ilTorinese

Volpiano, modifiche agli orari di chiusura del passaggio a livello della stazione


Chiusura totale dal 2 al 5 aprile, e dal 18 marzo per la corsia in uscita di Volpiano

Per ragioni tecniche legate all’esecuzione dei lavori di manutenzione alla stazione ferroviaria di Volpiano, la chiusura del passaggio a livello tra via Brandizzo corso regina Margherita, per il traffico sia veicolare che pedonale, subisce alcune variazioni; in particolare, da lunedì 18 marzo a sabato 30 marzo la chiusura è in orario notturno (dalle 21 alle 6), per la corsia in uscita da Volpiano (da corso Regina Margherita in direzione di via Brandizzo) la chiusura è prevista in orario sia notturno che diurno già da lunedì 18 marzo, mentre dalle 21 del 2 aprile fino alle 15 di venerdì 5 aprile la chiusura è totale, sia notturna che diurna e in tutte le direzioni.

La chiusura del passaggio a livello comporta alcune modifiche temporanee al percorso degli autobus; in particolare viene istituita una fermata in via Brandizzo (prima di via Riviera) e le linee da via Brandizzo in direzione di Torino vengono deviate su via Riviera, via Pinetti e corso Regina Margherita. I lavori non comportano, invece, modifiche alla circolazione dei treni.

Occhio al giaguaro

CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60

Uno dei maggiori problemi che da sempre affligge la storia del rock a livello internazionale e in tutte le epoche è la fitta rete di omonimie tra etichette; la questione è sempre risultata estremamente complessa ed articolata, in molti casi di difficilissima definizione, specialmente quando uno stesso nome andava ad interessare localizzazioni territoriali omogenee o, ancor peggio, allorquando ad un’omonimia perfetta si sovrapponeva anche una quasi identica estensione temporale. Esistono infatti casi a volte inestricabili in cui il lasso temporale di vita di un’etichetta andava a complicare (anziché semplificare) il dilemma, conducendo molto spesso a clamorosi “vicoli ciechi” in cui risultava impossibile scindere l’identificazione di un’etichetta rispetto ad un’altra sostanzialmente e inconsapevolmente “gemella”.

Un esempio di nome assai diffuso tra i “labels” discografici in tutto il pianeta è “Jaguar Records”, che letteralmente compare in ogni continente (anche qui in Italia) e in ogni epoca, coprendo i più diversi generi musicali e i più differenziati stili. Inutile dire che nei soli Stati Uniti si sono registrate omonimie multiple a decine e decine, rese ancor più spinose (specialmente nei decenni 60 e 70) da etichette davvero scarne e scheletriche nelle indicazioni di sedi, produttori e distributori, prive perfino di minimi accenni perlomeno ad indirizzi cittadini di qualche luogo di incisione. Va da sé che quando ci si trova di fronte a “tabulae rasae” ed omonimie… ci sono ben poche vie d’uscita se non i numeri di matrice. Tanto peggio era nel fitto ginepraio delle etichette medio-piccole (di cui era inoltre impossibile stabilire se fossero entità autonome o sottoetichette secondarie per generi specifici).

Tra queste, tuttavia, mi piace puntare i fari su una “Jaguar Records” di Little Rock (Arkansas, probabilmente con sede in 1804 Johnson Street), nota agli appassionati di psych garage per un interessante 45 giri dei “Blues Foundation” che è quintessenza del genere garage “tardo”, in anni in cui al “fuzz” crudo e puro erano ormai subentrati suoni già evoluti e mutati. Questa etichetta si distingueva per il logo con cucciolo di giaguaro in riposo, scritta rossa in corsivo, fondo giallo senape (ma talvolta anche blu con scritta argento) e soprattutto per il fiero logo che recitava “Jaguar Records means GOOD sound”.

