ilTorinese

Libri: la rassegna mensile

 

Il libro più discusso nel gruppo Un Libro Tira L’Altro Ovvero Il Passaparola Dei Libri nel mese di febbraio è stato Il Giorno dell’Ape, di Paul Murray (Einaudi), un irresistibile romanzo famigliare di desideri, solitudini e macerie senza fine ma, forse, con un inizio preciso.

È in arrivo la primavera e, con lei, molte novità da leggere: abbiamo selezionate quelle più interessanti ma seguite il nostro sito e i nostri canali, scoprirete titoli e autori di ogni genere.

Amate il giallo? Non perdete il nuovo romanzo di Sandrone Dazieri Uccidi I Ricchi (Mondadori), un thriller implacabile che si interroga senza sconti sul presente più attuale e sul futuro dell’umanità.

Torna Bernard Cornwell con il secondo capitolo della Saga di Excalibur: il celebre scrittore inglese pubblica Il Condottiero Di Camelot (Longanesi) e riscrive la leggenda di Re Artù.

Anche Donatella Di Pietrantonio sceglie la primavera per tornare dai suoi lettori con l’antologia Lucciole, Squaletti E Un Po’ Di Pastina (Salani), una raccolta dedicata i lettori più giovani.

 

Consigli per gli acquisti

Questa è la rubrica nella quale diamo spazio agli scrittori emergenti, agli editori indipendenti e ai prodotti editoriali che rimangono fuori dal circuito della grande distribuzione e questo mese ne abbiamo selezionati due.

 

Oggi vi proponiamo la lettura di Expat, Vivere Oltre i Confini (Libreria Salvemini Editrice, 2024) di Tommaso Gerbi che ha narrato in un libro la sua esperienza di emigrante e la sua condizione di “espatriato”.

 

Sara, Sandro, Sofia – Storie allo specchio delle stagioni (Siciliano Edizioni, 2025) è il nuovo romanzo di Carmelo di Marco che, attraverso le vicende di tre personaggi lontani tra loro nel tempo e nello spazio, propone al pubblico un’attenta riflessione sul ruolo della donna nella nostra società.

 

 

Incontri con gli autori

Sul nostro sito potete leggere le interviste agli scrittori del momento: questo mese abbiamo scambiato due chiacchiere con:

Manuel Mazzola – autore de Il sogno incontaminato

Leonardo Gori – siamo tornati a parlare con Leonardo Gori per approfondire tanti aspetti presenti nei suoi romanzi “Il vento di giugno” e “Borgo Ottomila

Giuliano Pasini  – abbiamo intervistato Giuliano Pasini, partendo dal suo ultimo romanzo “L’estate dei morti” e approfondendone vari aspetti e tematiche

 

Per rimanere aggiornati su novità e curiosità dal mondo dei libri, venite a trovarci sul sito www.ilpassaparoladeilibri.it

 

Carenza infermieri, Riboldi: “In Albania per trovare soluzioni”

«Secondo le previsioni ci saranno circa 1000 pensionamenti di infermieri l’anno solo nella sanità pubblica. Per questo motivo, stiamo lavorando senza sosta per trovare soluzioni nel breve periodo come l’istituzione di borse di studio per rendere più appetibile la professione infermieristica e attrarre competenze da Paesi italofoni o affini.
In Albania, per esempio, sono presenti 13 facoltà che laureano circa 2 mila infermieri all’anno: con un percorso di parificazione dei percorsi formativi con quelli italiani, selezioni che verifichino le loro competenze e la conoscenza della lingua italiana, si potranno predisporre dei percorsi di inserimento all’interno della sanità piemontese.
Ecco perché, in accordo anche con il nostro Ministero della Sanità e il sostegno dell’Ambasciata italiana a Tirana, sono in Albania con i rappresentanti delle Università di Torino e del Piemonte Orientale e dell’Ordine delle Professioni Sanitarie di Torino, affinché si costruiscano anche percorsi di crescita clinica in alcuni ambiti specifici come i trapianti, l’oncologia, le malattie rare e le patologie ambientali.
Quindi stiamo lavorando non per togliere lavoro ai giovani o agli infermieri italiani, ma per dare risposte urgenti e concrete ai cittadini e ai pazienti piemontesi e al contempo sostenere l’azione dell’infermiere attualmente presenti nella sanità pubblica, assicurando loro i giusti numeri in ogni reparto e quindi un lavoro più appagante e meno duro».
Queste le parole dell’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte al termine della prima giornata in Albania.

