ilTorinese

Panchine smart nel centro di Chieri

Sei panchine “Smart” sono state installate in diversi punti del centro storico di Chieri: lo annunciano l’assessore al Commercio e all’Artigianato Biagio Fabrizio CARILLO e l’assessore all’Innovazione, Smart City e Tecnologie Flavio GAGLIARDI: «Si tratta di uno degli interventi relativi all’arredo urbano finanziati dal DUC-Distretto Urbano del Commercio attraverso un apposito bando della Regione Piemonte. Dopo la filodiffusione, ecco un’altra azione concreta volta a rendere Chieri più attrattiva e più innovativa, valorizzando l’area lungo via Vittorio Emanuele ricompresa tra la Biblioteca Civica e la chiesa di San Domenico, ovvero i due punti di ingresso al nostro centro storico. Queste isole digitali vogliono essere al contempo un luogo di socialità e un modo per offrire ai cittadini servizi di carattere “smart”. Ad esempio, si potrà navigare tramite wifi gratuito e ricaricare cellulari e altri dispositivi e micro elettrodomestici portatili (attivando la presa elettrica attraverso un apposito QR Code da inquadrare e una app da scaricare). Le panchine sono tutte abbellite da fioriere e le due più grandi sono vere e proprie “vetrine digitali”, grazie ad un display attraverso il quale saranno date comunicazioni e informazioni di varia natura, dal meteo agli eventi. Sono anche dotate di porta biciclette con possibilità di ricaricare quelle elettriche. Oltre a servire ciclisti e pedoni, vogliamo rendere più facile la vita di chi ha difficoltà motorie, offrendo una soluzione concreta per la ricarica delle carrozzine elettriche in mobilità».

Questo arredo urbano smart è parte di un ecosistema denominato “Igate”, progettato per semplificare l’accesso a informazioni e servizi attraverso un’app intuitiva e rendere le città più connesse e accessibili. Grazie alla geolocalizzazione, gli utenti possono facilmente scoprire cosa offre il Comune in cui si trovano e anche accedere a informazioni sui Comuni limitrofi.

Le due panchine “Smart” più grandi sono collocate in piazza Cavour (lato chiesa di San Antonio) e nell’ultimo tratto di via Vittorio Emanuele (lato chiesa San Domenico). Le altre quattro panchine di dimensioni più piccole si trovano in piazza Mazzini, piazza Umberto ed in via Vittorio Emanuele (altezza civico 36 e davanti alla Biblioteca Civica).

Le panchine, realizzate e installate da Tecno World Group, sono in acciaio inox verniciate a polvere e con telaio in doghe di materiale ecocompatibile. Chieri è il primo Comune del torinese a installare questa tipologia di isole digitali, che svolgono un ruolo non solo di stazioni di ricarica ma anche di punti di aggregazione sociale. Progetti analoghi sono stati realizzati o sono in fase di realizzazione in importanti parchi archeologici italiani, nel borgo antico La Pigna a Sanremo e lungo la ciclabile dei fiori tra Santo Stefano al mare e Ospedaletti, a Catania e nel Distretto Urbano del Commercio di Cuneo.

Giochi Studenteschi di baseball 5 a Novara e Torino

Prosegue con entusiasmo il torneo scolastico di Baseball Five, che vede coinvolte numerose scuole del Piemonte. Dopo il successo delle attività promozionali, il progetto entra ora nella fase competitiva con le qualificazioni e le finali provinciali, in attesa delle finali regionali, attualmente in fase di definizione.
SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO
TORINO
Sono 13 le scuole partecipanti alla competizione.
Fasi di qualificazione: in programma il 21 marzo su due impianti: il Palazzetto di Volpiano e la palestra della scuola IC Cairoli di Torino.
Finale provinciale: prevista per il 7 aprile presso la palestra della scuola IC Cairoli di Torino.
NOVARA
Tre istituti scolastici si sfideranno direttamente nella finale provinciale, in programma il 3 aprile presso il palazzetto di Galliate.
SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO
TORINO
Cinque scuole del capoluogo piemontese parteciperanno alla competizione.
Finale provinciale: fissata per il 4 aprile presso la palestra dell’Istituto Comprensivo Adelaide Cairoli di Torino.
Le designazioni arbitrali per ciascun evento sono state definite, garantendo un’organizzazione precisa e puntuale delle gare.
L’entusiasmo per il Baseball Five continua a crescere tra gli studenti piemontesi, confermando il valore educativo e inclusivo di questa disciplina. In attesa della definizione delle finali regionali, il percorso di qualificazione si preannuncia avvincente e ricco di emozioni.

