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Le montagne di Torino sono “Altissime”. Una manifestazione per celebrare il loro rapporto con la città

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Sarà l’acqua il tema di confronto al centro della prima edizione di “Altissime”, manifestazione che da venerdì 17 a domenica 19 ottobre racconterà il rapporto profondo di Torino con le sue montagne.

L’evento – ideato e organizzato da Fondazione Contrada Torino con il sostegno della Camera di commercio di Torino, il Patrocinio della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino e della Città di Torino – vuole mettere in evidenza le realtà produttive che portano valore e che definiscono l’originalità della montagna, i suoi prodotti e i suoi protagonisti.

12 enti coinvolti, 35 espositori, 30 gli incontri distribuiti tra Piazza Vittorio e il Museo Nazionale della Montagna, 43 relatori, 5 Masterclass e 5 tra sentieri e trekking proposti come attività per le famiglie (ma non solo) nel fine settimana: tutto questo compone il fitto programma che prevede, inoltre, interventi delle Guide Alpine, del Soccorso Alpino, del C.A.I, dell’Ente Parco Gran Paradiso, di scrittori e di appassionati di montagna e anche di chi si occupa di turismo sostenibile. Saranno momenti formativi e informativi gratuiti aperti alla città e a tutti coloro che amano la montagna e vogliono prepararsi ad affrontarla e conoscerla con più consapevolezza. Tra il Museo Nazionale della Montagna e la zona espositiva di Piazza Vittorio verrà messa a disposizione, per chi lo desidera, una navetta gratuita ad uso di visitatori e turisti.

Alla presentazione   nella sede del Museo della Montagna, è intervenuto l’assessore al Verde pubblico della Città di Torino, Francesco Tresso. “I territori montani hanno da sempre un legame profondo con Torino, un legame non solo geografico ma anche culturale ed economico – ha sottolineato l’assessore – Torino, candidata a Città europea della Cultura 2033, deve riscoprire e valorizzare anche la propria cultura alpina. Occorre crederci e promuovere un patto tra istituzioni per riaffermare il ruolo delle città come capitale delle Alpi. Sono lieto di dare il benvenuto ad una nuova manifestazione come Altissime, che proporrà un ricco programma di incontri al Museo della Montagna, uno dei luoghi più iconici della città e da cui si coglie immediatamente il rapporto di Torino con le sue montagne. Altissime sarà inoltre un’occasione per conoscere i prodotti enogastronomici e artigianali della montagna, protagonisti sotto i portici di piazza Vittorio con degustazioni, esposizioni e masterclass, per cui desidero evidenziare anche l’impegno dell’assessore al Commercio della Città, Paolo Chiavarino”.

Il programma della manifestazione è consultabile al link:
https://fondazionecontrada.org/portfolio-item/altissime/

Walter Rolfo: “L’arte di realizzare l’impossibile”

Il 19 ottobre prossimo, il teatro Juvarra di Torino ospiterà Walter Rolfo, esperto di illusionismo, mental coaching e esperto di comunicazione, con il suo innovativo spettacolo “L’arte di realizzare l’impossibile”.

Si tratta di un evento unico nel suo genere, che unisce magia, crescita personale

e tecniche di pensiero laterale illusionistico per esplorare i limiti della nostra mente e scoprire come superarli. Quante volte abbiamo rinunciato a un progetto, un sogno o a una relazione pensando fosse fuori dalla nostra portata? Se fosse solo una questione di prospettiva, da questa domanda nasce il suo spettacolo, il primo coaching show in Italia, che trasforma il palco in una vera palestra di crescita, dove magia e filosofia si incontrano per ispirare il pubblico a cambiare il modo di pensare e agire. In 100 minuti di misteri, storie incredibili e prestigi, Walter Rolfo svela i segreti per realizzare l’impossibile nella vita di tutti i giorni. Attraverso esperimenti dal vivo, tecniche di pensiero laterale illusionistico e il coinvolgimento diretto degli spettatori, lo show, diretto dal regista, scenografo e show designer Alessandro Marrazzo, conduce il pubblico in un percorso ad ostacoli tra inganni autolimitanti nel cervello e soluzioni pratiche per demolirli. Lo spettacolo è stato definito “l’intrattenimento più innovativo dell’anno”, e si distingue per la sua originalità, un dialogo costante tra pubblico e presentatore, arricchito da momenti d’analisi spettacolare e stupefacente.

