ilTorinese

Neonato trovato vivo in un cassonetto della spazzatura nel Torinese

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Questa sera un neonato é stato trovato  vivo  e non sarebbe in pericolo di vita, all’interno di un cassonetto dei rifiuti da un uomo che passando  ha sentito dei lamenti. Il fatto è accaduto   a Villanova Canavese. Il piccolo era in un sacchetto di plastica con placenta e cordone ombelicale attaccati. Sono intervenuti i carabinieri e i soccorsi che hanno portato il neonato all’ospedale di Ciriè.

Semaforo antismog: da sabato 13 gennaio si passa a livello 1 (Arancio)

I dati previsionali forniti  da Arpa Piemonte evidenziano infatti il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.Alle limitazioni strutturali in vigore, per il trasporto persone si aggiungerà il blocco dei veicoli diesel con omologazione Euro 5 valido tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19, mentre il blocco dei veicoli diesel Euro 3 e Euro 4 si prolungherà alle giornate di sabato e domenica, sempre dalle ore 8 alle 19.
Stessa regola anche per i veicoli adibiti al trasporto merci, che vedranno il divieto di circolazione estendersi ai diesel con omologazione Euro 3 ed Euro 4 su tutti i giorni (festivi compresi), sempre con orario 8-19.Con l’attivazione del livello arancio si fermeranno anche tutti i veicoli dotati di dispositivo “Move In”, in quanto comunque soggetti alle limitazioni temporanee della circolazione veicolare conseguenti alle previsioni di perdurante accumulo degli inquinanti nell’aria.Si ricorda infine che eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

Primo trapianto di cuore e fegato con organi funzionanti fuori dal corpo del donatore

