ilTorinese

Inseguimento da film per arrestare i ladri dei parcheggi

Sono stati arrestati per resistenza due uomini accusati di derubare  le vetture  in sosta nei parcheggi dei centri commerciali della cintura torinese. Li hanno presi i carabinieri dopo un inseguimento di più di mezz’ora tra Rivalta, Piossasco e Cumiana.

I militari dell’Arma al Carrefour di Rivalta li avevano avvicinati per un normale controllo ma i due hanno cercato di dileguarsi imboccando in auto  la provinciale e altre vie secondarie. Almeno cinque pattuglie sono state coinvolte nell’inseguimento.

78 anni di libertà, il 25 Aprile al Polo del ‘900

25 APRILE 1945 – 2023

25 aprile 1945-2023. La Liberazione è la festa di tutte e tutti gli italiani. Dichiararsi antifascisti non implica necessariamente aderire a una specifica famiglia politica, se non per estensione a tutte le famiglie politiche che hanno fondato la nostra Repubblica e a tutte quelle che oggi vi si riconoscono e sono parte della nostra democrazia rappresentativa.

È con questo spirito che il Polo del ‘900 festeggia il 78esimo anniversario della Liberazione, con iniziative e eventi anche inediti in collaborazione con Città di Torino e con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale.

EVENTI IN PROGRAMMA 2023

Le attività si concentrano presso la sede di Via del Carmine angolo Corso Valdocco nel giorno della Liberazione. A partire dalle visite speciali al Museo Diffuso della Resistenza che in occasione dei suoi 20 anni di vita si presenta alla cittadinanza con l’ allestimento permanente “Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione” restaurato e aggiornato (dalle ore 10 alle 20). Si aggiungono proiezioni in omaggio alle donne partigiane con l’Archivio Cinematografico della Resistenza (ore 10.30) e, a cura di Istoreto, in mostra Vita partigiana. Prime fotografie della Resistenza (ingresso gratuito fino 6 maggio). Segue, alle 17.30 l’incontro con Barbara Berruti, Emiliano Paoletti e il Direttore di Domani per presentare il numero speciale di Dopo Domani curato dal Polo del ‘900, coordinamento Barbara Berruti, Chiara Colombini e Carlo Greppi interamente dedicato alla Resistenza. Alle ore 18.30, il concerto Ezio Bosso: The Four Letters, una produzione originale ispirata alle lettere di quattro partigiani condannati a morte tra il 1943 e il 1944, a cura dell’Istituto piemontese A. Gramsci e eseguito dagli allievi del Conservatorio statale Giuseppe Verdi. Ad aprire lo spettacolo la lettura delle lettere con gli allievi dell’Accademia teatrale Mario Brusa a cui si aggiunge la lettera inedita di un giovane condannato, custodita nell’archivio di Istoreto e resa pubblica per l’occasione.

Fuori dal Polo le attività continuano nei luoghi di memoria. Con il Centro studi Piero Gobetti tre iniziative partono dalla casa di Piero e Ada (via Fabro 6) aperta per l’occasione dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 20.00. Alle ore 14.30 l’appuntamento è alla Caserma di via Asti 22 con La liberazione è una corsa: passeggiata letteraria, percorso immaginario attraverso la Torino devastata dai bombardamenti e libera dall’occupazione tedesca a cura della Rete italiana di cultura popolare. Il 27 aprile, al Teatro Carignano, in collaborazione con il Centro Studi Primo Levi, si torna a interrogare la personalità immensa di Primo Levi, testimone sempre attuale, attraverso una lettura multilingua delLa Tregua rivolta alle scuole e al pubblico, in occasione dei sessant’anni dall’uscita del romanzo (ore 10). Lo spettacolo, accompagnato da un quartetto d’archi, è anticipato da una prova generale aperta al pubblico al Polo del ‘900, il 26 aprile, alle ore 18. Sul sito del Polo del ‘900 il programma completo, info e prenotazioni.