Clima da circo in Sala Rossa

Askatasuna al centro del dibattito in Sala Rossa. Il centrodestra contesta il sindaco Lo Russo che vuole proseguire il dialogo con il centro sociale. I consiglieri, in risposta agli antagonisti che al sopralluogo dei giorni scorsi nei locali occupati di corso Regina avevano costretto i rappresentanti comunali  a calpestare foto di Meloni e Tajani truccati da pagliacci, hanno indossato in aula nasi  rossi e sventolato l’immagine di un pagliaccio urlando “vergogna” a Lo Russo. Anche il consigliere di maggioranza Viale si è truccato da clown, nella foto.

IL DIBATTITO

Il sindaco a proposito del sopralluogo al centro sociale ha detto: Personalmente credo sia stato un fatto storico: per la prima volta negli ultimi trent’anni dei consiglieri comunali sono entrati nel centro sociale Askatasuna, senza l’intervento della Forza pubblica, seppure con una modalità complessa.

Considero sgradevole – ha aggiunto  – costringere i consiglieri a camminare su foto di personaggi politici e sgradevoli le contestazioni.

Ha quindi ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile il sopralluogo e ha confermato l’intenzione dell’Amministrazione di andare avanti. Abbiamo messo – ha concluso – una pietra miliare nel processo: siamo sulla strada giusta.

Nel dibattito in Sala Rossa, Ferrante DeBenedictis (Fratelli d’Italia) si è detto disgustato delle ‘forche caudine’ subite durante il sopralluogo e di avere accettato l’ingresso nello stabile solo per rispetto delle istituzioni.

Giuseppe Catizone (Lega) ha definito un fatto storico la messa a rischio dell’incolumità dei consiglieri durante il sopralluogo e ha ritenuto “sgradevole” l progetto della Giunta di legalizzareun luogo considerato un “covo dell’eversione torinese”.

Domenico Garcea (Forza Italia) ha considerato un’umiliazione della politica torinese quanto accaduto durante il sopralluogo e ha ribadito la richiesta di sgombero immediato dello stabile.

Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) ha ricordato le minacce e gli spintoni subiti dai consiglieri durante il sopralluogo e ha definito incomprensibile la presenza di una cinquantina di persone esterne in una Commissione secretata, chiusa al pubblico.

Pino Iannò (Torino Libero Pensiero) ha evidenziato come la Commissione fosse riservata solo ai consiglieri e ha invitato l’Amministrazione a occuparsi di Piano regolatore, buche e ambiente. Ha quindi detto che il sindaco è in difficoltà, dovendo fare i conti con i numeri della maggioranza.

Per Andrea Russi (M5S) la questione Askatasuna è sfuggita di mano, visto che viene rivendicato come un successo un sopralluogo mai effettuato. Dall’altra parte – ha affermato – il Centro-destra concentra le sue attenzioni su Askatasuna. I problemi della città – ha dichiarato – riguardano i tagli al sociale, la metro 2, la disoccupazione. Questi sono i temi – ha concluso – sui quali bisogna concentrarsi: continuare a parlare di Askatasuna significa aver perso di vista tutte le sfide che la città deve affrontare.

Secondo Fabrizio Ricca (Lega) le istituzioni sono state umiliate: non si è riusciti a fare finta di avere il controllo del luogo. Con gli occupanti – ha sostenuto – i consiglieri di maggioranza si chiamano per nome. Ha quindi annunciato la richiesta a ministri e assessori di tagliare fondi non essenziali alla Città finché quel luogo non sarà vuoto.

Per Enzo Liardo (Fratelli d’Italia) la prima condizione per proseguire il Patto di collaborazione era quella di avere l’immobile vuoto. I tecnici comunali – ha evidenziato – hanno parlato di instabilità dell’immobile e si chiede quindi come possano bastare 100 mila euro per la messa in sicurezza: è una presa in giro – ha dichiarato, sottolineando la confidenza degli occupanti con i consiglieri del Pd.

Silvio Viale (+Europa, Radicali Italiani) ha ringraziato il presidente Iannò e i colleghi che non hanno ceduto e si sono rifiutati di aprire la seduta in sua assenza. Lo stabile non è libero – ha affermato – e sono venuti ad accoglierci gli stessi occupanti. Ha poi ribadito che il Patto di collaborazione riguarda solo il cortile e che lo stabile dovrebbe essere vuoto, con utenze scollegate e accessi murati.

