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Inaugurazione di PIEDINY Il Nuovo Santuario del Benessere Pop

Inaugurazione di PIEDINY  Il Nuovo Santuario del Benessere Pop, Inclusivo e Genderless a Torino
Torino si prepara ad accogliere un nuovo spazio dove estetica, creatività e libertà d’espressione si fondono in un’unica esperienza: PIEDINY, il centro estetico e concept store nato dalla visione di Rosa Chemical e di sua madre, pronta a diventare la CEO e anima di questo progetto unico.
L’inaugurazione ufficiale si terrà domenica 9 novembre, dalle ore 18:00, in Via dei Quartieri 4A, nel cuore pulsante della città.
Un concept rivoluzionario
PIEDINY non è il classico centro estetico. È un luogo pop, colorato e irriverente, dove il benessere incontra l’arte e la cura di sé diventa un atto di identità. Pareti rosa shocking, dettagli visionari e un’atmosfera inclusiva e genderless fanno da cornice a un ambiente in cui tutti possono sentirsi liberi di esprimere sé stessi, senza etichette.
Gli ospiti dell’inaugurazione
L’evento vedrà la presenza di:
La madre di Rosa Chemical, CEO e mente creativa di PIEDINY
Rosa Chemical, co-fondatore e icona di libertà e stile
Pitta, 18K, Macello, Axell e numerosi altri ospiti speciali
Intrattenimento, musica e sorprese
L’atmosfera sarà scandita da un DJ set firmato da Camilla PNK, mentre i primi 50 ospiti avranno la possibilità esclusiva di ricevere un toothgem personalizzato da Beatrice Smile, celebre per le sue creazioni scintillanti.
Un evento imperdibile per la stampa, gli amanti del beauty e della cultura pop, che segna l’inizio di una nuova era del benessere a Torino aperta, ironica e senza confini di genere piedinyofficial@gmail.com

Enzo Grassano

Atp Finals aprono Casa Tennis e Casa Gusto: talk, incontri e degustazioni

Torino e il Piemonte sono pronti ad accogliere, per il quinto anno consecutivo, le Nitto ATP Finals, uno degli eventi sportivi più attesi e prestigiosi dell’anno.
Nel primo pomeriggio, in piazza Castello, si è tenuta l’inaugurazione di Casa Tennis e Casa Gusto.

Al taglio del nastro hanno partecipato il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, il sottosegretario della Regione Piemonte, Claudia Porchietto e il presidente della Camera di commercio di Torino, Massimiliano Cipolletta. Ospite speciale l’attrice Valeria Solarino, cresciuta a Torino e da sempre molto legata alla città, oltre che grande appassionata di tennis.

Da sabato 8 a domenica 16 novembre, gli spazi di Casa Tennis e Casa Gusto accoglieranno il pubblico con un fitto calendario di talk, incontri e degustazioni, un palinsesto curato da Città di Torino, Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino, con il supporto di Turismo Torino e Provincia e Visit Piemonte. 

CASA TENNIS
Sport. Cultura. Incontro. Tre parole sintetizzano l’anima di Casa Tennis, ospitata sotto la grande cupola geodetica allestita in piazza Castello. Qui lo sport diventa un linguaggio universale che va oltre il campo da gioco: campioni, atleti, artisti e protagonisti del mondo della cultura incontrano il pubblico attraverso talk, performance e testimonianze. Casa Tennis è aperta al pubblico dalle 15 alle 20.30, sabato e domenica dalle 11 alle 20.30.

Tutti gli appuntamenti sono gratuiti, con prenotazione obbligatoria sui siti di Turismo Torino e Provincia e Visit Piemonte.

