ilTorinese

Da Vito Marcantonio a Zohran Mamdani

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PAROLE ROSSE di Roberto Placido

Mi manda Vito, mi manda Marcantonio

Leonard Coviello, sociologo-educatore Vito Marcantonio

Harlem Italia, Renato Cantore, Rubettino

(Venerdì 19 maggio 2023)

Zohran Mamdani eletto sindaco di New York nel nome di Vito Marcantonio

Nel maggio di due anni fa fui invitato, da Renato Cantore, ex direttore del TG3 Basilicata, al Salone del Libro per presentare il suo libro “Harlem Italia” editore Rubettino.  Leggendo il libro scoprii la storia  di due uomini  straordinari, Leonard Coviello, nato a fine ‘800 ad Avigliano (Potenza), cresciuto e naturalizzato in America e Vito Marcantonio, nato a New York da genitori di Picerno  (Potenza). Legati dalle comuni origini lucane, cresciuti nello stesso quartiere, East Harlem dove viveva la più numerosa e identitaria comunità di italo-americani di New York. Una comunità forte, dignitosa, gelosa della propria identità ma aperta al confronto  con altri popoli e altre culture,  guidata da leader illuminati e visionari. .Contrariamente a tanti italiani di successo  Leonard Coviello, storpiato dall’anagrafe statunitense in Covello, grande pedagogo  ed educatore di fama internazionale e Vito Marcantonio, avvocato e uomo politico, pur avendone la possibilità decisero di non lasciare  mai il ghetto dei migranti, di condividerne la vita e le speranze.

Il loro “sogno americano” non era quello di salvarsi da soli, ma di crescere insieme  alla comunità, verso importanti conquiste : il riconoscimento della lingua italiana, la scuola di comunità, alloggi dignitosi, i diritti di cittadinanza, una rete di protezione sociale, condizioni migliori di vita e di lavoro,  Un’amicizia per tutta la vita, due destini indissolubilmente legati a quello del popolo di Harlem , dove i  “lazzaroni indesiderabili” provarono e riuscirono a diventare  buoni cittadini americani senza rinnegare la propria identità I due amici, Coviello e Marcantonio scelsero di impegnarsi, vivere e lottare vivendo e condividendo con la gente del loro quartiere. Questa in sintesi la trama del libro, emozionante nel ripercorrere, la vita, i sacrifici, le umiliazioni di un’intera comunità e la loro lotta per il riscatto.  Non avrei mai immaginato, due anni dopo,  che la storia, esemplare, di Vito Marcantonio sarebbe diventata, attuale e, addirittura, il riferimento politico ed ideale del nuovo Sindaco di New York, Zohran Mamdani. Vito Marcantonio, fu il  braccio destro del più grande Sindaco di New York Fiorello La Guardia e ne prese il posto, essendo eletto, prendendo alla Camera dei Deputati, il Congresso americano. Per sette mandati. Per quattordici anni fu il rappresentante di East Harlem a Congresso. Candidato indipendente, lui faceva riferimento all’American Labour Party (socialista) e più precisamente alla corrente comunista, dei repubblicani ed in qualche caso dei democratici. Allora la cosa non era strana, specialmente per un personaggio “scomodo” per l’establishment politico. Per sconfiggerlo, come provano a fare di nuovo ora  inegli USA, modificarono i confini del collegio, unendo ad East Harlem un quartiere “borghese” con una forte presenza di cittadini di origine tedesca. Il tentativo fallì. Lui italo americano, votò contro il “piano Marshall” di aiuti americani all’Italia perché vedeva , come poi è stato ed è ancora, la sudditanza e la dipendenza  dell’Italia agli Stati Uniti. Sostenne l’indipendenza di Porto Rico, difendendo, come avvocato, il leader nazionalista portoricano Pedro Albizu Campos. Nel 1949 si candidò a Sindaco a Sindaco di New York per i laburisti ma non riuscì nell’impresa. Oltre i confini di Harlem era più difficile. L’anno successivo, dopo quattordici anni e sette legislature, fu sconfitto anche alle elezioni politiche per il seggio di East Harlem. Le cause furono due, la violentissima campagna mediatica che subì per essere stato l’unico parlamentare americano di tutti i tempi, fino ad i nostri tempi, a votare contro l’intervento americano in una guerra, nel caso quella di Corea (1950).

