redazione il torinese

Il nuovo centro Paideia per bimbi e famiglie

A due anni e mezzo dall’inizio dei lavori è nato il Centro Paideia: il progetto di Fondazione Paideia, con un’esperienza di 25 anni a favore di bambini e famiglie in difficoltà, ha portato alla realizzazione di uno spazio di 3000 metri quadrati a Torino, per un investimento di 13 milioni di euro, che offre attività di assistenza per famiglie con bambini con disabilità, attività di riabilitazione infantile, attività sportive, corsi e laboratori aperti a tutti.


Gli spazi

Il Centro Paideia ha sede nel complesso dell’ex Istituto Nostra Signora di via Moncalvo 1 a Torino, acquisito nel 2013 grazie a una donazione a favore di Fondazione Paideia. Nei suoi 3000 mq il Centro Paideia ospita 15 studi per attività di accoglienza, sostegno e riabilitazione, uno spazio lab per corsi e laboratori creativi, uno spazio incontri per eventi, convegni e attività formative, una sala della musica, una piscina, un terrazzo multisensoriale, un’area giochi esterna, una biblioteca e una caffetteria aperta a tutti, oltre agli uffici di Fondazione Paideia.

Le attività

Il Centro Paideia nasce come luogo per le famiglie con bambini con disabilità o difficoltà, con attività di assistenza e riabilitazione (logopedia, neuropsicomotricità, terapia in acqua e interventi di carattere psicoeducativo), e rappresenta anche uno spazio pensato per tutti – bambini, adulti, neomamme e neopapà con un passaggio previsto di circa 1200 persone alla settimana.

Ogni famiglia potrà contare su un sostegno su misura, assicurato da un coordinatore di progetto e da un’équipe multi-professionale. Un approccio durante il percorso terapeutico basato quindi sulle esigenze dell’intero nucleo familiare, non solo dei bambini con disabilità ma anche dei genitori e dei fratelli e sorelle.

Il Centro Paideia presenta inoltre una proposta di attività sportive per tutti i bambini come nuoto, acquaticità o judo, ma anche attività di fitness flash per adulti con sessioni più brevi da svolgere in pausa pranzo, nella fascia pre-serale o mentre i bambini sono impegnati in terapie o altre attività. Un programma speciale sarà inoltre dedicato alle gestanti e alle neomamme, con attività di ginnastica pre e post gravidanza. Con le sue tante attività aperte a tutte le famiglie, il Centro Paideia diventerà così un luogo di concreta inclusione.

La struttura

Per poter adattare le strutture alle attività progettate è stata necessaria una totale ristrutturazione della villa storica, con la demolizione e la ricostruzione del fabbricato degli anni ’60. Oggi il Centro Paideia si presenta come una struttura ecosostenibile e ad alta efficienza energetica, costruita secondo i più alti standard ambientali con l’obiettivo di ottenere la certificazione LEED nei prossimi mesi.

Il modello

Per dare vita al Centro Paideia, Fondazione Paideia si è ispirata allo stile e ai processi organizzativi dei centri FCC (Family Centered Care) nati in Canada, progettando una struttura innovativa “a misura di famiglia”, dotata di spazi specifici per tutti e non solo per i bambini con problematiche di sviluppo: fondamentale in fase di sviluppo del progetto è stato il confronto costante con le famiglie conosciute negli anni.

Il Centro Paideia propone anche numerosi servizi a tariffe calmierate, inferiori del 25% rispetto agli standard, garantendo un supporto particolare per le famiglie con bambini con disabilità che si trovano in condizioni di fragilità economica e che potranno contare sul sostegno di Fondazione Paideia e sul fondo “Adotta una terapia” per integrare i costi.

“Il Centro Paideia ha l’obiettivo di colmare un vuoto, rispondendo alle difficoltà delle famiglie del territorio con bambini con disabilità, spesso disorientate rispetto alle terapie e all’impegno richiesto anche a livello economico”, dichiara Fabrizio Serra, Direttore di Fondazione Paideia“Sarà un punto di riferimento per tutti i membri della famiglia, che potranno trovare il tempo e i giusti spazi per dedicarsi alle loro attività preferite e per costruire nuove relazioni in un clima sereno, all’interno di un luogo aperto a tutte le famiglie della città e dove sperimentare quotidianamente il valore dell’inclusione” .

