ilTorinese

Caldaie a compensazione, come risparmiare

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Una caldaia a condensazione è un tipo di caldaia utilizzata per produrre acqua calda per il riscaldamento e l’acqua sanitaria di una casa. Rispetto alle caldaie tradizionali, le caldaie a condensazione sono più efficienti ed ecologiche: permettono, infatti, di tagliare i costi della bolletta e di abbattere le emissioni di CO2.

Le caldaie a condensazione hanno, in genere, un costo maggiore rispetto alle caldaie tradizionali, visto che, tra l’altro, richiedono un tubo di scarico specifico resistente alla corrosione causata dall’acidità della condensa. Devono essere pulite con maggiore frequenza, liberando in particolare lo scambiatore di calore e il tubo stesso dagli accumuli di sporco.

Bisogna poi stare attenti alla loro posizione in casa e in generale a dove si sceglie di acquistarle, perché con climi caldi sono meno efficienti, e danno il meglio in aree dove fa più freddo e se non esposte direttamente alla luce solare. Se la temperatura esterna è bassa, infatti, la differenza tra i gas di scarico e l’acqua del riscaldamento sarà maggiore e sprigionerà un quantitativo di energia superiore.

Una caldaia a condensazione può costare dai 600 euro circa – parliamo di modelli a bassa potenza – a oltre 2 mila euro. Prezzi decisamente più alti rispetto a una caldaia tradizionale. Bisogna però sottolineare che, visto il loro impatto inferiore a livello ambientale, si può risparmiare su queste cifre usufruendo di bonus e incentivi statali.

È possibile inoltre pagare a rate, direttamente in bolletta, un nuovo dispositivo, spesso con installazione e manutenzione gratuite o comprese nella modica cifra mensile richiesta dal proprio fornitore di gas. Gli alti prezzi delle caldaie a condensazione sono però giustificati dall’abbattimento dei consumi.

Anche senza sconti e bonus statali, e acquistando a prezzo pieno una caldaia a condensazione, è possibile rientrare nella spesa nel giro di pochi anni, con la sicurezza di pagare bollette meno salate e avere un impatto ambientale inferiore.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Milan-Napoli! Sorteggi quarti di finale Champions League

Milan-Napoli! Sorteggi quarti di finale Champions League… sempre più avvincente ed emozionante il torneo di maggior importanza a livello europeo.A Nyon sono stati sorteggiati i quarti di finale e gli accoppiamenti futuro delle semifinali di Champions League. Sarà un bellissimo derby italiano fra Milan e Napoli, per l’Inter invece c’è il Benfica. Le italiane tutte nella stessa parte del tabellone: dunque sarà possibile un altro derby (italiano o di Milano) in semifinale mentre sarà impossibile avere,al momento, una finale tutta italiana.Ecco il tabellone completo:Quarti di finale
Real Madrid (SPA) – Chelsea (ING)
Benfica (POR) – Inter (ITA)
Man City (ING) – Bayern (GER)
Milan (ITA) – Napoli (ITA)….Semifinali
Vincente Milan/Napoli contro Benfica/Inter
Vincente Real Madrid/Chelsea contro Man City/Bayern Monaco. Enzo Grassano

Comunità in lutto per l’alpino-tifoso morto a soli 41 anni

Vasto cordoglio per la morte  di Stefano Tartaglino, a soli 41 anni, a Vercelli, per  una grave malattia che lo aveva colpito da tempo. Era componente dell’Associazione Alpini e molto noto  negli ambienti della tifoseria della Pro Vercelli. Lascia la moglie e una figlia. Oggi i funerali

NOTIZIE DAL PIEMONTE

“EnjoyBonTon”, a lezione di stile da Cristiana Ferrini

Se vuoi infrangere le regole devi conoscerle”. Questo è il leit motiv di “EnjoyBonTon”, i corsi nati dalla mente eclettica e geniale di Cristiana Ferrini, creative designer con anni di esperienza professionale nella moda e negli eventi.