Polo del ‘900 https://www.polodel900.it/25-aprile-2023/

Aria nuova e vecchia alla manifestazione del 25 aprile

La riuscita manifestazione per il 25 aprile  a Torino con il corteo da piazza Arbarello  a piazza  Castello ha rappresentato l’esordio del nuovo direttore dell’ Istoreto  Barbara Berruti , succeduta a Luciano Boccalatte,  che ha tenuto un ineccepibile, magistrale discorso di carattere storico che forse solo una studiosa di razza della sua generazione   poteva fare. Non sterile reducismo, ma analisi storiche rigorose ,degne di essere stampate e divulgate. Il suo discorso è stato disturbato dai centri sociali in coda al corteo,  bloccati ad un certo punto dal pronto intervento della Polizia. Anche i radicali dell’“Aglietta “hanno preso il pretesto per esibirsi con slogan fuori luogo, come ha fatto, da posizioni opposte, il gruppetto di “Rifondazione comunista”. Ottimo il discorso del Sindaco Lo Russo che si è presentato con la fascia  tricolore. Il suo è stato un intervento istituzionale che ha davvero saputo rappresentare l’intera Città. Ad alcuni non sarà piaciuto il fatto di  aver concluso  la manifestazione  con l’ inno nazionale senza intonare “Bella ciao”. Comprendo che  rompere con una recente tradizione, piuttosto consolidata, sia difficile e possa magari suscitare qualche polemica , ma io sono così anziano da ricordare manifestazioni senza la celebre canzone. L’ Inno di Mameli unisce tutti senza distinzioni, pur con tutto il rispetto per “ Bella ciao “. In Parlamento la proposta di abbinare le due musiche  il 25 aprile non è passata e forse il cerimoniale del Comune ne ha tratto le debite conclusioni. Spero che non verrà considerata  una scelta  divisiva. L’ invito di Bruno Segre di guardare in alto all’ esempio dei resistenti  impone  di evitare divisioni. Abitualmente, da molti anni, il 25 aprile ho parlato in Liguria o nel Basso Piemonte , ma quest’ anno ho partecipato molto volentieri all’ evento torinese. Chi ha organizzato la manifestazione ha dimostrato il  senso storico necessario nel ricordare la fine di una guerra, l’ abbattimento di una dittatura, la cacciata dell’invasore tedesco .Le Messe cantate in queste occasioni sono sempre fuori posto come i discorsi polemici legati alla politica odierna ed a certe  mezze figure istituzionali da operetta che vanno ignorate.
Pier Franco Quaglieni

Sfida ai fornelli per le cuoche professioniste del Piemonte

Concorso nazionale “Extra Cuoca” 

 

Le ricette che valorizzano gli oli extravergine di oliva finalisti dell’Ercole Olivario 2023 vanno presentate entro il 10 maggio 2023

 

Anche le cuoche professioniste del Piemonte hanno tempo fino al 10 maggio per iscriversi alla terza edizione di “Extra Cuoca – Il talento delle donne per l’olio extra vergine di oliva”, il concorso nazionale che valorizza la creatività delle chef professioniste promuovendo l’impiego in cucina dell’olio extra vergine d’oliva di alta qualità.

 

La partecipazione al concorso, organizzato dal Comitato di Coordinamento del Premio Ercole Olivario e dall’Associazione Nazionale Donne dell’Olio, in partnership con Lady Chef (Dipartimento femminile della FIC – Federazione Italiana Cuochi) e la collaborazione tecnica dell’Università dei Sapori di Perugia, della Fondazione EVOO SCHOOL, del programma televisivo Agrisapori e di Italia a Tavola, consentirà anche alle cuoche professioniste del Piemonte di mettere alla prova il proprio talento e la propria capacità creativa, elaborando ricette che non solo esaltino le qualità organolettiche di uno degli oli finalisti alla XXXI edizione del Premio Nazionale Ercole Olivario e della II edizione de La Goccia d’Ercole, ma che siano anche in grado di valorizzare l’impiego di prodotti tipici del Piemonte, coniugando al meglio la tradizione gastronomica piemontese con un utilizzo innovativo e originale degli ingredienti necessari alla ricetta proposte.  

