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A Palazzo Madama corsi di lingua per richiedenti asilo

A PALAZZO MADAMA I CORSI DI LINGUA ITALIANA PER LE PERSONE RICHIEDENTI ASILO E RIFUGIATE

 

Sono cominciati questa mattina a Palazzo Madama, e nei prossimi giorni al Polo del ‘900, i corsi di lingua italiana per le persone richiedenti asilo e rifugiate accolte dalla Città di Torino nel proprio progetto S.A.I. (Servizio di Accoglienza e Integrazione) “Hopeland”.

La novità, che riguarda il triennio scolastico 2023-25, è frutto della collaborazione tra il Servizio Stranieri e il Centro interculturale della Città, i CPIA (Centri provinciali per l’istruzione degli adulti), la Rete dei musei cittadini e altre istituzioni culturali che amplia sul territorio cittadino le sedi formative con l’obiettivo di garantire una offerta capillare più vicina ai luoghi di vita delle persone.

Oltre che nelle sedi museali e istituzionali dei CPIA 1 (via Domodossola) e 2 (via Bologna), le lezioni si terranno anche nelle biblioteche e nelle sedi delle Circoscrizioni e del terzo settore. I corsi sono affidati a docenti selezionati dai due CPIA.

La collaborazione con la rete museale consentirà di andare oltre l’insegnamento della lingua italiana per realizzare una didattica integrata con attività museali, ampliando così le competenze trasversali di richiedenti asilo e rifugiati. A questo fine, grazie alle risorse del progetto S.A.I., il Servizio Stranieri della Città offrirà l’Abbonamento Musei alle studentesse e agli studenti frequentanti i corsi che avranno l’opportunità di visitare i musei e scoprire la loro ricca offerta culturale anche fuori dalla classe.

Nel periodo autunnale, l’esperienza potrà essere estesa ad altre realtà della rete museale che hanno già aderito: Museo del Risparmio, Museo di Arte Orientale, Archivio storico della Città di Torino, Museo Pietro Micca, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Musei Reali, Mufant e Museo del Risorgimento.

Grazie alla collaborazione con la Rete museale, viene valorizzato il ruolo della cultura come risorsa di benessere e inclusione per ogni persona, a partire da richiedenti asilo e rifugiati, un tema affrontato anche dal Consiglio Comunale di Torino, che nel giugno scorso ha approvato una mozione contro l’impoverimento culturale e il rilancio della partecipazione dei cittadini con la creazione di una politica torinese di welfare culturale” commentano Jacopo Rosatelli e Rosanna Purchia, Assessori al Welfare e alla Cultura della Città. “Il rafforzamento delle competenze linguistiche diviene parte di un percorso più ampio di crescita personale, verso la costruzione di una piena cittadinanza”.