Sono corsi privati tenuti da consulenti di stile, bon ton, immagine, hobby e fashion; ma orchestrati in chiave contemporanea e dedicati a chi ha voglia di migliorarsi, mettersi in gioco e arricchire il proprio bagaglio di conoscenze.

Cristiana è figlia del capitano del Toro Giorgio Ferrini, un’autentica leggenda per chi ama il calcio, ed è cresciuta in mezzo alle buone maniere e al bello, ma l’ordine le è arrivato in dotazione con il Dna. Basta affacciarsi a casa sua per restare avvolti nell’armonia architettata con gusto, spazi eleganti e funzionali, una personalità alla quale ispirarsi. Insomma: un marchio di fabbrica che pochi fortunati hanno. Questo giusto per dirvi chi è il patron dell’iniziativa, e l’abbiamo incontrata per voi.

 

Come è nata l’ idea e qual è la sua filosofia?

E’ un sogno che avevo nel cassetto da tempo ed ora sono riuscita a concretizzarlo. Ho selezionato e unito un gruppo di persone che stimo, con le quali c’è sinergia, ed hanno aderito al progetto con grandissimo entusiasmo. Siamo una bella cordata al femminile, aperta però anche agli uomini.

Sono corsi che ci si può regalare per migliorarsi, mettersi in gioco, arricchirsi.

Centrale è la gestione della casa e degli eventi che può ospitare; con ampi spazi dedicati anche a come si facevano gli antichi mestieri e alla maestria delle nostre nonne. Potrebbero essere momenti di relax, ritagli di tempo piacevoli.

 

Possiamo dire che la perfetta gestione del nido domestico è qualcosa che lei ha nel sangue?

Si, perché fin da ragazzina ho sempre frequentato corsi di bon ton. Per esempio “Al Melograno”, in Piazza Vittorio, mi ero iscritta non solo al corso di cucina ma pure a tutti gli altri; dalla mise en place a come creare un centrotavola, passando per ricami, uncinetto e tanto altro.

Ho imparato moltissimo anche dalle nonne e da mia mamma; se le vedevo stirare una camicia volevo sapere come farlo nel modo migliore. Praticamente sono sempre stata predisposta a questo: come si organizza un guardaroba, il cambio degli armadi, come fare i letti, le lavatrici e i segreti per smacchiare i capi di abbigliamento. Le amiche mi chiamano per rimediare a qualche disastro su un pigiama di seta o altro. La mia è una vera passione.

 

Come è passata dal sognare al fare?

E’ durante il lock down che ho pensato di creare un punto di riferimento a Torino e l’ho trovato in tre location. Alle “Tre Madame” in Piazza Paleocapa 1, dove saremo ospitati da Aline e Guendalina Nomis di Pollone; nell’appartamento sabaudo di via “Po Venti5” di Elena Tabacco; e nella splendida cornice del “Giardino Segreto” di Cristiana Ruspa in via Mancini.

 

Chi insegnerà e quale sarà il suo ruolo?

Io ho fatto nascere il progetto e tengo le fila della cordata, sarò sempre presente, affiancando gli altri esperti. Poi ho i miei corsi di bon ton e “La Mise en Place” perché di fatto sono il mio sapere. Ma rivisito tutto in chiave contemporanea, tenendo conto dei cambiamenti e delle evoluzioni al passo con i ritmi odierni. Avrò anche la preziosa collaborazione di Roberto Minoli di “Cadorna 7”.

 

Una carrellata sui corsi?

Bananna Kitchen insegna a cucinare e creare momenti conviviali con amiche e amici. Uno dei suoi primi corsi di cucina è “Chic Ape” per aperitivi in casa, di successo ed eleganti.

La garden design Cristiana Ruspa, che disegna giardini e parchi, ci aiuta a seminare e coltivare anche piccoli spazi di verde che, se studiati nel modo giusto, possono trasformarsi in piacevolissimi angoli di benessere.

