ilTorinese

Roma, cibi e studenti piemontesi al ricevimento del Quirinale

Il Piemonte è stato fra i protagonisti del tradizionale ricevimento offerto a Roma dal Capo dello Stato per la Festa della Repubblica e tenutosi ieri sera nei giardini del Quirinale. L’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni ha accompagnato la presentazione dei prodotti d’eccellenza proposti agli ospiti ed è stato ricevuto in udienza dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

«Assieme al collega Gianluca Gallo della Regione Calabria – spiega l’assessore Paolo Bongioanni – ho ricevuto dal Presidente della Repubblica l’invito a contribuire al ricevimento offerto dal Quirinale per la festa del 2 giugno con le specialità gastronomiche d’eccellenza del Piemonte e con la partecipazione degli studenti di un istituto alberghiero, il “Maggia” di Stresa con il quale mi congratulo, che hanno supportato le strutture del Quirinale nella sua preparazione. Autorità istituzionali, diplomatici e personalità invitate al ricevimento nei giardini del Quirinale hanno potuto così gustare specialità come la carne di fassona, burro e formaggi del Piemonte e la Nocciola Tonda Gentile Igp che è la più buona del mondo. È stato un onore per me poter essere il portavoce di una filiera agroalimentare reputata la migliore d’Italia e quindi, di riflesso, la migliore del mondo».

L’udienza dell’assessore Bongioanni con il presidente Mattarella è stata preceduta da un incontro con i funzionari e dirigenti della struttura del Quirinale: «È stata l’occasione – sottolinea Bongioanni – per offrire la piena disponibilità del Piemonte a continuare a contribuire con i propri prodotti d’eccellenza alle cene e occasioni dì rappresentanza offerte dal Quirinale».

Fra gli istituti alberghieri di tutta Italia, selezionati a turno ogni anno su base regionale dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, quest’anno è stato scelto l’Istituto d’Istruzione Superiore “E. Maggia” di Stresa (Vb): gli studenti hanno collaborato con la Struttura ristorazione e ricevimenti e con il Servizio di accoglienza e di ospitalità del Segretariato generale della Presidenza della Repubblica già da diverse settimane prima del tradizionale appuntamento. Il Presidente della Repubblica li ha incontrati nei giardini del Quirinale e ha consegnato loro una targa ricordo.

2 Giugno, Pro Pal in piazza

Un gruppo di manifestanti pro Pal, alcuni dei quali sono accampati da giorni in piazza San Carlo hanno steso un vessillo palestinese da un lato all’altro di via Roma ed esposto striscioni contro la guerra, mentre in piazza Castello si svolgeva la cerimonia della Festa della Repubblica.

Alzabandiera per la Festa della Repubblica

“La Festa della Repubblica è una ricorrenza cui i torinesi e tutti gli italiani sono molto legati. In questa giornata, un pensiero va riservato a tutti i rappresentanti delle forze armate che sono impiegate in tante aree critiche nel mondo, a difesa della pace e della democrazia.

In un momento storico così complicato risuonano forti le parole del presidente Mattarella, un monito per promuovere la cultura della pace e del dialogo, la cifra caratterizzante, da tanti decenni, della nostra Repubblica”. Queste le parole del sindaco Stefano Lo Russo, pronunciate a margine della cerimonia dell’alzabandiera in piazza Castello, che ha aperto le celebrazioni del 2 giugno.

Ad intonare le note dell’Inno Nazionale e ad accompagnare la parata d’onore delle forze dell’ordine è stata la Banda Musicale del Corpo di Polizia Locale della Città di Torino. Dopo la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica, il prefetto Donato Carfagna ha consegnato quattro onorificenze dell’Ordine “Al Merito della Repubblica italiana”. La cerimonia di consegna delle onorificenze è poi proseguita alle ore 11 nell’Aula Magna della Scuola Ufficiali dell’Esercito di via Arsenale 22 alla presenza del Sindaco. Tra gli insigniti il rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna, che è stato nominato commendatore, la presidente dell’Ascom torinese Maria Luisa Coppa e la fondatrice di Mamre suor Giuliana Galli, alle quali è andato invece il cavalierato.

La giornata si chiuderà alle ore 17, nuovamente in piazza Castello, con la cerimonia dell’ammainabandiera. Per la Città di Torino sarà presente l’assessore alla Polizia Locale e alla Sicurezza Marco Porcedda.

