È stata aperta un’indagine a Torino per verificare eventuali irregolarità di carattere fiscale su società fiduciarie del gruppo controllato dalla famiglia Agnelli. La guardia di finanza ha acquisito documentazione nello studio di un notaio torinese. La procura della repubblica avrebbe aperto il fascicolo a seguito di un esposto presentato da Margherita Agnelli, figlia di Giovanni Agnelli. Sarebbero tre le persone iscritte nel registro degli indagati, tra queste John Elkann.
La protesta dei trattori arriva a Torino
Alcune decine di trattori sono arrivati questa mattina in corso Casale e in corso Moncalieri, altri alla rotonda Maroncelli. Sono arrivati anche a Torino gli agricoltori che protestano in tutta Italia per chiedere l’abbattimento delle tasse sul carburante, contro gli aumenti del prezzo del latte, e chiedono la riduzione delle norme ambientali volute dall’Europa.
L’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa ha incontrato gli agricoltori nel Torinese, in presidio nel piazzale dell’Interporto Sito, oltre 200, arrivati con i loro trattori.
“Ho ascoltato le istanze espresse dai portavoce degli agricoltori, tante realtà diverse che hanno bisogno di risposte da interlocutori a diversi livelli istituzionali. Quello che possiamo fare come Regione per l’agricoltura piemontese noi lo facciamo. Per poter ottenere dei risultati è importante restare uniti nel portare le istanze in Europa”.
(foto archivio)
Sabato 10 febbraio alle 11:30 la prima presentazione torinese del nuovo libro di Matteo Renzi “Palla al Centro”, la politica al tempo delle influencer.
Pubblichiamo un intervento di Vittoria Nallo, responsabile organizzativo Italia Viva Piemonte
Le sfide internazionali, il mondo di oggi, così ingarbugliato e complicato, hanno bisogno di politica e di politici, e non di influencer.
Questo è il senso del libro: in un momento in cui si tende a demonizzare la politica, un invito a coglierne il bello e, soprattutto, l’urgenza. Di portare a casa i risultati, di risolvere i problemi concreti delle persone e di impegnarsi per la propria comunità, per la propria Città, per il nostro Paese. A Torino c’è una grande attesa nei confronti dell’arrivo di Matteo Renzi: solo pochi mesi fa, insieme ad un gruppo di venti ragazzi piemontesi, ci siamo visti a Palermo per la scuola di Politica “Meritare l’Europa”, appuntamento annuale che dimostra l’impegno di un leader e di una comunità politica nel formare una nuova classe dirigente. Anche in Piemonte siamo al lavoro per questo e l’entusiasmo che il libro sta scaturendo proprio nei più giovani, a partire dalle prime presentazioni del libro (Roma, Napoli, Milano), è un segnale che accende la speranza.
Vittoria Nallo
Ieri sera in Barriera di Milano a Torino un’auto della polizia di Stato e un altro veicolo si sono scontrati all’incrocio tra corso Giulio Cesare e via Scarlatti. Non si registrano feriti. Tante persone a quel punto si sono assiepate e hanno incominciato a insultare gli agenti. La zona è nota per lo spaccio e la polizia non è la benvenuta, da quelle parti. La situazione si è calmata solo grazie all’intervento di altre volanti.
Ragazzina di 12 anni si toglie la vita in casa
I carabinieri stanno indagando anche sulla pista dell’induzione al suicidio dopo che una ragazzina di 12 anni, di Asti, è deceduta al Regina Margherita di Torino. La bambina era stata portata d’urgenza in ospedale, quando i genitori l’avevano trovata svenuta nella loro abitazione a Rocca d’Arazzo, nell’astigiano. La ragazzina si sarebbe servita di un asciugamani per soffocarsi nel bagno.
A seguito dell’ esposto presentato alcune settimane fa dal Collegio dei revisori dei conti delle Molinette su presunte irregolarità nei bilanci del più grande ospedale torinese, nelle scorse ore la procura della repubblica avrebbe iscritto nel registro degli indagati una decina di manager ospedalieri. Sarebbero tra coloro i quali dal 2013 al 2022 hanno “gestito i conti”. Al vaglio degli inquirenti possibili ammanchi, ticket non versati e crediti non riscossi. Il reato ipotizzato sarebbe falso ideologico in atto pubblico.
Guercino, il mestiere del pittore
È stata presentata a Roma l’8 febbraio nell’ imponente sala Spadolini presso il Ministero della cultura una mostra che anticipa la primavera culturale e d’ arte a Torino.