La prima giornata di apertura, sabato 8 novembre, si preannuncia particolarmente ricca di ospiti e appuntamenti. Alle ore 11 proiezione de “L’altro Grande Torino”, documentario prodotto da TGR Piemonte in collaborazione con Cpto Rai Torino, con ospite a Casa Tennis Claudio Sala, capitano del Torino campione d’Italia 1976; alle 12.30 presentazione del libro di Mario Parodi “La racchetta antonelliana”; alle ore 15 presentazione de “La Telefonata”, il podcast prodotto da Fandango che riunisce Adriano Panatta e Paolo Bertolucci, la coppia più celebre del tennis azzurro, con ospiti in sala Adriano PanattaDomenico Procacci e Dario Cresto Dina. Alle ore 16.30 si terrà la cerimonia di premiazione della IV edizione del Premio di letteratura sportiva Gianni Mura; alle ore 18.30 incontro con Sarah Toscano, da promessa del tennis a giovane stella della musica italiana. A chiudere, alle ore 19.30, un incontro sul mondo dei podcast dedicati al tennis.

A condurre gli incontri di Casa Tennis saranno Chiara Icardi (SportMediaset, Radio TV Serie A) e Lorena Antonioni (inviata Mediaset, ex Donnavventura).

Tra i protagonisti degli altri incontri in programma: la stand up comedian Michela Giraud (martedì 11 novembre, ore 17.30); le stelle dell’atletica Antonella PalmisanoLeonardo Fabbri e Sveva Gerevini con il progetto Athleticon (domenica 9 novembre, ore 19.30); campioni come la nuotatrice Simona Quadarella (lunedì 10 novembre, ore 17.30), il judoca Fabio Basile, oro olimpico a Rio 2016 (martedì 11 novembre, ore 18.30), la calciatrice Barbara Bonansea e la pallavolista Alice Degradi, che racconteranno le loro storie di resilienza e passione sportiva (lunedì 10 novembre, ore 18.30). Momenti di spettacolo con il frontman degli Stato Sociale Lodo Guenzi (domenica 9 novembre, ore 12); Willie Peyote con Luca Ravenna (domenica 9 novembre, ore 18.30); lo showcase tra musica e racconto di Ruggero de I Timidi (giovedì 13 novembre, ore 20.30); l’inedito e sorprendente terzetto composto da N.A.I.P.Andrea Colamedici e Emanuela Cappello in un dialogo tra filosofia, comicità e musica (venerdì 14 novembre, ore 18.30) e performance tra sport e cucina con Joe Bastianich (sabato 15 novembre, ore 13.30) e lo chef del tennis Gordonlenni (venerdì 14 novembre, ore 19.30). Spazio anche a Sportiva-Mente, il podcast ideato dagli atleti olimpici Zazzeri e Restivo (mercoledì 12 novembre, ore 17.30), a incontri con gli ex campioni Fabio Aru (mercoledì 12 novembre, ore 18.30), Giorgio Rocca (domenica 16 novembre, ore 12) e Michele Padovano (domenica 16 novembre, ore 16.30). Infine, il Salone del Libro propone Fuoriclasse Live, con ospiti come Deborah Compagnoni (venerdì 14 Novembre, ore 16.30), e altri protagonisti dello sport, del giornalismo e della letteratura come Gerald MarzoratiGiuseppe PastoreFrancesco GunguiEmanuele AtturoSimone Conte e Daniele Manusia.

turismotorino.org – www.visitpiemonte.com

 

CASA GUSTO

Anche quest’anno l’Archivio di Stato di Torino, con ingresso da piazzetta Mollino, ospita Casa Gusto, lo spazio dedicato alle eccellenze del territorio torinese e piemontese, a cura di Camera di commercio di Torino e Regione Piemonte.

ATL regionali, Maestri del Gusto di Torino e provincia, Distretti del cibo, consorzi e produttori, vini Torino DOC, formaggi Torino Cheese, circuito dei ristoranti Mangébin, associazioni di categoria, mondo delle cooperative, ONAB, ONAV, ONAF, ONAS (Organizzazioni Nazionali Assaggiatori di birra, vino, formaggi, salumi): è ampia e numerosa la squadra in campo per presentare a Casa Gusto la migliore enogastronomia torinese e piemontese. Tra le proposte in programma: pasta artigianale e risotti, prodotti da forno e di gastronomia, tramezzini della tradizione, olio piemontese, carne di altissima qualità, prosciutto crudo, formaggio, miele, mele, pasticceria, gelato, cioccolato e gianduiotti, birra, grappe, vermouth e caffè.