Come in molti altri casi di quel periodo (ricco di evoluzioni a volte fulminee) la vita dell’etichetta fu caratterizzata da incisioni sporadiche e fu alquanto limitata, se si pensa che restò operativa nel solo triennio 1967-1969; ciononostante è potuta entrare in alcune “compilations” recenti proprio grazie alle due incisioni che nella lista qui di seguito verranno puntualmente messe in risalto:

– The Federal Union “Can’t Stop, Can’t Go / A Day Without Time” [Acetato] [c.1967];

– THE ROUSTABOUTS “Just You And Me / Lonely Blues” (102) [1968];

– BLUES FOUNDATION “It’s Called Love / Summer Will Soon Be Gone” (81040) [1968];

– The Sound Investment “Ask The Lonely / Happy Song” (90344) [1969];

– Harold Troxler with The Singles “Old Antioch / Steal Away” (90466) [1969].

Gian Marchisio

Covid Piemonte, focus settimanale

SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA E VACCINALE COVID

In Piemonte l’occupazione dei posti letto ordinari si attesta allo 0.9%, quella dei posti letto in terapia intensiva è allo 0.3%, mentre la positività dei tamponi è all’1%.

Si registra un andamento stabile rispetto al periodo precedente e la situazione rimane ampiamente sotto controllo.

VACCINAZIONI

Dall’inizio della campagna vaccinale sono state somministrate in Piemonte 11.080.688 dosi, di cui 3.347.670 come seconde, 2.966.885 come terze, 838.125 come quarte, 269.092 come quinte, 50.486 come seste.

Nel periodo 7- 14 marzo sono state vaccinate 130 persone: 3 hanno ricevuto la prima dose, 1 la seconda, 6 la terza, 28 la quarta, 65 la quinta, 25 la sesta, 2 la settima.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo da giovedì 7 marzo a mercoledì 13 marzo i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 6.

Suddivisi per province: Alessandria 0, Asti 0, Biella 0, Cuneo 1, Novara 1, Vercelli 1, VCO 0, Torino città 1, Torino area metropolitana 2.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 41 (11). Questa la suddivisione per province: Alessandria 3 (+1), Asti 3 (+2), Biella 1 (-1), Cuneo 6 (-4), Novara 4 (+1), Vercelli 1 (-3), VCO 1 (-1), Torino città 6 (-7), Torino area metropolitana 13 (-2).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nel periodo 7-13 marzo l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 1.0 (-21.2%) rispetto a 1.2 del periodo precedente.

Nella fascia di età 19-24 anni non si sono registrati casi. Nella fascia 25-44 anni l’incidenza è 0.7 (+40%). Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 0.8 (invariato). Nella fascia 60-69 anni è 0.9 (-35.7%). Tra i 70-79 anni è 2.7 (+8%). Nella fascia over80 l’incidenza risulta 2.4 (-31.4%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO IN ETÀ SCOLASTICA

Nel periodo 7-13 marzo nelle fasce di età 0-2, 3-5, 6-10, 11-13 e 14-18 anni non si sono registrati casi.

Misure antismog, confermato il livello 0 (bianco) fino a lunedì 18 marzo 

 

E’ stato confermato , sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti oggi da Arpa Piemonte,  almeno fino a lunedì 18 marzo 2024 compreso – prossimo giorno di controllo – il livello 0 (bianco) delle misure antismog  che prevedono l’applicazione delle  sole misure strutturali di limitazione al traffico.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

TORINO CLICK

Gli operatori dei mercati autocertificano attività per rilascio licenza

Dal 2 aprile 

Dal 2 aprile gli operatori dei mercati potranno autocertificare la propria attività per il rilascio della licenza, al fine di semplificare le procedure con l’incrocio tra banche dati e gestione telematica dei fascicoli, mettendo fine a una serie di procedure onerose e tempi morti dovuti alla burocrazia.

La novità principale è l’introduzione di un sistema di autocertificazione per attestare la regolarità abilitativa della propria attività e i relativi requisiti. Gli operatori potranno compilare autonomamente la documentazione necessaria o con l’aiuto della Associazione di Categoria online. Questo cambio di paradigma non solo semplifica la vita degli operatori, ma alleggerisce anche il carico di lavoro per i Comuni, che potranno utilizzare strumenti telematici per verificare la regolarità.

Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’Assessore Regionale al Commercio Vittoria Poggio, hanno sottolineato l’importanza di questa riforma che mira a ridurre gli ostacoli burocratici che da troppo tempo frenano lo sviluppo della categoria degli ambulanti.

