ilTorinese

Lite in zona Aurora. Un ferito grave

ALESSI (Fdi): È ora di dire basta!”

Torino, Circoscrizione 7, Aurora Via Bra. “Una lite violenta tra sudamericani. Una persona portata via in codice rosso. Cittadini impauriti”, denuncia Patrizia Alessi, capogruppo Fdi che aggiunge: “potrebbe esserci un altro morto, una violenza inaudita che come dico sempre scoppia da un attimo all’altro. Solo la Città non capisce la terribile situazione che si vive in questo pezzo di territorio. È ora di dire BASTA!”
La richiesta, in particolare, è quella di maggiori controlli all’interno degli immobili. “Spesso in piccoli appartamenti si trovano a vivere anche venti trenta persone, molte tensioni che poi sfociano in episodi di violenza nascono in contesti di degrado come questi. Su questo aspetto la Città di Torino può e dovrebbe intervenire”.

Tentato femminicidio: uomo accoltella più volte la moglie dopo una lite

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Tentato femminicidio a Grugliasco, dove un uomo di 61 anni ha accoltellato più volte la moglie, sua coetanea, durante un violento litigio nell’abitazione di famiglia. L’aggressione è avvenuta intorno alle 18:30 in via Moncalieri. La donna, colpita all’addome, è stata trasportata in condizioni critiche all’ospedale Molinette, in arresto cardiaco per emorragia: ha subito gravi ferite e ha subito l’asportazione della milza. È ricoverata in terapia intensiva e le sue condizioni sono disperate. L’uomo è stato arrestato dai carabinieri. In casa era presente anche la figlia 24enne, che non è stata coinvolta nell’aggressione.

Dramma della solitudine: muore in casa, trovato dopo giorni

Un uomo di circa 80 anni è stato trovato senza vita nel suo appartamento di via Cesana, a Santena. La scoperta è avvenuta questa mattina, probabilmente a seguito di un decesso per cause naturali.

A lanciare l’allarme sono stati i servizi sociali, preoccupati per l’assenza di risposte ai ripetuti tentativi di contatto. Sul posto sono intervenuti il personale sanitario, i vigili del fuoco di Chieri e la polizia locale di Santena.

Secondo una prima ricostruzione, l’uomo sarebbe deceduto da alcuni giorni. Un triste segnale della solitudine in cui viveva.

Metsola a Torino per il programma strategico di sport e didattica del Politecnico. Visita alla Città dell’Aerospazio

Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e il vicerettore del Politecnico di Torino, Stefano Sacchi, questo pomeriggio hanno presentato alla presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, nel Salone d’Onore del Castello del Valentino, la programmazione strategica e operativa che nei prossimi anni definirà le sinergie tra le attività didattiche e quelle sportive all’interno dell’Ateneo e le iniziative della Regione Piemonte a sostegno dello sport. All’evento hanno partecipato anche il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, e il presidente regionale del Coni Piemonte, Stefano Mossino, che ha convocato, nell’occasione, il consiglio federale del Coni piemontese, e la presidente del Cip, Silvia Bruno.

«Lo sport deve essere radicato sul territorio, gli stadi devono offrire esperienze accessibili, bisogna trattenere il talento in Europa per il futuro. La pratica sportiva deve contribuire a rafforzare il benessere delle comunità e creare posti di lavoro. La formazione e la ricerca hanno una priorità strategica ed è importante che Regione Piemonte e Politecnico di Torino siano di esempio. Il Parlamento Europeo è al loro fianco – ha sostenuto la presidente Metsola – Il nuovo Piano europeo dello sport aiuterà ad affrontare le sfide emergenti nel settore. Le vittorie sportive dell’Italia sono anche le vittorie sportive dell’Europa, e per questo guardo con fiducia al potere di inclusione dello sport».

«Negli ultimi tre anni abbiamo destinato oltre 80 milioni di risorse regionali alla promozione delle attività sportive, all’impiantistica sportiva, al sistema neve, alla sicurezza e all’accessibilità, a cui si aggiungono quest’anno 70 milioni di fondi europei destinati al sistema neve. Questo perché crediamo nel grande valore dello sport come motore di inclusione, salute e educazione. Oltre a questo, abbiamo con determinazione avviato una strategia che vede nell’organizzazione dei grandi eventi sportivi internazionali – come le Nitto ATP Finals, il Giro d’Italia, il Tour de France, la Vuelta e le Final Eight solo per fare qualche esempio – non solo una grande occasione di promozione e visibilità turistica per il territorio, ma anche un volano di diffusione di buone pratiche e di passione per lo sport nella comunità dei piemontesi. Basti pensare che prima dell’esperienza Nitto ATP Finals la percentuale di tesserati piemontesi alla FITP era dell’8% sul totale nazionale, mentre oggi siamo oltre l’11%. Una quota estremamente significativa che conferma come i grandi eventi e il successo dei campioni siano anche volano per la crescita dello sport di base», dichiara il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che ha anche evidenziato come, pure per quanto riguarda lo sport, la Regione ha attivato un uso sapiente dei fondi europei.