Una vera e propria palestra di pensiero, dove gli spettatori imparano a eliminare il “non si può fare” dal proprio stile di vita e a trovare la strada giusta verso la realizzazione dell’impossibile. Il linguaggio della magia, elemento centrale dello spettacolo, diventa strumento per comunicare meraviglia e ispirare a scegliere ogni giorno la felicità. “L’arte di realizzare l’impossibile” non è solo uno spettacolo emozionante e divertente, ma anche un percorso di crescita che invita a riflettere sui propri limiti e a scoprire le infinite possibilità che risiedono nella nostra mente, un viaggio tra illusioni, scoperte e misteri interiori, perché, come Rolfo dimostra, i limiti sono nel nostro cervello, e la vera magia consiste nel cambiare prospettiva.

Info: www.teatrojuvarra.it

Mara Martellotta

Slow Good Fest: a Moncalieri cibo buono, pulito e giusto

Sabato 11 e domenica 12 ottobre prossimi, il Pala Expo di Moncalieri ospiterà la prima edizione dello Slow Good Fest, una due giorni per raccontare il “saper fare” legato al cibo. È realizzato in collaborazione con Slow Food Valle d’Aosta e Slow Food Torino Città nell’ambito di Gusto Festival. L’appuntamento nasce per avvicinare il pubblico alla filiera del cibo buono, pulito e giusto, attraverso il racconto diretto dei suoi protagonisti, produttori, agricoltori, allevatori, artigiani che ogni giorno custodiscono biodiversità, qualità e tradizione del territorio. Al centro dell’evento c’è il mercato della terra dei Presidi Slow Food, dove il pubblico avrà l’occasione di incontrare chi produce, coltiva, raccoglie e trasforma, facendo la spesa tra prodotti sani e giusti.

Fra i banchi si alterneranno formaggiai e casari d’alpeggio, orticoltori e apicoltori, riserie vercellesi, aziende agricole della Val di Susa e del Roero, oltre a tante altre realtà artigiane che rappresentano l’anima agricola del Piemonte, dai marroni IGP della Val di Susa Roccaverano, dal porro di Cervere al miele locale, fino ai prodotti più curiosi come la Kombucha artigianale, le ecopack in cera d’api o le erbe officinali e fiori essiccati. Intorno al mercato si svilupperà un itinerario del gusto capace di coinvolgere tutti i sensi, food truck con cibo di strada d’autore, birrificio artigianale di Moncalieri e Torino, Bam, Santa Brigida, Edit, Piazza dei Mestieri e Parsifal. Laboratori di show cooking tenuti dai cuochi dell’alleanza Slow Food, che metteranno in scena le tradizioni moncalieresi e piemontesi. Una due giorni di ricette e cucina dal vivo che trasformerà ingredienti semplici in storia del territorio e passione per la cucina.

A rappresentare Moncalieri, ci sarà lo chef Giorgio Picco dell’osteria La Cadrega, con un risotto gigante con salsiccia di Moncalieri; seconda presenza all’evento sarà Fabrizio Lamberti, con la sua carbonara di Moncalieri, omaggio al celebre Lard d’ Muncalé. La carbonara sarà disponibile durante tutto il weekend presso il punto gastronomico dei cuochi della Mole, in collaborazione con Vin Bistrò e il Salumificio del Castello.

Ingresso gratuito per i show cooking, max 30 posti, iscrizioni su visitmoncalieri.it

Info: slowfoodpiemontevaosta@network.slowfood.it

Mara Martellotta

Torino premiata per l’inclusività turistica agli Oscar del Turismo 2025

Si è svolta al TTG Travel Experience di Rimini la cerimonia di consegna del premio “Italia destinazione digitale”, gli Oscar del turismo italiano, giunti quest’anno alla decima edizione è accompagnati da The Data Appeal Company, società del Gruppo Alma Wave. Il successo di Torino porta il Piemonte sul podio con il premio “Inclusivity Index”, assegnato in collaborazione con ISITT Istituto Italiano Turismo per Tutti, per l’impegno nel promuovere un turismo accessibile e inclusivo. Il risultato emerge dai dati del report “Tutti i dati d’Italia 2025”, che analizza quasi 30 milioni di tracce digitali pubblicate online dai viaggiatori, relativa a 772 mila punti di interesse tra affitti, ristorazione, ricettività e attrazioni nel periodo compreso tra l’agosto 2024 e l’agosto 2025.

