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Via Roma pedonale, un errore

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Il prof. Quaglieni

Mi dispiace deludere il sindaco Lo Russo che stimo , ma via Roma tutta pedonalizzata è priva di senso. Una via con ampi portici è già ampiamente pedonale come la storia stessa della città dimostra.  La pedonalizzazione impedirà di fatto agli anziani di andare in via Roma che verrà ovviamente  vietata anche ai taxi. Non sarà certo via Roma  pedonale un’attrattiva artistica e  turistica, a meno di rivalutare Piacentini e l’architettura fascista. Potrà essere utile per qualche artista di strada per le sue esibizioni per lo più pacchiane e rumorose. Qualche musicante senza uditori potrà sfogarsi e illudersi di avere degli ascolti. Ma si tratta di cose che già avvengono nei pezzi di via pedonalizzata da tempo.

Il commercio della via verrà invece  danneggiato da flussi di gente non interessata ad acquisti, anche se il decadimento del centro ha già  ridotto i negozi importanti ad una decina e la via pedonale certo non li incrementerà. Anche  i bar (Augustus, Cotto, Motta) hanno chiuso da anni. Persino i grandi magazzini hanno chiuso. Rendere pedonale la via  farà peggiorare la situazione, generando caos e inquinamento nelle vie circostanti. Cosa saranno piazza Castello e piazza Carlo Felice, via Gramsci e via Bertola? O vorranno anche in queste aree eliminare le auto, riservando alle biciclette e ai monopattini la circolazione? Dodici milioni di euro per un lavoro che si rivelerà inutile o dannoso, si dovevano spendere diversamente: ad esempio, eliminare le buche delle strade e dei marciapiedi. Quella sarebbe stata una vera  “rivoluzione” che avrebbe reso Torino migliore di Roma e di Milano. E avrebbe ridotto la possibilità di incidenti che oggi intasano il CTO. Lasciare le buche in centro e in periferia renderà la città  meno sicura e meno  appetibile ai turisti e ai residenti. Una città che oggi è prevalentemente di anziani non abbisogna di lunghe vie pedonali impercorribili da chi ha difficoltà a camminare. Forse arriveranno i nuovi italiani dalle periferie come succede a Milano? Non mi pare un’ipotesi che Torino debba augurarsi. Chi ha amministrato bene come il Sindaco  Valentino Castellani, ha guardato alla città nel suo insieme ed è ricordato, rimpianto ed amato per il lavoro sistematico che ha saputo impostare e realizzare.

Torinese muore a Genova durante lezione di spinning

Un torinese di 57 anni è morto a Genova dopo essersi sentito male mentre partecipava a una lezione di spinning, in un centro sportivo. L’uomo stava pedalando su una cyclette quando  si è accasciato improvvisamente. Nonostante siano intervenuti i soccorsi non è stato possibile salvarlo.

In piazza Castello per l’Ucraina

Ieri sera manifestazione in piazza Castello a Torino a tre anni dall’inizio dalla guerra in Ucraina. Presenti circa duecento persone. Tra loro i consiglieri Silvio Viale e Vittoria Nallo e Igor Boni. In piazza le bandiere di Azione, dell’associazione radicale Adelaide Aglietta e di Europa Radicale. Mentre su un maxi schermo scorrevano le immagini dei bombardamenti russi è stato osservato un minuto di silenzio.

Visite mediche serali e nel fine settimana per abbattere le liste d’attesa

 OBIETTIVO DELLA REGIONE: 50.000 PRESTAZIONI IN PIÙ ENTRO GIUGNO

«La riduzione delle liste d’attesa è la priorità per la Regione ed è il principale obiettivo che abbiamo indicato ai Direttori generali al momento del loro insediamento. Le Aziende sanitarie hanno prontamente recepito le indicazioni dell’assessorato alla Sanità e predisposto un articolato calendario di visite ed esami in orario serale e nei fine settimana che ha come obiettivo di arrivare a 50.000 prestazioni in più entro giugno. Nei prossimi mesi ci aspettiamo un forte impulso da parte delle Aziende sanitarie per incrementare le prestazioni»

Così il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Federico Riboldi durante la conferenza stampa di presentazione del piano per le prestazioni aggiuntive – da svolgersi la sera e nei fine settimana- per il recupero delle liste d’attesa che si è svolta nella sede dell’Azienda ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino, rappresentata dal direttore generale Franca Dall’Occo.