Nei prossimi mesi, infatti, sarà lanciato un bando per la riqualificazione energetica degli impianti sportivi finanziato con 10 milioni di euro di fondi del programma Fesr 2021-2027.

«Tecnologia, università e sport fanno parte del dna piemontese – aggiunge l’assessore allo Sport e Politiche giovanili Marina Chiarelli -. Grazie a questa iniziativa sarà possibile rafforzare ulteriormente le vocazioni del nostro territorio. A questo poi si aggiungono i valori positivi trasmessi dalla pratica sportiva, che sono essenziali per la crescita delle nuove generazioni».

«Il Politecnico si vuole porre come polo di attrazione per talenti sportivi da tutto il mondo che intendono studiare ingegneria, architettura, pianificazione e design, identificandosi con i valori del nostro Ateneo e contribuendo a renderlo riconoscibile, come avviene nei campus americani – commenta Stefano Sacchi, vicerettore del Politecnico per la società, la comunità e per l’attuazione del programma – Ciò deve andare di pari passo con il deciso ampliamento delle possibilità per l’intera comunità di Ateneo di praticare sport come fattore di benessere e salute. Assieme a questo, vogliamo diventare la prima scuola italiana di tecnologia per lo sport, un vero e proprio punto di riferimento per le esigenze tecnologiche di tutti gli attori – imprese, professionisti, federazioni, atleti – che operano nel settore dello sport».

Il Politecnico di Torino aumenterà infatti nei prossimi anni il proprio focus sullo sport, con l’obiettivo di diventare un Ateneo sportivo riconosciuto e riconoscibile, ma anche una vera e propria scuola di tecnologia per lo sport, con diverse iniziative che andranno a consolidarsi e rafforzarsi, attraverso percorsi e investimenti mirati. Tra queste spicca una nuova organizzazione del programma Dual Career, che garantisce la conciliazione di studio universitario e carriera agonistica sportiva, e delle rappresentative sportive dell’Ateneo, anche in collaborazione con il CUS Torino. Saranno poi avviati percorsi formativi su Tecnologie, Ingegnerie e Architetture per lo sport, così come numerose attività volte a promuovere, nella comunità di Ateneo (comunità studentesca, personale tecnico amministrativo e bibliotecario, personale di ricerca e docenti), lo sport quale elemento fondante del benessere personale e sociale e simbolo di un’inclusività che è alla base dei percorsi di studio e ricerca del Politecnico.

L’incontro al Castello del Valentino si è concluso con il lancio di “Move together, Healthy together”: il 6 giugno, nella sede del Politecnico di corso Duca degli Abruzzi, una giornata tutta dedicata allo sport, nella quale verrà svelata la nuova strategia del Politecnico sullo sport con la presentazione delle varie iniziative che verranno lanciate e la premiazione degli atleti e delle atlete del Politecnico che si sono distinti quest’anno in varie competizioni, dalle Universiadi ai Campionati Nazionali Universitari. Per quella occasione sarà allestito un grande campo da gioco polivalente nel cortile dell’Ateneo, dove sfidarsi a calcio, basket, volley e pickleball, per festeggiare la fine delle lezioni di questo anno accademico all’insegna del benessere, dello sport e del divertimento.

 