Protagonisti anche i vini: l’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino propone infatti ogni giorno una ricca selezione di vini piemontesi, tra cui il vino dell’anno Alta Langa, e i vini del progetto Torino DOC.

In totale sfileranno in questi giorni a Casa Gusto più di 30 Maestri del Gusto di Torino e provincia (in presenza o con i propri prodotti), 40 i DOC e DOCG torinesi e piemontesi, oltre 30 realtà tra Associazioni di categoria, associazioni di produttori e gruppi di settore6 ATL6 Distretti del cibo e 7 Consorzi di tutela dei prodotti tipici. Casa Gusto è aperta al pubblico dalle 11.30 alle 20.00. Le degustazioni guidate hanno un costo simbolico di 5 euro, che verrà devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di Candiolo. Prenotazione obbligatoria sui siti di Turismo Torino e Provincia e Visit Piemonte. All’interno di Casa Gusto sono inoltre visitabili, con ingresso libero, due mostre dedicate al mondo del tennis. “You cannot be serious” a cura del Museo della Racchetta, presenta un viaggio tra parole e numeri che hanno fatto la storia del tennis; “Virtual Tennis – 67 anni di Videogames” è un’esposizione interattiva, curata dal Museo Piemontese dell’Informatica, che racconta come il tennis sia stato rappresentato e reinventato attraverso i videogiochi e l’immaginario tecnologico.

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VISITE GUIDATE 

La Camera di commercio di Torino, in collaborazione con Turismo Torino e Provincia, propone ogni giorno numerose visite guidate in italiano/ inglese in città e in provincia, con partenza da Casa Gusto (piazzetta Mollino). Prenotabili sui siti Turismo Torino e Provincia e Visit Piemonte, le visite guidate hanno un costo simbolico di 5 euro, interamente devoluto alla Fondazione Piemontese per la ricerca sul cancro di Candiolo.

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TORINO REGALA TORINO

In occasione delle Nitto ATP Finals dal 7 al 16 novembre Città di Torino, Camera di commercio e Turismo Torino e Provincia regalano la pocket Lonely Planet Torino in formato PDF. Per tutto il periodo, turisti e visitatori possono scaricare gratuitamente la guida per scoprire le tante anime del capoluogo piemontese, i luoghi della storia e gli spazi contemporanei, testimoni dei cambiamenti in atto. La guida in formato pdf è disponibile per il download gratuito su www.lonelyplanetitalia.it/speciale/torino – https://turismotorino.org/it/torino-regala-torino

 

Il killer di Collegno progettava la fuga

Dopo l’omicidio di Marco Veronese a Collegno, le indagini hanno rivelato che il presunto assassino, Michele Nicastri, non solo avrebbe pianificato l’agguato, ma stava anche preparando una possibile fuga. Subito dopo il delitto, avvenuto nella notte tra il 22 e il 23 ottobre, Nicastri si è allontanato rapidamente dal luogo dell’aggressione, riuscendo a far perdere le proprie tracce per alcune ore.

Le telecamere di sorveglianza e i tabulati telefonici hanno però permesso agli investigatori di ricostruire i suoi spostamenti. È emerso che l’uomo, rientrato a casa ferito a un braccio, avrebbe contattato un familiare per chiedere aiuto, segno che aveva già previsto un piano di rientro e di copertura. L’arma del delitto non è mai stata trovata, un altro elemento che fa pensare a una fuga organizzata e non improvvisata.

Secondo la Procura, Nicastri avrebbe dunque agito con freddezza, pianificando non solo l’omicidio ma anche le mosse successive per evitare la cattura. Le indagini proseguono per accertare se abbia avuto complici o contatti pronti a sostenerlo nella fuga.

