ilTorinese

Piemonte, Liguria, Lombardia: il Nord Ovest fa sistema

Nasce un’alleanza strategica tra Piemonte, Liguria e Lombardia per dare certezze alle nostre imprese utilizzando al meglio i fondi europei per aerospazio e automotive con una progettualità comune. espressione di quest’area”: questa la dichiarazione rilasciata dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Tronzano al termine della Cabina economica del Nord Ovest a sostegno dello sviluppo macroregionale.

Con Tronzano gli assessori allo Sviluppo economico dalla Lombardia Guido Guidesi e della Liguria Alessio Piana.

Un lavoro che coinvolge imprese, Università e associazioni di categoria per mettere in campo azioni condivise che saranno messe a punto per la prossima riunione del 4 aprile.

“La strada è tracciata e l’obiettivo è senza dubbio ambizioso: costruire filiere interregionali su tematiche di interesse comune che permettano ai tre territori un maggiore sviluppo e nuove opportunità alle imprese. Oggi si è compiuto un ulteriore importante passo in avanti per una sinergia sempre più forte” hanno affermato i tre assessori.

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Tavoli di lavoro specifici sono avviati sui settori automotive, aerospazio, logistica, industria energetica e microelettronica. Per quanto riguarda l’automotive è stata sottolineata la necessità di combattere la disaggregazione della componentistica, ragionando nell’ottica di fornire un sistema di competenza che si “mantiene in casa”, di rafforzare le condizioni affinché convenga produrre in Italia e nel Nord Ovest in particolare, di ulteriori investimenti sui carburanti rinnovabili, nella consapevolezza che non è possibile concentrarsi solo sull’elettrico.

Tra i temi discussi la necessità di incentivare l’uso dell‘idrogeno da parte del trasporto pesante e le sinergie per misure di sostegno alle imprese logistiche comuni.

“La prima azione che faremo insieme – ha puntualizzato Tronzano – è mettere a sistema le risorse regionali europee per fare dei bandi che abbiano una forza maggiore di impatto. Senza l’ausilio di tutto il Nord Ovest certamente le nostre imprese soffrono un po’ di più, perché le sole Regioni ormai sono una piccola parte all’interno di un mondo che sta cambiando. Essendo noi presidenti dell’Alleanza europea dei semiconduttori e la Lombardia presidente dell’Alleanza sull’automotive pensiamo di poter incidere sulle politiche di sviluppo europee e anche nazionali, parlando una sola lingua. Aggiungo un’ultima cosa, che è quello del motore termico: dobbiamo mantenerlo per essere ancora competitivi nel mondo. Certamente l’elettrico è una strada, ma dobbiamo continuare ad avere anche il motore termico”.

Rock Jazz e dintorni a Torino. Jethro Tull e Paola Turci

GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. All’Hiroshima Mon Amour serata in ricordo di Roberto “Freak” Antoni.

Mercoledì. Al Peocio di Trofarello si esibisce il batterista Aquiles Priester. Al Museo d’Arte Orientale suona il trio Sirom. Allo Ziggy si esibiscono le Asagraum. Al Blah Blah sono di scena i Constant Smiles con il duo Clementine Valentine. Al Circolo Mossetto si esibisce Federico Sirianni e il duo Merakee.

Giovedì. Al Cafè Des Arts suona il trio del chitarrista Christian Coccia. Al teatro Colosseo arrivano i “mitici” Jethro Tull di Jan Anderson. Al Blah Blah si esibiscono i Fvzz Popvli mentre al Magazzino sul Po è di scena il cantautore Lepre. Al Cap 10100 suonano i Tropea.

Venerdì. Al Circolo della Musica di Rivoli si esibiscono Enzo Avitabile e Peppe Servillo. All’Hiroshima è di scena Dente. Al Magazzino di Gilgamesh per la rassegna blues si esibisce il cantante LeBron  Johnson. Al Folk Club suona il leggendario sassofonista dei Blues Brothers Lou Marini. All’Off Topic si esibisce Ibisco mentre all’Imbarchino suonano i Big Cream. Al Blah Blah sono di scena i Fratelli Lambretta  Ska Jazz. Allo Spazio 211 si esibiscono i Vintage Violence.

