redazione il torinese

NUOTO: Alessandro Miressi convocato per i Giochi del Mediterraneo

Alessandro Miressi farà parte della nazionale impegnata ai Giochi del Mediterraneo, in programma a Tarragona (Spagna), dal 22 giugno all’1 luglio. Le gare di nuoto si svolgeranno da sabato 23 a lunedì 25 giugno. Nei giorni scorsi il 19enne di Fiamme Oro e Centro Nuoto Torino ha partecipato a un meeting internazionale a Barcellona e fino ai Giochi del Mediterraneo rimarrà in Spagna per un collegiale. L’articolo su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20180614152041&area=1&menu=agonismo&read=nuoto

Selfie all’Egizio per Russell Crowe

Il celebre attore Russell Crowe, ieri in visita a Torino prima di partecipare alla proiezione del film “il Gladiatore”, di cui è protagonista,  al Circo Massimo di Roma, ha trovato il tempo di visitare il Museo Egizio. Nel selfie l’attore con il direttore del museo, Christian Greco.

L’autopsia fa luce sul caso della giovane Anxhela

Qualcuno potrebbe aver investito la giovane per errore e solo poi in un secondo momento l’avrebbe abbandonata sul bordo della strada affinchè venisse soccorsa

 

Si è svolta nella giornata di mercoledì, all’ospedale di Moncalieri, l’autopsia sul corpo della giovane donna morta dopo essere stata trovata agonizzante sulla tangenziale, nel tratto di strada che collega La Loggia a Stupinigi. Tramite i primi accertamenti eseguiti domenica sul corpo della poco più che ventenne Anxhela Meçani, si era ipotizzato che la giovane fosse morta a causa di un brutale pestaggio avvenuto da parte di uno o più uomini. Dopo l’autopsia eseguita dal medico legale Roberto Testi, incaricato dai pm Livia Rocci e Anna Maria Loreto -che hanno aperto un fascicolo per omicidio- è emerso che le lesioni trovate sul corpo di Anxhela sono in realtà compatibili con un investimento e non con un pestaggio. La ragazza potrebbe quindi essere stata investita da un auto in corsa e poi scaricata in un secondo momento a bordo strada, vicino all’area di servizio di Nichelino Sud. In questi giorni gli investigatori stanno passando al setaccio tutte le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza della tangenziale, in modo da poter individuare l’auto in fuga e i suoi occupanti. Intanto la famiglia di Anxhela, che vive in Albania, chiede a gran voce giustizia per la giovane ragazza. La ventenne era giunta in Italia nel mese di marzo con la speranza di cambiare vita dopo la morte prematura della madre; nessuno però in Albania era al corrente che la ragazza avesse intrapreso la strada della prostituzione.

                                                                                             Simona Pili Stella

Rigorini, arte e poetica sono di famiglia

La mostra dedicata ad Antonio Rigorini accoglie circa cinquanta opere dell’artista. La prima sala è dedicata a lavori degli anni ’30 -‘40, per lo più rappresentati da illustrazioni per copertine di quaderni e per pubblicità. Vengono inoltre presentate alcune tavole dell’antica Roma facenti parte di un progetto per una guida storica dell’Urbe. Nelle successive sale vengono esposti dipinti ad olio che spaziano da vedute cittadine come l’antico ponte sul Po a Torino a composizioni naturalistiche come paesaggi boscosi, cascate e marine. Nella mostra sono presentate anche opere del padre, Luigi Rigorini (1879-1956) professore di Ornato all’Accademia Albertina e del figlio Luigi. Il mestiere e la poetica dei Rigorini trovano continuità nel declinare l’esperienza pittorica della famiglia. Presso la galleria Zabert saranno disponibili la monografia L. Rigorini, G.A. Farinella, Antonio Rigorini, Ages Arti Grafiche, 2006 e la pubblicazione riferita alla mostra con testi di Luca Beatrice e Armando Audoli. Antonio Rigorini, nato a Torino nel 1909 da giovane, negli Anni ’30 , incomincia  l’attività di grafico pubblicitario e illustratore per le Industrie Grafiche Gros Monti e per la Cartiera Italiana. Disegna copertine di quaderni scolastici, giochi di società, decorazioni di mobili e quadri ad olio e unisce all’attività di pittore   illustratore quella di restauratore, lavorando su preziose opere per la Soprintendenza di Torino a Palazzo Madama e nella Galleria Sabauda, per la Fondazione Pietro Accorsi, per antiquari e collezionisti. Muore a  nel 1997.

