ilTorinese

L’isola del libro Speciale Truman Capote

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Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Geniale, omosessuale, narcisista, amante della notorietà, del lusso e del bel mondo… questo e tanto altro ancora è stato Truman Capote. La sua vita è una parabola affascinante. Partito dal disagio di una famiglia disfunzionale, sale gli scalini sociali, arriva alla vetta, e poi precipita per aver avuto l’ardire di svelare i segreti dei ricchi e potenti di Manhattan di cui si era circondato. Con quel gesto imperdonabile è come se avesse rivolto una pistola fumante contro la sua tempia; dopo raccoglie solo ostracismo e piomba nel dimenticatoio. Fine di un destino beffardo.

 

Truman Streckfus Persons (questo il suo vero nome) nasce a New Orleans il 30 settembre 1924.

La madre, Lillie Mae, è una bella adolescente orfana che vive in una piccola cittadina dell’Alabama; quando incontra il 25enne dalla parlantina brillante, Arch Persons, pensa di aver trovato la via d’uscita per scappare dalla sonnolenta e provinciale Monroeville.

Lui è un donnaiolo fanfarone e povero in canna; questa è l’amara scoperta di Lillie Mae subito dopo l’affrettato matrimonio. Dunque parte in salita la vita del piccolo Truman, la cui nascita è vissuta malissimo dalla madre che non si occuperà mai del figlio; lui la ricambierà con un profondo disprezzo per tutta la vita.

 

Dopo il divorzio dei genitori, quando Truman ha 6 anni, viene praticamente abbandonato e trascorre una desolata infanzia a casa di parenti a Monroeville. La madre ogni tanto compare e se lo trascina dietro, chiudendolo a chiave in squallide camere d’albergo, mentre incontra i suoi amanti. Invece del padre perderà le tracce fino a quando, diventato ricco e famoso, viene contattato dal genitore in cerca di soldi.

L’unica luce dei suoi primi anni è l’amicizia con la piccola vicina di casa, il geniale maschiaccio Harper Lee, che diventerà famosa e vincerà il premio Pulitzer con il romanzo “Il buio oltre la siepe” (1960). I due condividono fantasia e libri, diventano inseparabili e nell’opera di Harper il bambino Dill è ispirato proprio a Truman.

A scuola le cose non vanno meglio; è intelligente e dotato, ma viene sistematicamente deriso e isolato dai compagni per i suoi atteggiamenti effeminati. Legge moltissimo, sguinzaglia la fervida fantasia; emerge, vince tutti i premi letterari scolastici e, appena 12 enne, ha già accumulato un bagaglio culturale notevole.

Si trasferisce a New York quando la madre si risposa, e prende il cognome del patrigno, l’uomo d’affari cubano Joseph Capote. Ha 9 anni quando diventa Truman Garcia Capote: nuovo nome, indirizzo, e migliori prospettive di vita.

Giovane, colto e ambizioso, sogna di entrare nel mondo del giornalismo e inizia a lavorare partendo dal basso, come fattorino presso la rivista letteraria “New Yorker”. E’ l’avvio di una gavetta non sempre facilissima, fatta di piccoli passi, qualche scontro e collaborazioni varie. Un primo balzo lo compie pubblicando il racconto “Miriam” su una rivista femminile, ed è così che gli si aprono le porte dei salotti mondani della Grande Mela.

Frequenta personaggi della caratura di Jackie Kennedy, Andy Warhol, l’ereditiera Gloria Vanderbilt, i Chaplin…. e il suo carnet di amicizie altisonanti si arricchisce di giorno in giorno.

Il successo letterario arriva con “Colazione da Tiffany” e soprattutto con la più celebre delle sue opere, “A sangue freddo”, nel 1966. E’ la storia di un terribile fatto di cronaca che monopolizzò l’attenzione del pubblico americano. Lo spietato sterminio di un’intera famiglia compiuto da due giovani che saranno condannati a morte. Per 6 anni Truman compie ricerche a tappeto, incontra in carcere gli assassini, pubblica il suo esplosivo “romanzo verità”. Nasce così ufficialmente una stella, intorno alla quale ruota tutto il brillante mondo del jet set internazionale.