Riaperto al pubblico l’Ufficio postale di Ceres

Disponibili nella sede i certificati previdenziali (cedolino della pensione, la certificazione unica e il modello “OBIS M”)

 

Sono terminati nella sede  i lavori di ristrutturazione e ammodernamento finalizzati ad accogliere tutti i principali servizi della Pubblica Amministrazione grazie al progetto “Polis – Casa dei Servizi Digitali”, l’iniziativa ideata da Poste Italiane per promuovere la coesione economica, sociale e territoriale nei 7 mila comuni con meno di 15mila abitanti contribuendo al loro rilancio.

Tra gli interventi effettuati il rinnovo della pavimentazione, lavori di tinteggiatura, nuovi arredi e postazioni ergonomiche. Oltre ai servizi postali, finanziari, di assicurazione ed energia presso gli uffici postali sono disponibili anche i servizi INPS (il cedolino della pensione, la certificazione unica e il modello “OBIS M” che riassume i dati informativi relativi all’assegno pensionistico).

L’ufficio postale sarà a disposizione dei cittadini con il consueto orario dal lunedì al venerdì dalle ore 8.20 alle ore 13.45 e il sabato fino alle 12.45

Poste Italiane conferma, ancora una volta, non solo la missione al servizio del sistema Paese ma anche il valore della capillarità, elemento fondante del proprio fare impresa, in netta controtendenza con il progressivo abbandono dei territori.

Dopo l’autorizzazione della Commissione Europea a fine ottobre 2022 i lavori di ristrutturazione sono stati avviati in oltre 3390 Uffici Postali in tutta Italia ed entro la fine del 2026 saranno complessivamente 7000 i nuovi uffici Polis.

Alpi, 12 milioni di mezzi l’anno: “Trasporto merci al collasso in Piemonte, si rischia il blackout”

L’aumento delle merci trasportate, in particolare su gomma, e la saturazione di valichi come quello di Ventimiglia rischiano di portare a un “blackout” della mobilità in Piemonte, con conseguente isolamento e ricadute drammatiche sull’economia.

È l’allarme emerso dall’incontro della commissione Trasporti della Regione Piemonte , presieduta da Mauro Fava, con l’associazione ex parlamentari della Repubblica – coordinamento Piemonte e Valle d’Aosta. “Sulle Alpi oggi c’è il rischio saturazione. Nel nord est e al confine con la Svizzera ci sono state alcune decisioni politiche, come lo spostamento del trasporto da gomma a ferrovia. Se pensiamo che la Torino Lione aprirà nel 2035, abbiamo davanti una ‘traversata del deserto’, perché ormai Ventimiglia non riesce più ad assorbire traffico, il Frejus ha ancora problemi di accesso e il Monte Bianco – di cui si attende il raddoppio ancora necessario – deve essere chiuso 3 mesi all’anno per i prossimi venti anni per manutenzione”, hanno spiegato il coordinatore Sergio Rogna Manassero e il vice Luciano Craveri.
L’ingegner Giancarlo Bertalero, esperto internazionale con specializzazione sulle Alpi, ha illustrato i numeri che interessano il nord, con particolare riferimento al nord-ovest: “Sull’intero arco alpino transitano 12 milioni di mezzi all’anno, che esercitano una grande pressione sulle strade, e oltre 130 mila treni merci per un totale di 220 milioni di tonnellate trasportate. Nel 1984 c’era equilibrio tra gomma e ferro, nel 2021 registriamo +240% su gomma e +75% su ferro, quindi quasi tutto l’aumento di trasporto merci viene assorbito dalle strade. Ventimiglia sopporta un numero di mezzi (oltre 1,6 milioni) quasi pari a Frejus e Monte Bianco sommati, perché il transito è gratis contrariamente ai due tunnel.
Se consideriamo che i passaggi transfrontalieri in Svizzera e Austria sono rispettivamente per il 70% e il 30% su ferro, comprendiamo i rischi a cui sono soggetti Piemonte e Valle d’Aosta: basta un incidente ai nostri valichi per bloccare interamente la mobilità su gomma, con contraccolpi anche di tipo economico a livello nazionale. Per questo è necessario studiare scenari e piani di emergenza in modo coordinato”.
Durante la discussione sono intervenuti per approfondimenti i consiglieri Alberto Avetta (Pd), Silvio Magliano (Lista Cirio – Pml), Annalisa Beccaria (Fi) e Marco Protopapa (Lega). In conclusione CaveriVito Bonsignore e Ugo Cavallera (in rappresentanza dell’associazione ex consiglieri regionali) hanno evidenziato possibili problemi che interesserebbero il futuro del traforo stradale del Gran San Bernardo, tenendo conto delle restrizioni svizzere sui camion, e la necessità di riflettere sui nodi intermodali e di collegamento con il Terzo Valico. Per questo è necessario far riflettere tutte le forze politiche sui ritardi in corso e, quindi, sulla necessità di scelte politiche rapide e ben definite, coinvolgendo anche la Liguria e i paesi confinanti.