 

Iscriversi al concorso Extra Cuoca significherà, quindi, per le cuoche partecipanti affrontare una sfida appassionante e ricca di emozioni che persegue un duplice obiettivo: attribuire il meritato valore alla professionalità delle cuoche iscritte che, nelle loro creazioni, dovranno trovare il giusto equilibrio tra fedeltà alla tradizione e slancio creativo, evidenziando il ruolo dell’olio e.v.o. in cucina non come semplice condimento, bensì come vero e proprio ingrediente dei piatti proposti, da abbinare correttamente agli altri prodotti utilizzati; far conoscere alla platea dei consumatori le potenzialità legate all’uso consapevole dell’olio e.v.o. italiano di qualità, rafforzando l’incontro e l’interscambio tra il mondo della produzione e il settore della ristorazione, comunicando la capacità dell’olio di farsi strumento di promozione anche turistica della bellezza dei territori delle Regioni italiane da cui proviene.  

 

Le cuoche professioniste potranno iscriversi gratuitamente entro mercoledì 10 maggio 2023, compilando il modulo on line di iscrizione (disponibile, insieme al regolamento, al sito www.extracuoca.it). Per info contattare la Segreteria Organizzativa del Concorso “EXTRACUOCA” c/o Promocamera – Azienda Speciale Camera di Commercio dell’Umbria Tel. 075.9660.589 – 639 extracuoca@umbria.camcom.it.

Le partecipanti avranno la possibilità di inviare un massimo di quattro ricette, una per ciascuna delle quattro categorie in gara: Antipasti e altre preparazioni (finger food, contorni, torte salate, tramezzini, cocktail), Primi Piatti, Secondi Piatti e Dolci.

 

Gli elaborati, completi di foto del piatto finito, verranno poi sottoposti al vaglio di una Giuria di esperti multidisciplinare – presieduta da Giorgio Donegani,  Tecnologo alimentare ed esperto di nutrizione e composta da Alessandra Baruzzi, Cuoca e Coordinatrice Nazionale Lady Chef; Giuseppe Capano, Chef dell’olio e scrittore-divulgatore; Gianna Fanfano, cuoca e segretaria generale di Lady Chef; Antonietta Mazzeo, Assaggiatrice esperta di olio e giornalista; Martina Rusconi Clerici, Imprenditrice e membro del direttivo Associazione Nazionale Donne dell’Olio;  e Fabrizio Salce, Giornalista enogastronomico; – che attribuirà loro un punteggio attenendosi a sette parametri: l’attenzione prestata al profilo sensoriale dell’olio prescelto, la cura nella scelta degli ingredienti utilizzati, la valorizzazione dei prodotti locali, la gradevolezza desumibile dalla descrizione della ricetta, l’aspetto estetico valutabile dalla foto del piatto, la salubrità e il profilo nutrizionale del piatto proposto e infine l’originalità, creatività e innovazione come valori aggiunti.

 

Mona Lisa smile

IL PUNTASPILLI di Luca Martina

Inflazione in calo (ma sempre elevata) e disoccupazione ancora molto bassa (al 3,5%), anche se stanno aumentando i disoccupati (specie nel settore delle tecnologie).

La medicina della Fed (che da ormai due anni ha iniziato ad aumentare i tassi d’interesse) sta producendo i suoi effetti (rallentare l’economia ed i prezzi al consumo) ma più lentamente di quanto voluto e questo riduce al minimo la possibilità di un cambio della politica monetaria a breve termine, come era stato invece rapidamente scontato dai mercati finanziari dopo i fallimenti bancari di marzo (dalla Silicon Valley Bank a Credit Suisse).

Niente tagli dei tassi, dunque, sebbene il “pivot”, il livello massimo dei tassi d’interesse ufficiali, sia ormai molto vicino: i tassi potrebbero assestarsi per qualche tempo, in attesa che l’indice dei prezzi si raffreddi, prima di potere tornare nuovamente a scendere (nel 2024).

Inoltre, il mercato immobiliare statunitense, dove l’aumento degli interessi sui mutui scoraggia nuovi acquisti, sta subendo un brusco rallentamento (superiore al 20% rispetto al 2022) con una conseguente discesa dei prezzi (dopo la forte salita degli ultimi anni).

Anche il dollaro, una delle vie di fuga preferite dagli investitori in presenza di situazioni incerte, è tornato ad indebolirsi.