AEROSPAZIO

«Il Piemonte mostra cosa significa eccellenza europea – ha dichiarato durante la visita alla Città dell’Aerospazio di Torino Roberta MetsolaPresidente del Parlamento Europeo – Qui la forza industriale si unisce allambizione scientifica. LUnione Europea deve continuare a spingere sullinnovazione. LEuropa ha talento, visione e strumenti: ora dobbiamo investire con coraggio, semplificare con intelligenza e agire insieme. Contiamo sul Piemonte, sullItalia per aiutare a guidare questa corsa verso il futuro” .Abbiamo voluto accogliere la Presidente Roberta Metsola nella Città dellAerospazio per mostrare uneccellenza produttiva e un ecosistema tecnologico e scientifico che rende la nostra regione un punto di riferimento europeo nel settore. La forza della nostra regione sta nella capacità di mettere in rete industrie leader, piccole e medie imprese, centri di ricerca, università e istituzioni pubbliche. La visita della presidente del Parlamento europeo è un riconoscimento importante e rappresenta unoccasione per rafforzare il ruolo strategico del Piemonte nei programmi europei dedicati all’aeronautica, allo spazio e allinnovazione industriale”, hanno affermato il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e lAssessore alle Attività produttive Andrea Tronzano.Oggi a Torino, nel quadro di una visita alla Regione, sono state presentate alla Presidente Metsola le grandi potenzialità dellaerospazio in Piemonte, un comparto industriale strategico dove tradizione, competenze distintive e innovazione si uniscono per offrire ai principali attori internazionali e sui mercati globali un contributo importante e di qualità. La filiera piemontese è infatti completa e si distingue per il suo know-how, le capacità tecniche e la manifattura di alto livello.A guidare la Presidente del Parlamento Europeo nella visita alle eccellenze delle imprese dell’aerospazio sono stati il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’Assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano, accolti dal Presidente di Leonardo, Stefano Pontecorvo, dal Responsabile della Business Unit Velivoli di Leonardo, Dario Marfé, dal Responsabile del Sito di Torino e Vice Presidente del Dominio Esplorazione e Scienza di Thales Alenia Space, Walter Cugno, dal Presidente di Altec, Fabio Massimo Grimaldi, dall’Amministratore Delegato di Altec, Vincenzo Giorgio, e dal Presidente del Distretto Aerospaziale del Piemonte, Fulvia Quagliotti. Presenti anche la Vicerettrice per l’innovazione scientifica e tecnologica del Politecnico di Torino, Giuliana Mattiazzo, il Rettore dell’Università di Torino. Stefano Geuna, il Responsabile area tecnologie, innovazione e ricerca di Unione Industriali Torino. Guido Ceresole, il Vicepresidente API Torino. Alberto Russo.La visita all’area tra corso Marche e corso Francia che ospiterà la nascente “Città dell’Aerospazio” è iniziata presso il sito di Leonardo.In Piemonte, Leonardo non è solo un polo manifatturiero, ma un vero e proprio sistema socioeconomico al servizio del territorio – ha dichiarato l’Ambasciatore Stefano Pontecorvo, Presidente di Leonardo -. Nella regione il Gruppo è presente con impianti produttivi, ma anche con una spinta attività di ricerca. Due fattori che producono positive ricadute in termini occupazionali in un’area colpita dalla crisi dell’automotive”.Nello stabilimento di corso Francia, centro di eccellenza internazionale per la produzione e l’innovazione, Roberta Metsola ha potuto esplorare il “PC2Lab” (Product Capability and Concept Laboratory) di Leonardo, dove digitalizzazione e supercalcolo abilitano un nuovo paradigma nella progettazione aeronautica. Fin dalle fasi iniziali di studio, il laboratorio supporta lo sviluppo di velivoli di nuova generazione attraverso la prototipazione virtuale. Grazie all’impiego di gemelli digitali (digital twin) e a complesse sperimentazioni algoritmiche in ambienti operativi simulati, il PC2Lab consente di anticipare e controllare il complesso processo di sviluppo dei nuovi sistemi e di definirne caratteristiche e configurazioni ben prima della loro sperimentazione in volo.La visita è poi proseguita nell’area Space Home di Thales Alenia Space (joint venture tra Thales e Leonardo), dove è ospitata la riproduzione di un modulo abitativo spaziale, casa degli astronauti in orbita bassa terrestre e ambiente di studio delle future soluzioni abitative per lo spazio profondo. “Thales Alenia Space a Torino rappresenta storicamente il centro dell’esplorazione, della scienza e del volo umano, in perfetta sinergia con le PMI e le start up presenti sul territorio regionale e nazionale e in stretto coordinamento con l’accademia e le istituzioni tutte”, ha dichiarato Giampiero Di Paolo, Amministratore Delegato di Thales Alenia Space Italia.Prima di lasciare corso Marche la Presidente Metsola ha visitato presso Altec (joint venture tra Thales Alenia Space e l’Agenzia Spaziale Italiana) il ROCC (Rover Operations Control Centre), dove verranno pianificate, monitorate, comandate e controllate le operazioni del Rover della missione ExoMars 2028. Il centro ospita la riproduzione del suolo marziano realizzata per testare il Rover. Questa infrastruttura di prova, chiamata “Mars Terrain Simulator”, ha dimensioni di 20 metri per 16 e simula le rocce e la sabbia presenti sulla superficie marziana. Siamo onorati di questa visita, che conferma il forte legame del nostro ecosistema industriale con l’Europa. Da sempre ALTEC sostiene le principali iniziative spaziali europee rafforzando il ruolo del nostro territorio come solido hub nell’ambito Space”, ha affermato Vincenzo Giorgio, Amministratore Delegato di Altec.Durante la visita le autorità presenti hanno avuto modo di evidenziare i numeri del settore aerospazio in Piemonte – 450 aziende, grandi e PMI, che raggiungono un fatturato complessivo che supera gli 8 miliardi di euro con oltre 35.000 addetti – e puntualizzare l’importanza, per le nuove sfide del settore, della nascente “Città dell’Aerospazio”, un grande progetto strategico d’innovazione per la riqualificazione industriale della filiera, interamente dedicato al mondo dell’Aeronautica e dello Spazio, che coinvolgerà sinergicamente in un luogo unico sia i maggiori player del settore, le piccole e medie imprese, le start up, sia il mondo accademico, della formazione e della ricerca. La “Città dell’Aerospazio” rappresenterà così il luogo in cui l’eccellenza tecnologica e industriale si affianca al mondo accademico per creare un eco-sistema che rappresenta il volano verso la competitività internazionale, per il Piemonte e per il nostro Paese.Sostenibilità e green aviation, cybersecurity, space economy, advanced & urban air mobility, Industria 5.0 e Intelligenza artificiale: sono alcuni dei temi che abbiamo indicato alla Presidente Metsola e che rappresentano le sfide delle grandi aziende e delle PMI piemontesi per i prossimi anni – ha dichiarato Fulvia Quagliotti, Presidente Distretto Aerospaziale Piemonte – La funzione del Distretto Aerospaziale Piemonte oltre a creare occasioni di collaborazione tra PMI e grandi aziende, è far incontrare i diversi settori dove si sviluppa l’innovazione, elemento fondamentale per rafforzare l’evoluzione dell’ecosistema di tecnologie, e i processi d’internazionalizzazione. La collaborazione porta ad immaginare il prodotto futuro ed a stimolare la supply chain a essere parte di questi processi dove tutti i player della catena del valore devono portare i loro contributi al fine di favorire l’introduzione di nuove tecnologie per il futuro. La “Città dell’Aerospazio” rappresenta il luogo in cui l’eccellenza tecnologica e industriale si affianca al mondo accademico per creare un eco-sistema che rappresenta il volano verso la competitività internazionale, per il Piemonte, il nostro Paese e l’Europa”.