“con questa riforma semplifichiamo la vita a una categoria molto penalizzata dalla burocrazia, e che ha convissuto con l’incertezza dopo l’approvazione della direttiva Bolkestein – hanno sottolineato Il Presidente della Regione Alberto Cirio e l’Assessore al Commercio Vittoria Poggio – ma semplifichiamo anche la vita dei Comuni, che potranno impiegare strumenti telematici per effettuare le verifiche in forma autonoma. L’introduzione della Carta di Esercizio rappresenta un passo significativo verso la semplificazione e la modernizzazione delle procedure amministrative per operatori dei mercati, non solo riducendo tempi e costi legati all’ottenimento delle autorizzazioni, ma favorendo anche una maggiore efficienza e trasparenza nell’ambito dell’attività commerciale su suolo pubblico”.

La semplificazione delle procedure non riguarda solo l’ottenimento delle licenze, ma anche le modalità di controllo da parte dei Comuni, he potranno accedere alla banche dati istituzionale per verificare l’idoneità dell’attività senza avviare indagini di merito. Un altro aspetto rilevante è l’introduzione di un nuovo sistema sanzionatorio, più proporzionato e adatto alla gestione delle violazioni, anziché prevedere come unica pena la revoca del titolo. Questo nuovo approccio offre maggiore flessibilità e favorisce un rapporto più equilibrato fra gli operatori e le istituzioni. La Regione Piemonte ha già inviato ai Comuni il calendario di avvio delle nuove procedure, che partiranno con l’attivazione dell’applicativo digitale per la compilazione della carta di esercizio. Gli operatori avranno l’opportunità di compilare i propri titoli e di richiedere la vidimazione attraverso la piattaforma, o alle amministrazioni comunali o alle Associazioni di Categoria convenzionate.

 

Mara Martellotta

Al bio parco Zoom c’è l’armadillo!

Il Bioparco ZOOM Torino celebra l’arrivo della primavera con un week end dedicato ai colori e con un nuovo e curioso ospite: un armadillo!

Ma insieme all’armadillo, che presto conquisterà sia grandi che piccini, anche la natura in questa stagione si risveglierà. Si assiste all’esplosione di colori e profumi dei fiori che finalmente tornano a sbocciare, le piante germogliano e gli animali acquistano la vitalità perduta con il freddo invernale.

Un mese, quello di marzo, dedicato proprio ai colori della natura e ricco di iniziative pensate per educare e sensibilizzare i visitatori del parco sull’importanza della biodiversità e sulla necessità di intervenire conservando le risorse del Pianeta.

Tutti i week end si potrà assistere a momenti di animazione, partecipare a laboratori dedicati al mondo degli animali e farsi dipingere con il face painting.


4 le giornate da non perdere:

  • Sabato 16: uno spettacolo di danza indiana, dedicato alla rinascita che porta con sé la primavera, simbolo della vittoria del bene sul male, aprirà il week end dedicato ai colori. Krishna Bhattacharjee, danzatrice e coreografa metterà in scena uno dei più antichi stili di danza classica indiana. Inizialmente praticata nei templi in onore della divinità, questa arte è stata poi ad appannaggio delle grandi corti e ancor oggi considerata un forte elementi di identità culturale.

  • Domenica 17: si svolgerà l’evento “Color Fun”, ispirato all’Holi Festival, la celebre festa indiana durante la quale è usanza sporcarsi con polveri colorate per festeggiare la rinascita della natura, l’amore universale, la condivisione fraterna. Tra musica, divertimento e animazione, grandi e piccini si troveranno immersi negli sgargianti colori primaverili.

  • Sabato 23 e domenica 24: per celebrare la Giornata Mondiale dell’Acqua, l’Associazione culturale Ante Scena rappresenterà lo spettacolo “Il Guardiano del fiume”. Una fiaba antica, ma mai così attuale, che tratta il tema del diritto all’acqua e al suo utilizzo consapevole. Teatro e musica per rappresentare una delle più grandi sfide contemporanee: salvare i mari dall’inquinamento! Un cast d’eccezione, per questo spettacolo unico nel suo genere, composto dall’attrice Cristiana Voglino (unica interprete al mondo ad avere i diritti per poter interpretare La Gabbianella e Il Gatto di Sepulveda) e Fabrizio Mirra, musicista percussionista che, attraverso la prosodica, utilizza in modo unico ed originale i suoi strumenti per dare anima ai personaggi.