TORINO CLICK

Inutile nasconderlo, siamo onesti: Barriera è il primo problema di Torino

La distanza tra Barriera con la metà della Città che sta bene in questi anni è aumentata tantissimo. Occorre dare subito e di più a chi abita in Barriera, non sono figli di un Dio minore.

 
Lettera aperta

Caro Direttore,
Dopo un’altra notte di violenza in Barriera e letti i giornali del mattino Ti scrivo.
Nel parlare della Costituzione  il Presidente Mattarella dice che garantire la Costituzione significa garantire il diritto allo studio, il diritto al lavoro e la promozione della cultura diffusa superando il divario digitale. Conosco Barriera da oltre cinquant’anni da quando ci passavo quindicenne con mio papà per andare da San Mauro all’Enel di via Bologna 11 di fronte alla Nuvola, per capirci. Uno dei miei migliori amici abitava in via Cherubini. Una ragazza che mi piaceva lavorava alla ZIP di corso Giulio Cesare. Era un Quartiere dignitoso di Torino che stava accogliendo l’arrivo dal Sud di tanti nostri connazionali in cerca di lavoro e di una vita migliore. Ricordo l’ironia dei giornali  per coloro che coltivavano i pomodori sui balconi o nella vasca da bagno delle Case popolari di via Bologna. La differenza o la distanza dai Quartieri del Centro e della Collina c’era ma non enorme come oggi. Da quando ho iniziato a frequentare la Madonna della Pace per solidarietà con Don Stefano, il Parroco aggredito dagli spacciatori, entro in Torino passando da corso Giulio o da corso Vercelli e svolto in largo Giulio Cesare per contare gli spacciatori che hanno base in corso Palermo sul retro della Pace. Alla Domenica ci vado a Messa. Con i miei amici prima di Natale raccogliamo generi alimentari che portiamo alla Caritas della Pace dove assistono centinaia di famiglie che hanno poco da mangiare. Oggi c’è una distanza tra il reddito procapite di Barriera con i Quartieri del centro enorme. Ieri pomeriggio sono passato a prendere mia figlia che abita in zona Corso Dante per andare a visitare mia cognata ammalata in una clinica della Collina. Mentre da corso Vittorio attraversavo il Po e salivo in collina , di fronte a tanta bellezza mi son chiesto ma i miei amici di Barriera sono proprio figli di un Dio minore?  Ho ripensato al Sindaco che in Prefettura il  7 gennaio  2022 diceva che la sicurezza in Barriera è come a S. Rita o al Sindaco  che nel corso della Assemblea de La Stampa al Liceo Einstein chiedeva di non esagerare a raccontare la situazione di Barriera o a chi come Elisa Giordano che stamane in un articolo cerca in ogni modo di trovare qualche buona notizia in Barriera. Sono  stato educato a rispettare in ogni modo anche chi la pensa diversamente da me ma così si vuole nascondere la realtà di gente che ogni giorno, ventiquattr’ore al giorno,  vive male , molto male , il decadimento o il degrado di Barriera. Da oltre dieci anni Amministro una azienda a Genova e so che gli azionisti mi avrebbero già mandato a casa se io analizzassi la parte della mia clientela meno redditizia con lo stesso ragionamento del Sindaco o di Elisa. Siamo seri e onesti. Barriera e altre parti della Città vivono in condizioni distantissime dalla metà della Torino che sta bene. Quasi  metà dei torinesi che non riesce a risparmiare vive sperando che non capiti alcuno degli eventi che purtroppo  capitano nella vita perché non saprebbe come farvi fronte. Ma nella metà della Città che sta male c’è una parte che oltre a avere redditi bassi, oltre a non riuscire a risparmiare non ha un lavoro sicuro e vive in mezzo alla violenza e al pericolo di una aggressione. A questa gente il Sindaco ha detto che il Comune sta facendo un intervento di 30 milioni di recupero urbano e che è in costruzione la Linea 2 della Metro. Ma la linea 2 della Metro arriverà solo nel    2032.  Ma in Barriera c’è bisogno oggi di lavoro e di consumi che aiutino i negozi normali a stare in piedi e a rendere vitale il quartiere. In azienda se ho sedi che lavorano di meno vi sposto lavoro per mantenere alto il livello della attenzione e dell’impegno . Ecco perché dico e urlerò sempre più forte, come ho fatto per la TAV, di spostare subito in Barriera una attività pubblica che genera posti di lavoro. Perché se si continua a portare tutto al Lingotto, o S.Rita, alle OGR o in corso Marche,la distanza con Barriera aumenterà ancora. Ecco perché insisto nel chiedere di spostare in Barriera il Centro per la Intelligenza artificiale con i suoi posti di lavoro molto qualificati. In questo modo si porterebbe nuovo lavoro in Barriera, ci sarebbero ricadute sul commercio della zona e si darebbe a Barriera una prospettiva di un futuro ad alto livello, una riqualificazione nel vero senso della parola, una iniziativa che rappresenterebbe uno sbocco di alta qualità per i ragazzi che frequentano i Licei della zona che sono oggi insieme alle Parrocchie i luoghi della speranza e della solidarietà. Da anni in Barriera si vive molto peggio che nel resto della Città. Se la politica  come diceva Paolo VI è il più grande gesto di carità la Amministrazione della Città deve spostare ricchezza, cioè posti di lavoro di qualità e benessere in Barriera.
Mino GIACHINO