Primo trapianto di cuore e di fegato eseguito in Italia trasportando entrambi gli organi mantenuti funzionanti fuori dal corpo del donatore, presso l’ospedale Molinette di Torino Intervento eccezionale eseguito due giorni fa tra Cuneo e Torino. Il prelievo contemporaneo del cuore, del fegato e dei reni all’ospedale di Cuneo da un donatore in morte cardiaca ed il successivo trapianto degli organi presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Detta così potrebbe sembrare la cronaca di un “normale” prelievo e trapianto multi-organo. In realtà si tratta di una importante tappa della trapiantologia italiana e non solo che conferma il trapianto come il risultato di uno stretto lavoro di rete tra ospedali diversi capaci di condividere tra loro alte professionalità e sofisticate tecnologie. Trapianti proiettati nel futuro. Le particolarità di quanto accaduto sono molteplici: la modalità di donazione che è avvenuta dopo arresto cardiaco, la distanza tra le sedi di donazione e trapianto, le tecnologie impiegate per la preservazione degli organi, il trasferimento di una équipe dedicata a questo particolare tipo di donazione in un ospedale non di Torino, il trasporto degli organi non fermi in ghiaccio ma piuttosto mantenuti in vita al di fuori del corpo del donatore in una condizione molto simile a quella fisiologica. La donatrice, una donna sessantaduenne della Valle Po, ricoverata a fine dicembre presso l’ospedale di Cuneo, ha donato i suoi organi dopo accertamento di morte con criteri cardiocircolatori. Per la gestione di questa modalità di donazione si è resa necessaria la stretta collaborazione dell’équipe dell’ospedale Molinette di Torino, formata dalla dottoressa Marinella Zanierato e dal dottor Raffaele Potenza, con l’équipe rianimatoria di Cuneo, composta dalla dottoressa Federica Lombardo e dal dottor Domenico Vitale, guidati dal dottor Giuseppe Coletta. Immediatamente dopo l’accertamento di morte, il cuore della donatrice è stato rivitalizzato da un’équipe composta da cardiochirurghi torinesi e cuneesi. Il professor Massimo Boffini e la dottoressa Erika Simonato della Cardiochirurgia delle Molinette, con l’aiuto del dottor Maurizio Roberto (Direttore della Cardiochirurgia di Cuneo) e del dottor Vincenzo Colucci sempre della Cardiochirurgia di Cuneo, hanno fatto ripartire il cuore prima del suo prelievo. Il dottor Damiano Patrono ha poi preparato il fegato, mentre i reni sono stati isolati dall’équipe urologica dell’ospedale di Cuneo. Per la tipologia di donazione e per la distanza della sede donativa (Cuneo) rispetto alla sede dove sono stati eseguiti i trapianti (Torino) si è reso necessario utilizzare delle sofisticate macchine di perfusione capaci di impedire che gli organi si danneggiassero durante il trasporto. In particolare il cuore è l’organo che più risente della cosiddetta ischemia, ovvero dell’assenza di sangue. Per questo motivo l’équipe di cardiochirurghi e cardioanestesisti torinesi ha posizionato il cuore prelevato nel sistema di perfusione ex-vivo OCS per poterlo trasportare in sicurezza fino a Torino, irrorato dal suo sangue e battente fuori dal corpo umano. Una volta arrivato a Torino, l’organo è stato trapiantato con successo su un paziente affetto da una grave malattia cardiaca terminale dal professor Mauro Rinaldi (Direttore della Cardiochirurgia dell’ospedale Molinette) e dagli anestesisti del professor Luca Brazzi. Allo stesso modo il fegato è stato trasportato a Torino mentre era mantenuto ben funzionante all’interno di una macchina di perfusione normotermica portatile. Il successivo trapianto è stato poi eseguito su una paziente affetta da cirrosi epatica complicata da epatocarcinoma da parte dei chirurghi dell’équipe del professor Renato Romagnoli e degli anestesisti del dottor Roberto Balagna. Anche i due reni sono stati trapiantati a due riceventi iscritti in lista per trapianto presso il Centro Trapianto di Rene, diretto dal professor Luigi Biancone. La complessa organizzazione, che ha visto la collaborazione di decine figure professionali (tra medici, infermieri, coordinatori, tecnici, autisti) sia delle Molinette che dell’ospedale di Cuneo, è stata resa possibile grazie al lavoro del Centro Regionale Trapianti del Piemonte (diretto dal Dott. Federico Genzano Besso) del Centro Regionale Prelievo (coordinato dalla dottoressa Anna Guermani), permettendo di attuare procedure altamente complesse in un ospedale non sede di trapianto, di garantire un trasporto sicuro a cuore e fegato mantenuti con un’attiva circolazione sanguigna al di fuori del corpo, ed infine di effettuare quattro trapianti in pazienti gravemente malati.

Cirio: “il Piemonte è ripartito” E il governatore prenota la prossima legislatura

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Ieri la riapertura del Museo regionale di Scienze naturali di Torino dopo dieci anni, rivendicata dal presidente della Regione Alberto Cirio, è stata occasione per il governatore e la sua Giunta di presentare in conferenza stampa il lavoro fatto nell’ultimo quinquennio. Le elezioni regionali sono ormai vicine e – secondo i sondaggi – Cirio non avrà problemi a “riconquistare” la Regione, complici le divisioni del centrosinistra. Tanto è vero che ieri ha già dato appuntamento alla conferenza stampa di inizio anno del 2025. Cirio ha ricordato alcune delle “conquiste” della sua amministrazione: il Museo, appunto, poi l’apertura del grattacielo della Regione del Lingotto, e il Terzo Valico i cui primi dieci chilometri tra Piemonte e Liguria sono stati inaugurati proprio ieri. Se tornerà a governare il Piemonte Cirio punterà sulle infrastrutture, sul miglioramento delle liste d’attesa in sanità e sulla questione casa.