 

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Alla Galleria Zabert, piazza Cavour 10 – Torino -ORARIO: da martedì a sabato 10,30-13 e 15,30-19 o su appuntamento. Fino al 7 luglio.  INFO: 011.8178627 – info@galleriazabert.com

 

Protagonisti dimenticati

SABATO 16 GIUGNO San Secondo di Pinerolo (Torino)

L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto “Visita Pinerolo”, si intitola “Protagonisti dimenticati” ed é promossa dalla Fondazione Cosso. L’obiettivo è quello di condurre i partecipanti, attraverso itinerari accuratamente studiati, alla scoperta di personaggi illustri che hanno animato la città di Pinerolo e il Castello di Miradolo (dal 2008 sede della Fondazione) dal Settecento alla prima metà del Novecento. Il prossimo sabato 16 giugno (a partire dalle ore 15), un percorso a tappe che si snoderà fra il Parco dell’antica dimora, in località San Secondo, e il borgo storico di Pinerolo per concludersi in piazza del Duomo, farà dunque da suggestiva cornice a “Storie e racconti intorno alla famiglia Massel-Cacherano di Bricherasio”, una delle più influenti nel Piemonte dell’Ottocento, che verrà “raccontata” attraverso aneddoti e curiosità desunti dall’Archivio famigliare (conservato al Castello) e “ambientati” proprio nei luoghi più amati e frequentati dai membri delle due famiglie. La visita prenderà avvio, alle 15, dal Parco della storica dimora, oggetto di grande attenzione da parte, in particolare, di Elisabetta Ferrero della Marmora, sposa del secondo Marchese Massel, appassionata di botanica e grande amante dei giardini. Al pari di tutte le altre donne della famiglia che continueranno a prendersene cura fino alla Contessa Sofia, che introdurrà diverse specie esotiche, secondo la moda dell’epoca. La tappa successiva si svilupperà nel Borgo antico di Pinerolo, per una passeggiata fra la residenza cittadina ottocentesca della Famiglia Massel e la Cavallerizza Caprilli, significativamente intitolata all’omonimo capitano, grande amico di Emanuele Cacherano di Bricherasio e ospite abituale del Castello di Miradolo, negli anni, soprattutto, della sua presenza alla Scuola Militare di Cavalleria di Pinerolo. A chiudere in dolcezza l’itinerario sarà una sosta all’Antica Pasticceria Castino, in piazza del Duomo, abitualmente frequentata dalla Contessa Sofia, sorella di Emanuele e ultima discendente della famiglia, che dallo storico pasticciere Giuseppe Castino acquistava i dolci della Festa, dopo aver preso messa di domenica in Duomo.

Per partecipare all’iniziativa, è obbligatorio prenotare al numero telefonico 0121/502761 oppure prenotazioni@fondazionecosso.it

Da ricordare che al Castello di Miradolo la Fondazione Cosso prosegue anche le attività inserite nell’ambito del progetto “Invito al Parco”

  • Sabato 16 giugno, ore 16: “Favole sotto gli alberi”, con le letture diffuse nel Parco dedicate alle famiglie con i bimbi a seguito. L’attività è inclusa nel biglietto di ingresso e non è richiesta la prenotazione.
  • Domenica 17 giugno, ore 16: appuntamento per gli amanti del verde con “Le ortensie storiche”, itinerario tematico guidato da Eva Boasso Ormezzano, profonda esperta di ortensie di cui il Parco è ricco. La prenotazione è consigliata al numero telefonico 0121/502761 oppure prenotazioni@fondazionecosso.it                                                                                 g.m.

Pietro Zanna, il vigezzino che inventò il calorifero

La voce della sua scoperta si diffuse rapidamente e, valicando le Alpi, giunse anche in Italia. Alle nozze di Vittorio Emanuele con Maria Adelaide, Carlo Alberto e l’arciduca Ranieri d’Asburgo,Viceré del Regno Lombardo-Veneto, ritrovandosi nella Palazzina di caccia di Stupingi, ebbero un lungo colloquio dove il tema, più che le strategie e l’alta politica, si protrasse su quel meraviglioso sistema che permetteva di riscaldare il palazzo imperiale senza che apparissero tracce di fuoco