Valentina Sganga (M5S) ha dato ironicamente la sua “solidarietà” ai colleghi di centrodestra, che vengono ignorati dal Ministro Piantedosi quando chiedono di sgomberare Askatasuna. Ha quindi riconosciuto come “pacifica” e “legittima” la contestazione ai consiglieri comunali avvenuta durante il sopralluogo.

Comprendiamo la frustrazione della destra per il fatto che non sia andata a rotoli la tappa di questo percorso e la delusione di chi continua a criminalizzare un percorso partecipato e innovativo – ha dichiarato Sara Diena (Sinistra Ecologista).

Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS) ha stigmatizzato il comportamento del Centro-destra in aula, “ossessionato” da Askatasuana, e ha spiegato che in democrazia i processi sono lenti e devono coinvolgere tutte le parti sociali. Il Patto – ha ricordato – ha come pre-requisito la legalità, che fa parte di questa Amministrazione, che ringrazio per il lavoro che sta portando avanti: le distanze si stanno accorciando e stiamo dialogando – ha concluso – senza ostilità, senza alzare muri.

Simone Fissolo (Moderati) ha solidarizzato con i consiglieri insultati e attaccati durante il sopralluogo, come già dichiarato in Conferenza dei capigruppo, e in Sala Rossa ha solidarizzato con il sindaco, attaccato durante il dibattito. Ha quindirinnovato la fiducia sul Patto di collaborazione.

Emanuele Busconi (Sinistra Ecologista) ha ricordato l’innovatività del progetto della Giunta e, nell’auspicare la sua prosecuzione, ha dichiarato di comprendere le difficoltà di chi non lo accetta, incapace di accettare il dissenso.

Claudio Cerrato (PD) ha ringraziato gli organizzatori a vario titolo del sopralluogo. Ha definito il percorso del Patto difficile e complicato, ma si è detto fiducioso per la sua prosecuzione.

Nella replica, il sindaco Stefano Lo Russo ha spiegato che, avendo fatto l’arbitro di calcio, ha meno permalosità e un livello di sensibilità diverso rispetto ad altri. Ha quindi ribadito il rapporto di piena e totale collaborazione istituzionale con chi tutela l’ordine pubblico. Infine, ha rimarcato che vanno sempre condannati i fenomeni di violenza e che tutti devono poter esprimere le proprie opinioni politiche in maniera non violenta. Il problema di questa Città – ha affermato – non è Askatasuna. Stiamo lavorando per riportare Torino nei circuiti nazionali e internazionali, sempre con un approccio istituzionale.

Portici, Nallo-Balbo: FdI attacca, ma i cittadini non sono stupidi

Gli attacchi, anche personali, dei consiglieri Ravello e Poggio Sartori sulla situazione dei portici di Torino dimostrano un approccio superficiale: parlare di decoro urbano senza considerare la presa in carico sanitaria dei senza fissa dimora è semplicemente ipocrita. Il trattamento delle dipendenze e le cure psichiatriche sono in capo alla Regione. Se la situazione non cambia, perché chi ha il potere di intervenire non lo fa? Lo abbiamo chiesto con emendamenti al Bilancio, proponendo l’assunzione di personale sanitario a supporto delle equipe di strada, ma il centrodestra unito ha votato contro. Non si può ignorare il problema e poi raccontare menzogne ai cittadini” dichiara la consigliera regionale Vittoria Nallo (Stati Uniti d’Europa per il Piemonte). Rispondendo alle parole dei colleghi di FDI – che avevano dichiarato che “la collega Nallo non farebbe fatica ad abitare e lavorare tra escrementi, urina e senzatetto aggressivi perché alterati dall’abuso di alcol” – Nallo replica: “Parole indegne di chi siede in un’Istituzione. Chi governa ha il dovere di agire, non di alimentare polemiche.” Chantal Balbo di Vinadio, coordinatrice IV Commissione Circoscrizione 1, aggiunge: “Chiediamo l’intervento dell’ASL proprio per risolvere il problema e per rispondere alle preoccupazioni dei residenti. Stanno cercando di metterci i cittadini contro, ma parlare di senza fissa dimora senza parlare di sanità significa non occuparsi del problema. L’80% di queste persone ha bisogno di cure e le equipe di strada oggi non sono nelle condizioni di fare questo lavoro.”