«Un particolare ringraziamento va rivolto ai professionisti della sanità, medici, infermieri, oss, personale tecnico, che hanno dato la loro disponibilità per estendere anche negli orari serali e del fine settimana le visite e gli esami- affermano il presidente Cirio e l’assessore Riboldi- Una possibilità che da un lato viene incontro alle necessità delle persone che lavorano durante il giorno e in settimana e dall’altra consente il pieno utilizzo degli ambulatori e delle strutture ospedaliere. Un’iniziativa che, già presente in alcune Aziende sanitarie, ora viene estesa a tutto il territorio piemontese. Siamo orgogliosi – aggiungono Cirio e Riboldi- che anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, abbia apprezzato il nostro sforzo e menzionato il Piemonte come regione impegnata attivamente su questo fronte».

“Anche grazie alla drammatica esperienza del Covid, che proprio in queste ore, cinque anni fa, iniziava con tutta la sua potenza a sconvolgere le nostre vite e a travolgere il nostro sistema sanitario, oggi abbiamo tutti coscienza di quanto sia irrinunciabile investire per la nostra sanità. Ed è ciò che abbiamo fatto in questi anni nello sforzo di recuperare i livelli pre pandemia. Nel 2024 in Piemonte sono state erogate 2.268.104 prestazioni, il 6 per cento in più rispetto al 2023, ovvero 132104 prestazioni in più. Siamo al 91 per cento del recupero rispetto al dato pre pandemia: nel 2019 infatti le prestazioni erogate erano state 2.497.896. Per raggiungere il livello del 2019 mancano ancora 229.492 prestazioni. Per quanto riguarda i ricoveri, nel 2024 ci sono stati 201.522 ricoveri, in aumento rispetto ai 200.110 del 2023 e anche in crescita rispetto al 2019, quando i ricoveri erano stati 201.167. Sappiamo che c’è ancora molto da fare, ma siamo sulla strada giusta e garantire cure per tutti resta la nostra priorità” spiega il presidente Cirio.

«Nel bilancio di previsione 2025 le risorse per le liste d’attesa sono passate da 25 a 37 milioni – aggiunge l’assessore Riboldi- La struttura dell’assessorato è attivamente impegnata, con le Aziende sanitarie, sul fronte del monitoraggio dei dati in tempo reale, con l’istituzione della Control room e grazie all’attivazione del RUAS, Responsabile unico dell’assistenza sanitaria, figura di raccordo con l’Osservatorio nazionale e che avrà un ruolo principalmente di verifica e controllo degli adempimenti previsti dalla normativa nazionale», conclude l’assessore.


I NUMERI DEL PIANO DELLE PRESTAZIONI AGGIUNTIVE

Da gennaio ad oggi sono oltre 8.000 le prestazioni aggiuntive già effettuata dalle Aziende sanitarie che hanno avviato il programma. L’obiettivo è arrivare a +50 mila prestazioni nel primo semestre 2025.

I DATI DELLE LISTE D’ATTESA AL 31 DICEMBRE 2024

Nel 2024 in Piemonte sono state erogate 2.268.104 prestazioni, il 6 per cento in più rispetto al 2023 (+ 132104). Siamo al 91 per cento del recupero rispetto al dato pre pandemia: nel 2019 infatti le prestazioni erogate erano state 2.497.896. Per raggiungere il livello del 2019 mancano ancora 229.492 prestazioni. Per quanto riguarda i ricoveri, nel 2024 ci sono stati 201.522 ricoveri, in aumento rispetto ai 200.110 del 2023 e anche in crescita rispetto al 2019 (dato pre pandemia) quando i ricoveri erano stati 201.167.