Dal 2015 il riconoscimento misura la reputazione online delle destinazioni turistiche italiane, riconoscendo quelle che hanno saluto distinguersi per qualità dell’offerta, accoglienza e servizi, cosi come percepita dai viaggiatori. Le classifiche si basano sui KPI proprietari e l’impego di modelli linguistici dell’IA generativa, sviluppati da The Data Appeal Company, in grado di processare e interpretare milioni di testi multilingue, e di restituire insight accurati sulla percezione turistica.

I risultati del Premio Italia Digitale 2025 hanno visto 9 premi assegnati, tra cui anche quello a Torino. La Puglia si è aggiudicata il primo premio come destinazione con la miglior reputazione online, quindi la preferita dai visitatori italiani e internazionali, seguono l Basilicata e il Trentino, che si conferma al terzo posto. Il premio per la miglior offerta gastronomica è stata assegnata a Trento DOC, seguito da altre due aree di forte vocazione enologica: Montepulciano d’Abruzzo e Valpolicella, in Veneto. Il premio come borgo più amato d’Italia, con le migliori performance in termini di sentimenti e popolarità tra i borghi bandiera arancione del Touring Club italiano è stato assegnato a Corinaldo, pittoresco borgo delle Marche. Al secondo posto la calabrese Gerace e Sant’Agata dei Goti, in Campania. Il premio Destination Sustanibility Index è andato alla Liguria per la prima volta. La costiera amalfitana si è aggiudicata il premio come meta più amata dagli stranieri in vacanza in Italia, seguito da Chianti, in Toscana, e dal lago di Como.

Mara Martellotta

Rencontres, tra il Chœur Région Sud e la Stefano Tempia

Sabato 11 ottobre, ore 21 Conservatorio di Torino

L’incontro tra due tradizionali corali tra le più prestigiose d’Europa

Il concerto che inaugura la Stagione 2025/2026 della Stefano Tempia, Rencontres, di sabato 11 ottobre, è molto più di un evento musicale: è un simbolo di dialogo culturale e di amicizia tra due tradizioni corali – quella francese e quella italiana – tra le più prestigiose d’Europa. L’incontro tra il Chœur Région Sud e il Coro dell’Accademia Stefano Tempia diventa occasione per riflettere sul valore sociale della musica come strumento di coesione e scambio, capace di superare ogni confine.

Il programma offre uno sguardo affascinante su tre opere corali emblematiche, diverse per epoca e linguaggio, ma tutte profondamente legate allo spirito del loro tempo: Missa Pontificalis di Lorenzo Perosi, Gloria di Francis Poulenc, Gallia di Charles Gounod.

La serata si apre con la Missa Pontificalis di Lorenzo Perosi, figura centrale del rinnovamento della musica sacra italiana tra Otto e Novecento. Coevo di Puccini per anagrafe, ma spiritualmente vicino a Palestrina e al gregoriano, Perosi ha segnato con il suo stile luminoso ed estatico un’epoca di transizione, in cui la musica liturgica tornava ad affermarsi con dignità artistica. Il Gloria di Francis Poulenc, composto tra il 1959 e il 1960, è invece un’opera sorprendente, ricca di contrasti. Nello stesso brano convivono momenti di profonda devozione e slanci quasi giocosi, ironici. L’opera nasce in un clima di rinnovata spiritualità e mostra l’inconfondibile stile di Poulenc: una fusione di eleganza francese, ritmo vivace, armonie moderne e una sincera fede cattolica. A concludere il concerto, Gallia di Charles Gounod, una Lamentazione su Gerusalemme distrutta, composta nel 1871 in un momento di grande dolore per la Francia, reduce dalla sconfitta nella guerra franco-prussiana. Il testo biblico diventa allegoria della devastazione della patria: nella voce del soprano solista, nei cori accorati dalle sonorità dense di pathos, risuona il lutto di una nazione ferita. La scelta di eseguire Gallia con i due cori uniti rafforza il senso di solidarietà e memoria collettiva.