I sostenitori

Il Centro Paideia nasce da una forte adesione da parte del territorio, con numerose aziende e donatori che hanno scelto di “adottare” le diverse aree del Centro dando valore alla propria responsabilità sociale. Fondazione Paideia desidera ringraziare per il generoso sostegno Ersel, Costruzioni Generali Gilardi, Compagnia di San Paolo, Famiglia Ceresa, Buzzi Unicem SpA, Rotary Club Torino, Gruppo Fenera, Simon Fiduciaria SpA, Aldo Gavuzzi, Luigi Lavazza SpA, Carlo, Luisa e Carlotta Pavesio, Gruppo Ferrero SpA, Architetto Cristiana Ruspa, Dierre SpA, Codebò SpA, iGuzzini Illuminazione SpA, Arbo SpA, CLS SpA e tutti i donatori che negli ultimi tre anni hanno scelto di sostenere il progetto.

L’inaugurazione

Il Centro Paideia sarà inaugurato ufficialmente giovedì 14 giugno alle ore 18 con una festa aperta a tutti i bambini e le famiglie. L’evento prevede la partecipazione di Andrea Loreni, funambolo e recordman torinese, che si esibirà nella sua celebre camminata sul cavo a grandi altezze, specialità che lo ha reso famoso in tutto il mondo. L’apertura al pubblico avverrà dal 15 giugno: sarà possibile richiedere informazioni e visitare gli spazi (dal lunedì al venerdì, ore 9-18, 011-0462400 www.centropaideia.org). L’avvio operativodelle attività è in programma a partire da settembre.

I numeri

13 milioni di euro investiti per la realizzazione del progetto

 

3000 metri quadrati di superficie complessiva dedicata ai bambini e alle famiglie

 

23 aree destinate alle attività di riabilitazione, socio-educative e ricreative

 

40 professionisti operativi ogni giorno all’interno del Centro Paideia

 

300 volontari della Fondazione Paideia coinvolti nelle attività del Centro Paideia

 

200 accessi al giorno previsti per le attività proposte dal Centro Paideia

 

 

Alla guida di un’auto investe due sorelle, una muore

Questo pomeriggio a Torino, in strada della Pronda angolo via De Sanctis una vettura guidata da un anziano  ha investito  due sorelle. Una di loro,  69 anni, e’ deceduta in ambulanza , mentre l’altra, 79 anni,  è in gravi condizioni. L’uomo è risultato negativo all’esame dell’etilometro.

Museo di Mergozzo: un percorso espositivo rinnovato

Un piemontese o un lombardo che non abbiano ancora visto Mergozzo e il suo lago, incastonato tra le prime pendici alpine dell’Ossola e il Lago Maggiore, a pochi chilometri da Verbania, per ora si sono persi un gioiello, ma c’è sempre  tempo per rifarsi. Loro sono vicini, ma l’invito è rivolto a tutti, turisti per caso e non, di qualunque parte del mondo.

Il Lago di Mergozzo, che ha preso più volte la Bandiera Blu per le sue acque pulite, fin dal tempo dei Romani ha assunto notevole importanza strategica per la sua posizione, alle porte della valle. I ritrovamenti preistorici hanno dimostrato che l’uomo si è insediato sulle sue rive già più di 5000 anni fa e hanno favorito la nascita dell’attuale Museo, grazie specialmente alla passione e all’opera costante degli “addetti ai lavori”. Le acque pulite e le sponde affascinanti, sono tuttora meta di turisti, amanti della spiaggia, del campeggio, della pesca, della canoa e della fotografia. Tornando invece al Civico Museo Archeologico del paese, lo scorso sabato 9 giugno, in tarda mattinata, è stato inaugurato il nuovo allestimento, con un nuovo percorso espositivo. Il riallestimento museale, fortemente voluto dal Comune di Mergozzo, dalla direzione del Museo e dal Gruppo Archeologico, è stato reso possibile anche dal contributo della Fondazione Comunitaria VCO, che ha concorso alle spese. A dirigere l’incontro di sabato mattina, oltre allo stesso Presidente della Fondazione Ivan Guarducci, alla conservatrice del Civico Museo Elena Poletti, anche il Sindaco di Mergozzo Paolo Tognetti, la presidente del Gruppo Archeologico Annarosa Braganti, le sovrintendenti delle province di Novara, VCO e Vercelli.Dopo l’introduzione – spiegazione della Presidente Braganti e le parole di saluto del Sindaco di Mergozzo Paolo Tognetti: “ La cultura è importante anche dal punto di vista politico” ha detto Guarducci “non è un caso che si continuino a scoprire nuove opere, sia qui che nel resto d’Italia”.  “Il nostro museo può contare su circa 3000 visite l’anno, di cui solo il 10% stranieri” ha detto, tra l’altro, Elena Poletti “da poco abbiamo messo pannelli illustrativi anche in inglese, per facilitare chi non conosce la nostra lingua. Abbiamo anche apportato numerose migliorie tecniche e coinvolto tutti i musei del VCO; abbiamo coinvolto tutte le scuole”.