La fashion style Irina Bushueva ci accompagna nel mettere in gioco la nostra immagine, partendo dalla nostra fisicità e da come ci vestiamo. Perché magari intuiamo che potremmo migliorare, ma non sappiamo come. Guidate da lei potremo scoprire di sentirci a nostro agio con nuovi look più donanti e capaci di valorizzarci al meglio.

Sempre per l’arte di ricevere, c’è il corso di Martina Scalzo che è una tè somellier e svela tutto quanto riguarda il prezioso infuso e come servirlo.

Crochet Mon Amour” è il titolo delle lezioni di Antonella Manolino – Uncinella; dai corsi per principianti che non sanno tenere in mano l’uncinetto, a quelli più avanzati per chi l’arte la possiede già. Tutto, ovviamente, in modo smart che nulla ha a che vedere con i tutorial online; perché alla fine dei suoi incontri avrete imparato come realizzare berretti o quello che desiderate

Interessante anche il “Burraco Style”: prevede corsi base e avanzati, tenuti da Adriana Siniscalchi, Arbitro Nazionale Federale Gold che, in modo professionale ma con stile divertente e conviviale, insegnerà come abbinare il gioco ad un tè o un aperitivo .

 

Come sono articolati i corsi e quanto durano?

La maggior parte si svolgerà in un unico appuntamento di 3 ore, il martedì pomeriggio. Per altri corsi, come il burraco e il crochet, che richiedono più lezioni, gli incontri saranno almeno 4.

 

So che lei ha già in mente altre idee…

Stanno prendendo forma i corso emozionali che saranno ospitati in via “Po Venti5”. Dal mese di aprile è in programma “Le Pietre preziose” tenuto dall’esperta di gioielli Elena Tabacco, affiancata dal gemmologo Roberto Galfrè e dal Sailor Managering Preziosi Pierluigi Galfrè.

Illustreranno nascita, storia passata e presente di questo magico mondo. Ma c’è di più. Sarà anche possibile valutare i gioielli ereditati che conserviamo nei nostri scrigni, studiare come rinnovarli e rimontarli dando vita a creazioni nuove e personali.

Sono al via il corso di “Lettura energetica” tenuto da Cristina Molè, councelor in psicosintesi e facilitatrice in costellazioni familiari; un corso di closet organizer “Come dentro-così fuori”, ovvero un viaggio in prospettiva per imparare a liberarsi del superfluo, dove insegneremo a ricollocare i nostri armadi in modo divertente.

E non ultimi, “Galateo 4 zampe” il bon ton per chi ha cani e gatti; corsi di Armocromia, e sul Feng Shui.

 

Le iscrizioni sono aperte, quando partiranno i corsi?

Già dalla prossima settimana e si terranno tutti i martedì; alcuni forse anche al sabato pomeriggio. Dureranno fino ai primi di giugno e riprenderanno a inizio settembre. Abbiamo pensato a un massimo di 10 partecipanti per corso e la programmazione verrà comunicata e costantemente aggiornata sui social, Facebook e Instagram @enjoybonton .

 

Secondo lei perché le ragazze più giovani potrebbero essere interessate a “EnjoyBonTon”?

Sono convinta che le donne di domani, per la frenesia dei ritmi odierni e la nuova praticità nel gestire la casa, non hanno tante nozioni di base, che invece sono fondamentali ed utili.

 

La formula vincente dei vostri corsi?

Che sono tenuti in chiave contemporanea. Perché le regole di base restano, poi molti aspetti sono cambiati. Il gusto non lo puoi vendere, lo stile invece si può imparare!

Laura Goria

 

Per informazioni: cristiana@enjoycom.it

Instagram e Facebook: @enjoybonton

Carlo Antonio Gozani vescovo di Acqui

Armano Luigi Gozzano presenta l’immagine, la personalità e il carattere del Gozani più importante del ‘600,con cenni storici e vicende della sua missione nel territorio diocesano analizzata da “I vescovi della chiesa di Acqui”(Impr.Grafiche 1997 Acqui) e dai segni rimasti immutati nel tempo.

