redazione il torinese

In visita alla reggia con il Bocuse D’or Europe

In occasione del Bocuse D’or Europe OFF 2018, il Consorzio Residenze Reali Sabaude, Città Metropolitana di Torino e Turismo Torino e Provincia presenta un’edizione speciale di “Brindisi a Corte”: una visita teatrale proposta dalla compagnia teatrale Teatro e Società all’interno degli ambienti aulici della Reggia di Venaria alla scoperta della vita domestica dei Savoia. Alla fine della visita, presso il cortile della chiesa di Sant’Uberto, occasionalmente aperto al pubblico i produttori della celebre Strada dei Vigneti Alpini presenteranno agli ospiti vini e prodotti gastronomici tradizionali che potranno essere degustati, comodamente seduti sull’erba nello scenografico Giardino delle rose oppure all’ombra delle pergole che sostengono la varietà storica di rose rampicanti Alberich Barbier. Un vero e proprio déjeuner sur l’herbe previsto per circa 300 persone, in una cornice eccezionale, voluto per chiudere la programmazione culturale Bocuse d’Or OFF, che ha coinvolto tutto il territorio dall’8 al 16 giugno in un cartellone di oltre 130 eventi, 6 rassegne culturali e 8 mostre. La visita guidata all’interno della Reggia di Venaria di sabato 16 giugno ha un sapore speciale e si sofferma sui numerosi dipinti che testimoniano il momento conviviale a corte soprattutto in occasione delle celebri battute di caccia. Da un testo di cronache venatorie redatto dal nobile Niccolò Zocca da Parma, vengono riportate le varie fasi della caccia al cervo che era solita terminare con la degustazione di numerosi vini a bassa temperatura per rinfrescare “le fauci di tutti aride da sì furiosa caccia fatta con tanta fatica nel più cocente ardor del sole. La vita di corte era scandita
e allietata da numerosi momenti conviviali ma anche dal ciclo delle stagioni che regolava la produzione agricola: le coltivazioni vitivinicole intorno alle Dimore Sabaude, ad esempio, erano protagoniste indiscusse della quotidianità dell’epoca.

Ma quali vini bevevano i sovrani? Come avveniva
la coltivazione dei vigneti? Come venivano preparati i sontuosi banchetti regali?
Questo e molto altro si può scoprire con le visite teatrali di “Brindisi a Corte”, itinerari tra vigneti e ambienti aulici per scoprire aspetti della vita domestica dei Savoia degustando vini e prodotti gastronomici torinesi. Per questo Brindisi a Corte speciale, dedicato al Bocuse d’Or OFF, l’attenzione è puntata sull’Erbaluce di Caluso DOCG nell’omonimo vitigno coltivato a poca distanza dalla Reggia di Venaria con il tipico allevamento detto a “topia”, unico nel suo genere. L’erbaluce sarà protagonista della degustazione di questo Brinidisi a Corte dedicato al Bocuse OFF insieme ad altri pordotti tipici del territorio.

 

I Giardini della Reggia

I Giardini della Reggia sono oggi diventati uno stretto straordinario connubio tra antico e moderno, un dialogo virtuoso tra insediamenti archeologici e opere contemporanee. Nel Parco Basso infatti si estende per 500 metri il Giardino delle Sculture Fluide di Giuseppe Penone, con 14  sculture che scandiscono un cammino senza cesure tra mondo minerale, vegetale e umano. Nel Parco Alto invece, al centro del Gran Parterre juvarriano, la suggestiva installazione dell’artista Giovanni Anselmo: sei lastre di granito su cui è incisa la scritta “Dove le stelle si avvicinano di una spanna in più”. Il tutto incorniciato in un’incomparabile visione all’infinito che non ha riscontri analoghi fra i giardini italiani per la magnificenza delle prospettive e la vastità del panorama naturale circondato dai boschi del Parco La Mandria e dalla catena montuosa delle Alpi.

I giovani Giardini della Reggia di Venaria, inaugurati nel 2007, superata la prima fase di assestamento, sono in un momento importante della loro crescita ed evoluzione durante la quale iniziano a delinearsi in maniera più evidente e definita gli elementi caratterizzanti e la “forza” del loro disegno, a testimonianza di una continua trasformazione naturale che nel panorama dei grandi giardini storici europei rappresenta un’esperienza unica. La loro visita può dunque costituire una piacevole sorpresa anche per chi li ha già visitati in passato. I Giardini della Reggia di Venaria fanno parte della rete dei Grandi Giardini Italiani.