Infatti con ampio anticipo è stata presentata l’attività dei musei reali alla presenza del segretario generale del Mic dottor Mario Turetta.
Un appuntamento imperdibile nelle sale di Palazzo Chiablese: dal 23 marzo saranno esposte 111 opere del Guercino e dei suoi contemporanei provenienti da più di 30 musei e collezioni private, il percorso sarà suddivisi in dieci sezioni. Dalla presentazione dell’artista alla formazione, dall’accademia a del nudo alle vicende di vita quotidiana,la riproduzione dei modelli al ricorso di un repertorio di invenzioni.
“Guercino il mestiere del pittore” è parte di un ambizioso progetto culturale iniziato nel 2022 con l avvio del restauro della Pinacoteca di Cento ,seguita nel 2023 a Bologna , per concludersi a fine 2024 nelle scuderie del Quirinale a Roma. A Torino, nelle sale di Palazzo Chiablese in piazzetta reale fino al 28 luglio non solo un esposizione di quadri preziosi del barocco emiliano del 600, ma uno studio accurato del mestiere di pittore con la vita e l’ esperienza dell’ accademia e della bottega dei colori e dei rapporti con i suoi committenti,borghesi,nobili,pontefici e prelati e prestigiose corti europee e le logiche di mercato.
Una mostra a livello internazionale non solo per l importanza del contenuto culturale ma per la sinergia di musei che hanno collaborato alla realizzazione del progetto.
Gabriella Daghero
I dati previsionali forniti oggi da Arpa Piemonte evidenziano infatti il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.
Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.
L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale
Mahler “orientale” al “MAO”
Si intitola “Frammenti” il singolare evento musicale dedicato a Gustav Mahler dal “Museo d’Arte Orientale” di Torino
Domenica 11 febbraio, ore 12/13 e 17/18
Abbracciare e divulgare l’idea di un “orientalismo consapevole”, sottolineando il carattere di parzialità e soggettività implicito nel concetto di Oriente. Parte di qui la volontà del “MAO-Museo d’Arte Orientale” di Torino, di “dare spazio a voci dissonanti e punti di vista alternativi, per suggerire nuove possibili letture dei fenomeni culturali che, dall’Asia, si diffondono in Europa e in tutto il mondo”. E di qui prende avvio l’iniziativa, sicuramente singolare, messa in campo per domenica 11 febbraio (ore 12/13 e 17/18) dell’evento musicale dal titolo “Frammenti”(da un’idea di Erik Battaglia, con coreografie di Vincenzo Di Federico e di Lanxin Zheng), attraverso il quale, negli spazi del “Museo” di via San Domenico, risuoneranno dal vivo le note di alcuni brani di “Das Lied von der Erde”( “Il canto della terra” ) di Gustav Mahler, composizione per contralto, tenore e orchestra in sei movimenti che mette in musica altrettanti “Lieder” della raccolta “Die chinesische Flöte” del poeta tedesco Hans Bethge, un’antologia di testi di autori cinesi di “epoca Tang” (fra cui Li Bai e Wang Wei) riscritti dall’autore a partire da versioni tedesche e francesi. Con “Il canto della terra”, e soprattutto con il conclusivo “Abschied”, il grande compositore austriaco prende congedo dalla vita ma “l’addio, pur nella sua drammaticità, suggerisce il ricordo di una vita felice e piena e porta con sé una promessa di rinascita e di eternità”.
Inserito nell’ambito dei festeggiamenti per il “Capodanno cinese” (dal 10 al 24 febbraio), l’evento é il secondo atto di una collaborazione avviata lo scorso anno fra il “MAO” e il “Conservatorio Statale di Musica Giuseppe Verdi” di Torino in occasione di “Sonic Blossom”, la “performance partecipativa trasformativa” dell’artista taiwanese-americano Lee Mingwei che ha animato il “Museo” a maggio 2023. Nell’ambito di questa collaborazione e del progetto#MAOTempoPresente, che aspira a trasformare le sale e le gallerie del “Museo” in luogo vivo, spazio di sperimentazione e conoscenza delle culture dei Paesi dell’Asia attraverso esperienze multisensoriali, al “MAO” saranno installati due pianofortigenerosamente messi a disposizione dell’azienda “Piatino” di Torino: fino al 2 giugno gli strumenti, collocati nelle gallerie“Giappone 1” e “Paesi islamici dell’Asia”, saranno a disposizione di un gruppo di studenti del Conservatorio, che potranno esercitarsi durante l’orario di apertura del Museo.
