redazione il torinese

Smog, aria pessima sotto la Mole: presto il blocco del traffico esteso anche agli Euro 5

Critica la situazione anche a  Vercelli, con 9 sforamenti consecutivi negli ultimi giorni e 52 in tutto il 2017

La qualità dell’aria a Torino non migliora e sabato il blocco del traffico, in vigore  per i veicoli fino a diesel Euro 4 compresi, probabilmente sarà  esteso agli Euro 5. I dieci giorni consecutivi di sforamento del limite di 50 microgrammi al metro cubo di ‘polveri sottili’, che dovrebbero essere raggiunti giovedì , danno l’avvio a quello che è  il secondo livello, il “rosso”, previsto dalle principali Regioni del nord Italia e adottato anche dalla Città di Torino. L’ Arpa – Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale ha registrato 8 giorni consecutivi di superamento della soglia massima alla stazione Rebaudengo di Torino,  dove dall’inizio dell’anno i giorni con aria molto inquinata sono stati 69 cioè il doppio del massimo consentito di 35. Critica la situazione anche a  Vercelli, con 9 sforamenti consecutivi negli ultimi giorni e 52 in tutto il 2017.

 

(foto: il Torinese)

Con Fazio e senza Giletti questa è la Rai Tv

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Il cambiamento non sempre riesce a premiare. Neppure in Tv dove le rendite di posizione sono molto frequenti e il pubblico in parte e’ fidelizzato.  Il  passaggio dalla rete  3 alla 1 di Fabio Fazio che scherzosamente a Savona chiamano il Fazioso ,si sta rivelando un flop,malgrado Fabio costi tantissimo alla Rai. Fabio e’ il tipico personaggio adatto a Rai 3 e al pubblico di quella che fu Telekabul. Sono ex comunisti che nell’intimo sono rimasti tali e sono caratterizzati da un antiberlusconismo epilettico ( uso l’aggettivo di Emilio Lussu adoperato per gli anticomunisti ) e in precedenza da un rifiuto  viscerale di Craxi considerato un social – fascista .Fazio e la sua degnissima compagna di scena Luciana  Littizzetto, reginetta torinese  delle volgarità e delle banalità più stupide, hanno il loro pubblico che li ama e li segue. Sono lo zoccolo duro di cui parlava Occhetto. Oltre non vanno. Il pubblico di Rai 1 che può avere mille altri difetti ,non accetta l’untuosa faziosita ‘ del Savonese e le chiacchierate scurrili e piene di bile della  ineffabile Lucianina piemontarda nell’accento e poco urbana nei modi. Non ci voleva molto a capirlo. Forse adesso sia Fazio che la Littizzetto e la loro compagnia “selvaggia e matta”, anche se molto conformista e legata al cachet come massimo valore, sono diventati renziani e forse non piacciono neppure più  al loro zoccolo duro. Un altro errore di Rai1 e’ aver allontanato Massimo Giletti,un professionista serio,capace,libero,una sorta di antiFazio . Io lo apprezzo dal tempo in cui era studente al liceo d’Azeglio di Torino e  non si fece intruppare nella contestazione . La sua “Arena “era un ‘arena di dibattito libero in cui si ponevano domande coraggiose e per molti ardue .Ne usciva fuori la pochezza della classe politica odierna . A Giletti si doveva imporre la mordacchia . Le due sorelle Parodi sono piacevoli ma sono visibilmente fragili e si comportano come pesci fuor d’acqua. Anche il pomeriggio domenicale di Rai1 e’ un insuccesso. Giletti e’ un uomo coraggioso,un giornalista incredibilmente  bistrattato dall’Ordine dei Giornalisti ,malgrado sia ,come si dice oggi, uno con le palle , cioè con  una sua autonomia di giudizio.La tv di Stato non ha saputo tenerselo, ma il pubblico continuerà a seguirlo come merita. E’ uno dei pochi torinesi che tenga alto con orgoglio il nome di Torino senza scadere nel provincialismo. Anche solo per questo motivo una rarità .