Torino accoglie “Diina”: la Dinosaura della Pace su un tetto di Barriera di Milano

Sabato 8 novembre, ai Docks Dora, un essere preistorico alto nove metri inviterà a riflettere sulle guerre e su sestessi
Dalle 16 a mezzanotte si brinda alla Terra con i vini ancestrali di Fabio Gea, le birre acide del Tripel B, i thaj-arin e i korean burger di Atypique
Sonorizzazioni dal vivo Micromachines a cura di Kiffa&Rosbief e la musica sperimentale di Alea Societas
E dopo anni di silenzio, alle 21.30, torna a cantare Dj Pinzu, uno dei fondatori torinesi del rap in Italia

C’è una nuova creatura in città. È alta nove metri, veste un mantello di dodici e – dopo aver girato il mondo, da Parigi ad Amsterdam, da Losanna a Friburgo, alla Loira e alla Provenza – è pronta a svelarsi anche sotto la Mole. Si chiama Diina, ed è una Dinosaura della Pace. Verde, certo — ma quanto “green”? Gonfiabile come le illusioni ecologiche, riciclabile come le promesse elettorali, teneramente plastica come le bugie quotidiane. Eppure, quando sabato 8 novembre scenderà su un tetto di Barriera di MilanoDiina parlerà di Pace. Sì, perché sul suo mantello campeggia una preghiera scritta a mano dal vignaiolo e ceramista Fabio Gea, tradotta in 94 lingue, dalla più parlata al mondo — il cinese — fino al catalano, l’ultima. Ogni lingua vale uno. Ogni persona vale uno. La preghiera non si legge tutta d’un fiato. È un mantra collettivo, una poesia silenziosa che invita a chinarsi, osservare, cercare, forse capire. E per chi avrà la pazienza di guardare bene, in basso a destra — piccola, nera, quasi invisibile — troverà la chiusa più intima.

Il suo creatore, Fabio Gea è uno di quei personaggi che sembrano usciti da una favola dei fratelli Grimm o un libro mai scritto da Philip Dick ambientato nella natura selvaggia delle Langhe, ma camminano tra noi. Geologo, ceramista, vignaiolo, dopo aver fatto sognare mezza Europa con i suoi ovetti e le sue giare di porcellana vinaria, porta finalmente la sua Diinanella città natale.

Nessun social network, nessuna pubblicità, nessun additivo: solo vino, terra, mani, cuore.
Dai vigneti del bricco di Neive ai bacini d’acqua dove lascia fermentare i suoi vini come infusi cosmici, Fabio vive la materia come un atto di fede. E questa volta, prima di partecipare alla Fiera dei vini naturali Augusta al via dal 9 novembre, porta a Torino non solo le sue bottiglie ma un’installazione spirituale, un atto artistico, un rito collettivo. Diina” non è un giocattolo, né una trovata pubblicitaria. È un totem gonfiabile che ci restituisce, in forma leggera e ironica, il peso delle nostre contraddizioni. Perché è facile parlare di “green”, ma qui — tra birre acide e vini ancestrali — si brinda all’imperfezione umana, al dubbio, al tentativo.

Cosa succede ai Docks Dora

L’8 novembre ai Docks Dora sarà la data 0 di  una festa senza etichette (tranne quelle sulle bottiglie), con degustazioni delle birre acide del Tripel B, brindisi con i vini preistorici e rivoluzionari di Fabio Gea, assaggi di thaj-arin (anche in versione veg) e korean burger di Atypique (Milano). E poi musica e danze fino a tarda sera, con le sonorizzazioni dal vivo Micromachines  a cura di Kiffa&Rosbief e la musica sperimentale di Alea Societas. Alle 21.30, un grande ritorno: Dj Pinzu, uno dei fondatori torinesi del rap in Italia, riprende il microfono in mano dopo anni di silenzio.

A osservare, dall’alto, Diina, la Dinosaura della Pace, che si gonfierà davanti a tutti, come un grande respiro collettivo. Un evento per chi crede ancora che la Pace possa gonfiarsi, il vino possa parlare e una dinosaura possa ricordarci che la Terra non ci appartiene — siamo noi ad appartenere a lei. Un momento tra l’assurdo e il mistico, dove si brinda alla Terra, ci si prende in giro come specie, e si balla finché il vino e la birra reggono.

