ilTorinese

Donna in auto investe ciclista e fugge

Le telecamere e un frammento di carrozzeria rinvenuto sul luogo dell’incidente hanno permesso di risalire alla conducente della vettura che nelle scorse settimane aveva investito un ciclista a Grugliasco e poi era fuggita.

L’uomo era stato trasportato all’ospedale di Rivoli e dimesso con 60 giorni di prognosi. Il sinistro  è nato per la mancata precedenza da parte della donna.

Trovato morto il ragazzo scomparso da casa

È stato trovato senza vita nella sua auto Danilo Romani, il giovane di di 24 anni che domenica 14 gennaio si era allontanato dalla sua casa di Cisterna d’Asti.

La prefettura aveva organizzato una task force per cercare il giovane originario di Alba e dipendente della Ferrero. È stato impiegato anche un elicottero, poi la drammatica scoperta in una zona di campagna nei pressi di Alba.

Controllo del territorio, Fdi: “Lo Stato avanza”

“La questione sicurezza, come più volte ribadito, è prioritaria per il governo Meloni: anche a Torino, finalmente, lo Stato torna ad avanzare e la legalità verrà ristabilita e garantita. In Barriera di Milano così come in tutte le aree cittadine a rischio criminalità”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia. “Il rafforzamento delle misure preventive di vigilanza e di controllo del territorio, che riguarderanno anche il contrasto allo spaccio, all’abuso di alcol, al degrado e all’abbandono dei rifiuti, è il segno tangibile della capacità di questo governo di dare risposte concrete ai cittadini e alle imprese. E’ altresì un riconoscimento concreto al lavoro instancabile delle Forze dell’Ordine, non più sole in una lotta impari contro la criminalità, ma puntellate, sostenute e potenziate con uomini, risorse e mezzi adeguati per vincere quella che riteniamo una vera e propria battaglia di civiltà. Grazie all’encomiabile lavoro del Ministro Crosetto possiamo finalmente dire che lo Stato non lascia territori ostaggio della criminalità ma li restituisce ai cittadini”.

Torino: più sicurezza nella zona nord della città, arriva l’Esercito

Un rafforzamento delle misure di vigilanza e controllo del territorio, in particolare nella zona nord della città, a partire dal quartiere di Barriera di Milano, dove dalla prossima settimana saranno operativi servizi interforze, con la collaborazione dell’Esercito nell’ambito dell’Operazione Strade Sicure. Lo ha annunciato la Prefettura al termine della riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Donato Cafagna. La presenza dell’esercito, spiegano dalla Prefettura “integrerà le attività pianificate delle forze dell’ordine e i servizi ad alto impatto che interessano anche altre zone della città”.

“Garantire maggiore sicurezza ai cittadini, in modo particolare in quelle zone della città che ci sollecitano maggiore attenzione e presidio, – dichiara il Sindaco Stefano Lo Russo – è una nostra priorità. Per questo siamo soddisfatti che anche dopo la visita a Torino del Ministro Piantedosi a valle delle criticità che avevamo evidenziato nei mesi passati e degli impegni che erano stati assunti dal Governo in quella sede, sia stata accolta la nostra richiesta e che il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, abbia dato priorità a questa esigenza, potenziando i controlli interforze. Restiamo convinti – aggiunge – che oltre che a Barriera di Milano occorra analoga attenzione anche ad altre zone critiche della città, da Aurora a Borgo Vittoria. La Città come noto è impegnata da tempo, anche grazie all’efficace uso delle risorse del PNRR, a fare la sua parte per garantire la sicurezza sociale, riqualificare le periferie, attivare processi di rigenerazione urbana e aiutare chi fa più difficoltà. Ma è chiaro che per una reale sicurezza il presidio delle forze dell’ordine è una condizione altrettanto essenziale e le decisioni assunte oggi vanno in questa direzione”.

