ilTorinese

Focus settimanale Covid Piemonte

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 SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA E VACCINALE COVID

In Piemonte l’occupazione dei posti letto ordinari si attesta al 6.8%, quella dei posti letto in terapia intensiva è al 3.3%, mentre la positività dei tamponi è al 7.6%.

Anche questa settimana sregistra un andamento decrescente rispetto al periodo precedente la situazione rimane sotto controllo.

VACCINAZIONI

Dall’inizio della campagna vaccinale sono state somministrate in Piemonte 11.051.633 dosi, di cui 3.346.960 come seconde, 2.965.936 come terze, 833.759 come quarte, 251.490 come quinte, 43.090 come seste.

Tra giovedì 21 dicembre giovedì 28 dicembre sono state vaccinate 8.712 persone: 55 hanno ricevuto la prima dose, la seconda, 63 la terza, 1.029 la quarta, 5.341 la quinta, 2.215 la sesta.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo da giovedì 21 dicembre a mercoledì 27 dicembre i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 341.

Suddivisi per province: Alessandria 28, Asti 13, Biella 16, Cuneo 32, Novara 24, Vercelli 13, VCO 11, Torino città 81, Torino area metropolitana 110.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 2.836 (-1387). Questa la suddivisione per province: Alessandria 194 (-167), Asti 88 (-61), Biella 109 (-75), Cuneo 227 (-149), Novara 171 (-80), Vercelli 91 (-39), VCO 74 (-58), Torino città 570 (-309), Torino area metropolitana 771 (-433).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nel periodo 21-27 dicembre l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 56.1 (-36.8%) rispetto a 88.7 del periodo precedente.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 17.6 (-35.5%). Nella fascia 25-44 anni è 31.1 (-40.9%). Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 44.9 (-40.5%). Nella fascia 60-69 anni è 79.3 (-34.7%). Tra i 70-79 anni è 118.4 (-32.1%). Nella fascia over80 l’incidenza risulta 141.5 (-37.3%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO IN ETÀ SCOLASTICA

Nel periodo 21-27 dicembrel’incidenza nella fascia 0-2 anni è 54.6 (10%), nella fascia 3-5 anni 3.2 (63%), nella fascia 6-10 anni 2.8 (29.2%), nella fascia 11-13 anni 3.5 (59.3%)mentre nella fascia tra i 14 ed i 18 anni è 1.6 ( 86.6%).

Uomo annega nel laghetto della pesca sportiva

Tragedia a La Loggia. Oggi pomeriggio un uomo di 68 anni è annegato nel laghetto di pesca sportiva in via dei Ronchi. Mentre stava pescando  è stato colto forse da un malore ed è stato trascinato dall’acqua. Il corpo senza vita è stato recuperato dai vigili del fuoco.

Reparto Prevenzione Crimine: regali per i bimbi del Regina Margherita

Oggi gli Operatori del Reparto Prevenzione Crimine del Piemonte hanno fatto visita ai piccoli pazienti del Reparto oncologico del Regina Margherita di Torino donandogli dei regali. I poliziotti, esperti manovratori di corda, si sono calati dal tetto dell’ospedale e hanno portato un saluto inatteso a tutti i bimbi ricoverati esponendo il simbolo che ci unisce sotto gli stessi valori su tutto il territorio nazionale.

Folla da record per lo storico Barbero. E in 300 restano fuori dalla biblioteca

Più o meno 300 le persone rimaste fuori dalla biblioteca di Biella i cui posti erano esauriti  già un’ora e mezza prima dell’evento che ha visto la presenza dello storico Alessandro Barbero. Data  l’affluenza eccezionale la presentazione del libro «All’arme! All’arme! I priori fanno carne» è stata trasmessa in diretta Facebook sulla pagina della biblioteca civica biellese.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

