ilTorinese

Fermato un figlio dell’uomo ridotto in fin di vita a martellate

/

Uno dei figli dell’anziano di 72 anni ridotto in fin di vita nel cortile della sua abitazione in corso Bramante 62 a Torino è stato fermato dalla polizia. Dopo l’aggressione a colpi di martello, trovato nel cortile, il presunto autore, 46enne, sarebbe scappato lasciando  il padre a terra, soccorso dai vicini di casa.

Preso a martellate nel cortile a Torino, uomo in fin di vita

Un uomo di 72 anni è stato trovato oggi in fin di vita. E’ stato preso a martellate nel cortile della sua abitazione, in corso Bramante 62 a Torino. La Squadra mobile di Torino è intervenuta chiamando il soccorso sanitario del 118, che ha trasportato l’anziano in gravissime condizioni all’ospedale Cto. Nel sopralluogo gli agenti di polizia  hanno trovato un martello, l’arma del delitto.

Cosa c’è da sapere sui mezzi Gtt il Primo Maggio

Lunedì 1° maggio tram e bus della rete urbana e suburbana saranno in servizio:
dalle ore 7.00 alle ore 12.30 e dalle ore 14.45 alle ore 19.30

Saranno gestite solo le seguenti linee sui percorsi festivi:
2 – 3 – 4 – 4N – 5 (con transito solo al mattino dal Cimitero parco) 8 – 9 – 10 – 11 – 13 – 14 – 15 – 16 CS – 16 CD. – 17 – 19 – 27 – 30 – 32 – 33 – 35 – 36 – 41 – 42 – 43 – 45 – 46 – 49 – 50 – 55 – 56 – 58/ – 59 – 61 – 62 – 63/ – 67 – 68 – 69 – 70 – 71 – 72 – 74 (con transito solo al mattino dal Cimitero parco) – 76 – 102 (solo al mattino) – SF2 (in servizio continuato dalle ore 8.30 alle ore 20.30).

La metropolitana sarà in servizio dalle ore 7.00 alle ore 00.30, con ultime partenze dai capolinea di Fermi e Bengasi alle 24.00.
presso l’autostazione).

Il 1° maggio i servizi turistici gestiti da GTT saranno in funzione con le seguenti modalità:
Ascensore Panoramico della Mole Antonelliana: aperto dalle ore 9.00 alle ore 19.00 (chiusura cassa alle ore 18.00)
Tranvia Sassi-Superga: effettua partenze ogni ora da stazione Sassi dalle ore 9.00 alle ore 20.00. Ultima partenza da Superga alle ore 20.30.
Linea Venaria Express: i bus che collegano il centro di Torino con il Borgo Antico di Venaria, la Reggia di Venaria e il Parco della Mandria saranno in servizio con il consueto orario.

Torino, “Tutta mia la città”: scrivete le vostre segnalazioni e opinioni al “Torinese”

/

“Tutta mia la città, un deserto che conosco”…

Ricordate la famosa canzone degli “Equipe 84”? Erano tempi di scorribande notturne in una metropoli molto diversa da quelle attuali che anche oggi, però, possono trasformarsi in  “deserto”.


 Città deserte – o meglio aride – per mancanza di visione, progetti, solidarietà, servizi efficienti, attenzione alle fasce deboli della popolazione. Per quanto riguarda la nostra città,  “Il Torinese” si vuole proporre come interfaccia tra i cittadini e le istituzioni.

Segnalateci le vostre problematiche, se qualcosa non funziona nei servizi pubblici, le vostre proposte per migliorare Torino. E poiché questa  nuova rubrica non intende connotarsi “in negativo”, convinti come siamo che Torino sia fatta in primo luogo da persone e realtà straordinarie, vi chiediamo al tempo stesso di segnalarci storie e fatti  positivi.

Conoscete uomini, donne e aziende di successo? Artisti, imprenditori e giovani di valore? Anche in questo caso potete scriverci a

redazioneweb@iltorinese.it

per aprire un dialogo tra voi e il giornale. Chissà che,  tutti insieme, non riusciremo a offrire un piccolo contributo per una Torino migliore.

 

Cristiano Bussola

Direttore responsabile

“Il Torinese”

 

 

Approvata la variante urbanistica per dare il via alla Metro 2

 

 

Via libera alla variante urbanistica per la metro 2. Lo ha deciso la Giunta, su proposta dell’assessore all’Urbanistica, Paolo Mazzoleni.