Alla riunione in Prefettura hanno preso parte l’assessora alla Sicurezza della Città di Torino Giovanna Pentenero, il Questore Vincenzo Ciarambino, il comandante provinciale dei Carabinieri Roberto De Cinti e della Guardia di Finanza Carmine Virno e il comandante della Polizia Locale Roberto Mangiardi.

“La stessa attenzione che oggi si rivolge a Barriera non va circoscritta- sottolinea l’assessora Pentenero – : ricordiamo che la zona di Torino nord, che coinvolge i quartieri di Aurora, Borgo Vittoria, ha problematicità sulle quali vogliamo intervenire e poi estendere il controllo a tutta la città, come peraltro evidenziato ieri nella riunione del Comitato”. L’assessora ricorda l’importanza che “l’attività coinvolga tutte le istituzioni e che ognuno faccia la propria parte, con la consapevolezza che non basta spostare i problemi da una parte all’altra, ma che si lavori di concerto per risolverli”. “E poi, come chiedono i territori, occorre impegno del sistema sanitario per curare più diffusamente le dipendenze da sostanze che sono alla base della diffusione dello spaccio e del degrado, altrimenti il problema non si potrà mai risolvere. Sappiamo che dobbiamo occupare gli spazi dell’illegalità con politiche di cittadinanza attiva per lo sviluppo della comunità, per questo ci vogliono assistenza, formazione e lavoro”.

Il Servizio Civile della Regione è realtà

I primi 52 ragazzi che hanno aderito hanno firmato il contratto nella Sala Trasparenza del nuovo Palazzo della Regione. Il presidente Cirio: «Orgoglioso di questa iniziativa». L’assessore Caucino: «Risultato importante, frutto di anni di lavoro, che auspico possa crescere, coinvolgere sempre più ragazzi e contribuire concretamente alla lotta al disagio giovanile».
Il Servizio Civile Regionale del Piemonte diventa realtà: ieri, nella Sala Trasparenza della Regione Piemonte, i primi 52 ragazzi che hanno aderito all’iniziativa, promossa dall’assessore regionale alla Famiglia, Chiara Caucino, hanno firmato il contratto che permetterà loro di svolgere un’esperienza formativa e a favore del contrasto del disagio giovanile.
Sì, perché il primo obiettivo del Servizio Civile Regionale del Piemonte è proprio questo. Si tratta infatti di uno strumento che consente di vivere un’esperienza di cittadinanza attiva attraverso attività di solidarietà sociale.
Nello specifico, in Piemonte, si è deciso di avviare la sperimentazione delimitandone l’ambito d’azione per far fronte alle criticità presenti sul territorio: considerato, infatti, il crescente numero di episodi di devianza giovanile e di comportamenti antisociali commessi da gruppi di adolescenti e giovani adulti in spazi pubblici, è emersa la necessità di definire una politica di contrasto delle povertà educative che coinvolga tutti gli ambiti propri delle relazioni giovanili e, come tale, di circoscrivere l’ambito della sperimentazione del Servizio Civile Regionale alla tematica del contrasto al disagio giovanile, declinando la progettazione nella realizzazione di interventi rivolti a minori a rischio di esclusione sociale.
I 52 volontari sono di età compresa tra i 18 ed i 28 anni compiuti, in possesso di diploma di scuola secondaria di secondo grado, qualifica professionale o diploma professionale e che non hanno partecipato ad alcun bando di Servizio Civile Universale o di Garanzia Giovani.
Svolgeranno un orario settimanale di 25 ore e percepiranno un assegno di natura non retributiva pari a 444 euro mensili, insieme alla copertura assicurativa per i rischi contro gli infortuni e la responsabilità civile.
Il bando ha raccolto l’adesione di 6 enti che hanno presentato in tutto 8 progetti, per un totale di 54 operatori volontari avviabili. (Consultabili in allegato).
Alla presentazione erano presenti, oltre all’assessore Caucino il presidente della Regione, Alberto Cirio, il direttore del settore Welfare, Livio Tesio, la dirigente del settore Famiglia, Antonella Caprioglio e la responsabile del progetto, Cristina Gallasso oltre alla responsabile del Centro Servizi Volontariato di Torino, Maida Caira che ha illustrato tutti i dettagli e, alla fine, fatto firmare il contratto a ogni ragazzo presente.
Rivolgendosi ai ragazzi il presidente della Regione Alberto Cirio ha affermato: «Sono molto orgoglioso di questa iniziativa, perché sono convinto che il nuovo Servizio Civile Regionale – ha detto il Governatore – rappresenti uno strumento innanzitutto utile alla nostra società, che ha bisogno di partecipazione attiva e impegno da parte di tutti, ma anche a voi, che avrete l’occasione di vivere un’esperienza di crescita umana e personale».
L’assessore Caucino ha ringraziato il Presidente e tutta la sua struttura, per il grande lavoro svolto che ha permesso di arrivare a questo storico risultato: «Con questo strumento ha detto – offriamo ai ragazzi la possibilità di dare una mano concreta, di fare la propria parte in maniera ancora più incisiva per il bene della nostra collettività e delle nostre comunità, venendo incontro a un’esigenza reale. Oltre ad offrire un’esperienza di vita e formativa che ritengo molto importante, da sfruttare appieno». Rivolgendosi ai ragazzi, oltre ad augurare loro buon lavoro, Caucino ha ricordato ancora una volta «l’importanza del volontariato, settore fondamentale, che ogni giorno contribuisce a rendere migliore la nostra società e che ha dato più volte dimostrazione di quanto sia importante e irrinunciabile».
Prima della firma di ogni ragazzo è stata consegnata loro una maglietta, con stampato il logo del nuovo Servizio Civile Regionale.