Sottolineano dal “MAO”: “Da Schubert a Ravel passando per Schumann, Puccini, Mahler, Debussy e molti altri, il repertorio sarà quello della tradizione musicale classica occidentale legato al fenomeno dell’orientalismo e rappresenta una nuova occasione di riflessione sull’ ‘eurocentrismo’, sulla percezione dell’altro, sull’insieme di stereotipi in cui l’Occidente ha rinchiuso e imprigionato l’Oriente, dipingendone un’immagine esotica, selvaggia e favolosa”. Ben lontana dal vero.
Artisti partecipanti: Laura Capretti(mezzosoprano), Emma Bruno (contralto), Pamela Pelaez (flauto), Pier Nicolò La Rotonda (oboe), Viola Pregno (violoncello), Diletta Capua (arpa), Lorenzo Abbona (tam tam).
Per info: “MAO-Museo d’ARTE Orientale”, via San Domenico 11, Torino; tel. 011/4436932o www.maotorino.it
g.m.
Nelle foto: “Abschied”, versione cinese e Arpa
Ti prende dall’incipit e ti porta rapidamente al fuoco della narrazione. L’ ultimo romanzo di Alessandro Baricco è in qualche modo una novella zen, in salsa western ( Abel, Feltrinelli, i narratori 2023 €.17, pagg. 146). L’ “autobiografia morale” dello scrittore torinese. Un ‘western metafisico’ si dichiara nel sottotitolo. La ricerca del significato dell’ esperienza del dolore e, leggi malattia, è palese nel testo. Delle molte facce che può assumere ai nostri occhi, solitudine, catarsi addirittura epica e intreccio avventuroso. Ma sempre alla ricerca del senso, di un senso che fa appello al lettore come in Calvino. Senso attribuito, interpretazione. Baricco ci insegna che il romanzo può dire tantissimo, in poche pagine, se vuole ottenere la profondità. Nel tempo filmico il re è Woody Allen, che manda mai oltre i 90′ le sue pellicole. Già il genere western fu rivisitato da Baricco, con il magnifico “Smith & Wesson” un testo prevalentemente dialogico. Quest’ultimo chiaramente intimista, freudiano, a suo modo buddista. Il romanzo descrive un West crepuscolare e post moderno. Perché il western è il più moderno dei generi. Classico perché ci parla di un passato lontano e in qualche modo epico, moderno perché raccontato in un presente assoluto. Tanto da essere stato esautorato, dal cinema americano stesso. Scomparso. Troppo storico, troppo ‘lo ieri americano’. E’riemerso in Tarantino, fuori dai suoi stilemi.
“Prendete un fatto “isolatelo” tutto ciò che rimane della realtà è narrazione”, ha detto recentemente lo scrittore torinese intervistato da Fabio Fazio a “Che tempo che fa”. Così è Abel. Un testo che ha preso all’autore anni, nella stesura. Ricca la ricerca bibliografica, cui ha attinto. Testimoniata dalle note in calce. Scrivere il western basato in prevalenza sull’immaginario visivo, è un pó “narrare un quadro” come l’autore ha anche fatto alcuni fa in un suo saggio-racconto ( Mr. Gwin, Feltrinelli, 2011). Ma è anche sempre il West del bonelliano Tex e dei suoi pards, di Lilith.
Il West di Wim Wenders in “Paris Texas” dei grandi spazi, delle cavalcate, dei silenzi, dei canyons, dei saloon, del fango, del sudore, del destino, delle chitarre di Ry Cooder, della sensualità di Nastassja Kinsky. Allora il West commuove. Ci vedi dentro Torino e i ricordi di quando eri bambino e poi giovane adulto, che aspettavi all’edicola l’uscita dell’ultimo albo di Tex, allora disegnato da Aurelio Galeppini (Galep). Che concludeva la storia, iniziata nel numero precedente, come in un fuilleton. Lo si aspettava come la partita del Toro la domenica, perché il Western è granata, è sempre “tutto una storia in salita”. Sanguigno, popolare, passionale. Marlon Brando riaprì il genere ‘scomparso’ dalle sale nei settanta con “Missouri”, poi il West sociale del “Piccolo grande uomo”. Oggi Alessandro Baricco, dal calamo. Formidabile.
Aldo Colonna