CHŒUR RÉGION SUD

Creato nel 1989 e diretto da Michel Piquemal, con il supporto odierno dei direttori di coro Nicole Blanchi e Marion Schürr, il Coro Région Sud riunisce una sessantina di cantori dai sei dipartimenti della regione e da Monaco. Si compone di due ensemble vocali, uno con sede in Provenza e l’altro in Costa Azzurra. Ogni corista beneficia di una formazione approfondita nel canto corale attraverso la pratica collettiva e il contatto con musicisti e solisti professionisti. Il Coro ha il sostegno del Consiglio Regionale Provenza-Alpi-Costa Azzurra, del Ministero della Cultura (DRAC PACA), del Consiglio Generale Bouches-du-Rhône, del Consiglio Generale delle Alpi Marittime, della Città di Aix-en-Provence, della Città di Cagnes-sur-Mer e di  SPEDIDAM.

L’ACCADEMIA CORALE STEFANO TEMPIA

Fondata nel 1875, l’Accademia Corale Stefano Tempia è la prima associazione musicale del Piemonte e l’Accademia corale più antica d’Italia.

Quando a Torino venne diffusa la circolare in cui si annunciava la costituzione della Società Accademica Corale, la notizia fu accolta con grande entusiasmo. Piacque ai torinesi l’idea di “far conoscere ai cultori dell’arte seria e al pubblico in generale le composizioni troppo poco studiate oggidì dei nostri sommi maestri italiani e stranieri, quelle in ispecie che non si possono udire eseguite nelle chiese o nei teatri”. Il Cav. Stefano Tempia, maestro di musica, direttore di canto corale nelle scuole municipali della città era riuscito dar vita al suo sogno più grande. Uomo di grande cultura e di formazione eterogenea fu influenzato dalle realtà che già esistevano altrove. In Europa venivano già divulgati i grandi repertori della musica vocale dal Cinque al Settecento e si contribuiva alla conoscenza di quelli più raramente ascoltati. Tempia abbracciò e diffuse tali novità nello studio della musica corale che all’epoca, in Italia, era offuscato dallo sviluppo della lirica e del belcanto che occupava invece molto spazio e riscontrava grandissimi successi. Stefano Tempia fu colui che in Italia dette il via alla metamorfosi dello studio del canto corale verso la sua forma attuale. Da quel momento sono passati 150 anni e l’Accademia Corale più antica d’Italia non ha mai smesso di crescere e di diffondere l’intuizione di Stefano Tempia attraverso il tempo.

Il primo saggio/concerto si tenne il 12 marzo 1876 sotto la direzione di Tempia, nella sala del Ginnasio Gioberti di Torino. Fin dalle origini ha prodotto concerti collaborando con prestigiosi direttori come Giovanni Bolzoni, Giuseppe Martucci, Lorenzo Perosi, Arturo Toscanini e ha realizzato grandi eventi culturali, tra cui la prima esecuzione in Italia del Judas Maccabeus di Haendel, il primo marzo 1885 e la prima esecuzione a Torino della Nona Sinfonia di Beethoven, il 18 marzo 1888. Nel settembre del 1900, sotto la direzione del maestro Delfino Thermignon, l’Accademia Corale Stefano Tempia si recò in trasferta a Parigi in occasione dell’Esposizione Universale per esibirsi in una delle sale del Trocadero e, in un concerto improvvisato, anche a Versailles. Da questo momento gli accademici furono impegnati in tutta Italia e in Europa in molte trasferte che portarono fama e successi all’associazione torinese. Nemmeno lo scoppio della Prima guerra mondiale fu di arresto alle produzioni dell’Accademia. Eccetto che per gli anni tra il 1942 e il 1948 in cui si riscontra un silenzio nei programmi da concerto, la voce del coro accademico non ha mai smesso di cantare. Negli anni che seguirono, l’Accademia Stefano Tempia istituì una Scuola di canto corale, annessa all’Accademia stessa, per alimentare nuove leve nel coro. Nel tempo il repertorio eseguito si è ampliato e ha toccato tutto il panorama della musica corale.