La seconda, mai successo nella storia statunitense, per sconfiggerlo , repubblicani e democratici presentarono un unico candidato. Finì 42,2$ a 57,8$ per James G. Donovan. Terminata la sua carriera politica Marcantonio continuò a vivere nel suo quartiere aiutando, italiani, portoricani, neri e chiunque ne avesse bisogno fino al 0 agosto 1954. Nel suo nome ed in suo ricordo, Zohran Mamdani, facendo riferimento al suo programma politico, da socialista come lui, con un’attenzione particolare ai poveri, ai problemi concreti e reali, ha chiuso la campagna elettorale, come si vede nel bellissimo video con il link https://www.instagram.com/reel/DQubDEtAbrL/, in strada, all’incrocio della Lexington Avenue con il Vito Marcantonio Lucky Corner. La vittoria di Mambani, candidato socialista indipendente su Andrew Cuomo, ex governatore dello Stato di New York. Parlamentare, ministro con Bill Clinton, figlio del potentissimo Mario Cuomo, sposata con una delle figlie di Robert Kennedy, appoggiato da tutto il Partito Democratico del quale è uno dei dirigenti di punta ha perso. Zohran Mamdani 51,2% , Andrew Cuomo  39,7%. E’ riuscito a realizzare il sogno di Vito Marcantonio, di diventare Sindaco in rappresentanza degli ultimi, dei più deboli. Nel video di chiusura della sua campagna elettorale ha detto praticamente : mi manda Vito, mi manda Marcantonio ed ha vinto. Ha dimostrato, al mondo intero che è possibile cambiare. Ha dimostrato che un trentaquattrenne  nato in Africa e di religione musulmana può battere l’establishment Una lezione ed una speranza per tutti e che può valere anche a Torino e sulla quale bisogna riflettere e studiare.

Torino, nuovo episodio di furti negli ospedali: devastati oltre cento armadietti al Sant’Anna

Il Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta denuncia un clima di insicurezza crescente per gli operatori sanitari.

Torino, 10 novembre 2025 – Non solo aggressioni e minacce durante i turni, ma ora anche furti e vandalismi negli spogliatoi del personale sanitario. L’ultimo episodio, avvenuto nel cambio turno tra la notte di domenica e la mattina di lunedì all’ospedale Sant’Anna di Torino, è uno dei più gravi degli ultimi mesi: oltre cento armadietti sono stati devastati nello spogliatoio situato al quinto piano della Clinica Universitaria, in un’area isolata e distante dai reparti.

Il furto è stato scoperto intorno alle 7 del mattino, quando il personale del turno di giorno ha raggiunto gli spogliatoi per prendere servizio e ha trovato le serrature divelte e gli effetti personali spariti.

«È inaccettabile – dichiara Claudio Delli Carri, segretario regionale del Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta –. Parliamo di professionisti che ogni giorno lavorano per garantire l’assistenza ai cittadini e che si ritrovano derubati persino mentre sono in servizio. È un ulteriore segnale di sfregio verso chi lavora nella sanità pubblica».

Il sindacato sottolinea che non si tratta di un caso isolato: episodi analoghi si sono verificati alle Molinette, al CTO e in diversi ambulatori, spesso anche in pieno giorno. I responsabili, veri e propri delinquenti, si muovono indisturbati all’interno delle strutture ospedaliere, approfittando delle aree meno presidiate e della carenza di sistemi di sorveglianza adeguati.

Secondo il Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta, la situazione è ormai insostenibile: «Non solo minacce e aggressioni da parte dei pazienti o dei familiari – prosegue Delli Carri – ma anche furti e atti vandalici che colpiscono chi, dopo un turno estenuante, trova i propri effetti personali rubati o distrutti. Alcuni addetti alle pulizie hanno persino subito minacce dirette da parte di chi si introduce negli ospedali armato di attrezzi per scassinare armadietti. È una questione di sicurezza reale e immediata».

Il sindacato chiede interventi urgenti alle direzioni aziendali e alla Regione Piemonte per potenziare i sistemi di videosorveglianza e garantire la sicurezza del personale, soprattutto nelle aree più isolate come spogliatoi e locali tecnici.

«I professionisti sanitari, infermieri e oss non possono continuare a lavorare in un clima di paura – conclude Delli Carri –. Servono controlli, telecamere e misure concrete, non dichiarazioni di circostanza. Difendere chi cura deve diventare una priorità, non un tema da rimandare all’ennesima emergenza».

