redazione il torinese

Grande successo per il TorinoFilmLab a Berlino

L’Orso d’oro della 68ª edizione del Festival di Berlino è andato al film Touch Me Not della regista Adina Pintilie; mentre il regista Marcello Martinessi ha ricevuto l’Orso d’argento Alfred Bauer Las Herederas, pellicola che vale anche l’Orso d’argento per la miglior attrice ad Ana Brun.
 

Ana Brun di Las Hereders vince l’Orso d’Argento come migliore attrice

Il TorinoFilmLab ha supportato lo sviluppo di entrambi i film, che sono rispettivamente l’81° e l’82° film completati dal programma torinese. 

 
Il laboratorio a supporto di filmmaker emergenti ha accompagnato questi progetti durante tutto il processo creativo: dalla fase d’ideazione alla prima stesura della sceneggiatura attraverso il programma ScriptLab, e più tardi con strumenti di formazione ad hoc per quanto riguarda lo sviluppo, il  finanziamento e la promozione attraverso il programma FeatureLab. Il sostegno del TFL è stato anche economico: TOUCH ME NOT è stato premiato con il Production Award (€ 150.000), mentre THE HEIRESSES ha ricevuto il primo Co-Production Award assegnato dal TorinoFilmLab grazie al supporto di Creative Europe – MEDIA (€ 50.000). Nel 2017 i progetti – all’epoca in post-produzione – sono poi tornati a Torino per essere presentati a una platea di sales agents, distributori e rappresentanti di festival durante l’evento work-in-progress TFL Coming Soon.
 
Il TorinoFilmLab è promosso dal Museo Nazionale del Cinema con il supporto di MIBACT – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Piemonte, Città di Torino e Creative Europe – MEDIA Sub-Programme dell’Unione Europea, in collaborazione con Film Commission Torino Piemonte.
 
TOUCH ME NOT di Adina Pintilie (RO/DE/CZ/BG/FR) racconta il viaggio emozionale di Laura, Tomas e Christian. Desiderosi di intimità ma allo stesso tempo ancora terrorizzati da essa, i tre lottano per superare i loro vecchi schemi, meccanismi di difesa e tabù ed essere finalmente liberi. Il racconto è costruito sul confine fluido tra realtà e finzione. “A 20 anni pensavo di sapere tutto – confessa la regista. ”Ma crescendo, dai 20 ai 40, questa convinzione è venuta meno: ho realizzato di non sapere nulla”. Adina ha iniziato a lavorare allo script nel 2007, durante la sua partecipazione a TFL Script&Pitch, con la collaborazione del tutor e story consultant Franz Rodenkirchen (Germania) e il supporto di 2 alumni TFL, Fabio Grassadonia & Antonio Piazza (Italia), co-registi di SALVO. 


THE HEIRESSES (Las Herederas) di Marcelo Martinessi (PY/DE/UY/NO/BR/FR) ci porta nell’attuale Paraguay. La situazione economica di due donne, insieme da più di 30 anni ed entrambe ereditiere di buona famiglia, sta peggiorando: Chiquita viene mandata in carcere per debiti, e Chela comincia a gestire un servizio di taxi locale. La collaborazione con la tutor TFL Anita Voorham (Paesi Bassi) e le discussioni durante le sessioni di gruppo con gli altri partecipanti hanno contribuito a fornire diversi punti di vista narrativi ed estetici sul progetto. “Quando stavo scrivendo la sceneggiatura – un processo spesso molto solitario – gli input di Script&Pitch mi aiutavano a non sentirmi così solo. La diversità estetica, culturale e politica dei tutor e dei colleghi ha dato vita a uno scambio che difficilmente avrei trovato altrove”.
 
Un terzo film targato TFL è stato proiettato durante il festival, nella sezione Panorama: LAND di Babak Jalali (IT/FR/NL/MX/QA) racconta la storia della famiglia indigena Denetclaw che vive nella riserva Prairie Wold, negli Stati Uniti.