FM – Ufficio Stampa CRP

Tornare in forma con la Ginnastica Dinamica Militare Italiana

Alla scoperta di un nuovo sistema di allenamento a corpo libero che mette in gioco seriamente la volontà dell’individuo e migliora la forma fisica

Il desiderio di tenersi in forma e di curare il proprio benessere psicofisico è in forte crescita.  Sono tante le attività sportive quotidianamente praticate in Italia, tra queste figura la Ginnastica Dinamica Militare Italiana. Abbiamo cercato di conoscere meglio questa disciplina sportiva intervistando Diego, il  referente di GDMI per Torino e provincia.

Cos’è la GDM? La GDMI si basa su una preparazione atletica specialistica adattiva, volta ad allenare tutte le strutture muscolari che compongono il nostro corpo per ottimizzare la prestazione fisica. Il protocollo di allenamento della GDMI prevede l’attività a corpo libero come perno centrale.

Quando nasce? Ginnastica Dinamica Militare Italiana nasce nel 2013 da un’idea di Matteo Sainaghi e Mara Uggeri e oggi, con più di 60.000 iscritti e circa 500 centri in tutto il Paese, è la società sportiva con più tesserati d’Italia e d’Europa. Il Coni, ha certificato e promosso Ginnastica Dinamica Militare Italiana come disciplina sportiva.

Perché si chiama così? Ginnastica come attività che tende, mediante una serie ordinata di esercizi, a sviluppare l’apparato muscolare e a dare robustezza e agilità al corpo umano; Dinamica come opposizione di statica, quindi veloce, forte ed efficiente; Militare perché sono presenti caratteristiche di ordine e comando per ottimizzare la classe allenante, togliere le barriere sociali tra i partecipanti e dare disciplina all’esecuzione. Italiana perché nasce in Italia.

Richiede particolari attrezzi per praticarla? La GDMI non richiede macchinari perché si fonda su un sistema di allenamento che ha alla base l’attività a corpo libero. In secondo luogo prevede una totale mancanza di comfort e le esercitazioni proposte vengono date in forma di comando, in modo da forzare le barriere psico-culturali che sono alla base dei processi di adattamento alla sedentarietà e alla disapplicazione fisico sportiva. Infine, prevede la totale assenza di competizione. L’impegno del gruppo a ripetere tutti insieme l’esercizio non fatto dal singolo, serve a creare coesione secondo una metodologia scientifica comprovata.

Siete una realtà in forte crescita, qual è la situazione in Piemonte? Al momento siamo presenti a Torino e in parecchi comuni della provincia nei comuni di Rivarolo Canavese, Venaria, Ciriè, Settimo Torinese, Ivrea, Rivoli. Più limitata la presenza nelle altre province ad eccezione di Novara, Borgo Vercelli, Asti, San Damiano D’Asti. Abbiamo però intenzione di aprire dei centri anche nelle altre province, al riguardo siamo alla ricerca di istruttori da inserire nell’organico.