Ritiro di Pentecoste con Enzo Bianchi

Il periodo estivo presso la fraternità monastica di Enzo Bianchi è costellato da numerosi eventi.
Questa domenica, 8 giugno, si terrà il ritiro di Pentecoste: l’occasione per celebrare insieme la rinascita dello Spirito che, come dice il Vangelo di Giovanni, “soffia dove vuole, non sai né di dove viene né dove va”.
Una frase profonda, che rimanda al Mistero della Fede e all’impossibilità di possedere, racchiudere in concetti o dominare la grandezza di Dio, che resta sempre qualcosa di più grande, che va al di là della nostra comprensione. Lo Spirito arde oltre i confini del pensiero umano e si rivela solo nel silenzio dei nostri cuori.
La Pentecoste rappresenta un momento di trasformazione interiore: nel racconto degli Atti degli Apostoli (2,1-13), gli apostoli, riuniti nel cenacolo, ricevono lo Spirito Santo sotto forma di lingue di fuoco che simboleggia la trasformazione degli uomini impauriti in testimoni coraggiosi e il manifestarsi di un’energia spirituale che unisce e va oltre le differenze (gli apostoli parlano lingue diverse ma si comprendono) e questo sancisce la nascita della Chiesa come comunità viva: un senso di vitalità che si respira e viene rinnovato quotidianamente tra le mura della Casa della Madia.
Il ritiro presso la fraternità monastica di Enzo Bianchi, rappresenterà un momento di riflessione comune, di ricerca di sé e di ascolto di quel soffio, più profondo del nostro stesso respiro.
La giornata sarà scandita da due meditazioni, una al mattino e una al pomeriggio; la celebrazione eucaristica e l’omelia verranno presiedute da Don Piero Agrano ed è possibile ancora riservare il proprio posto al ritiro. La fraternità monastica offre questi momenti di celebrazione durante i passaggi significativi dell’anno liturgico, a partire dall’Avvento, e la Pentecoste rappresenta l’ultima di queste tappe significative.
Parteciparanno al ritiro ospiti da diverse regioni d’Italia tra cui Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto ed Emilia-Romagna.
Un’occasione per ritrovarsi insieme a Padre Bianchi e ai monaci della Madia per ricercare quel respiro che abita e arde nelle profondità del nostro essere.
È possibile prenotare inviando una mail a info@casadellamadia.it oppure telefonando al numero +39 375 507 0733.
IRENE CANE