Il Chiampa in soccorso di Matteo per gli “ultimi 250 metri”

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
Veramente un Matteo Renzi molto simpatico e in gran forma. Probabilmente non sarà sufficiente per l’affermazione elettorale del Pd, ma é già qualcosa per il partito di cui Renzi é segretario. Vuole essere al tal punto empatico che ha arruolato Toto’ per dire che gli avversari politici  sono inaffidabili.  Si, ha ammesso qualche errore, l’ ha fatto…che poi come dice il vecchio adagio chi non fa non sbaglia.  Gli altri? Blaterano solo. Ovviamente per il nostro Matteo nazionale. In particolare se la prende con il Berlusca. Sarcastico, sottolinea che è l’unico uomo che con l’età aumenta la crescita di capelli e che soprattutto continua nel firmare contratti che non onorerà  mai. Forse prepara il terreno per un possibile e successivo accordo. Ma il meglio del nostro arriva quando dice perentorio: anche a me questa legge elettorale non piace. Possibile rumoreggiamento della platea? Assolutamente no, anzi, lungo applauso. Rincuorato continua: molti collegi sono in forse. Bastava che D’Alema e soci non si mettessero in mezzo ed era fatta. Si governava senza senza ma per altri 5 anni. Non mi sembra, ma, come si diceva, contenti loro contenti tutti.
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Il passaggio smarcante l’ha realizzato Sergio Chiamparino che é passato dal non so per chi votare ad un indispensabile votare pd per “mantenere aperta una prospettiva di sinistra”. Una via italiana alle riforme. Il Chiampa ( ui possiamo dirlo ad alta voce)  ha fatto un altro assist a Renzi. Parlare e convincere chi, sfiduciato, non ci vota più. In questo caso ha avuto meno fortuna e forse non sarà ascoltato nelle urne. Lui non demorde e continua a studiare da segretario nazionale del pd sempre più partito di centro con pochissima sinistra. Testimone Mimmo Caretta, segretario provinciale e lausiano della primissima ora, che trova una metafora sportiva: recuperare gli ultimi 250 metri vincendo le elezioni.
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Si riferiva all’ultimo oro vinto dai fratelli Abbagnale, che hanno vinto tutto e non più giovani erano tra gli sfavoriti per il primo posto. Ma negli ultimi 250 metri allungano e sorprendono.  Cosi dopo Totò anche gli Abbagnale vengono in soccorso alla traballante filosofia politica dem. Con un Renzi che ripete: noi abbiamo fatto, gli altri solo parlato.. anzi straparlato. E raccogliendo un applauso: “basta vedere come i pasticci nei bilanci dell’Appendino hanno contribuito al buio in cui vive la vostra città”. Il 5 marzo forse capiremo di che morte morire. Con l’ Europa attenta nel ricordarci che la stabilità economica dipende anche dalla stabilità politica con governi eletti. E che nuove elezioni sono solo dannose.

Balbo di Vinadio alla presidenza della Fondazione Fico

Torinese, 63 anni a luglio e socio fondatore dello Studio Legale “Balbo Vinadio e Associati”, con sede al civico 17 di corso Matteotti a Torino, è il noto avvocato Emanuele Balbo di Vinadio il nuovo Presidente della Fondazione Ettore Fico. Balbo di Vinadio succede a Ines Sacco Fico, moglie del grande pittore di Piatto Biellese, nonché presidente della stessa Fondazione (creata per sua volontà nel 2009) e del MEF- Museo Ettore Fico aperto in memoria del marito nel 2014 in via Cigna (in quell’area di Barriera di Milano nota come “Spina 4”), fino al 14 dicembre scorso, giorno della sua scomparsa all’età di 91 anni. Alla vicepresidenza, il Consiglio di Amministrazione ha nominato Beatrice Ramasco. Consiglieri: Renato Alpegiani, Andrea Busto, Marco Ciani, Lucia Fico, Giuseppe Galimi e Massimo Mao.

Queste le prime dichiarazioni del nuovo Presidente: “Da appassionato d’arte e collezionista, è con entusiasmo che mi appresto ad affrontare questa nuova avventura. Auspico di essere in grado di raccogliere l’importante eredità della compianta signora Ines Fico, la quale per prima mi ha dato l’opportunità di partecipare attivamente alla Fondazione come consigliere, permettendomi altresì di mettere al servizio di quest’ultima e del Museo Ettore Fico le competenze e le conoscenze giuridiche acquisite in ormai oltre trent’anni di esperienza professionale forense. Ho la fortuna di poter collaborare con una squadra competente, dinamica e appassionata, grazie alla quale sono sicuro che saremo in grado di avviare una nuova fase della Fondazione. Proseguiremo il lavoro sinora condotto dalla precedente Presidente e ci impegneremo  affinchè la Fondazione Fico operi come una realtà viva e attiva nel panorama torinese. Lo scopo che vogliamo raggiungere è quello di creare, in sinergia con il nostro splendido Museo, un nuovo polo di riferimento per la città, in grado di coniugare arte e cultura, con iniziative rivolte a un pubblico di tutte le età e con l’obiettivo di dimostrare ancora una volta che l’arte può essere di tutti e alla portata di tutti”.

g. m.