A Torino dove siete? Al momento a Torino sono presenti due centri. Quello nel quartiere Santa Rita in via Castelgomberto 20 è aperto il lunedì e il mercoledì dalle 20 alle 21; quello in Pozzo Strada, in via Candido Viberti 33, il martedì e il giovedì sempre dalle 20 alle 21. Con la primavera sono previste altre due aperture nella città di Torino.

Chi fosse interessato o volesse maggiori informazioni come può contattarti?

Può chiamarmi al 3500387284 – Diego.

Alessandro Sartore

Il tramonto doloroso del grande intellettuale

Casanova”, scritto da Fabrizio Sinisi, all’Astra sino a domenica 23

Quando, ad inizio della stagione, Andrea De Rosa, direttore del TPE, chiese al regista Fabio Condemi come il suo spettacolo “Casanova” si potesse inserire in un calendario che riuniva ogni partecipazione sotto il termine “fantasmi”, lui rispose: “Il fantasma risiede proprio in questa parola, “memoria”, perché Casanova ricorda se stesso da giovane proprio sull’orlo del 1700, quando il secolo sta per finire e lui non ne fa più parte.” Il testo, che s’alterna tra vita e filosofia, tra rammarico e ricordi, sempre tenendo un profilo alto e raffinato, che a tratti corre forse il rischio di cadere nel (troppo) letterario, lo ha ricavato Fabrizio Sinisi – a dicembre avevamo già applaudito il suo “Orlando”, dal romanzo della Woolf, anche qui un enigma che s’intreccia tra opera e biografia – dalla “Storia della mia vita”, da quei “Mèmoirs” che lo scrittore il seduttore il filosofo il giocatore d’azzardo il politico l’esoterista l’avventuriero – a Sinisi interessa soprattutto l’intellettuale – scrisse in lingua francese tra il 1789 e il ’98: sarebbero stati pubblicati giusto duecento anni fa in una versione censurata. Clima d’anniversari dunque, un altro “Casanova” sta circolando sui nostri palcoscenici, ad opera di Ruggero Cappuccio.

In un inverno di fine secolo, Casanova continua a svolgere i suoi compiti di bibliotecario, da tredici anni al servizio del Conte di Waldstein, nel castello di Dux in Boemia, dove esprime tutta la sua rabbia e la sua solitudine, tutta la stanchezza, in mezzo a servitori che con lui s’esprimono in tedesco, lingua che gli è completamente ignota, mortificandolo, sbeffeggiandolo: lì riceverà la visita di un medico che professa la dottrina mesmerica, anticamera dell’ipnosi, che non lo convince appieno ma che vuole sperimentare, e con quella visita ecco aprirsi il passato e la memoria dell’uomo ed è un susseguirsi di premonizioni e di fumose visioni e di personaggi che prendono corpo. Ecco apparire sulla scena il monaco Balbi, incapace di scegliere tra nobildonne e monache per far figli, chiuso nelle prigioni veneziane all’ennesima reprimenda dei superiori, la dolce Henriette (su cui la Storia non ha ancora saputo mettere un punto fermo), l’amore di una vita intera, la marchesa D’Urfé che teme più d’ogni altro la vecchiaia e lo sfacelo del proprio corpo e chiede aiuto. Monologhi, parole piene di fascino, momenti che s’immergono nel pieno di una magia, “Casanova” sceglie alla fine la decisione di non disturbare oltre quei fantasmi, d’incamminarsi lungo la via dell’oblio. “Questo è il vostro mondo, non è più il mio” confessa amareggiato Casanova, tra i fumi che continuano a invadere la scena resta soltanto una piccola mongolfiera simile a quella che aveva attraversato anni prima il cielo di Parigi, come poco prima s’è affacciato il ricordo di una giovane donna bionda, regale, i capelli tagliati e una sottoveste bianca, che poneva tra le urla di un pubblico corso a godersi la scena la testa sotto la lama della macchina che la Rivoluzione aveva inventato.