Con la variante 333 si introducono nel Piano Regolatore le modifiche necessarie a garantire la conformità urbanistica per il tracciato della nuova linea 2 della metropolitana per la tratta Rebaudengo – Politecnico .

La Città di Torino ha già predisposto, tramite la Società InfraTO, incaricata anche della progettazione definitiva, il progetto di fattibilità tecnico-economica del primo lotto dell’infrastruttura, che si svilupperà interamente sul territorio cittadino.

“I lavori –spiega il Sindaco Stefano Lo Russo – partiranno dalla zona nord della Città per arrivare fino al Politecnico. L’intera opera, a regime, prevedrà 32 stazioni partendo da Rebaudengo  per proseguire, via via che si renderanno disponibili i finanziamenti statali, sia verso nord in direzione San Mauro-Pescarito, sia verso sud in direzione Santa Rita-Strada del Portone”.

A differenza della Linea Metropolitana 1, che corre per la quasi totalità al di sotto dei sedimi stradali, la tratta Rebaudengo – Politecnico deve affrontare la complessità tecnica dell’attraversamento dell’area centrale che interessa edifici di pregio storico ed elementi caratterizzanti di rilevanza paesaggistica rispetto ai quali occorreranno particolari accorgimenti.

Il percorso della Linea 2 avrà origine in corrispondenza della stazione ferroviaria Rebaudengo e proseguirà lungo la ex trincea ferroviaria tra via Gottardo e via Sempione per poi deviare lungo via Bologna e, dopo aver attraversato la Dora Riparia, entrare nella cosiddetta “tratta centrale” con la fermata Mole/Giardini Reali per poi portarsi all’altezza di via Lagrange con la fermata Carlo Alberto. Il tratto del centro storico culminerà nella fermata Porta Nuova, posta lungo via Nizza, così da garantire la connessione con la stazione ferroviaria e l’interscambio con la Linea 1.

L’approvazione della variante urbanistica è dunque un passaggio tecnico fondamentale per dare avvio al progetto e arriva pochi giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della legge 41/2023, che prevede la nomina di un Commissario straordinario che dovrà “provvedere all’espletamento delle attività di progettazione, di affidamento e di esecuzione” e assumere “tutte le iniziative necessarie per assicurare la realizzazione degli interventi e la messa in esercizio dell’impianto”, permettendo di abbreviare di oltre 24 mesi i tempi di attuazione dell’opera.

“La nomina del commissario – aggiunge il Sindaco – è la conclusione di un grande lavoro di concerto con la Regione Piemonte e con il Governo che consentirà alla Città di risparmiare oltre 24 mesi sull’avvio di questo importantissimo cantiere. La linea 2 della metropolitana – conclude –  è davvero la più grande opera infrastrutturale della Città, ne cambierà radicalmente il volto e segnerà un punto di svolta anche per le politiche di transizione ecologica dando a Torino una rete di trasporto pubblico efficiente e davvero all’avanguardia”.

L’iter dell’opera e maggiori informazioni su progetto e finanziamenti sono disponibili  collegandosi a https://www.torinocambia.it/la-linea-2-della-metropolitana

Andar “per miniere”… in bicicletta

Si può con il progetto “Bike & Mine”, all’interno della “miniera Gianna” scavata dai minatori di talco a Prali, in Alta Valle Germanasca

Da domenica 30 aprile fino a settembre

Prali (Torino)

L’esperienza è sicuramente unica a livello italiano: andare in mountain bike o in e-bikedentro una miniera di talco (la più grande d’Europa), lungo la “Galleria Gianna” di Prali nel Pinerolese, a un’ora di macchina da Torino, al confine del Parco Regionale francese del “Queyras”. Certo, impresa unica (a caldo, infattibile), eppure possibile con il progetto “Bike & Mine”, un giro in bici nel ventre della terra, all’interno dell’antica miniera appartenente  all’“Ecomuseo delle Miniere di Talco” della Valle Germanasca. La proposta nasce dalla sinergia fra “Consorzio Turistico Pinerolese e Valli” ed “Ecomuseo”. Provare per credere. Si inizia la prossima domenica 30 aprile, per continuare durante la stagione primaverile ed estiva, il 7, 13, 20 e 28 maggio, il 10 giugno, il 1 e 9 luglio per concludere il 3 settembre.