Pietro de Zanna, all’anagrafe Pietro Giovanni Maria Zanna, vigezzino di Zornasco ( era nato in quella frazione di Malesco, a due passi dal confine con la Svizzera,nel 1779), è stato l’inventore del calorifero ad aria compressa. E’ a lui che si deve il primo sistema di riscaldamento ad aria calda, progenitore di tutti gli impianti nati successivamente. Correva l’anno 1839 e lo Zanna – emigrato da giovane con il fratello Bartolomeo in Austria – conduceva a Vienna una fumisteria che produceva macchine per il riscaldamento. Il geniale vigezzino era riuscito per primo a “diffondere bene il calore senza provocare correnti moleste, a filtrare e miscelare adeguatamente con acqua riscaldante, ad appartare perfettamente la camera di riscaldamento dalla camera di combustione e dalle canna fumarie, ad assicurare la buona tenuta delle condotte, adoperando con giudizio il metallo, la muratura e il cotto insieme, ad estendere il raggio d’azione dell’impianto senza limiti di spazio per mezzo di focolari sussidiari”. Insomma, una gran bell’idea che trovò applicazione pratica,con successo, alla residenza Imperiale di Hofburg dove, a quel tempo, regnava Ferdinando I d’Asburgo-Lorena. La voce della sua scoperta si diffuse rapidamente e, valicando le Alpi, giunse anche in Italia. Alle nozze di Vittorio Emanuele con Maria Adelaide, Carlo Alberto e l’arciduca Ranieri d’Asburgo,Viceré del Regno Lombardo-Veneto, ritrovandosi nella Palazzina di caccia di Stupingi, ebbero un lungo colloquio dove il tema, più che le strategie e l’alta politica, si protrasse su quel meraviglioso sistema che permetteva di riscaldare il palazzo imperiale senza che apparissero tracce di fuoco. Quando Carlo Alberto seppe che l’autore di quel prodigio era un suo suddito lo mandò a chiamare e gli commissionò il riscaldamento del palazzo reale di Torino e dei vari castelli dei Savoia. L’inventore, tornato a Vienna, preparò tutto il materiale e provvide a trasportarlo con una carovana di carri fino a Torino. Fatta fortuna e aggiunta la particella nobiliare al proprio cognome, l’intraprendente Pietro, come tutti i vigezzini arricchitisi con l’emigrazione, appena poteva tornare nella sua valle e al suo paese natale di Zornasco, non mancò di beneficiare con generosità la comunità locale, con particolare riguardo per la chiesa parrocchiale. Durante le funzioni religiose, ai benefattori erano riservati, in segno di gratitudine, piccole attestazioni di riguardo. Il De Zanna,uomo di rigidi principi e molto religioso ( nel suo ufficio campeggiava un grande quadro raffigurante la Madonna di Re) pur essendo modesto, rimase stupito e si sentì ferito nel vedersi assegnare l’ultimo cero e l’ultimo posto in chiesa. Così,non senza amarezza – da quanto si narra – partì per Vienna e non fece mai più ritorno a Zornasco. Evidentemente,nel piccolo paese tra i monti, non avevano ben compreso chi fosse quel loro concittadino,considerato dalla stampa italiana e straniera alla stregua del grande Benjamin Franklin.

Marco Travaglini

Daniele di Bonaventura con bandoneon solo

SABATO 16 GIUGNO Monforte d’Alba (Cuneo) Grande musica per la grande fotografia

In omaggio ai fotografi protagonisti della mostra “Mario Dondero e Lorenzo Foglio – Lo scatto umano”, il compositore, arrangiatore, bandoneonista e pianista Daniele di Bonaventura, amico dello stesso Dondero, sarà infatti in concerto con “Bandoneón Solo” alla terrazza della Fondazione Bottari Lattessabato prossimo 16 giugno alle ore 18.30, in via Marconi 16, a Monforte d’Alba. Gratuito l’ingresso, seguirà un aperitivo in terrazza con specialità gastronomiche del territorio. Marchigiano di Fermo e leader del gruppo Band’ Union, Daniele di Bonaventura ha da poco pubblicato il disco “Garofani rossi. Musiche della resistenza e delle rivoluzioni”, dedicato all’amico fotografo Mario Dondero, che reca in copertina una fotografia sulla rivoluzione portoghese del 1974 che Dondero stesso documentò. Autore del recente cd “In maggiore”, realizzato con Paolo Fresu, le collaborazioni di Daniele di Bonaventura spaziano, attraverso i nomi più grandi del panorama musicale internazionale, dalla musica classica a quella contemporanea, dal jazz al tango, dalla musica etnica alla world music, con incursioni nel mondo del teatro, del cinema e della danza. Ha suonato nei principali festival italiani ed internazionali e ha all’attivo più di cinquanta dischi. Il progetto che propone sul palco della Fondazione Bottari Lattes“Bandoneón Solo”, lo vede esibirsi da solista con il suo strumento, per accompagnare il pubblico in un viaggio sonoro di struggente suggestione, durante il quale ci si ritrova nel mezzo di un rito celebrativo, creato dalla stesura di composizioni originali, che vanno da evocazioni di canti sacri a passi di danza di sapore mediterraneo, a stralci di musica contemporanea, sul filo di un velato pathos e di una sottile malinconia.