Smog, livello arancio fino a lunedì 24 febbraio

Da sabato 22 febbraio, e fino a lunedì 24 febbraio 2025 compreso (prossimo giorno di controllo), le misure di limitazione del traffico passeranno al livello 1 (arancio). Nella giornata di lunedì 24 febbraio, tuttavia, è previsto uno sciopero del trasporto pubblico locale, per cui tutte le limitazioni di traffico ambientali saranno automaticamente sospese.

I dati previsionali forniti  da Arpa Piemonte evidenziano il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.

Alle limitazioni strutturali in vigore, per il trasporto persone si aggiungerà il blocco dei veicoli diesel con omologazione Euro 5 valido tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19, mentre il blocco dei veicoli diesel Euro 3 e Euro 4 si prolungherà alle giornate di sabato e domenica, sempre dalle ore 8 alle 19.

Stessa regola anche per i veicoli adibiti al trasporto merci, che vedranno il divieto di circolazione estendersi ai diesel con omologazione Euro 3, Euro 4 ed Euro 5 su tutti i giorni (festivi compresi), sempre con orario 8-19.

Con l’attivazione del livello arancio si fermeranno anche tutti i veicoli dotati di dispositivo “Move In”, in quanto comunque soggetti alle limitazioni temporanee della circolazione veicolare conseguenti alle previsioni di perdurante accumulo degli inquinanti nell’aria.

Si ricorda infine che eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e dei percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale.

TORINO CLICK

Spacca vetrine per rubare cellulari e si ferisce: arrestato

È stato arrestato dalla polizia l’autore delle spaccate e dei furti avvenuti nei giorni scorsi  a Novara. Una volante aveva visto una persona sospetta con una ferita alla mano darsi alla fuga. Una volta raggiunto, gli agenti lo hanno trovato in possesso di tablet e cellulari. Da una verifica si è appurato che erano stati rubati dal giovane in due negozi di Novara: aveva spaccato le vetrine e si era ferito alla mano.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Quando le armi da fuoco sconfissero la cavalleria, 500 anni fa a Pavia

