ilTorinese

I primi 104 anni del signor Francesco

Classe 1920, due volte vedovo, amante del ballo liscio e della vita.

Il signor Francesco, ex operaio Fiat e marinaio per passione, ha spento ben 104 candeline sulla torna di compleanno. Per questo importante traguardo l’rsa Richelmy di Orpea Italia dove Francesco, residente ad Alpignano, vive da poco più di un mese, ha organizzato una grande festa.

Cappellino da baseball in testa e look giovanile, Francesco ha festeggiato con famigliari, amici, staff della residenza e due ospiti speciali: il Vice Sindaco Anna Maria Scrima e l’Assessore Rossana Peraccio della città di Alpignano.

Assicuratore 61enne perseguita per mesi una cliente

La donna è stata perseguitata  per  mesi interi: un 61enne novarese è ora sottoposto al  divieto di avvicinamento alla sua vittima e ai luoghi da lei frequentati, oltre al divieto di qualsiasi tipo di comunicazione con  lei. Dalle indagini della Polizia di Stato l’uomo, un assicuratore, che dopo il rifiuto della donna di uscire con lui ha continuato a infastidirla,  è  considerato  responsabile di atti persecutori nei confronti della sua cliente dell’agenzia assicurativa.

“Dimmi perché non c’è niente a parte gli errori”

Music tales, la rubrica musicale 

“Dimmi perché

Non c’è niente a parte mal di cuore

Dimmi perché

Non c’è niente a parte gli errori

Dimmi perché

Non voglio mai sentirti dire

Voglio che sia così”

Oggi vi accompagnerò alla scoperta del brano che ha fatto battere il cuore di milioni di fan in tutto il mondo: I Want It That Way.

Sono certa che tutti, almeno una volta, l’avrete sentita o canticchiata.

Se così non fosse, beh eccomi a proporvela.

Immaginatevi catapultati indietro nel tempo, precisamente al 12 aprile 1999.

Quanto ero giovane!!!!

 È proprio in quel momento che il terzo album in studio dei Backstreet Boys, “Millennium,” rivoluziona le hit parade di quell’annata, regalando al mondo una traccia indimenticabile. Il primo singolo estratto, I Want It That Way ha toccato l’anima di chiunque abbia ascoltato quella ballata.

Ma non fatevi ingannare dalla sua iniziale scelta come singolo. Inizialmente, la band aveva optato per un’altra canzone, ma quando ascoltarono il finale di I Want It That Way, capirono che avevano tra le mani un capolavoro.

Decisero di puntare su questa per conferire un’immagine più matura al gruppo, una nuova dimensione che avrebbe catturato i cuori di tutti.

La melodia inconfondibile di “I Want It That Way” si apre con un delicato arpeggio di chitarra che avvolge l’ascoltatore in un abbraccio emozionale, ispirato in maniera diciamo più che inaspettata da… “Nothing Else Matters” dei Metallica. Un connubio magico tra sonorità che fanno vibrare il cuore e parole cariche di significato.

Veniamo al significato del testo, che ha sollevato qualche sopracciglio tra i critici per alcune inesattezze linguistiche. Il mistero di “That” ha fatto sorgere domande, ma i Backstreet Boys hanno difeso coraggiosamente il brano, abbracciandone l’originalità e l’orecchiabilità che lo hanno reso unico.

Kevin Richardson ha spiegato che il testo, non perfettamente logico, fu il risultato dell’ispirazione di Max Martin, che all’epoca non parlava un inglese impeccabile.

Questa ballata romantica è un inno al desiderio di un amore eterno, nonostante le sfide che la vita potrebbe porre davanti a noi. Il cantante si dibatte in un’ardua lotta interiore, interrogandosi sulla sincerità e la durata del suo amore.

Nel ritornello, il dolore di non avere ciò che si desidera affiora con forza, implorando risposte sul perché le cose debbano andare in modo così complicato.

Ma è proprio qui che brilla la speranza. I Want It That Way è un richiamo a credere nel potere del vero amore, capace di superare ogni ostacolo e resistere alla prova del tempo. La canzone ci spinge a credere che, nonostante le incertezze, l’amore autentico possa guidarci attraverso le tempeste della vita.

«Siamo musica pura. Siamo cinque ragazzi che cantano e non si curano dell’immagine.»

Buon ascolto in una versione da “viaggio” e con le orecchie e con gli occhi

https://www.youtube.com/watch?v=yzzWW9uKqxE

 

CHIARA DE CARLO

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi da non perdere!