Ma se i mercati obbligazionari ed immobiliari riflettono abbastanza fedelmente la situazione non si può certo dire la stessa cosa dei mercati azionari.

Da un lato gli investitori nel reddito fisso si attendono che il ciclo dei rialzi sia vicinissimo al capolinea, possibile solo in presenza di un forte rallentamento economico, e dall’altro le quotazioni delle borse sembrano suggerire una tenuta degli utili delle società, incompatibile con una, seppur moderata, recessione.

Questa apparente dicotomia rappresenta un rebus di difficile soluzione.

La risposta può forse essere trovata nel pessimismo che pervade da un anno e mezzo i mercati; gli investitori temono da tempo un rallentamento degli utili e dell’economia che sinora non si è materializzato e quindi la mancanza di notizie univocamente negative ha giovato ai listini (che pur oscillando ampiamente non sono deragliati).

Una riprova è data dall’ultimo sondaggio tra gli investitori professionali elaborato da Bank of America che ha mostrato un pessimismo molto vicino ai livelli toccati durante la grande crisi finanziaria del 2007-8 e una conseguente allocazione dei portafogli prudente (con meno azioni e più titoli obbligazionari).

Un’ulteriore recente analisi condotta da un’altra importante istituzione finanziaria, la JP Morgan, indica che ben due terzi dei gestori azionari si attendono che l’anno in corso terminerà con un calo delle borse superiore del 10% rispetto ai livelli attuali.

I mercati, recita un vecchio adagio di Wall Street, si arrampicano sui muri dell’incertezza e delle preoccupazioni: più le pareti sono ripide ed elevate, maggiore è la salita degli indici.

Ed è esattamente quanto sta avvenendo.

La crisi delle banche regionali americane è troppo recente (e forse non ancora completamente alle nostre spalle) per poterne valutare appieno gli effetti sul credito bancario (la volontà delle banche di continuare a finanziare privati ed imprese) e sull’economia.

L’economia del vecchio continente, poi, è ben lontana dalla forza di quella statunitense ma, paradossalmente, l’inflazione da noi sta scendendo in modo meno rapido scoraggiando così anche la BCE da un repentino cambiamento di rotta (i tassi saliranno ancora).

Insomma, il compito degli investitori si conferma tutt’altro che semplice e il quadro che ci si trova ad analizzare è sempre più simile, come ci ricorda un recente articolo del The Economist, alla Monna Lisa.

Grazie al genio di Leonardo e alla sua straordinaria capacità nell’utilizzo dello “sfumato” la Gioconda, infatti, restituisce allo spettatore un’espressione misteriosa e indecifrabile ed il sorriso, che ci appare al primo impatto, sembra dissolversi dopo un suo più attento esame per poi ripresentarsi, sornione, al successivo sguardo.

La pensa così anche il Fondo Monetario Internazionale che nel suo recente rapporto menziona la parola “incertezza” per ben 60 volte!

A tutto ciò ha certamente contribuito la nuova era, siamo nel terzo anno D.C. (dopo Covid), con il mutamento delle abitudini e dei comportamenti: le analisi congiunturali, ad esempio, richiedono la partecipazione (rispondendo ai questionari) di uno spaccato della popolazione e sembra ormai assodato che molti di coloro che abitualmente fornivano le loro risposte (ad esempio sullo stato del loro reddito e sulle attese sul futuro) abbiano smesso di farlo, falsandone così i risultati e la loro comparabilità con il passato.

A complicare ulteriormente il quadro si aggiunge quanto sta avvenendo in Cina dove il governo, dopo la ormai completa riapertura del Paese e senza il problema dell’inflazione, bassissima nel Celeste Impero, sta spingendo senza esitazione sull’acceleratore.

Il gigante asiatico ha sorpreso gli analisti con una crescita nel primo trimestre dell’anno superiore alle attese, alimentata dai consumi domestici e non, come avveniva in passato, dagli investimenti (necessari per aumentare la capacità produttiva finalizzata alle esportazioni) e punta per quest’anno su un progresso del PIL del 5%, più del doppio del dato globale.