cs

La Fiat a Torino vista attraverso la cinepresa

TORINO CITTA’ DELLA RADIO, DEL CINEMA E DELLA TELEVISIONE

INTERVISTA AL PROFESSORE ALOVISIO

Fiat è Torino. Torino è Fiat. Dal 1899 il legame che unisce il capoluogo piemontese e la casa automobilistica è rimasto invariato. Nonostante il marchio Fiat abbia conquistato da anni il mercato internazionale è a Torino che la sua identità aziendale – e soprattutto quella umana – è nata.

Basta nominare qualche edificio torinese per ripercorrere le pietre miliari della storia Fiat: è nel Palazzo Cacherano di Bricherasio (Via Giuseppe Luigi Lagrange 20) che i soci fondatori firmarono la nascita dell’allora F.I.A.T., acronimo di Fabbrica Italiana Automobili Torino.
Il Lingotto (situato tra Via Nizza e Via Ermanno Fenoglietti) fu lo stabilimento scelto da Giovanni Agnelli per l’installazione della prima fabbrica, inaugurata nel maggio 1923. In seguito ad un incredibile aumento della produzione, la Fiat viene spostata nell’immenso stabilimento Mirafiori (in Corso Giovanni Agnelli 200, ora chiamato Stellantis Europa S.P.A. Automobilies), inaugurato nel 1939 durante il regime fascista.

Ad oggi, il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, uno dei più antichi al mondo nel suo genere, ospita numerosissimi modelli, cimeli e materiale audiovisivo di case automobilistiche italiane ma anche internazionali. Si è conclusa da pochissimo la mostra temporanea 125 VOLTE FIAT. La modernità attraverso l’immaginario FIAT che ha ripercorso in modo completo ed innovativo la storia dell’iconico marchio italiano. Nel corso della mostra sono stati organizzati dei tal nei quali sono intervenuti esperti e docenti che hanno discusso il ruolo della Fiat in particolare nel mondo dell’audiovisivo e della comunicazione. Abbiamo avuto il piacere di parlare con Silvio Alovisio, docente di cinema e comunicazione audiovisiva dell’Università di Torino, ospite dell’incontro “La Fiat nel Cinema” (125 talks #4 – Fiat nel Cinema) insieme a Maurizio Cilli – architetto e artista, moderati da Giuliano Sergio – storico dell’arte e curatore della mostra.

B: Durante il suo intervento al MAUTO sono stati proiettati alcuni filmati d’archivio realizzati dalla Fiat nella seconda metà del ‘900 nei quali si possono osservare i processi produttivi della fabbrica e i soggetti che la vivono. A cosa servivano questi materiali e che Fiat ci raccontano oggi?

A: Sin da quando comincia a interessarsi al cinema in modo attivo, la Fiat adotta una strategia ad ampio spettro per quanto riguarda la funzione delle sue produzioni. Quasi mai i suoi filmati hanno un solo obiettivo. Si tratta di una strategia multifunzionale che punta a diversi tipi di target. Fatta questa premessa, possiamo identificare la celebrazione della fabbrica, anche dal punto di vista estetico, come obiettivo principale. Guardando i primi filmati della Fiat all’interno della fabbrica, notiamo una tendenza all’uso del movimento di macchina, della panoramica, del carrello, del montaggio. Tutto ciò si nota in particolare nel film di Mario Gromo su Mirafiori (I nuovi stabilimenti Fiat Mirafiori (Mario Gromo, 1941). Il regista e critico dimostra di conoscere molto bene il montaggio della scuola sovietica degli anni ‘20, quindi rapido e concettualmente produttivo. Si tratta di un uso dei codici specifici del linguaggio per creare una estetizzazione dei processi di produzione. C’era quindi anche un elemento di promozione pubblica.

Frame tratti da I nuovi stabilimenti Fiat Mirafiori

Uno dei film più importanti prodotto dalla Fiat è Terra Mare Cielo -Velocità (Fiat, 1937) volto a celebrare la potenza pervasiva della casa di automobili, che non si arresta di fronte a nessuna dimensione. Il cinema si mette al servizio di questa celebrazione, utilizzando anche tecniche di propaganda dei regimi totalitari.