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Ricordiamo anche che domenica 15 luglio la Fondazione Bottari Lattes sarà la tappa conclusiva della “Passeggiata Letteraria”, organizzata dalla Fondazione Mirafiore, in compagnia di Giuseppe Cederna, che leggerà “La Chimera” di Sebastiano Vassalli. Il percorso, guidato dall’associazione Andè, con partenza alle ore 16, si svilupperà sulle colline di Monforte (info:fondazionemirafiore.it).

 

Per ulteriori info : tel. 0173/789282 – www.fondazionebottarilattes.it

 

g. m

Oggi al cinema

LE TRAME DEI FILM NELLE SALE DI TORINO

A cura di Elio Rabbione

 

211 – Rapina in corso – Azione. Regia di York Alec Shackleton. Kenny sta girando un video con il suo cellulare nei bagni della scuola quando viene aggredito da un gruppo di bulli che continuano ad aggredirlo: si difende e ne colpisce uno, il cellulare riprende ogni cosa, il punito è lui. Viene spedito in una stazione di polizia, passerà una giornata in quel mondo che non conosce affatto. Ma c’è l’avviso di una rapina ad una banca, il poliziotto Cage entra in azione e il ragazzino avrà l’occasione per riprendere ancora una volta quel che gli succede intorno. Durata 86 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 1, The Space, Uci)

 

A beautiful day – Drammatico. Regia di Lynne Ramsay, con Joaquin Phoenix e Judith Roberts. Un uomo nella cui mente trovano posto ricordi dolorosi, un passato di guerra, una infanzia di abusi, un figlio che si prende cura della madre anziana. Anche un sicario che entra nella vicenda sporca e infelice della figlioletta di un senatore, portata via per essere fatta sprofondare nel buio della prostituzione minorile. Con il viso dolente e con la robusta interpretazione di Phoenix premiato a Cannes quale migliore attore. Il film s’è anche aggiudicato il Palmarès per la migliore sceneggiatura. Durata 95 minuti. (Massimo sala 3 V.O.)

 

Al massimo ribasso – Drammatico. Regia di Riccardo Iacopino con Viola Santoretto, Matteo Carlomagno e Alberto Barbi. Diego vive tra i segreti industriali grazie ai quali aziende mafiose vincono gli appalti, tra corruzione e malavita e colletti inamidati, una giovane infermiera, Anita, cerca di rifarsi una vita. Un giorno le loro vite si incrociano. Girato a Torino. Durata 100 minuti. (F.lli Marx sala Groucho)

 

A quiet passion – Drammatico. Regia di Terence Davies, con Cynthia Nixon e Keith Carradine. La storia della poetessa statunitense Emily Dickinson dagli anni della trasgressiva giovinezza alla vita adulta di auto reclusione, la tradizione puritana della famiglia, la sua storia d’amore platonica con un pastore protestante. La poetica silenziosamente ribelle di Davies (autore di Voci distanti, sempre presenti) trova, in questo poliedrico e controverso personaggio, un ottimo spunto per mettere a frutto il suo passato di fine conoscitore dell’animo femminile, dando vita ad alcune sequenze che rasentano il sublime. Il risultato è un preciso ritratto dell’artista americana, privata del mito e definita unicamente come essere umano. Durata 126 minuti. (Nazionale sala 1)

 

L’atelier – Drammatico. Regia di Laurent Cantet, con Marina Foïs e Matthieu Lucci. Sotto il sole estivo della Francia del sud, a La Ciotat, celebre un tempo per i suoi cantieri navali, un’affermata scrittrice di gialli, Olivia Dejazet, tiene un workshop per un gruppo di ragazzi, come si compone una storia, se debba prevalere la realtà o l’invenzione, se vi debbano entrare gli aspetti politici, se gli elementi autobiografici siano necessari oppure no. Il gruppo multietnico alimenta i fatti e i misfatti della storia recente, il ricordo del Bataclan e del lungomare di Nizza infuocano gli animi. Spicca tra tutti Antoine, talentuoso e introverso, inquieto e battagliero, spesso in rotta con gli altri sulle questioni politiche per le sue posizioni razziste e aggressive. L’atteggiamento del ragazzo si fa sempre più violento con il passare dei giorni e Olivia sembra essere spaventata e attratta al tempo stesso, finché la situazione sfugge drammaticamente di mano a entrambi. L’autore della Classe ci rende un film teso, chiuso in se stesso, con una profonda analisi dei personaggi principali, dove tutto è alla ricerca di un dialogo che, nonostante un finale all’insegna dell’ottimismo, tarda a concretizzarsi, dove tutto è a significare la debolezza e la mancanza o la confusione di ideali di una generazione che è ogni giorno in cerca di una direzione. Durata 114 minuti. (Romano sala 1)