A Torino in aumento furti e rapine, in calo le violenze sessuali

In provincia di Torino crescono i reati, soprattutto furti e rapine. È il bilancio di fine anno della Questura del capoluogo piemontese, illustrato dal questore, Vincenzo Ciarambino. Nel 2023 i reati sono stati 117.021 rispetto ai 113.446 dell’anno prima, fino al 15 dicembre.
I reati contro la persona sono stati 5.902 e contro il patrimonio 95.140. Diminuiscono  i tentati omicidi,  38 (-15,56%), gli omicidi colposi, 21 (-34,38%) e le violenze sessuali,  264 (-11,71%). Sostanzialmente stabili gli omicidi volontari: 9, uno in più dello scorso anno.  Per quanto riguarda i reati contro il patrimonio, questi rappresentano l’81,30% de totale dei delitti nel torinese e registrano un aumento del 11,40%. I furti sono stati 49.565 le rapine 1.793, le truffe informatiche 15.724. Meno estorsioni (444), ricettazioni (579), usura (2). Crescono  i danneggiamenti (25.851, +14,24%). In lieve aumento i borseggi (+0,45) e calano gli scippi (-3,02%). In crescita i furti negli esercizi commerciali (3.977, aumento in percentuale dell’11,78%). Aumentano le rapine(14,57%): quelle in abitazione sono salite da 73 a 77 (5,48%), per strada, sono passate da 992 a 1.149 (15,83%).

Addio a “Dada” Grimaldi, prima regista tv. Diresse un giovane Pippo Baudo

Aveva 104 anni Alda Grimaldi, la prima regista televisiva italiana, mancata a Torino ieri. Originaria di Sampierdarena si trasferì a Torino per fare l’attrice alla Fert negli anni ’40. Fu un concorso superato  in Rai  a portarle alla sede di Torino. “Dada” fu regista di “Gli eroi di carta – dalla terra alla luna”, del 1954, anno della nascita della tv in Italia, proprio qui a Torino, “Il teatro dei ragazzi” e “Telecruciverba”,1964, uno dei primissimi programmi condotti da un giovanissimo Pippo Baudo.

Riapre il teatro Serenissimo di Cambiano, gestito da E20inscena

 

 

Dopo anni di chiusura riapre il teatro Serenissimo di Cambiano sotto la gestione di E20inscena, l’Associazione diretta da Stefano Mascagni, già gestore del cinema teatro Gobetti di San Mauro Torinese e direttore artistico delle stagioni teatrali del Comune di Noceto, in provincia di Parma.

Il teatro Serenissimo, in via San Francesco d’Assisi, a Cambiano, dispone di 276 posti suddivisi in platea e galleria, ed è pronto ad alzare il sipario sulla stagione teatrale 2023/2024, con gli spettacoli che avranno inizio alle ore 21:00. L’apertura sarà tutta al femminile, con Debora Villa e Maria Pia Timo, che ci delizieranno con il meglio dei loro spettacoli per una serata esclusiva creata appositamente per l’apertura del teatro Serenissimo. Uno spettacolo all’insegna dell’ironia e del divertimento, intitolato “Il teatro è Rosa”. Sabato 30 dicembre approderà il Gran Galà della Danza dell’International Ballet Company Italia, diretta da Alessandro Bonavita. In scena danzeranno i solisti e i primi ballerini provenienti dal Moscow State Ballet, dal Balletto di San Pietroburgo, dall’Arena di Verona, dall’Opera di Spalato e dal Balletto Nazionale Ucraino e Polacco. Si esibiranno nei brani più significativi del repertorio classico, tra cui il “Grand Pas de Deux”, dal “Don Chisciotte”, il “Grand Pas de Deux”, dal “Corsaro”, l’Adagio del cigno bianco e del cigno nero tratto dal celebre “Lago dei cigni” di Tchaikovsky, il Passo aDue da “Lo Schiaccianoci” e il “Gran Pas di Paquita”, Giselle, ma anche in nuove coreografie e canzoni, così da ottenere un coinvolgimento totale del pubblico.

Venerdì 19 gennaio sarà la volta del giallo comico più atteso del momento. Dopo il grande successo di Torino e Bologna, torna in scena la commedia “Sherlock Holmes e il mistero di Lady Margaret”, con Margherita Fumero, Mauro Villata, Mario Bois, Davide d’Urso, Maria Occhiogrosso e tanti altri straordinari attori diretti da Cristian Messina. Si tratta di una commedia in cui comicità e mistero si uniscono in un abbraccio così stretto con gli spettatori, tanto da trasformare il teatro in una vera e propria scena del crimine. La vicenda si svolge nel grande salone di Old Artist, una casa di accoglienza per artisti a riposo in un piovoso settembre del 1899. La struttura sorge nella campagna di Seven King, un piccolo sobborgo di Londra isolato e lontano dalla città, raggiungibile solo in carrozza. Sherlock Holmes e il suo assistente Dottor Watson sono chiamati da Miss Elizabeth Barret, direttrice dell’istituto, per garantire la sicurezza di Lady Margaret Flower, famosa e ricca attrice invitata a trascorrere qualche giorno nella struttura.