 

Il percorso è definito dagli organizzatori “medio – facile” da effettuare sotto l’occhio vigile di un accompagnatore cicloturistico e non è detto che, sulla base delle richieste che perverranno, non si attivino altre date. Il ritrovo è sempre alle 9 a Prali. Si parte attraversando su due ruote la “miniera Gianna”, lunga circa due chilometri e si sbuca in località “Antouard”, a Salza di Pinerolo, per poi salire al “Colle delle Fontane”. Circa 15 chilometrisulle due ruote. Rossana Turina, presidente del “Consorzio Turistico Pinerolese e Valli”: “E’ un’esperienza unica  a livello italiano sia per la tipologia di proposta sia per le caratteristiche della miniera”. La “Gianna” è, infatti, una delle rare gallerie minerarie “one way”, ovvero si entra da una valle, quella di Prali, la stazione turistica più conosciuta, e si esce nella valle parallela, quella di  Salza, bella e riservata, con offerte paesaggistiche oltreché gastronomiche e curiosità varie di indubbio rilievo. Dietro il progetto, c’è il “sogno visionario” di tenere in vita a Prali le “Miniere di Talco” ( della “peiro duso”, la “pietra dolce” come i valligiani chiamano, per la sua tenerezza, il talco) e la tradizione di un lavoro duro e pericoloso che in Valle Germanasca ha origini assai antiche, modesto fino a metà Ottocento, allorché, di botto, si è passati fino a 350 minatori impiegati nelle Gallerie e al giorno d’oggi con le 30mila tonnellate di talco (il “bianco delle Alpi”) prodotte ogni anno in Valle dalla “miniera Rodoretto”, dove sono impiegati circa un decimo dei minatori rispetto al passato con metodi di lavoro decisamente più moderni. “Sogno visionario” si diceva. Concretizzatosi 25 anni fa con l’apertura dell’“Ecomuseo”, e reso ancor più solido oggi con l’iniziativa della “biciclettata in Galleria”. “Nato per preservare uno dei simboli identitari del territorio, l’‘Ecomuseo delle Miniere di Talco’ della Valle Germanasca e del Chisone, chiamato familiarmente ‘Scopriminiera’, accoglie ogni anno – precisa la presidente Laura Sottoviamigliaia di studenti e di famiglie nel periodo da marzo a novembre. Per i visitatori è una scoperta sorprendente e indimenticabile, per gli abitanti della valle è la memoria radicata di un riscatto sociale: la figura del contadino-minatore”.

Per info: “Consorzio Turistico Pinerolese e Valli”, Loc. Molino 4, Massello (Torino); tel. 331/3901745 o www.turismopinerolese.it o www.ecomuseominiere.it

g.m.

Nelle foto:

–       “Bike & Mine”