Si costruisce la fama di dandy intellettuale, abilissimo nel conquistare l’amicizia e le confidenze delle donne più in vista e desiderabili del mondo. Un’enclave di creature bellissime, raffinate, eleganti, ricche e famose che diventano “I suoi cigni”. Tra loro Babe Paley, Gloria Guiness, Slim Keith, C.Z. Guest, Pamela Harriman e Marella Agnelli.

Truman è al centro del glamour, milioni a palate, lusso, divertimento, viaggi, creatività e privilegi. Tutto precipita quando decide di raccontare -nero su bianco- segreti, confidenze, debolezze e buchi neri del bel mondo che conosce a fondo. Un boomerang che lo colpisce in pieno volto.

Abbandonato da chi l’aveva portato in cima alla vetta, il genio, tossicomane, alcolizzato e dichiaratamente omosessuale finisce per diventare preda di compagni che mirano solo al suo denaro. Truman si rifugia sempre più nei sonniferi e in una ricerca di pace chimica, sviluppa l’epilessia, il mix con alcolici e farmaci fa il resto.

Sempre più solo, muore per cirrosi epatica il 25 agosto 1984, a nemmeno 60 anni, mentre è ospite a Bel Air di una delle poche amiche che gli sono rimaste, Joanne Carson, moglie di Jonny Carson.

E’ lei che si occupa di tutto, rispettandone le ultime volontà. Truman Capote dispone che le sue ceneri siano divise e conservate su entrambe le coste che tanto aveva amato: una parte a Los Angeles e l’altra a New York.

 

 

Laurence Leamer “Capote’s women” -Garzanti- euro 20,00

 

Questo splendido libro tradotto da poco in italiano ci porta dritti nella vita di Truman Capote e in un intero mondo affascinante che non c’è più.

A queste pagine si ispira la serie tv “Capote vs the Swans” in arrivo su Disney + , che racconta la storia dello scrittore e dei suoi famosi cigni, le donne dell’alta società che furono sue amiche… e poi non più.

Babe Paley, Slim Keith, C.Z.Guest, Lee Radzwill, Gloria Guiness. Marella Agnelli e altre creature eleganti, bellissime, ricchissime e infelici sono le protagoniste dell’epoca narrata da Leamer.

Donne nate per essere ricche le cui vite vengono qui ripercorse, insieme al loro rapporto con Capote e alle confessioni che gli facevano.

Lui era il depositario dei loro segreti, pensieri, emozioni, pettegolezzi scabrosi, e questo libro fa rivivere tanti momenti del suo incredibile legame con le donne di cui finì per tradire la fiducia. Un ritratto a tutto tondo di una fase della vita di Truman Capote, che ci permette di capire meglio la sua vicenda umana.

 

 

Deborah Davis “Truman Capote e il party del secolo” -Accento- euro 18,00

Questo libro, della scrittrice e produttrice cinematografica Deborah Davis, ha al centro il leggendario ed esclusivo party in maschera che Truman Capote diede lunedì 28 novembre 1966, nella sala da ballo dell’hotel Plaza a New York.

Il Black and White Ball è lo spunto da cui parte per ripercorrere la vita dello scrittore, a partire da quando era bambino. Così in queste pagine afferriamo meglio gli anfratti del carattere, dei pensieri e del mondo di Capote.

Il libro si basa anche su alcuni reperti della vita di Capote conservati alla New York Library e ai “Truman Capote Papers”, tra i quali il quaderno sul quale per mesi lo scrittore annota, cancella e riscrive nomi, cognomi e recapiti delle persone da invitare al ballo del secolo, organizzato per l’amica Katharine (Kay) Graham, proprietaria del “Washington Post”.