 

Cappella di Sant’Uberto

Insieme alla Galleria Grande, un altro capolavoro di Filippo Juvarra alla Venaria è la Cappella di Sant’Uberto, titolata al santo protettore dei cacciatori come rimando alla destinazione venatoria della residenza. Le numerose fastose decorazioni arricchiscono all’interno i sapienti contrasti di luce rendendo l’ambiente davvero unico. Il vero “protagonista radioso” della Cappella è l’altare maggiore, opera di Giovanni Baratta, che si presenta come sospeso, quasi incorniciato dal fascio di luce che da sfondo al tabernacolo retto da angeli marmorei. L’altare si sviluppa in senso verticale collocandosi tra le due colonne centrali della conca realizzata dall’abside. La luce, che entra copiosa dalle alte vetrate retrostanti, evidenzia la forma frastagliata dell’altare e ne moltiplica i toni ed i colori.

I collegamenti della Cappella con la Reggia, lasciati incompiuti da Juvarra, vennero portati a termine sotto Carlo Emaneuele III da Benedetto Alfieri, cui si deve anche lo scenografico scalone monumentale che sale alle tribune della Cappella.

 

 

INFO:

Giardini della Reggia di Venaria Reale

domenica 16 giugno 2018

ore 10 – 15

 

Partenza tour in bus alle ore 10.00 da Piazza Castello – fronte Teatro Regio.
Presenza di guida turistica a bordo.
Per chi raggiunge il sito con mezzi propri, appuntamento presso la biglietteria della Residenza Reale alle ore 10.30.
Durata del tour: 4/5 ore.
Prezzo intero con trasporto: € 25,00
Prezzo ridotto con trasporto: € 22,00 – possessori Torino+Piemonte Card, Royal Card o Abbonamento Musei in corso di validità
Prezzo ridotto SENZA trasporto: € 19,00
Prezzo ridotto Child 6-11: € 10,00
Prezzo ridotto Child 0-5: € 5,00
La tariffa include: biglietto di ingresso alla Residenza, transfer da e verso la residenza, guida turistica a bordo del bus, rappresentazione teatrale tematica, degustazione di vini e prodotti tipici.

 

Per informazioni

Contact Centre 011 535181 tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00.

turismotorino.org o residenzereali.it

 

A Torino “la casa più bella del mondo” è anche la più visitata

The Number 6, il palazzo barocco del cuore torinese trasformato dal Gruppo Building in condominio contemporaneo, definita “la casa più bella del mondo” per avere vinto un concorso internazionale come miglior progetto di recupero architettonico, è la casa più visitata della seconda edizione di Open House Torino. Oltre 3000 persone hanno visitato l’edificio di via Alfieri 6 nei due giorni di Open House, l’evento nato a Londra nel 1992 che apre residenze, palazzi, interni abitualmente non accessibili. Il piano nobile di The Number 6 e l’attico del nuovo condominio è stato assalito da oltre 3000 visitatori, ancora più numerosi della nuova Nuvola di Lavazza, realizzata dall’Architetto Cino Zucchi e dal Grattacielo Intesa San Paolo, firmato da Renzo Piano.

 

Lo straordinario successo del weekend di Open House significa aver lavorato al recupero di un grande patrimonio pubblico, trasformandolo in una nuova icona della città di Torino. L’idea che ci guida è la salvaguardia della bellezza abitativa e la sua trasformazione in spazi di residenza, da condividere e aprire alla città” dichiara Luca Boffa, AD del Gruppo Building.