C’era una fitta nebbia attorno a Pavia il 24 febbraio 1525, come accade spesso nel pavese, d’inverno. Carlo V, l’imperatore, non c’era, era rimasto nella sua Madrid, a letto, colpito dalla febbre. Festeggiava, proprio quel giorno, il suo venticinquesimo compleanno ma non sapeva ancora nulla di quanto era accaduto nella pianura padana. La battaglia di Pavia attorno al parco Visconteo durò un paio d’ore. Le truppe imperiali, assediate in città da Francesco I, re di Francia, escono dalla fortezza e prendono alle spalle i nemici massacrandoli tutti. La battaglia di Pavia di cinque secoli fa è l’avvenimento principale del lungo conflitto tra Francesco I e Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero, due giganti che si contendevano il dominio in Europa e in Italia dove il Ducato di Milano era nelle mani dei francesi e il regno di Napoli era sotto gli spagnoli. Lo scontro segnò la fine delle ambizioni francesi nella penisola e consolidò il dominio asburgico sulla penisola. Il re di Francia puntava al regno di Napoli mentre il suo rivale, appena eletto imperatore, regnava già su Spagna, Italia del sud, Sardegna e Sicilia ma governava anche i Paesi Bassi e sognava la Borgogna e il Ducato di Milano. La nobile e famosa cavalleria pesante del re di Francia Francesco I venne falcidiata dal fuoco dell’artiglieria imperiale. Gli archibugi usati dagli spagnoli contro le spade dei francesi decisero le sorti della battaglia che non sancì solo il passaggio della Lombardia dalla Francia ai domini spagnoli ma cambiò il modo di affrontare il nemico e combatterlo. Il sovrano francese, circondato dagli archibugieri, fu ferito, catturato e condotto in Spagna. Quel giorno le armi da fuoco fecero la differenza contro le spade dei cavalieri. I francesi lasciarono sul campo di battaglia oltre 10.000 uomini, tra i quali il generale Bonnivet e il maresciallo di Francia Jacques de La Palice (quello della verità “lapalissiana”).
Gli imperiali persero 500 soldati. Due settimane dopo la battaglia i messaggeri imperiali portarono al sovrano di Spagna la notizia della vittoria e della cattura del re di Francia, il suo grande avversario. Dopo aver ascoltato il racconto dei corrieri, Carlo V ringraziò il Signore e si ritirò a pregare in solitudine nella sua cappella ma il giorno dopo assistette con tutta la Corte a una solenne messa di ringraziamento nella cattedrale madrilena. L’esercito francese è vicino al crollo e l’epoca della cavalleria è sul punto di concludersi di fronte alla schiacciante superiorità della fanteria e delle armi da fuoco. È famoso il grande arazzo, conservato nel Museo di Capodimonte a Napoli, che racconta e celebra la storica battaglia del 1525 combattuta tra le armate francesi e svizzere guidate da re Francesco I e dall’esercito imperiale di Carlo V, composto dalla fanteria spagnola e dai lanzichenecchi tedeschi, comandato sul campo da Carlo di Borbone e dal condottiero italiano Fernando Francesco d’Avalos. Al centro dell’arazzo un cavaliere imperiale colpisce con la lancia un fante svizzero mentre i soldati vengono spinti verso il Ticino, i civili terrorizzati e in preda al panico cercano di fuggire. É l’epilogo di uno scontro epico che cambiò la geopolitica europea di quell’epoca. La Spagna iniziò a consolidare la sua supremazia nel continente e dal punto di vista militare la battaglia di Pavia rappresentò un’autentica svolta. La fanteria spagnola, con i moderni archibugi, sgominò la cavalleria francese, simbolo del potere aristocratico. Gli arazzi di fattura fiamminga, in lana, seta, filo d’oro e d’argento, opere di Bernard van Orley, Jan e William Dermoyen, realizzati a Bruxelles pochi anni dopo l’evento, tra il 1528 e il 1531, sono sette e illustrano la battaglia di Pavia. Con i suoi 40 metri quadrati, lungo quasi 8 metri per 5 di altezza, l’arazzo fiammingo di Dermoyen ferma la scena più importante dello scontro avvenuto nel parco Visconteo della città sul Ticino tra l’armata francese e quella spagnola. Si vedono a destra il ponte coperto sul Ticino e a sinistra il castello dei Visconti. È il momento decisivo, l’improvvisa sortita degli assediati spinge i soldati francesi e svizzeri nel Ticino in cui molti annegheranno. Sullo sfondo è raffigurata la città lombarda difesa dal comandante spagnolo Antonio de Leyva che per quattro mesi resistette all’assedio di Francesco I decretando il trionfo di Carlo V.           Filippo Re

Cercasi Pet Sitter: boom di richieste e un corso per professionisti

Torino si posiziona al primo posto tra i principali capoluoghi italiani per la presenza di animali domestici, con oltre settemila cani adottati tra il 2020 e il 2022*. Accanto alla passione per gli amici a quattro zampe cresce l’esigenza di figure professionali che supportino i proprietari nella cura dei pet. Opsi Academy organizza a Rivoli un corso online e in presenza per diventare Pet Sitter esperti e certificati.

 

Rivoli, febbraio 2025 – Con i suoi oltre ottantadue mila cani stimati nel 2022, Torino si attesta tra i principali capoluoghi italiani per gli animali in casa, un dato che riflette non solo l’affetto e la compagnia che questi animali offrono, ma anche una crescente consapevolezza riguardo al loro benessere e alla responsabilità di possedere un compagno a quattro zampe.