Finora abbiamo parlato di estetizzazione. Passiamo al secondo obiettivo, la formazione.

Il cinema viene utilizzato dalla Fiat per insegnare ai nuovi arrivati come si sviluppa un processo produttivo. Non solo: a partire dagli anni ‘60/’70, l’attenzione della Fiat si allarga dal processo produttivo ai soggetti del processo, ossia i lavoratori. Gli operai non sono più solo le comparse nei film macchina-centrici. La Fiat allarga la prospettiva, anche in conseguenza a un crescente movimento di autocoscienza dei lavoratori, che iniziano a riorganizzarsi sul piano sindacale.

Si ricorda anche una forte migrazione dal Sud. È per questa ragione che la casa dell’automobile modifica la sua linea narrativa e realizza film come Quel primo giorno in fabbrica (Sivio Maestranzi, 1972), una sorta di vademecum per il neoassunto Fiat. Questo film fu considerato talmente autentico e verosimile che la Fiat decise di non usarlo più come strumento di formazione in quanto aveva un effetto opposto a quello desiderato, aumentando l’angoscia di chi, in fabbrica, non ci era ancora entrato.

Passiamo alla terza ultima funzione, quella pubblicitaria.

Le due grandi categorie dei film Fiat sono quelle di prodotto e di produzione. Nel primo caso, non devono essere necessariamente legati alla fabbrica. Il veicolo può essere il punto finale di un racconto che comincia dal processo produttivo, come si vede ad esempio in Sotto i tuoi occhi (1931). Nel filmato si vede una macchina che esce dalla fabbrica fresca di produzione pronta per essere guidata.

Ci sono invece dei film nei quali si pubblicizza solo ed esclusivamente il prodotto, ad esempio i film di spedizione. Per mostrare l’efficienza di un suo autoveicolo la Fiat finge che esso possa compiere imprese intercontinentali, che nella realtà non riuscirebbe mai ad affrontare.

Mano a mano che la società cambia, anche la Fiat cerca di stare al passo con questo spirito del tempo. Ad esempio, quando le donne diventano consumatrici autonome, la Fiat cerca di conquistarsi la sua fetta di mercato femminile.

B: A tal proposito, le donne iniziano a comparire sempre di più nei film e negli spot Fiat. Anche nel cinema aumentano donne al volante: basta pensare ad Anna Magnani in L’Automobile (1971, regia Alfredo Giannetti),alla guida di una Fiat. Tali prodotti audiovisivi riflettono una graduale emancipazione o sono mera strategia di vendita?


Frame da L’Automobile

A: La Fiat è sicuramente intelligente nell’intercettare i cambiamenti della società, che vengono negoziate e disciplinate in funzione di una promozione commerciale. Il cinema della Fiat rispecchia con tutti i suoi limiti e le sue contraddizioni i mutamenti di 100 anni di storia italiana.

Non c’è dubbio che l’emancipazione femminile sia un processo che ha offerto molti benefici al capitalismo, in quanto la donna inizia a comprare autonomamente e diventa forza lavoro. Un esempio di questa tendenza nella comunicazione pubblicitaria della Fiat si nota già nel film Sotto i tuoi occhi già citato nel quale l’attrice esclama “voglio guidare io!” mentre prende il posto al volante al fidanzato. Allo stesso tempo, però, vengono realizzati spot opposti, che frenano la tendenza di emancipazione e si appoggiano a un fine prettamente commerciale, proponendo l’identificazione oggettistica tra donna e macchina. Lo si può vedere esplicitamente in quello del 1961 con Vittorio Gassman e Ilaria Occhini. (https://www.youtube.com/watch?v=OYqPkJgfbkU)

B: Parliamo ora di CineFiat, la casa di produzione cinematografica e televisiva nata nel 1952 e finalizzata alla realizzazione di prodotti audiovisivi targati Fiat.

Torino è la città che ha dato alla luce la Fiat, ed è chiaramente onnipresente nei film realizzati dall’azienda. Che rappresentazione se ne evince osservando l’evoluzione del rapporto tra Fiat e Torino?

A: Innanzitutto è fondamentale sottolineare che CineFiat è una realtà multi produttiva, che comprende iniziative sia amatoriali che professionali. Sicuramente l’immagine che Fiat voleva trasmettere è l’equazione virtuosa tra l’azienda e la città, una sorta di company town. Immagine che, tuttavia, non era così perfetta. La Fiat stessa non la percepisce più verosimile, anche a fronte della crescente conflittualità tra le classi sociali. Per questo, da un lato, CineFiat sposta le sue riprese fuori dal torinese, dall’altro, gli operai iniziano a raccontare la vita nella fabbrica dal loro punto di vista, culminando con la protesta dei 35 giorni del 1980.