–       “Ecomuseo”, Miniere Prali

Luciano Stillitano, l’eccellenza della Pasticceria torinese in Italia

PENSIERI SPARSI

Chiacchierare con Luciano Stillitano, per chi come me da bambina mangiava i pasticcini e le torte di Daturi & Motta e Stratta,  è un’esperienza tanto intensa quanto lo è assaggiare ed assaporare una delle sue creazioni; l’amore e la passione per il suo lavoro si intuiscono rapidamente e si viene ammaliati dai suoi racconti di vita e lavoro.
Il Maestro, dotato fin da ragazzino di una notevole manualità unita ad una discreta vena artistica, muove i primi passi in una panetteria a Borgo Lesna ma ben presto la sua fantasia si trova allo stretto e  cosi il suo titolare, che ha un fratello pasticcere, Della Ferrera, gli consiglia di provare l’arte della Pasticceria.
Dopo anni di gavetta, durante i quali Stillitano entra in contatto con i grandi della Pasticceria torinese ( Gramaglia, Graglia e Falchero), si sente pronto per aprire una pasticceria tutta sua in via Spotorno, nel quartiere Lingotto, ed il successo è tanto ed immediato. La vicinanza al quartier generale Fiat, agli uffici IBM e al ristorante La Pista gli aprono la strada per esperienze di catering apprezzatissimi e ricordati ancora oggi dai suoi clienti. Ed è proprio a La Pista, ai tempi dello chef Guzzone, che propone un dolce innovativo per l’epoca, il Sigaro Toscano, una mousse di cioccolato con infuso di tabacco avvolto nelle sue foglie.
Gli anni passano e il Maestro si sposta in via San Secondo, dove apre una pasticceria a quel tempo molto particolare, è infatti il primo pasticcere a fare anche pane e focacce e ad offrire ai clienti un servizio di ristorazione.   Poi è il momento della pasticceria in Gran Madre, ormai conosciuto da tutti i torinesi come il numero uno, riceve periodiche visite di un altro grande Maestro, Falchero, inventore della pasticceria mignon torinese, che vede in lui il suo unico erede, tanto da lasciargli in dono i suoi appunti e le sue ricette segrete.
Come tutti i geni Stillitano è un eterno insoddisfatto, decide di fare un’esperienza all’ estero e si trasferisce vicino a Londra per qualche anno, dove gestisce il reparto pasticceria di un noto ristorante italiano per poi tornare a Torino dove approda da Platti e poi è storia di questi giorni.
Tre mesi fa apre una nuova pasticceria in via Pietro Micca, nei locali della storica libreria Petrini, di fianco al ristrutturato bar Norman, che offre i prodotti del Maestro, soprattutto brioches, croissant e pasticcini da servire ai tavoli.
“Tra pasticceria secca e fresca offriamo circa 80 tipi di prodotti diversi, ovviamente tutti mignon, secondo la migliore tradizione torinese. Poi ci sono le torte gourmet: meringata, sacher rivisitata, millefoglie, la torta esotica, la mia preferita, con biscotto alla banana, frolla,ananas, mango, passion fruit e confettura all’ananas”.
“Il pasticcere deve essere un pasticcere a tutto tondo, deve saper fare anche il gelato, i cioccolatini, le praline, la confetteria- afferma Stillitano- infatti tra meno di un mese vorrei aprire anche la parte gelateria e il prossimo inverno sono pronto a partire con cioccolatini e praline, una delle lavorazioni più complicate perché in una pralina di 6 grammi gli equilibri sono importanti e non si può sbagliare”.
Ma non finisce qui, il Maestro ha ancora due grandi sogni e ascoltandolo siamo sicuri che li realizzerà.
Vorrebbe destinare una parte del suo grande laboratorio, situato sotto i locali della pasticceria, alla realizzazione di una scuola per giovani apprendisti pasticceri affinché la sua arte e la sua esperienza non vadano disperse. “Vorrei insegnare ai ragazzi cos’è il buono ma soprattutto cos’è’ che non è buono, educarli al gusto, spiegare loro che la genialità senza la costanza non è nulla e che è necessario innovare rispettando la tradizione”
L’altro progetto riguarda la stesura di un disciplinare sulla pasticceria mignon, il suo cavallo di battaglia.
P.S.
Per tutti quelli come me che quando a dicembre ha chiuso i battenti la pasticceria La Monaca in corso Moncalieri si sono sentiti orfani  di croissant meravigliosi, panettoni, salatini mignon e torte paradisiache, vi svelo un segreto… Giacomo, il pasticcere autore di queste bontà, nonché allievo del Maestro Stillitano,  collabora ora con lui , quindi attenti a quei due, non potranno che fare meraviglie!
Didia Bargnani

Toh, tieni il cellulare

A quanti di noi è capitato di andare al ristorante e vedere bambini chiassosi, in giro fra i tavoli e le gambe dei camerieri, mentre i genitori chiacchierano tranquillamente con i commensali addentando questa o quella portata?

L’altra possibile scena è quella dei bambini, seduti a tavola ma ipnotizzati dallo smartphone di mamma o papà, che possono finalmente mangiare tranquilli mentre i pargoletti aumentano il loro grado di asocialità grazie all’incapacità dei genitori di essere tali. Lo sguardo catatonico, la totale avulsione dalla realtà per connettersi con un mondo virtuale denotano quale danno sia già stato compiuto a danno delle loro menti.

Anni addietro l’abitudine di recarsi al ristorante non era così radicata come oggi e se, da un lato, anche un bambino reggeva la noia di 2 ore al ristorante, dall’altro i genitori stessi facevano ricorso alla cena (o al pranzo) fuori solo in occasioni particolari (ritrovo dopo le ferie, compleanno, anniversario) per cui vi arrivavano preparati psicologicamente.

Ora che al ristorante si va anche più volte alla settimana, si è più stressati ed anche gli inetti si sentono in dovere di riprodursi, il contatto diretto genitori/figli diventa difficile; lo è anche a casa, ma almeno lì’ non infastidisci gli altri commensali, i camerieri e gli stessi compagni di tavolo.