Tra gli obiettivi dei prossimi mesi ci sono, infatti,  l’approvazione della legge sulla casa, che ha tra i suoi punti salienti la lotta all’abusivismo, le premialità legate alla residenza e la possibilità di calmierare le bollette energetiche per le fasce deboli e per i genitori separati in difficoltà economica. Entro giugno sarà anche approvata la legge sul benessere degli animali, il testo unico sul terzo settore e il bilancio previsionale. A proposito dei conti il presidente ha ricordato che dal 2019 «questa amministrazione ha pagato oltre 2 miliardi di debiti, senza alzare le tasse per i cittadini, con una gestione virtuosa certificata anche dall’agenzia di rating Moody’s». Il 2024 consegnerà al Piemonte anche il nuovo Piano per la qualità dell’aria, al centro di un tavolo tecnico che su basi scientifiche ne sta elaborando i contenuti come previsto dalla norma nazionale, con l’obiettivo di consolidare il trend di miglioramento della qualità dell’aria – Arpa ha certificato il calo degli sforamenti nel 2023 – e centrare tutti gli obiettivi previsti dalle direttive europee per il 2025 e il 2030. Per quanto riguarda la sanità, il presidente ha ricordato che, dopo anni di tagli, si è invertita la tendenza. A partire dal personale: «Nel 2014 lavoravano in Piemonte 54.967 persone nella sanità. Dopo 5 anni di governo del centrosinistra erano oltre 400 in meno, e il totale era sceso a 54.543 unità, che è il numero del personale sanitario quando sono diventato presidente nel 2019. Oggi, a fine del 2023, dopo 4 anni della nostra amministrazione, è cresciuto a 56609 unità, oltre 2 mila in più rispetto al 2019. Questo risultato è anche il primo frutto dell’accordo sottoscritto con i sindacati della sanità, che grazie allo stanziamento straordinario della Regione di 56 milioni di euro all’anno ha già permesso di assumere, al 31 dicembre 2023, 250 persone per arrivare a 2000 entro dicembre 2024». Anche il dato sui posti letto certifica il cambio di passo. Nel 2014 in Piemonte c’erano 17992 posti letto, nel 2019, dopo cinque anni di governo del centrosinistra erano scesi a 16429. Oggi, dopo 4 anni della nostra amministrazione, sono 17810: 1400 posti letto in più a cui si aggiungono ulteriori 1000 posti letto, previsti dall’aggiornamento del piano socio-sanitario che sarà approvato entro il mese di marzo.

“Noi guardiamo avanti – ha detto Cirio – non ci facciamo venire il torcicollo volgendo lo sguardo al passato. E abbiamo ancora tante idee da realizzare”.

Paura nel campeggio, a fuoco uno chalet

Uno chalet all’interno di un campeggio a Villar Pellice è stato distrutto dalle fiamme nella notte. Sono ancora sconosciute le cause che hanno provocato l’incendio scoppiato alle 22 e domato dai vigili del fuoco solo alle 4 di questa mattina. Non si registrano feriti.

 

Reale Mutua, prossima destinazione Casale Monferrato per il derby piemontese

Dopo l’amara sconfitta rimediata sul proprio campo contro Cantù, la Reale Mutua Torino è chiamata a rialzarsi e andare avanti sempre unita e ancora più motivata verso il rush finale della regular season, già a partire dalla prossima partita in trasferta. Ad attendere i gialloblù a Casale Monferrato, per il derby piemontese, c’è la Novipiù Monferrato Basket di coach Fabio Di Bella. Appuntamento domenica 14 gennaio alle ore 18.00 al PalaEnergica “Paolo Ferraris”.

“Attenzione a pensare alla partita con Monferrato come se fosse solo un appuntamento formale che separa i due big match contro Cantù e Trapani. Non è così,” avverte coach Franco Ciani in conferenza prepartita. “Questo campionato non permette di fare questo tipo di considerazioni, bensì dobbiamo avere grande rispetto e grande attenzione in vista di questa gara. Veniamo da un’altra settimana di lavoro al completo tutti insieme, che per noi è una buona notizia perché ci dà continuità e ci aiuta a ritrovare quei ritmi che saranno necessari proprio per domenica. Monferrato è una squadra che gioca con ritmo, che aggredisce, che vuole portare gli avversari fuori dai propri schemi. Sarà una partita insidiosa, difficile, con in palio due punti importanti.”

