ilTorinese

“Bach Heute!”con gli Archi dell’Accademia di San Giovanni

L’Accademia “Stefano Tempia” propone il concerto per la stagione autunnale 2023, sabato 14 ottobre alle 21, nella chiesa di San Filippo Neri

L’Accademia Stefano Tempia per la stagione autunnale 2023 propone il concerto intitolato “Bach Heute”, con gli archi dell’Accademia di San Giovanni, Andrea Bacchetti al pianoforte, Sébastian Jacot al flauto, Rebecca Viora Jacot al flauto, Valeria Zorina al violino, direttore Antonmario Semolini.

Il Concerto si terrà sabato 14 ottobre 2023 alle ore 21 nella chiesa di San Filippo Neri, in via Maria Vittoria 5, a Torino. Gli Archi dell’Accademia di San Giovanni proporranno un intenso programma di Johann Sebastian Bach ( 16885-1750) con il Concerto n. 5 in Fa minore BWV 1056 per pianoforte e archi, il Concerto n. 7 in Sol minore BWV 1058 per pianoforte e archi, la Suite n. 2 in Si minore BWV 1067 per flauto e archi. A concludere il Concerto dell’Accademia Corale “Stefano Tempia” sarà il Concerto Brandeburghese n. 4 in Sol Maggiore BWV 1049 per violino, due flauti, archi e continuo.

Una riflessione sulla musica di Bach trova rispondenza in alcune scelte adottate in questo concerto: il clavicembalo e i flauti dolci saranno sostituiti rispettivamente dal pianoforte e dagli odierni flauti traversi, e verrà adottato il diapason, correttamente più diffuso, nell’esecuzione della musica colta. Il Concerto intende gettare luce sul particolare aspetto della musica di Bach, quello della sua attenzione nei confronti del colore strumentale. Il timbro non sembra essere il parametro sonoro che per primo venga in mente quando si considera l’opera del compositore di Lipsia. Questa considerazione può essere giustificata dal fatto che il solido impianto contrappuntistico che contraddistingue le sue composizioni sembra concedere poco spazio alla speculazione timbrica. I due concerti per clavicembalo e orchestra n. 5 in Fa minore BWV 1056 e il n. 7 in Sol minore BWV 1058, che aprono il programma, sono due trascrizioni di altrettanti concerti per violino: il primo è la trascrizione di un concerto in Sol minore andato oggi perduto, ma ricostruito secondo un processo d’ingegneria inversa. Le metamorfosi timbriche legate a questo concerto non devono sorprendere perché riflettono una pratica piuttosto diffusa in epoca barocca. Bach non sempre aveva tempo da dedicare alla composizione di nuovi concerti e, spesso, doveva riadattare per nuove occasioni musiche precedenti. Analoghe considerazioni vanno fatte per il Concerto in Sol minore, trascrizione del famoso concerto in La minore BWV 1041. La seconda parte del programma si apre con la Suite n.2 in Si minore BWV 1067. Le quattro Suite composte da Bach si rifanno al modello codificato in epoca barocca quale raccolta di danze da eseguirsi in sequenza, ma si discostano l’un l’altra per la scelta delle danze di volta in volta operata. Il Concerto in Sol maggiore BWV 1049 per violino, due flauti in eco, archi e basso continuo è il quarto concerto della serie dei sei concerti a più strumenti, oggi universalmente conosciuti quali Concerti Brandeburghesi. Sono concerti scritti per i principali strumenti disponibili all’epoca, corni, oboi, fagotto e violino piccolo per il primo; tromba, flauto dolce, oboe e violino per il secondo; strumenti ad arco per il terzo; flauto traversiere, violino e cembalo per il quinto; viole da braccio e archi scuri per il sesto; rappresentano una sorta di compendio delle possibilità tecniche da essi offerte.

I Virtuosi dell’Accademia di San Giovanni costituiscono una formazione orchestrale a struttura variabile, cameristica, sinfonica, lirica diretta dal Maestro Antonmario Semolini, diretta emanazione dell’Accademia della Cattedrale di San Giovanni, fortemente voluta dal compianto parroco Don Carlo Franco (1958-2023), il quale volle scegliere il Duomo di Torino quale modello di centro di irradiazione culturale, con il visionario progetto dello “Spirituale nell’Arte”, ricollegandosi a quella fase storica e creativa che vide il Piemonte e Torino protagonisti europei della grande stagione del barocco, coinvolgendo anche compositori contemporanei affini al cuore del progetto.