Nell’ambito delle mie amicizie cerchiamo sempre di coinvolgere i piccoli nelle serate al ristorante, parlando con loro, chiedendo informazioni sull’andamento a scuola (o all’asilo) o sulle amicizie scoprendo che, talvolta, si confidano più con amici dei genitori che con i genitori stessi. Talvolta si programmano insieme alcuni eventi più adatti ai piccoli che agli adulti ottenendo in cambio, quasi fosse un tacito patto sinallagmatico, la loro attenzione e la loro riconoscenza anticipata; se poi sono bambini particolarmente vispi gli si può proporre, in cambio di educazione durante una cena un’attività dove brucino energie, si svaghino, socializzino tra di loro.

E’ palese che la maggior parte dei genitori non sappia più rivestire questo ruolo, a casa come a scuola, in ospedale come ai giardini pensando di poter dettare legge con l’ignoranza di cui abbondano in tutti i campi, con la violenza verbale e fisica e, soprattutto, non avendo capito che ottengono l’effetto contrario: mostrare ai figli come non ci si deve comportare, da quali genitori questi abbiano avuto la sfortuna di nascere e, in primis, che non vi siano regole da rispettare ma che ognuno viva nel proprio far west.

Non si spiegherebbe, altrimenti, perché se l’insegnante scrive una nota all’allievo, il suo genitore (normalmente il padre, unico ruolo che ricopre volentieri quando non è davanti alla TV) si sente autorizzato ad insultare il docente anziché cercare di capire e, molto probabilmente, rimproverare il figlio spiegandogli perché abbia sbagliato.

A partire dagli anni ’70 si è diffusa l’abitudine di relazionarsi tra figli e genitori come se si fosse amici, dove i figli possono sì parlare di tutto con i genitori, ma dove i genitori non si comportano come tali, rimproverando, insegnando e cercando di comprendere ma costituendo una complicità che non permette di correggersi, di imparare e di mantenere una pur semplice gerarchia.

Platone, vissuto a cavallo tra IV e V secolo a.C.,  sosteneva già 2500 anni fa che “[..] E avviene pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori è definito un uomo senza carattere, servo; che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come suo pari, e non è più rispettato, che il maestro non osa rimproverare gli scolari e costoro si fanno beffe di  lui, che i giovani pretendano  gli  stessi  diritti, le stesse  considerazioni  dei  vecchi, e questi, per non parer troppo severi, danno ragione ai giovani. In questo clima di libertà, nel nome della medesima, non vi è più riguardo per nessuno. In mezzo a tale licenza nasce e si sviluppa una mala pianta: la tirannia.”

Mi pare evidente che sia urgente intervenire per salvare quel poco che rimane di salvabile.

Sergio Motta

“Nati per leggere”, ecco i finalisti

NOMINATI I FINALISTI DELLA SEZIONE NASCERE CON I LIBRI

 

 

Il Premio nazionale Nati per Leggere, giunto alla sua XIV edizione, anche quest’anno ha lavorato con slancio ed entusiasmo a sostegno delle eccellenze editoriali dedicate ai più piccoli. Forte dell’esperienza positiva delle edizioni precedenti, il concorso, che premia la migliore produzione editoriale per l’infanzia, i progetti bibliotecari per la promozione della lettura condivisa e il lavoro dei pediatri per incentivare la lettura in famiglia, ha mantenuto l’istituzione dei finalisti per i libri partecipanti nelle categorie 6-18 mesi, 18-36 mesi e 3-6 anni della sezione Nascere con i libri.

 

La sezione Nascere con i libri premia i migliori libri editi o inediti in Italia ed è suddivisa in tre diverse categorie,

corrispondenti a tre diverse fasce di età e di sviluppo del bambino: “Il primo libro” per libri che risultino adatti alle capacità manipolative, percettive e cognitive di bambini tra i 6 e i 18 mesi di età; libri o albi illustrati per bambini di età compresa tra i 18 e i 36 mesi e libri o albi illustrati per bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni.

Il Premio non perde la sua forza, ma come ogni edizione la rinnova e la moltiplica: negli anni il numero di candidature presentate cresce a ritmo costante e le proposte editoriali presentano sempre maggiore qualità, segnale di un’editoria viva, pulsante e molto aperta al cambiamento. Per questa edizione le candidature pervenute sono state 173.