Oggi le scelte del direttore artistico, nonché direttore del coro, Luigi Cociglio, si trovano in linea con le iniziali larghe vedute del suo fondatore e spaziano dalle composizioni dell’antichità fino ad opere contemporanee, alcune scritte ed elaborate appositamente per l’esecuzione dell’organico accademico attuale.

INFO

Sabato 11 ottobre, ore 21

Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi”, Piazza Giambattista Bodoni, Torino

RENCONTRES

Incontri musicali tra Italia e Francia

Chœur Région Sud

Michel Piquemal, direttore

Coro dell’Accademia Stefano Tempia

Luigi Cociglio, direttore

Anna Delfino – Marion Schürr, soprani

Philippe Reymond, pianoforte

Francesco Cavaliere, organo

  1. PerosiMissa Pontificalis
  2. PoulencGloria
  3. GounodGallia

Biglietti: intero 15 euro, ridotto 10 euro (soci Tempia, under 30, enti convenzionati)

Acquisto al link: https://www.ticket.it/musica/evento/rencontres.aspx

www.stefanotempia.it

Quarto trimestre, clima di fiducia stabile per le imprese piemontesi. Ma pesa la frenata dell’export 

È stabile il clima di fiducia delle imprese piemontesi: dopo il rallentamento registrato a giugno, in autunno le imprese piemontesi hanno evidenziato attese in linea con quelle della scorsa rilevazione, dimostrando una buona solidità e capacità di tenuta nonostante il perdurare della crisi in alcuni settori chiave, come il tessile e il metalmeccanico, e un rallentamento delle esportazioni verso i mercati tradizionali. È quanto emerge dall’immagine congiunturale realizzata a settembre dal Centro Studi dell’Unione Industriale di Torino su un campione di oltre 1200 aziende del sistema confindustriale piemontese.

“Il quadro geopolitico influenza indiscutibilmente le previsioni delle nostre imprese, che comunque non rallentano la presa – commenta Andrea Amalberto, Presidente di Confindustria Piemonte – e prevedono un indice di utilizzo impianti elevato grazie a nuovi investimenti e occupazione stabili. Si tratta di uno sforzo che, in vista della scadenza di fine anno dei piani industria 4.0 e industria 5.0, deve trovare un accompagnamento concreto. Il cammino della Legge di Bilancio è avviato e, come ha detto il Presidente Orsini, il governo deve credere nelle imprese e nell’industria. Da parte nostra continueremo a cercare nuovi mercati, oltre a quelli storici, ben sapendo che Europa e Stati Uniti sono i partner con cui progettiamo partnership di sviluppo, mettendo tecnologia, innovazione e sostenibilità al centro”.
A livello regionale, dalle imprese arrivano dati sull’occupazione incoraggianti: saldo ottimisti-pessimisti al 6,1%, e per la produzione +1,1%. Negativi i consultivi: per ordini -1,4%, export -6% e redditività- 5,4%. Varia poco la propensione a investire, che interessa il 74% delle rispondenti, mentre il 23,5% delle imprese ha programmato l’acquisto di nuovi impianti, dato in calo di due punti rispetto a giugno. L’indice di utilizzo di impianti e risorse rimane stabile al 67%, mentre aumenta il ricorso alla CIG attivata dall’11,2% dei partecipanti all’indagine, percentuale che cresce nel manifatturiero, dove raggiunge il 15,3%.
Tornando ai dati complessivi, si conferma ancora una volta che sono la sintesi di andamenti settoriali differenziati, infatti il manifatturiero rappresenta circa i 2/3 del campione, e registra ancora saldi con segno meno per tutti gli indicatori: produzione, nuovi ordini, redditività ed export. A soffrire è soprattutto il reparto metalmeccanico, dove il saldo fra ottimisti e pessimisti, e la produzione, sono in negativo da nove trimestri, pari a – 10,9%, soprattutto l’automotive e la metallurgia. Negative le attese anche per il tessile, l’abbigliamento (-10%), gomma e plastica (-4,9%), manifatture varie (-15,7%). Positive le attese per il settore cartiario grafico (+24,1%), alimentare ( +7,9), e edile e impiantistico (+1,3 e +18,2% rispettivamente)