IL MATCH DELL’ANDATA
Al Pala Gianni Asti andò in scena un incontro caratterizzato da ritmo e punteggio molto alti, dal quale uscì vincitrice la Reale Mutua per 112-98 con ben sette giocatori gialloblù in doppia cifra (top scorer Keondre Kennedy con 20 punti). Alla Novipiù non bastarono tre giocatori a quota 21 punti (C.J. Kelly, Andrea Calzavara e Dalton Pepper).

GLI AVVERSARI
Una squadra insidiosa, con un mix di gioventù ed esperienza a disposizione di coach Fabio di Bella, la Novipiù Monferrato Basket è il classico avversario da non sottovalutare nonostante la posizione in classifica (penultima nel Girone Verde con 4 vittorie e 14 sconfitte) e che bisogna affrontare con la massima attenzione per evitare passi falsi. Come anticipato da coach Ciani in conferenza prepartita, Monferrato è una squadra che ama giocare con ritmo: 3^ nel girone per Pace con 75.9 possessi per 40 minuti, dietro proprio alla Reale Mutua (76.6) e la Juvi Cremona (77.3). Il club rossoblù si presenterà al match di domenica con alcuni volti nuovi rispetto al match dell’andata: fuori Karl Poom e Dario Zucca, che si sono accasati a Rieti (l’estone alla Real Sebastiani, l’ala italiana in sponda NPC in B Nazionale), dentro il lungo veterano Abdel Fall, tornato quindi a Casale, in grado di dare un buon contributo sotto canestro come mostrato nell’ultima partita, persa al supplementare a Cremona, in cui ha registrato una doppia-doppia da 16 punti e 12 rimbalzi. Il principale terminale offensivo del club monferrino è la combo guard C.J. Kelly, terzo miglior realizzatore del girone con 18.7 punti a partita, dietro solo a Jazz Johnson e JD Notae. A completare il prolifico duo americano, insieme a Kelly c’è l’esperto Dalton Pepper, ala pericolosa nella metà campo offensiva (17.7 punti di media, sesto nel girone) e che sa far valere la sua fisicità per dare una mano a rimbalzo (7.1 a partita). Gioventù e freschezza in cabina di regia con Andrea Calzavara, playmaker versatile, che sa mettere in ritmo i compagni ma è anche propenso a mettersi in proprio per cercare il canestro (11.4 punti e 4.6 assist). Nel pitturato la parola chiave è “esperienza” con capitan Niccolò Martinoni, ormai una bandiera del club monferrino nonché un’arma importante a disposizione di coach Di Bella (13.2 punti di media, quinto rimbalzista nel girone con 7.5 a partita). Un mix di gioventù ed esperienza anche in panchina, con il veterano Agustin Fabi a dare il cambio alle ali titolari e i giovani Tommaso Fantoma, Nicolò Castellino e Tommy Pianegonda a completare le rotazioni che nel corso della stagione sono state allungate con i nuovi arrivati Riccardo Romano e Seraphin Kadjividi Boussounka.

NOTE E INJURY REPORT
Tutti disponibili per la partita.

DIRETTA TV
La partita sarà visibile in diretta streaming sulla piattaforma LNP Pass (solo su abbonamento), inoltre verranno forniti aggiornamenti in tempo reale, quarto per quarto, sui canali social di Basket Torino (@basket_torino su Instagram e Basket Torino Official su Facebook).

UFFICIO STAMPA

Massimiliano Gissi: “Coriandoli, pennellate e commedia dell’arte”, galleria Malinpensa by La Telaccia

Informazione promozionale

Fino al 28 febbraio prossimo

La galleria Malinpensa by La Telaccia ospita dal 15 al 28 febbraio prossimo la personale di Massimiliano Gissi dal titolo “Coriandoli, pennellate e commedia dell’arte”.