A ben vedere questa dinamica, fortemente voluta dal governo per consentire un riequilibrio all’interno del Paese ed un aumento della “prosperità comune”*, se verrà in futuro confermata, renderà la Cina assai meno trainante per la crescita globale rispetto al passato e questo lo si può già osservare 0dall’andamento asfittico dei prezzi delle materie prime negli ultimi mesi.

Non ci resta, quindi, che rimanere ad osservare con attenzione tutte le sfumature che continuerà a mostrare il quadro economico, sperando che esso si dimostri un po’ meno sfuggente ed indecifrabile dell’enigmatica, bellissima, espressione della Monna Lisa…

https://www.pannunziomagazine.it/la-pedalata-dellelefante-di-luca-martina/

Quaglieni: “il mio 25 aprile tra ricordi e storia”

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni
Il mio 25 aprile è anche legato ai miei ricordi giovanili che per fortuna mia riguardano il periodo di pace e non di guerra. Ma la fine della guerra e la Liberazione hanno condizionato  la mia infanzia già in famiglia nei ricordi dei miei nonni ambedue antifascisti che ho citato in un mio libro
Uno dei nonni ospitò un ebreo nel  suo Castello di Camerano Casasco e subì una perquisizione tedesca che poteva portarlo alla fucilazione. La presenza di una piccola scuola che aveva ospitato nel castello fu determinante a salvarlo. Un mio zio, il barone Guglielmo Fusilli, ufficiale di Cavalleria in Grecia che  partecipo’ alla Resistenza con il gruppo d’ Unione “Camillo di Cavour” di Vittorio Prunas Tola ,fini’ alle Nuove e riuscì a salvarsi perché arrivò la Liberazione. Era stato amico di Gimmi Curreno, il patriota – partigiano sedicenne ucciso dai Tedeschi e  mio zio mi parlava spesso di lui. Nel Gruppo “Cavour”, mi raccontava mio zio, si salutavano dicendo “Viva il Re”. Gimmi venne decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare come il suo comandante Enrico Martini Mauri che era amico di mio zio e divenne anche mio amico negli ultimi  travagliati anni della sua vita.Curai l’ultima edizione di ”Partigiani penne nere di Mauri” che racconta la storia delle Divisioni Alpine autonome nella guerra di Liberazione. Mio nonno, ex combattente   nella Grande Guerra ed interventista, amico di Cesare Battisti e di Damiano Chiesa ,aveva respinto -come attesta il suo diario – l’invito di Cesare Maria De Vecchi – di aderire ai fasci di combattimento. Il suo liberalismo si richiamava fortemente a Giolitti e soprattutto a Soleri. Marcello Soleri nel periodo clandestino, tra il 1943 e il 1944 fino alla liberazione di Roma, fu ospitato in casa di mia zia che rischio’ moltissimo perché l’ospite non era così prudente e soprattutto era conosciuto come  deputato, ex ministro e avvocato. La fedeltà a Soleri è stata una costante anche della mia vita.
Una delle amicizie più importanti è stata quella con Valdo Fusi , partigiano cattolico ed autore del più bel libro sulla Resistenza, “Fiori rossi al Martinetto” di cui ho curato  con rigore storico l’ultima edizione.
 Un altro mio amico è stato Silvio Geuna che offri’ la sua vita in cambio di quella del Generale Giuseppe  Perotti che aveva tre figli. Ho avuto il piacere di avere come allieva la nipote del generale, anche lui  Medaglia d’oro, fucilato al Martinetto ,Laura Marruccelli, più che mai oggi mia  carissima amica.  E sono stato allievo di resistenti come Alessandro Galante Garrone ed Aldo Garosci oltre che del grande storico Franco Venturi .Sono stato anche  allievo ideale ed amico di Raimondo Luraghi,storico e partigiano . Mario Bonfantini e il fratello Corrado furono valorosi partigiani con cui ebbi rapporti molto cordiali. Mario divento’   anche presidente del Centro “Pannunzio”. Anche l’irriducibile partigiano comunista Gianni Dolino e’ stato mio amico e si presto‘ a titolo amichevole a correggere le bozze di un mio giornale; era un uomo ironico che sapeva trovare  un saggio equilibrio.
 Ho avuto un cugino deputato fascista, l’ on.  Arnaldo Viglino, con cui i miei non erano in buoni rapporti, anche  se andarono tutti ai suoi funerali ,improntati allo stile fascista negli Anni Cinquanta. Io divenni amico di suo figlio Giorgio, giornalista e giovane monarchico che nella maturità divenne comunista.  Quelle esperienze vissute mi hanno formato e hanno lasciato in me  una traccia indelebile che però non mi ha impedito di cercare di essere uno storico distaccato dalle passioni politiche. Galante Garrone una volta mi disse che non avrebbe mai scritto una storia del fascismo  perché troppo coinvolto politicamente nell’antifascismo, una scelta  che fu in primis  di  Benedetto Croce, riferimento morale di tutti gli oppositori del regime fascista.