Sabato. Al Concordia di Venaria canta Paola Turci. Al Cap 10100 hip hop con Sa-Roc. Alla Suoneria di Settimo si esibisce Lucio Corsi. Allo Spazio 211 è di scena Any Other. Allo Ziggy suona il duo Selofan.

Domenica. Al Blah Blah Punk rock con gli Hi Fi Spitfires.

Pier Luigi Fuggetta

Uomo ucciso a coltellate: due arrestati a Porta Susa

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Era un un loro socio in affari, lo avrebbero ucciso  e sono fuggiti salendo su un treno dell’alta velocità. I carabinieri  li hanno arrestati alla stazione di Torino Porta Susa ieri sera: si tratta di due cittadini di origine pachistana di 30 e 22 anni accusati di omicidio. Erano a bordo di un treno Italo proveniente da Milano, mentre l’omicidio è avvenuto a Prato il 9 febbraio, vittima un indiano di 59 anni. I tre collaboravano nella compravendita di abiti e il delitto potrebbe essere legato a questioni di denaro. L’uomo è stato accoltellato.

Il ricordo delle Vittime delle Foibe al Cimitero Monumentale

Cerimonia ieri  mattina al cimitero monumentale per la Giornata del Ricordo davanti al monumento dedicato alle vittime delle foibe e all’esodo degli istriani, fiumani e dalmati. “È dovere delle istituzioni – ha detto la vicesindaca Michela Favaro – cercare di dare un significato a queste tragedie di cui purtroppo la storia è costellata e per farlo dobbiamo difendere i valori della pace tolleranza e inclusione che, come ha detto il presidente Mattarella, sono gli anticorpi perché queste tragedie non si ripetano. In una giornata come oggi è importante che le istituzioni, tutte insieme, siano coese perché non ci sono colori politici o ideologie che possano giustificare deportazioni o uccisioni”.
(TorinoClick)

Sassuolo – Torino 1-1

È il quinto risultato utile per i granata:  1-1 tra Sassuolo e Torino. Gli emiliani sono in vantaggio dopo cinque minuti con rete di Pinamonti. Passano solo quattro minuti e al 9′ segna Zapata. Il Sassuolo non riesce ad allontanare la zona retrocessione.

Le malattie infettive feline

IL TORINESE… CON LA CODA

Trattiamo oggi un argomento complicato e di cui si parla molto, ma spesso si fa una gran confusione, ovvero alcune tra le malattie infettive più comuni del gatto.

Abbiamo già parlato delle malattie per cui si vaccina il gatto, sia che viva in casa, sia che abbia la possibilità di uscire all’esterno.
Abbiamo solo accennato ad una malattia, per cui si può vaccinare il gatto che ha la possibilità di uscire, quindi potenzialmente avere contatti con gatti infetti. Questa malattia è la FeLV, o leucemia felina, una malattia sostenuta da un retrovirus, molto grave, che predispone il gatto alla formazione di un particolare tumore, il linfoma, e a forme molto gravi di anemia.
Questo è il motivo per cui vale la pena vaccinare il vostro gatto vagabondo e fare attenzione se introducete in casa nuovi gatti, senza la sicurezza che siano negativi.
Per diagnosticare la FeLV esistono dei test rapidi, la cui attendibilità è molto valida, che devono essere eseguiti dopo almeno 4 settimane che il gatto non ha più contatti con ambienti potenzialmente a rischio.
Insieme alla FeLV, si testa la FIV, o immunodeficienza felina, malattia per cui non esiste vaccinazione, ma meno grave della precedente. La FIV predispone il gatto ad altre patologie, proprio perché ne abbassa le difese immunitarie.
Infine facciamo accenno alla FIP, o peritonite infettiva felina, malattia virale sostenuta da un coronavirus. Premettiamo che il 70% della popolazione felina mondiale è positiva al coronavirus, che vive nell’intestino del gatto e che può dare adito a problemi intestinali.
In alcuni soggetti, tendenzialmente giovani e spesso di razza, questo virus muta e determina la peritonite infettiva. Il motivo per cui questo avviene non è stato scoperto.
La malattia è molto grave, ha due presentazioni, una forma umida e una forma secca. La prima determina la formazione di versamenti, la seconda colpisce il sistema nervoso e/o gli occhi.
La diagnosi non avviene tramite un test, ma mettendo insieme vari fattori, e si definisce sempre presuntiva.
Fino ad un paio di anni fa, la malattia portava a morte l’animale in poco tempo, oggi è disponibile un farmaco che dà buone probabilità di salvezza.
Anche in questo caso, rivolgetevi al vostro veterinario per avere più informazioni possibili.
Cogliamo l’occasione per chiedere se gli argomenti trattati sono di vostro gradimento, se vorreste più informazioni tecniche o temi di altro tipo.
Dott.ssa Federica Ferro
Dott. Stefano Bo