 

quaglieni@gmail.com

Se l’avvocato di successo entra in conflitto con le proprie radici

La cena è una cena. Di solito tra amici. Di solito tranquilla, allegra, un’occasione per lasciare a casa ufficio, problemi, mugugni e affondare una serata nelle risate. Ma non sempre è così. Il teatro e il cinema sembra che di recente facciano a gara nello spremere proprio quelle occasioni per tirarne fuori i succhi più amari. Magari cominciando ad accendere gli ingranaggi con un espediente quasi (o senza quasi) stupido e banale, come la scelta del nome da affibbiare al nascituro (Le prénom, rivoltato poi sotto i cieli di mezzo mondo) o quella di mettere in tavola con le differenti portate anche il proprio cell per vedere davanti a tutti l’effetto che fa (Perfetti sconosciuti). Oppure, partendo da un solo bicchiere di vino, accapigliarsi nella ricerca di mettere una toppa al bisticcio feroce dei due figli delle coppie in questione (Carnage). Magri espedienti che tuttavia negli esempi citati possono dare il via a confessioni e a distruzioni. Ha senza dubbio motivazioni più forti, serie e attualissime la cena che a poco a poco si profila all’orizzonte di Disgraced/Dis-crimini con cui lo Stabile torinese ha aperto la propria stagione al Carignano nei giorni scorsi. Il testo (tradotto da Monica Capuani) appartiene alla penna di Ayad Akhtar, di radici pakistane ma da sempre negli Stati Uniti, vincitore del Pulitzer nel 2013 e di altri premi per questa vicenda a quattro (più il giovane nipote del protagonista colpevole d’accendere la miccia) che vede un avvocato di successo in lotta con le proprie radici e gli insegnamenti che fino a quel punto l’hanno segnato; sua moglie, “bianca, flessuosa e incantevole”, artista newyorkese di quelle che cominciano ad annusare l’aria del successo e innamorata della cultura islamica, un agente/critico/affarista ebreo, che ragiona con rabbia di rapporti israelo/palestiniani e si tranquillizza con le doti artistiche e con il corpo dell’artista, la di lui moglie, afroamericana, che non troverà di meglio che far le scarpe al collega avvocato e sistemarsi come meglio non potrebbe nella buona società. La regia del tedesco Martin Kušej entra perfettamente nelle psicologie dei personaggi, ne scava gli intimi rapporti, divide la vicenda per capitoli intervallati da lunghe zone buie, come tutto il resto inondate da un commento musicale ossessivo, setaccia le parole e i movimenti, tende all’astratto asciugando la scena (di Annette Murschetz, un’immagine certo non uno sviluppo) di ogni elemento per ridurla ad una angolare parete bianca, sporcata di tanto in tanto dalla padrona di casa con insignificanti scarabocchi, e ad uno scricchiolante – per le camminate e gli assaggi sessuali dei protagonisti – pavimento nerastro di carbone. Inevitabilmente ogni cosa muta, come in uno specchio ormai deformato, niente sarà più come prima, gli assurdi convenevoli sulla porta di casa e l’elenco delle portate sanno di estrema assurdità. Ogni cosa inevitabilmente si sporca, nella realtà come nel luogo mentale che si è costruito attorno ai dialoghi, gli attori soprattutto, chiamati a una fatica non da poco, che alla fine si libera con gli applausi, visi e mani e gambe impiastricciati, in questo sconcerto di cambiamenti che nasce dalla lotta, dalle belle maniere in via di distruzione, dalle regole che non possono più essere le stesse. Forse tutto appare volto all’eccesso, ma si può anche essere d’accordo con una simile lettura che raccoglie nell’intimo di ciascuno le parole dell’autore, che universalizza, spingendoci a farle più nostre, a rimodellarle, a ripensarle.  Al centro della scena e della serata si pone un’altra convincente prova di Paolo Pierobon, con lui egualmente provati Fausto Russo Alesi, Anna Della Rosa, Astrid Meloni e il giovane Elia Tapognani.