Abilmente Torino, il Salone delle Idee Creative

Ha aperto oggi al Lingotto Fiere il nuovo appuntamento di Abilmente Torino, il Salone delle Idee Creative di IEG – Italian Exhibition Group, per quattro giorni di immersione nel mondo del Do It Yourself. Fino a domenica 17 marzo, l’evento dedicato richiama appassionati di tutte le età per mettersi alla prova con le tecniche, i materiali e i laboratori per dare vita alla fantasia con tutti i mondi della manualità creativa.

TORINO CITTÀ CREATIVA

Tra gli oltre 120 espositori presenti in fiera da tutta Italia e dall’estero, con presenze da Ecuador, Francia, India, Polonia, Regno Unito, Spagna e Turchia, sono 39 quelli provenienti dal Piemonte, a dimostrazione della vitalità della Regione nelle diverse declinazioni del fatto-a-mano e della ricca tradizione di artigianato e design della città di Torino, una delle 14 Creative Cities italiane secondo l’Unesco.

 

LE ECCELLENZE PIEMONTESI IN MOSTRA

Tra questi, l’Associazione culturale Dal Segno alla Scrittura di Torino, che promuove la conoscenza e lo studio della calligrafia attraverso corsi e attività informative. Sempre da Torino, Come una volta, negozio che offre un’ampia selezione di filati, tessuti e accessori per il ricamo, ma anche D’Acqua e Vetro (San Mauro, TO), azienda artigiana che produce gioielli in vetro con le tecniche della vetrofusione e della lavorazione a lume. Da Cascinette d’Ivrea c’è Cose di Laura – Creatività in Feltro, laboratorio che crea oggetti in feltro di lana, dai portachiavi alle ghirlande decorative, mentre da Volpiano arriva Fior di Carota Boutique, che crea gioielli unici con fiori spontanei essiccati. La creativa torinese Sosamianima lo stand di filati di pregio di Bettaknit con le sue dimostrazioni di uncinetto, mentre Il Risveglio dell’Antico di Ivrea sta portando al Lingotto Fiere progetti di cucito creativo con tele di tessuto in rilievo. In fiera anche Hobby Cucito, storico negozio del centro di Torino che durante l’anno propone corsi dedicati alle diverse tecniche.

 

QUANDO L’UNCINETTO INCONTRA L’ARTE: OMAGGIO A NIKI DE SAINT PHALLE

L’associazione Sul Filo dell’Arte in quest’edizione di primavera omaggia “Les Nanas”, potenti figure femminili dalle forme imponenti, nate dalla creatività di Niki De Saint Phalle. L’artista francese, nota al grande pubblico per le sue sculture di grandi dimensioni, dinamiche e coloratissime, con le sue opere vuole esplorare nuove modalità di rappresentazione della donna. Sul Filo dell’Arte ha portato a Torino un’interpretazione de “Les Nanas” con opere collettive realizzate a maglia e uncinetto. In fiera anche un’esposizione di tarocchi creati con le più disparate tecniche creative.

 

UN’OCCASIONE PER SCOPRIRE E IMPARARE

Abilmente è un’occasione imperdibile per scoprire le ultime tendenze del fai-da-te, acquistare materiali e accessori e partecipare a corsi e dimostrazioni tenuti da esperti del settore. Spazio quindi a riciclo creativo,streetwear sostenibile e moda sartoriale, uncinetto tradizionale, tunisino, rumeno, irlandese, stampa linoleografica su tessuto, accessori colorati in ceramica, bijoux e monili in resina, rame e ceramica e tanto altro ancora. Curiosi e appassionati di ogni età possono mettersi alla prova dando libero sfogo alla fantasia grazie al ricco calendario di corsi la cui prenotazione è disponibile a questo link.

ABOUT ABILMENTE: ABILMENTE è la grande festa italiana della manualità creativa organizzata da Italian Exhibition Group, punto di riferimento in Italia per le community di crafters e appassionati del Do It Yourself. Aperta al grande pubblico e adatta a tutta la famiglia, nel 2024 ha fissato in calendario otto edizioni (quattro nella prima parte dell’anno e quattro in autunno, tra Milano, Vicenza, Roma e Torino).