B: Le macchine Fiat sono state comparse silenziose di innumerevoli film italiani e internazionali, portando sul grande schermo l’italianità per eccellenza e diventando un marchio immediatamente riconoscibile. Quanto ha contribuito il cinema nel consolidare la Fiat come ambassador del made in Italy?

A: Il cinema sicuramente ha avuto un ruolo di rilievo, soprattutto nei film in cui le macchine compaiono in vari contesti narrativi, in una sequenza o in paesaggio importante. C’è una presenza incredibilmente elevata non soltanto nel cinema italiano ma anche in quello internazionale, e questo vale soprattutto per la 500, ossia il modello che ha consentito maggiormente alla Fiat di diffondere il suo marchio. Italia e automobile è sempre stato un collegamento immediato nell’immaginario collettivo, anche del lusso, basta pensare a quante volte nei film compaiono una Lamborghini o una Ferrari. Una curiosità interessante è che le prime macchine Fiat non compaiono in film italiani, bensì in pellicole americane, già negli anni ‘10. Questo la dice lunga su come la Fiat puntasse fin da subito a mercati esteri, ad esempi quello americano, nonostante avessero una concezione di macchina molto diversa rispetto ad una Fiat 500.

B: Il passato non lascia dubbi sulla riuscita della collaborazione tra Fiat e cinema. Questo legame è ancora così forte oggi? O forse si presta una maggiore attenzione all’aspetto prettamente pubblicitario?

A: Sicuramente c’è una minore presenza della Fiat del cinema contemporaneo. Se negli anni ‘70 la Fiat non aveva neanche bisogno di pubblicizzarsi in quanto bastava inquadrare una via per notare l’iconico marchio su un’automobile, ora il mercato in Italia è molto più complesso. Anche per questo motivo Stellantis si concentra su strategie di marketing di livello internazionale, con un target obiettivo più mirato e video promozionali al passo con i tempi. Si ricordano ad esempio gli spot che vedono al volante celebrità come Leonardo Di Caprio e Jennifer Lopez.

B: L’ultima domanda non riguarda la Fiat, bensì un progetto da lei seguito volto alla riscoperta delle location del cinema muto. Nel corso di questa ricerca avete riconosciuto luoghi e spazi torinesi o comunque piemontesi?

A: Certo, abbiamo riscoperto tante zone di Torino che non si sapeva fossero state delle location, così come si è riscoperta una Torino che non c’è più e che il cinema muto ha invece documentato. Anche fuori città abbiamo fatto scoperte interessanti: ad esempio, Maciste in vacanza (1921, regia di Luigi Romano Borgnetto) – il cui protagonista si innamora della macchina, che chiama moglie – è girato in un castello che si è rivelato essere quello di Montaldo, mostrandolo com’era prima del restauro.

Poi abbiamo scoperto che a Trana sono stati girati moltissimi film, così come a Lanzo Torinese. La ricerca sta rivelando un Piemonte che non ci attendevamo e che continueremo a scoprire nei prossimi mesi di analisi.

Per chiunque fosse interessato a riscoprire la storia della Fiat attraverso il cinema e la televisione vi consigliamo due canali principali: il primo è Il Centro di Documentazione visitabile al MAUTO su appuntamento o online in seguito alla registrazione; il secondo è il canale Youtube Centro Storico Fiat, disponibile per tutti.

Beatrice Pezzella

L’Associazione Narconon promuove il “Torneo Calcistico ‘Io Dico No’”

Una partita tra ex Glorie del Calcio, personaggio radiotelevisivi e Amministratori Locali

Mercoledì 28 maggio, alle 11.30, presso il Consiglio Regionale di via Alfieri 15, a Torino, si è svolto nella sala delle Bandiere l’incontro di presentazione dell’iniziativa benefica “Torneo calcistico ‘Io Dico No’”, il cui incasso verrà devoluto alla Fondazione Tumori MSR Muscolo Scheletrici. Il torneo coinvolgerà 16 società calcistiche del torinese annata 2017. L’evento, promosso e curato da Forza Italia e Associazione Narconon Piemonte APS, prevede una partita di calcio presso il campo sportivo del Pozzomaina, in via Monte Ortigara 78, tra ex Glorie del Calcio e alcuni personaggi radiotelevisivi contro una rappresentanza di Amministratori Locali.

Nella giornata di sabato sarà presente anche l’ex calciatore della Juventus Michele Padovano, che testimonierà la sua esperienza riguardante la sua nota vicenda giudiziaria, raccontata anche nel libro di recente uscita intitolato “Tra la Champions e la Libertà”, edito da Cairo.

“L’Associazione Narconon si occupa della gestione e del recupero, in modo naturale, di persone vittime di dipendenza da alcool e droghe – ha dichiarato Natasha Benincasa, in rappresentanza dell’Associazione Narconon, che ha sede a Villafranca d’Asti, dove si trova anche la comunità omonima – Penso sia importante il ruolo della prevenzione a partire dalle scuole e dalle società sportive che lavorano con i ragazzi. Il nostro ruolo è quello di creare consapevolezza attorno a ciò che circonda l’uso delle sostanze e contrastare la falsa informazione a riguardo. Le persone devono avere una seconda opportunità, e per aiutarle a rialzarsi è doveroso approfondire la conoscenza di questi argomenti. Promuoveremo molti eventi come questo per sensibilizzare la società”.