Dalla Regione più fondi per lo spettacolo dal vivo

LE RISORSE COMPLESSIVE DIVENTANO COSÌ 3 MILIONI

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Gli assessori Chiarelli e Tronzano: «Investire nello spettacolo dal vivo significa investire nella comunità e nella vitalità culturale dei nostri territori»

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La Giunta regionale del Piemonte ha approvato l’incremento di 1 milione di euro della dotazione finanziaria della misura “Aiuti allo spettacolo dal vivo”, portando a 3 milioni il totale delle risorse destinate al sostegno delle imprese culturali che operano in questo settore.

La misura, attivata nell’ambito del Programma regionale FESR 2021-2027, sostiene gli interventi di realizzazione, ampliamento, riqualificazione e ammodernamento tecnologico di teatri, sale e spazi destinati allo spettacolo dal vivo, oltre al miglioramento delle dotazioni tecniche e impiantistiche delle imprese professionali con sede in Piemonte.

L’incremento di risorse si è reso necessario a seguito del grande interesse e dell’elevato numero di domande pervenute in occasione del primo bando, che aveva già impegnato quasi integralmente la dotazione iniziale di 2 milioni di euro. Le nuove risorse permetteranno di sostenere ulteriori progetti e rafforzare la competitività del comparto culturale piemontese, favorendo la transizione sostenibile e digitale del sistema produttivo regionale.

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«La Regione Piemonte rinnova così il proprio impegno a sostegno della cultura e dell’impresa, due dimensioni che sempre più spesso dialogano e si rafforzano a vicenda – evidenziano gli assessori alla Cultura, Pari Opportunità e Politiche giovanili Marina Chiarelli, e al Bilancio, Finanze e Sviluppo delle Attività produttive Andrea Tronzano – Lo spettacolo dal vivo è un settore strategico, non solo per il valore artistico delle produzioni, ma anche per l’impatto economico, occupazionale e sociale che genera sui territori. Investire nello spettacolo dal vivo significa fatti investire nelle persone, nelle competenze e nella capacità del Piemonte di produrre cultura e innovazione. Con questo incremento vogliamo dare continuità a un percorso che valorizza teatri, compagnie, maestranze e professionalità, sostenendo la filiera culturale in tutte le sue componenti. La cultura è un motore di sviluppo e coesione: favorire la crescita delle imprese creative significa rendere più forte e competitivo l’intero sistema regionale».

«Queste risorse aggiuntive – concludono Chiarelli e Tronzano – sono un segnale concreto dell’attenzione della Regione verso chi, con professionalità e passione, anima palcoscenici grandi e piccoli, contribuendo alla crescita economica e sociale del Piemonte».

Nitto ATP Finals, esordio vincente per Alcarez e per Bolelli-Vavassori

All’Inalpi Arena ieri hanno preso il via le Nitto ATP Finals 2025, ed è stato subito un grande spettacolo sugli spalti e sul campo.

Nei primi match di doppio, vittoria del duo Granollers-Zeballos su Krawietz-Puetz (6-4 4-6 10-6) e dei beniamini di casa Bolelli-Vavassori, che si sono imposti su Cash-Glasspool per 7-5 6-3.

Nel singolare esordio vincente per il numero 1 Carlos Alcaraz, che ha superato Alex de Minaur con il punteggio di 7-6 6-2, mentre il numero 3 del ranking Alexander Zverev ha battuto in due set (6-3 7-6) Ben Shelton.

Oggi è il gran giorno dell’esordio dei due azzurri. Alle ore 14 scenderà in campo Lorenzo Musetti contro lo statunitense Taylor Fritz, alle 20.30 il detentore del titolo Jannick Sinner, che affronterà il canadese Felix Auger-Aliassime.

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Punta la pistola in faccia al professore, denunciato studente di 15 anni

Ha puntato la pistola in faccia al suo professore facendo il gesto di caricarla. L’episodio incredibile è successo all’istituto Peano di corso Venezia, in Borgo Vittoria. Lo studente di 15 anni ha poi “deposto” l’arma e si è  seduto al suo banco. Si trattava di una pistola giocattolo, ma priva dell’apposito tappo rosso per il riconoscimento. Il preside ha chiamato  la polizia che ha poi perquisito il ragazzo e lo ha denunciato per minacce.

