Lavinia Flavia Cassaro, la maestra indagata dalla Procura di Torino per aver insultato, il 22 febbraio scorso, al corteo contro CasaPound, i poliziotti in servizio e’ stata licenziata. L’Ufficio Scolastico Regionale ha emesso il provvedimento, con decorrenza primo marzo. L’insegnante è indagata per istigazione a delinquere, oltraggio a pubblico ufficiale e minacce: fu ripresa mentre insultava gli agenti e augurava loro di morire.
La nazionale italiana paralimpica di tiro con l’arco ha chiuso con il primo posto nel medagliere la Para-Archery European Cup disputata ad Olbia. 10 i podi azzurri, con 2 ori, 5 argenti e 3 bronzi; al secondo posto c’è la Russia (2 ori, 4 argenti e 2 bronzi), terza la Gran Bretagna (1 oro, 1 argento e 2 bronzi). Per l’Italia 6 podi a squadre e 4 individuali, conquistati nell’ultima giornata di gare. Tra questi c’è l’argento di Elisabetta Mijno, arciera piemontese di arco olimpico tesserata per le Fiamme Azzurre e gli Arcieri delle Alpi. Elisabetta si è arresa in finale contro la russa Svetlana Barantseva, a segno in rimonta con il punteggio di 6-4 (parziali 24-25 25-22 24-27 26-25 25-22). In precedenza l’azzurra aveva sconfitto 6-2 in semifinale l’altra russa Buriyat Mirzaalieva e 6-0 ai quarti la polacca Milena Olszewska, dopo aver terminato le qualifiche al secondo posto.
Nella prova dell’olimpico femminile Elisabetta Mijno ha messo al collo l’argento insieme alle compagne di nazionale Annalisa Rosada e Veronica Floreno. Le azzurre si sono inchinate 5-1 in finale alla Russia (Barantseva, Mirzaalieva, Sidorenko, parziali 44-44 47-42 52-48). Nel mixed team in coppia con Stefano Travisani, Elisabetta Mijno ha invece raccolto il bronzo, battendo 6-0 la Corea del Sud (Lee-Kim) nella finale per il terzo posto (parziali 33-28 36-29 34-30). A quarti i due azzurri avevano superato 6-0 l’Ucraina (Dzoba-Balyan, Halyshych) e in semifinale avevano perso 5-4 allo shoot off contro il Giappone (Shigesada-Ueyama).
Campionato Regionale Targa giovanile
A due settimane dal Campionato Regionale Targa aperto alle categorie Master Senior e Junior, si è svolta domenica a Collegno l’analoga manifestazione – arco olimpico – dedicata a Giovanissimi, Ragazzi e Allievi. Circa 80 giovani arcieri in rappresentanza di 16 società piemontesi hanno partecipato al Campionato, organizzato dalla società Ar.Co. Arcieri Collegno in collaborazione con il Comitato Regionale FITARCO Piemonte. Una lunga giornata di gare, con qualifiche e scontri diretti per assegnare le medaglie individuali, a squadre e mixed team. L’articolo completo a questo link
Espulso marocchino filo-Isis
Un 29enne marocchino è stato espulso per motivi di sicurezza dello Stato da parte del prefetto di Torino, in quanto ritenuto contiguo agli ambienti dell’estremismo islamico. Aveva dimostrato in più occasioni e in presenza di altri detenuti un atteggiamento ostile nei confronti dei cristiani e del cristianesimo. Era quindi stato inserito nel primo livello di monitoraggio carcerario dei detenuti a rischio di radicalizzazione. E’ stato rimpatriato con un volo da Torino a Casablanca.