”Danza nel tempo” è il nuovo album di inediti del fisarmonicista Luca Zanetti

Sarà ospite il 17 febbraio del Caramella Choco Bistrot

 

È uscito un nuovo album di inediti del fisarmonicista piemonteseLuca Zanetti in duo con Paola Torsi al violoncello, intitolato “Danza nel tempo”. In questo album Zanetti compone musica descrittiva.  Sono sette brani come sette visioni dedicate a personaggi comuni  che, con le loro storie ordinarie, fanno riemergere pulsioni, ricordi, sentimenti,  anche con forza.

Si tratta di racconti musicali precisi, dettagliati, interiorizzato e restituiti, che parlano direttamente alla parte più  profonda dell’ascoltatore. Sono voci narranti di cui si avverte intera l’emozione e tutta l’intensità espressiva.

Fondamentale è  anche la sensibilità,  oltre che i colori musicali, che Paola Torsi riesce a donare all’opera. Il violoncello, infatti,  dialoga con il mantice della fisarmonica in modo colto, elegante, tanto da sembrare un’ulteriore voce narrante. Basti ascoltare il ‘tema di Shari’ per vedere, attraverso la musica, una bambina che cammina tra le macerie  di una guerra che non le appartiene. Le corde del collo diventano i battiti del suo cuore, mentre i tasti della fisarmonica disegnano una melodia infantile e struggente. O in “Deportati” il suono contemporaneo  dei due strumenti assume le sembianze dei treni della morte che giungevano nei campi di concentramento, evocando  a tratti lo stridere acuto delle ruote contro i binari.

La ragazza ritratta sulla copertina rappresenta l’ottava visione, figura odierna che non nasconde le sue difficoltà,  anzi mostra il braccio artificiale senza pudori, vagheggiando dolcemente a occhi chiusi la sua personale “danza nel tempo” verso il futuro.

Scritto, arrangiato e registrato in presa diretta, in questo lavoroZanetti e Torsi raggiungono un’intesa che riesce sapientemente a valorizzare le potenzialità timbriche di fisarmonica e violoncello. In esso c’è tutto il suono e il tocco di Zanetti, la sua maturità artistica e la sua volontà di sperimentare e di stupire.

Sabato 17 febbraio Zanetti si esibirà  al Caramella Choco  Bistrot, lo spazio accogliente e quasi fiabesco che ha aperto la casa editrice guidata da Paola Caramella nel quartiere Cit Turin, in corso Francia 34.

MARA MARTELLOTTA

Una lettrice ci scrive: “Tre ore al giorno sui mezzi pubblici”

Caro direttore,

sono passati più di 2 mesi dalla mia segnalazione relativa alla zona di Vanchiglietta e la situazione del TPL è ancora peggiorata, in media per percorrere in città 10 km per andare a lavorare e altri 10 per tornare a casa perdo circa 3 ore al giorno per colpa del pessimo funzionamento dei trasporti soprattutto di tram e autobus (15-56-61-68).
Che consigli potete dare a chi non abita vicino alla metro?
Torino è il contrario di una “città dei 15 minuti” infatti mediamente la maggior parte degli abitanti ci mette 1 ora per andare a lavorare incrementando smog, traffico, stress di cui paghiamo le spese tutti compresi politici e dirigenti GTT che non risolvono i nostri problemi perché non fanno la vita dei comuni cittadini e probabilmente non hanno mai provato ad attraversare la città con i trasporti pubblici. Anche per colpa del pessimo TPL Torino è una delle città italiane con più auto in rapporto al numero di abitanti  ed è la città più inquinata d’Italia.
Lettera firmata