Inno del Piemonte, ecco il brano

“Finalmente la Regione Piemonte potrà dotarsi di un inno ufficiale”: lo annuncia il Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Stefano Allasia 

Allasia sottolinea come il traguardo sia ormai prossimo. “Ci occupiamo tutti i giorni di cose pratiche, dagli ospedali all’economia, dall’agricoltura al bilancio. Ma sono fermamente convinto che anche l’identità della nostra regione e il senso d’appartenenza dei suoi abitanti, meritino una parte del nostro lavoro”.

“Oggi – prosegue Allasia – il Centro Gianni Oberto, all’unanimità ha scelto il testo rigorosamente in piemontese, da proporre per dare vita all’inno della nostra regione: utilizzando le poesie di Camillo Brero, ‘El Drapò‘ e ‘Piemont Dev Vive‘, e musica di Fulvio Creux. Si tratta quindi d’un passo fondamentale e decisivo verso l’istituzionalizzazione di un inno del Piemonte”.
“Inoltre, con un emendamento alla Legge di riordino approvato nei giorni scorsi in Prima Commissione – spiega Allasia – si afferma che la Regione può dotarsi di un inno. Da mesi ci stiamo lavorando, con il coinvolgimento determinante del Centro Gianni Oberto, e oggi mettiamo le basi per portare a casa un risultato mai raggiunto in precedenza”.
“È un inno in cui tutti i piemontesi si riconosceranno, creando un senso di forte appartenenza e che, sono convinto, ascolto dopo ascolto, diventerà rappresentativo in modo solenne della nostra terra, del nostro Piemonte”, conclude Allasia.

Il Centro Gianni Oberto, istituito con legge nel 1980, ha lo scopo di salvaguardare e promuovere il patrimonio culturale piemontese, compreso quello delle minoranze linguistiche, attraverso la raccolta e la conservazione di materiale di interesse storico e letterario presente sul territorio e la promozione di attività di studio, ricerca, informazione, cooperazione e sensibilizzazione.

Giorgio Lupano maturo protagonista della “favola” di Scott Fitzgerald

Sino a domenica all’Erba “La vita al contrario – Il curioso caso di Benjamin Button”

Ripubblichiamo, aggiornandola, la recensione scritta in occasione delle rappresentazioni dello spettacolo la scorsa stagione: spettacolo che ancora consigliamo per i rimandi cinematografici, per la bravura del protagonista, per la “diversità” del testo iniziale di Scott Fitzgerald.

La prima traccia, certo la più celebre dopo che ebbe glorie cinematografiche con il film di David Fincher (2008), interpreti Brad Pitt e Cate Blanchett, tre meritatissimi premi Oscar, è quella seguita da Francis Scott Fitzgerald con il racconto “The Curious Case of Benjamin Button”, edito nel 1922 nella rivista “Collier’s” e poi inserito nei “Racconti dell’età del jazz”. Ma non la sola. Non soltanto gli appunti dell’inglese Samuel Butler, ma soprattutto i legami con il torinese Giulio Gianelli, poeta crepuscolare, che undici anni prima del “curious case” scrisse ”Storia di Pipino nato vecchio e morto bambino”: il tutto sotto l’intelligente arguzia di Mark Twain, se Fitzgerald ebbe un giorno a confermare: “Questo racconto fu ispirato da un’osservazione di Mark Twain: cioè, che era un peccato che la parte migliore della nostra vita venisse all’inizio e la peggiore alla fine. Io ho tentato di dimostrare la sua tesi, facendo un esperimento con un uomo inserito in un ambiente perfettamente normale.”