Italia Liberale e Popolare: “preoccupa la presenza delle mafie”

“L’ultima Relazione della DIA evidenzia una situazione delinquenziale particolarmente variegata e preoccupante per quanto riguarda il territorio di Torino e della sua Provincia, che vede la presenza contemporanea di cosche legate alla ‘ndrangheta, ramificazioni internazionali e gruppi autonomi collaboranti”, così Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare, commenta il rapporto DIA relativo all’attività di indagine antimafia del primo semestre 2022, pubblicato in questi giorni.
“Emergono importanti ed inquietanti infiltrazioni nel tessuto socio-economico della città, così come la presenza ed i relativi interessi nel contesto pubblico, con conseguenti distorsioni utilizzate per perseguire e conseguire le proprie finalità illecite a discapito della società”, aggiunge Desirò.
“Nonostante gli importanti successi ottenuti con le azioni di prevenzione e contrasto, poste in essere da FF.OO e Tribunale, il territorio di Torino risulta essere infiltrato ed in qualche modo controllato, da interessi illeciti e distanti dall’interesse pubblico. Una situazione che si aggiunge alle gravi problematiche causate dalla microcriminalità, dallo spaccio e dalle Baby Gang, fenomeno di devianza giovanile particolarmente evidente in Centro, a San Salvario e Vanchiglia”, continua Desirò.
“Un fenomeno che, purtroppo, sembra essere stato notevolmente sottostimato dalla classe dirigente degli ultimi anni e che dovrà essere affrontato efficacemente e nel merito, affinché le mafie e le loro diramazioni, non ritrovino nelle difficoltà sociali ed economiche che Torino sta affrontando da tempo, terreno fertile per un’ulteriore crescita, radicamento ed affermazione”, conclude Desirò.
Italia Liberale e Popolare 