Anagrafe felina: via libera ai finanziamenti per i Comuni

L’assessore Caucino: «Un altro importantissimo passo avanti per rendere il Piemonte una regione sempre più “per friendly”».
La Regione Piemonte – e in particolare l’assessorato al Benessere Animale e l’assessore competente, Chiara Caucino – ha approvato l’avviso pubblico rivolto ai Comuni per accedere ai finanziamenti a sostegno dei progetti che prevedono interventi di riqualificazione urbana e ambientale tramite la sterilizzazione, gestione e controllo delle colonie feline, nonché della popolazione felina generale. Le istanze dovranno pervenire entro e non oltre le 12 dell’8 settembre. Complessivamente, per questa iniziativa, sono stati stanziati 100mila euro.
Oltre a quanto sopra, nei finanziamenti, sono comprese azioni come la cattura dei gatti, la sterilizzazione e l’inserimento microchip, il breve stallo per assicurarsi della ripresa post-operatoria, e la rimessa in libertà nel luogo di cattura.
E sempre a proposito di felini sono stati anche approvati i criteri generali per il sostegno alla realizzazione d’iniziative regionali, di campagne educative e di sensibilizzazione sul tema del benessere animale nel contesto sociale.
«Gli obiettivi comuni di questi criteri – ha spiegato l’assessore Caucino – sono quelli di promuovere la tutela, sul territorio regionale, degli animali quale elemento fondamentale e indispensabile dell’ambiente e riconoscere alle specie animali il diritto a un’esistenza compatibile con le proprie caratteristiche biologiche ed etologiche».
Al fine di favorire la tendenziale copertura di tutto il territorio regionale, si provvederà a finanziare almeno un progetto per ciascuna provincia del Piemonte, purché ammissibile.
Tra questi possono esserci progetti relativi al recupero di gatte gravide tenute in struttura sino al parto, successiva sterilizzazione e adozione consapevole dei cuccioli, all’individuazione di cuccioli senza mamma per i quali viene organizzata e promossa un’adozione consapevole, alla cura di gatti ammalati, alla distribuzione di cibo per il mantenimento delle colonie feline, al coordinamento delle varie colonie feline esistenti e censimento della popolazione felina sul territorio comunale e sovra-comunale per monitorare lo stato di salute dei gatti e per evitare un aumento incontrollato, la sistemazione dell’area che ospita la popolazione felina anche attraverso il posizionamento di ausili e attrezzature adeguate al ricovero e campagne di sensibilizzazione ed educazione sugli argomenti del progetto presso le scuole del territorio per i ragazzi oltre a forme di diffusione presso la popolazione adulta della necessità della sterilizzazione programmata per evitare un aumento incontrollato della popolazione felina.
Inoltre è prevista anche l’attività di educazione civica e ambientale e cura dei felini randagi tramite eventi di sensibilizzazione della popolazione e la promozione dell’adozione dei gatti sufficientemente aperti al contatto umano e agli inserimenti in famiglia, con una conseguente riduzione dei costi di gestione delle colonie e una riduzione della popolazione di gatti randagi.
La proposta può prevedere partenariati, formalizzati con accordi tra le parti, che fanno capo al Comune capofila e che possono essere anche co-finanziatori delle attività proposte. I partner possono appartenere, a titolo esemplificativo, al mondo del terzo settore, delle istituzioni, dei sistemi di istruzione e formazione professionale, dell’università, della ricerca.
In caso di partenariato il Comune proponente sarà comunque sempre unico responsabile della realizzazione dell’intero progetto nei confronti della Regione.
«Con questo provvedimento – conclude Caucino – vogliamo inizialmente incentivare i Comuni di maggiori dimensioni ad affrontare le problematiche connesse alla popolazione felina in area urbana e peri-urbana, favorendo sinergie e accordi con altri operatori territoriali per ottimizzare le risorse impiegate e proporre progetti sostenibili e replicabili negli anni futuri. Potranno presentare istanza di contributo ai sensi del presente atto i Comuni con una popolazione minima di riferimento di almeno 20mila abitanti che avranno anche l’opportunità di presentare progetti come capofila di aree sovracomunali. Si tratta di un altro, importante, passo avanti per fare ordine in un settore che fino ad oggi era poco regolamentato e rendere il Piemonte una Regione sempre più “pet friendly”».
Per ogni informazione i Comuni interessati possono rivolgersi alla Regione Piemonte, assessorato al Benessere Animale.

Nuova vita al Circolo Risorgimento

 

L’importanza e la bellezza della vita comunitaria del Circolo Risorgimento sono state messe a dura prova da una serie di episodi criminosi. Per aiutare il presidio civico a tornare pienamente attivo è stata aperta una campagna di crowdfunding su Produzioni dal Basso

Il Circolo Risorgimentouno dei grandi presidi civici del quartiere Barriera di Milano, è abitato e animato quotidianamente da numerose realtà associative, fulcro di una vita comunitaria di grande impatto sociale. Nell’ultimo periodo questa comunità, che si occupa anche di dare risposte concrete a esigenze e bisogni del territorio in cui sorge, è stata indebolita da ripetuti e sistematici furti. I magazzini del circolo sono stati svuotati dai ladri tre volte solo nell’ultimo mese, con grossi danni economici e materiali per quanto riguarda i beni rubati e i ripetuti scassi. Atti criminosi che hanno generato anche sconforto emotivo e senso di impotenza, ma ora è giunto il momento della reazione, da vera comunità.

Per questo Casseta Popular aps promuove una campagna di raccolta fondi su Produzioni dal Basso – prima piattaforma di crowdfunding e social innovation – che dà l’opportunità a tutti coloro che frequentano e animano lo spazio di collaborare attivamente, ognuno secondo le proprie possibilità, alla rinascita del Circolo Risorgimento.