Cioccolatò, in piazza una marea di 100mila golosi

 Con oltre 100mila passaggi nei 4 giorni, grande il successo della nuova edizione di CioccolaTò, che ha avuto come principale location piazza Vittorio Veneto a Torino da giovedì 27 febbraio a domenica 2 marzo, con un’area espositiva da 70 stand e circa 50 produttori di cioccolato all’insegna dell’alta qualità.

Fondamentali per la riuscita della rassegna anche gli eventi collaterali e le iniziative diffuse organizzate in occasione dell’importante kermesse, con i 70 appuntamenti di un programma ricco e variegato, finalizzato ad un’analisi a 360° del cioccolato, cui si sommano numerosi tour e visite guidate. Dal cibo degli dèi come fenomeno di cultura pop, immortalato dai romanzi e dal grande cinema, quanto come realtà socio economica, con incontri più settoriali, che hanno approfondito temi relativi alla produzione, al costo della materia prima e alle abitudini di consumo degli utenti finali.

 

CIOCCOLATÒ 2025 – ALCUNI NUMERI DELL’EDIZIONE 2025

Il colpo d’occhio di piazza Vittorio Veneto, la più grande del centro cittadino, gremita per quattro giorni di avventori, appassionati, o semplicemente golosi incuriositi dal nuovo volto della kermesse, descrive bene da solo il grande successo dell’edizione 2025. Anche al di là delle apparenze, tuttavia, occorre dare uno sguardo più ravvicinato ai numeri di questa edizione 0, che lascia già presagire ottimistiche aspettative per gli anni a venire.

 

Dal questionario sottoposto nella serata di ieri da Turismo Torino e Provincia agli espositori in piazza, infatti, è emerso un giudizio globale più che positivo rispetto all’esperienza vissuta con la nuova edizione di CioccolaTò (punteggio 4 su 5) e all’organizzazione dell’evento stesso (5 su 5). Apprezzati in genere gli allestimenti e i servizi messi a disposizione degli espositori dall’organizzazione. Positivi i giudizi sulla nuova location e sulla data proposta: qualcuno suggerisce una data più in prossimità alla festa di San Valentino, un prolungamento dell’orario il venerdì e il sabato sera o addirittura un evento su due weekend.

 

Per tutti gli espositori interpellati, ottime vendite, con risultati superiori alle aspettative. Molti i banchi rimasti senza merce a fine evento: alla domanda: “quanto cioccolato ha portato in piazza?” molti espositori hanno dichiarato di aver superato i tre quintali di merce.

 

Buona l’affluenza di pubblico che è risultato ben informato e in target con la manifestazione, con picchi di presenze durante tutta la giornata di domenica 2 marzo. Tra i prodotti più venduti: i gianduiotti, le tavolette di cioccolato e alcune specialità spesso create ad hoc per l’evento come tartufi, drages e creme spalmabili, baci di dama e tris di torte. Il 100% degli espositori dichiara di voler partecipare alla prossima edizione.

 

Il ricco palinsesto di eventi che ha portato, nelle diverse sedi cittadine, migliaia di persone alla scoperta del mondo del cioccolato, è stato caratterizzato da 19 visite guidate, 18 tour, 20 talk, 24 tra showcooking e masterclass con degustazione, laboratori per bambine e bambini ogni giorno e ben due mostre nelle altrettanto prestigiose sedi di Palazzo Saluzzo Paesana e Gallerie d’Italia – Torino, mentre nelle mattine del weekend il programma è stato aperto con l’elegante rassegna stampa “Pasta e sfoglio” al Caffè Elena. Il Circolo dei Lettori, inoltre, ha ospitato 5 incontri con autrici e autori intorno a importanti opere letterarie che hanno immortalato il ruolo del cioccolato nella cultura collettiva, testimonianza ulteriore della caratterizzazione culturale della manifestazione. In generale, ottima la partecipazione, con 40 appuntamenti andati sold-out. Sempre affollati i tram che hanno proposto due diversi itinerari nel centro cittadino con degustazioni e curiosità.

I 62 eventi che hanno previsto una donazione all’Istituto Piemontese per la Ricerca sul Cancro di Candiolo hanno raccolto, in totale, 4.300 euro.