Inaugurato a inizio del 2013, The Number 6, antica gemma del barocco piemontese, già Palazzo Valperga Galleani, è stato trasformato dal Gruppo Building, attraverso lo studio Boffa, Petrone & Partners, in spazio abitativo e di servizi del tempo libero e ricreativo. Nel 2015 The Number 6 è stato eletto miglior restauro al mondo dai lettori di Arch Daily, il sito di architettura più letto su scala globale, come connubio di riconversione storica, design di interni e spazio d’arte pubblica. Nella due giorni di Open House Torino, i visitatori hanno potuto visitare il piano nobile, headquarter del Gruppo Building, e l’attico del palazzo che guarda alle colline e alle montagne di Torino, città che Le Corbusier definì “la città con la migliore posizione naturale del mondo”. L’attrazione fatale tra l’edificio e il pubblico, oltre che nel recente successo di Open House, è testimoniata anche dalle ultime edizioni di Luci d’Artista, le storiche luminarie natalizie d’artista di Torino, nel corso il cortile (aperto alla città tutti i giorni, tutto l’anno) e le sculture luminose dell’artista Richi Ferrero sono visitate in media da 15 mila persone nei tre mesi di evento. L’edificio, luogo di visita per la sua bellezza monumentale e la suggestione del dialogo tra linee storiche e arte contemporanea, è anche sede della scuola di cucina amatoriale Let’s Cook by Ifse e luogo del benessere con lo shop della start up cosmetica Alkemy e la spa urbana Alfieri6 Urban SPA. Una casa, dove si vive la bellezza a 360 gradi, attraverso l’arte, il gusto, la cosmetica e il wellness.

 

www.thenumber6.it

Agricoltura e non solo al Villaggio Coldiretti #stocoicontadini

La prima Capitale del Regno di Italia è stata scelta per far conoscere il contributo dell’agricoltura alla storia e allo sviluppo del Paese con il Villaggio contadino della Coldiretti inaugurato alle ore 9,00 di Venerdì 15 giugno, per restare aperto tutto il weekend, con l’apertura straordinaria al pubblico dei Giardini Reali Superiori per l’esclusivo abbinamento tra cultura ed enogastronomia che rappresentano l’elemento trainante della vacanza Made in Italy.

Una opportunità unica per vivere in città un giorno da contadino nella stalla con gli animali della fattoria, sui trattori, in sella ad asini e cavalli, nell’agriasilo con i bambini, nell’orto con le verdure di stagione ma anche scoprire i trucchi di bellezza delle nonne con l’agricosmetica, gustare le ricette tradizionali dei cuochi contadini o acquistare direttamente dagli agricoltori esclusivi souvenir per se stessi o a regalare agli altri. L’unico posto al mondo dove tutti possono fare una esperienza da gourmet con il miglior cibo italiano a soli 5 euro per tutti i menu preparati dagli agrichef con i sapori antichi della tradizione, dal riso Carnaroli al basilico genovese Dop e Parmigiano Reggiano Dop al riso S.Andrea al gorgonzola Dop e nocciole del Piemonte Igp fino al riso Vialone nano Igp all’isolana e alla pasta di grano Senatore Cappelli e condimenti all’amatriciana, al pesto, al basilico, all’oliva taggiasca e Grana Padano. Senza dimenticare l’innovazione con i salumi e la carne 100% italiana servita nelle bracerie e la pizza autenticamente tricolore, dalla farina all’olio, dal pomodoro alla mozzarella di bufala campana Dop ma anche il pesce ligure, lo street food green, gli agrigelati con latte d’asina e la torta di nocciole Piemonte Igp. E ancora birre agricole e degustazione di vini. Spazio al più grande mercato a chilometri zero con Campagna Amica con aree dedicate alle categorie più deboli e alle specialità delle aree terremotate che saranno offerte dagli agricoltori colpiti dal sisma in Piazza Castello. Solidarietà anche con l’iniziativa “La spesa sospesa” con la possibilità per i visitatori di lasciare pagati frutta, verdura, formaggi, salumi e ogni tipo di genere alimentare della spesa a chi non può permettersela. #Stocoicontadini (www.coldiretti.it) è anche una occasione unica per scoprire la Fattoria italiana, dalla mastodontica Piemontese alla minuta Pezzata Rossa Oropa fino alla Cabannina considerata a rischio di estinzione per i pochi animali ancora presenti, dal cavallo Avelignese all’asino Pantesco di Pantelleria (in Italia ci sono solo 77 esemplari) , dalla pecora delle Langhe che stava scomparendo alla Sambucana dalla preziosa lana, ma anche il maiale nero di Parma, la capra di Roccaverano dal cui latte si ottiene la inimitabile Robiola di Roccaverano Dop. E, ancora, le razze curiose di oche, anatre, conigli e galline come la Bionda Piemontese e la Bianca di Saluzzo detta anche bianca di Cavour, che animano la campagna italiana.