Ma visitare Zoom durante il mese di marzo sarà anche l’occasione per aggiudicarsi la possibilità di tornare gratuitamente – ad aprile – ed avere così l’opportunità di scoprire e visitare la grande novità … un nuovo habitat ad alto tasso esperienziale!

Per info: www.zoomtorino.it

Il Centro o è inclusivo o non è

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

Diciamoci la verità. Del Centro, nel nostro paese se ne parlerà ancora a lungo per la semplice
motivazione che in Italia storicamente si governa “dal centro” e “al centro”. E, di conseguenza,
anche chi teorizza o pratica la radicalizzazione del conflitto politico se approda al Governo è
costretto, piaccia o non piaccia, a coltivare – seppur maldestramente – una ‘politica di centro’.
Per questi motivi quando si parla del Centro, o di un partito di Centro, il dibattito non è destinato a
cadere. E adesso, seppur all’interno di una cornice ancora caratterizzata da un forte impianto
bipolare, la domanda di Centro è più forte del passato. Anche solo di un passato recente. Ma
questo luogo politico, pur senza rimpiangere nostalgicamente il passato, deve rispondere ad
alcuni ingredienti di fondo che, del resto, sono emersi in modo palese anche dal recente voto in
Sardegna e, in maggior misura, in Abruzzo. Ed è abbastanza evidente che questo trend è
destinato a rafforzarsi anche in vista delle prossime elezioni europee.
E gli ingredienti di fondo di quest’area politica sono sempre quelli che hanno caratterizzato per
svariati decenni la cosiddetta “politica di centro” all’interno un contenitore centrista. E cioè,
cultura di governo, capacità inclusiva, leadership diffusa, cifra riformista, disponibilità al confronto
e al dialogo, rifiuto della radicalizzazione, cultura della mediazione, senso dello Stato e cultura
delle alleanze. Ingredienti che, collegati insieme in modo virtuoso e dinamico, contribuiscono a
consolidare un vero e proprio progetto politico di Centro.
Ora, è altresì evidente che non possono essere singoli partiti personali e guidati da un capo
indiscusso ed indiscutibile gli strumenti più idonei per declinare concretamente, ed efficacemente,
un luogo politico centrista. Perchè, appunto, l’area centrista è credibile solo se è inclusiva e se, al
contempo, non radicalizza il confronto con gli altri attori politici. Al riguardo, è abbastanza facile
spiegare il trend positivo, seppur non inarrestabile, di Forza Italia alle ultime elezioni regionali e la
continua caduta – o meglio il non decollo – dei partiti di Renzi da un lato e di Calenda dall’altro. E
la ragione di fondo risiede anche e soprattutto nel nuovo corso di Forza Italia e di chi la guida in
questa fase politica, ovvero Antonio Tajani.
Insomma, senza scomodare pesanti analisi politologiche e senza avventurarsi in mille analisi del
voto, le ragioni di questo trend questa volta sono tutte politiche e quindi abbastanza facili da
decifrare. E cioè, per poter ricostruire – o costruire – una vera area centrista nel nostro paese,
anche in un sistema bipolare e maggioritario, sono necessari indubbiamente il progetto politico
ma anche, e soprattutto, uno “stile” politico e un “metodo” di comportamento che sono alternativi
al populismo anti politico e demagogico, al massimalismo radicale ed estremista e al sovranismo
oltranzista.
Ecco perchè, e mai come in questo momento, “cultura del progetto” e “cultura del
comportamento” saranno fortemente intrecciati se si vuol nuovamente dispiegare una credibile
‘politica di centro’ nel nostro paese.

Il Museo Egizio festeggia il suo bicentenario a Lisbona con Christian Greco

Il 14 marzo un pubblico vario e qualificato è confluito a Lisbona in occasione della conferenza “Il Museo Egizio e le sfide del futuro: Ricerca, inclusione e transizione digitale“, tenuta dal suo direttore Christian Greco. L’evento, organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona, si è distinto come contributo significativo alla celebrazione del bicentenario della fondazione del museo, consentendo di tracciare nuovi orizzonti per il museo del futuro e di anticipare gli ambiziosi progetti di questa centrale istituzione torinese, all’insegna dell’apertura, dell’inclusione e del coraggio.