“Grazie all’Associazione Narconon sono uscito da un periodo difficile – ha raccontato l’ex portiere del Torino Lys Gomis, intervenuto alla conferenza stampa – Sono stato dipendente da sostanze e l’Associazione mi ha aiutato a uscirne in modo naturale, facendo sì che io riprendessi in mano la mia vita. Credo che la comunicazione tramite lo sport sia diretta ed efficace, e per questo ho voluto mettermi in gioco personalmente. È drammatico pensare che l’84% dei giovani consumi alcool o droghe. Ci tengo a ringraziare Forza Italia per la sensibilità e l’organizzazione di questo importante evento mediatico, un’occasione per divertirsi, contribuire all’educazione, alle conoscenze dei giovani e fare della beneficenza in favore della Fondazione Tumori MSR Muscolo Scheletrici”.

Gian Giacomo Della Porta

Evelina Christillin nel Consiglio Generale di “Fondazione Passadore 1888”

A seguito delle nomine proposte dalla Banca, Socio Fondatore, si è insediato il nuovo Consiglio Generale della “Fondazione Passadore 1888” ente filantropico volto a sostenere, promuovere e svolgere iniziative nella tutela ambientale e del territorio, nella valorizzazione degli aspetti artistico-culturali, nell’utilità sociale e nel sostegno alla sanità e la solidarietà.

A seguito dell’ingresso dei due nuovi consiglieri Francesco Berti Riboli (imprenditore nell’ambito della sanità) ed Evelina Christillin (dirigente culturale, aziendale e sportiva), il Consiglio generale risulta così composto: Andreina Boero (Presidente), Federica Passadore (Vice Presidente), Francesco Berti Riboli, Matteo Bonelli, Evelina Christillin, Franco Lizza, Agostino Passadore, Marco Risso, Danco Singer, Alberto Sobrero. Il Segretario è Lucio Siboldi.

Il Comitato di gestione è stato confermato nella seguente composizione: Augusto Passadore, Francesco Passadore, Edoardo Fantino.

Confermato inoltre l’Avv. Francesco Illuzzi, Organo di Controllo.

La Fondazione è nata nel 2022 su iniziativa della Banca Passadore & C. come parte del più ampio percorso della Banca verso una sempre maggiore responsabilità sociale e rappresenta anche un punto di riferimento per tutti coloro che vogliano effettuare beneficenza rivolgendosi a una realtà affidabile e trasparente.

Nei primi tre anni di attività, la Fondazione ha sostenuto 121 progetti, deliberando interventi per circa 1.100.000 euro.

L’area che ha ricevuto il maggior stanziamento di risorse è stata quella del sostegno alla sanità e alla solidarietà con il 60% delle risorse destinate.

Antonio Filosa, un italiano Chief Executive Officer di Stellantis

Stellantis ha nominato Antonio Filosa  Chief Executive Officer del gruppo industriale. E’ stato votato all’unanimità, e sarà operativo dalla fine del mese di giugno. A Torino si spera che l’arrivo di un manager italiano alla guida del gruppo possa portare ricadute positive sull’automotive subalpino.  Carlos Tavares si era dimesso lo scorso 1° dicembre e oggi  Filosa è il nuovo  CEO, ufficialmente dal 23 giugno. Presto si terrà un’assemblea straordinaria degli azionisti per ratificare la nomina e inserire Filosa nel cda in veste di amministratore esecutivo.

LE REAZIONI

«La scelta di un manager italiano di grande esperienza alla guida del gruppo Stellantis rappresenta senz’altro una buona notizia, in un momento cruciale per il futuro dell’intero comparto e in particolare per la produzione in Italia.
La sua esperienza, competenza e profonda conoscenza del prodotto auto e del settore rappresentano una garanzia, e siamo fiduciosi che saprà interpretare con attenzione le sfide del mercato, valorizzando le eccellenze del nostro Paese.
L’auspicio è che questa nomina consolidi quel cambio di passo nella strategia industriale di Stellantis in Italia, e in particolare in Piemonte, con il rispetto degli impegni assunti dai vertici dell’azienda negli ultimi mesi e il rilancio della produzione a Mirafiori, e negli altri stabilimenti italiani, che per noi è l’assoluta priorità. Il Piemonte ha competenze, storia e professionalità uniche: chiediamo che vengano ascoltate e tradotte in scelte concrete a favore dell’occupazione, dell’innovazione e della competitività del nostro territorio. Su tutto ciò siamo disponibili ad aprire un confronto franco e serio con il nuovo ceo». Lo dichiarano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, il vicepresidente, Elena Chiorino, e l’assessore alle Attività Produttive, Andrea Tronzano, sulla nomina di Antonio Filosa nuovo amministratore delegato di Stellantis.