Focalizzandosi su Torino, il clima di fiducia è ancora prevalentemente positivo, con indicatori sopra lo zero per produzione, 6,1% invariato da giugno, ordini +5,6% e occupazione (8,4%) leggermente in calo. Nella manifattura il saldo ottimisti/pessimisti torna negativo, attestandosi al -3,2% da un +5,5% di giugno. Cala la propensione a investire in nuovi impianti. Stabile il ricorso alla cassa integrazione, che interessa l’11,4% delle imprese (in aumento di 0,3 punti) . Sale l’utilizzo di impianti e risorse, che rimane sui valori medi del lungo periodo. Nel capoluogo si registrano attese negative nel settore esportazioni (-2,9%).

Mara Martellotta

Prevenire il Cancro: il ruolo chiave dell’alcol, del fumo e dell’alimentazione

Alcol, fumo da tabacco, obesità e sedentarietà sono tra i principali fattori di rischio per l’insorgenza di malattie croniche e del cancro. Tutti questi aspetti saranno al centro del convegno “Prevenire il Cancro: il ruolo chiave dell’alcol, del fumo e dell’alimentazione”, che si terrà il 10 ottobre 2025, presso l’Aula Magna Achille Mario Dogliotti dell’ospedale Molinette della Città della salute e della Scienza di Torino.
Proprio la scarsa consapevolezza del legame tra alcol, alimentazione, movimento e rischio oncologico è emersa con forza anche dalla survey promossa dalla dottoressa Elisa Picardo, ginecologa dell’ospedale Sant’Anna di Torino e Presidente di ACTO Piemonte (Alleanza Contro i Tumori Ovarici e Ginecologici), in collaborazione con gli ETS ACTO Piemonte, ACAT Torino Centro (Presidente Ivana De Micheli) e ANDOS Comitato di Torino odv (Presidente Fulvia Pedani), con il patrocinio della Città della salute e della Scienza di Torino, dell’ASL Città di Torino, dell’A.O. Mauriziano e dell’Ospedale Gemelli di Roma. La ricerca, condotta su un campione di quasi 600 partecipanti, ha evidenziato come la popolazione riconosca una correlazione diretta tra alcol e rischio di tumore, senza tuttavia modificarne i comportamenti di consumo. Molti dichiarano di “non bere”, ignorando che anche un singolo bicchiere di vino rappresenta un consumo alcolico. Inoltre, un’ampia quota di intervistati ritiene che diagnosi e prognosi oncologica non siano influenzate dagli stili di vita, sottolineando la necessità di strategie di comunicazione più efficaci. Il convegno e la survey rappresentano dunque un doppio richiamo: da un lato agli operatori sanitari, perché inseriscano sempre la prevenzione e la promozione della salute nei percorsi di cura; dall’altro alle istituzioni, affinché potenzino le politiche di sensibilizzazione e regolamentazione del consumo di alcol, così come già avviene per il tabacco.
L’iniziativa rappresenta un importante momento di confronto tra istituzioni, ricercatori e professionisti della salute pubblica.
Tra i relatori figurano il dottor Emanuele Scafato (ricercatore dirigente dell’Istituto Superiore di Sanità, direttore dell’Osservatorio Nazionale Alcol e del Centro OMS per la promozione della salute), il professor Massimo Aglietta, il dottor Mario Airoldi ed il dottor Alessandro Comandone (Direttori della Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta); insieme ad altri esponenti del mondo scientifico e sanitario nazionale.
Obiettivo del convegno è aumentare la consapevolezza sul legame diretto tra consumo di alcol, fumo, cattiva alimentazione e sedentarietà ed il rischio di sviluppare tumori ed altre patologie croniche. Un tema quanto mai urgente, considerato che, in Europa, le malattie cardiovascolari, il diabete, le malattie respiratorie croniche ed il cancro rappresentano circa il 90% di tutti i decessi ed il 70% delle morti premature. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), in Italia si stimano 10.000 nuovi casi di tumore ogni anno attribuibili al consumo di alcol, indipendentemente dal tipo di bevanda alcolica. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato l’alcol come cancerogeno di gruppo 1, al pari di sostanze come il tabacco e l’amianto. Il 42% dei tumori femminili correlati all’alcol è associato ad un consumo definito “moderato”, inferiore ai 20 grammi al giorno: quantità spesso considerate erroneamente sicure.
Maggiore è la quantità di alcol consumata, maggiore è il rischio di sviluppare tumori del fegato, della bocca, della laringe, dell’esofago, del colon-retto e del seno.
In un contesto in cui i tumori legati a stili di vita poco salutari sono in aumento, l’evento del 10 ottobre vuole essere un segnale di impegno e di responsabilità condivisa, un’occasione per ribadire che la salute è una scelta quotidiana, che passa anche da un bicchiere in meno, una sigaretta in meno, un passo in più.