Il Concerto è dedicato alla memoria di Don Carlo Franco, parroco del Duomo di Torino scomparso il 28 gennaio scorso, figura di intellettuale appassionato e curioso che volle istituire un’Accademia musicale presso la Cattedrale metropolitana di San Giovanni, la stessa che in questa occasione si impegnerà per rendere omaggio alla sua memoria.

 

Mara Martellotta

Alla Galleria Pirra la mostra “Pino Manos sincronicità”

Inaugurazione  venerdì 20 ottobre

 

S’intitola “Pino Manos. Sincronicità” la mostra che la galleria d’arte Pirra ospita per la prima volta a Torino dedicata all’artista sardo Pino Manos ( Sassari 1930 -Milano 2020). L’esposizione, curata da Tommaso Polleschi, ha l’ambizione di valorizzare la creatività, la sensibilità, la versatilità realizzativa e la destrezza nel maneggiare colori e materiali, la sintonia con i tempi con cui ha operato, l’abilità nel tradurre in forma un anelito interiore, intrecciando sapientemente pittura, scultura e architettura.

Pino Manos affermava che ‘l’arte astratta attinge direttamente dal non conosciuto. Noi artisti, pertanto, siamo allenati a sondare mondi invisibili e a captare messaggi vaganti nell’universo”.

Pino Manos è stato un artista, un ricercatore , un uomo libero di grande sensibilità, la cui attività si è mossa in varie direzioni dall’arte, alla cultura, dalla filosofia alla ricerca spirituale. Pino Manos si trasferisce a Milano nel 1951 e ciò lo porterà a contatto di artisti quali Enrico Castellani, Agostino Bonalumi, Bruno Munari e Lucio Fontana, inserendosi nel movimento dello Spazialismo degli anni Sessanta. Ma i suoi lavori precedenti esplorano già gli spazi infiniti del cosmo, le energie e l’ignoto. L’opera d’Arte gli offre l’opportunità di andare oltre; la luce, lo spazio, il tempo e la materia vengono assorbiti nel qui ed ora.

Per l’esposizione sono state selezionate undici opere sincroniche monocrome su tela e sei tecniche miste su carta, sempre legate alla sincronicità e sulla coscienza spaziale, studi preparatori in bianco e nero di torsioni.

I colori delle tele sono creati con pigmenti puri energizzati dalla preparazione e meditazione dell’artista. A prima vista i rossi potrebbero sembrare tutti eguali e così I blu e i neri, ma è solo un’impressione. La torsione delle corde e le ombre creano mille sfaccettature e suggestioni che influenzano i colori, creando effetti unici.

Manos vede dove l’occhio umano non arriva, rinviene l’estrema velocità del riposo, ascolta dove l’uomo comune percepisce solo silenzio e sente la musica e, attraverso la luce e le ombre, trova l’irraggiungibile intelletto umano. Tramite le sue opere riesce a trasmettere vibrazioni, che si tramutano in energia che diventano per l’uomo un nutriente per l’anima e lo investono nella sua interiorità.

La mostra, cui è collegato il catalogo Sincronicità, rimarrà aperta fino al 19 novembre 2023.

MARA MARTELLOTTA

 

Galleria d’arte Pirra

Corso Vittorio Emanuele II 82

Tel 011543393

Simona Riccio Agrifood & Organic Specialist al Festival del Metaverso

In programma presso la Nuvola Lavazza

Martedì 10 ottobre dalle 9 alle 17.30 nella Centrale Nuvola Lavazza a Torino si terrà  il Festival del Metaverso,  in cui prenderà  la parola anche Simona Riccio Agrifood & OrganicSpecialist e Social Media  Manager del CAAT, fondatrice della trasmissione ‘Parla con me’.

Il Festival del Metaverso rappresenta una giornata dedicata a esplorare il ruolo dei giovani, dell’economia digitale e dei social network, coinvolgendo grandi realtà del mondo delle Big tech, start up e opinioni leader.

Simona Riccio parlerà alle16.55 insieme a Giorgio De Ponti,Strategic Design Consultant e a Gianluca Cornelio Meglio  direttore generale presso il CAAT, Centro Agroalimentare di Torino,  per affrontare il tema della Comunicazione digitale tra Vre Ai, design sociale e alimentazione. Sarà un’occasione per lanciare i temi che verranno trattati nella quinta edizione della trasmissione ‘Parla con me’. Le tematiche scelte includeranno agricoltura 4.0, precisione farming, intelligenza artificiale e IoT nell’agricoltura.