Una rosa di celebrità accuratamente selezionate. 540 in tutto i nomi sulla lista, con indirizzi super blasonati nell’Upper East e West Side di New York, come dire l’Olimpo del glamour e della ricchezza.

Gli inviti, su carta bianca bordata di giallo e arancione, recitano semplicemente «Truman Capote chiede il piacere della sua compagnia a un ballo in bianco e nero”. Il dress code rigidissimo impone una maschera sul viso; l’unico a sottrarsi all’imperativo è Andy Warhol che decide di travestirsi da se stesso e, a volto scoperto, spicca come una mosca bianca nel composito parterre.

Gli scrittori sono in cima alla lista degli invitati, tra i più giovani c’è Philip Roth, poi una manciata di ragazze bellissime e di successo, tra le quali una splendida Candice Bergen e Benedetta Barzini “le belle”. Editori, registi, agenti, attori e attrici dal dirompente fascino hollywoodiano, nomi di punta del jet set, incluso Gianni Agnelli e i Brandolini, che però non si divertirono e commentarono «…è per questo che siamo venuti fino a qui?».

Comunque si parlò a lungo della festa che Capote aveva curato nei minimi particolari e concepito come una sorta di “tableau vivant”, che in parte avrebbe dovuto mettere in scena ipocrisie e grossolanità del bel mondo di allora.

 

Fondamentale il divario tra chi è dentro o fuori dalla lista; farne parte è l’imperativo per essere promosso allo status massimo e non finire nella lista nera delle nullità. Molti di quelli esclusi non si danno pace e arrivano a implorare e strisciare pur di essere inclusi tra gli invitati. Truman Capote è una sorta di Dio che decide chi merita e chi no il suo placet. E, per evitare che qualcuno potesse millantare di essere stato invitato ma avesse declinato per precedenti impegni presi, pubblicò la lista sul “New York Times”.

Fu un successo questo ballo così pubblicizzato? Leggere per sapere come andò…..

 

Libri di Truman Capote da riscoprire

Oltre ai famosissimi “A sangue freddo”, “Colazione daTiffany”, “Altre voci altre stanze” e altri titoli, vale la pena leggere:

 

Giardini nascosti” -Garzanti- euro 19,00

E’ una raccolta dei suoi reportage e articoli, le interviste a personaggi famosi, come Marylin Monroe e Marlon Brando. Un libro importante per conoscere più a fondo l’abilità di Capote.

Pezzi di bravura che partono dai ricordi della gioventù tutt’altro che facile perché isolato dai coetanei; a salvarlo fu la sua fervida immaginazione e un’ambizione divorante che gli faceva rincorrere un futuro migliore.

Sono inclusi anche i reportage dei suoi viaggi ai vari angoli del mondo. Spesso inviato dalle maggiori testate giornalistiche, finiva per produrre una mole tale di osservazioni, pensieri e stimoli, da cui nascevano anche dei libri.

Po ci sono le sue innumerevoli interviste dalle quali si evince quanto amasse stuzzicare soprattutto i divi hollywoodiani. Da Marlon Brando che raggiunse in Giappone e col quale parlò a lungo durante una notte interminabile in cui l’attore si confidò parecchio. Poi tra le altre quelle a Greta Garbo, Liz Taylor e Marylin Monroe.

 

 

Preghiere esaudite” -Garzanti- euro 14,00

In queste pagine Truman Capote riprende lo stile delle osservazioni e dei ritratti di persone famose incontrate nel corso dei suoi anni più gloriosi. Però non c’è più lo stupore iniziale del giovane che approda a New York pieno di sogni e ambizioni. Piuttosto il tono è quello di un cinico amareggiato che versa parole velenose e perpetua pettegolezzi, sempre ammantando le pagine con la sua scrittura di altissimo livello.

 

Una casa a Brooklyn Heights” -Garzanti- euro 5,90

In questo smilzo libriccino di appena 59 pagine, Capote ripercorre il periodo in cui visse a Brooklyn Heights; ospite di un amico che viveva in una villa di 28 stanze, soffitti altissimi, una veranda e un giardino.