Sabato 8 novembre 2025 – Docks Dora, Torino
Dalle ore 16.00 alle 24
Ingresso libero | Degustazioni a prezzi popolari

Info 373.8891831 – 345.1745672

Solo tu sei la cura per me”

Music Tales, la rubrica musicale 
“Non so più quante volte ti ho cercato
Per quegli occhi, per quegli occhi che fanno da luna
Non so più quante notti ti ho aspettato
Per finire a ingoiare tutta la paura
Di rimanere sola
In questa stanza buia
Solo tu sei la cura per me”
“La cura per me” di Giorgia: quando il rispetto per la musica dovrebbe venire prima di tutto
Il talento di Giorgia è, da sempre, una certezza. La sua voce, la sua sensibilità interpretativa, la sua capacità di rendere ogni canzone un’esperienza emotiva: tutto in lei parla di arte e di misura. Può piacere o non piacere, ma, indiscutibilmente, pratica un bel canto.
Nella nuova versione, “La cura per me”, Giorgia ha deciso di affidarsi anche alla voce di Blanco. E qui, inevitabilmente, qualcosa si incrina. Sin dai primi secondi, la voce di Blanco appare grezza, ineducata, quasi stonata rispetto alla purezza e all’equilibrio del brano originale. Si ha l’impressione che quella magia di grazia e raccoglimento che Giorgia e gli autori  avevano costruito venga bruscamente interrotta.
Mi dispiace scriverlo, perché non è mai bello demolire il lavoro di un artista, e soprattutto perché riconosco a Blanco una sua personalità e un suo linguaggio musicale. Ma ci sono canzoni che non si possono, o meglio, non si dovrebbero,  cantare in qualsiasi modo. Ci sono brani che chiedono rispetto, che richiedono una preparazione vocale, un ascolto interiore e una misura espressiva che non tutti possono (o vogliono) avere.
E lo dico da persona che, in molte occasioni, ha trovato nelle cover delle vere e proprie rivelazioni: interpretazioni che riuscivano addirittura a superare l’originale, donandogli nuova vita, nuove sfumature, nuova anima. Ma non è questo il caso. Non per me.  Qui, più che una rilettura, sembra esserci una forzatura: un contrasto che non arricchisce, ma disturba, e non poco.
Forse Giorgia ha voluto offrire un’occasione a un giovane artista per mostrare la propria sensibilità. Oppure, paradossalmente, ha voluto mettere ancora più in luce la differenza tra il talento costruito con gli anni e quello ancora acerbo sostenuto in modo esagerato e stucchevole da un autotune che perde il suo ruolo originario.
In ogni caso, il risultato  mi lascia l’amaro in bocca.
“La cura per me”, in qualunque versione, resta un inno alla delicatezza e all’amore incondizionato. Ma certe opere, forse, andrebbero custodite così come sono, senza bisogno di “aggiornamenti” che rischiano solo di impoverirle.
“Il problema non sono le cose fatte male, ma piuttosto l’abitudine di accettare come ben fatto ciò che è stato fatto male.”
CHIARA DE CARLO
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Ecco a voi gli eventi da non perdere

Il IV novembre della sindaca Pro Pal 

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Pier Franco Quaglieni

Salvo i paesini, le città che rievocano una data storica si rivolgono  di norma ad uno storico o almeno ad un cultore della materia. Sono rari i sindaci che hanno la presunzione di fare anche l’orazione storica. Sono sindaci protagonisti, dall’ego un po’ dilatato che si avventurano su terreni in cui come minimo confondono la storia con la politica e magari anche la viabilità. Il caso di una sindaca proPal. del Sud mi è sembrato emblematico e davvero anomalo perché confondere Gaza con Vittorio Veneto e citare l’articolo 11 della Costituzione,  solo ovviamente nella prima parte, lasciando intendere un ripudio totale della guerra che non esiste nel testo dell’articolo,  è sintomo di malafede e ignoranza. Se poi la sindaca parla davanti a dei  bambini delle elementari commette un altro errore marchiano perché i bimbi delle elementari vanno rispettati e non frastornati con i soliti slogan. Avrebbe fatto meglio la sindaca ,che pare sia laureata in medicina, a tacere, lasciando spazio a chi tra i suoi assessori  avesse più cultura storica e più onestà  intellettuale. Applicare l’articolo 11 della Costituzione alla prima Guerra Mondiale è ridicolo, fuori dalla storia, del tutto anacronistico. Spero che quella sindaca  non faccia anche il chirurgo perché da lei non mi lascerei fare neppure la pedicure .