ELIO MOTELLA

Licenziata la maestra che insulto’ i poliziotti

Lavinia Flavia Cassaro, la maestra indagata dalla Procura di Torino per aver insultato, il 22 febbraio scorso, al corteo contro CasaPound, i poliziotti in servizio e’ stata licenziata. L’Ufficio Scolastico Regionale ha emesso il provvedimento, con decorrenza primo marzo. L’insegnante  è indagata per istigazione a delinquere, oltraggio a pubblico ufficiale e minacce: fu ripresa mentre insultava gli agenti  e augurava loro di morire.

Due argenti e un bronzo per Elisabetta Mijno alla European Para-Archery Cup

La nazionale italiana paralimpica di tiro con l’arco ha chiuso con il primo posto nel medagliere la Para-Archery European Cup disputata ad Olbia. 10 i podi azzurri, con 2 ori, 5 argenti e 3 bronzi; al secondo posto c’è la Russia (2 ori, 4 argenti e 2 bronzi), terza la Gran Bretagna (1 oro, 1 argento e 2 bronzi). Per l’Italia 6 podi a squadre e 4 individuali, conquistati nell’ultima giornata di gare. Tra questi c’è l’argento di Elisabetta Mijno, arciera piemontese di arco olimpico tesserata per le Fiamme Azzurre e gli Arcieri delle Alpi. Elisabetta si è arresa in finale contro la russa Svetlana Barantseva, a segno in rimonta con il punteggio di 6-4 (parziali 24-25 25-22 24-27 26-25 25-22). In precedenza l’azzurra aveva sconfitto 6-2 in semifinale l’altra russa Buriyat Mirzaalieva e 6-0 ai quarti la polacca Milena Olszewska, dopo aver terminato le qualifiche al secondo posto.

Nella prova dell’olimpico femminile Elisabetta Mijno ha messo al collo l’argento insieme alle compagne di nazionale Annalisa Rosada e Veronica Floreno. Le azzurre si sono inchinate 5-1 in finale alla Russia (Barantseva, Mirzaalieva, Sidorenko, parziali 44-44 47-42 52-48). Nel mixed team in coppia con Stefano Travisani, Elisabetta Mijno ha invece raccolto il bronzo, battendo 6-0 la Corea del Sud (Lee-Kim) nella finale per il terzo posto (parziali 33-28 36-29 34-30). A quarti i due azzurri avevano superato 6-0 l’Ucraina (Dzoba-Balyan, Halyshych) e in semifinale avevano perso 5-4 allo shoot off contro il Giappone (Shigesada-Ueyama).

Campionato Regionale Targa giovanile

A due settimane dal Campionato Regionale Targa aperto alle categorie Master Senior e Junior, si è svolta domenica a Collegno l’analoga manifestazione – arco olimpico – dedicata a Giovanissimi, Ragazzi e Allievi. Circa 80 giovani arcieri in rappresentanza di 16 società piemontesi hanno partecipato al Campionato, organizzato dalla società Ar.Co. Arcieri Collegno in collaborazione con il Comitato Regionale FITARCO Piemonte. Una lunga giornata di gare, con qualifiche e scontri diretti per assegnare le medaglie individuali, a squadre e mixed team. L’articolo completo a questo link

Espulso marocchino filo-Isis

Un 29enne marocchino è stato espulso per motivi di sicurezza dello Stato da parte del prefetto di Torino, in quanto ritenuto contiguo agli ambienti dell’estremismo islamico. Aveva dimostrato in più occasioni e in presenza di altri detenuti un atteggiamento  ostile nei confronti dei cristiani e del cristianesimo. Era quindi stato inserito nel primo livello di monitoraggio carcerario dei detenuti a rischio di radicalizzazione. E’ stato rimpatriato con un volo da Torino a Casablanca.