Cirio ad Atene per ricordare Santorre di Santa Rosa

In mattinata anche l’incontro con il viceministro della Cultura, Jason Fotilas. “Nel 2026 Grecia Paese ospite del Salone del Libro, occasione per rinforzare i legami con il Piemonte”
Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio oggi ad Atene per le celebrazioni del 2 giugno e per commemorare Santorre di Santa Rosa, eroe del Risorgimento italiano e dell’indipendenza greca, a 200 anni dalla morte, all’interno delle celebrazioni organizzate dall’ambasciata d’Italia a Zappeion di Atene. Con la vicesindaca di Savigliano, Federica Brizio, e Sergio Soave, storico e studioso dell’800 italiano.
«Ringrazio l’ambasciatore Cuculi per aver risposto positivamente alla mia sollecitazione e per aver organizzato con noi questo importante momento. Nel giorno della festa della nostra Repubblica, è particolarmente significativo ricordare un uomo che ha combattuto per l’indipendenza, in Italia e poi in Grecia. Santorre di Santa Rosa è un grande piemontese e un grande italiano che unisce la storia dei nostri due Paesi, Italia e Grecia. in una parabola avventurosa spinta da un ideale al tempo stesso romantico, modernissimo e profondamente europeo: quello della lotta per la libertà e l’autodeterminazione dei popoli – dichiara il presidente Cirio – Il Piemonte e la Grecia oggi sono quindi idealmente uniti nel celebrare una figura pronta a sacrificarsi nel nome della libertà e dell’uguaglianza, e di cui ancora oggi abbiamo un grande bisogno».
Della delegazione piemontese fa parte anche il Comune di Savigliano.
«Siamo onorati che il nostro illustre concittadino saviglianese venga ricordato, anche in terra greca, con tanto affetto e tanti onori. Segno questo del profondo spessore umano di Santa Rosa e dell’alto valore del suo operato: insegnamenti di libertà ancora attuali, più che mai, al giorno d’oggi. Nel segno di Santa Rosa e dei suoi ideali, il 2 giugno rinsalderemo i legami con l’amico popolo greco, con il proposito di mai dimenticare ciò per cui l’eroe del Risorgimento si spese» dichiarano il sindaco Antonello Portera e il vicesindaco Federica Brizio.
«A 200 anni dalla morte di Santa Rosa è straordinario che si incontrino le comunità della Grecia e dell’Italia per ricordare un uomo che ha lasciato un messaggio indelebile di libertà e di indipendenza dei popoli» aggiunge Sergio Soave.
Santorre di Santa Rosa cade in battaglia l’8 maggio 1825 nella difesa della piccola isola greca di Sfacteria, oggi nota come Navarino nel Peloponneso. Un drammatico episodio della resistenza del popolo greco nella guerra di indipendenza dall’Impero Ottomano, che avrà termine solo nel 1829. Nato a Savigliano, nel Cuneese, il 18 novembre 1783 da una famiglia di tradizioni militari, Santorre di Santa Rosa è stato sindaco della sua città. Iscritto alla Carboneria, è fra gli aristocratici piemontesi costretti a fuggire dopo che nel marzo 1821 non ottengono l’appoggio di Carlo Alberto di Savoia per far adottare nel Regno di Sardegna la Costituzione di Cadice del 1812 e fare del Piemonte la prima monarchia costituzionale d’Italia. Per aperti interessi geopolitici nel Mediterraneo e verso Oriente, sostiene l’indipendenza della Grecia contro l’impero di Costantinopoli. Il 21 aprile 1825 sbarca a Navarino, dove si preparano gli scontri con le armate egiziane di Mehmet Alì, e l’8 maggio viene ucciso dalle fucilate di un soldato. Già pochi giorni dopo la sua scomparsa, il quotidiano greco “L’amico della legge” dà la notizia della sua scomparsa e ne tesse le lodi per il grande sostegno offerto alla guerra d’indipendenza locale.
VERTICE PRESIDENTE CIRIO E VICEMINISTRO JASON FOTILAS 
In mattinata il presidente Cirio ha incontrato ad Atene Jason Fotilas, vice ministro alla Cultura con delega all’editoria. «Un incontro importante per organizzare le tappe di avvicinamento al maggio 2026, quando la Grecia sarà paese ospite del Salone del Libro di Torino – spiega il presidente della Regione – Con il viceministro abbiamo concordare di fissare quanto prima una riunione con il direttore del Salone Benini, per costruire un progetto che coinvolga anche le università e le scuole. Il rapporto con la Grecia fa parte della formazione di tutti gli studenti italiani, in particolare chi fa studi classici: come Regione siamo disponibili a lavorare per costruire gemellaggi e viaggi studio in questo Paese. Già a settembre il vice ministro sarà in Italia, in Piemonte e a Torino per conoscere il nostro territorio e proseguire le interlocuzioni avviate oggi».