 

Mazzarri ai Granata: “Non dovrà più capitare”

VERONA TORINO 2-1

Delusione e durezza nelle parole di Walter Mazzarri dopo la sconfitta del Toro a Verona: “Abbiamo sbagliato l’approccio, non ci era mai capitato. E non dovrà più capitare perché io lavoro per migliorare la  squadra e si sapevano  i pericoli di questa partita. Ma non riesco a essere ancora allarmato: sino al derby avevamo fatto quello che dovevamo”.

Tre serate di teatro, un incontro con la lingua portoghese

È un’ulteriore tappa di un percorso già iniziato negli scorsi anni all’interno delle attività promosse da Torino Spettacoli, ovvero la formazione in Brasile, in special modo nella stato di Bahia, nel nordest del paese, di attori del luogo guidati dal regista Enrico Fasella come della produzione di testi classici e contemporanei del teatro italiano e mondiale. Dal 26 al 28 febbraio, sempre alle ore 21, tornerà nella sala Solferino del teatro Alfieri l’attore brasiliano Gil Soares, riproponendo in lingua portoghese Il sogno di un uomo ridicolo (“O sohno de um homem ridiculo”) con due interessanti novità, La bisbetica domata (“A megera domada”) di Shakespeare e La nave negriera (“O navio negreiro”) dell’ottocentesco poeta Castro Alves, gloria di quel paese, morto di tubercolosi nel 1871, a 24 anni soltanto, fautore delle grandi problematiche sociali nonché sostenitore della causa degli emarginati e degli schiavi. Le serate sono promosse in collaborazione con l’associazione italo-brasiliana Warà di Torino, un’occasione per incontrare una cultura con cui assai poco riusciamo a raffrontarci. Per maggiori informazioni 011 5623800 e www.torinospettacoli.it

(e. rb.)

Abbassare e alzare i toni

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Abbassare i toni sembra la parola d’ordine di questi ultimi giorni di campagna elettorale ed e’ giusto il richiamo al senso di responsabilità nella polemica politica. Un paese civile ha valori condivisi che limitano la dialettica elettorale ad alcuni temi, evitando anche gli attacchi personali tra candidati perché quelli attaccabili sono stati esclusi dagli stessi partiti. In Italia non accade proprio così, per cui l’invito ad abbassare i toni appare utile , se non indispensabile.  Ciò che non si può dimenticare e’ il corteo sedicente antifascista che voleva impedire la propaganda di CasaPound a Torino e che  ha ingaggiato una guerriglia urbana molto violenta con la Polizia che doveva invece  garantire il diritto di CasaPound di tenere la propria manifestazione.  Nel denunciare questo fatto non si devono abbassare i toni, ma alzarli. Pensate cosa sarebbe accaduto se a manifestare in quel modo fosse stata CasaPound ? Ci sarebbe stato  giustamente il finimondo .Forse si sarebbe scomodato persino il Papa. E ben a ragione. Ma le reazioni nei confronti dei centri sociali sono invece apparse troppo blande. Qui non si tratta tanto di dire se abbiano o non abbiano titolo a dirsi antifascisti, ma si tratta di condannarne  le azioni e la loro stessa esistenza.
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 In periodo elettorale va garantita a tutti i contendenti se non una  vera par condicio, come sarebbe auspicabile e giusto, almeno una qualche parità  di trattamento . Altrimenti torniamo alla guerra civile degli anni immediatamente precedenti alla dittatura fascista in cui gli oppositori finivano come don Minzoni  e  Giacomo Matteotti o, se vogliamo pensare a fatti più vicini a noi , al 1968 e dintorni in cui si impediva, con il ricorso alla  violenza, l’agibilità politica degli avversari, considerati nemici. Ci fu chi cinquant’anni fa ritenne di riprendere la “Resistenza tradita“ prima con le intolleranze politiche e poi con la violenza del terrorismo. Pochi allora dissero che gli estremisti non potevano considerarsi eredi e continuatori della Resistenza  e che dovevano essere isolati. Anche allora, di fatto, certi melliflui democristiani invitarono ad abbassare i toni e non presero i provvedimenti necessari a salvaguardare le regole democratiche e lo Stato di diritto. La generazione dei Moro e dei Rumor ha in proposito colpe storiche gravissime.  Chiunque dissentiva, veniva tout- court considerato fascista .E nessuno apriva bocca. L’intimidazione politica era la regola.