Corgnati (Pd): “una legge moderna sulla caccia”

Il Consiglio regionale, nella seduta del 12 giugno ha approvato il disegno di legge “Tutela della fauna e gestione faunistico-venatoria in Piemonte”.“La legge sulla caccia – afferma il Consigliere regionale del Partito Democratico Giovanni Corgnati, relatore di maggioranza – è un provvedimento nuovo, moderno, in sintonia con i cambiamenti nazionali ed europei e il più possibile rispondente alle esigenze e alle sollecitazioni degli organismi associativi che si occupano della materia.Questo testo va a riempire un vuoto normativo verificatosi a seguito dell’abrogazione della legge n. 70/1996, mai sostituita”. “Il provvedimento – prosegue il Consigliere Pd – è stato, durante il suo percorso in Commissione, oggetto di un’ampia consultazione e condivisione con molti soggetti, tra i quali le associazioni animaliste e venatorie, gli enti no profit e gli Enti locali e, durante l’esame in Aula, è stato modificato e corretto. Tra gli emendamenti accolti, si segnala quello che introduce il divieto di cacciare le domeniche del mese di settembre, frutto di un’ampia concertazione con forze politiche di maggioranza e opposizione”. “La legge – ha proseguito il Consigliere Corgnati – introduce alcune novità principali: l’aumento della superficie minima per ogni ambito di caccia con una prospettiva di fusione dei diversi enti (ambiti e comprensori alpini); la modifica dei componenti dei comitati di gestione al fine di garantire una rappresentanza a tutte le parti (agricoltori, cacciatori, ambientalisti, enti pubblici); l’introduzione del limite di due mandati per la carica di presidente di Ambito territoriale della caccia e di comprensorio alpino; l’introduzione di una prova di tiro obbligatoria per la caccia di selezione con il rilascio di un attestato di validità semestrale; l’ampliamento delle tipologie delle zone per l’addestramento dei cani ausiliari e l’introduzione della possibilità di addestramento per i rapaci da caccia; la possibilità di commercializzare la fauna selvatica abbattuta; il divieto di introdurre starna e fagiano sopra i 1.000 metri, a tutela della tipica fauna alpina”.

“Altre novità – ha concluso Giovanni Corgnati – riguardano le attività correlate alla fauna selvatica. Tra queste si possono evidenziare: il riconoscimento dei Centri di recupero degli animali selvatici che già operano sul territorio, la possibilità di controllo da parte degli ATC e CA che abbiano al loro interno guardie particolari giurate e la previsione di misure straordinarie di controllo della fauna selvatica, per interesse pubblico, tutela dell’esercizio dell’attività agricola e altre attività economiche”.