 

Il mercato del pet sitting nella regione sta registrando di conseguenza un notevole sviluppo, ed essere un pet sitter può essere un lavoro gratificante per chi ama gli animali e desidera un lavoro flessibile. Tuttavia, è importante essere consapevoli delle responsabilità e delle sfide che questo lavoro comporta e formarsi adeguatamente senza lasciare spazio all’improvvisazione.

 

Il corso organizzato da Opsi Academy, scuola fondata nel 2008 da esperti del settore, punta a fornire le competenze e le conoscenze necessarie per offrire un servizio professionale e di alta qualità per tutte le tipologie di animali domestici.

 

Il corso, in partenza a marzo, si articolerà in 3 fasi: una teorica che si svolge comodamente a casa propria attraverso dispense fornite dalla scuola, una pratica in aula e in campo cinofilo a Rivoli e l’ultima online attraverso 3 webinar a cui partecipare dopo aver superato l’esame finale. Al termine del corso verrà rilasciato un diploma e un tesserino di riconoscimento, nonché l’iscrizione all’albo di Opsi Academy tramite pagina web dedicata.

 

Tra gli argomenti la gestione delle emergenze, fondamentale per garantire la sicurezza degli animali e la tranquillità dei loro proprietari, nozioni di veterinaria, approfondimenti sull’approccio comportamentale verso cani e gatti e pillole di marketing, utili per intercettare la clientela e diventare un pet sitter professionista a tutti gli effetti.

 

Per maggiori informazioni consultare il sito Opsiacademy

Da Conad Nord Ovest 104mila euro a sostegno del Regina Margherita

Un risultato importante raggiunto grazie alla generosità dei clienti Conad, che hanno sostenuto l’iniziativa solidale “I gesti d’amore si fanno sentire”, svoltasi lo scorso anno

prima del periodo natalizio

Torino,  febbraio 2025 – Conad Nord Ovest annuncia oggi il risultato della raccolta di 104.200 euro a sostegno di Fondazione Forma per l’Ospedale Infantile Regina Margherita grazie all’iniziativa solidale “I gesti d’amore si fanno sentire” attiva nei punti vendita Conad alla fine dello scorso anno.

La raccolta è stata resa possibile grazie alla straordinaria generosità dei clienti Conad, che hanno sostenuto l’iniziativa acquistando le campanelle di Natale, all’interno di una linea di 12 soggetti, realizzati in plastica (ABS) riciclata, ispirati ai personaggi più famosi dei film d’animazione Disney.

Per ogni campanella distribuita nei punti vendita, infatti, Conad Nord Ovest ha raccolto dai propri clienti 50 centesimi a favore di ospedali e reparti pediatrici del territorio. I fondi raccolti in Piemonte andranno quest’anno alla Fondazione Forma per l’Ospedale Infantile Regina Margherita, che destinerà il contributo di 104.200€ alla realizzazione del nuovo Reparto di Patologia Neonatale e della prima Infanzia. In cinque anni di collaborazione con il Regina Margherita, l’iniziativa solidale del periodo natalizio ha permesso a Conad Nord Ovest di devolvere all’Ospedale oltre 458.000 euro completamente destinati a sostegno di progetti utili a garantire le migliori cure ai tanti pazienti ricoverati.

“Siamo orgogliosi di essere al fianco di un ospedale che, da anni, rappresenta un’eccellenza per la cura dei piccoli pazienti. – Dichiara Giuseppe Fornasiero, Direttore Rete Piemonte e Valle D’Aosta di Conad Nord Ovest, insieme a Nadia Rossin, Stefano Giallombardo e Elisa Rizzola, Soci e Consiglieri di amministrazione anche in rappresentanza dei Soci del territorio  Il risultato è frutto di un’importante collaborazione tra Soci, Cooperativa e clienti che si sono stretti in un gesto solidale per favorire il benessere futuro dei bambini ricoverati e delle loro famiglie. Donare è un gesto di solidarietà che crediamo possa davvero fare la differenza nella vita delle persone che vivono situazioni di difficoltà”.