Treni, modifiche alla circolazione tra Novara e Vercelli

Modifiche alla circolazione dei treni per lavori di potenziamento tecnologico. Sabato 11 e domenica 12 ottobre tra le stazioni di Novara e Vercelli si effettueranno lavori preparatori di attrezzaggio della linea ferroviaria al sistema ERTMS.

Al fine di garantire la continuità del servizio e limitare l’impatto dei lavori sul territorio, Regionale di Trenitalia ha riprogrammato il servizio delle linee Torino-Milano e Ivrea/Chivasso-Novara con bus dedicati tra Novara e Vercelli.

Nella notte tra l’11 e il 12 ottobre il treno Intercity Notte 797 da Torino Porta Nuova a Salerno anticiperà la partenza e verrà deviato via Alessandria saltando alcune fermate; così come il treno Intercity Notte 798 da Salerno a Torino Porta Nuova deviato via Alessandria con soppressione di alcune fermate e posticipo dell’arrivo.

L’orario degli autobus può variare in funzione delle condizioni del traffico stradale, con possibile aumento dei tempi di percorrenza; si consiglia pertanto di valutare la ripianificazione del proprio viaggio.

Sui bus non è ammesso il trasporto bici e non sono ammessi animali di grossa taglia eccetto i cani da assistenza.

I canali di acquisto sono aggiornati.

Si invitano i viaggiatori a informarsi per programmare il viaggio.

Settimana della protezione civile: confronto tra Prefettura e Comuni

La Settimana nazionale della protezione civile, che ogni anno richiama enti e cittadini a una riflessione condivisa sul valore della prevenzione, è stata l’occasione per riunire, il 9 ottobre nell’Auditorium della Città metropolitana di Torino, istituzioni e amministratori locali intorno a un tema cruciale: la pianificazione come strumento cardine per affrontare le emergenze in modo coordinato ed efficace.

L’incontro, organizzato dalla Prefettura di Torino, ha coinvolto i sindaci del territorio metropolitano in un confronto aperto sulle criticità e sugli strumenti operativi che consentono di rendere più solido il sistema di protezione civile. «La protezione civile è un sistema – ha ricordato il prefetto Donato Cafagna – perché solo lavorando insieme si può essere, in emergenza, efficienti e immediati. Ma per farlo lo strumento fondamentale è la pianificazione». Il Prefetto ha sottolineato come «al centro della protezione civile ci sia sempre il cittadino» e come le esercitazioni sul territorio rappresentino «un modo concreto per accrescere la consapevolezza collettiva».

Dopo i saluti istituzionali, l’assessore regionale alla Protezione civile Marco Gabusi ha richiamato l’attenzione sulla particolare sensibilità che il Piemonte ha maturato negli anni verso i temi della prevenzione e del rischio, grazie a una rete di competenze consolidate e a un dialogo costante fra enti.

Il consigliere metropolitano delegato alla Protezione civile Pasquale Mazza ha evidenziato il ruolo della Città metropolitana di Torino, che «opera come ente di area vasta, con competenze strategiche nella pianificazione e nella viabilità, aspetti fondamentali per la gestione delle emergenze». Mazza ha ricordato che, nei momenti critici, il coordinamento fra Prefettura, Regione, Comuni e strutture operative permette di intervenire in modo sinergico e rapido.