L’esperienza risale a fine anni 50 e gli fece scoprire un quartiere per lui ricco di fascino e angoli unici.

 

L’inno di Mameli affidato agli studenti

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni
A Carcare dopo il  convegno di ieri, tenuto nei  locali della  scuola media,   su chi scrisse per  davvero l’Inno nazionale (Mameli o padre Cannata)  il Comune corre ai ripari e affida ad una borsa di studio offerta agli studenti dell’Università di Genova la ricerca relativa all’autore dell’inno nazionale. Il relatore unico  del convegno, l’ottuagenario e prestigioso  prof. Aldo Alessandro Mola di Torre San Giorgio,   accademico e senatore del regno,  non deve aver molto  convinto con la sua tesi, vecchia di trent’anni, su padre Cannata, lo scolopo  che sarebbe  stato il vero autore dei versi (per altro orribili) dell’inno musicato da Novar . Si tratta di una tesi  senza  reali prove,  fondata  sul pettegolezzo di paese, che non ha mai trovato riscontri e che offende la memoria di Mameli morto eroicamente  nella disperata difesa della Repubblica romana. L’esito della tesi esposta a Carcare ha portato il Comune  ad affidarsi a degli studenti. Un esito incredibile, anche se  forse abbastanza  prevedibile. Per evitare di infierire non riporto cosa mi disse il pro . Umberto Levra  ordinario di Storia del Risorgimento a Torino e presidente del Museo nazionale del Risorgimento  su quella tesi bizzarra.
La decisione del  Comune di Carcare rende  un po’ ridicolo il convegno organizzato dallo stesso Comune, anche perché un convegno con un solo relatore, sia pure del livello del Mola di Torre San Giorgio, è cosa davvero insolita se non unica.  Affidare agli studenti di accertare la verità appare una dolorosa  smentita al celebre, anziano Maestro che non meritava  un affronto così  duro il giorno stesso del convegno che avrebbe dovuto celebrarlo insieme all’amato padre scolopo. Questa è una storia incredibile di cui mai avrei voluto scrivere, che però merita di essere conosciuta per come la storia  oggi è a volte considerata. Le vulgate non muoiono mai purtroppo. Quelle di sinistra e quelle di destra. Meriterà comunque  leggere la ricerca affidata agli studenti di Genova. A volte affidarsi ai giovani risulta essere la scelta migliore.

Balbiano e le vigne urbane celebrate da Wine Enthusiast

Prestigioso riconoscimento internazionale per la rete delle vigne urbane fondata da Luca Balbiano

 Nel recente articolo pubblicato da Wine Enthusiast, uno dei più influenti periodici del settore vinicolo, viene celebrato il lavoro delle Cantine Balbiano e della Urban Vineyards Association (UVA) nella promozione dei vigneti urbani. L’articolo, frutto di un’intervista della giornalista Shana Clarke a Luca Balbiano, apre con la storia della rinascita della “Vigna della Regina” di Torino, sottolineandone l’importanza cruciale nella nascita e nello sviluppo di una rete internazionale che parte dal capoluogo piemontese per allargarsi a tutto il mondo.

Luca Balbiano, fondatore della Urban Vineyards Association e viticoltore di terza generazione alle Cantine Balbiano (Andezeno), ha guidato insieme a suo padre Francesco il progetto di recupero del vigneto urbano torinese, dimostrando come la viticoltura possa essere integrata nella vita urbana non solo per preservare ma anche per innovare. L’articolo di Wine Enthusiast celebra l’idea che i vigneti urbani possano contribuire significativamente alla vitalità economica e culturale delle città, promuovendo al contempo un turismo sostenibile.