I soldi raccolti permetteranno di riallestire parte del magazzino, di mettere più in sicurezza gli spazi e di riparare i danni degli scassi. E, cosa non meno importante, di non vivere nella paura e di continuare ad essere uno spazio aperto e solidale.

Per ulteriori informazioni e per partecipare al crowdfunding:

https://www.produzionidalbasso.com/project/evviva-il-circolo-risorgimento/

Il cieco di Gianluigi De Marchi, come un quadro di Chagall

Gianluigi De Marchi, noto scrittore di finanza, ha dato alle stampe alcuni volumi di carattere economico dal titolo “Sopra il Banca il bancario campa”, “Tanto va il cliente in banca che ci lascia il capitale” e “Cattive compagnie”, editi da Stampe Alternative, che hanno avuto un buon successo con 25 mila copie vendute in soli tre anni.

Negli ultimi tempi si è dedicato alla stesura di testi umoristici e di un romanzo in chiave in parte autobiografica, dal titolo “Il cieco”, in cui ha ripercorso la storia della famiglia De Marchi giunta a Camogli, splendida cittadina del litorale ligure di Levante.

“Gianluigi De Marchi – spiega Riccardo Baracco – mi ha offerto di leggere le bozze del suo ultimo romanzo. Mi sono coinvolto nella lettura una sera, senza interruzione, fino alla fine. La storia ambientata in quel lembo di Liguria in cui l’autore ha le sue radici familiari è interessante anche per chi non conosce Camogli”.

“Se fosse stato possibile trasporre l’opera in pittura paragonerei – prosegue Riccardo Baracco – il nostro testo a un quadro di Marc Chagall”.

In realtà il romanzo, incentrato nella storia di Francesco il protagonista che, improvvisamente, perde la vista e poi ritrova gli occhi della fede più che la vista stessa, della moglie Teresa, della loro famiglia molto unita e del sacerdote amico d’infanzia Gio Batta, ha una sua dimensione onirica. Si potrebbe definire un romanzo corale, in cui certo è presente la matrice religiosa, la conversione di Francesco, ma non questo non rappresenta l’unico fattore. Ne emerge un ritratto di Camogli del passato molto suggestiva, che invita il lettore a scoprire la Camogli di oggi, che non è stata invasa dal turismo di massa, a differenza di altre località della Liguria.

MARA MARTELLOTTA

 

Il Cieco di Gianluigi DE Marchi Raineri

Vivaldelli Editore Torino

Energia rinnovabile, incontro ad Alpignano

Martedì 4 luglio 2023 – ore 20.45 Salone di via Arnò 33 – Alpignano

La “Comunità Laudato Sì” di Alpignano, in collaborazione con la ProLoco di Alpignano, propone una serata di approfondimento sulla questione energetica.

LE COMUNITA’ DELL’ENERGIA RINNOVABILE
Martedì 4 luglio 2023 – ore 20.45 Salone di via Arnò 33 – Alpignano.

La gestione dell’Energia per la tutela del creato, per il risparmio in bolletta e per fare comunità.

…cooperative per lo sfruttamento delle energie rinnovabili … Mentre l’ordine mondiale esistente si mostra impotente ad assumere responsabilità, l’istanza locale può fare la differenza” (Laudato Sì, 179)

Ne parliamo con:
Angelo Tartaglia, professore emerito di Fisica del Politecnico di Torino e Presidente di CER
Alessandro Svaluto Ferro, Direttore Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Torino e promotore di CER
Renzo Zanello Ingegnere impegnato sulle CER
Andrea Castellan, ambasciatore europeo per il clima

La serata è a ingresso libero e vuole stimolare la riflessione su questo importante aspetto che può di sicuro aiutare nel nostro piccolo a contrastare il progressivo cambiamento climatico in atto.

Evento realizzato in collaborazione con Pro Loco Alpignano.

Consegnato un cane guida con la vendita dei biglietti della lotteria da Borello Supermercati

Borello Supermercati ha realizzato la vendita di 10736 biglietti per la 4 edizione della “lotteria guidami con i tuoi OCCHI” finalizzata alla sponsorizzazione di un cane guida per non vedente.

Intanto questa mattina è stato donato un cane a una signora non vedente di Roma, consegnato presso “servizio cani guida dei lions” a Limbiate (MB), con la sponsorizzazione dello scorso anno.