Nole lascia, l’Italia raddoppia

Finale di stagione thriller con Djokovic che rinuncia all’ultimo secondo al torneo dei Maestri di Torino e lascia così il posto a Lorenzo Musetti. Per la prima volta due italiani presenti al Master (Sinner e Musetti)

E’ successo di tutto negli ultimi giorni, un finale rocambolesco o alla Agatha Christie. Voci e teorie, al limite del surreale, che si rincorrevano, smentendosi attimo dopo attimo, visi increduli e anche impotenti, quasi rassegnati, più di un mal di pancia per qualche organizzatore e per il box office, i fans in fibrillazione. La domanda una sola: ma Nole che fa? Viene o non viene? Quando ce lo dice? A torneo finito?! Visto dal di fuori, un fuoriprogramma decisamente esilarante, ma dal di dentro immaginiamo che gli umori fossero ben altri.  Comunque è certo e certificato che il serbo abbia tenuto in scacco e col fiato sospeso l’intero mondo sportivo. Probabilmente lo si sapeva fin dall’inizio perché Nole, anche recentemente, non ha mai fatto mistero delle sue vere priorità del momento, le quali non contemplano più le tradizionali Finali di stagione tra i più forti otto giocatori, o interpreti di questo sport, del mondo. Quindi in un certo senso era stato chiaro fin dall’inizio. Ma mancava l’ufficialità, persino a poche ore dal sorteggio (avvenuto lo scorso giovedì, durante la  consueta conferenza stampa iniziale, presso il grattacielo Intesa Sanpaolo) e dall’inizio ufficiale del cosiddetto torneo dei Maestri, le Nitto Atp Finals.
Parallelamente la chiusura del cerchio, per quanto riguarda gli otto singolaristi, era ancora in alto mare, in quanto anche per l’ottavo e ultimo posto la situazione non era affatto definita: se la giocavano fino all’ultimo respiro l’italiano Musetti e il canadese Auger Aliassime, divisi da pochissimi punti nella classifica Atp. Il carrarino, dopo l’opaca prestazione parigina (a differenza del canadese volato in finale ma poi battuto dal nostro Jannik), era corso ad Atene per partecipare al torneo Atp 250, con la speranza ma soprattutto il dovere di vincerlo per poter accedere matematicamente (visto che Auger si era cancellato dal torneo di Metz per stanchezza) alle Finals subalpine, diversamente avrebbe ceduto il posto al già qualificato nonché redivivo Aliassime. Ma è qui e ora che il destino beffardo, e anche un po’ crudele, gioca la sua briscola: il sempiterno Djokovic (già da tempo qualificato per le Atp Finals) batte in finale Lorenzo, negandogli dunque l’accesso al torneo torinese (sarebbe, per la verità, venuto solo come prima riserva nel caso di qualche ritiro), ma in simultanea, durante la  classica stretta di mano a rete tra i due giocatori, fa sapere al nostro e al mondo intero che non parteciperà al torneo dei migliori otto giocatori dell’anno. Un finale con colpo di scena, tipico del serbo, che fino all’ultimo ha tenuto le redini del gioco diventando, se pur assente, il grande e indiscusso protagonista. Risultato? Per la prima volta due italiani, Lorenzo Musetti (che prende il posto di Djokovic) e naturalmente il nostro Jannik Sinner, attuale numero uno al mondo, approdano alle Finals! (per la verità, nel 2021, ma la situazione era completamente diversa, un giovanissimo Top 10 Sinner, campioncino acerbo e in fieri, presente come prima riserva, sostituì Berrettini, infortunatosi agli addominali nel corso del primo match).
Quindi, al di là delle variegate e verosimili, nonché comprensibili imprecazioni sollevate al cielo e al cospetto di sua ex maestà Djokovic, oggi, domenica 9 novembre 2025 il torneo potrà partire regolarmente, nonostante qualche inedito cambiamento di programma (si è infatti dovuto insolitamente mischiare nella stessa giornata i due gironi, Round Robin): si parte alle 14 con Alcaraz vs De Minaur e si chiude, nella sessione serale delle 20.30, con Zverev vs Shelton; domani invece aprirà le danze il nostro Musetti vs il californiano Fritz e chiuderà il sipario Jannik che affronterà il canadese Auger Aliassime (sconfitto una settima fa in due set nella finale di Parigi).
Ora, dopo le tante polemiche extra tennistiche e i turni di allenamento dei vari campioni, seguiti peraltro da un vasto pubblico sia presso l’Inalpi Arena sia presso il Circolo della Stampa Sporting Club, la parola passa finalmente al campo per un’edizione veramente speciale, in quanto designerà non solo il Campione dell’anno tra i Maestri, ma anche il numero 1 dell’intera stagione (con tanto di trofeo e premio) nell’eterna battaglia tra i due più grandi giocatori del momento, ovvero il mursiano Carlos Alcaraz e il nostro fantastico Jannik Sinner (ne parleremo approfonditamente nei prossimi giorni).
Un ultimo fatto positivo, grazie o a causa della suddetta turbolenza nello stilare i partecipanti reali in base alla classifica, tra scontri all’ultimo sangue (Musetti e Aliassime), infortuni (il britannico Draper) e verosimili incomprensioni (Djokovic), è la presenza del kazako (in realtà russo) Alexander Bublik come prima riserva, un tennista straordinario, un funambolo del tennis (peraltro vincitore del Challenger 175 di Torino, giocato lo scorso maggio presso il Circolo della Stampa Sporting), che ha già mandato in visibilio il pubblico torinese durante gli allenamenti e ora è pronto a scendere in campo alla bisogna e nel caso di qualche imprevedibile, ma sempre possibile, ritiro.