Carlo Antonio Gozani (1641-1721) marchese di Olmo Gentile (At) e Perletto (Cn) della stessa diocesi, principe S.R.I. terzogenito dei  17 figli della seconda moglie Antonia Ghione, linea di Treville generata dal padre  conte Giovanni il giovane da Luzzogno, famoso per la incredibile azione speculativa durante la guerra di successione del ducato di Mantova e del Monferrato.Era ricchissimo come il secondogenito Giacomo Bartolomeo marchese di Treville e Perletto, signore di Cereseto e Serralunga di Crea,vice presidente del Senato monferrino.Di intelligenza non comune,fu avviato agli studi accademici a Pavia e Milano e quindi a Roma dove si laureò in leggi e teologia.Ordinato sacerdote nel 1664 fu promosso nel 1665 ad arcidiacono della cattedrale di Casale e onorato del titolo di protonotario apostolico. Nel 1671 acquistò mezzo feudo di Pontestura dal marchese Paolo Scarampi di  Camino e infeudato con titolo signorile dal  duca Ferdinando Gonzaga. Era proprietario della tuttora esistente masseria Tomarengo di Moncalvo.Nel 1675 fu consacrato vescovo di Acqui nella chiesa di S.Andrea a Casale,e lo stesso giorno consacrò la nuova  chiesa della Madonna delle Mura o Madonnina lacrimante dei miracoli.Nel 1676, giorno del funerale del padre, nel palazzo di  famiglia ora sede municipale di Casale, acquistato nel 1569 da Giovanni Bellone  economo di Isabella Gonzaga marchesa di Pescara, radunò 3127 poveri per distribuire loro viveri e denaro.
.
Trasmise il suo stile e il  suo animo ai curati esortando, minacciando, ammonendo e pregando.Al suo arrivo in diocesi regnava la pace come nel resto dell’alta Italia.Ma la vita facile del momento portò a ostilità politiche e militari e contrasti nel clero contro lo stesso vescovo da parte  di famiglie nobili e potenti, perché “vescovo  marchese forestiero troppo austero”.Nel 1680 richiamò i padri barnabiti che erano stati allontanati nel 1654 dalla città sopprimendo i conventini, rimettendo i canonici nelle scuole e alla direzione amministrativa.Nel 1690 denunciava il grave degrado della città senza leggi e senza fede. Nel 1693 le famiglie potenti appesero ai muri
della città e della cattedrale un manifesto raffigurante una testa d’asino mitrata con la  scritta “inizio e fine del vescovo Gozani”, procurandogli dure e umilianti sofferenze.La  curia romana li definì “bricconi di primo rango”. Durante il terribile assedio del 1696,le truppe tedesche minacciavano la distruzione della città se non venivano pagate loro le  somme richieste.La comunità si rivolse al vescovo che riuscì a raccogliere il denaro condizionando come caparra l’argenteria della cattedrale.
.
I suoi rapporti con l’imperatore Leopoldo I° erano di stima e fiducia e l’imperatore gli confermò a Vienna nel 1699 il privilegio di  usare il sigillo come principe,conferire lauree,coniare monete d’oro con la propria effige e il titolo di S.R.I. secondo la tradizione dei privilegi concessi alla chiesa di Acqui fin dal 890.Per i solenni pontificali veniva esibita la spada portata da due chierici e un verde cappello cardinalizio, quali insegne del principe.Tra il 1696 e il 1704 i parroci di Mombaruzzo e S.Marzano appoggiati dai Savoia denunciarono il vescovo che li aveva rimproverati,accuse poi risultate meschine calunnie.Le avversioni nei suoi confronti continuarono nel 1708 col passaggio del Monferrato ai Savoia,e i rapporti con il vescovo autoritario e partigiano del duca di Mantova erano peggiorati per i tentativi di interferenza in  campo ecclesiastico anche nella Repubblica di Genova.I Savoia eliminarono i diritti  giuridici dei diplomi imperiali che restarono solo come titolo onorifico.Il clima di contrasto portò la popolazione a disertare gli incontri durante le visite pastorali,e per anni  fu anche sospesa la somministrazione della cresima.Stanco ed avvilito presentò lettera di dimissioni,rifiutata da Roma per i suoi meriti e in difesa delle leggi.
.
In questa delicata situazione il Gozani si ritirò nel castello di famiglia di Olmo Gentile, edificandone la zona residenziale. Importanti i suoi Sinodi per una efficace riforma della diocesi. Il primo celebrato nel 1679,il secondo nel 1699 fu molto contrastato.Altro tentativo per il terzo nel 1706,mentre il quarto ebbe esito negativo. A testimoniare la sua devozione alla Madonna, costruì a sue spese la basilica di San Pietro sulla decadente antica cattedrale, donando la bellissima statua lignea settecentesca della Addolorata. Ristrutturò a proprie spese la nuova cattedrale inserendo le due entrate laterali e  la nuova porta centrale con lo stemma di famiglia applicato a pastiglia,il nuovo altare e i nuovi pavimenti.
Ammirevole fu il chiedere perdono a tutti gli  offesi e il volere la scritta “Deo Gratias” sulla  sua lapide funeraria.Il vuoto di potere e la ribellione del clero nei suoi confronti portò all’abbandono dei chierici che a stento ritornarono riconoscendo la valenza del fondo lasciato loro nel suo testamento.Un  ritratto eseguito da P.F.Guala si trova nella  sacrestia del duomo di Casale databile 1750,
30 anni dopo la morte del vescovo,e si presume che l’artista si sia ispirato alla vera immagine che si trova nel salone dei vescovi di Acqui.Svolgere la sua attività pastorale per 46 anni,il periodo più lungo della diocesi di Acqui,é stata la sua più grande impresa.
Giuliana Romano Bussola