 

Elio Rabbione

 

Allegri sulla Juve: “Non ho da rimproverarmi niente”

“Sarà una stagione molto bella e avvincente con un calendario da grande suspense nel finale, con i tre scontri diretti in calendario, cose che mi divertono molto. E penso già a marzo, quando ci sarà grande pressione: sarà molto divertente”. Cosi’ l’Ansa riporta le parole di Massimiliano Allegri, alla vigilia di Juventus-Sporting Lisbona di Champions. Il ct bianconero aggiunge: “L’atmosfera nella Juventus è buona, deve regnare l’equilibrio: non possiamo deprimerci soltanto perché abbiamo pareggiato con l’Atalanta e perso in casa con la Lazio. Non ho da rimproverarmi niente, abbiamo  sbagliato l’inizio del secondo tempo con Lazio, 8′ nei quali abbiamo commesso errori di attenzione e di gestione”.

 

(foto: Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)

IPLA: SUOLI DEL PIEMONTE MAI COSI’ SECCHI IN AUTUNNO DA ALMENO 10 ANNI

L’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente (IPLA SpA) che gestisce da oltre 10 anni una rete di centraline meteorologiche che rilevano umidità e temperatura del suolo a diverse profondità, rilevano attualmente condizioni di siccità e di elevate temperature nel suolo che non hanno paragoni con gli ultimi 10 anni.

Fabio Petrella, pedologo esperto dell’Istituto sottolinea che:

“La rete pedoclimatica della Regione Piemonte che l’IPLA gestisce, formata da centraline meteo provviste di sensori che misurano umidità e temperatura del suolo in molte aree del Piemonte, dal Vercellese all’Astigiano, dal Torinese all’Alessandrino e al Cuneese, indicano una situazione di eccezionale siccità: La sezione idrica di controllo di tutti i suoli monitorati risulta abbondantemente sotto i valori medi stagionali: ad esempio nell’Astigiano, nel periodo delle piogge autunnali, vi sono mediamente 100-120  mm di acqua disponibile nei primi 30 cm di suolo mentre attualmente lo strato di terreno e completamente secco se si escludono i pochi millimetri di acqua che sono trattenuti dalle particelle di suolo così tenacemente da non essere disponibili per le radici delle piante. Anche nel Torinese si passa dai massimi autunnali del 2015 e 2016 con una riserva idrica utile di circa 80-100 mm a valori attuali prossimi allo zero, con solo 25 mm di acqua presenti ma di fatto non utilizzabili dalle piante.

Nell’Astigiano la media delle temperature del suolo (tre sensori posizionati a 10, 30 e 60 cm di profondità) negli anni scorsi era di 12° mentre ad oggi siamo a 16°. In altre aree della Regione, come nell’Alessandrino, il divario è meno pronunciato in quanto si passa da una media di 14/15° degli anni passati alla temperatura attuale che raggiunge la media di 16,5°.

Igor Boni, Amministratore Unico della Società:

“Il suolo può essere visto come un enorme contenitore d’acqua che riesce gradualmente a fornire sostentamento alle colture, ai prati e alle foreste. Oggi il contenitore è ormai completamente vuoto, dopo un’estate siccitosa e un autunno che non ha ancora visto precipitazioni rilevanti e in concomitanza di temperature ben al di sopra della media del periodo. Le temperature elevate inoltre favoriscono l’evapotraspirazione e l’ulteriore peggioramento della situazione, malgrado la stagione autunnale ormai avanzata. E’ la grande capacità di ritenuta idrica dei suoli regionali che ha permesso di ridurre gli effetti del prolungato periodo secco anche se sono ormai evidenti i danni alla vegetazione in ambito agrario e forestale, soprattutto nelle aree dove i suoli hanno caratteristiche meno adeguate a trattenere grossi quantitativi d’acqua: presenza di ghiaie, tessiture ricche di sabbia e povere di limo e argilla, profondità ridotta. Nei prossimi mesi c’è da augurarsi che il contenitore-suolo riesca gradualmente a riempirsi, grazie alle precipitazioni, altrimenti affronteremo la nuova stagione agraria del 2018 e il risveglio vegetativo primaverile in condizioni assai più preoccupanti di quelle che abbiamo vissuto nel 2017”.