 

Salvini da Appendino: “A disposizione per Torino”

Giornata torinese per il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Prima di visitare il villaggio Coldiretti nelle foto del Torinese) ai Giardini Reali e in piazza Castello, è stato ricevuto in Comune dalla sindaca Chiara Appendino. “L’incontro con la sindaca è andato bene: abbiamo parlato dei problemi e delle bellezze della città, di cosa si può fare per aiutare i torinesi”, commenta con l’Ansa il ministro dell’Interno “Il vostro  è un questore in gamba e anche il prefetto. Sulla situazione dell’ordine pubblico, Rom, spaccio sono a totale disposizione. Vedremo di aiutare”. In serata tappa a Orbassano e Ivrea in vista dei ballottaggi per le comunali.

 

NUOTO: Alessandro Miressi convocato per i Giochi del Mediterraneo

Alessandro Miressi farà parte della nazionale impegnata ai Giochi del Mediterraneo, in programma a Tarragona (Spagna), dal 22 giugno all’1 luglio. Le gare di nuoto si svolgeranno da sabato 23 a lunedì 25 giugno. Nei giorni scorsi il 19enne di Fiamme Oro e Centro Nuoto Torino ha partecipato a un meeting internazionale a Barcellona e fino ai Giochi del Mediterraneo rimarrà in Spagna per un collegiale. L’articolo su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20180614152041&area=1&menu=agonismo&read=nuoto

Selfie all’Egizio per Russell Crowe

Il celebre attore Russell Crowe, ieri in visita a Torino prima di partecipare alla proiezione del film “il Gladiatore”, di cui è protagonista,  al Circo Massimo di Roma, ha trovato il tempo di visitare il Museo Egizio. Nel selfie l’attore con il direttore del museo, Christian Greco.

L’autopsia fa luce sul caso della giovane Anxhela

Qualcuno potrebbe aver investito la giovane per errore e solo poi in un secondo momento l’avrebbe abbandonata sul bordo della strada affinchè venisse soccorsa

 

Si è svolta nella giornata di mercoledì, all’ospedale di Moncalieri, l’autopsia sul corpo della giovane donna morta dopo essere stata trovata agonizzante sulla tangenziale, nel tratto di strada che collega La Loggia a Stupinigi. Tramite i primi accertamenti eseguiti domenica sul corpo della poco più che ventenne Anxhela Meçani, si era ipotizzato che la giovane fosse morta a causa di un brutale pestaggio avvenuto da parte di uno o più uomini. Dopo l’autopsia eseguita dal medico legale Roberto Testi, incaricato dai pm Livia Rocci e Anna Maria Loreto -che hanno aperto un fascicolo per omicidio- è emerso che le lesioni trovate sul corpo di Anxhela sono in realtà compatibili con un investimento e non con un pestaggio. La ragazza potrebbe quindi essere stata investita da un auto in corsa e poi scaricata in un secondo momento a bordo strada, vicino all’area di servizio di Nichelino Sud. In questi giorni gli investigatori stanno passando al setaccio tutte le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza della tangenziale, in modo da poter individuare l’auto in fuga e i suoi occupanti. Intanto la famiglia di Anxhela, che vive in Albania, chiede a gran voce giustizia per la giovane ragazza. La ventenne era giunta in Italia nel mese di marzo con la speranza di cambiare vita dopo la morte prematura della madre; nessuno però in Albania era al corrente che la ragazza avesse intrapreso la strada della prostituzione.