Patrizio Brusasco

Rock Jazz e dintorni a Torino: Edoardo Bennato e Richard Galliano

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA

Lunedì. Al Lambic suona il fisarmonicista Richard Galliano. Al Teatro Alfieri arriva Edoardo Bennato.

Mercoledì. Al teatro Colosseo si esibisce Filippo Graziani. All’Off Topic è di scena il trio Fonema- Garau- Giachino. All’Hiroshima Mon Amour suonano i Mùm.

Giovedì. All’Hiroshima sono di scena gli Studio Murena. Al Magazzino sul Po si esibiscono gli Aldways + Dirty Noise. Al Blah Blah suonano i Fvzz Popvli + Giulia.

Venerdì . Al teatro Colosseo si esibiscono i 40 Fingers. All’Off Topic è di scena Anna And Vulkan. Al Magazzino sul Po suonano gli Earth Ball + Shizune. All’Hiroshima si esibiscono i Sarafine. Al Cap 10100 sono di scena Generic Animal and Devin YU. Al Circolino suonano gli After Dark Experience. Al Blah Blah si esibiscono I Monaci del Surf.

Sabato. Allo Spazio 211 è di scena Mille. Al Blah Blah suonano gli Scream 3 Days + Deathox.

Domenica. Alla Divina Commedia si esibiscono i Girinsoliti. Al Blah Blah suona Bob Wayne special guest Munly J Munly.

Pier Luigi Fuggetta

A Torre Pellice “Una Torre di libri”

Il festival letterario “Una Torre di libri” torna a novembre e dicembre a Torre Pellice con nuovi appuntamenti “fuori stagione”. Si parte venerdì 14 novembre alle 21 con la presentazione di “Ed ecco, io vi manderò il diluvio” di Stefano Fenoglio, in dialogo con Marco Baltieri e il pastore Davide Rostan. Il secondo appuntamento è in programma sabato 22 novembre alle 17, quando Monica Cristina Gallo presenterà “18 + 1. Diciotto anni e un giorno” insieme a Claudio Foti. Venerdì 28 novembre alle 21 sarà lo stesso Claudio Foti a parlare del suo libro “Sopravvissuto. Il dramma di Bibbiano”, dialogando con Lorenzo Tibaldo. Sabato 29 novembre alle 17 Egon Botteghi presenterà invece “Storie di genitori trans*”, in un confronto con l’avvocata Sara Moiso. “Una Torre di Libri – Fuori Stagione” proseguirà venerdì 5 dicembre alle 21 con “La libertà è un organismo vivente” di Beppe Battaglia, a confronto con Andrea Bouchard e con il pastore Ciccio Sciotto. Venerdì 12 dicembre alle 21 sarà la volta del volume “Donne e religioni in Italia” di Alessia Passarelli ed Elisabetta Ribet. Infine, sabato 13 dicembre alle 17 verrà presentato “La traccia di Toni” di Gian Luca Gasca, in dialogo con Roberto Rigano.

Promossa dal Comune di Torre Pellice e patrocinata dalla Città metropolitana di Torino, la rassegna è stata realizzata in collaborazione con gli organizzatori dell’edizione estiva di “Una Torre di Libri” e con diverse associazioni locali. Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito e si svolgeranno nella Civica Galleria Filippo Scroppo di via via Roberto d’Azeglio 10.