“La Linea” di Cavandoli e le pentole a pressione della Lagostina

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Per la maggior parte degli italiani il suo nome  è sinonimo di pentola a pressione, anche se la Lagostina di Omegna produce un’intera gamma di prodotti “casalinghi”:casseruole, padelle, caffettiere, vasellame, posate. L’azienda, fondata nel 1901 e da un decennio controllata dal gruppo francese SEB (già proprietario dei marchi Tefal, Rowenta, Moulinex e Krups) è sempre stata all’avanguardia nell’innovazione del prodotto e nella sua promozione. Già a metà degli anni ’50, nel pieno dell’era dell’acciaio inossidabile, grazie al famoso fondo Thermoplan che venne utilizzato per quasi mezzo secolo, l’azienda sul lago d’Orta intensificò gli investimenti pubblicitari e, con lo slogan “Più sapore in metà tempo”, lanciò un prodotto rivoluzionario per quegli anni: la pentola a pressione, in grado di ridurre drasticamente i tempi  di cottura. Corredata dal famoso ricettario di Lisa Biondi e soggetta a continue migliorie,  ne sono stati venduti più di 20 milioni di esemplari. La Lagostina non s’accontentò del successo e decise di reclamizzare i suoi prodotti su quotidiani, settimanali, radio, cinema e, dal 1963, anche sugli schermi cavandoli-1televisivi. Massimo Lagostina, anima dell’azienda cusiana, in quegli anni esprimeva la convinzione che “per vendere pentole e tegami, oggetti utili che vengono usati a lungo nel tempo, non occorra premere sul subcosciente dei clienti, ma soltanto informarli”. Meglio ancora se lo si faceva con un po’ di simpatia. E così , nel 1969,  quando Osvaldo Cavandoli, geniale fumettista, propose un nuovo personaggio (chiamato inizialmente Mr. Linea) ad alcune agenzie pubblicitarie che realizzavano filmati per il Carosello della RAI, le strade del disegnatore e della Lagostina s’incontrarono. Il personaggio piacque alla ditta del vasellame inox e delle pentole a pressione che lo volle protagonista per la pubblicità dell’azienda. Inizialmente ribattezzato Agostino Lagostina (il nome fu poi eliminato dopo la prima serie di Caroselli) veniva presentato da una voce fuori campo che diceva: “ Chi è Agostino? Un piccolo uomo vivace, dal naso realmente espressivo, con tutte le istanze e le preoccupazioni della vita moderna. Figlio di una matita e di una mano”. Gli venne associata la voce di Giancarlo Bonomi, famoso doppiatore, che gli impresse una parlata dal vago accento milanese. In breve  “La Linea” divenne una  delle “stelle” di Carosello, restando sulla cresta dell’onda per tutti gli anni ’70. Il personaggio raffigurava un omino insoddisfatto e brontolone, intento a percorrere una linea virtualmente infinita e di cui era anch’esso parte integrante, incontrando nel suo cammino numerosi ostacoli che lo costringevano a rivolgersi al disegnatore (in uno strano linguaggio ) affinché cavandoli4gli disegnasse la soluzione ai suoi problemi. La musica che lo accompagnava era “Io cerco la Titina”, resa celebre da Charlie Chaplin nel film “Tempi moderni”. “La Linea” si esprimeva conun comico borbottìoinfarcito di imprecazioni  pronunciate in una sorta di grammelot  nel quale, con un po’ d’attenzione, si potevano riconoscere alcune espressioni dialettali  lombarde, care a Cavandoli che era nato nell’alto Garda bresciano. Gli stessi colori degli sfondi indicavano lo stato emotivo del personaggio, variando a seconda dei casi. Insomma, un “non-linguaggio” che ha agevolato la diffusione internazionale del personaggio. Cavandoli realizzò così 35 film pubblicitari per le campagne della Lagostina della durata di due minuti e mezzo. All’inizio del 2007 l’azienda decise di cambiare il suo storico logo, estromettendo La Linea. E, nel marzo dello stesso anno, a ottantasette anni, Osvaldo Cavandoli muore a Milano. Ma “la Linea”non è stata solo la testimonial della Lagostina. A partire dagli anni ottanta Cavandoli si è guadagnato numerosi clienti in tutto il mondo. Tanto per citarne alcuni, si va dalla carta di credito del Touring Club in Svizzera alla raccolta differenziata in Svezia,dagli elettrodomestici Vestel in Turchia  ai telefoni cellulari polacchi Simplus per non parlare di un istituto di credito in Israele, un’agenzia immobiliare danese, delle assicurazioni Santam in Sudafrica o della casa automobilistica statunitense della Ford.  “La Linea” è una vera e propria star, al punto che degli episodi che la vedono protagonista sono stati proiettati sugli schermi all’interno delle stazioni nelle metropolitane di Berlino, Francoforte e Colonia mentre in Norvegia, a partire dall’estate del 2008, il giornale Dagbladet pubblica quotidianamente un episodio del personaggio di Cavandoli. Del resto un’idea geniale è destinata a non invecchiare mai.

Marco Travaglini

Da giovedì torna il sole

Con il ritorno  dell’anticiclone delle Azzorre da giovedì, dopo dieci giorni di precipitazioni equivalenti alla pioggia di un mese, a Torino torna il sole stabilmente. Con ogni probabilità il 2018 verrà ricordato  come uno  degli anni più piovosi di sempre. In città  in dieci giorni si sono registrati violenti acquazzoni. Più della metà della pioggia totale del periodo recente si è avuta giovedì sera.

Finalmente dovrebbe arrivare l’estate.