Chiunque fosse appassionato o competente su questi temi, può scrivere in redazione all’indirizzo redazione.pcm@ gmail.com

La partecipazione di esperti è appassionati è fondamentale

L’evento avrà luogo il 10 ottobre all’interno della prestigiosa location della Nuvola Lavazza.

Mara Martellotta

A Torino Mole e ponti illuminati di bianco e azzurro per solidarietà a Israele

Si illumineranno di bianco e azzurro, i colori della bandiera di Israele, la Mole Antonelliana e i ponti delle città questa sera. Un gesto simbolico deciso dall’amministrazione comunale per manifestare solidarietà e vicinanza ad Israele per gli attacchi avvenuti in questi ultimi giorni ed esprimere forte preoccupazione per l’auspicato processo di pacificazione stabile e duratura tra israeliani e palestinesi.

Comitato Diritti umani Piemonte condanna attacco di Hamas

Il Comitato Diritti Umani e Civili esprime profondo cordoglio e solidarietà per le centinaia di vittime causate dalla recrudescenza del conflitto in Medio Oriente.
“Condanniamo fermamente gli attacchi sferrati da Hamas che riportano le lancette dell’orologio indietro di 50 anni e ogni altra forma di violenza conseguente. Per questo auspichiamo che il Governo italiano, l’Unione Europea e la comunità internazionale si attivino per fermare immediatamente la spirale di violenza e far riprendere quanto prima la strada del dialogo e delle trattative di pace”, spiegano i componenti dell’ufficio di presidenza del Comitato, il presidente Stefano Allasia e i vice Sara Zambaia e Giampiero Leo.
“Nello stesso tempo va organizzato quanto prima un intervento di soccorso e aiuto per evitare ulteriore sofferenza e dolore ai civili, sia israeliani sia palestinesi, colpiti da questa violenza ingiustificata che, come in ogni conflitto, fa strage di innocenti incolpevoli”, concludono.

Torino, uomo minaccia di lanciarsi da una gru

In tarda mattinata un uomo è salito su una gru tra via Filadelfia e corso Siracusa, a Torino, e ha minacciato di lanciarsi nel vuoto. Sul posto le squadre dei vigili del fuoco e la polizia con un negoziatore per convincerlo a desistere. Sono sconosciuti i motivi che hanno spinto l’uomo a compiere tale gesto. La viabilità intorno alla gru è stata sospesa al traffico dalla polizia locale.

Lidia Poët: sulle (vere) tracce della prima donna avvocato d’Italia

Un tour, che parte da Torino Porta Nuova, vi porta alla scoperta di Lidia Poët, tra vallate assolate, luoghi da raggiungere solo a piedi, cucina contadina e tradizioni valdesi. Una giornata per scoprire i luoghi dove Lidia nacque, visse e studiò diventando una donna che precorse il suo e il nostro tempo.

 

 

Il Consorzio Turistico Pinerolese e Valli, nato due anni fa per valorizzare la zona e promuovere le eccellenze del territorio, organizza un tour del costo di 80 euro da Torino o 70 euro da Pinerolo e che comprende trasferimenti in bus e navette, guida turistica abilitata, pranzo tipico (acqua inclusa) e assicurazione sanitaria. Durante l’intera giornata è possibile incontrare in abiti tradizionali abitanti delle vallate che raccontano la maestria che si cela dietro ad ogni capo e i discendenti di Poët che approfondiranno la figura della loro illustre parente.

 

 

 

Il tour, intitolato La Toga Negata, parte da Torino Porta Nuova per poi fare una breve sosta a Pinerolo e accorpare eventuali partecipanti. Si prosegue subito alla volta di Traverse dove si trova la casa natale di Poët per poi proseguire con tratti a piedi, al cimitero di san Martino. Si scende fino all’agriturismo La Chabranda, a Pomaretto per un menù a base di ricette di inizio Novecento.

 

 

Il tour prosegue a San Germano Chisone dove sono conservate la toga ma anche abiti e borsette, per poi proseguire per la biblioteca di Pinerolo, un tempo Banca d’Italia, e il Teatro Sociale.

 

Ed è proprio qui, nella bella sala settecentesca del Circolo Sociale che mi siedo per inviare alcune foto al mio direttore. Mi fermo per soli cinque minuti, ma tanto basta per lasciarmi indietro. Mi alzo di scatto e vado verso l’uscita, ma del mio gruppo non c’è nessuna traccia. Vedo una figura in penombra che prima non avevo notato. Ha i capelli chiari raccolti sulla nuca, un abito lungo e nero, dal bustino stretto e con un collarino che ricorda le donne al ballo dipinte da Toulouse-Lautrec, una microborsina di perline tra le mani e l’aria di qualcuno che mi stava osservando da tempo.