 

Benvenuto in Germania – Commedia. Regia di Simon Verhoeven, con Senta Berger, Heiner Lauterbach e Florian David Fitz. Un’insegnante di tedesco da poco andata in pensione, due figli ormai adulti, un marito chirurgo ortopedico, un gatto. Un giorno decide di ospitare un rifugiato in cerca di una nuova patria e di un po’ di fortuna: nemmeno a dirlo, il nuovo arrivo metterà a dura prova la vita all’interno della casa, la coabitazione, le giornate, il matrimonio dei due padroni di casa. Durata 116 minuti. (F.lli Marx sala Harpo)

 

Deadpool 2 – Fantasy. Regia di David Leitch, con Ryan Reynolds e Josh Brolin. Ancora i campioni della Marvel, eroismi divertimento e ritmo arrivati al secondo capitolo e successo assicurato. L’ex mercenario Wade si batte contro il cattivo che ha il viso di Brolin, prendendo le difese di Russell, giovane mutante, ribelle alle autorità. Lotte, cattura, prigionia e nuova libertà in un percorso obbligato che dà il via ad un finale da fuochi d’artificio e con una nuova storia già in preparazione. Durata 111 minuti. (Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Dogman – Drammatico. Regia di Matteo Garrone, con Marcello Fonte e Edoardo Pesce. Il regista dell”Imbalsamatore” riscrive a modo suo la vicenda del “canaro”, fatto e fattaccio di cronaca nella Roma degli anni Ottanta, reinventando la figura di Marcello, separato dalla moglie, con una bambina, che vive le sue giornate con il suo mestiere di toelettatore di cani e le angherie del bullo del quartiere. Nell’immagine plumbea della periferia romana, tra case fatiscenti, pozzanghere d’acqua che sembrano invadere perennemente i prati e quelle che qualcuno chiama strade, i soliti incontri all’unico bar, vite all’insegna dell’arte d’arrangiarsi, Marcello è l’uomo mite, insignificante e amico di tutti, tuttavia ricacciato allorché nonostante l’anno di carcere continua a tacere sull’ultima “impresa” del violento Simone. Ma la mitezza nasconde la rivincita, la necessità di dire basta, la ferocia. In questo mondo pasoliniano, dove rispunta un neorealismo caro a De Sica, con i vinti in cerca di riscatto, tutto rimane sospeso, nella stessa solitudine. Una storia che Garrone racconta con precise cadenze, con un ritmo doloroso di inevitabile caduta agli inferi, dove gli unici sprazzi di luce sono gli incontri tra Marcello e la figlia, le loro gite al mare, le immersioni nel blu profondo. In concorso al festival di Cannes, applauditissimo, ha consegnato al protagonista Marcello Fonte il Palmarès per la migliore interpretazione maschile. Durata 102 minuti. (Lux sala 3, Romano sala 3, Uci)

 

End of Justice: Nessuno è innocente – Drammatico. Regia di Dan Gilroy, con Denzel Washington e Colin Farrell. Roman Israel, scontroso afroamericano, è un avvocato presso uno studio di Los Angeles, pieno di buoni propositi e di ideali sociali, sempre rivolto a difendere le magagne dei meno abbienti. George Pierce è un arrivista instancabile, senza scrupoli, unico progetto la carriera. Pronto a chiamare Roman a collaborare con lui quando lo studio di lui chiude. Ma le estreme divergenze rimangono. E al di là dei duetti estremamente convincenti tra i due interpreti, la storia si mette a percorrere una strada inaspettata, dal momento che il suo bel momento di cedimento anche Roman lo coltiva. Con esiti, se non inattesi, ben raccontati. Durata 122 minuti. (Ambrosio sala 2, F.lli Marx sala Groucho, Uci)

 