LA CASA DEL CIOCCOLATO

La Casa del Cioccolato, centro nevralgico della manifestazione, tra il 27 febbraio e il  2 marzo, ha ospitato 32 incontri, di cui molti sold out, accogliendo in totale oltre 500 partecipanti. Tra i relatori degli eventi, nomi prestigiosi come Luca Ballesio, Luca Giaccone, Marco Giovine, Guido Gobino, Filippo Novelli, Franco Ordalda, Eugenio Signoroni e Alessandro Spegis.

Una delle attrazioni più amate di CioccolaTò 2025 è stata anche la Fabbrica del Cioccolato il cui protagonista e realizzatore è stato il cioccolatiere Silvio Bessone che si è avvalso della collaborazione della ditta Selmi e degli studenti dell’ITS Agroalimentare Piemonte. Lunghe code hanno contraddistinto l’ingresso alla fabbrica per tutta la durata della manifestazione.

 

TORINO SHOP

Poco lontano da Casa e Fabbrica del Cioccolato, visitatissimo il Torino Shop, dove gli utenti hanno potuto acquistare i prodotti della linea di local-merchandising “Saluti da Torino” declinata anche a tema cioccolato. Alle spalle del desk di benvenuto, inoltre è stata ospitata una postazione gaming dove i passanti hanno potuto cimentarsi, insieme al “toretto” Vitto, generato con l’Intelligenza Artificiale UNITY, e lo staff di animazione, con il gioco delle «168 impestatissime domande» su Torino e il Piemonte, a seguito delle quali tutti i partecipanti hanno ricevuto un simpatico gadget.

 

I DATI SULL’ AFFLUENZA NELL’AREA ESPOSITIVA DI PIAZZA VITTORIO VENETO

Su un totale di 500 questionari somministrati dall’Osservatorio Turistico interno di Turismo Torino e Provincia, CioccolaTò 2025 evidenzia alcune tendenze significative. La maggioranza dei visitatori ha scelto di partecipare all’evento come principale motivo del viaggio in città (85,71%).

La percentuale di turisti per la prima volta a CioccolaTò è del 37,35%. I target che hanno scelto Torino per questo evento sono composti principalmente da amici/colleghi (56%), seguono i solo traveller  (16%) e, a pari merito, coppie (12%) e famiglie (12%).

L’indagine ha inoltre confermato che il passaparola (53,68%) e i social network (31,34%) restano i principali canali di diffusione dell’evento, suggerendo la necessità di continuare a investire in strategie digitali.

La propensione all’acquisto è elevata (82,72%), sebbene il budget sia prevalentemente contenuto entro i 10€ (52,91%). Infine, il profilo del visitatore mostra una predominanza di giovani sotto i 25 anni (50,1%), studenti (49,30%) e persone con un livello di istruzione medio-alto. La maggior parte proviene da Torino e dal Piemonte (93,19%). Il giudizio globale espresso dagli intervistati è decisamente positivo, con una media ponderata pari a 4,18/5.

 

PROMOZIONE GTT

Durante Cioccolatò, la città ha viaggiato con GTT, grazie a una diffusione capillare delle locandine dell’evento a bordo dei mezzi e nelle stazioni della metropolitana, amplificandone la visibilità in tutta la città. Alla stazione XVIII Dicembre i passeggeri hanno trovato una dolce sorpresa: una distribuzione di cioccolatini che ha reso il viaggio ancora più speciale. Ma la vera novità è stata un vagone della metropolitana personalizzato a tema cioccolato, un’idea originale che ha catturato l’attenzione e stupito il pubblico.

 

 

CioccolaTò 2025 è un progetto promosso e sostenuto da Camera di commercio di Torino e Città di Torino organizzato da Turismo Torino e Provincia con il supporto di Regione Piemonte, con il contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT, in partnership con Iren e in collaborazione con le associazioni di categoria del territorio (Ascom, Epat, Confesercenti, Casartigiani, CNA Torino, Confartigianato, API, Coldiretti) e GTT.

Seguici su Instagram @cioccolato_torinoPer info e prenotazioni: cioccola.to.it

 

 

Bistolfi e i divisionisti

Il Museo Civico di Casale Monferrato ha inaugurato la mostra “La Bellezza liberata. Leonardo
Bistolfi e gli amici divisionisti”, realizzata dal Comune di Casale Monferrato e dal Rotary Club di
Casale Monferrato, visitabile fino al prossimo 11 maggio, curata da Sandra Berresford, Niccolò
D’Agati e Aurora Scotti.