 

Ma lei è…

 

E lei si è distratta, ed ora l’han lasciata qui.

 

Signora Poët cosa ci fa qui?

 

Crede forse che io sia solo e sempre china sui libri? Mi piace uscire e incontrare gli amici di tanto in tanto. Non si vive mica solo di studio. A proposito, ha visto Edmondo?

 

De Amicis?

 

Ma certo. Mi ha chiesto di trovargli una casa per le vacanze con camere da letto per sé e i suoi figli, una cucina e un “luogo per rifocillarsi”. Mi deve aver preso per un’agenzia di viaggi (ride). Però l’ho trovata.

 

E dove si trova? Questa conversazione è assurda e una delle due dev’essere matta.

 

E secondo lei le dico l’indirizzo? Così poi si ritrova i fotografisotto casa. Comunque non mi definirei matta. Caparbia, forse. Ma come non esserlo con quello che ho passato.

 

Va bene, aspetti, se questa intervista ha qualche senso, allora facciamola per bene. E partiamo dall’inizio. Lei nasce a Perrero e trascorre la sua infanzia in località Traverse.

 

So che vi han portati lì questa mattina. È un luogo a cui sono molto cara, dove scoprii la mia passione più grande: i libri. Andavo in soffitta e leggevo tutto ciò che trovavo, anche quel che non avrei dovuto (ride ancora, con la bocca e con gli occhi, quasi a rivelare una marachella). Sa io provengo da una famiglia valdese. Eravamo benestanti, e nella nostra comunità, lo studio viene incentivato.

 

Mi sta dicendo che la sua famiglia non l’ha osteggiata negli studi?

 

Al contrario. Quando studiavo legge, mio fratello mi accompagnava tutti i giorni in facoltà. Sa, a noi donne, ed io a legge ero l’unica, non era permesso girare da sole. E così il poverino mi scortava. Si figuri che la prima volta che arrivai un professore mi chiese se volevo un tavolo tutto per me. Dissi di no, che potevo sedermi con gli altri. Quando entravano in aula dicevano: Buon giorno Signori e Buongiorno Signorina. Poverini, non sapevano nemmeno come rivolgersi a me.

 

Lei però aveva già fatto un anno a medicina.

 

E poi decisi di cambiare. Non sono mica perfetta.

 

Fu colpa di Lombroso? Si vocifera che non era molto amabile con le donne. Anzi le preferiva in casa a fare la calzetta.

 

Il Professor Lombroso fu figlio del suo tempo, non creda. Ma anche lui cambiò idea molte volte nel corso della sua vita. E secondo me fu merito anche delle due figlie femmine che si emanciparono e non rimasero a casa a fare la calzetta. Anzi sa cosa le dico? Che quando dovetti sostenere l’esame di medicina legale, avendo un trascorso a medicina, chiesi l’esonero. Ma il Professore fu irremovibile, mi costrinse a seguire il corso proprio con lui. E quando superai l’esame mostrò soddisfazione e, mi lasci dire, anche ammirazione.

 

Lei era molto ammirata. Dagli uomini intendo. Riceveva bigliettini dai compagni di corso…

 

Oh, non creda di farmi arrossire. Si lo ero, ma io ero anche timida all’università e comunque la vita matrimoniale non è mai stata nei miei progetti. Dovevo studiare e dovevo aprire quelle porte che per noi donne erano ancora chiuse col lucchetto. A proposito di uomini, sa cosa mi ha detto Victor-Marie l’altra sera?

 

Sta parlando di Victor Hugo?

 

Lei conosce altri Victor-Marie?

 

Manco uno

 

Eravamo ad un ballo e gli ho detto che, beh, mi serve una visita dal dentista. Ho perso un dente e vorrei rimpiazzarlo. Ma Victor mi ha fissato seria e mi ha detto: on farlo, sarebbe l’unica cosa non autentica di te (e nuovamente scoppia a ridere) Non dovrei vantarmi così, ma le confesso che mi ha fatto piacere.

 

Torniamo ai suoi studi, non vorrei che l’intervista virasse verso il gossip. Lei chiedeva continuamente di poter studiare latino. Prende tre diplomi, ma torna sempre alla stessa richiesta. Ma perché?