Festa d’aprile per la libertà

Festa d’aprile per la libertà
Il 25 aprile è, in estrema sintesi, anniversario della Liberazione, festa della Resistenza, conclusione di una fase tragica della storia del nostro Paese e premessa necessaria per quella che sarà la Costituzione Repubblicana. Festeggiarlo è importante soprattutto in tempi di revisionismo strisciante. Le incursioni verbali di Ignazio La Russa e il disegno di legge presentato da Fratelli d’Italia con l’equiparazione delle foibe all’Olocausto rappresentano la parte più scoperta di un fenomeno in rapida accelerazione che si muove lungo un’unica
traiettoria disegnata dal nuovo revisionismo della destra. Ci sono ancora persone per le quali la Resistenza diventa un’eredità scomoda da nascondere quanto prima nella soffitta della memoria. Per queste ragioni occorre più che mai impegnarsi per un esercizio corretto della memoria su una delle date fondamentali della nostra storia democratica. L’8 settembre del 1943 vide il dissolvimento dello Stato ancora permeato da quel
fascismo che aveva trascinato colpevolmente e scelleratamente l’Italia nella Seconda Guerra Mondiale, un conflitto che, secondo le idee
hitleriane, avrebbe dovuto piegare l’Europa e il mondo a un’ideologia basata sulla razza e sulla violenza. La Resistenza si organizzò e nei
venti mesi che seguirono rappresentò una prima fase costituente, la premessa e la promessa di una Costituzione democratica, rendendo
possibile il 25 aprile. La Resistenza fu un fatto straordinario che, come disse Nilde Jotti “realizzò una unità veramente eccezionale che andava dagli ufficiali badogliani agli operai comunisti”. Un movimento le cui varie componenti sono state molte e diverse. Dalla Resistenza civile fatta di tante piccole e grandi disobbedienze a quella militare
dell’8 settembre 1943 con la quale, nonostante la pressoché completa assenza di ordini, reparti dell’esercito si opposero ai Tedeschi sia in
Italia che in terra straniera, come a Cefalonia e nelle isole greche, fino al rifiuto di centinaia di migliaia di soldati di venire meno al giuramento fatto al re, con il loro confinamento nei lager e campi di lavoro tedeschi che significò per molti la morte. Gli scioperi operai del 1943 segnarono il primo dissenso di massa, una sfida in campo aperto al regime. Fu Resistenza l’azione delle donne, dapprima infaticabili fiancheggiatrici e soccorritrici dei soldati che, sbandandosi all’8 settembre, cercarono un rifugio e vesti civili, e in seguito diventando
staffette e porta-ordini dei C.L.N. fino a partecipare come partigiane combattenti alla lotta armata. Un’opera preziosa, delicata, difficile vide impegnata tanta parte del clero, non solo per il sostegno al
popolo ma anche nell’impegno diretto nel movimento resistenziale perché la Resistenza segnò una frattura netta, anche generazionale, rispetto al
Fascismo. Se non si considera attentamente tutto ciò, si rischia di smarrire il significato ampio di guerra di popolo che possiamo attribuire alla Resistenza, in cui certamente la punta,
importantissima, dell’iceberg fu quella dell’organizzazione capillare del territorio
attraverso i C.L.N., l’azione delle brigate e delle divisioni partigiane, i GAP (i Gruppi Azione Patriottica) le SAP (Squadre Azione
Patriottica), i gruppi di Difesa della Donna. E il bilancio nazionale di tutto questo fu di quasi 45mila partigiani morti cui vanno aggiunte 150mila vittime civili. Vale la pena, in conclusione, ricordare con le
parole di Norberto Bobbio il senso di tutto ciò: “Dopo venti anni di regime e dopo cinque di guerra, eravamo ridiventati uomini con un volto solo e un’anima sola. Eravamo di nuovo completamente noi stessi. Ci sentivamo di nuovo uomini civili. Da oppressi eravamo ridiventati uomini liberi. Quel giorno, o amici, abbiamo vissuto una tra le esperienze più belle che all’uomo sia dato di provare: il miracolo della libertà”.
Marco Travaglini

È scomparso il levriero Egon

Sabato 15 Aprile è scomparso nei boschi tra Rubiana e Villar Dora (TO) un levriero razza whippet di nome Egon.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

È un cane maschio, di taglia medio piccola e colore nero con il petto e il musetto bianchi.
Le ricerche sono partite immediatamente in tutto il territorio e tuttora sono in corso, ma inspiegabilmente, per il tipo di zona e il carattere del cane che è molto socievole con le persone e con i suoi simili, non sono mai arrivate segnalazioni.
Egon sembra scomparso nel nulla.
Potrebbe essere stato trovato da qualcuno che non ha visto gli appelli e essere stato portato altrove.
La sua famiglia lo cerca disperatamente e senza sosta.
Chiunque dovesse vedere un cane simile da solo o con qualcuno è pregato di fare una foto o un video e contattare immediatamente i numeri 320 6256890 – 349 3407782.
Ricompensa a chi consentirà il ritorno a casa o fornirà informazioni decisive per il ritrovamento.

25 aprile, in duemila alla fiaccolata della vigilia

Tensioni per le proteste anti Nato

Questa sera più di  duemila persone si sono date appuntamento  a Torino, in piazza Arbarello, per la tradizionale fiaccolata per il 78/o anniversario della Liberazione. Presenti il sindaco Stefano Lo Russo e l’assessore regionale Andrea Tronzano, l’Anpi, i sindacati e numerose associazioni.

Alcuni antagonisti e attivisti della Federazione giovanile comunista hanno cercato di raggiungere le bandiere della Nato che il consigliere comunale Silvio Viale e i Radicali hanno portato alla manifestazione. È intervenuta la polizia.

 

(foto Facebook Cgil)