Nulla vieta che una storia dai contorni così dilatabili prenda la strada di casa nostra, intravedendo vicende ed epoca a noi più vicine. Della stessa storia, con un tour de force affatto trascurabile, si deve essere innamorato Giorgio Lupano, classe 1969, borgo natìo quel di Trofarello alle porte del capoluogo piemontese, alle spalle la scuola dello Stabile torinese diretta da Ronconi e un passato teatral/cinematografico e soprattutto televisivo capace di renderlo uno degli attori più apprezzati. Nell’elaborazione teatrale dovuta allo spirito dinamicissimo di Pino Tierno, capace di costruire i circa 90’ dell’ampio monologo come una sorta di fuochi d’artificio che invadono l’intera vicenda (dall’Unità sino alla metà dello scorso secolo), in un discontinuo imperativo spazio/temporale e in un continuo susseguirsi di piccoli drammi e di leggero divertimento, ogni cosa immersa in un liquido grottesco estremamente ristoratore, Lupano rende totalmente suo il personaggio. Nulla importa che in luogo di Button ci ritroviamo le peripezie di Nino Cotone, sin dalla culla virgulto italianissimo e umanamente tragicomico. Sotto il continuo ticchettìo del tempo, nello sgranarsi di canzonette d’epoca e numeri di danza (oggi in scena Lucrezia Bellamaria, ndr), a fianco la vecchia valigia da cui estrarre il bastone d’appoggio e i diversi abiti e infantili campanellini come le pagine del diario che va scrivendo, pagine che a poco a poco invadono la scena in una cascata di ricordi, Nino inizia con il guardare la propria culla, la pelle grinzosa della vecchiaia, affronta sin dai primi attimi e snocciola il significato della vita: “Capita a tutti di sentirsi diversi in un modo o nell’altro, ma andiamo tutti nello stesso posto, solo che per arrivarci prendiamo strade diverse”. Un lungo percorso ad attraversare una vita intera, Nino che affronta l’infanzia come se fosse un anziano e la vecchiaia come se fosse un bambino, “la vita al contrario” con i genitori sbigottiti a nascondere al mondo la creatura, la giovinezza e le amicizie, la diversità durante il servizio militare sotto l’occhio dei superiori, il matrimonio con Elisabetta e la nascita del figlio, il rapporto con quest’ultimo che è un diverso gioco delle parti.

Con la attenta regia di Ferdinando Ceriani, in una interpretazione dove esprimere tutta la propria bravura e una invidiabile quanto autentica maturità, Lupano si divide, oltre che nella lucidità del suo protagonista, nel fregolismo dei tanti personaggi, maschili e femminili, di più o meno lunga come di fulminea ampiezza, ben articolati nelle differenti movenze e nel gioco delle voci, acute e profonde, dialettali, rotonde e difettose, sussurrate e imponenti, in un eccellente panorama di caratterizzazioni. Una serata di vero successo, colma la sala dell’Erba di un pubblico che certo non ha lesinato gli applausi. Una trasposizione che poteva portarsi appresso ogni rischio ma che al contrario dimostra tutta la sua riuscita.

Elio Rabbione

Giardino Madre Teresa, Alessi (Fdi): “Situazione di degrado dopo il taglio del nastro”

A 7 giorni dall’inaugurazione della riqualificazione del Giardino Madre Teresa di Calcutta con la presenza del sindaco Lo Russo, dell’assessore Tresso, del presidente della Circoscrizione 7 Deri, dell’Unicef e delle scuole la situazione è INACCETTABILE, come sempre!

Il sindaco e il presidente della Circolazione  7 giorni fa in un giardino perfetto, qualche residente diceva che avevano solo da dare il lucido a terra, dicevano che lo restituivano alle persone che vivono il quartiere come un luogo più verde e vivibile.
Signor Sindaco pensava davvero quello che ha dichiarato??? Basta vedere le foto di ieri sera e di questa mattina per capire che le sue erano solo parole parole e ancora parole
Siamo stufi delle parole mai seguite dai fatti, senza la volontà politica non si risolvono le criticità di questo giardino.
Non si possono spendere 500 mila euro per poi lasciare questo luogo, che potrebbe essere molto bello, al degrado più assoluto.
Gli operatori di Amiat al mattino svolgono al meglio il loro lavoro ma tutto si vanifica senza una progettazione seria e diversa dall’attuale.
Dai balconi i residenti vedono di tutto, compresa la vendita di droghe e a volte il loro consumo, bivacchi e festicciole come ieri sera, risse quotidiane, carte da gioco buttate a terra quasi ogni sera, ecc. ;
Il 7 marzo su FB si leggevano i seguenti post. Post completamente fuori dalla realtà quotidiana-
Lo Russo: Con la riqualificazione del giardino Madre Teresa di Calcutta restituiamo alle persone che vivono nel quartiere Aurora e a tutta la città un luogo più verde e vivibile.