Hotel Gagarin – Commedia. Regia di Simone Spada, con Giuseppe Battiston, Barbora Bobulova, Claudio Amendola e Luca Argentero. Per accaparrarsi i fondi europei, un piccolo produttore s’inventa un film che non si girerà mai. E fugge, dopo aver lasciato la sua troupe, un variopinto gruppo di persone traballante e piene di speranza, a bocca asciutta. Si ritrovano tutti quanti in Armenia, in un’atmosfera non del tutto tranquilla, chiusi nell’hotel che dà il titolo al film. Da leggersi forse come il ritratto forse troppe volte frequentato del cinema italiano, avventuroso e pressapochista: ma sempiterno. Durata 93 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, F.lli Marx sala Chico)

 

Ippocrate – Drammatico. Regia di Thomas Lilti, con Vincent Lacoste. Benjamin è un giovane medico ambizioso, che inizia il tirocinio nel reparto diretto dal padre. Qui stringe amicizia con Abdel, un medico di origine algerina. Nonostante l’entusiasmo iniziale, la pratica risulta per i due ben più difficile della teoria e i due saranno costretti a fare i conti con la pressione e la dura realtà della professione, trovandosi a combattere con le paure e i propri limiti, le famiglie, i colleghi, il personale. Durata 102 minuti. (Classico anche V.O., Due Giardini sala Nirvana)

 

Jurassic Park: Il regno distrutto – Fantasy. Regia di Juan Antonio Bayona, con Chris Pratt, Bryce Dallas Howard e Jeff Goldblum. La saga infinita continua, felicemente, per la gioia dei bambini non troppo impressionabili dai mostri dentati e scodinzolanti come dagli adulti. Da quando il parco più famoso del mondo è stato distrutto dai dinosauri, gli animali che sono sopravvissuti alla tragedia abitano nella foresta: e se un giorno Claire comunica a Owen che il suo dinosauro femmina, Blue, è ancora viva e si può fare in modo di poterla salvare, il ragazzone non ci pensa su certo due volte. Inizia così un’altra avventura. Durata 128 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 2, Reposi, The Space anche 3D, Uci anche 3D e V.O.)

 

Lazzaro felice – Drammatico – Regia di Alice Rohnwacher, con Alba Rohnwacher e Adriano Tardioli. Quella di Lazzaro, un contadino che non ha ancora vent’anni ed è talmente buono da sembrare stupido, e Tancredi, giovane come lui, ma viziato dalla sua immaginazione, è la storia di un’amicizia. Un’amicizia che nasce vera, nel bel mezzo di trame segrete e bugie. Un’amicizia che, luminosa e giovane, è la prima, per Lazzaro. E attraverserà intatta il tempo che passa e le conseguenze dirompenti della fine di un Grande Inganno, portando Lazzaro nella città, enorme e vuota, alla ricerca di Tancredi. Durata 130 minuti. (Eliseo Rosso, Massimo sala 1)

 

Loro 2 – Commedia. Regia di Paolo Sorrentino. Il lato umano, a tratti godereccio, a tratti disperato, del ex premier, tutti i riferimenti agli inverni del nostro scontento e alle cronache quotidiane, il matrimonio andato a pezzi, le olgiattine e i festini, le biondine più che appetitose e disponibili, l’entourage in cerchia di soldi e di celebrità, le piscine, la gran folla. E poi l’ambiguità, il potere. Tutto con gli occhi dell’autore della “Grande bellezza”. Con la scusa che la seconda parte del film era in uscita in Italia, niente concorso a Cannes, così decretò Thierry Frémaux: ma visto che l’accoppiata – in numero uno e il numero due – ci guadagnerebbe, e Dio solo sa quanto!, non si sarebbe potuto sfrondare e farlo in qualche modo sulla Croisette? Durata 100 minuti. (Greenwich sala 2)

 

Parigi a piedi nudi – Commedia. Diretto e interpretato da Fiona Gordon e Dominique Abel, con Emmanuelle Riva. Attori e autori pressoché sconosciuti da noi, lei canadese e lui belga, descrivono per lo scherma l’avventura di lei, bibliotecaria in un piccolo e sperduto paesino del suo grande e a tratti “inospitale” paese, “scesa giù” a Parigi alla ricerca della vecchia zia Marta. Che non si trova, è scomparsa!, con tutto quel che ne può derivare ad una sprovvedutissima straniera nella tentacolare ville lumière. Quando non cade nella Senna, incontra Dom, un fior fiore di clochard, gentile e ammodo, che è anche capace di innamorarsi di lei e di inseguirla per i boulevards e per le piccole stradine. Divertimento e gag a volontà. Durata 84 minuti. (Nazionale sala 2)

 