Poggio Sartori (Fdi): degrado in via Sacchi

Dura denuncia di Grazia Poggio Sartori a Torino, nel periodo delle ATP Finals.

“Mentre Torino vive una stagione unica come capitale italiana del tennis, i turisti degli hotel devono fare lo slalom tra tende e coperte di persone che stazionano sui marciapiedi”.

Le proprietarie dell’Hotel Lancaster di Corso Filippo Turati si sono rivolte al consigliere Grazia Poggio Sartori per segnalare il disagio dei clienti, in arrivo dall’antistante stazione di Porta Nuova, che si vedono costretti con le loro valigie a evitare tende, coperte, materassi, passeggini rotti, cuscini, cestini del supermercato e la conseguente sporcizia che occupano i portici di Via Sacchi.

“È il paradosso di questa città che, se da un lato investe molto per gli eventi, dall’altro lascia il degrado crescere indisturbato nelle zone centrali. L’amministrazione di sinistra sui problemi veri ossia sicurezza, abbandono e decoro sparisce completamente”.

“Non si può pensare di attrarre turismo se poi le persone si trovano davanti a situazioni di questo tipo – conclude Grazia Poggio Sartori – è una questione di dignità, sia per chi vive in strada sia per chi viene a visitare la nostra città”.

Mara Martellotta

Alle origini del tennis: racchette e giochi di corte

 

L’esposizione organizzata dai Musei Reali in collaborazione con l’Archivio di Stato di Torino, in occasione delle Nitto ATP Finals 2025, presenta tre opere che analizzano da un punto di vista storico, artistico e culturale uno degli sport più apprezzati e praticati a livello globale e documenta come l’antenato del gioco del tennis appartenesse alla vita di corte e fosse praticato con entusiasmo anche dai duchi di Savoia.

 

Per l’occasione, lunedì 10 novembre 2025 dalle ore 15 alle ore 16, a Casa Tennis in Piazza Castello a Torino si terrà l’incontro Alle origini del tennis: racchette e giochi di corte, un viaggio nel tempo alla scoperta del tennis di ieri e di oggi.

In occasione della quinta edizione delle Nitto ATP Finalsi Musei Reali in collaborazione con l’Archivio di Stato di Torino presentano una mostra dossier dal titolo Alle origini del tennis: racchette e giochi di corte, che analizza da un punto di vista storico, artistico e culturale uno degli sport più apprezzati e praticati a livello globale.

 

La piccola ma preziosa esposizione, allestita da sabato 8 a martedì 18 novembre 2025 al secondo piano della Galleria Sabauda, propone tre opere legate alla storia e alla cultura della corte, che documentano come il gioco del tennis – o il suo antenato, il “jeu de paume” o “pallacorda” – appartenesse alla vita di corte e venisse praticato con entusiasmo anche dai duchi di Savoia.

“Gioco dei re e re dei giochi”, il tennis conosce una grande fortuna in Francia e nelle principali corti del Rinascimento italiano (Firenze, Milano, Ferrara, Mantova), tanto che già nel 1555 il filosofo Antonio Scaino scrive il primo Trattato del giuoco della palla con precisi riferimenti al “gioco della racchetta”.

Per questo motivo, il tennis rientra nell’educazione e negli svaghi dei principini sabaudi, come testimonia il disegno presente nel prezioso manoscritto cartaceo in prestito dall’Archivio di Stato contenente i ritratti dei conti e dei duchi di Savoia con le rispettive consorti, alternati agli avvenimenti più rilevanti della storia sabauda e accompagnati dai commenti poetici dello storiografo Filiberto Pingone (1525 – 1582). Su una delle pagine esposte, il giovane principe Carlo Giovanni Amedeo (1488 -1496), all’età di sei anni, stringe un uccellino legato con un laccio, mentre accanto a lui sono raffigurate una racchetta e una pallina, chiaro riferimento ai passatempi infantili e all’educazione del principe. Nella pagina accanto, da un baule dotato di ruote, quasi una moderna cesta dei giochi, spuntano una fionda, un cavalluccio, una trottola, un corno, un tamburello e una girandola, pronti per accompagnare il divertimento dei giovani rampolli della corte.