 

La giuria della XIV edizione del Premio è presieduta da Rita Valentino Merletti, scrittrice e studiosa di letteratura per l’infanzia, e da Luigi Paladin, psicologo, bibliotecario ed esperto di letteratura per l’infanzia. Insieme ai Presidenti altri dieci membri con professionalità e competenze trasversali (la Vicepresidente Katia Rossi, Amalia Maria Amendola, Domenico Bartolini, Valter Baruzzi, Egizia Cecchi, Antonella Danusso, Danilo Di Camillo, Silvia Ranzetti, Rossana Sisti, Lucia Tubaldi) sono stati chiamati a esprimere la propria valutazione su una rosa di 173 libri candidati.

 

Di seguito i titoli finalisti e le motivazioni espresse dalla giuria:

 

FASCIA D’ETÀ 6-18 MESI

Lo sai chi siamo? di Tana Hoban, Editoriale Scienza

Naso nasino di Cristina Petit ed Elisa Mazzoli, Pulce edizioni
Oh di Giovanna Zoboli e Massimo Caccia, Topipittori

 

FASCIA D’ETÀ 18-36 MESI

Piccola pantera di Chiara Raineri, Camelozampa
Il libro dell’orsetto di Anthony Browne, Vanvere edizioni
Bimba gatto acqua papera di Daniela Martagón, Ellen Duthie, Logos

 

FASCIA D’ETÀ 3-6 ANNI

Nella foresta silenziosa e misteriosa di Delphine Bournay, Babalibri
Il saggio di pianoforte di Akiko Miyakoshi, Nomos
Ora di nanna di Kjersti Annesdatter Skomsvold e Mari Kanstad Johnsen, Beisler editore

 

I vincitori della sezione Nascere con i libri e delle altre sezioni del Premio – Crescere con i libri, Reti di libri e Pasquale Causaverranno annunciati durante la cerimonia di premiazione in programma alla XXXV edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino lunedì 22 maggio alle 15.30 in Sala Blu.

 

Mobilità, ecco il bonus retrofit

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Il Bonus retrofit chiarisce ulteriormente come le auto elettriche non siano il futuro, bensì il presente. Per quanto permangano dei forti dubbi, come sul fronte della produzione e dello smaltimento delle batterie, e i costi d’acquisto siano generalmente elevati, questa motorizzazione rappresenta la prima grande risposta dell’Unione europea all’inquinamento causato dalla viabilità.

Il Bonus retrofit offre un contributo economico nella sostituzione del motore endotermico originale. Si tratta di una totale riqualificazione di un veicolo, che diventa economicamente sostenibile grazie al contributo previsto dalla Legge di bilancio 2022.

Un passo importante nell’ampio progetto di decarbonizzazione del sistema dei trasporti, con il Bonus retrofit che mette a disposizione dei singoli richiedenti un contributo economico massimo di 3500 euro.

Nello specifico l’aiuto offerto dal governo prevede di contribuire alla copertura del 60% della spesa sostenuta per la riqualificazione del proprio veicolo ma, avendo un tetto, la percentuale indicata non è sempre rispettata.

Altro aiuto è rappresentato dalla copertura del 60% delle spese che riguardano l’imposta di bollo per l’iscrizione al PRA e l’imposta provinciale di trascrizione.

Possono richiedere il contributo del governo tutti i proprietari di veicoli con motore a combustione che hanno riconvertito il proprio mezzo entro il 31 dicembre 2022. Ecco i mezzi, per trasporto persone e merci, inseriti nell’elenco ministeriale: tutti i veicoli rientranti nella categoria M1, destinati al trasporto di persone, con un massimo di 8 posti a sedere, eccezion fatta per il sedile del conducente; tutti i veicoli delle categorie M2 e M3, destinati al trasporto di persone, con più di otto posti a sedere, oltre al sedile del conducente; tutti i furgoni adibiti al trasporto merci, rientranti nella categoria N1, con una massa non superiore a 3,5 tonnellate.

Chiunque volesse accedere al Bonus retrofit potrà presentare domanda all’indirizzo retrofit.consap.it. Si richiederà accesso tramite SPID, indicando tutti i dati richiesti, da quelli anagrafici alla targa e categoria del veicolo, dalla data della riconversione all’IBAN bancario.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.