Se ne va il passato, se ne va il Secolo dei Lumi. Non la spudorata allegria di Comencini o le avventure di Hallström ma lo sfaldamento di Fellini. Lentamente, nella memoria a tratti perduta dell’uomo, e Sinisi altrettanto lentamente accompagna questo crepuscolo. La regia di Condemi costruisce con note appropriate e con trepidazione il personaggio del titolo, soprattutto sfrutta al meglio l’impianto scenografico (“scene e drammaturgia dell’immagine” recita con esattezza la locandina) pensato da Fabio Cherstich, costruendo esatte inquadrature cinematografiche (c’è anche un omaggio al pre-cinema, con il corredo di lanterne magiche come c’è un omaggio alla pittura chiaroscurale), candele antiche e lampade moderne, un tappeto e un soffitto di coloratissimi riquadri, la distesa di volumi che accuseranno lo sconquasso, naturale e non soltanto, il ritratto giovanile del Nostro a opera di Mengs (Casanova ha 35 anni, è il 1760), la finestrella entro cui apparirà Voltaire a raccontare del terremoto di Lisbona, il grande tavolo su cui posano i “Mémoirs” che l’autore continua a completare. Ma non per molto, siamo arrivati alla fine. Una scena nitida, esemplare. Interprete Sandro Lombardi, a costruire appieno il tramonto fisico e mentale del suo personaggio, le ombre e le luci, gli ardori di un tempo e i dolori del presente, le amarezze. Con lui Marco Cavalcoli, Alberto Marcello, Simona De Leo, il piccolo Edoardo Desana sicuro per la sua prima volta in scena e Betty Pedrazzi che fa della sua marchesa un essere umano che ben s’accompagna allo sguardo finale dello scrittore.

Elio Rabbione

Le immagini dello spettacolo sono di Luca Del Pia.

A Pescheria del Garda la Borsa dei Laghi del Nord Italia

Ottantuno buyer provenienti da 27 Paesi del mondo per un matching con oltre cento operatori turistici di alto livello. Sono questi i numeri della quarta Borsa Internazionale dei Laghi, la manifestazione itinerante di incoming dedicata al turismo lacustre del Nord Italia presentata il 17 marzo alla Camera di Commercio di Verona, ente organizzatore per l’edizione 2025. Quest’anno la Borsa Internazionale dei Laghi si terrà a Peschiera del Garda dal 19 al 23 marzo. Con una domanda proveniente dagli Stati Uniti, dall’India, dalla Cina alla Gran Bretagna, fino alla Germania e al Belgio, l’iniziativa punta a promuovere i Laghi prealpini come una destinazione unica sui mercati internazionali, sviluppando un’offerta turistica da 34,4 milioni di presenze l’anno, competitiva e attrattiva per i viaggiatori provenienti da tutto il mondo e, al tempo stesso, favorire la cooperazione tra istituzioni pubbliche, associazioni e imprese private del settore.

“Per cinque giorni l’attenzione degli operatori internazionali sarà focalizzata sulle cinque principali destinazioni lacustri del Nord, a partire proprio dal lago di Garda – ha dichiarato il componente della Giunta della Camera di Commercio di Verona, Paolo Tosi – Per noi essere capofila dell’edizione 2025 rappresenta un’opportunità strategica per valorizzare ulteriormente il nostro territorio a livello internazionale. Da tempo siamo infatti impegnati nella promozione del turismo veronese anche attraverso iniziative come Great Wine Capitals, la rete Internazionale dell’esoterismo e soprattutto Destination Verona & Garda Foundation, la fondazione istituita per rafforzare la visibilità e l’attrattività turistica dell’intera provincia”.

Per tutta la durata della Borsa i buyer partecipanti prenderanno parte ad incontri b 2b, presentazioni sulle destinazioni turistiche lacustri e visite esperienziali alla scoperta delle specialità e attrazioni locali. Si parte mercoledì 19 marzo con il tour introduttivo dedicato, per proseguire giovedì 20 marzo con la giornata business a bordo della Motonave Tonale, nel porto turistico di Pescheria, con oltre duemila appuntamenti fissati. Gli ultimi tre giorni dal 21 al 23 marzo si concentreranno sulla scoperta delle destinazioni coinvolte a partire dalla sponda scaligera del lago di Garda, al lago di Como e a quello di Varese, dal lago d’Orta al lago Maggiore, senza dimenticare il lago d’Iseo e le sponde bresciane e trentina dello stesso lago di Garda. Tra le novità del 2025, anche il media trip organizzato in collaborazione con Enit Usa, che vedrà cinque giornalisti americani impegnati, dal 18 al 24 marzo, in una settimana di full immersion fra le varie mete lacustri.