Westinghouse, Appendino indagata per falso. La sindaca: “Serena e disposta a collaborare”

La sindaca  Chiara Appendino è indagata dalla Procura di Torino per falso. Il tema è  bilancio 2016 e il reato ipotizzato riguarda l’inchiesta sull’area ex Westinghouse, per un debito  di 5 milioni di euro nei confronti di  Ream “sparito” dallo stesso bilancio. L’indagine aveva preso il via mesi fa dopo un esposto dei capigruppo di opposizione Alberto Morano, della lista Morano, e Stefano Lo Russo  del Pd. “Intendo essere ascoltata appena possibile per chiarire gli aspetti di una vicenda complessa relativa all’individuazione dell’esercizio di bilancio al quale imputare un debito che questa amministrazione non ha mai voluto nascondere”, dice la prima cittadina. E aggiunge: “Sono serena e pronta a collaborare con la magistratura, certa di aver sempre perseguito con il massimo rigore l’interesse della Città e dei torinesi”. Così Appendino commenta l’avviso di garanzia ricevuto.  L’inchiesta coinvolge  anche il capo di gabinetto, Paolo Giordana, e l’assessore al bilancio, Sergio Rolando. Si ipotizza che dal bilancio comunale  sia stato espunto un debito di 5 milioni verso la società Ream all’insaputa dei revisori dei conti che, a a luglio, avevano anch’essi inviato   una segnalazione in procura.

(foto: il Torinese)

Il caso suk: sicurezza, legalità, accoglienza solo con il buon senso

STORIE DI CITTA’  di Patrizio Tosetto
Non voglio commentare l’omicidio al suk.Oramai è materia per magistrati. Voglio commentare alcuni sgradevoli e fuorvianti giudizi che sono la negazione del perché è successo. La prima da parte di pentastellati e sinistrorsi che hanno subito detto: poteva capitare ovunque in Torino come in altre città. Giocano d’anticipo rifuggendo eventuali responsabilità della civica amministrazione. Sono convinto che se fossero stati all’opposizione avrebbero puntato il dito contro l’agire della Giunta municipale. Come quel vigile che quasi giustificava il tutto: sono gli incerti di chi frequenta certi posti.Aberrante. ll nostro paese rischia di dimenticare una parola ed un comportamento: legalità. La cui concreta applicazione si ha con la prevenzione nel far rispettare le regole e nel reprimere quando si consuma un reato. Regole determinate anche dal Comune e fatte applicate dalle forze dell’ ordine di cui per esempio i Vigili Urbani ne fanno parte. Sia ben chiaro, sono stato e sarò sempre contrario nel dare i relativi permessi per un evento del genere. Contrario perché si tratta di luoghi dove si delinque, ricettacolo di merce rubata. Se si dà il permesso si devono poi attuare i relativi  controlli. Facile nel dirsi e difficilissimo da realizzare? Si è detto che prima ho poi ci sarebbe scappato il morto, in una situazione palesemente caotica.  Rifuggo dalle accuse di speculatore ma mi sembra che la gente sia esasperata. L’omicida è un immigrato clandestino e ha ucciso un italiano come a Roma un clandestino ha disarmato un rapinatore italiano guadagnandosi il permesso di soggiorno.  Il primo un assassino, il secondo si è guadagnato l’accoglienza. Allora la sicurezza, la legalità ed anche l’ospitalità non sono di sinistra o di destra: sono solo di buon senso.