Lavoro e formazione, dalla Regione in arrivo i fondi per favorire la nascita di nuove imprese

BILANCIO/CHIORINO: 480 MILIONI 
“Crediamo nel potenziale del nostro territorio e lo stiamo dimostrando concretamente, incrementando gli investimenti a favore di politiche attive mirate, con risultati più che tangibili”
Presentato alla III Commissione Consiliare di Palazzo Lascaris il Bilancio di Previsione 23/25 dell’Assessorato Regionale Lavoro e Formazione guidato dall’Assessore Elena Chiorino. Ammonta a circa 480 milioni di euro lo stanziamento complessivo per Lavoro e Formazione per l’annualità 2023. “Il nostro obiettivo è garantire dignità lavorativa a tutti, maggiori opportunità altamente professionalizzanti e favorire la nascita di nuove imprese che rendano sempre più competitivo il Piemonte nel mercato globale. Crediamo nel potenziale del nostro territorio e lo stiamo dimostrando concretamente, incrementando gli investimenti a favore di politiche attive mirate. Con risultati più che tangibili”, così l’Assessore Elena Chiorino a margine della seduta.
Tra le misure di maggiore rilievo, si registra il segno più che positivo per le azioni destinate a finanziare i cantieri di lavoro per disoccupati e over58 che ottengono un’integrazione delle risorse di € 200.000,00 per annualità, al fine di soddisfare interamente la domanda. Con  questo intervento si arriva ad incrementare il fondo di circa 3 milioni di euro, garantendo dignità lavorativa ai non occupati e favorendo l’invecchiamento attivo per chi ha un’età avanzata per poter trovare un inserimento lavorativo  ed offre, al contempo, l’opportunità di conseguire i requisiti previdenziali ai fini pensionistici.  La misura, tra l’altro, è di grande sostegno per i Sindaci perché è pressoché a costo zero per le amministrazioni e colma la necessità di ulteriore forza lavoro in quei territori impossibilitati ad avviare direttamente nuove assunzioni.
Anche il Fondo Regionale a sostegno dei Disabili registra un incremento di circa 2,9 milioni di euro per ciascuna annualità, portando lo stanziamento totale a oltre 18 milioni di euro. Per le misure a sostegno dell’occupazione, dell’imprenditoria, del lavoro autonomo, start up innovative, agenzie formative e realizzazione di servizi sono state stanziate risorse aggiuntive complessive pari a circa 1 milione di euro per il biennio 2023/2024.