Corgnati (Pd): “una legge moderna sulla caccia”
Il Consiglio regionale, nella seduta del 12 giugno ha approvato il disegno di legge “Tutela della fauna e gestione faunistico-venatoria in Piemonte”.“La legge sulla caccia – afferma il Consigliere regionale del Partito Democratico Giovanni Corgnati, relatore di maggioranza – è un provvedimento nuovo, moderno, in sintonia con i cambiamenti nazionali ed europei e il più possibile rispondente alle esigenze e alle sollecitazioni degli organismi associativi che si occupano della materia.Questo testo va a riempire un vuoto normativo verificatosi a seguito dell’abrogazione della legge n. 70/1996, mai sostituita”. “Il provvedimento – prosegue il Consigliere Pd – è stato, durante il suo percorso in Commissione, oggetto di un’ampia consultazione e condivisione con molti soggetti, tra i quali le associazioni animaliste e venatorie, gli enti no profit e gli Enti locali e, durante l’esame in Aula, è stato modificato e corretto. Tra gli emendamenti accolti, si segnala quello che introduce il divieto di cacciare le domeniche del mese di settembre, frutto di un’ampia concertazione con forze politiche di maggioranza e opposizione”. “La legge – ha proseguito il Consigliere Corgnati – introduce alcune novità principali: l’aumento della superficie minima per ogni ambito di caccia con una prospettiva di fusione dei diversi enti (ambiti e comprensori alpini); la modifica dei componenti dei comitati di gestione al fine di garantire una rappresentanza a tutte le parti (agricoltori, cacciatori, ambientalisti, enti pubblici); l’introduzione del limite di due mandati per la carica di presidente di Ambito territoriale della caccia e di comprensorio alpino; l’introduzione di una prova di tiro obbligatoria per la caccia di selezione con il rilascio di un attestato di validità semestrale; l’ampliamento delle tipologie delle zone per l’addestramento dei cani ausiliari e l’introduzione della possibilità di addestramento per i rapaci da caccia; la possibilità di commercializzare la fauna selvatica abbattuta; il divieto di introdurre starna e fagiano sopra i 1.000 metri, a tutela della tipica fauna alpina”.
“Altre novità – ha concluso Giovanni Corgnati – riguardano le attività correlate alla fauna selvatica. Tra queste si possono evidenziare: il riconoscimento dei Centri di recupero degli animali selvatici che già operano sul territorio, la possibilità di controllo da parte degli ATC e CA che abbiano al loro interno guardie particolari giurate e la previsione di misure straordinarie di controllo della fauna selvatica, per interesse pubblico, tutela dell’esercizio dell’attività agricola e altre attività economiche”.
Per la maggior parte degli italiani il suo nome è sinonimo di pentola a pressione, anche se la Lagostina di Omegna produce un’intera gamma di prodotti “casalinghi”:casseruole, padelle, caffettiere, vasellame, posate. L’azienda, fondata nel 1901 e da un decennio controllata dal gruppo francese SEB (già proprietario dei marchi Tefal, Rowenta, Moulinex e Krups) è sempre stata all’avanguardia nell’innovazione del prodotto e nella sua promozione. Già a metà degli anni ’50, nel pieno dell’era dell’acciaio inossidabile, grazie al famoso fondo Thermoplan che venne utilizzato per quasi mezzo secolo, l’azienda sul lago d’Orta intensificò gli investimenti pubblicitari e, con lo slogan “Più sapore in metà tempo”, lanciò un prodotto rivoluzionario per quegli anni: la pentola a pressione, in grado di ridurre drasticamente i tempi di cottura. Corredata dal famoso ricettario di Lisa Biondi e soggetta a continue migliorie, ne sono stati venduti più di 20 milioni di esemplari. La Lagostina non s’accontentò del successo e decise di reclamizzare i suoi prodotti su quotidiani, settimanali, radio, cinema e, dal 1963, anche sugli schermi televisivi. Massimo Lagostina, anima dell’azienda cusiana, in quegli anni esprimeva la convinzione che “per vendere pentole e tegami, oggetti utili che vengono usati a lungo nel tempo, non occorra premere sul subcosciente dei clienti, ma soltanto informarli”. Meglio ancora se lo si faceva con un po’ di simpatia. E così , nel 1969, quando Osvaldo Cavandoli, geniale fumettista, propose un nuovo personaggio (chiamato inizialmente Mr. Linea) ad alcune agenzie pubblicitarie che realizzavano filmati per il Carosello della RAI, le strade del disegnatore e della Lagostina s’incontrarono. Il personaggio piacque alla ditta del vasellame inox e delle pentole a pressione che lo volle protagonista per la pubblicità dell’azienda. Inizialmente