Morti da smog? Prosegue l’inchiesta. Da mercoledì blocco del traffico dalle 8 alle 19

I riscontri di un accertamento epidemiologico commissionato dalla procura a un esperto di Firenze in relazione agli  effetti dell’inquinamento ambientale in città indicherebbero indici di mortalità  più elevati di quelli attesi. Queste le indiscrezioni trapelate che indicano come i dati siano  in linea con una serie di studi già effettuati nel corso degli anni, che dovranno essere approfonditi. Sarà il nucleo Noe dei carabinieri a svolgere accertamenti.  E’ stato intanto aperto un fascicolo, al momento a carico di ignoti, dopo la denuncia di un cittadino. Si indaga per inquinamento ambientale. E a Torino, dopo Milano, da mercoledì scatta  il divieto di circolazione: gli Euro 4 privati non potranno circolare dalle 8 alle 19 tutti i giorni, festivi inclusi. Per i mezzi commerciali ad alimentazione diesel il blocco vale fino alla classe euro 4, con orario 8,30-14 e 16-19 dal lunedì al venerdì, 8.30-15 e 17-19 sabato e  giorni festivi. Il Comune predisporrà inoltre  una delibera quadro con le misure per combattere l’inquinamento atmosferico nei prossimi mesi.

Daniel Trifonov apre la stagione dell’Unione Musicale

Alle ore 21, l’Unione Musicale di Torino inaugura la Stagione concertistica 2017-2018 con il recital del pianista russo

È una bella storia quella di Trifonov e dell’Unione Musicale: nel 2011, a soli vent’anni, appena distintosi con un terzo premio al Concorso Chopin di Varsavia, Trifonov viene invitato a Torino per un concerto della serie Fuori i secondi! che l’Unione Musicale dedica ai non-vincitori di concorsi internazionali. Nell’arco di tempo tra il contratto di scrittura e la data del concerto, però, Trifonov si aggiudica il primo premio sia al Čajkovskij di Mosca sia al Rubinstein di Tel Aviv, due fra i più importanti concorsi pianistici al mondo, trovandosi così improvvisamente proiettato sulla scena internazionale. Da allora il giovane pianista originario di Nižnij Novgorod, nel cuore della Russia europea, non si è più fermato, stregando con la sua arte le platee di tutto il mondo. Di lui Martha Argerich ha detto: «Non ho mai sentito nulla di simile: la sua tecnica è scintillante e il suo tocco riesce a essere dolce e demoniaco allo stesso tempo» mentre il “Financial Times” ha osservato che «Non c’è da stupirsi se ogni capitale europea è alla sua mercé: ciò che lo rende un tal fenomeno è la qualità estatica che dà alle sue esibizioni». Un talento, una sensibilità musicale fuori dal comune, che rapisce l’ascoltatore per l’impressionante virtuosismo tecnico e per il totale controllo della tastiera, così come per l’estrema varietà del suono, ricco di infinite sfumature. Il programma del recital di ottobre è un omaggio al genio romantico di Chopin e segue l’uscita del doppio album di Trifonov intitolato Chopin Evocations (Deutsche Grammophon, ottobre 2017): una vera e propria immersione nella musica del compositore polacco e nelle suggestioni che essa ha generato in altri autori. La prima parte si apre e si chiude con brani che nascono da temi chopiniani tratti dai Preludi n. 7 e n. 20 op. 28: dapprima le Variazioni su un tema di Chopin, che rivelano l’universo sonoro del compositore catalano Federico Mompou e per finire le monumentali Variazioni op. 22 di Rachmaninov che, come afferma lo stesso Trifonov, «rappresentano una sintesi del Romanticismo: l’incontro tra l’eleganza di Chopin e la passionalità di Rachmaninov». Tra queste due opere, alcuni brevi brani dedicati a Chopin tratti da alcune raccolte di Schumann, Grieg, Barber e Čajkovskij. Nella seconda parte il tributo a Chopin prosegue con uno dei brani emblematici dello stesso compositore polacco: la Sonata in si bemolle minore op. 35. È una sorta di «poema della morte», composta intorno al 1839, a seguito di un’idea musicale che Chopin aveva concepito ben due anni prima, all’epoca del soggiorno a Nohant nel castello della compagna George Sand e al culmine di un periodo terribile per il compositore, sopraffatto dal timore per il peggiorare delle sue condizioni di salute. Questa idea tematica originaria è la celebre Marcia funebre che precede quindi gli altri tempi in senso cronologico e funziona da punto di equilibrio nell’organizzazione e nello sviluppo di tutta la Sonata.