Parco Salute, Salizzoni (Pd): “Nulla si muove”

“CORSINI HA SMENTITO ICARDI? I PROGETTI DOVEVANO ESSERE PRESENTATI A METÀ APRILE”

«Speriamo che tra la documentazione recuperata dal commissario Marco Corsini sul progetto del Parco della Salute di Torino vi sia anche la risposta data dall’assessore Icardi ad un mio Question time, il 13 dicembre scorso, in cui si affermava che “la scadenza dei termini per la presentazione dei progetti definitivi potrebbe essere entro i primi 15 giorni di aprile, tenuto conto anche dei tempi legati alle informative obbligatorie da fornire ad Anac. Tempi diversi non sono ammessi dalle procedure di gara”.Parole chiare. Pertanto, si preoccupano e ci disorientano le affermazioni di Corsini secondo il quale “al momento tutto è fermo” e alle società partecipanti alla procedura di dialogo competitivo non è stata comunicata alcuna scadenza dei progetti. O Icardi e Corsini non si sono parlati, oppure ancora una volta la Giunta Cirio ha preferito fare annunci, poi smentiti dai fatti. Siamo consapevoli che il compito che attende il commissario è alquanto complesso, ma è urgente e necessario introdurre elementi di certezza sul futuro del Parco della Salute. Bisogna fissare un cronoprogramma preciso per il dialogo competitivo e capire le intenzioni dei gruppi di imprese rimasti in gara. Altrimenti, meglio predisporre una nuova gara con procedura d’urgenza. L’importante è uscire da questa situazione di impasse. Che riguarda tutta l’edilizia sanitaria. Solo su Novara e Cuneo sembra muoversi qualcosa, tutto il resto è fermo quando non si fanno passi indietro: cambi di localizzazione (AslTO5 e Alessandria), polemiche sulle sedi (Ivrea, Vco), investimenti Inail meramente ipotetici se non irrealistici, case di comunità e ospedali di comunità per ora sulla carta e domani destinati a rimanere scatole vuole se non si assumono più operatori sanitari. La legislatura regionale sta avviandosi verso la sua conclusione, con il suo carico di promesse rimaste tali. La speranza di poter assistere in questi cinque anni alla posa della prima pietra del Parco della Salute era eccessiva, ma che ad oggi si sia solo riusciti a completare la bonifica e per il resto perduri una situazione di stallo è sconfortante per la politica tutta, per i cittadini e per tutti coloro che, come me, hanno trascorso gran parte della loro vita in ospedali sempre più vecchi, fatiscenti, costosi».

 

Mauro SALIZZONI

Consigliere regionale Pd

 

Più di 100 milioni per istruzione e diritto allo studio universitario per il 2023

È di oltre 100 milioni di euro lo stanziamento previsto per istruzione e diritto allo studio universitario per il 2023; 68 di questi andranno sui capitoli dedicati a istruzione ed edilizia scolastica.
In Sesta commissione regionale l’assessore Elena Chiorino ha illustrato le principali novità del Ddl “Bilancio di previsione finanziario 2023-2025″ nelle materie di competenza: raddoppiano da 5 a 10 milioni le risorse che saranno trasferite alle Province per l’assistenza agli alunni con disabilità; è incrementato di 770 mila euro, a copertura dei maggiori costi energetici, lo stanziamento per le scuole paritarie dell’infanzia, portando le risorse a circa 8,5 milioni complessivi.
Quanto dell’edilizia scolastica, saranno messi a disposizione ulteriori 500 mila euro per l’affitto di container o altre strutture di appoggio temporanee dove poter collocare gli studenti e far proseguire l’attività didattica in situazioni di chiusura straordinaria degli edifici.
Su richiesta dei consiglieri Silvio Magliano (Moderati) e Silvana Accossato (Luv) l’assessore ha precisato che restano invariate rispetto allo scorso anno le risorse per gli assegni di studio. Federico Perugini è intervenuto per ridabire che il gruppo della Lega farà la propria parte per la copertura totale delle graduatorie.