Un ruolo importante ha avuto la Casa della Speranza onlus di castiglione Torinese, attraverso le gare di golf e le lotterie benefiche per raccogliere le donazioni per la sponsorizzazione del cane guida dei Lions di Limbiate. L’associazione onlus ha curato tutta la parte burocratica e un 30 per cento della vendita dei biglietti. Il ricavato della vendita dei biglietti sarà destinato alla sponsorizzazione del cane guida che sarà consegnato nel giugno 2024, grazie anche all’impegno di Borello Supermercati..

Fiorenzo Borello, responsabile della catena di supermercati (nella foto con la signora e il suo cane guida) ringrazia “tutti i clienti di Borello Supermercati che con la loro generosità hanno consentito di realizzare questo importante gesto di solidarietà”.

A metà luglio il bando per la progettazione del nuovo ospedale “green” di Torino Nord Ovest

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Avrà tre blocchi collegati da gallerie vetrate, aree verdi e una connessione visiva con il parco adiacente e l’orizzonte delle vette alpine

Sarà pubblicato a metà luglio il bando di gara per la progettazione e realizzazione del nuovo ospedale Torino Nord ovest. L’ha definito il tavolo tecnico formato dai rappresentanti di Regione, Comune e Azienda sanitaria Città di Torino, con la collaborazione istituzionale del Politecnico di Torino che seguirà tutto l’iter di progettazione e realizzazione del nuovo ospedale.

«Grazie a un serio lavoro di collaborazione tra i vari soggetti coinvolti procede a pieno ritmo l’iter per la realizzazione del nuovo ospedale di Torino Nord ovest, a metà luglio infatti sarà lanciata la gara per la progettazione del nuovo presidio che risponderà a tutti i criteri di alta qualità sanitaria così come a quelli di carattere ambientale» spiega il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. «Intanto prosegue il lavoro del commissario straordinario Marco Corsini per il Parco della Salute con l’obiettivo di arrivare, entro il mese di novembre, a una soluzione che consenta di proseguire il percorso di realizzazione dell’opera di cui si confermano i tempi previsti dal cronoprogramma e le dimensioni di quello che è a pieno titolo uno dei più importanti progetti strategici per Torino e per il Piemonte intero».

«Il piano di edilizia sanitaria – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi– sta procedendo in tutta la Regione nel rispetto dei tempi e con metodo, attraverso il coinvolgimento del territorio per l’individuazione delle soluzioni migliori. Con Azienda Zero e la collaborazione del Politecnico, la Regione è al fianco delle Aziende sanitarie a supporto delle loro necessità tecniche lungo l’iter di realizzazione dei nuovi ospedali».

«La salute delle torinesi e dei torinesi – dice il sindaco di Torino Stefano Lo Russo – è un bene prioritario e l’offerta di qualità del sistema pubblico di alta qualità è una condizione strategica per la nostra città, cui il nuovo ospedale darà un contributo fondamentale. Siamo soddisfatti del lavoro che, in un clima di collaborazione istituzionale, stiamo portando avanti con la Regione, nel pieno rispetto del protocollo d’intesa firmato con l’Asl che come noto prevede che la nuova struttura ad alta complessità medica non interessi l’utilizzo delle aree limitrofe del parco e si impegna a mantenere il bilancio positivo in termini di suolo consumato. Seguiremo attentamente la progettazione anche in termini di qualità dell’architettura del nuovo edificio, che sarà dotato di impiantistica all’avanguardia e risponderà ai massimi standard di sostenibilità ambientale per l’edilizia ospedaliera. Peraltro l’offerta sanitaria complessiva sarà significativamente aumentata anche grazie al mantenimento a presidio sanitario dell’attuale Maria Vittoria e dell’Amedeo di Savoia. Solo dall’integrazione tra alta e bassa complessità medica e da una sempre maggior integrazione della sanità pubblica con le politiche dei servizi socio-assistenziali può passare una offerta di welfare all’altezza delle sfide e dei bisogni delle cittadine e dei cittadini – prosegue il sindaco – Una volta in funzione il nuovo ospedale sarà attento anche al welfare aziendale per il personale sanitario e ausiliario con servizi che consentano di poter lavorare al meglio nell’interesse della città».