***

Poltrone numerate, euro 30

in vendita online su www.unionemusicale.it e presso la biglietteria dell’Unione Musicale

ingressi, euro 20 e riduzioni per i giovani fino a 21 anni in vendita il giorno del concerto presso il Conservatorio dalle ore 20.30

“Non smettiamo di adempiere la legge del Cristo”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

La nuova stagione 2017/2018 si apre con due nuovi appuntamenti. Il prossimo appuntamento, per circa 2000 persone del canavese, tra cui famiglie, bambini e persone di varie età si terrà domenica 5 novembre 2017. Da alcune settimane fervono i preparativi per questo importante appuntamento che si terrà nella sala delle Assemblee sita in Via Leopardi 15 a Leinì

Come di consueto l’invito è rivolto a tutti coloro che nella zona vorranno intervenire. L’ingresso è gratuito e non si fanno collette. Mantenere nel tempo alti valori morali, continuare a vederne i benefici nei rapporti in famigli, nel sociale come a scuola, saranno alcuni degli argomenti principali trattati durante questa assemblea. Il tema dell’assemblea “Non smettiamo di adempiere la legge del Cristo” dà risalto infatti proprio a questo. La legge del Cristo che primariamente si basa sull’amore per il prossimo esorta a mettere al di sopra dei propri, gli interessi e i bisogni altrui così da divenire persone migliori in tutti i campi della vita. Commentando questo concetto, Luca Frattini, assistente all’ufficio informazione pubblica dei Testimoni di Geova per l’area nord-est di Torino, ha dichiarato: “Imitare e adempiere la legge del Cristo è senz’altro il modo migliore per avere rapporti soddisfacenti e pacifici con gli altri. Gesù Cristo, nel corso della sua esistenza sulla terra, ha sempre dimostrato questa qualità, non soltanto cedendo la propria vita per tutti, ma anche in altre situazioni, rinunciando a riposo, svago e tempo libero pur di aiutare altri, indipendentemente dal loro atteggiamento o dalla loro riconoscenza. In un periodo in cui l’amore per sè stessi e l’egoismo sono ai massimi storici, imitare l’esempio di Gesù adempiendo la sua legge basata sull’ amore, ci aiuterà a fare la nostra parte per migliorare la nostra vita e il luogo in cui viviamo. Sentirsi amati ed apprezzati dagli altri e ricambiare a nostra volta, aiuta ad instaurare un circolo virtuoso inevitabilmente positivo anche nei momenti più difficili.

Sono almeno due i momenti più attesi:

Alle ore 11:35 il discorso del battesimo per i nuovi fedeli simboleggiato con immersione in acqua;

Alle ore 14:55 il tema “Amiamoci gli uni gli altri, come ci ha amato Gesù” pronunciato da un rappresentante proveniente dalla filiale italiana dei Testimoni di Geova di Roma

I Testimoni di Geova della zona non vedono l’ora di assistere insieme a voi tutti a questa assemblea in cui si vede la legge del Cristo all’opera.

***

Per avere più informazioni sulle assemblee dei testimoni di Geova visitate il sito web: www.jw.org nella sezione CHI SIAMO| CONGRESSI.