Controlli su lavoro nero e sicurezza. Il bilancio dei carabinieri

Controlli in materia di salute e sicurezza, contrasto del fenomeno del lavoro nero nella Provincia di Torino nel mese di gennaio e nella prima decade del mese di febbraio 2024
Dal mese di gennaio 2024 alla prima decade del mese di febbraio, i Carabinieri del Comando Provinciale di Torino, con l’ausilio del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, hanno effettuato in provincia, una serie di controlli volti a verificare il rispetto delle normative in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché per il contrasto al fenomeno del lavoro sommerso. Le aziende e gli esercizi commerciali di vario genere controllati sono in tutto diciannove, in sei sono state elevate varie sanzioni per irregolarità di natura penale e amministrativa. Attenzionata la posizione lavorativa di ventiquattro dipendenti, nove sono risultati irregolari. In un’occasione si è proceduto alla sospensione dell’attività, i lavoratori in nero superavano il 30% della forza lavoro impiegata. Tutte le aziende sanzionate, per poter tornare a svolgere la propria attività, dovranno regolarizzare le posizioni lavorative dei dipendenti irregolari. Le ispezioni hanno coinvolto quattro esercizi di ristorazione-bar, una sala scommesse ed un cantiere edile. Gli operatori del NIL, con il supporto dei militari della territoriale, hanno accertato la mancata redazione e custodia del DVR. Da tale violazione è scaturita l’immediata chiusura delle attività imprenditoriali che potranno essere riattivate soltanto nel momento in cui sono state ristabilite le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro.
In particolare, le operazioni di controllo sono state eseguite in:
– Venaria Reale (TO):- nell’ambito del controllo dell’esercizio commerciale inerente un centro scommesse, è stata riscontrata la mancata redazione del DVR – Documento Valutazione Rischi. E’ stata sospesa l’attività imprenditoriale sino al ristabilirsi delle condizioni di sicurezza. Inoltre il titolare è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria e sanzionato con 4.778,00 euro di multa.
– Venaria Reale (TO):- nell’ambito del controllo di un Bar-Ristorante è stata riscontrata la mancata redazione del DVR – Documento Valutazione Rischi. Tale mancanza ha portato all’immediata sospensione dell’attività imprenditoriale sino al ristabilirsi delle condizioni di sicurezza. Inoltre il titolare è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria e sanzionato con 4.778,00 euro di multa.
– Chieri (TO):- nell’ambito di un controllo di un Bar è stata riscontrata la presenza di sistemi di videosorveglianza non autorizzati e l’omessa custodia del DVR presso l’unità operativa. Il titolare è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria ed è stato sanzionato con 3.519,00 euro di multa.
– Pinerolo (TO):- nell’ambito del controllo dell’esercizio commerciale del tipo Kebab Pizzeria da asporto è stato riscontrata la mancata redazione del DVR- Documento Valutazione Rischi e la Mancata nomina del servizio RSPP- Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione. E’ stata accertata la presenza di due lavoratori in nero, ossia senza la preventiva comunicazione al centro per l’impiego. L’attività è stata immediatamente sospesa per gravi carenze in materia di sicurezza; il titolare è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria e sanzionato con 9.500,00 euro di multa.
– Rivoli (TO):-, nell’ambito del controllo presso l’esercizio commerciale di tipo Bar, venivano controllati quindici lavoratori e sei sono risultati in nero, senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro. A seguito dell’accertamento, l’attività è stata sospesa sino alla regolarizzazione con assunzione dei soggetti. Il titolare è stato sanzionato 27.500,00 euro di multa.
– Rivoli (TO):- nell’ambito del controllo di un cantiere edile, è stata rilevata la mancata redazione del POS – Piano Operativo di Sicurezza, rischio elettrico, ovvero non sono state prese le misure necessarie affinchè i lavoratori lavorassero in condizioni di sicurezza dai rischi di natura elettrica. L’attività è stata sospesa con segnalazione dei titolari all’Autorità Giudiziaria. Inoltre è stata accertata la presenza di un lavoratore sprovvisto di regolare contratto percui è stata comminata la sanzione di 11.376,00 euro.
L’attività di controllo effettuata dai militari si inquadra in un costante dispositivo di prevenzione e repressione al lavoro sommerso posto in essere dal Comando Provinciale Carabinieri di Torino con l’ausilio dello speciale Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Torino, il tutto a tutela dei lavoratori e nel rispetto delle leggi che ne regolano il loro impiego.