Porta Palazzo, nuovo look espositivo per le bancarelle dell’ortofrutta

Presto il bando

 

 

Porta Palazzo avrà le nuove bancarelle dell’ortofrutta. “In continuità col percorso intrapreso negli scorsi anni e rallentato dalla crisi economica, abbiamo approvato la sottoscrizione di una nuova convenzione tra la Città e il Comitato ‘Progetto Porta Palazzo – The Gate’ per permettere la realizzazione di un nuovo look espositivo”, spiega l’Assessore al Commercio Paolo Chiavarino.

Le vecchie strutture di vendita in legno e ferro, pesanti e usurate dal tempo, potranno così finalmente andare in pensione, sostituite con allestimenti di maggior decoro, più leggeri, sicuri e che, a fine mercato, ne consentano il ricovero all’interno dei Bastioni.

Per la sostituzione delle attrezzature il Comune di Torino, insieme alla Camera di commercio, aveva deciso di supportare i circa 160 operatori del settore ortofrutta offrendo loro la possibilità, attraverso la partecipazione a un bando, di usufruire di un incentivo finanziario a fondo perduto – pari all’80 per cento della spesa sostenuta e per un ammontare massimo di 2mila euro – per il rinnovo delle proprie bancarelle di vendita.

L’iniziativa aveva ricevuto l’apprezzamento degli operatori che vi avevano aderito in misura consistente – ben 73 le domande presentate – ma la crisi economica conseguente alla pandemia ha finito per incidere pesantemente su tempi di consegna e prezzo dei manufatti, più che raddoppiati, impedendo di fatto l’acquisto dei banchi espositivi a un prezzo adeguato,

Oggi il trend di rincari ha subito un’inversione di tendenza che ha indotto la Città, in accordo con la Camera di Commercio, a proseguire il rapporto di collaborazione con The Gate per la pubblicazione di un nuovo bando accessibile a tutti gli operatori: chi aveva già presentato la propria istanza potrà  confermarla con una comunicazione formale, mentre chi non l’aveva fatto potrà aderire ora inviando la propria domanda.

Filierba lancia il patto  per la qualità del cibo e la tutela del territorio

Il futuro dell’allevamento bovino è “green”, all’aperto, e porta benefici
sia agli animali, che sono al pascolo, sia all’ecosistema che – grazie proprio alla presenza dei
ruminanti – migliora in termini di biodiversità e fertilità del terreno. Ma non solo, perché a
beneficiare delle produzioni estensive siamo anche noi umani, quando ci nutriamo di alimenti
prodotti in quel tipo di allevamento, caratterizzati da elevati valori nutrizionali (grassi insaturi,
antiossidanti, vitamine) e da un impatto ambientale molto contenuto.
È quanto emerso venerdì scorso, 10 marzo, in un consesso tecnico-scientifico organizzato a
Tempio Pausania da Università di Sassari, Agris Sardegna e CNR e dedicato agli allevamenti
estensivi. Ospiti dell’evento, Giampiero Lombardi, professore associato dell’Università di
Torino, e Sergio Capaldo, presidente del consorzio La Granda di Genola, nel cuneese, che hanno
presentato l’esperienza maturata con il progetto Filierba (DISAFA UniTO) e un modello di
produzione sostenibile della carne in cui la componente microbica del suolo conferisce
un’identità unica ai foraggi e quindi ai prodotti.
Il progetto Filierba dell’Università di Torino
Nel suo intervento, il Prof. Lombardi ha esposto le prerogative del progetto Filierba, finanziato
dalla Regione Piemonte (PSR 2014-2020) per la creazione di filiere zootecniche basate su
foraggi da prati a elevata biodiversità. E ha poi presentato gli obiettivi, i partner e le innovazioni
con esso introdotte.