 

Forse perché in cuor mio volevo approdare proprio alla facoltà di legge. E per quella serviva conoscere il latino.

 

E perché giurisprudenza. Perché non restare a medicina, dove c’erano già altre donne. Perché scegliere sempre la strada meno battuta.

 

Lei ha visto dove sono nata e ha visto anche dove riposo, al Cimitero di san Martino? Io ho mosso i primi passi sulle mulattiere. Crede forse che percorrere Via Po potesse spaventarmi? Vede, la mia famiglia ha sempre stimolato la curiosità, mi ha permesso di viaggiare e di aprire la mente. E in testa io avevo concetti come il voto alle donne, i diritti degli orfani, le condizioni dei carcerati. Dovevo mettere nero su bianco. Sapevo che il diritto si sarebbe evoluto. Anche se non sono molto contenta delle condizioni nelle carceri oggi.

 

C’è un problema di sovraffollamento

 

Non solo, non c’è un adeguato reinserimento nella società. Bisogna promuovere il lavoro, insegnare un mestiere, permettere ai prigionieri di guadagnare in modo che il reinserimento nella comunità, una volta scontata la pena, sia il più naturale ed efficace possibile. Ho scritto tutto, e fortunatamente alcuni compagni di corso o lettori hanno trascritto le mie conferenze.

 

Diciamo la verità, lei aveva i fan che hanno permesso di raccogliere i suoi discorsi e di pubblicarli.

 

Ha visto che qualcosa è conservato nella Biblioteca di Pinerolo?

 

Si, ed è stato emozionante. C’è anche una copia della sua tesi sul voto alle donne.

 

A proposito, lei va a votare, vero?

 

Ovvio, è per donne come lei che non vorrei perdere diritti acquisiti con fatica. Anche se non sempre riesco a capire come formulano un referendum.

 

Politichese misto a burocratese. Sembra lo facciano a posta. Ha visto la mia richiesta di ricorso quando mi negarono la toga? Fui chiara: ho studiato, ho passato gli esami, sono stata giudicataidonea, dunque quella toga mi spetta. Eppure riuscirono a negarmela.

 

Toga o non toga, lei comunque lavorò nello studio di suo fratello. Mi racconta di qualche cliente illustre? Tanto ormai saranno procedimenti caduti in prescrizione, se non nell’oblio.

 

Agnelli

 

No, ecco magari non così illustre…

 

Stia tranquilla, non ho intenzione di tradire il segreto professionale. Dicevo, il Senatore Agnelli venne da noi per quella causa alla San Giorgio, la compagnia navale. E volle me per occuparsene. Ed io viaggiai per i vari incontri su e giù per l’Italia.

Per ringraziarmi fece fare un bellissimo ventaglio con dipinta l’aula del tribunale. Lo conserva ancora mia nipote, avvocato anche lei. Credo l’abbia conosciuta.

 

 

Si, l’avvocato Daniela Trezzi. Dicono che l’assomiglia molto. E in effetti l’aria dolce e gli occhi sorridenti la ricordano. Anche suo padre era avvocato…

 

E anche suo figlio. E ci tramandiamo una scrivania dove studiamo, su mia precisa richiesta. Mi piace pensare che il mio lavoro continui a vivere attraverso loro. A proposito, eravate a pranzo insieme. Le è piaciuto?

 

Un pranzo meraviglioso, e quel vino… io non bevo ma era così profumato.

 

La nostra è una cucina povera, contadina ma estremamente autentica. La zuppa che ha assaggiato, a base di grissini, formaggi e burro, cotta nel brodo di gallina e ripassata al forno, è molto sostanziosa. E quello che voi chiamate cibo di conforto. E poi ci sono i salumi, i formaggi, il miele e le composte di accompagnamento e il flan al caramello. E si, abbiamo anche ottimi vini. Del resto queste vallate consentono coltivazioni genuine. Mi han detto che quei matti dei mei compaesani ora coltivano lo zafferano.

 

E dicono che viene su pure piuttosto bene. In effetti, passeggiando tra le borgate sono stata investita da una grande varietà di profumi. Erbe aromatiche ma anche fiori.

 

Dove non arriva l’uomo, la natura si prende ancora i suoi spazi e i suoi tempi per fare le cose per bene. Io torno spesso a passeggiare in quelle zone. Ha visto che quiete al cimitero? Anche se quel muro che separa i cattolici dai valdesi non so se ha ragion d’essere. Non siamo forse tutti uguali, nella vita come nella morte?