“Esprimo le più vive congratulazioni ad Antonio Filosa per la sua nomina a nuovo CEO di Stellantis. Un alto profilo, con una conoscenza profonda del settore, che auspichiamo possa contribuire a rilanciare stabilmente l’azienda affrontando con visione le prossime sfide dell’automotive” è il commento del presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Davide Nicco.

Stellantis – continua Nicco – non può non mantenere il proprio cuore operativo a Torino. Qui si sono scritte pagine fondamentali della storia dell’industria automobilistica mondiale. Qui si trovano competenze uniche, una filiera d’eccellenza e una cultura industriale che non possono in alcun modo essere disperse. Torino e il Piemonte sono parte integrante di questa storia e devono continuare ad esserlo”, conclude il presidente Nicco.

 “Auguro buon lavoro al nuovo CEO di Stellantis Antonio Filosa. Mi auguro che l’attenzione promessa per il Piemonte e per il torinese nei piani di rilancio dell’azienda siano al centro della sua attività e sia prioritario un confronto con i territori che da sempre sono orientati all’automotive e raccolgono eccellenze nel settore. In un momento di grande sofferenza, per le decisioni sui dazi, in un periodo di profonda sfida nella trasformazione sostenibile di tutto il comparto, come sempre poniamo al centro anche il futuro di tutta la filiera. Esistono eccellenze e sofferenze del territorio che sono prioritarie per noi e sulle quali vogliamo che il nuovo vertice aziendale si concentri in modo particolare” dichiara la Presidente del Gruppo Pd del Consiglio regionale Gianna Pentenero.

Bagni a Porta Nuova: “Così non va!”

Caro direttore, 

msento troppo frustrato della situazione dei bagni della stazione di Torino porta Nuova, è impossibile che tutti i locali della stazione sono tutti chiusi e ti invitano di andare al binario 19 dove per andare al bagno devi pagare €1,20: una cosa vergognosa. Ma la cosa peggiore: è possibile che tra tutti i passeggeri nessuno fa un reclamo, che siamo costretti ad andare solo a quei bagni lì, costretti a pagare salato.  C’è chi aspetta il treno un’ora e ha necessità di andare più volte in bagno ma così ci si mangia  mezzo stipendio!
Giuseppe Pignola

Resistere al tempo, conservare la memoria

SABATO 24 MAGGIO 2025, ORE 10

POLO DEL ‘900 – Auditorium

Piazzetta Franco Antonicelli – Torino

80 anni dopo – Verso un Museo regionale

Voci e luoghi della Resistenza piemontese

Con un intervento di Valentino CASTELLANI

 

I luoghi della Memoria e della Resistenza del Piemonte si raccontano al pubblico e offrono un contributo di idee e di proposte verso la realizzazione del Museo “regionale” della Resistenza.

Sabato 24 maggio, alle ore 10, l’Auditorium del Polo del ‘900 (piazzetta Franco Antonicelli), a Torino, ospiterà l’incontro «80 anni dopo – Verso un Museo regionale. RESISTERE AL TEMPO, CONSERVARE LA MEMORIA. Voci e luoghi della Resistenza piemontese», organizzato dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, dal Polo del ‘900 e dalla Rete tematica regionale della Guerra e della Resistenza.

Introdurrà i lavori Domenico Ravetti, vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione.

Seguirà la proiezione del cortometraggio vincitore della 43° edizione del “progetto Storia contemporanea” realizzato dagli studenti del Liceo Cavalieri di Verbania e dedicato alla figura della partigiana musicista e ministra della libera Repubblica dell’Ossola Gisella Floreanini.

Interverranno i rappresentanti di Alpette (Torino), Benedicta (Alessandria), Borgo San Dalmazzo (Cuneo), Colle del Lys (Torino), Cumiana (Torino), Ornavasso (Vco), Paraloup (Cuneo) Pozzol Groppo (Alessandria), Rocchetta Ligure (Alessandria), Verbania Fondotoce (Vco), Vesime e Vinchio (Asti).

È previsto un intervento di Valentino Castellani.

 

Dichiara Domenico Ravetti: «Per conoscere il Piemonte basta recarsi a visitare i tanti luoghi in cui si custodisce la memoria della lotta di Liberazione e dove si sono forgiati i principi della nostra Costituzione. Per questo crediamo nella necessità che il Museo Diffuso della Resistenza di Torino si trasformi in un “Museo del Piemonte”, venendo così a svolgere un ruolo di regia e di coordinamento. Un museo “regionale”, con protagonisti gli Istituti storici della Resistenza ma anche le Province e i Comuni, cosicché i nostri luoghi della Memoria possano essere potenziati dal punto di vista culturale e turistico (pensiamo ai sentieri partigiani e agli ecomusei), trovando anche il modo per meglio conservare e valorizzare archivi e raccolte private che in taluni casi rischiano di andare disperse. Abbinando l’anima multimediale e immateriale dell’attuale Museo Diffuso di Torino, con tutte le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, indispensabili per coinvolgere le generazioni più giovani, con l’anima materiale, che è quella che troviamo nei vari musei, case della Resistenza, memoriali e sacrali».