 

“La generosità di Conad e di tutti i suoi clienti rappresenta un risultato importante e in crescita di anno in anno a testimonianza dell’incredibile affetto verso l’Ospedale dei bambini di Torino e della proficua collaborazione volta al benessere dei più piccoli. La campagna natalizia sosterrà la realizzazione del nuovo reparto di Patologia Neonatale e della Prima Infanzia. Gli interventi di Forma hanno un denominatore comune: migliorare la qualità delle cure, dei percorsi terapeutici e della degenza di un presidio ospedaliero che, come il Regina Margherita, è fondamentale per il nostro territorio. Quindi ancora un grazie di cuore a Conad e a quanti contribuiscono ad aiutare gli altri, ad aiutare i nostri bambini”. dichiara Luciana Accornero, Vicepresidente di Fondazione Forma.

Le iniziative di solidarietà promosse da Conad Nord Ovest nel periodo natalizio contribuiscono da anni al supporto degli ospedali pediatrici delle regioni in cui opera, con risultati davvero preziosi, tanto da aver permesso di donare fino ad oggi complessivamente oltre 6 milioni di euro coinvolgendo nel tempo: Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, Ospedale pediatrico Microcitemico e Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari, Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer di Firenze, Fondazione Luigi Donato Monasterio di Pisa/Massa e Fondazione Santa Maria Nuova di Firenze. A questi si sono aggiunti l’Istituto Giannina Gaslini di Genova, l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola di Bologna e la Fondazione Ospedale Regina Margherita di Torino, con l’inclusione più recente dell’Ospedale Beauregard di Aosta e il Policlinico di Modena.

Questa iniziativa si inserisce in un più ampio progetto nazionale Conad a favore di 27 ospedali e reparti pediatrici italiani, ai quali solamente in questa edizione saranno devoluti complessivamente 2,2 milioni di euro offrendo un sostegno concreto a chi lavora ogni giorno per rendere la vita dei bambini ricoverati il più serena possibile e con le attrezzature mediche necessarie.

L’iniziativa solidale rientra nel grande progetto di sostenibilità di Conad “Sosteniamo il futuro”, basato su tre dimensioni fondamentali dell’agire quotidiano all’insegna del rispetto dell’ambiente, attenzione alle persone e alle comunità, valorizzazione del tessuto imprenditoriale e del territorio italiano.

Conad Nord Ovest è una delle maggiori imprese italiane della distribuzione associata, con un giro di affari di oltre 5 miliardi di euro. I territori in cui opera con 371 soci imprenditori e oltre 18 mila addetti sono Valle d’Aosta, con quota di mercato del 22,3%, Piemonte, con quota di mercato al 5,8%, Liguria, con quota di mercato al 10,8%Provincia di Mantova, Emilia (province di Modena, Bologna e Ferrara) con quota di mercato al 13,1%, Toscana, con quota di mercato al 15,7%, Lazio (province di Roma, Viterbo) con quota di mercato al 27,2% (assieme a Pac2000) e Sardegna, con quota di mercato al 20,0%. Conad Nord Ovest conta 589 punti di vendita, in cui sono presenti tutti gli attuali format, per un totale di 499.750 mq di superficie.

FORMA Onlus è la Fondazione dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, polo pediatrico di rilievo nazionale ad alta specializzazione, centro di riferimento per tanti bambini colpiti da differenti gravi patologie provenienti anche da altre regioni e paesi stranieri. La Fondazione è nata nel 2005 dalla volontà di un gruppo di famiglie di aiutare l’Ospedale, coinvolgendo gli amici e poi gli amici degli amici, per renderlo più a misura di bambino. È una fondazione di partecipazione, apolitica e aconfessionale, costituita con fondi privati.