Yoga per Ritrovare Energia Durante i Giorni più Freddi

YOGA SENZA BARRIERE 

Con l’arrivo dei giorni più freddi, è comune sentirsi più pigri e meno energici.

Tuttavia, lo yoga offre un’ancora di salvezza per mantenere il corpo attivo e rivitalizzare la mente.

In questo articolo, esploreremo tre pose di yoga – Guerriero 1, Guerriero 2 e Guerriero 3 – che sono particolarmente efficaci per stimolare l’energia interna e mantenere il corpo in equilibrio durante la stagione invernale.

Guerriero 1

Iniziate in piedi con i piedi distanti quanto le vostre spalle.

Portate il piede destro indietro, mantenendo il tallone a terra e ruotate il corpo verso sinistra.

Sollevate le braccia sopra la testa, unendole o mantenendole separate.

Questa posizione apre il petto e le spalle, fornendo una scarica di energia mentre migliora la forza delle gambe.

Tenete la posizione per 30 secondi, poi ripetete sul lato opposto.

Guerriero 2

 

Dalla posizione eretta, allargate le gambe e ruotate il piede destro di 90 gradi.

 

Piegate il ginocchio destro sopra la caviglia, mantenendo il ginocchio sinistro teso.

 

Estendete le braccia parallelamente al pavimento, guardando oltre le dita della mano destra.

 

Questa posa potenzia la resistenza e la stabilità, aiutandovi a ritrovare forza nelle giornate più buie.

Tenete la posizione per 30 secondi, poi cambiate lato.

 

Guerriero 3

Dal Guerriero 1, spingete il corpo in avanti trasferendo il peso sulla gamba anteriore.

Sollevate la gamba posteriore, mantenendola dritta e parallela al suolo.

Le braccia dovrebbero essere stese in avanti, parallelamente al pavimento.

Questa posa sfida l’equilibrio e potenzia i muscoli centrali, riempiendo il corpo di nuova vitalità.

Tenete la posizione per 30 secondi e ripetete sull’altro lato.

Queste tre pose di guerriero sono un’aggiunta preziosa alla vostra pratica yoga invernale.

Oltre a stimolare l’energia, contribuiscono anche a migliorare la flessibilità e la concentrazione.

Aggiungete queste pose alla vostra routine quotidiana per affrontare la stagione con una mente e un corpo rinforzati, pronti ad affrontare qualsiasi sfida che possa presentarsi.