Gli spettacoli proseguiranno sabato 3 febbraio, sabato 9 marzo e si concluderanno sabato 20 aprile con un’altra commedia dai colori gialli e tutta al femminile. Ussi Alzati e Barbara Bertato saranno le protagoniste di “Piccoli crimini condominiali” di Giuseppe Della Misericordia, per la regia di Teo Guadalupi. L’improvvisa dipartita di un anziano vicino di casa scatena in due cugine il senso di rivalsa che da sempre covano contro lo stato, contro i vicini e, forse, anche contro loro stesse. Perché non far sparire il corpo dell’uomo e continuare a incassare la sua pensione ? Sembra la scelta più giusta da compiere, cosicchè le due donne decidono di prendersi con cinica leggerezza ciò che pensano di meritare e, giacché ci sono, tentano di costruirsi una vita più felice. In fondo basta poco: qualche altro vicino da far sparire e qualche altra pensione da incassare.

 

La biglietteria del teatro Serenissimo è aperta tutti i sabati dalle 10 alle 13. In occasione del primo spettacolo resterà aperta anche martedì 5 dicembre dalle ore 17 alle 20 e durante tutti i giorni di spettacolo dalle ore 15 in avanti.

Teatro Serenissimo, via San Francesco d’Assisi 1, Cambiano.

Telefono: 3926405385

Mara Martellotta

Diritti dei carcerati e diritti dei cittadini

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Condivido da sempre l’attenzione del partito radicale di Pannella (che non ha nulla da spartire con +Europ*) verso il problema delle carceri italiane, della dignità di vita dei carcerati,del sovraffollamento che rende difficile la detenzione e impossibile il recupero (un tempo si diceva la redenzione) dei detenuti. Non credo però che sia solo un problema di sovraffollamento, come leggo spesso. E non credo, come scrive Donatella Stasio in un articolo leggermente esagitato, che il compito del carcere sia solo quello del recupero, come scrive la giornalista che dimentica che Cesare Beccaria non era un buonista, ma un giurista. Non voglio disconoscere nessuno dei diritti dei carcerati sanciti dalla Costituzione, ma ritengo che il disinteresse dell’ opinione pubblica verso il problema delle carceri trovi una motivazione nel rifiuto crescente di una delinquenza che compromette la nostra libertà di cittadini normali e che ormai ha superato tutti i limiti. La Stasio sicuramente avrà scritto sui femminicidi parole di fuoco senza invocare le attenzioni che manifesta per i carcerati e ovviamente chiedendo l’inasprimennto delle pene, non pensando ovviamente al recupero di chi delinque.  La gente è stufa di micro e macro criminalità e non è attratta dai temi delle carceri che dovrebbero non solo recuperare i condannati i quali avrebbero anche il “dovere” di scontare la pena interamente senza facili sconti, come avviene oggi. Troppa demagogia è stata profusa a partire dalla legge Gozzini, il catto-comunista che inizio’ a introdurre in carcere trattamenti di favore inconcepibili. Da Gozzini in poi una visione “buonista” del carcere ha voluto evidenziare i soli diritti dei carcerati. Un po’ come è accaduto per tutti i cittadini che rivendicano solo diritti e non doveri.  Inoltre spesso si dimenticano due aspetti non secondari: il diritto alla presunzione di innocenza di chi è in carcere in attesa di processo e sarà macchiato a vita anche da pochi giorni di detenzione e la discrezionalità di certi magistrati nell’ evitare il carcere a chi delinque, in alcuni casi vanificando il lavoro delle Forze dell’ Ordine. Per non parlare poi di chi esprime un tardo e logoro positivismo nel considerare colpa della ingiustizia della società la delinquenza, come sosteneva qualche scrittore ottocentesco che negava di fatto la responsabilità individuale.  Appare strano che nessuno si curi del sovraffollamento degli ospedali e dei pronto soccorsi in cui si ritrova la fascia debole e indifesa. Di questo nessuno si occupa. Persino il tribunale del malato sembra non esistere più. Queste amare riflessioni di fine anno forse appariranno indigeribili ai soliti noti, ma questo purtroppo è ciò che sente, vive e soffre, la gente comune,  quella che lavora, paga le tasse e vive nella insicurezza.