Gli obiettivi
«Oltre a sostenere la produzione e la diffusione sui mercati locali di alimenti di origine animale
diversi da quelli convenzionali», ha esordito Lombardi, «Filierba, che è acronimo di “Filiere da
Erba”, opera per promuovere lo sviluppo di filiere di produzione di carne e latte da bovini
alimentati prevalentemente con erba fresca e fieno da praterie a biodiversità elevata e per
introdurre soluzioni innovative per la gestione degli allevamenti, al fine di migliorare
l’organizzazione aziendale dei produttori». Ma anche, ha proseguito Lombardi, per «rafforzare il
legame tra prodotti e territorio, sviluppare produzioni integrative a quelle zootecniche – nella
logica della multifunzionalità e della diversificazione – e favorire l’accesso dei consumatori ad
alimenti dall’elevato valore nutrizionale».

Il contesto operativo
Il progetto Filierba è stato concepito tenendo conto della riduzione di produttività e
competitività delle aziende agricole produttrici di latte e carne registrata negli ultimi dieci anni.
Riduzione maturata in un contesto socio-economico in rapido cambiamento, a seguito della
modificazione delle abitudini alimentari dei consumatori, della crisi economica, dell’instabilità
dell’offerta, e non solo.
Per aiutare le aziende a superare tali difficoltà, i ricercatori impegnati nel progetto sono
intervenuti sia sull’organizzazione della singola realtà che sui processi produttivi, portando le
aziende a ridurre i costi, intervenendo sull’alimentazione degli animali e sulla trasformazione
dei prodotti, differenziando e valorizzando le produzioni, migliorandone le caratteristiche
nutrizionali e salutistiche.
Così facendo hanno creato le condizioni per spuntare prezzi maggiori alla vendita, anche al fine
di ottimizzare la competitività delle aziende sul mercato. Hanno anche lavorato al
miglioramento del benessere animale e alla riduzione dell’impatto dei sistemi d’allevamento
sull’ambiente, minimizzando gli effetti negativi dei prodotti di origine animale sulla salute
umana. Hanno inoltre semplificato l’organizzazione delle filiere, promuovendo quelle corte e
valorizzando i prodotti a livello locale, modificando la ripartizione dei ricavi tra i diversi soggetti
coinvolti.

Le innovazioni introdotte
Nella gestione delle risorse foraggere sono stati adottati strumenti di pianificazione noti da
tempo ma poco conosciuti dagli stessi allevatori, se si escludono quelli che praticano l’alpeggio
estivo. Tra questi strumenti merita di essere citato il Piano Pastorale – nato per la montagna e
applicato con Filierba anche in pianura – che definisce criteri e percorso tecnico per la corretta
gestione del pascolo, individuando i momenti ottimali della sua utilizzazione e i più opportuni
spostamenti delle mandrie. Con esso viene anche introdotta la pratica dello sfalcio e sono
integrati il piano delle concimazioni e la gestione dei reflui zootecnici.
I partner del progetto
Nella sua attuazione, Filierba coinvolge un gruppo di operatori piemontesi dei comparti del latte
e della carne bovini, costituito da aziende interessate a diversificare e valorizzare i loro prodotti
e a intervenire sui costi di produzione, attraverso un sistema di alimentazione degli erbivori
basato su foraggi a elevata biodiversità. Gode inoltre del supporto di due dipartimenti
universitari, di aziende di servizi, di un’associazione culturale, di un operatore della
distribuzione commerciale e di un’agenzia di comunicazione.