Namasté

Serena Fornero – @odakawithserena

Atti osceni ai giardinetti: anziano sanzionato

Su segnalazione di alcuni passanti un uomo 74enne è stato sanzionato per atti osceni in luogo pubblico. nei Giardini Zumaglini di Biella. La Polizia lo ha identificato e sottoposto ad accertamenti.  Nonostante le sue spiegazioni gli agenti hanno proceduto con la sanzione.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Scuole, Rivarolo Canavese ed altri Istituti Superiori al freddo: intervenga la città Metropolitana

A causa dell’ennesimo guasto tecnico da alcuni giorni molte aule dell’istituto Aldo Moro di Rivarolo Canavese sono al freddo, con temperature ben al di sotto delle soglie di legge e gli studenti che protestano perché non sono idonee per le lezioni. Era già capitato un anno fa, ed avevamo criticato l’assenza delle istituzioni nella manutenzione degli impianti. In un anno a quanto pare la situazione non è migliorata. Sergio Bartoli, Sindaco di Ozegna, si unisce a sottolineare la problematica: <Molti ragazzi del mio paese e dei comuni vicini, frequentano il Moro e si sono rivolti a me per cercare di capire dove sia il problema e come risolverlo una volta per tutte. Capisco che un guasto possa accadere a tutti, ma quando i guasti si ripetono con frequenza il problema diventa strutturale. E va risolto. Chiedo alla Città Metropolitana di Torino, che è l’ente competente per gli istituti superiori di farsi carico di intervenire, non solo per il guasto del momento ma per dare sicurezza di un servizio per il futuro. Per garantire ai ragazzi non solo il diritto a studiare ma anche di poterlo fare in ambienti sicuri e idonei”.
Conclude il Sindaco Bartoli
“La scuola deve avere la priorità, deve essere accogliente e sicura. Anche il riscaldamento e’ un elemento di sicurezza e di attenzione verso i nostri ragazzi, già penalizzati nel raggiungere gli istituti a causa della scarsità del trasporto pubblico locale”.

“Censura all’informazione”: la Subalpina sotto la Prefettura

Mercoledì 24 gennaio in piazza Castello a Torino

I giornalisti in tutta Italia si mobilitano contro la modifica del codice di procedura penale che vieta la pubblicazione, integrale o per estratto, delle ordinanze cautelari.
Raccogliendo l’invito della Federazione nazionale della stampa, l’Associazione Stampa Subalpina terrà una conferenza stampa, mercoledì 24 gennaio, alle ore 12, davanti la Prefettura di Torino, in piazza Castello, per illustrare le ricadute del cosiddetto “emendamento Costa” sulla libertà d’informazione.
A seguire, la Subalpina consegnerà al Prefetto Donato Giovanni Cafagna il documento di Fnsi, Associazioni di stampa di tutta Italia e Comitati di Redazione delle principali testate contro l’introduzione di queste nuove norme.