Nato nel 1976 a Torino, da sempre amante del disegno e del colore, l’artista ha frequentato l’Istituto Europeo di Design diplomandosi a pieni voti. Tra i suoi maestri Alex Ognianoff, Gian Cravero e Marco d’Aponte che lo hanno aiutato a crescere nelle tecniche pittoriche. Negli anni successivi ha messo in pratica le sue qualità nei settori più disparati, dalla grafica computerizzata alla colorazione digitale, all’animazione presso la lanterna magica di Torino, al restauro di belle arti, operando nel Duomo di Torino e alla Venaria Reale.

Da sempre affascinato da esoterismo e misteri, ha deciso di approfondire queste tematiche dal punto di vista pittorico. Artista visionario, avverte il colore in maniera molto personale, e le tonalità dolci dei suoi accostamenti virano bruscamente dai colori caldi ai freddi, e viceversa.

L’atmosfera fantasiosa che si respira ininterrottamente nelle opere dell’artista Massimiliano Gissi indica una rappresentazione brillante e decisa che viene sempre abbinata alla comunicazione visiva e simbolica, dando avvio ad un percorso ricco di autenticità immaginativa.

Per l’artista risulta di fondamentale importanza il riciclo dei materiali. Le sue creazioni prendono vita con un estro e un’energia costante, avvalendosi di un’azione dinamica del colore e di un’elaborazione sempre attenta ai dettagli.

La stesura materica, di notevole spessore, e la sicurezza del tratto, brillante e deciso, evidenziano una partecipazione artistica che unisce un serio impegno tecnico ad uno stile altamente espressivo.

L’arte di Massimiliano Gissi è vissuta con un’interpretazione originale e personale, in cui sentimenti e emozioni riescono a dare al fruitore una sensazione unica. Il suo modo paziente di operare e di costruire i suoi personaggi è segnato da un’accurata analisi dei materiali e da una perizia tecnica non comune, determinandone una variegata successione d’immagini cariche di sensazioni.

I personaggi delle sculture di Massimiliano Gissi vivono in un gioco magico in cui la passione e lo spessore lirico si amalgamano perfettamente in colori, forme, segni e simboli dalla straordinaria vitalità compositiva.

Elementi figurali, intrisi di dinamiche vibranti dalla precisa attinenza fantasiosa, attraversano un percorso di qualità e coerenza che riesce a farci sognare.

L’artista esalta la sensazione tattile dei materiali con una fonte inesauribile di creatività e di grande originalità, ottenendo uno spazio vitale di evidente maestria e rara suggestione.

In scena, opere nuove tra cui l’installazione di un teatrino, dove diversi personaggi si raccontano in una dimensione favolistica assolutamente unica che prende vita anche dai sentimenti e dalla sensibilità di Massimiliano Gissi.

L’equilibrio strutturale, lo scambio timbrico e la pregnanza formale ci introducono in una libertà di interpretazione notevole che, guidata da un’espressione inconfondibile, ne determina un’evoluzione sia nella pittura sia nella scultura, in totale armonia compositiva.

L’arte di Massimiliano Gissi apre un dialogo con lo spettatore in continuo rinnovamento, matrice che è alla base della sua ricerca, dove il fruitore entra a far parte di un universo artistico fatto di coriandoli, pennellate e commedia dell’arte.

Mara Martellotta

“L’ultima ape”, le emergenze ambientali

 

A Collegno,  “Barricalla” presenta il cortometraggio animato di “Mu film”

Lunedì 15 gennaio, ore 18

Collegno (Torino)