Un luogo che sarà un punto di incontro e favorirà l’aggregazione e la pratica sportiva all’aria aperta, grazie anche alla piastra sportiva e alla nuova area giochi, pensata per essere accogliente e inclusiva per tutte e tutti.
L’inaugurazione di oggi è un segnale ulteriore della nostra volontà di puntare sulla zona di Aurora, e si inserisce pienamente in quella serie di progetti diffusi che stiamo mettendo in campo nelle nostre circoscrizioni in aree protagoniste di interventi particolarmente attenti anche ad aspetti di sostenibilità, inclusione e alle esigenze delle comunità e dei quartieri.
#stefanolorussosindaco
Deri: Con la riqualificazione del giardino Madre Teresa di Calcutta restituiamo alle persone che vivono nel quartiere Aurora e a tutta la città un luogo più verde e vivibile.
Dopo la rigenerazione dei giardini Michele Pellegrino e Alimonda un’altra area di Aurora è stata completamente recuperata. All’appello manca solo il giardino di via Saint Bon i cui lavori di riqualificazione partiranno tra poche settimane. Tutti gli interventi sono stati realizzati con fondi dell’Unione Europea.

Patrizia Alessi 

consigliera Fdi

Roberto Castelli torna in campo

di Massimo Iaretti

Roberto Castelli torna in campo. L’ex ministro della Giustizia e vice ministro delle infrastrutture, oggi segretario federale del Partito Popolare del Nord, sarà candidato alle elezioni al Parlamento Europeo nella lista ‘Libertà’ insieme al leader di Sud Chiama Nord, Cateno De Luca, con il quale ha dato l’annuncio nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati. Lo abbiamo sentito ‘a botta fredda’.

 

Come mai questo ‘ritorno in campo’ ?

Il Partito Popolare del Nord sta cercando di mettere insieme realtà che hanno un minimo comun denominatore che è quello di una riforma basata sulle macroregioni, soluzione peraltro prevista dalla Carta Costituzionale. In nostri alleati mi hanno ‘imposto’ di partecipare alle Europee con una semplice costatazione: Se ci credi devi metterci la faccia.

Non è una contraddizione un Partito che ha un territorialità nelle regioni del Nord si vada ad alleare con un altro che parte dal Sud ?

Stiamo facendo un’operazione analoga a quella che in passato Bossi fece con il Movimento della Autonomie di Raffaele Lombardo. Non finì benissimo. Oggi le cose sono cambiate e a Cateno do il beneficio della buona fede e dell’impegno.

A proposito di Nord: in quali regioni siete maggiormente radicati, tenendo conto che il Partito è nato da pochi mesi ?

Ovviamente in Lombardia, dove stiamo anche aprendo una sede a Lecco, ma anche nelle Marche ci siamo, così pure in Liguria, in Friuli. Ci sono poi contatti con il Veneto. Il lavoro fatto dall’associazione Autonomia e Libertà in questi anni sta dando i suoi frutti.

E in Piemonte ?

L’idea è di partecipare alle elezioni regionali con nostre liste o con altre realtà con le quali stiamo parlando.

Giachino scrive a Cirio per i rimborsi alle autoambulanze 

I mezzi delle Associazioni che svolgono il servizio di Emergenza Sanitaria 118 in forma estemporanea
Mino Giachino, già sottosegretario alle Infrastrutture e oggi responsabile Trasporti del Piemonte per Fdi, ha scritto la seguente lettera al Presidente della Regione per sollecitare i rimborsi relativi alle ambulanze delle associazioni:
“Caro Alberto, conosco bene il Vostro grande impegno per la Sanità piemontese toccata prima dai tagli governativi e poi da quelli della precedente Amministrazione regionale. I Tagli della precedente Amministrazione hanno anche riguardato le Associazioni che svolgono il servizio di EMERGENZA SANITARIA 118 in forma estemporanea cui si aggiunge oggi il mancato rimborso degli ultimi mesi , da parte della Regione. Il contributo al Servizio di EMERGENZA SANITARIA dato da queste Associazioni e’ troppo importante per la i nostri concittadini a partire dalle vallate alpine e dai Comuni più distanti dalla Città o dagli Ospedali”.

A Neuchatel la Reale Mutua Fenera Chieri ’76 vince 0-3

Finale d’andata della Coppa CEV

Parla a favore della Reale Mutua Fenera Chieri ’76 la finale d’andata della CEV Volleyball Cup. Le ragazze di Bregoli si impongono 0-3 nel palazzetto del Viteos Neuchatel UC compiendo con autorità e autorevolezza il primo passo verso la conquista del trofeo.
Nei tre set, vinti 23-25, 13-25 e 24-26, senza mai perdere calma e concentrazione le biancoblù mostrano da capacità di soffrire nei momenti difficili portando a casa un meritatissimo successo. Una splendida prova collettiva che poggia su una convincente prestazione in tutti i fondamentali, a partire dal servizio che in diverse fasi del match fa la differenza.
Il premio di MVP va a Skinner che sigla 13 punti. In doppia cifra fra le chieresi anche capitan Grobelna (17) e Weitzel (12), mentre fra le elvetiche spiccano i 19 punti di Scambray, migliore realizzatrice dell’incontro.
La finale di ritorno andrà in scena mercoledì 20 marzo a Torino al Pala Gianni Asti, già tutto esaurito. Per conquistare la coppa alla Reale Mutua Fenera Chieri ’76 sarà sufficiente conquistare un punto.