“Che Capodanno! … a Chieri” con Marta Viola

 

In piazza Cavour, il nuovo anno si apre con la voce della giovane, talentuosa promessa del canto italiano, Marta Viola e il “Gran Galà” di “Cirko Vertigo”

Domenica 31 dicembre, ore 22,30

Chieri (Torino)

Dalle luci di “Canale 5”, dove mercoledì scorso ha stravinto la quinta edizione di “Io canto Generation”, il programma condotto da Gerry Scotti (che ha visto sfidarsi ben 24 giovani interpreti dai 10 ai 14 anni) al palco di piazza Cavour, allestito a Chieri per la magica notte di Capodanno, sarà proprio la giovane (14 anni!) chierese Marta Viola ad aprire (alle 22,30) il “Gran Galà” di fine anno “Le Cirque Magnifique”, organizzato dalla “Città di Chieri”, da “Fondazione Cirko Vertigo” e dall’Associazione “L’Albero del Macramè”.

Sicuramente la voce che incanta di Marta (che aveva già rappresentato l’Italia, a Gliwice in Polonia, allo “Junior Song Contest” del 2019 con il brano “La voce della Terra”), sarà accolta con il massimo dell’entusiasmo dal pubblico di casa, come si conviene ad una vera stella nascente del firmamento della musica italiana. Fra i brani da lei proposti, non mancheranno quelli proposti a “Mediaset”, da “My Hearth Will Go On” di Celine Dion a “Di Sole e d’Azzurro” di Giorgia.

A seguire in attesa dello scoccare della mezzanotte, si potrà assistere alle “meraviglie” di “Cirko Vertigo”, con artisti straordinari e di caratura mondiale, protagonisti di  emozionanti numeri di cerchio e tessuti aerei, roue cyr, mano a mano, corda molle, bandiere, scala di equilibrio. Tutti gli artisti in scena fanno parte di compagnie di teatro danza e circo contemporaneo del territorio e internazionali. A condurre la serata, l’attrice comica Luisella Tamietto, affiancata sul palco dagli acrobati e danzatori Sara Frediani, Eleni Fotiou, Simone Menichini, Michelangelo Merlanti, Elisa Mutto, Vladimir Ježić, Carlos Rodrigo Parra Zavala, Gabriel Taiar e Filippo Vivi. Al termine dello spettacolo si terrà il count-down per salutare l’anno nuovo assieme al sindaco Alessandro Sicchiero e alla Giunta comunale.

L’ingresso all’evento é gratuito ma è necessaria la prenotazione su www.eventbrite.it. Per maggiori informazioni: info@cirkovertigo.com  – tel. 011/ 071 4488.

“Il Capodanno in piazza – sottolineano il sindaco Alessandro Sicchiero e l’assessora alla Cultura, Antonella Giordanoè uno speciale momento di festa che la nostra Amministrazione ha voluto introdurre in questi anni. La collaborazione con la ‘Fondazione Cirko Vertigo’ ci permette di proporre uno spettacolo straordinario per accogliere insieme il 2024. Ci ritroveremo in piazza Cavour vestita a festa grazie alla video proiezione sulla ‘Chiesa dei SS. Bernardino e Rocco’ e con un’ospite speciale, la nostra Marta Viola, vincitrice in questi giorni della trasmissione televisiva ‘Io canto Generation’. La seguiamo da sempre e siamo certi che il suo talento le offrirà grandissime opportunità nel futuro”.

E non finisce qui.

A chiudere il periodo delle vacanze natalizie, sarà infatti il “Befana show” sempre con “Cirko Vertigo”, in programma sabato 6 gennaio in piazza Umberto, a Chieri, dalle 16 alle 17: uno spettacolo di circo contemporaneo con gli artisti di “Fondazione Cirko Vertigo”e l’animazione di una “simpatica” Befana.

Per info: info@cirkovertigo.com  – tel. 011/ 071 4488

g.m.

 

I cellulari e le coscienze dei “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese

Si replica sino al 7 gennaio, al Carignano

Sedici milioni di euro l’incasso totale, più di venticinque remake tuttora sparsi ad ogni latitudine, i visi e le storie di un cult che nel 2016 invadeva gli schermi, i due David di Donatello e i tre Nastri d’argento per non contare altri premi, un viaggio oltreoceano e un premio per la miglior sceneggiatura al Tribeca Film Festival: “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese è diventato presto un caso cinematografico, l’idea, lo svolgersi della vicenda e i dialoghi, gli attori, tutto perfetto. Perché, s’è detto il regista, non incrociare la storia in altro ambito e trasportarla tra le tavole di un palcoscenico. Adattabilissima, senza alcun intoppo, anzi magari più immediata sotto la presenza e lo sguardo del pubblico che quasi la “tocca”, che la riconosce, che “se la ripassa”, che ancora una volta è coinvolto dal “gioco” affidato a quella scatola nera delle nostre coscienze che sono i cellulari, alle bugie, alle confessioni, alle invenzioni, ai sotterfugi, al voler cancellare ad ogni costo, a quell’è stato o non è stato, a quell’abbiamo giocato oppure no, a quelle “sliding doors” delle nostre esistenze, che coinvolgono i sette amici che, metti, una sera a cena, decidono di rivelarsi l’uno all’altro. Ogni cosa sotto il respiro di un’eclisse di luna che li osserva e che anche noi, per pochi secondi, osserviamo.

Sono Eva, analista, e Rocco, chirurgo plastico (“in fondo io e te facciamo lo stesso mestiere, tu salvi i cervelli e io salvo i culi e le tette”), ad aver deciso quella cena, per commentare anche di quella coppia d’amici comuni che si sono divisi, in un momento in cui anche per loro le cose non è che filino al riparo da venti contrari. C’è anche il rapporto tesissimo di Eva con Sofia, la figlia sedicenne, che la giudica niente più che una stronza mentre al padre s’è attaccata per consigli e appoggi di ogni genere, vuoi anche per la notte che potrebbe essere l’occasione della sua prima esperienza sessuale. C’è la scoperta del fatto che Rocco, da sempre contrario, s’è messo in analisi ma da un collega della moglie e c’è la decisione di Eva a rifarsi le tette, ma non sotto l’esperienza di Rocco ma grazie al nominatissimo professor Blanchard, svizzero, manco a dirlo, perché così ha consigliato caldamente papà, che di quel genero non ha mai saputo granché cosa farsene. E poi Lele e Carlotta, Cosimo e Bianca, e il solitario Peppe che avrebbe dovuto farsi accompagnare da una misteriosa Lucilla ma che alla porta si presenta soltanto con due bottiglie in mano e un sorriso largo così, pronto a essere spento di lì a poco.

Storie troppo conosciute per particolareggiarle ancora qui, semmai le lasciamo scoprire a quei pochi, ma davvero pochi, che non abbiano visto il film: un mare di peccati e peccatucci, nulla di innocuo, niente che non lasci una pena, messaggi, scambi quantomai sciagurati di cellulari, telefonate, voci di donne angosciate e foto compromettenti, uomini che sono ansiosi di baci, segreti inconfessati, bugie che si sommano a bugie, tutto cala da quella nuova tecnologia, lasciata sul tavolo della casa, che ha rovinato le esistenze. Con il panorama nero e traumatico di relazioni offese e terremotate, con l’affronto di problematiche che mai oseresti affrontare, con la fragilità che invade le coppie e l’omofobia che deflagra tra quelle quattro pareti. Genovese riadatta ai nuovi spazi, taglia e cuce con intelligenza e con spirito sempre nuovo, intensifica e comprime nel chiuso del palcoscenico i sentimenti che fanno acqua dappertutto, gioca quasi di montaggio ritagliando personaggi e scene sotto la ristrettezza di una luce, come degli a parte di coppia, costruisce 80’ di spettacolo interrompendo quel ricordo iniziale dello schermo che potremmo avere (e che immancabilmente abbiamo) per farci godere appieno di questa nuova riscrittura. Alla quale, inutile dirlo, concorre un cast che sembra raggruppato lì da secoli, tanta la naturalezza, la padronanza del proprio personaggio, il cogliere la più piccola piega dell’attimo, della sensazione, della bruciatura dell’animo, della scoperta amara. Uno per tutti, non rimpiangiamo Giallini quando qui Paolo Calabresi, con il suo personale Rocco, offre alla figlia i suoi consigli di padre per la serata che forse affronterà. Con lui, Valeria Solarino, Dino Abbrescia, Lorenza Indovina, Marco Bonini, Alice Bertini e Massimo De Lorenzo, tutti applauditi a scena aperta e al termine della serata, composta in quel divertimento sfacciato e amaro allo stesso tempo che lascia un’impronta anche nel cosiddetto teatro “leggero”. Repliche (da non perdere, è un consiglio, caldo, di fine anno) sino al 7 gennaio, al Carignano, per la stagione dello Stabile torinese.

Elio Rabbione

Le immagini dello spettacolo sono di Salvatore Pastore