Franco Marini, un leader che ci lascia una grande eredità

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

 

Tre anni fa ci lasciava Franco Marini – per la precisione il 9 febbraio -, storico leader della Cisl ed
esponente di punta della sinistra sociale di ispirazione cristiana. Un ‘magistero’, quello di Franco,
politico, sociale, culturale ed istituzionale che ha attraversato il nostro paese dall’inizio degli anni
‘50 e sino alla sua scomparsa. Una esperienza che è stata caratterizzata da alcuni elementi di
fondo che non sono mai venuti meno. Sia nella lunga e ricca militanza sindacale e sia sul versante
politico ed istituzionale. Una coerenza, frutto e conseguenza di una solida e definita cultura
politica maturata ed acquisita sin dagli anni giovanili, che ha fatto di Marini un interlocutore della
intera politica italiana.


Il primo elemento è indubbiamente rappresentato dalla fedeltà creativa alla cultura, alla tradizione
e al pensiero del cattolicesimo sociale. Principi e valori che sono stati letti ed interpretati da Marini
nella concreta lotta sindacale prima e politica poi. Partendo sempre dalle condizioni reali delle
persone, dalle loro sofferenze ed aspettative. Una cultura ed un pensiero, quelli del cattolicesimo
sociale, a cui Marini non ha mai rinunciato perchè, e giustamente, conserva tutt’oggi una
straordinaria attualità e modernità.
In secondo luogo la difesa e la promozione dei ceti popolari. Marini, come del resto il “suo
maestro politico, Carlo Donat-Cattin, ha sempre individuato nella difesa degli interessi, delle
esigenze e delle istanze dei ceti popolari la sua vera “mission” politica, culturale ed umana. Non è
mai esistita alternativa, secondo il leader della sinistra sociale cattolica, rispetto alla difesa dei ceti
popolari per chi è impegnato concretamente nella vita pubblica in virtù della sua ispirazione
cristiana e della adesione alla dottrina sociale della Chiesa. Una posizione politica che nella Dc
come nel Ppi, nella Margherita come nel Pd, l’ha sempre visto in prima linea accompagnati dal
consueto coraggio e da una coerenza che lo portavano ad essere intransigente sui principi e sui
valori ma duttile nella capacità di costruire soluzioni che puntavano al raggiungimento, nelle
diverse fasi politiche, di soluzioni che potevano soddisfare gli interessi generali. Cioè quello che
comunemente viene definito, per noi cattolici popolari, il “bene comune”.
In ultimo, ma non per ordine di importanza, la funzione del partito come “strumento democratico
capace di trasformare i ceti popolari da classe subalterna a ceto dirigente del nostro paese” e, al
contempo, marcare una presenza politica e culturale definita all’interno stesso dei partiti. Nella Dc
come nei partiti cosiddetti “plurali” della seconda repubblica, Marini non ha mai rinunciato ad
esaltare questi due caposaldi costitutivi della sua lunga e proficua esperienza politica. Per questi
motivi Marini era un interlocutore politico vero. Perchè tutti sapevano che rappresentava un pezzo
della società italiana e di quel pezzo di società si faceva carico. Nel sindacato come nella politica,
nel partito come nelle istituzioni.
Certo, non esiste una eredità personale di Franco Marini perchè, di norma, i leader e gli statisti
sono unici ed irripetibili. Come diceva Donat-Cattin, “il carisma in politica o c’è o non c’è. È inutile
darselo per decreto”. Ma c’è una eredità politica, sociale, culturale e anche umana che Franco ci
trasmette. Una eredità che obbliga ed invita chi continua a riconoscersi nella tradizione e nel
pensiero del cattolicesimo sociale a proseguire quel cammino nella società contemporanea. Ad
inverare, cioè, quella “sinistra sociale” di ispirazione cristiana nella concreta dialettica politica
italiana. Ben sapendo, come diceva sempre Franco, che il “pensiero e l’azione non sono mai
slegati”. E cioè, si è credibili ed interlocutori nella politica come nel sindacato se si è portatori di
una precisa cultura politica e sempre disponibili al dialogo e al confronto con gli altri – amici ed
avversari – per portare a casa risultati per i ceti popolari e le classi lavoratrici. Senza limitarsi a
contemplare l’esistente o a descriverlo in modo accademico ed astratto.
Giorgio Merlo