 

Allo stesso tema fa riferimento il doppio ritratto della Galleria Sabauda in cui i due figli maggiori di Vittorio Amedeo I e Cristina di Francia sono effigiati con i loro giochi preferiti: il piccolo Carlo Emanuele, futuro duca, di due anni, trattiene tra le dita un piccolo volatile legato con un sottile cordino mentre il maggiore, Francesco Giacinto di quattro anni, guarda lo spettatore tenendo in mano una palla e una racchetta.

Di fronte a questa tela è esposto un raffinato dipinto di soggetto allegorico della Galleria Sabauda, eseguito dal pittore fiammingo Jan Brueghel il Giovane: attraverso il caotico accumulo di oggetti in primo piano che rimandano alla musica, al gioco, all’arte, alla scienza, alla guerra e ai piaceri dei sensi, il pittore mette in mostra un vero e proprio inventario delle passioni e delle tentazioni umane: al centro della composizione sono rappresentate due racchette e tre palline che contribuiscono, insieme agli altri elementi, a evocare simbolicamente la vanità delle ricchezze terrene.

 

Per approfondire i temi culturali e storici proposti dall’esposizione, lunedì 10 novembre 2025 dalle ore 15 alle ore 16 a Casa Tennis, in Piazza Castello a Torino, si terrà l’incontro Alle origini del tennis: racchette e giochi di corte. Nel corso dell’appuntamento, parte del programma di Live tennis, Love Torino & Piemonte, Paola D’Agostino, Direttrice dei Musei Reali, Annamaria Bava, Responsabile delle Collezioni d’arte e di archeologia dei Musei Reali, Stefano Benedetto, Direttore dell’Archivio di Stato di Torino e Alessandro Tosi, Direttore del Museo della Grafica e docente di Storia dell’Arte Moderna all’Università di Pisa, accompagneranno gli spettatori in un viaggio nel tempo alla scoperta del tennis di ieri e di oggi, concentrandosi sulle origini di questo sport, nato come elegante passatempo nelle corti europee.

 

Live tennis, Love Torino & Piemonte propone, inoltre, a Casa Tennis, venerdì 14 novembre 2025, alle ore 17.30, l’incontro Il “divino” Guido Reni nelle collezioni sabaude e sugli altari del Piemonteper scoprire la modernità del “divino” Guido Reni, maestro della pittura seicentesca amato dalla corte sabauda e protagonista della mostra in corso ai Musei Reali (Galleria Sabauda, secondo piano), visitabile fino al 18 gennaio 2026. Le curatrici Annamaria Bava e Sofia Villano racconteranno la vita e l’arte del pittore emiliano in occasione dei 450 anni dalla sua nascita, attraverso le oltre venti opere esposte tra dipinti, disegni e incisioni. Tra i capolavori, la pala dell’Assunzione della Vergine, riscoperta ad Abbadia Alpina di Pinerolo e restaurata per l’occasione, accanto a tele provenienti da collezioni piemontesi e dal Musée des Augustins di Tolosa. Un viaggio tra devozione e bellezza, classicismo e luce, per riscoprire l’armonia perfetta del “divino Guido” come già era chiamato dai suoi contemporanei.

 

La visita alle due mostre dossier è compresa nel biglietto di ingresso ai Musei Reali. I possessori del biglietto delle partite Nitto ATP Finals potranno accedere ai Musei Reali di Torino con tariffa scontata a 10 euro, a fronte dell’acquisto di un biglietto intero di accesso al museo per l’accompagnatore (formula 1 intero + 1 ridotto).