                                                                                             Simona Pili Stella

Rigorini, arte e poetica sono di famiglia

La mostra dedicata ad Antonio Rigorini accoglie circa cinquanta opere dell’artista. La prima sala è dedicata a lavori degli anni ’30 -‘40, per lo più rappresentati da illustrazioni per copertine di quaderni e per pubblicità. Vengono inoltre presentate alcune tavole dell’antica Roma facenti parte di un progetto per una guida storica dell’Urbe. Nelle successive sale vengono esposti dipinti ad olio che spaziano da vedute cittadine come l’antico ponte sul Po a Torino a composizioni naturalistiche come paesaggi boscosi, cascate e marine. Nella mostra sono presentate anche opere del padre, Luigi Rigorini (1879-1956) professore di Ornato all’Accademia Albertina e del figlio Luigi. Il mestiere e la poetica dei Rigorini trovano continuità nel declinare l’esperienza pittorica della famiglia. Presso la galleria Zabert saranno disponibili la monografia L. Rigorini, G.A. Farinella, Antonio Rigorini, Ages Arti Grafiche, 2006 e la pubblicazione riferita alla mostra con testi di Luca Beatrice e Armando Audoli. Antonio Rigorini, nato a Torino nel 1909 da giovane, negli Anni ’30 , incomincia  l’attività di grafico pubblicitario e illustratore per le Industrie Grafiche Gros Monti e per la Cartiera Italiana. Disegna copertine di quaderni scolastici, giochi di società, decorazioni di mobili e quadri ad olio e unisce all’attività di pittore   illustratore quella di restauratore, lavorando su preziose opere per la Soprintendenza di Torino a Palazzo Madama e nella Galleria Sabauda, per la Fondazione Pietro Accorsi, per antiquari e collezionisti. Muore a  nel 1997.

 

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Alla Galleria Zabert, piazza Cavour 10 – Torino -ORARIO: da martedì a sabato 10,30-13 e 15,30-19 o su appuntamento. Fino al 7 luglio.  INFO: 011.8178627 – info@galleriazabert.com

 

Protagonisti dimenticati

SABATO 16 GIUGNO San Secondo di Pinerolo (Torino)

L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto “Visita Pinerolo”, si intitola “Protagonisti dimenticati” ed é promossa dalla Fondazione Cosso. L’obiettivo è quello di condurre i partecipanti, attraverso itinerari accuratamente studiati, alla scoperta di personaggi illustri che hanno animato la città di Pinerolo e il Castello di Miradolo (dal 2008 sede della Fondazione) dal Settecento alla prima metà del Novecento. Il prossimo sabato 16 giugno (a partire dalle ore 15), un percorso a tappe che si snoderà fra il Parco dell’antica dimora, in località San Secondo, e il borgo storico di Pinerolo per concludersi in piazza del Duomo, farà dunque da suggestiva cornice a “Storie e racconti intorno alla famiglia Massel-Cacherano di Bricherasio”, una delle più influenti nel Piemonte dell’Ottocento, che verrà “raccontata” attraverso aneddoti e curiosità desunti dall’Archivio famigliare (conservato al Castello) e “ambientati” proprio nei luoghi più amati e frequentati dai membri delle due famiglie. La visita prenderà avvio, alle 15, dal Parco della storica dimora, oggetto di grande attenzione da parte, in particolare, di Elisabetta Ferrero della Marmora, sposa del secondo Marchese Massel, appassionata di botanica e grande amante dei giardini. Al pari di tutte le altre donne della famiglia che continueranno a prendersene cura fino alla Contessa Sofia, che introdurrà diverse specie esotiche, secondo la moda dell’epoca. La tappa successiva si svilupperà nel Borgo antico di Pinerolo, per una passeggiata fra la residenza cittadina ottocentesca della Famiglia Massel e la Cavallerizza Caprilli, significativamente intitolata all’omonimo capitano, grande amico di Emanuele Cacherano di Bricherasio e ospite abituale del Castello di Miradolo, negli anni, soprattutto, della sua presenza alla Scuola Militare di Cavalleria di Pinerolo. A chiudere in dolcezza l’itinerario sarà una sosta all’Antica Pasticceria Castino, in piazza del Duomo, abitualmente frequentata dalla Contessa Sofia, sorella di Emanuele e ultima discendente della famiglia, che dallo storico pasticciere Giuseppe Castino acquistava i dolci della Festa, dopo aver preso messa di domenica in Duomo.

Per partecipare all’iniziativa, è obbligatorio prenotare al numero telefonico 0121/502761 oppure prenotazioni@fondazionecosso.it

Da ricordare che al Castello di Miradolo la Fondazione Cosso prosegue anche le attività inserite nell’ambito del progetto “Invito al Parco”

  • Sabato 16 giugno, ore 16: “Favole sotto gli alberi”, con le letture diffuse nel Parco dedicate alle famiglie con i bimbi a seguito. L’attività è inclusa nel biglietto di ingresso e non è richiesta la prenotazione.
  • Domenica 17 giugno, ore 16: appuntamento per gli amanti del verde con “Le ortensie storiche”, itinerario tematico guidato da Eva Boasso Ormezzano, profonda esperta di ortensie di cui il Parco è ricco. La prenotazione è consigliata al numero telefonico 0121/502761 oppure prenotazioni@fondazionecosso.it                                                                                 g.m.