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Oggi quella esperienza di 50 anni fa ha indotto l’Anpi a  dissociarsi. Ma dissociarsi non basta. E’ necessaria una condanna totale dei centri sociali.  Io sarei, riprendendo l’idea di Carlo Casalegno, per proporre di  chiudere i covi della sovversione, anche non posso non condividere l’idea del filosofo Maurizio Ferraris che ritiene che, così come sono ubicati nelle loro tane abusive, gli “antagonisti” sono  più  se non più controllabili, almeno più individuabili.  Il punto vero e’ un altro: i primi fascisti  sono proprio questi sedicenti antifascisti che risuscitano una violenza che, in verità, non avevano mai nascosto. L’esperienza No Tav in Valle di Susa e’ un esempio evidente che non si può dimenticare.

 

scrivere a quaglieni@gmail.com

Ghigo scende in campo

Enzo Ghigo, già presidente della Regione Piemonte per due legislatore, torna in campo (anche se non candidato) per sostenere Forza Italia alle elezioni politiche. Questa sera promuove l’incontro di presentazione dei candidati azzurri Porchietto, Malan, Zangrillo e Ruffino, alle 18, presso l’hotel Turin Palace di via Sacchi, con il coordinatore regionale del partito, Gilberto Pichetto. Spiega Ghigo in un post su Facebook: “scendo in campo anche questa volta, non come candidato, ma pur sempre in prima persona nel sostenere Forza Italia alle elezioni politiche. Siamo nell’epoca delle   nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale e ci chiediamo se un giorno le macchine sostituiranno l’uomo; stiamo vivendo i pro e contro della globalizzazione e dell’abbattimento delle frontiere geografiche e culturali; dobbiamo favorire le assunzioni facendo crescere l’economia; dobbiamo ridurre tasse e burocrazia che uccidono le aziende. Ne’ l’approccio assistenziale delle sinistre e tantomeno l’incapacità e l’arroganza insipiente dei pentastellati sarebbero all’altezza – culturalmente ancor prima che dal punto di vista gestionale – di simili sfide . Ecco perché vi chiedo di sostenere le donne e gli uomini di Forza Italia candidati al Parlamento a Torino e in Piemonte, persone che hanno già dimostrato competenza nella propria attività professionale, passione e spirito di servizio in quella politica”.

Universo virtuale e reale

Come i computer e gli “occhi della mente” ricostruiscono il cosmo

Piero Bianucci, giornalista e scrittore – Attilio Ferrari, Presidente Infini.TO Planetario di Torino


L’incontro si svolge nell’ambito di eventi collaterali della mostra
“L’infinita curiosità. Un viaggio nell’universo in compagnia di Tullio Regge”
organizzata dal Sistema Scienza
Piemonte con il sostegno della Compagnia di San Paolo

 

La nostra mente non è fatta per numeri, lettere, equazioni: ci siamo evoluti nel cosmo imparando e ricordando per immagini. Ed è grazie ai progressi della scienza – ai codici di visualizzazione che ricostruiscono i dati provenienti da esperimenti del CERN, o da missioni spaziali come HST o GAIA – se oggi possiamo “vedere” la struttura e la dinamica degli atomi, delle particelle elementari, delle galassie, delle sorgenti X e gamma. La scienza usa infatti immagini virtuali per rappresentare la struttura del mondo fisico, permettendoci di scrutare oltre il nostro occhio, ed è virtuale il cielo che gli astrofisici oggi simulano nei supercomputer per capire meglio l’evoluzione del cosmo, così come l’universo che vediamo nei planetari. 

 

C’è però un aspetto “reale” del cielo che di solito viene ignorato: ogni raggio di luce che arriva dalla volta stellata è un “treno” di fotoni che fisicamente congiunge la retina del nostro occhio alla fotosfera della stella. Le stelle ci toccano, e fanno il solletico al nostro cervello. Il viaggio dei fotoni dalla retina al cervello alimenta la nostra immagine dell’universo che è insieme reale e virtuale.

 

Ed è proprio il viaggio tra “Universo virtuale e universo reale” protagonista il 1° marzo della seconda trasferta di GiovedìScienza al Politecnico di Torino (alle 17:45, Aula Magna “Giovanni Agnelli”, in Corso Duca degli Abruzzi, 24). Appuntamento con il giornalista e scrittore Piero Bianucci (autore di una trentina di libri di divulgazione scientifica, cura il mensile “le Stelle” fondato da Margherita Hack) e con l’astrofisico Attilio Ferrari, presidente del Parco Astronomico Infini.to (svolge ricerche sulla fisica delle stelle e delle galassie, sui fenomeni cosmici di alta energia e sulla cosmologia in Italia e all’Università di Princeton, al MIT di Boston, al Max Planck Institute di Monaco, ecc.) per capire come i computer e gli “occhi della mente” ricostruiscono il cosmo.