Viteos Neuchatel UC-Reale Mutua Fenera Chieri ’76 0-3 (23-25; 13-25; 24-26)
VITEOS NEUCHATEL UC: Pierret 2, Grubbs 8, Gross 5, Branca 2, Haynes 9, Scambray 19; Delley (L); Troesch, Petitat, De Micheli. N. e. Camelique, Scrucca, Legweiller, Dalliard (2L). All Bertolacci.
REALE MUTUA FENERA CHIERI ’76: Malinov 4, Grobelna 17, Weitzel 12, Zakchaiou 4, Skinner 13, Kingdon 7; Spirito (L); Morello, Gray, Omoruyi 1, Rolando 1. N. e. Jatzko, Anthouli, Kone (2L). All. Bregoli;
2° Daglio.
ARBITRI: Georgiev (Bulgaria) e Makowski (Polonia)
NOTE: presenti 2000 spettatori. Durata set: 21′, 20′, 28′. Errori in battuta: 9-7. Ace: 1-1. Ricezione positiva: 44%-73%. Ricezione perfetta: 22%-21%. Positività in attacco: 41%-52%. Errori in attacco: 5-7. Muri vincenti: 5-10- MVP: Skinner.

La cronaca
Primo set – Scambray mette a terra il primo pallone del match. Sul 3-3 le padrone di casa guadagnano un margine di un paio di punti che conservano per gran parte del set, con Chieri sempre a contatto. Le biancoblù ritrovano la parità sul 17-17 con un mani out di Malinov. Neuchatel torna avanti 20-18, ma le chieresi tornano in parità sul 20-20 e la prima volta nel set passano in
vantaggio grazie a un attacco in rete delle padrone di casa. Sul 21-21 Grobelna e un ace sporco della neoentrata Morello portano Chieri sul 21-23. Due attacchi di Scambray ripristinano la parità a 23-23. Time-out di Bregoli e al rientro in campo Grobelna fa 23-24. Nell’azione successiva Chieri chiude 23-25.

COMUNICATO STAMPA

Secondo set – Sul 6-6 il punteggio prende rapidamente la strada di Chieri. Kingdon mette a terra il 6-7, poi va sulla linea dei 9 metri e il suo servizio prosegue fino a 6-12 (primo tempo di Weitzel). Scambray interrompe la striscia ospite, ma sulla battuta di Grobelna le biancoblù piazzano un secondo break che porta il punteggio sull’8-18. Tutto semplice nel finale che vede Chieri guadagnare con Weitzel la prima palla set, subito sfruttata al meglio con un ace sporco della stessa centrale: 13-25.

Terzo set – Sull’11-11 si registra un primo significativo allungo di Chieri che sale a 11-16 con Zakchaiou, Weitzel e Kingdon, e ancora Weitzel e Kingdon. Neuchatel non ci sta e da 15-19 risale a 19-19 con Gross e Scambray. Dopo una grande difesa di Spirito è Skinner che torna a muovere il punteggio chierese. Si prosegue punto a punto fino al 23-23. Chieri guadagna la prima palla match con Grobelna. Haynes fa 24-24 e porta l’incontro ai vantaggi. Skinner sigla il 24-25, quindi è Grobelna a far scendere i titoli di coda sul 24-26.

Il commento
Kaja Grobelna: «
E’ stata la partita che aspettavamo in un palazzetto difficile con un pubblico molto caldo. Loro hanno uno stile di gioco un po’ diverso, abbiamo fatto un po’ fatica perché non siamo abituati. Hanno fatto molto bene in attacco e difeso tanto. Noi abbiamo faticato meno quando abbiamo iniziato a battere più forte costringendoli a giocare più palla alta. Siamo contentissimi di aver fatto questo primo passo. Ci sarà da soffrire anche al ritorno ma credo saremo un po’ più abituati al loro gioco. Vogliamo assolutamente vincere la coppa»