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Casale Monferrato, inaugurata al Museo Civico una mostra su Leonardo Bistolfi e i divisionisti

“Youth Climate Action”, un bando per promuovere azioni dei giovani a favore del clima

È stato pubblicato sul sito della Città il secondo bando attraverso il quale giovani torinesi potranno accedere a contributi a fondo perduto per la realizzazione di progetti che contribuiscano alla lotta al cambiamento climatico.

L’intervento è finanziato nell’ambito del programma Youth Climate Action Fund –  Fondo per l’Azione per il Clima dei Giovani, istituito dalla Bloomberg Philanthropies in collaborazione con United Cities and Local Governments (UCLG) e il Bloomberg Center for Public Innovation (BCPI) della Johns Hopkins University, finanziariamente sponsorizzato da Rockefeller Philanthropy Advisors (RPA), che ha scelto Torino, insieme ad altre città di tutto il mondo, per fornire assistenza tecnica e finanziamenti a giovani cittadini che abbiamo a cuore le tematiche ambientali.

Nella prima fase del programma, la Città di Torino ha ricevuto 50mila dollari attraverso i quali ha finanziato 11 progetti, proposti e realizzati da oltre 110 studenti e studentesse provenienti da 8 diversi istituti superiori dell’area metropolitana.

In questa seconda fase, il programma mette a disposizione di più di 90 città in 5 continenti il doppio della somma, 100mila dollari, sempre per finanziare iniziative sul contrasto al cambiamento climatico guidate da giovani. Con il doppio dei fondi e un anno di esperienza, il secondo bando offrirà l’opportunità di approfondire la collaborazione e sostenere progetti di maggiore impatto.

”Le giovani generazioni – spiega il sindaco Stefano Lo Russo – sono il futuro e hanno a cuore quella che è una delle grandi emergenze del nostro tempo, quella ambientale. Per questo siamo davvero contenti di essere stati scelti dalla fondazione Bloomberg per entrare a far parte di questo programma che, già nella sua prima fase, ha visto una partecipazione attiva e propositiva. Siamo certi che il contributo che arriverà da questi progetti sarà fondamentale nella strada verso la transizione ecologica che abbiamo intrapreso”.

La partecipazione al bando è aperta a associazioni, enti del terzo settore, incubatori, in rappresentanza di gruppi composti da almeno 3 giovani tra i 15 e i 24 anni. Le proposte progettuali dovranno pervenire entro le ore 12 dell’11 aprile e potranno indirizzarsi sui quattro pilastri già individuati dal Climate City Contract della Città: mobilità e trasporti, gestione dei rifiuti ed economia circolare, sistemi energetici, infrastrutture verdi e soluzioni basate sulla natura. A titolo di esempio, i progetti potranno riguardare azioni di comunicazione, di sensibilizzazione o formative; ma anche installazioni artistiche, soluzioni digitali, applicazioni sperimentali o interventi green. Le proposte saranno valutate in ragione di criteri che tengano conto della fattibilità tecnica, dell’innovatività e creatività, dei tempi di realizzazione, della coerenza con gli obiettivi del bando, dell’impatto generato, della qualità del budget, del livello di ingaggio dei giovani nella progettazione ed esecuzione della proposta. Sarà prevista una premialità per le proposte che coinvolgano persone in situazioni di fragilità sociale.

I progetti selezionati dovranno prevedere la completa realizzazione delle attività entro il 31 ottobre 2025. Al termine della procedura valutativa ciascuno potrà ricevere per la sua realizzazione un contributo a fondo perduto compreso tra 960 e 4.790 euro, su un totale di 81.600 euro messi a disposizione.

Il testo del bando e le modalità di partecipazione sono disponibili sul sito della Città al link http://www.comune.torino.it/bandi/contributi-benefici.shtml

TORINO CLICK

La Cartolina postale… che storia, ragazzi!