ribattezzato Agostino Lagostina (il nome fu poi eliminato dopo la prima serie di Caroselli) veniva presentato da una voce fuori campo che diceva: “ Chi è Agostino? Un piccolo uomo vivace, dal naso realmente espressivo, con tutte le istanze e le preoccupazioni della vita moderna. Figlio di una matita e di una mano”. Gli venne associata la voce di Giancarlo Bonomi, famoso doppiatore, che gli impresse una parlata dal vago accento milanese. In breve “La Linea” divenne una delle “stelle” di Carosello, restando sulla cresta dell’onda per tutti gli anni ’70. Il personaggio raffigurava un omino insoddisfatto e brontolone, intento a percorrere una linea virtualmente infinita e di cui era anch’esso parte integrante, incontrando nel suo cammino numerosi ostacoli che lo costringevano a rivolgersi al disegnatore (in uno strano linguaggio ) affinché
gli disegnasse la soluzione ai suoi problemi. La musica che lo accompagnava era “Io cerco la Titina”, resa celebre da Charlie Chaplin nel film “Tempi moderni”. “La Linea” si esprimeva conun comico borbottìoinfarcito di imprecazioni pronunciate in una sorta di grammelot nel quale, con un po’ d’attenzione, si potevano riconoscere alcune espressioni dialettali lombarde, care a Cavandoli che era nato nell’alto Garda bresciano. Gli stessi colori degli sfondi indicavano lo stato emotivo del personaggio, variando a seconda dei casi. Insomma, un “non-linguaggio” che ha agevolato la diffusione internazionale del personaggio. Cavandoli realizzò così 35 film pubblicitari per le campagne della Lagostina della durata di due minuti e mezzo. All’inizio del 2007 l’azienda decise di cambiare il suo storico logo, estromettendo La Linea. E, nel marzo dello stesso anno, a ottantasette anni, Osvaldo Cavandoli muore a Milano. Ma “la Linea”non è stata solo la testimonial della Lagostina. A partire dagli anni ottanta Cavandoli si è guadagnato numerosi clienti in tutto il mondo. Tanto per citarne alcuni, si va dalla carta di credito del Touring Club in Svizzera alla raccolta differenziata in Svezia,dagli elettrodomestici Vestel in Turchia ai telefoni cellulari polacchi Simplus per non parlare di un istituto di credito in Israele, un’agenzia immobiliare danese, delle assicurazioni Santam in Sudafrica o della casa automobilistica statunitense della Ford. “La Linea” è una vera e propria star, al punto che degli episodi che la vedono protagonista sono stati proiettati sugli schermi all’interno delle stazioni nelle metropolitane di Berlino, Francoforte e Colonia mentre in Norvegia, a partire dall’estate del 2008, il giornale Dagbladet pubblica quotidianamente un episodio del personaggio di Cavandoli. Del resto un’idea geniale è destinata a non invecchiare mai.
Marco Travaglini
Da giovedì torna il sole
Con il ritorno dell’anticiclone delle Azzorre da giovedì, dopo dieci giorni di precipitazioni equivalenti alla pioggia di un mese, a Torino torna il sole stabilmente. Con ogni probabilità il 2018 verrà ricordato come uno degli anni più piovosi di sempre. In città in dieci giorni si sono registrati violenti acquazzoni. Più della metà della pioggia totale del periodo recente si è avuta giovedì sera.
Finalmente dovrebbe arrivare l’estate.
Prendeva parte alle campagne di scavi archeologici dirette dal British Museum, esplorava a piedi per mesi intere regioni nella terra dell’Eufrate e del Tigri, i due grandi fiumi mesopotamici, visitava e perlustrava castelli e fortezze medievali, scattava fotografie e disegnava ciò che vedeva. Costui era Thomas Edward Lawrence (1888-1935), molto prima di diventare il celebre Lawrence d’Arabia, uno dei capi della rivolta araba contro i turchi negli anni della Grande Guerra. Il giovane Lawrence, appena ventunenne, aveva già percorso il Vicino Oriente indagando da vicino gli stili architettonici di forti e bastioni arabi e crociati analizzandone la posizione strategica. Dagli studi e dalle sue osservazioni di archeologo nacque la tesi che sviluppò all’Università di Oxford ottenendo il massimo dei voti. In viaggi e ricerche nella Siria ottomana raccolse note e appunti scritti a matita, disegni e fotografie, giungendo perfino a mettere in discussione le teorie archeologiche più conosciute dell’epoca. La tesi dello studente di Oxford, arricchita da alcuni diari composti tra le dune dei deserti
mediorientali, è stata raccolta nel libro “I castelli dei crociati” di Thomas Edward Lawrence che l’editore Castelvecchi riporta oggi in libreria dopo tanto tempo, con la prefazione di Franco Cardini e l’introduzione dello storico Denys Pringle.