Obiettivo: puntare i riflettori e risvegliare gli animi, attraverso un linguaggio diretto e coinvolgente come quello cinematografico, su alcune delle più importanti urgenze ambientali del Pianeta, come la difesa delle api (“insetto sociale” straordinario indicatore biologico rispetto ad ogni forma di inquinamento dell’ambiente, oltre che al cambiamento climatico), la lotta alle ecomafie (un settore fra i più redditizi per la criminalità organizzata e che genera un fatturato stimato nel 2022 di 8,8 miliardi di euro), la necessità di impianti di smaltimento sicuri per tutti i rifiuti che non possano essere riciclati valorizzandoli e la scelta di stili di vita sostenibili, più attenti al proprio e all’altrui benessere come all’integrità del paesaggio. Sono temi su cui manca un’informazione organica (troppo spesso affidata all’iniziativa di singole realtà) e dunque temi decisamente importanti e di assoluta attualità, su cui “Barricalla” – il principale impianto di smaltimento in Italia, per rifiuti pericolosi e non, sito a Collegno su una superficie di circa 150mila metri quadrati – invita ad un’attenta riflessione attraverso “L’ultima ape”, il cortometraggio animato prodotto dalla stessa Società pubblico-privata collegnese, realizzato dallo Studio torinese “Mu film” di Andrea Deaglio e interamente disegnato a mano da Monica Torasso, con l’animazione in “frame by frame” di Yalmar Destefanis e le musiche di Niccolò Bosio.

 

L’appuntamento è per il prossimo lunedì 15 gennaio, ore 18, in corso Pastrengo 51, a Collegno, presso la “Lavanderia a vapore”, ottocentesca, ristrutturata Lavanderia dell’ex – Ospedale Psichiatrico, oggi “Centro culturale” rivolto in particolare a danza e teatro, ma non solo. Il cortometraggio ha, quale protagonista, un’ape (l’ultima sopravvissuta?) che, in un mondo ormai sotto scacco dell’inquinamento, ritrova la sua casa in un luogo sicuro, inaspettato e sorprendente: una discarica di rifiuti speciali, qual è “Barricalla”, che ormai da anni dedica un’area del suo impianto proprio alle api, la cui estinzione comporterebbe danni irreparabili all’agricoltura, se si stima che l’80% delle piante produttrici di cibo dipende proprio da questi insetti.

Sottolinea, in proposito, Alessandro Battaglino, consigliere delegato di “Barricalla”: “Quando si parla di rifiuti si parte da una posizione svantaggiata perché la parola stessa indica repulsione, fastidio, allontanamento. Dal momento che le parole e i linguaggi sono importanti noi abbiamo scelto di raccontare il mondo dei rifiuti e delle discariche in modo diretto ma non banale, facile ma non semplicistico. Abbiamo scelto gli occhi di un’ape e il tratto del disegno perché tutti, grandi e piccoli, possano avvicinarsi a un mondo che è essenziale per il nostro vivere quotidiano. Nel racconto del cortometraggio ci siamo fatti accompagnare da un’ape che è l’animale che meglio ci rappresenta: non solo perché dal 2006 ospitiamo tre arnie di api che bottinano i pollini dei fiori del nostro impianto ma perché siamo certi, come diceva Marco Aurelio che ciò che non giova all’alveare non giova neppure all’ape, ossia quello che non giova a tutto il territorio non giova nemmeno a noi”.

Alla proiezione presenzieranno anche Sonia Cambursano, consigliere delegata della “Città Metropolitana”, Chiara Foglietta, assessora all’Ambiente della Città di Torino e Mauro Anetrini, presidente di “Barricalla Spa”. A seguire l’intervento del critico cinematografico Sergio Toffetti, la presentazione del produttore Andrea Deaglio e dell’illustratrice Monica Torasso. Coordinatore Alessandro Battaglino, consigliere delegato di “Barricalla”.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Prenotazioni al link https://bit.ly/Barricalla

g.m.

Nelle foto: alcuni frames de “L’ultima ape”

“Salveremo il mondo prima dell’alba”, uno spettacolo della “Carrozzeria Orfeo”

Alle Fonderie Limone di Moncalieri 

 

Martedì 16 gennaio, alle 20:45 presso le Fonderie Limone di Moncalieri, la Carrozzeria Orfeo porterà in scena il nuovo spettacolo “Salveremo il mondo prima dell’alba”, per la drammaturgia di Gabriele Di Luca, che curerà la regia insieme a Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi. In scena, accanto a Sebastiano Bronzato, saranno presenti Alice Giroldini, Sergio Romano, Roberto Serpi, Massimiliano Setti e Ivan Zerbinati; assistente alla regia Matteo Berardinelli e consulenza filosofica di Andrea Colamedici – THLON.