 

 

Guardi, cambiamo discorso, non vorrei entrasse Totò a recitare la livella.

 

Chi? Ma si, forse dovrei andare anche io. La pasticceria in piazza è ancora aperta e… ha assaggiato la Torta Zurigo?

 

Si, ma aspetti. Mi dica almeno se la serie su Netflix le è piaciuta…

 

Beh, non è la mia storia. Mi vede? Non sono nemmeno mora. Capisco farmi bere il whisky per esigenze di copione, ma se la immagina mia nipote che dice parolacce? Siamo signore di altri tempi…non mi faccia dire. Però una cosa è bene che si sappia. Grazie alla serie Netflix la mia storia sta tornando in luce. Ero stata dimenticata e lo capisco. Il tempo passa e la mia è una famiglia di gente schiva. Ma io ho ancora tanto da dire. Pensi che una frase a me cara, dalla lettera di Paolo ai Corinzi, l’ho persino fatta scrivere…

 

 

Sulla sua lapide. Tre cose contano la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità.

 

Loredana dobbiamo rientrare a Torino. Non ti sarai per caso annoiata

 

 

No affatto, è che stavo parlando con la…giuro c’era qui una c’era una signora…

 

 

Rossana Turina, presidente del Consorzio Turistico Pinerolese e Valli, mi riporta alla realtà e mi riaccompagna al bus di rientro. Io però sono sicura di aver incontrato... Anche se a spiegarlo al resto del gruppo c’è da non crederci.

 

Va bene, non credete a niente di quel che ho scritto. Andate a scoprirlo con i vostri occhi. Poi vediamo se sono io ad essermelo inventata.

 

Per informazioni sui prossimi Tour:

 

Sito internet: www.turismopinerolese.it

Instagram: @turismopinerolesevalli

Facebook: Turismo Pinerolese e Valli

 

 

Loredana Barozzino

 

Aree montane, Pd: “Incognita risorse”

ROSSI-GALLO (PD): “ TEMPISTICHE ELETTORALI”

9 ottobre 2023 – “Più si avvicinano le elezioni più aumentano le proposte dal sapore elettorale da parte della maggioranza. Ci aspetteremmo, invece, che almeno in questi ultimi mesi di legislatura il centrodestra affrontasse finalmente i problemi reali che pesano sulla sanità piemontese: liste d’attesa, scarsità di personale e riorganizzazione, per citarne alcuni” dichiarano il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo e il Vicepresidente della Commissione sanità e Segretario regionale Pd Domenico Rossi.

“Il centrodestra – proseguono gli esponenti dem – ha voluto l’esame della proposta di legge Preioni sull’organizzazione del Servizio sanitario regionale, nelle aree marginali montane, un provvedimento che prevede misure temporanee per sopperire alla carenza di personale sanitario, in particolare nelle aree marginali del Piemonte. Certo si tratta di una misura che nel merito potrebbe anche essere condivisibile, ma che è sospetta nella tempistica e lascia aperte due questioni importanti, quella delle risorse in un contesto di bilancio molto preoccupante per il Piemonte, aggravato dai disavanzi delle asl e dai tagli del governo e l’assenza di un piano regionale e di una riorganizzazione globale della sanità piemontese che il Partito Democratico chiede ormai da anni”.

“Se la destra avesse voluto investire nelle aree montane ci saremmo aspettati un provvedimento di giunta nelle fasi iniziali della legislatura e non lo smantellamento dei servizi sanitari a cui abbiamo assistito a partire proprio dal VCO. Abbiamo ripetutamente chiesto al centrodestra di scrivere con tutti gli attori interessati una nuova sanità, ma è ormai chiaro che l’unico interesse di questa Giunta è quello di approvare provvedimenti spot fini a se stessi e non di programmare una nuova sanità” concludono Gallo e Rossi.

 

Auto fa inversione e si scontra con motociclista: operato d’urgenza al Cto

Sulla strada provinciale 174 a Nichelino verso Stupinigi un violento scontro è avvenuto ieri tra una Fiat Punto e una moto Kawasaki che è andata a finire sulla  pista ciclabile. Il motociclista è stato portato in codice rosso al Cto di Torino dove ha subito un intervento chirurgico per le diverse fratture riportate a gambe e braccia, ma non è in pericolo di vita. Sul posto i carabinieri  di Nichelino. Sembra dalle testimonianze che la vettura stesse effettuando una  inversione di marcia.