 

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

Programma completo e diretta streaming su: www.giovediscienza.it

Segreteria organizzativa tel. 011 8394913

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GiovedìScienza – Politecnico di Torino
Aula Magna “Giovanni Agnelli”, Corso Duca degli Abruzzi, 24

 

Festa della Donna. Scambio Culturale Italia Turchia

Per pura combinazione, il viaggio un po’ misterioso di Recep Tayyip Erdogan a Roma e alla Santa Sede per avviare il disgelo con il Vaticano coincide con l’allestimento della prossima mostra del Concorso Internazionale il Bosco Stregato in terra turca

Con molto meno clamore e minori aspettative, Solstizio d’Estate (organizzatore del Concorso Internazionale Il Bosco Stregato www.boscostregato.com) ritorna a Istanbul per una mostra con opere della sua collezione, in occasione della Festa della Donna che si celebrerà in tutto il mondo e quindi anche in Turchia.A seguito degli scambi culturali continuativi con il Lyons Club di Istanbul e la Akademia di Ex Libris della capitale turca, guidata dalla presidente Latifè Bastug, c’è un nuovo gemellaggio ideale con la Turchia e l’occasione è la Festa della Donna.L’ultima volta artisti turchi erano stati presenti in Lombardia (Soncino) e in Piemonte, al castello di Roddi d’Alba.Se l’operazione di Erdogan è stata molto complessa e si è svolta con un dispiegamento ingente di forze di polizia per assicurarne la sicurezza, per contro quella di Solstizio d’Estate avviene in un clima di fraterna amicizia e molto distesa.Qualcuno ha sostenuto che il viaggio italiano, avrebbe avuto anche lo scopo di perorare la causa dell’ingresso nell’Unione Europea.Esagerazioni: del resto perché entrare in un’ Unione ingessata quando si può ottenere molto di più standone fuori e senza vincoli? L’attuale vicenda Eni-Italia/Turchia ne è un’ulteriore conferma.Ma torniamo al Concorso Internazionale Il Bosco Stregato.Perché questa destinazione? Intanto non solo questa, ma tante altre. Un concorso che si taccia di internazionalità e lo è sin dall’inizio, non può esimersi anche dal realizzare eventi culturali all’estero. In quest’ottica si inseriscono alcuni eventi, come la partecipazione al congresso mondiale degli Ex Libris a Praga ad agosto e questo di Istanbul per la Festa della Donna.

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La Turchia non è un Paese solo musulmano, ma il ponte fra Oriente e Occidente. Un Paese che, seppur attraversa una situazione particolarmente delicata e complessa per via del suo premier, è una nazione ricca di cultura e gli scambi con l’Italia sono sempre stati intensi e addirittura l’italiano veniva usato come lingua ufficiale della diplomazia in ambito turco.Per la mostra sono state scelte alcune opere della collezione del Concorso Il Bosco Stregato incentrate sulle Donne, in occasione della celebrazione della sua Festa e verrà presentata, in anteprima, la prossima edizione del Premio dal titolo “Profumo di Donna” che sarà ispirata allo scrittore piemontese Giovanni Arpino da cui è stato tratto il film “Scent of a Woman”.Durante il vernissage verrà inoltre presentato un video legato allo scrittore braidese, frutto della collaborazione tra la Biblioteca Civica di Bra Giovanni Arpino e l’Istituto Velso Mucci con la regia di Remo Schellino.Il testo del video in italiano sarà un ulteriore veicolo per consolidare la conoscenza della lingua italiana in Turchia che oltre alla presidente Latife Bastug parlano in molti anche per l’attività dell’ Istituto Italiano di Cultura e della Scuola Dante Alighieri.

 

Tommaso Lo Russo

 

Neve e freddo anomalo: -10 gradi in pianura e -16 in montagna. Sereno fino a mercoledì

Neve nel pomeriggio di domenica a Torino e (più copiosa) su vallate e montagne alpine. Il Comune ha attivato la macchina organizzativa con decine di mezzi e uomini: a disposizione  tonnellate di sale per contrastare il ghiaccio sulle strade. E’ freddo anomalo su tutto il Piemonte con temperature decisamente al di sotto delle medie del periodo. Cielo sereno da oggi, lunedì, ma il freddo proseguirà all’inizio della settimana con minime da -8 a -10 in pianura, -16 alla quota di 2.000 metri. Da mercoledì sono previste nuove  deboli nevicate.

 

(foto: il Torinese)