Segnaletica coperta e marciapiedi impraticabili

Caro direttore, la Città di Torino, come è noto, ha adottato  ” lo sfalcio ridotto” , per permettere alle piante di arrivare fino al seme e per permettere a tutte quelle specie di animaletti che vivono tra le piante di riprodursi. Iniziativa anche lodevole ma contestualmente  non osserva una sfalciatura mirata laddove si rende necessaria. Capita infatti di incappare in strade dove la segnaletica verticale è ricoperta da una florida  jungla, con relativo pericolo per la circolazione. Capita di imbatterci in strade i cui marciapiedi  sono totalmente impraticabili perchè totalmente invase  da fitta vegetazione che non consente  ai cittadini di camminarci.  Va bene  la sfalciatura ridotta ma quella essenziale va fatta costantemente.

 foto Luigi Gagliano 

Lo Russo fan di Vasco

Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha incontrato Vasco Rossi, a margine dei due concerti che la rockstar ha tenuto in città. Ecco il commento del primo cittadino sui social: “Alcuni artisti riescono, con la loro musica, a segnare intere generazioni.
Vasco Rossi è sicuramente tra questi: incontrarlo, da suo fan di sempre, è stata una bella emozione.
Torino lo ha accolto alla grande, lo abbiamo visto ieri sera con un grande concerto e lo Stadio Olimpico, pienissimo, a cantare insieme a un mito della musica.
Vasco mi ha detto che ama Torino, che è una città che gli piace molto: sinceramente, non potevamo ricevere complimento più bello da un’icona come lui. Perché quando artisti di questo calibro si sentono a casa qui, significa che la nostra città ha un’anima che si fa sentire.
Continuiamo su questa strada, aprendo sempre più spazi all’energia della musica e alla bellezza di stare insieme.
E grazie Vasco, per quello che hai dato a Torino, per la magia che ci hai regalato con l’avvio del tuo tour!“

Allerta gialla per i temporali in Piemonte

L’instabilità meteo è in aumento e la Protezione Civile ha diramato un’allerta gialla  da oggi lunedì 2 giugno per il Piemonte, con particolare attenzione alle aree a nord del Po. L’avviso è legato all’arrivo di temporali localmente intensi, con possibili grandinate, allagamenti e fenomeni di versante isolati.

Ieri, domenica 1 giugno si sono registrati i primi segnali di instabilità, con rovesci sparsi sull’alto Piemonte e fenomeni isolati sulle pianure occidentali, soprattutto in prossimità dell’arco alpino. Tuttavia, secondo Arpa Piemonte, sarà da lunedì che la situazione meteorologica peggiorerà sensibilmente.

Il principale flusso perturbato si abbasserà di latitudine, favorendo l’ingresso di correnti umide da sud-ovest e infiltrazioni di aria più fredda in quota. Questo porterà a un deciso aumento dell’instabilità, con rovesci e temporali, anche di forte intensità, che si alterneranno fino a metà settimana, soprattutto sui settori occidentali e settentrionali. Le zone sudoccidentali vedranno fenomeni più sporadici e meno intensi, mentre tra Astigiano e Alessandrino le precipitazioni saranno per lo più assenti, salvo occasionali piovaschi nelle aree prossime al confine con la Liguria.

25 Aprile e 2 Giugno

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni
Il 25 aprile ricorda la fine di una guerra terribile e la Liberazione. Ancora oggi è una data purtroppo  divisiva. Il 2 giugno che ricorda il referendum del 1946 tra Monarchia e Repubblica  e fu per alcuni anni una data altrettanto divisiva perché i monarchici in Italia furono oltre dieci milioni e l’esistenza di un partito monarchico (il PNM , perché gli altri furono partitini) portò necessariamente a tenere conto che le ragioni della Monarchia non potevano essere ignorate.
Così fecero i primi presidenti De Nicola ed Einaudi, ambedue monarchici come Croce. Il Re Umberto II partì  per l’esilio per evitare una guerra civile. Un atto che va ricordato come una gloria del suo breve Regno. Poi con la fine del partito monarchico, la morte inevitabile degli elettori monarchici del ‘46 e la inadeguatezza rispetto ad Umberto II dei suoi eredi hanno fatto sì  che la data divisiva sia diventata data unificante tra gli Italiani. A raggiungere questo obiettivo è stato decisivo Il presidente Ciampi, anticipato da Cossiga. Il 25 aprile una parte di Italiani, soprattutto del Sud, dove non ci fu la guerra civile, lo sente estraneo. Molti giovani non sentono affatto nessuna delle due date.