 

 

ALLE ORIGINI DEL TENNIS: RACCHETTE E GIOCHI DI CORTE

Torino, Musei Reali | Galleria Sabauda, secondo piano

(Piazzetta Reale, 1)

8-18 novembre 2025

Orari:

Dal giovedì al martedì, 9-19 (la biglietteria chiude alle ore 18)

Chiuso il mercoledì

 

Ingresso alla Galleria Sabauda compreso nel biglietto dei Musei Reali

Intero € 15,00; Ridotto: € 2,00 (ragazzi di età dai 18 ai 25 anni)

 

Prenotazione obbligatoria per gli incontri a Casa Tennis, con ingresso gratuito:

https://turismotorino.org/it/visita/eventi/appuntamenti/alle-origini-del-tennis-racchette-e-giochi-di-corte

 

https://turismotorino.org/it/visita/eventi/appuntamenti/il-divino-guido-reni-nelle-collezioni-sabaude-e-sugli-altari-del-piemonte

 

 

Nella foto Jan Brueghel il Giovane, La vanità della vita umana,1631, olio su tavola, 64 x 106 cm, Torino, Musei Reali – Galleria Sabauda

 

 

L’eccellenza è una scelta: Sinner e Lavazza insieme fino al 2030

Lavazza è orgogliosa di annunciare il rinnovo della partnership con il tennista Jannik Sinner, Brand Ambassador dell’azienda dal 2019. Il nuovo accordo di lungo termine estende la collaborazione fino al 2030, consolidando un legame che va oltre il campo da gioco. Lavazza è stata tra i primi brand al mondo a credere nel suo talento, quando, ancora diciottenne, era al 140⁰ posto della classifica ATP. Da allora il cammino insieme è stato straordinario: dalla partecipazione e vittoria alle ATP Next Gen Finals di Milano, nel 2019, fino agli storici trionfi nei tornei del Grande Slam e alle Nitto ATP Finals, di cui Lavazza è Platinum Partner. Il culmine è arrivato con il raggiungimento del primo posto nelle classifiche nel ranking mondiale ATP, traguardo che evidenzia il talento di un atleta che ha saputo conquistare il cuore di moltissimi fan in tutto il mondo. Questa partnership rappresenta un esempio virtuoso di come il sostegno continuativo e autentico possa contribuire alla crescita reciproca.

Lavazza e Sinner condividono valori comuni: passione, eccellenza e dedizione.

“Siamo entusiasti di rinnovare la nostra partnership con Jannik fino al 2030 – dichiara Giuseppe Lavazza, Presidente del Gruppo Lavazza – abbiamo creduto in lui fin dall’inizio, quando il suo talento era solo una promessa. Vederlo oggi al vertice del tennis mondiale ci riempie di orgoglio e conferma la forza di una visione lungimirante. È molto più di un Brand Ambassador, ma parte della nostra famiglia “.

“Ha generato un valore aggiunto significativo non solo in termini di visibilità, ma anche di legame affettivo – dichiara Marco Lavazza, Vicepresidente del Gruppo Lavazza – il rapporto con Jannik è cresciuto e si è evoluto nel tempo, diventando un simbolo della nostra presenza all’interno del mondo del tennis e nei principali tornei internazionali. La dimostrazione di come una partnership autentica possa rafforzare l’identità di un brand e la sua connessione con il pubblico”.

“Lavazza per me non è solo un partner straordinario –  dichiara Jannik Sinner – ma una famiglia. Mi hanno sostenuto fin dall’inizio del mio percorso, e questo per me ha un valore speciale. Nel tempo il nostro legame si è rafforzato in modo naturale, fondato su fiducia, rispetto e valori condivisi. Sono orgoglioso di rappresentare un’eccellenza come Lavazza nel mondo, ma soprattutto riconoscente per il rapporto umano autentico che ci unisce”.

Gian Giacomo Della Porta

Esplosione in un edificio a Rivarolo: un ferito grave

Vwero le 7 di questa mattina  in via Farina 13 a Rivarolo Canavese, dc’è stata un’esplosione in un edificio residenziale di quattro piani. Lo scoppio, per cause da accertare ha provocato un ferito grave e uno in modo lieve.  Si tratta della coppia di anziani che abita all’interno dell’appartamento dove è avvenuta l’esplosione.