Associazione Stampa Subalpina 

Le Venezie di Marco Polo 700 anni dopo

Ogni volta che descrivo una città dico qualcosa di Venezia”. Perché le Venezie di Marco Polo sono tante e si possono visitare e scoprire nel libro di Ermanno Orlando “Le Venezie di Marco Polo, storia di un mercante e delle sue città”, il Mulino. Lo storico medievista di Ca’ Foscari ci porta in viaggio nelle città che Marco ha conosciuto e attraversato. Con una particolarità: il grande viaggiatore resta sullo sfondo mentre i luoghi visitati si prendono per intero la scena. E così vediamo Venezia, vissuta, lasciata e ritrovata, e poi salperemo per San Giovanni d’Acri, Trebisonda, Costantinopoli, Tabriz… e infine torneremo a Venezia, “la città continuamente cercata nelle altre e cambiata nello spazio di un viaggio che pareva infinito”. Sono trascorsi 700 anni dalla morte di Marco Polo, il 9 gennaio 1324, e su di lui esiste una montagna di libri tradotti in numerose lingue che narrano le sue straordinarie vicende di viaggio che aprirono agli europei il lontano e leggendario Oriente, raccontate da numerosi autori. Pochi anni fa un’esposizione eccezionale al Mao di Torino ci fece conoscere anche l’anima dell’esploratore e i suoi segreti. Per alcuni mesi nelle sale del Museo d’arte orientale fu esposto il testamento di Marco Polo, una riproduzione perfetta della pergamena originale di pecora su cui il viaggiatore e scrittore veneziano dettò le sue ultime volontà poche ore prima di morire.
È il 1271 quando il giovane Marco insieme al padre Niccolò e allo zio Matteo partono da Venezia che a quell’epoca era una metropoli multietnica con 100.000 abitanti. Prima tappa San Giovanni d’Acri in Terra Santa, poi un lungo itinerario attraverso Turchia, Persia, Afghanistan, il deserto del Gobi e nel Catai, la Cina del nord, alla corte di Qubilay, il Gran Khan dei Mongoli, nipote di Gengis Khan. In Cina i Polo resteranno quasi vent’anni prima di ripartire per Venezia che rivedranno nel 1295 dopo un altro viaggio avventuroso. Viaggiatore, scrittore, ambasciatore e mercante, Marco Polo ha raccontato i suoi viaggi in Asia e in Estremo Oriente nell’opera letteraria “Il Milione”, un’enciclopedia geografica conosciuta in tutto il mondo. A San Giovanni d’Acri, nelle terre crociate, scopriamo scorci di Venezia tra la fortezza dei cavalieri templari, il palazzo del bailo, il bazar, i bagni e le taverne per i mercanti che affollavano la città che a fine Duecento contava 40.000 abitanti. “Chiunque giungeva ad Acri vi respirava Venezia nella foggia degli edifici, nel vociare dei commercianti, negli odori dei cibi, negli stili di vita…E poi Costantinopoli, “la più nobile tra le capitali del mondo, per tre ottavi veneziana, così bella da togliere il fiato, con le sue possenti mura, le smisurate cupole, le sue colonne svettanti”. I veneziani erano di casa a Bisanzio che, al passaggio dei fratelli Polo, contava ben 400.000 abitanti. Il loro quartiere era immenso, ben più ampio di quello delle altre colonie straniere presenti in città. Erano ricchi, potenti e anche prepotenti, “spadroneggiavano come se tutto fosse loro concesso, senza leggi e senza scrupoli, lasciando agli altri solo le briciole”.
A quasi 70 anni Marco Polo si ammalò gravemente. Il viaggiatore-mercante stupisce il mondo con il suo favoloso viaggio e sorprende anche per il suo testamento. In punto di morte chiama un notaio e nella sua camera da letto, pur molto provato nel fisico ma ancora estremamente lucido, decide di donare parte delle sue ricchezze alla chiesa per salvarsi l’anima, denaro e beni alla moglie e alle figlie in un momento storico nel quale si lasciava tutto ai maschi. E tra i beni lasciati ai parenti ci sono anche oggetti favolosi come stoffe in oro, drappi di seta, il pelo di yak, pietre e perle di gran valore. La pergamena-testamento è stata ritrovata all’interno di un manoscritto veneziano. Molti studiosi avrebbero voluto esaminarla da vicino ma i rischi di danni per l’usura erano gravi. Così nel 2016 il ministero dei Beni Culturali e la Biblioteca Marciana decisero di realizzare una copia perfettamente corrispondente al testamento originale. Venezia celebrerà i sette secoli dalla morte di Marco Polo con una grande mostra a Palazzo Ducale dal 6 aprile al 29 settembre.
Filippo Re
nelle foto:
Libro “Le Venezie di Marco Polo”, il Mulino
San Giovanni d’Acri (oggi Akko in Israele), ricostruzione delle fortezza Templare
Marco Polo lascia Venezia, miniatura del XV secolo