Il riconoscimoento anticipa un altro momento iconico di questa grande avventura. Il prossimo giugno, infatti, si terrà presso le Cantine Balbiano una degustazione verticale delle prime dieci annate del Freisa di Chieri DOC “Vigna Villa della Regina”. Giornalisti, degustatori ed esperti avranno infatti l’opportunità unica di esplorare la storia e l’evoluzione di questo iconico vino urbano. L’elogio del lavoro della famiglia Balbiano nell’articolo di Wine Enthusiast non solo riconosce l’impatto nel campo della viticoltura urbana ma sottolinea anche l’importanza di questi straordinari spazi verdi nel tessuto delle molte città del mondo che le ospitano.

Un riconoscimento che pone Torino e la “sua” Freisa di Chieri DOC al centro dell’attenzione enologica internazionale.
Link all’articolo: https://www.wineenthusiast.com/culture/travel/the-urban-vineyards-project/

Traffico record per l’aeroporto di Torino grazie ai voli degli sciatori

Al superamento del record di traffico nel 2023 con oltre 4,5 milioni di passeggeri, si aggiunge il nuovo record:,i primi tre mesi del 2024 si chiudono con 1,1 milioni di passeggeri e una crescita dei passeggeri sui voli internazionali del 7,6%. Un risultato trainato dal traffico dei voli della neve e dal boom delle vacanze pasquali. Si tratta del miglior primo trimestre di sempre.

Nei primi tre mesi del 2024 i volumi di traffico sono stati di 1.114.448 passeggeri, in crescita del 3,7% sullo stesso periodo del 2023 (1.074.195 passeggeri).
Ciascuno dei  tre mesi – gennaio, febbraio e marzo – ha battuto i rispettivi record mensili dell’anno precedente: gennaio 2024, con oltre 363mila passeggeri, supera dello 0,5% il precedente record del gennaio 2023 (oltre 361mila passeggeri); febbraio 2024, con più di 351mila passeggeri, riporta un incremento del 4,5% sullo stesso mese 2023 (oltre 336mila passeggeri); marzo 2024 sfiora i 400mila passeggeri, riportando un aumento del 6,2% sullo stesso mese del 2023 (oltre 376mila passeggeri).

Nel primo trimestre 2024, il traffico internazionale è quello che ha trainato la crescita, riportando un incremento dei volumi pari al 7,6% arrivando a rappresentare il 60% del traffico totale: i passeggeri dei voli internazionali sono infatti passati da 620mila nel 2023 a oltre 667mila nel 2024.

Tale risultato è stato raggiunto anche grazie all’ottimo andamento del traffico neve registrato nella stagione invernale 2023/2024. Il numero di sciatori trasportati ha registrato un incremento del 9% rispetto alla stagione 2022/2023.

I voli per gli sciatori dal Nord Europa hanno riportato alcune novità di linea come Belfast, in Irlanda del Nord (collegata da Ryanair) e London Heathrow, in Gran Bretagna (collegata da British Airways), a cui va sommato il volo charter da East Midlands, sempre in Gran Bretagna; inoltre Air Baltic si è aggiunta su Vilnius, in Lituania (già servita da Ryanair).

Anche i flussi turistici legati alle vacanze pasquali hanno contribuito in maniera significativa al raggiungimento del record del trimestre: i flussi della settimana di Pasqua, dal Giovedì Santo al martedì, nel 2024 sono stati pari a più di 85mila passeggeri tra arrivi e partenze, in crescita del 7,9% sui dati registrati negli analoghi giorni di Pasqua 2023 (circa 80mila).

UniTo, seminario sulla Croce Rossa in Siria

Mercoledì 17 aprile, alle ore 13 presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Torino si tiene il seminario di cooperazione internazionale “Le attività della CroceRossa in Siria, a supporto della Mezzaluna Rossa Siriana” – un progetto in collaborazione con la Regione Piemonte. Compila il form https://bit.ly/workshop17aprile per aderire

