 18:00, per parlare di comunicazione digitale, branding e contenuti visivi che lasciano il segno.

Un confronto energico e creativo su come si costruisce oggi un’identità di marca solida, riconoscibile e coerente attraverso tono di voce, storytelling e design.

 

🎤 Interverranno:
🔹 Simona Fiorentini – Marketing & Sales Manager presso Fiorentini Alimentari S.p.A.
🔹 Elena Bobbola – Co-Founder Slide Queen
🔹 Marie Louise Denti – Co-Founder Slide Queen

💬 I temi che verranno trattati durante la puntata sono:
1️) Slide che fanno branding: non semplici presentazioni, ma strumenti strategici per raccontare un’identità aziendale forte e riconoscibile.

 

2) Voce, stile, coerenza: come Fiorentini ha costruito un tono distintivo che parla alle persone e rende il brand immediatamente identificabile, su ogni canale.

 

3️) Maisy, una nuova voce per il brand: perché nasce una mascotte e quale ruolo può avere nella costruzione della relazione con il pubblico.

 

4️) Contenuti che lasciano il segno: quando la comunicazione non è solo creativa, ma capace di rafforzare posizionamento, valore percepito e relazione con il pubblico.

 

Una diretta da non perdere, pensata per chi lavora nel marketing e nella comunicazione ma anche per chi vuole capire come raccontare il proprio brand in modo autentico, efficace e contemporaneo.

 

📍 In diretta su:
• LinkedIn Top Voice Simona Riccio
• Facebook (Simona Riccio)
• YouTube → urly.it/3144rz

Città della Salute, Valle (Pd): “Condizioni di lavoro difficilissime”

 “ORARI INSOSTENIBILI PER I DIRIGENTI MEDICI”

14 aprile 2025 – “Mentre da giorni non si parla d’altro che di “dress code ospedaliero”, abbiamo pensato che fosse necessario rimettere al centro le difficilissime condizioni in cui quelli che erano i nostri angeli durante il COVID sono costretti ora a lavorare. Entrando nel dettaglio, da un’analisi dei dati che derivano da un accesso agli atti da me effettuato, emerge che i dirigenti medici di Città della Salute hanno accumulato 820.364 ore in eccedenza rispetto al normale orario di lavoro (1462 ore/anno), un numero mostruoso, che significa, diviso per i 1380 dirigenti medici in servizio a CdS, che ciascuno ha un surplus di 594 ore. Cioè ognuno ha lavorato quattro mesi in più” spiega il Vicepresidente della Commissione Sanità Daniele Valle.

“Per permettere a tutti di attestarsi esattamente al debito orario contrattualmente previsto e non ridurre le prestazioni, occorrerebbero 561 medici in più (l’eccedenza di 820.364 ore divisa per 1462 ore, cioè quanto dovrebbe lavorare un medico in un anno) – prosegue l’esponente dem – Questa eccedenza non è prodotta solo dalle ferie accumulate e non godute, che però sono comunque tantissime. In media si tratta di 19 giorni di ferie non godute ciascuno solo nel 2024, 36 giorni se si contano le ferie non godute anche dell’anno precedente”.

“Questi dati non mettono solo in luce la drammatica carenza di personale che affligge Città della salute e il sistema Sanitario piemontese, ma anche le condizioni di lavoro iper stressanti a cui i medici sono sottoposti, che spingono molti a lasciare il sistema pubblico e che pregiudicano anche la qualità e la sicurezza dell’assistenza sanitaria” conclude Daniele Valle.