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“Mi sono alzato all’alba e ho fatto il bagno nell’Eufrate, poi sono andato dall’altra parte del fiume e ho fatto il giro della cinta esterna della fortezza crociata, fotografando l’angolo sud-orientale del castello…anche quando non si incontrano montagne o fiumi, vi sono colline e valli con distese di rocce sufficienti a rendere impossibile il cammino. Non potrai mai renderti conto, senza visitarla, dell’impervietà della regione…sulla strada che va da Antiochia ad Aleppo la mia scorta ha camminato, insieme con i cavalli, per quattro ore, e viaggiare a piedi è cosa che va contro ogni naturale disposizione di un siriano”. Questo è il giovane Lawrence che oltre un secolo fa, nell’estate del 1911, come studente della celebre università inglese, visitò Siria e Palestina in una situazione molto diversa da quella odierna. “Per quanto in crisi profonda, scrive Cardini, la “pax othmanica” che ancora per poco regnava sul Vicino Oriente permetteva itinerari e confronti attraverso luoghi lontani magari poche centinaia di chilometri fra loro, ma non solcati, come accade oggi, da frontiere pericolose e spesso impossibili a varcarsi. Il lavoro prezioso di Lawrence ci consente oggi di verificare la situazione qual era più di cent’anni fa quando mancavano rilievi precisi e foto specifiche di quei luoghi”.
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Nel suo volume Lawrence affronta vari temi: dall’architettura militare in Europa fino al tempo della prima crociata all’architettura bizantina, dalle fortificazioni dei crociati in Siria a quelle in Europa nel XII secolo. E ancora, dalla posizione stategica dei castelli crociati alla descrizione di cinque fortezze nella regione di Edessa. Archeologo, agente segreto di Sua Maestà britannica, militare e condottiero, traduttore e scrittore, Lawrence è stato uno dei personaggi più ammirati della sua epoca. La guerra contro i turchi ottomani tra il 1916 e il 1918 a fianco dei nazionalisti arabi ne ha fatto una leggenda. La sua fama di scrittore è legata in particolare a “ I sette pilastri della saggezza”, pubblicato nel 1922. I “Castelli dei Crociati” uscì postumo nel 1936, un anno dopo la tragica morte dell’autore. Aveva la passione per la moto il giovane Lawrence e percorrendo una stretta strada di campagna rimase vittima di un incidente. Una disgrazia, secondo molti non casuale e la cui dinamica non è mai stata ben chiarita. Una moto, una lastra di ghiaccio, un sasso sulla strada. Dopo una vita avventurosa e straordinaria muore a soli 47 anni in un banale incidente di motocicletta alla vigilia di un incontro con Hitler. “Non sappiamo, scrive Cardini nella sua biografia su Lawrence d’Arabia, se questo incontro sarebbe mai avvenuto, certo era stato sollecitato dalle due parti”. Noi però ci fermiamo al libro di Castelvecchi che è un’importante testimonianza della formazione culturale del condottiero della rivolta nel deserto. Tra i vari libri sulla figura di Lawrence, ci piace ricordare anche “Le sabbie di Lawrence”, scritto dal giornalista e scrittore torinese Renzo Rossotti, noto ai lettori non solo per i suoi “gialli” ma anche come storico di Torino e profondo conoscitore della storia e della letteratura inglese.
Filippo Re
Torna la Torino Fashion Week
Dopo il successo delle due precedenti edizioni, dal 27 giugno al 3 luglio torna la Torino Fashion Week che quest’anno si tiene presso la Ex Borsa Valori in via San Francesco da Paola 28.Inserita tra le fashion week mondiali dagli operatori del settore, la settimana della moda ha per protagonisti stilisti emergenti torinesi, italiani e stranieri, alcuni dei quali famosi nel proprio paese d’origine, ma non all’estero. Gli oltre 80 protagonisti firmano una capsule collection realizzata appositamente per la Torino Fashion Week puntando sulla ricerca estetica e stilistica, sull’impiego di materiali inediti o animal free, sull’arte come espressione di moda e sullo sportwear.