La prof. 54 enne circuisce l’allieva 14 enne

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni
Non c’è più limite alla decenza e al buon senso. Una professoressa 54 enne circuisce una allieva 14 enne, corteggiandola con baci, chat, regali.
Questo è un segno del disfacimento morale della nostra società e la dimostrazione di una scuola che ha perso la sua stessa dignità dopo aver smarrito il suo ruolo educativo. Impazzire d’amore magari può capitare, ma a scuola non è lecito: ci sono regole da rispettare. I minorenni in particolare un docente deve rispettarli. Se poi l’amore è anche lesbico ancora di più perché si tenta di corrompere un minorenne portandolo  su strade non scelte dal minore. Un tempo questa si chiamava vita viziosa, mentre oggi viene considerata da molti cosa normalissima. L’edonismo eretto a sistema forse sarebbe  piaciuto  solo  alla  scrittrice  M u r g i a ,   le persone normali  non posseggono,  per fortuna  loro,  le  “qualità”  della   M u r g i a.  Neppure Pasolini giunse a tanto in modo così sfacciato. La prof. è  accusata  di atti sessuali a casa sua e anche nei cessi della scuola  con la 14 enne, non solo di avances  cretine fatte  di kiss e di regalini. La magistratura dovrà fare il suo corso, ma qui il problema è il libertinaggio da basso impero a cui siamo giunti. Il vizio eretto a regola di vita come derivato del totale  sfacelo  di ogni etica individuale e famigliare.  Ancora  una  volta  il  nichilismo  sessuale  alla  V a t t i m o  come  modello  di vita.

Dona il rene al marito che 5 mesi dopo il trapianto vince la medaglia d’oro di sci

Esiste la medaglia d’oro di sci, ma esiste anche una medaglia più importante, quella della generosità: una l’ha vinta lui, l’altra sua moglie. Tutto ciò è accaduto recentemente in occasione dei World Transplant Winter Games 2024, i Giochi Mondiali Invernali dei Trapiantati, organizzati a Bormio da ANED, dove si sono ritrovati da 22 Paesi, dall’Australia agli Stati Uniti, dal Canada alla Finlandia, oltre 200 atleti, trapiantati di organi e di midollo osseo e donatori viventi. Paolo, 49 anni, cinque mesi prima era in dialisi in una situazione ben lontana rispetto a quando era un giovane ingegnere edile, sportivo agonista di sci pieno di energie nella provincia di Cuneo. Quando è entrato in dialisi per una malattia renale che si portava dietro da tempo l’attesa della lista trapianto non si prospettava breve con pochi organi per tanti pazienti in lista d’attesa e questo, nonostante l’attività trapianto di rene a Torino sia ai massimi storici (nel 2023 effettuati 229 trapianti di rene all’ospedale Molinette, un numero mai raggiunto in Italia neanche lontanamente). Ma da tempo la signora Giulia aveva preso in pugno la situazione per cambiare in meglio il destino di suo marito e di tutta la famiglia: si era subito proposta per donargli un rene. Ed è stato scacco matto allo stato di malato. Dopo un attento periodo di analisi ed esami sia sul ricevente che sulla donatrice, giunge finalmente l’approvazione per il trapianto. La procedura avviene presso la Nefrologia Dialisi e Trapianti dell’ospedale Molinette (diretta dal professor Luigi Biancone, responsabile del Programma di Trapianto Rene). Qui viene eseguito un sofisticato trattamento preventivo di “desensibilizzazione” del ricevente, mirato a prepararlo per il trapianto, nonostante la differenza nel gruppo sanguigno rispetto alla donatrice. Questo aspetto evidenzia chiaramente l’elevato livello di competenza e le avanzate tecnologie disponibili presso il Centro delle Molinette. Dopo aver ottenuto il notevole risultato di rendere possibile il trapianto controgruppo, riducendo così il rischio di rigetto, si è immediatamente proceduto all’intervento chirurgico. Questo è stato eseguito dalle équipes di chirurghi vascolari ed urologi delle Molinette, guidate rispettivamente dal dottor Aldo Verri e dal professor Paolo Gontero. Durante l’intervento l’assistenza anestesiologica è stata garantitata dall’équipe del dottor Roberto Balagna. Successivamente il marito e la moglie sono stati ricoverati presso l’unità semintensiva della Nefrologia, gestita dall’équipe nefrologica del professor Biancone. L’intero ospedale ha contribuito al successo del trapianto, dalle attività dei laboratori alle numerose unità di sangue garantite dai donatori della Banca del sangue (diretta dal dottor Marco Lorenzi) ed ai servizi di radiologia. Mentre ci si aspettava che il trapianto avrebbe migliorato la loro salute, nessuno avrebbe mai immaginato che avrebbe avuto un effetto così straordinario. Dopo soli cinque mesi, il paziente ha partecipato e vinto due manches di slalom gigante, superando atleti austriaci e croati molto competitivi. Partecipare ad una competizione di questo genere richiede una vasta gamma di risorse: velocità, precisione nei movimenti, forza muscolare, resistenza e, non da ultimo, attenzione e concentrazione. Senza questi elementi, al massimo un concorrente potrebbe facilmente rallentare o fermarsi durante la gara. Tuttavia il paziente ha dimostrato di possedere tutte queste qualità in misura straordinaria. Ma non era questione di vincere o perdere una gara: partecipare era già una vittoria in partenza.  “La potenza del trapianto renale, soprattutto quando avviene da donatore vivente, continua a sorprenderci”, afferma il professor Biancone. “In breve tempo può cancellare anni di malattia e sofferenza, come dimostra chiaramente questa notizia. Tutto ciò è reso possibile dalla generosità dei donatori, la cui donazione può salvare numerose vite”.