Show Dogs – Avventura. Regia di Raja Gosnell. C’è un umano, Frank, e c’è un rottweiler, Max (cui dà voce Giampaolo Morelli), agenti Fbi, entrambi decisi a far luce sul rapimento di un cucciolo panda. Una squadra di doppiatori all’opera, da Barbara D’Urso a Cristiano MalGioglio, da Lino Guanciale a Nino Frassica, da Marco Bocci a Francesca Neri ad Ale e Franz. Durata 92 minuti. (Massaua, Uci)

 

Solo – A Star Wars Story – Fantascienza. Regia di Ron Howard, con con Alden Ehrenreich, Donald Glover, Paul Bettany e Woody Harrelson. La giovinezza di Han Solo, del personaggio che abbiamo conosciuto con Harrison Ford, dei suoi primi passi attraverso la Galassia, già in compagnia di Chewbecca e con gli insegnamenti, dal furto alla truffa, del criminale di nome Beckett. Con questi Solo dà il via alla propria fortuna, la prima battaglia sarà con il giocatore d’azzardo Calrissian. Durata 135 minuti. (Greenwich sala 3, Massaua, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

La stanza delle meraviglie – Drammatico. Regia di Todd Haynes, con Julianne Moore, Michelle Williams, Millicent Simmond e Oakes Fegley. Presentato in concorso lo scorso anno a Cannes, dall’autore di Carol e Lontano dal paradiso, sceneggiato da Brian Selznick dal proprio romanzo. Rose e Ben sono due ragazzini che vivono in epoche diverse, lei del New Jersey, lui del Michigan, lei sul finire degli anni Venti, lui oggi. Due vite lontane, ma che viaggiano su binari paralleli. Entrambi sordi (la Simmond lo è realmente nella vita). Entrambi, segretamente, desiderano una vita diversa dalla propria. Sognano. Ben cerca il padre che non ha mai conosciuto, Rose sogna una misteriosa attrice di cui raccoglie foto e notizie nel suo album. Quando Ben scopre in casa un indizio sconcertante e Rose legge un allettante titolo di giornale, i due ragazzi partono alla ricerca di quello che hanno perso, di una verità, di un angolo di mondo che possa essere davvero loro. Durata 117 minuti. (Ambrosio sala 1, Eliseo Grande, Reposi)

 

La terra dell’abbastanza – Drammatico. Regia di Damiano e Fabio D’Innocenzo, con Andrea Carpenzano, Matteo Olivetti e Max Tortora. Due giovani amici che vivono nella periferia romana. Investono un giorno per caso un uomo e decidono di fuggire. L’uomo si rivelerà essere un pentito di un clan criminale e quella scomparsa li fa entrare nel giro del boss della zona, con momentaneo successo. Ma gli sviluppi della situazione non si dimostreranno molto fortunati, facendoli al contrario scendere sempre più nella spirale della violenza. Durata 96 minuti. (Massimo sala 2)

 

La terra di Dio – Drammatico. Regia di Francis Lee, con Josh O’Connor e Alec Secareanu. Negli anni Sessanta, i soliti lavori per Johnny alla fattoria nello Yorkshire, i rapporti tesi con suo padre costretto su una sedia a rotelle, le nebbie, il freddo delle alture, le serate al bar fino a ubriacarsi, le avventure omo senza futuro, la solitudine feroce. Poi un giorno arrivare a dare una mano nella fattoria Gheorghe, immigrato rumeno, e Johnny se ne innamora. Rabbia, violenza intima, sentimenti a lungo non svelati, zuffe, un lieto fine che non intacca affatto la solidità di una storia ottimamente raccontata e la direzione degli attori, alla ricerca di ogni più nascosto dettaglio. Durata 104 minuti. (Ambrosio sala 3)

 

Tito e gli alieni – Commedia drammatica. Regia di Paola Randi, con Valerio Mastandrea, Luca Esposito e Chiara Stella Riccio. Girato nei deserti che fanno da sfondo alla “mitica” Area 51, film solitario nel panorama del cinema italiano, è la storia di un uomo, il Professore, che ha perso la moglie e che attende di captare, nel deserto del Nevada, dallo spazio con un decoder di propria invenzione, un suono dallo spazio. In verità, dovrebbe lavorare ad un progetto segreto per il governo degli Stati Uniti, ma il suo rifugio è il divano di casa. Ma è anche la storia di un uomo che all’improvviso si vede rivestito di autorità paterna, ad accudire i due nipoti, rimasti orfani e arrivati da Napoli in quel luogo dimenticato da tutti. Insieme cercheranno di dare una risposta agli Ufo e di rimettere insieme i cocci rotti della loro famiglia e delle loro esistenze. Durata 92 minuti. (Romano sala 2)