Pietro Zanna, il vigezzino che inventò il calorifero

La voce della sua scoperta si diffuse rapidamente e, valicando le Alpi, giunse anche in Italia. Alle nozze di Vittorio Emanuele con Maria Adelaide, Carlo Alberto e l’arciduca Ranieri d’Asburgo,Viceré del Regno Lombardo-Veneto, ritrovandosi nella Palazzina di caccia di Stupingi, ebbero un lungo colloquio dove il tema, più che le strategie e l’alta politica, si protrasse su quel meraviglioso sistema che permetteva di riscaldare il palazzo imperiale senza che apparissero tracce di fuoco

Pietro de Zanna, all’anagrafe Pietro Giovanni Maria Zanna, vigezzino di Zornasco ( era nato in quella frazione di Malesco, a due passi dal confine con la Svizzera,nel 1779), è stato l’inventore del calorifero ad aria compressa. E’ a lui che si deve il primo sistema di riscaldamento ad aria calda, progenitore di tutti gli impianti nati successivamente. Correva l’anno 1839 e lo Zanna – emigrato da giovane con il fratello Bartolomeo in Austria – conduceva a Vienna una fumisteria che produceva macchine per il riscaldamento. Il geniale vigezzino era riuscito per primo a “diffondere bene il calore senza provocare correnti moleste, a filtrare e miscelare adeguatamente con acqua riscaldante, ad appartare perfettamente la camera di riscaldamento dalla camera di combustione e dalle canna fumarie, ad assicurare la buona tenuta delle condotte, adoperando con giudizio il metallo, la muratura e il cotto insieme, ad estendere il raggio d’azione dell’impianto senza limiti di spazio per mezzo di focolari sussidiari”. Insomma, una gran bell’idea che trovò applicazione pratica,con successo, alla residenza Imperiale di Hofburg dove, a quel tempo, regnava Ferdinando I d’Asburgo-Lorena. La voce della sua scoperta si diffuse rapidamente e, valicando le Alpi, giunse anche in Italia. Alle nozze di Vittorio Emanuele con Maria Adelaide, Carlo Alberto e l’arciduca Ranieri d’Asburgo,Viceré del Regno Lombardo-Veneto, ritrovandosi nella Palazzina di caccia di Stupingi, ebbero un lungo colloquio dove il tema, più che le strategie e l’alta politica, si protrasse su quel meraviglioso sistema che permetteva di riscaldare il palazzo imperiale senza che apparissero tracce di fuoco. Quando Carlo Alberto seppe che l’autore di quel prodigio era un suo suddito lo mandò a chiamare e gli commissionò il riscaldamento del palazzo reale di Torino e dei vari castelli dei Savoia. L’inventore, tornato a Vienna, preparò tutto il materiale e provvide a trasportarlo con una carovana di carri fino a Torino. Fatta fortuna e aggiunta la particella nobiliare al proprio cognome, l’intraprendente Pietro, come tutti i vigezzini arricchitisi con l’emigrazione, appena poteva tornare nella sua valle e al suo paese natale di Zornasco, non mancò di beneficiare con generosità la comunità locale, con particolare riguardo per la chiesa parrocchiale. Durante le funzioni religiose, ai benefattori erano riservati, in segno di gratitudine, piccole attestazioni di riguardo. Il De Zanna,uomo di rigidi principi e molto religioso ( nel suo ufficio campeggiava un grande quadro raffigurante la Madonna di Re) pur essendo modesto, rimase stupito e si sentì ferito nel vedersi assegnare l’ultimo cero e l’ultimo posto in chiesa. Così,non senza amarezza – da quanto si narra – partì per Vienna e non fece mai più ritorno a Zornasco. Evidentemente,nel piccolo paese tra i monti, non avevano ben compreso chi fosse quel loro concittadino,considerato dalla stampa italiana e straniera alla stregua del grande Benjamin Franklin.

Marco Travaglini