Rock Jazz e dintorni a Torino. I Pinguini Tattici Nucleari e Sergio Caputo

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 


Martedì.
Franco Battiato viene ricordato alla scuola Holden con il progetto “Seven Springs” a cura di Simone Cristicchi e Amara. All’Inalpi Arena 4 “sold out” su 5 giorni per i Pinguini Tattici Nucleari.

Mercoledì. Al Blah Blah suonano gli Infected. Al Colosseo Sergio Caputo celebra “Un sabato italiano”. All’Hiroshima Mon Amour si esibisce Erlend  Oye.

Giovedì. Al Circolo della Musica di Rivoli sono di scena Le Tre Sorelle. Al Magazzino sul Po suona il trio Psychè. All’Hiroshima si esibisce la cover band Nouvelle Vague. Allo Spazio 211 sono di scena gli Stunt Pilots mentre al Blah Blah si esibisce la cantautrice Cristina Nico.

Venerdì. Per il festival “R-Esistere” a Druento suonano i Modena City Ramblers. All’Hiroshima si esibiscono i BNKR44. Al Kontiki “Music For Future” con ZYP, Libellule e Stefano Groppo, in conclusione dello “Sciopero per il clima” che si svolgerà a Torino al mattino a cura di Fridays for Future. Al Folk Club suona Beppe Gambetta. All’Imbarchino suonano gli Static Palm. Al circolo Mossetto si esibiscono Furio Di Castri, Gianni Denitto e Ruben Bellavia. Al Blah Blah sono di scena gli Extinction e i Darkhold. Al Comala si esibiscono Federico Sirianni ed Elisabetta Bosio. Allo Spazio 211 suonano I Segreti dall’Emilia.

Sabato. Al Peocio di Trofarello suona il gruppo del chitarrista Michael Lee Firkins. Partenza per il Torino Jazz Festival al Museo dell’Automobile con la CFM Big Band che  presenta un tributo a Duke Ellington.  Per “Lovers” al Massimo arriva Big Mama.  Allo Ziggy suonano i Darvaza. All’Hotel Hilton del Lingotto suona il quartetto della sassofonista Tia Fuller. Al Blah Blah I Fasti propongono il loro nuovo album.

Domenica. Per il TJF al circolo familiare Fioccardo suona il quartetto di Max Ionata mentre al Castello di Rivoli si esibisce Valentina Sturba. Al Magazzino sul Po suonano i Sabasaba mentre all’Imbarchino  si esibiscono i marsigliesi Catalogue.

Pier Luigi Fuggetta