In mostra, alla “Palazzina di caccia” di Stupinigi “I Savoia in cartolina, dal 1900 al 1915”

Dal 4 marzo al 6 aprile

In rassegna troviamo anche, assoluta rarità (dal valore affettivo inestimabile, per i più agguerriti collezionisti), la “prima Cartolina postale”italiana datata 1874 e indirizzata “All’Ill.mo Signor Sindaco del Comune di Fivizzano (Prov. Di Massa Carrara)”; cartoncino rigido di 11,4 x 8 cm. col profilo del primo Re d’Italia, Vittorio Emanuele II stampigliato in alto a sinistra e la dizione “Cartolina postale”, il valore dell’affrancatura in lettere e lo “Stemma Sabaudo” centrati in alto. Oggi in un’era del digitale, che di più non si può, a qualcuno verrà pure da sorridere, se non da ridere, di fronte a quello sconosciuto “reperto archeologico”. Se ai nostri figli o – per chi come me ha qualche anno di più sulla gobba – ai nostri nipoti, si dovessero mai citare, pur sillabandole, quelle due paroline “car-to-li-na / po-sta-le”, penso che l’effetto sarebbe lo stesso che farli assistere al surreale atterraggio di un “UFO” in pieno centro città. Bocca aperta e occhi sgranati! Car-to-li-na / po-sta-le?. E subito a cercare on line. Per carità, lasciamo stare!

Comunque sia, per quanti ben conoscono e hanno vissuto quelle due semplici semplici paroline, ma anche (e perché no?) per tutti gli ignari, per gli appassionati e i tanti collezionisti, si sappia che la “Palazzina di Caccia” di Stupinigi, nel “Corridoio di Levante”, mette in bella mostra, da martedì 4 marzo a domenica 6 aprile, ben 270 “Cartoline illustrate” in cui si racconta la storia, italiana ed europea, ripercorrendo le vicende umane, politiche, militari e dinastiche comprese nel periodo 1900 – 1915.

Ecco, dunque, le immagini di Margherita di Savoia (prima Regina consorte d’Italia) e in seguito quelle del figlio Vittorio Emanuele III, stampate sulle cartoline postali del “Regno d’Italia”, raccontare i primi incontri con il presidente della Repubblica Francese Loubet,Edoardo VII d’Inghilterra, lo Zar di Russia Nicola II, e ancora la guerra italo-turca, l’iconografia sabauda del tempo con le raffigurazioni del Re d’Italia nei suoi molteplici impegni istituzionali, fino ad arrivare alla “satira” che colpirà Umberto I, tra il 1914 ed i primi del 1915, quando il monarca sabaudo rifiutò di entrare in guerra accanto alle potenze della “Triplice Alleanza”, alleate mai amate dallo stesso ed in seguito responsabili del primo grande conflitto mondiale della storia.

Certo è che quel pezzo di “cartoncino illustrato”, conosciuto più semplicemente come “intero postale”, cambiò drasticamente il mondo dell’informazione (ogni epoca ha, in ciò, i suoi strumenti!) e dei rapporti interpersonali.

L’idea rivoluzionaria per i tempi, di permettere a tutti di poter inviare missive brevi, evitando di acquistare il classico foglio di carta, la busta ed il francobollo, sostituiti da un piccolo cartoncino già tassato, venne in primis proposta dal “Consigliere delle Poste” prussiano Heinrich von Stephan nel 1865 al suo stesso governo, il quale ignorò il progetto giudicato “immorale” da una nutrita truppa di parlamentari conservatori.

A “copiare” l’idea fu, invece, il professore diEconomia all’“Accademia Militare Teresiana”, l’austriaco Emanuel Hermann, che trovò al contrario favorevole riscontro nelle “Poste Viennesi”. Era il 25 settembre 1869.

Il “Regno d’Italia” introdusse l’“intero postale-cartolina” nel 1873, così qualche mese più tardi, nel gennaio 1874, anche gli italiani poterono sperimentare l’utilità del nuovo provvedimento, di cui si stavano ormai dotando tutti gli Stati del mondo. Ma, da noi,  la “vera rivoluzione artistica postale” avvenne nel momento in cui la parte del cartoncino dedicato fino ad allora alla scrittura, venne sostituita con le immagini, in bianco e nero, a seconda del tema scelto dall’editore romano “Danesi”. Il vero, grande successo arrivò però quando apparvero le prime cartoline postali con immagini a colori che concentrarono, in Italia, molto tipografie sull’avvenimento più importante di quel tiepido ottobre del 1896, ovvero le nozze tra il Principe di Napoli ed  erede al trono Vittorio Emanuele III e la principessa Elena del Montenegro (“la gigantessa slava”), che sarebbero saliti all’altare il 24 dello stesso mese.

È l’inizio di un nuovo corso editoriale ed artistico che cambierà il modo di dialogare per iscritto tra gli italiani, con formati dell’“intero postale” che cambiarono diverse volte nel corso degli anni (quanti di noi se ne sono serviti!) e che, dopo una pausa dal 2014, fu ripreso da “Poste italiane” nel dicembre 2017.