Nel 2023, secondo le elaborazioni del Servizio Studi e Ricerca della Camera di Commercio di Verona su base Istat, i Comuni che si affacciano sui laghi del Nord Italia con i rispettivi entroterra hanno registrato oltre 9,1 milioni di arrivi e 34,4 milioni di presenze, con pernottamenti presso strutture alberghiere e extralberghiere, con una media di 4 giornate di permanenza. A farla da padroni, a livello geografico, sono soprattutto i turisti provenienti dall’estero, protagonisti di quasi tre quarti degli arrivi e di oltre l’80% delle presenze.

 

Mara Martellotta

Schianto sulla provinciale: muore 32enne, due feriti

A Virle Piemonte nel Torinese un uomo di 32 anni è morto in un incidente stradale alla guida della sua auto. I due passeggeri  di 30 e 24 anni a bordo con lui  sono rimasti feriti e sono ricoverati al Cto. Stavano viaggiando sulla strada provinciale quando, per cause da verificare, avrebbero avuto un incidente autonomo che non ha coinvolto altri mezzi.

Elkann in Parlamento, Cirio: “impegno per mantenere Torino al centro dell’automotive”

Il  presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio  ha seguito oggi a Roma, alla Camera dei deputati, l’audizione di John Elkann di fronte alle commissioni di Camera e Senato.
 “La presenza di John Elkann  è un gesto di profondo rispetto nei confronti delle nostre istituzioni ed è un fatto che apprezziamo. Nel suo intervento il presidente di Stellantis ha confermato i contenuti del piano presentato a dicembre, un piano che la Regione conosce e di cui è partner su tante iniziative: la Regione è stata infatti parte attiva nell’azione che l’azienda ha messo in campo per portare il secondo modello a Mirafiori ed è grazie a un contratto con la Regione, e con il Comune di Torino, che oggi Mirafiori ospita l’unico stabilimento di Stellantis  per i test, la manutenzione e il riciclo delle batterie”.
Ha aggiunto il governatore piemontese: “Un piano, infine, che presenta l’impegno di mantenere l’Italia, il Piemonte e Mirafiori al centro dello sviluppo del gruppo sia per quanto riguarda la produzione sia per quanto riguarda la ricerca, l’innovazione e l’ingegneria.
La giornata di oggi conferma pertanto un cambio di passo dell’azienda e un nuovo rapporto con il governo, che consideriamo positivo. Al contempo però continuiamo a monitorare con attenzione gli sviluppi futuri in stretta e costante collaborazione con il Governo Meloni e con il Ministro Urso nella convinzione comune che l’automotive possa ancora rappresentare il presente ed il futuro dell’industria manifatturiera piemontese e italiana”.
Elkann ha dichiarato: “L’Italia e la Fiat, oggi Stellantis, sono cresciute insieme. Senza di noi l’auto in Italia sarebbe scomparsa da tempo come l’informatica dopo l’Olivetti e la chimica dopo la Montedison”.  “Il nuovo ceo di Stellantis verrà  annunciato entro la prima metà dell’anno. Sono molto orgoglioso. Meno dell’1% delle aziende fondate all’inizio del Novecento sono ancora in vita”

Rosanna Vaudetti e Mariagiovanna Elmi al Museo della Radio e Tv

L’abito donato dall’ex annunciatrice  Mariagiovanna Elmi al Museo RAI di Torino, indossato con una collana della principessa Helietta Caracciolo al Festival di Sanremo 1978, da ieri a fianco di quello donato nel 2022 dalla collega “Signorina Buonasera” Rosanna Vaudetti con il quale fece il primo annuncio a colori della televisione italiana nell’agosto 1972, in occasione delle Olimpiadi di Monaco.

 

Le indimenticabili “Signorine Buonasera” della Rai Rosanna Vaudetti e Mariagiovanna Elmi al Museo della Radio e Tv di via Verdi a Torino mentre ascoltano il brano “Guarda che luna” eseguita dal tenore Andrea Del Principe accompagnato al pianoforte di colore rosa suonato per anni dal grande Fred Buscaglione nello storico locale cittadino “Le Roi” dal Maestro Luca Rizzo ed al sassofono da Marco Cerrato.

IGINO MACAGNO

Igino Macagno