“ ‘Salveremo il mondo prima dell’alba’ – spiega Gabriele Di Luca – è il racconto della vita di alcuni ospiti in una clinica di riabilitazione di lusso situata su un satellite nello spazio, nuova meta turistica per super ricchi, specializzata nella cura delle dipendenze contemporanee, come quelle sessuali, affettive, da lavoro e da psicofarmaci. Sono tutti vittime ognuno della propria dipendenza e del proprio egoismo, vie di fuga da una realtà opprimente. Le dipendenze da riabilitazione costituiscono soltanto il sintomo esteriore di problemi più profondi e esistenziali, di una sensazione di smarrimento comune a un’intera generazione. L’intero spettacolo, infatti, vuole divenire metafora di un modello di vita giunto a un punto di non ritorno, dove parole come comunità, umanità e gentilezza sono quasi del tutto scomparse e bandite, se non per essere strumentalizzate a fini propagandistici, elettorali e commerciali. Ciò che ne rimane è un’umanità confusa e impaurita, sopraffatta da questo continuo ‘doversi vendere’ e che nessuno ti voglia ‘comprare’ “.

“Il tutto verrà esplorato – aggiunge il regista Gabriele Di Luca – in pieno stile ‘Carrozzeria Orfeo’, grazie a un occhio sempre lucido, e forse disilluso, che intende cogliere con ironia e estremo divertimento i paradossi, le contraddizioni e le deformazioni grottesche della realtà attraverso personaggi che sono strabordanti di umanità, ironia e dolore. Lo spettacolo vuole raccontare una società sempre più triste, eppure satura di foto felici, in cui non sembra più esistere un luogo dove riconoscersi come soggetti autentici e, tanto meno, in progetti sociali che richiedano la nostra dedizione e la nostra lealtà. L’unico comandamento sembra essere quello di produrre; l’errore bandito, la sofferenza individuale percepita come una vergogna, una zavorra da nascondere agli altri, come segnale chiaro di debolezza e fallimento, mentre in modo sempre più meschino e ingannevole va affermandosi la nuova e eroica parola portavoce del capitalismo: resilienza che, nel pragmatismo cinico di questo sistema malato in fondo significa ‘resisti nonostante tutto, ignora te stesso e il tuo dolore, nascondilo, non ascoltarti più e vai avanti’. Produci, produci, produci ! E, se non esiste limite alla produzione, anche individualmente, dai desideri insoddisfatti nascono di conseguenza sempre nuovi desideri, più prepotenti, ossessivi, indotti dal mondo esterno. Un’impossibile ricerca senza tempo”.

“Il grande problema – conclude Di Luca – sembra essere che non ci si scandalizza nemmeno più delle disfunzioni dell’atrocità del sistema perché è un modello di vita diventato così maledettamente normale da essere riuscito a colonizzare il nostro inconscio senza lasciarci nessuna percezione di un’alternativa. Il tema centrale dello spettacolo si fonda sulla riflessione che a nostro avviso, nei prossimi decenni, l’umanità non potrà essere assolutamente in grado di ritrovarsi unita nel combattere le grandi battaglie da tempo rimaste inascoltate, come quelle sul cambiamento climatico, l’inquinamento, la fame nel mondo e l’ingiustizia, semplicemente perché non è preparata a farlo. In un contesto alienante, dove le nuove generazioni sembrano ereditare solo valori come successo, visibilità e vittoria, diventa impossibile pensare a una grande battaglia collettiva per salvare questo pianeta e chi lo abita. Potremo concentrarci sulle grandi battaglie collettive solo se riusciremo a riabituarci a guardare, con occhi attenti, ciò che ci è vicino, arginando tutta quell’invisibile ferocia quotidiana presente tra uomo e uomo”.

Fonderie Limone, via Pastrengo 88, Moncalieri

Orario spettacoli: martedi/mercoledì/giovedì/venerdì ore 20:45

Sabato ore 19:00/ domenica ore 16:00

 

Mara Martellotta