Gianni Milani

“I Savoia in cartolina, dal 1900 al 1915”

Palazzina di Caccia di Stupinigi, piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi-Nichelino (Torino); tel. 011/6200601 o www.ordinemauriziano.it

Fino al 6 aprile

Orari: da mart. a ven. 10/17,30: sab. dom. e festivi 10/18,30

 

Nelle foto: Cartoline Postali in mostra

Aurora: atti osceni e danni alle auto

ALESSI (Capogruppo FDI Circoscrizione 7): “LA CITTA’ NON INTERVIENE”

I residenti riferiscono che da qualche tempo in via Carmagnola gira un ragazzo e che sosta spesso con un materasso all’ingresso dei box. E’ molto aggressivo, prende a calci le auto e si arrabbia quando qualcuno gli chiede di spostarsi per poter entrare o uscire con l’auto dai box., soprattutto chi entra con la chiave (Vedi foto). Alla sera è davanti al civico 10 di Via Carmagnola e compie atti osceni (si masturba, a volte anche con pantaloni abbassati, lo faceva anche nel Giardino Madre Teresa di Calcutta), perseguita una ragazza che abita nelle vicinanze e vuole entrare a casa sua, minacciandola di bruciarle la macchina se non lo fa entrare. L’altra sera la macchina è stata devastata (vedi foto).
I residenti riferiscono anche di avere chiamato i vigili per questa criticità ma la risposta è stata di chiamare l’Amiat per portare via il materasso.

Sono state anche chiamate le FdO. Ora oltre a buttare via il materasso, vuole la Città fare qualcosa evitando che possa capitare il peggio? Non basta una macchina devastata?

PATRIZIA ALESSI

Regione, approvato il bilancio finanziario gestionale

a Giunta regionale del Piemonte ha approvato oggi il Documento tecnico di accompagnamento e il Bilancio finanziario gestionale 2025-2027, strumenti essenziali per l’attuazione del bilancio regionale e che garantiscono la gestione efficiente delle risorse e la trasparenza nella spesa pubblica.

L’assessore al Bilancio Andrea Tronzano, illustrando il provvedimento, ha chiarito che il bilancio gestionale suddivide le risorse in missioni, programmi e macroaggregati, assicurando una pianificazione dettagliata delle entrate e delle spese previste per il prossimo triennio. “Questa delibera – spiega Tronzano – rappresenta un passaggio fondamentale per garantire la stabilità finanziaria della Regione e completare il quadro della programmazione finanziaria 2025-2027, dando operatività alle scelte già definite nel bilancio di previsione. Le risorse vengono distribuite in modo trasparente tra i vari settori strategici, dalla sanità allo sviluppo economico, dalla mobilità agli investimenti pubblici. La nostra strategia è chiara: contenere il disavanzo, sostenere gli investimenti e garantire ai cittadini servizi di qualità senza aumentare la pressione fiscale”.

La Regione conferma così il proprio impegno per una gestione finanziaria sostenibile, efficace, orientata allo sviluppo economico e alla tutela dei servizi essenziali.

Nel Bilancio gestionale 2025-2027 grande attenzione è riservata alla sanità, con oltre 9,36 miliardi di euro destinati al settore nel 2025, pari all’85% delle entrate correnti. Un impegno che si traduce anche in un massiccio piano di investimenti per la modernizzazione delle strutture ospedaliere, con 4,5 miliardi di euro stanziati per l’edilizia sanitaria, attingendo a risorse provenienti da Inail (2 miliardi), fondi statali (1 miliardo) e PNRR (445 milioni). Sul fronte dello sviluppo economico il Piemonte rafforza il sostegno a imprese e innovazione con 311 milioni di euro destinati a pmi, artigianato e commercio, un incremento significativo rispetto ai 216 milioni stanziati nel 2024.

A livello fiscale la Regione conferma il proprio impegno a non aumentare la pressione sui cittadini e sulle imprese, mantenendo entrate tributarie stabili attorno agli 11 miliardi di euro per il 2025.

Parallelamente prosegue il percorso di contenimento del disavanzo, con una riduzione progressiva che prevede un recupero di 235,9 milioni di euro nel 2025, 237,7 milioni nel 2026 e 239,6 milioni nel 2027, assicurando la sostenibilità finanziaria senza sacrificare gli investimenti strategici.