Presso la splendida cornice dell’auditorium del Museo della Farmacia di Lisbona tra il numeroso pubblico presente sono intervenute diverse personalità del mondo accademico locale. Oltre al direttore del Museo della Farmacia e presidente dell’Associação Portuguesa de Museologia, João Neto, erano presenti in sala António Carvalho, Direttore del Museu Nacional de Arqueologia (MNA) e gli archeologi intervenuti nel convegno “The Khedives’ Gift”, parimenti organizzato dall’Istituto: Alessia Amenta, curatrice del Reparto Antichità Egizie e del Vicino Oriente dei Musei Vaticani, Paola Buscaglia, restauratrice e coordinatrice del Laboratorio di Scultura Lignea della Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, Patricia Rigault-Deon del Museo del Louvre, Anne Haslund del Museo nazionale danese, Daniel Soliman del Museo nazionale delle antichità di Leida, Jaume Vilaró Fabregat e Agnese Iob.

L’incontro, moderato dal direttore dell’Istituto Stefano Scaramuzzino, è stato incentrato sul rinnovamento permanente del concetto di museo, aperto verso la città e il mondo e incardinato sull’asse della ricerca, visitabile secondo paradigmi mutevoli. Un luogo in cui la collaborazione e la scoperta accademica, con l’ausilio delle nuove tecnologie, diviene base per la partecipazione delle comunità.

Come riferito dallo stesso Greco l’anno del bicentenario sarà attraversato da profonde trasformazioni sia dal punto di vista architettonico, sia con riallestimenti innestati sugli ultimi risultati della ricerca internazionale. Il museo si rinnova in un’ottica di apertura metaforica e fisica verso la città, attraverso la rifunzionalizzazione dei suoi spazi. Il pubblico ha così potuto sia assistere ad esempi di integrazione delle nuove tecnologie all’interno degli spazi attuali, sia interrogarsi sulle tematiche che il mondo museale deve affrontare per guidare il dibattito delle società e restare al passo con i nuovi valori emergenti: rimozione degli ostacoli materiali e normativi all’accesso al sapere, dialogo con le sensibilità delle culture dei luoghi di rinvenimento delle opere, trattamento dei resti umani.

Particolare emozione hanno suscitato l’annuncio del film documentario “Uomini e Dei – Le Meraviglie del Museo Egizio” (2023) e l’illustrazione delle coraggiose riformulazioni dell’iconica galleria e del cortile del palazzo barocco dell’Accademia delle Scienze, sede del Museo, che diverrà uno spazio coperto, accessibile liberamente e profondamente connesso con l’interno del Museo.

La presentazione del volume “Alla Ricerca di Tutankhamon“, pubblicato nel 2023 in occasione del centenario della storica scoperta di Howard Carter e ristampato nel 2024 in seconda edizione, è stata fortemente intrecciata alle tematiche presentate, consentendo di aprire un dibattito con il pubblico sugli interrogativi che l’archeologo e i musei si pongono nel rapporto col passato, e sulla consapevolezza della centralità del metodo e delle forme espositive, tanto negli allestimenti quanto nelle pubblicazioni. Nella sessione di autografi che ha seguito la conferenza il volume ha registrato il tutto esaurito.

Riapre il Parco Avventura di Cascina Oslera

Sabato 16 e domenica 17 marzo h 10-18 riaprirà il Parco Avventura di  Cascina Oslera nel Parco Regionale La Mandria.
Un sano momento di svago all’aria aperta per i nostri ragazzi e per le loro famiglie la possibilità di vivere una giornata all’aria aperta in un contesto naturale tanto comodo e vicino alla città.

Inoltre, dal mercoledi alla domenica  la gelateria artigianale, la caffetteria con i nostri dolci, i  menù box del week end, il noleggio bici, la piccola fattoria è molto altro. Il luogo ideale per festeggiare il vostro compleanno. Cascina Oslera.