 

La truffa dei Logan – Azione. Regia di Steven Soderbergh, con Channing Tatum, Adam Driver, Hilary Swank e Daniel Craig. Jimmy è un minatore disoccupato, divorziato e senza un quattrino, suo fratello Clyde un veterano della guerra in Iraq con una protesi al braccio: una rapina durante una famosa corsa automobilistica potrebbe raddrizzarne le sorti. Dovranno cercare per il lavoro un esperto in esplosioni, ma prima sarà necessario farlo evadere di prigione: e soprattutto fare i conti con un’agguerrita e tenacissima agente dell’FBI che comincia a sospettare e a indagare su tutti. Durata 119 minuti. (Reposi, The Space, Uci)

Governo: Sicilia batte Piemonte 5 a 2

Sicilia batte Piemonte 5 a 2.Sono 45 le nuove nomine del governo. Vuol dire che la Sicilia è più virtuosa della nostra regione. Pazienza, ce ne faremo una ragione. Del resto non abbiamo alternative se non quelle d’ essere impotenti spettatori.Ammettiamolo: saputo che i 2 sono pentastellati, un brivido alla schiena.Ci aspettavamo esigui numeri, ma pensavamo che fossero dei leghisti. Sbagliavamo perché applicavamo categorie politiche vecchie, sintetizzabili in questi concetti: la Lega piemontese ha decisamente portato in dote a quella nazionale una buona percentuale di voti. A Torino i pentastellati hanno perso mentre, ad esempio, Alessandro Benvenuto ha stravinto. Risultato: Laura Castelli sottosegretario e gli altri leghisti fuori dal governo. Ci sono sempre le commissioni . La maggioranza gialloverde vuole decidere su tutto e su tutti. Concedendo qualcosa alla Meloni e all’inossidabile Berlusca.Comunque poca cosa. E la nostra regione ne va di mezzo contando poco o nulla. Ingrato destino per noi Piemontesi che all’unità d Italia “abbiamo dato il nostro contributo”. Ed il nostro sovranismo piemontese è mortificato dall’ affermazione della Sicilia. Non abbiamo capito – anche se lo avevamo supposto – un ulteriore ridimensionamento del peso politico specifico dei rappresentanti piemontesi. Come si è arrivati a questo punto? Alchimie sempre più ristrette in stanze sempre più blindate del potere romano. Nel merito, chi sono i sottosegretari piemontesi? Ecco, bella domanda.E la ripeto per darmi un tono: ma chi sono i sottosegretari piemontesi? Se fossero ai più conosciuti per ciò che hanno fatto sarebbe plausibile dare una risposta fondata. Su Crippa non ci aiuta la distanza da Torino ad Omegna. Esperto di problemi ambientali, bisogna probabilmente aspettare cosa farà il ministro dell’Ambiente. Siamo maggiormente preparati su Laura Castelli. Classe 1986, deve proprio essere brava e preparata se Giggino (Di Maio) l’ha scelta ancorché così giovane.  Era molto arrabbiata sostenendo che la lobby del mattone non l’aveva voluta. Ora delle due l’una . O si sbagliava prima, o una quadra l’hanno trovata tra i cosiddetti poteri forti ed i gialloverdi. Laura é sempre stata precoce .Già a scuola si faceva sentire. Un po’ zoppicante in ragioneria… che per un istituto di ragioneria non è da poco. Ma magari passando il tempo si è raffinata perfezionandosi. Ad oggi è passata alla storia per aver risposto alla Gruber di non avere un’ opinione sull’euro. Tanto bene, appunto, non cominciamo. Ovviamente si scherza quando si nota che il Lombardo – Veneto si è messo d’accordo con i Borboni. Ma qualcosa, cari torinesi, cari piemontesi abbiamo sbagliato. Non può essere solo colpa d’ altri.  Non può solo essere colpa di un destino cinico e baro di saragattiana memoria. È anche colpa delle scelte sbagliate fatte da una locale classe politica dirigente troppo nei confronti della  decadenza della Fiat. Non abbiamo più i servizi segreti inglesi fondamentali nella vittoria dei Mille in Sicilia. Ed ai nostri figli ” non possiamo dare da mangiare ” un glorioso passato remoto come prossimo. L’ unica possibilità che abbiamo è chiedere ai politici di turno, al di là del credo politico, di fare quadrato per gli interessi della nostra regione. Anche per questo continuiamo ad essere pessimisti.
Patrizio Tosetto