Il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saraccocommenta: «Lo studio relativo al nuovo ospedale di Torino Nord ovest è frutto della convenzione di collaborazione istituzionale tra Regione Piemonte, Azienda Zero e Politecnico di Torino. In questa cornice, grazie alle nostre competenze, sono state svolte attività di ricerca e conseguentemente messa a punto di linee guida per la realizzazione di un presidio ospedaliero caratterizzato da autorevoli componenti innovative in ambito sanitario e di rinnovata cura della Città e del territorio».

«Erano moltissimi anni che a Torino non si programmava un nuovo ospedale – spiega il direttore dell’Asl di Torino Carlo Picco – e il Maria Vittoria sconta dei limiti strutturali non più superabili, nemmeno con interventi straordinari. Il lavoro congiunto con la Regione e la serietà degli altri enti coinvolti, Comune e Politecnico, ci ha permesso di sbloccare rapidamente il tema della sede e di avviare un iter virtuoso che una volta completato garantirà le migliori condizioni ambientali e tecnologiche a pazienti e operatori. Ringrazio in particolare l’ufficio tecnico per la tenacia e la professionalità che sta mettendo in campo in questo progetto».
Per l’ospedale Torino Nord ovest, i primi studi progettuali, in base ai quali verrà proposto il bando nelle prossime settimane, hanno ipotizzato un impianto di tipo orizzontale con tre corpi trasversali separati da ampi spazi verdi con vetrate e gallerie di collegamento. «Il risultato dovrà essere “un edificio cerniera” – dice il professor Giorgio Garzino, coordinatore del gruppo di lavoro del Politecnico – capace di realizzare una interconnessione visuale che attraverso il parco metta in relazione la città e le montagne».

La proposta che andrà a gara pone la massima attenzione ai temi ambientali: il nuovo edificio dovrà avere bassi consumi energetici anche grazie a vari sistemi di autoproduzione, dai pannelli fotovoltaici alla geotermia. Saranno previsti luoghi di socializzazione a disposizione dei pazienti e dei propri cari e del personale sanitario, ma anche della cittadinanza. Particolare attenzione sarà posta alla informatizzazione e alla automazione del sistema sanitario, sia in termini terapeutici che di gestione. Sono state approfondite le tematiche legate alla compatibilità idraulica dell’area, definiti gli accessi pedonali e viabili, oltre alla dotazione di parcheggi pubblici.

L’iter amministrativo di approvazione del progetto prevede l’avvio di un accordo di programma istituzionale tra Regione, Comune e Asl che porterà all’approvazione del progetto, nel rispetto delle scadenze previste da Inail che prevede il completamento della progettazione entro la primavera del 2024.

I calciatori potranno scegliere il loro numero

Novità importante dalla prossima stagione calcistica 2023/24.Tutti i calciatori potranno scegliere il loro numero dal 1 al 99 escluso l’88. L’indicazione è arrivata direttamente dal governo nella persona del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che ha siglato con il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, una dichiarazione d’intenti per portare avanti anche nel mondo del calcio la lotta contro l’antisemitismo
Vietato il numero 88 sulle maglie dei calciatori.Il motivo è netto e chiaro.Questo numero è collegato direttamente con il regime nazista ed è il codice utilizzato da gruppi neonazisti per simboleggiare il saluto al Fuhrer. La frase «Heil Hitler» viene spesso abbreviata con le lettere iniziali HH. L’H è l’ottava lettera dell’alfabeto e per questo l’88 avrebbe,anzi,ha lo stesso significato di HH per i neonazisti.
Per questo motivo a partire dalla prossima stagione 2023/2024 nessun calciatore potrà più indossare questo numero sulla propria maglia.
Decisione giusta e sacrosanta.

