L’Accademia “Stefano Tempia” propone il concerto per la stagione autunnale 2023, sabato 14 ottobre alle 21, nella chiesa di San Filippo Neri
L’Accademia Stefano Tempia per la stagione autunnale 2023 propone il concerto intitolato “Bach Heute”, con gli archi dell’Accademia di San Giovanni, Andrea Bacchetti al pianoforte, Sébastian Jacot al flauto, Rebecca Viora Jacot al flauto, Valeria Zorina al violino, direttore Antonmario Semolini.
Il Concerto si terrà sabato 14 ottobre 2023 alle ore 21 nella chiesa di San Filippo Neri, in via Maria Vittoria 5, a Torino. Gli Archi dell’Accademia di San Giovanni proporranno un intenso programma di Johann Sebastian Bach ( 16885-1750) con il Concerto n. 5 in Fa minore BWV 1056 per pianoforte e archi, il Concerto n. 7 in Sol minore BWV 1058 per pianoforte e archi, la Suite n. 2 in Si minore BWV 1067 per flauto e archi. A concludere il Concerto dell’Accademia Corale “Stefano Tempia” sarà il Concerto Brandeburghese n. 4 in Sol Maggiore BWV 1049 per violino, due flauti, archi e continuo.
Una riflessione sulla musica di Bach trova rispondenza in alcune scelte adottate in questo concerto: il clavicembalo e i flauti dolci saranno sostituiti rispettivamente dal pianoforte e dagli odierni flauti traversi, e verrà adottato il diapason, correttamente più diffuso, nell’esecuzione della musica colta. Il Concerto intende gettare luce sul particolare aspetto della musica di Bach, quello della sua attenzione nei confronti del colore strumentale. Il timbro non sembra essere il parametro sonoro che per primo venga in mente quando si considera l’opera del compositore di Lipsia. Questa considerazione può essere giustificata dal fatto che il solido impianto contrappuntistico che contraddistingue le sue composizioni sembra concedere poco spazio alla speculazione timbrica. I due concerti per clavicembalo e orchestra n. 5 in Fa minore BWV 1056 e il n. 7 in Sol minore BWV 1058, che aprono il programma, sono due trascrizioni di altrettanti concerti per violino: il primo è la trascrizione di un concerto in Sol minore andato oggi perduto, ma ricostruito secondo un processo d’ingegneria inversa. Le metamorfosi timbriche legate a questo concerto non devono sorprendere perché riflettono una pratica piuttosto diffusa in epoca barocca. Bach non sempre aveva tempo da dedicare alla composizione di nuovi concerti e, spesso, doveva riadattare per nuove occasioni musiche precedenti. Analoghe considerazioni vanno fatte per il Concerto in Sol minore, trascrizione del famoso concerto in La minore BWV 1041. La seconda parte del programma si apre con la Suite n.2 in Si minore BWV 1067. Le quattro Suite composte da Bach si rifanno al modello codificato in epoca barocca quale raccolta di danze da eseguirsi in sequenza, ma si discostano l’un l’altra per la scelta delle danze di volta in volta operata. Il Concerto in Sol maggiore BWV 1049 per violino, due flauti in eco, archi e basso continuo è il quarto concerto della serie dei sei concerti a più strumenti, oggi universalmente conosciuti quali Concerti Brandeburghesi. Sono concerti scritti per i principali strumenti disponibili all’epoca, corni, oboi, fagotto e violino piccolo per il primo; tromba, flauto dolce, oboe e violino per il secondo; strumenti ad arco per il terzo; flauto traversiere, violino e cembalo per il quinto; viole da braccio e archi scuri per il sesto; rappresentano una sorta di compendio delle possibilità tecniche da essi offerte.
I Virtuosi dell’Accademia di San Giovanni costituiscono una formazione orchestrale a struttura variabile, cameristica, sinfonica, lirica diretta dal Maestro Antonmario Semolini, diretta emanazione dell’Accademia della Cattedrale di San Giovanni, fortemente voluta dal compianto parroco Don Carlo Franco (1958-2023), il quale volle scegliere il Duomo di Torino quale modello di centro di irradiazione culturale, con il visionario progetto dello “Spirituale nell’Arte”, ricollegandosi a quella fase storica e creativa che vide il Piemonte e Torino protagonisti europei della grande stagione del barocco, coinvolgendo anche compositori contemporanei affini al cuore del progetto.
Il Concerto è dedicato alla memoria di Don Carlo Franco, parroco del Duomo di Torino scomparso il 28 gennaio scorso, figura di intellettuale appassionato e curioso che volle istituire un’Accademia musicale presso la Cattedrale metropolitana di San Giovanni, la stessa che in questa occasione si impegnerà per rendere omaggio alla sua memoria.
Mara Martellotta