Tra gli interventi tecnici, Francesco Farina, dirigente della Protezione civile della Prefettura di Torino, ha posto l’accento sull’importanza della conoscenza reciproca e della conoscenza del territorio come basi imprescindibili di ogni piano operativo mentre Franco De Giglio, dirigente del Settore Protezione civile della Regione Piemonte, ha illustrato il funzionamento del sistema di allertamento regionalee una gestione delle emergenze puntuale grazie alla reperibilità in h24 e alla sala operativ.

Per la Città metropolitana di Torino, la dirigente Sabrina Bergese ha spiegato che è in corso l’aggiornamento del Piano metropolitano di protezione civile, che diventerà «uno strumento di pianificazione strategica integrata». Oltre al documento operativo, la Città metropolitana sta sviluppando una piattaforma per la gestione delle criticità e un modello di monitoraggio e allerta dei ponti, elementi chiave per una conoscenza più puntuale delle infrastrutture e dei rischi connessi.

Il direttore generale di Arpa Piemonte Secondo Barbero ha ricordato come la condivisione dei dati ambientali e idrogeologici sia «la base conoscitiva di tutta la pianificazione, soprattutto in un territorio fragile come quello italiano». L’ingegner Gianluca Zanichelli, direttore dell’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPo), ha ripercorso l’evoluzione delle attività di previsione delle piene, ricordando che «in Piemonte le opere arginali sono oggi oltre duemila chilometri» e rappresentano una parte essenziale della difesa del territorio.

Dal Comando provinciale dei Vigili del FuocoGiancarlo Gugliotta ha illustrato il ruolo strutturale del Corpo all’interno del sistema nazionale di protezione civile, sottolineando le modalità di intervento e il lavoro congiunto con gli altri enti.

A chiudere l’incontro, la testimonianza del sindaco di Bardonecchia, Chiara Rossetti, che ha condiviso l’esperienza vissuta durante le recenti alluvioni: un racconto concreto che ha riportato al centro la dimensione umana della gestione dell’emergenza. «Non c’è protocollo che possa sostituire la decisione umana e il monitoraggio diretto – ha affermato – La prevenzione non è solo un atto amministrativo, ma un atto d’amore verso la propria comunità».

Un messaggio che riassume lo spirito dell’incontro: la protezione civile non come apparato, come ha ricordato nei saluti finali il prefetto Cafagna, ma come responsabilità collettiva e condivisa, che dalla pianificazione si traduce in consapevolezza, collaborazione e cura del territorio.

Rievocazione storica. A Sant’Antonio di Ranverso sul Camino Español

Alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, domenica 12 ottobre, si rivive la storia. Si torna, in particolare, al 1600, quando la Valle di Susa era percorsa dal Camino de los Tercios Españoles o Corredor Sardo, una via di terra creata durante il regno di Felipe II per poter spostare truppe e risorse nelle Fiandre, evitando i rischi della rotta atlantica. Il percorso principale aveva inizio nel milanese e passava le Alpi attraverso il Ducato di Savoia e a seguire Franca Contea, Lorena, Lussemburgo, Vescovado di Liegi e Fiandre, fino a raggiungere Bruxelles.

La rievocazione di LIFE, istantanee di vita nel tempo è a cura de Le vie del tempo. Per l’occasione sono inoltre in programma due visite guidate tematichealle ore 11 e 15.30 incentrate sui cicli decorativi interni della chiesa abbaziale.

 

INFO

Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

Località Sant’Antonio di Ranverso, Buttigliera Alta (TO)

Domenica 12 ottobre

LIFE, istantanee di vita nel tempo

L’attività è compresa nel costo del biglietto di ingresso e si svolge durante l’orario di apertura: 9.30-13 e14-17.30

Visite guidate tematiche alle ore 11 e 15.30

Costo della visita: 5 euro, oltre il prezzo del biglietto

Biglietto di ingresso: intero 5 euro, ridotto 4 euro

Hanno diritto alla riduzione: minori di 18 anni, over 65, gruppi min. 15 persone

Fino a 6 anni e possessori di Abbonamento Musei: biglietto ingresso gratuito

Info e prenotazioni (dal mercoledì alla domenica):

011 6200603ranverso@biglietteria.ordinemauriziano.it

www.ordinemauriziano.it