Enzo Grassano

Cirio e Lo Russo: «Progettare, produrre, riciclare: tre parole chiave per il futuro di Mirafiori»

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IL NUOVO GREEN CAMPUS DI STELLANTIS
«La nascita a Mirafiori del terzo GrEEn Campus di Stellantis in Europa, con un investimento economico importante, è una notizia positiva che conferma la volontà dell’azienda di continuare a investire su Torino come luogo di produzione ma anche di innovazione, due elementi che devono continuare a viaggiare l’uno fianco all’altro, come rimarcato pochi giorni fa anche dal ministro Urso» sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo.
«Mirafiori è la fabbrica simbolo della storia dell’auto italiana e il fatto che saranno proprio i suoi spazi a ospitare le menti e le attività di progettazione dell’auto del futuro è un altro segnale concreto della centralità di Torino e del Piemonte nella filiera circolare dell’automotive – proseguono Cirio e Lo Russo -. Progettare, produrre, riciclare: con il nuovo GrEEn Campus, i modelli legati all’elettrico e il primo hub europeo del riciclo di vetture, queste tre parole chiave possono contribuire a tracciare il futuro di Mirafiori, uno stabilimento che deve continuare ad avere nella produzione la sua forza trainante e su cui la capacità di innovare può rappresentare una risorsa determinante non solo per mantenere ma anche per generare nuovi posti di lavoro».

Il pericolo del contagio della Francia in fiamme

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Domenico Quirico ,uno dei giornalisti più faziosi della pur faziosissima “La Stampa“ ha scritto: “L’ intifada dei disperati  delle banlieues manda in cenere la Fraternite’”.
L’ex ministro Andrea Riccardi dal canto suo ha affermato, riferendosi all’ Italia: “Non bisogna avere paura dei profughi: contribuiscono a costruire il futuro” perché nell’Italia della denatalità essi sono nuova forza- lavoro. Quanto sta accadendo in Francia, al di là della uccisione da parte di un poliziotto in un ragazzo sbandato di una banlieu- episodio che va condannato con fermezza quando sarà chiaro ciò che effettivamente è accaduto -rivela un forte disagio di immigrati di terza e quarta  generazione che godono della cittadinanza francese, ma non si sono mai integrati e non si riconoscono francesi, forse in parte per il fatto di essere musulmani, sicuramente perché si considerano succubi di uno Stato che ha smarrito l’idea della fratellanza stabilita dalla Rivoluzione francese. La Francia paga il suo passato coloniale più di ogni altro paese europeo perché l’Inghilterra imperiale  ha saputo agire con maggiore capacità politica anche perché la monarchia ha esercitato un ruolo importante di equilibrio e di moderazione. Il fatto che un indiano sia arrivato ad essere sindaco di Londra non è cosa di poco conto. La situazione francese è incandescente e i bagliori della rivolta non sono nuovi perché giunsero anche al terrorismo: pensiamo alla strage di Nizza. In Francia come anche in Italia non c’è un disagio ( che porta alla violenza ) non solo di immigrati, ma di  cittadini francesi con origine francese:  i gilè’ gialli ne sono un esempio. Letto in questo contesto il discorso di Riccardi appare un sogno utopistico  e neppure tanto cristiano visto che parla dei profughi come forza- lavoro. L’esperienza delle rivolte in Francia che si sono estese anche in parte in Belgio e in Svizzera , devono farci riflettere sull’accoglienza indiscriminata e anche sull’uso di una manovalanza straniera a basso costo, visto che noi italiani non siamo più disposti a fare certi lavori. L’assistenzialismo becero e antieducativo del reddito di cittadinanza  ha  consentito e favorito il lavoro in nero o l’assistenzialismo parassitario. Non troviamo neppure più camerieri per bar e ristoranti: una vera follia.
Nessuno in Italia ha cercato di integrare gli immigrati clandestini in arrivo da anni in modo incontrollato. Forse solo una parte della Chiesa cattolica lo ha fatto.
Ma l’esperienza francese – dove gli arrivi  di nuovi immigrati sono respinti – deve farci meditare. Anche noi potremmo dormire sopra un vulcano attivo che potrebbe eruttare violenze analoghe a quelle francesi. In certe barriere delle nostre città la vita per gli italiani è già oggi molto difficile perchè certe mafie straniere controllano già parte del territorio. Il governo nel prossimo futuro deve vigilare , prevenire e reprimere con tutta la durezza necessaria  . In certi casi non c’ è altra via per tutelare la democrazia contro la violenza dei rivoltosi. E purtroppo anche sui tempi lunghi è difficile pensare ad una integrazione ,come dimostra la Francia in fiamme. A dar ragione a Quirico e a Riccardi c’è il rischio di trovarsi anche noi come la Francia. Il razzismo qui non c’entra nulla, mentre c’entra il realismo della convivenza civile, della difesa della legalità e dell’etica della responsabilità.