Vengo anch’io. No, tu no

Ho scelto il titolo di questa canzone del compianto Enzo Jannacci per parlare dell’abitudine, sempre più attuale, da parte di alcuni responsabili nelle aziende, di escludere alcuni dipendenti dalle scelte strategiche.

Chi abbia lavorato in azienda anche per breve tempo, specie da una ventina d’anni in qua, si è accorto che vi sono nette preferenze per questo o quel dipendente, a scapito di altri, non per simpatia ma per raccomandazioni o spinte politiche (tipico del settore pubblico).

Quello su cui molti non hanno riflettuto, soprattutto i diretti interessati, è che gli imprenditori non scelgono per l’avanzamento i migliori, i più bravi in senso tecnico ma i meno intelligenti cioè quelli, per intenderci, che legano l’asino dove vuole il padrone, senza domandarsi se qualche metro più in là l’asino sarebbe stato meglio.

E’ una prassi nata dall’insegnamento che si pratica in alcune università, utili solo a scriverne il nome sui propri biglietti da visita (in cambio della laurea si prendono la tua umiltà), dove insegnano a far avanzare chi è già bravo dimenticandosi degli altri; se lo fai notare non rispondono perché non sono stati programmati per quell’eventualità.

Per organizzare i miei coaching, per scrivere questi articoli e per la mia attività in generale, ho necessità di approcciarmi spesso a professionisti nei vari settori e mi rendo conto che le aziende hanno perso gran parte della loro competitività quando i loro manager hanno smesso di usare il cervello, preferendo ripetere come una filastrocca quelle quattro nozioni, prive di fondamento, apprese dietro pagamento di cifre folli; ora che la Milano non è più da bere, l’Hotel Raphaël di Roma non è più oggetto del lancio di monetine e nel Paese in genere il vento è cambiato ecco che le falle di questa istruzione vengono a  galla.

Avete presente “Il medico della mutua”, film del 1968 con Alberto Sordi? Ecco, il codazzo che nel film è composto da medici che seguono il primario come fosse il Dio in terra nelle aziende attuali è, con le giuste proporzioni, composto da seguaci del funzionario o del responsabile che temono che il capo non sappia lavorare senza di loro; non hanno capito che il capo li usa per dimostrare il proprio potere, anche di revocarti le ferie se lo desidera, anche se non vi è necessità,  mentre loro così facendo dimostrano solo di essere privi di carattere, plasmabili, insomma puri e semplici esecutori.

D’altronde, quale responsabile serio affiderebbe incarichi di responsabilità a persone che non sanno adottare una decisione in autonomia? Eppure, sono sempre più frequenti i casi di lavoratori davvero competenti e volenterosi costretti a cercare lavoro altrove, specie all’estero, perché in casa nostra la professionalità non viene riconosciuta; se abbiniamo questa pratica con l’istruzione sempre peggiore erogata ai nostri ragazzi fin dalle elementari appare evidente come la sconfitta di Sedan del 1870, solo che qui anziché Napoleone III vengono fatte prigioniere le giovani leve, irretite in un sistema destinato a peggiorare sempre più.

Per contro, specie nelle piccole realtà aziendali, vige ancora la mentalità del “abbiamo sempre fatto così: perché cambiare?“ che, in antitesi a quanto detto prima, porta un’impresa a non rimanere aggiornata con le nuove metodologie lavorative, con i nuovi mezzi che la tecnologia mette a disposizione riducendo l’azienda ad una Ferrari usata solo per fare la spesa.

Troppo spesso le persone si improvvisano imprenditori, perché stanchi di essere sfruttati come dipendenti: non si rendono conto (il QI è in calo, non dimenticatelo) che un imprenditore suda ogni centesimo che guadagna, assume il rischio di impresa, investe denaro che potrebbe tornare solo molto più avanti e non ha le garanzie che hanno, invece, i dipendenti.

Ecco, quindi, che per farsi assistere nel duro compito di gestire l’impresa si circondano di una corte degli sciocchi, che soddisfa il proprio ego, fa colpo sui clienti e fornitori ma, alla resa dei conti, ha solo obbligato un maratoneta a camminare anziché correre dritto al traguardo.

E se molte, troppe, aziende si circondano di quella corte a subirne gli effetti peggiori è la principale delle aziende: l’azienda Italia.

Sergio Motta