Picchia la moglie perché non rispetta il ramadan
Non rispettava il ramadan e il marito si e’ sentito autorizzato a prenderla a calci e pugni. L’assurda violenza di un quarantenne marocchino nei confronti della moglie è stata fermata con l’arresto dell’uomo da parte della polizia chiamata nell’appartamento della coppia, nel quartiere Aurora, dalla stessa moglie dopo una notte di terribili violenze, compreso un secchio d’acqua versato sul materasso per costringerla a stare sveglia.
IL CROONER TORINESE MARCELLO PASQUALI PRESENTA ‘18’
IL NUOVO ALBUM, AL ‘MUSEO DELLA MEMORIA STORICA GRANATA’ DI GRUGLIASCO
Il noto artista torinese ha donato 1.000 euro per l’acquisto della storica Fiat ‘Balilla’ della gloria granata Gigi Meroni
Torna Marcello Pasquali, raffinato crooner e chansonniertorinese. E lo fa con ‘18’, il nuovo album, summa antologica di inediti e cover (diciotto tracce audio in tutto, come dice il titolo)che spaziano con classe e disinvoltura fra i più bei classici di ieri e di oggi del Novecento, con felici incursioni anche nel pop contemporaneo. Canzoni senza tempo, rivisitate con gusto ed equilibrio attraverso la voce delicata e convincente dell’artista, vestite su misura di nuovi e intensi arrangiamenti. Il nuovo disco, in uscita a fine giugno per la storica etichetta indipendente torinese ‘Capogiro Records/Believe Digital’ (che ha al proprio attivo collaborazioni di spicco anche con nomi del calibro di Rita Pavone, Mario Lavezzi, Gerardina Trovato, Franco Tozzi (fratello del celebre Umberto) e Piero Chiambretti), verrà presentato in anteprima agli addetti ai lavori venerdì 15 Giugno 2018 a partire dalle ore 20.00 in conferenza stampa (ingresso libero, a seguire rinfresco) presso l’elegante e suggestiva cornice del ‘Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata’, a Grugliasco in Via G.B. La Salle 87, all’interno degli spazi affrescati della memorabile residenza Villa Claretta Alessandri.Alla tavola rotonda, accanto all’artista, intervengono anche il noto giornalista radiotelevisivo e critico musicale Maurizio Scandurra (fra l’altro, autore del fortunato volume ‘Io questa maglia sognavo da bambino’ (Egea Music) realizzato insieme al music-maker Valerio Liboni e al giornalista granata e critico musicale Lele Boccardo), il discografico Biagio Puma e Domenico Beccaria, Presidente dello storico Museo dedicato alla gloria dei fasti del Grande Torino e Consigliere della Fondazione ‘Filadelfia’. “E’ una gioia battezzare la mia ultima fatica discografica in un contesto così prestigioso”, esordisce entusiasta Marcello Pasquali. “Per me, ormai veronese d’adozione ma spesso cittadino del mondo per via del mio mestiere d’artista, tornare a Torino è sempre un po’ come rinascere. Ed è dovere di chi è nato sotto la Mole contribuire personalmente a nobili cause di mecenatismo culturale: motivo per cui ho scelto di fare una donazione per il completamento dell’acquisto della preziosa Fiat ‘Balilla’ appartenuta al campione granata di sempre Gigi Meroni, essendo da sempre di profonda fede granata”.
Gli fa eco, con grande riconoscenza e stima, Domenico Beccaria: “La ragguardevole somma di ben 1.000 euro versata dall’artista Marcello Pasquali ci onora e aiuta moltissimo nel completamento di un percorso culturale autorevole. Gesti simili sono frutto di cuori sensibili, e restano esempi da imitare. Sono segni preziosi che suggellano e sigillano l’unione di una comunità intorno a valori fondanti e fondamentali come quello, primario, della Memoria: che prescinde dal colore e dalle maglie. Felici di inaugurare il lungo corso di un artista così attento e capace come il noto crooner e cantautore torinese”, conclude soddisfatto il Presidente del Museo Storico Granata.