redazione il torinese

Le richieste di Cia Torino ai parlamentari

Il presidente Roberto Barbero: «Vogliamo portare a Roma le istanze del buon senso»


 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Sei riforme a costo zero per far ripartire l’agricoltura. E’ l’impegno che il presidente della Confederazione italiana agricoltori di Torino, Roberto Barbero, chiede ai neo parlamentari del Torinese e del Piemonte che dichiarano di avere a cuore le istanze degli imprenditori agricoli.Il primo incontro si è svolto nella sede del sindacato a Torino, con i deputati della Lega Marzio Liuni, membro della Commissione Agricoltura della Camera, e Elena Maccanti. Assenti giustificati (che hanno comunque dato la loro disponibilità a sostenere le istanze espresse da Cia Torino) il deputato Alessandro Benvenuto, presidente della Commissione Ambiente della Camera, e il senatore Giorgio Bergesio, capogruppo della Lega nella Commissione Agricoltura del Senato.«Si tratta di interventi che sollecitiamo ai rappresentanti locali in Parlamento perché portino a Roma le istanze del buon senso – spiega Barbero –; qui la politica dei partiti c’entra poco o niente, vogliamo lavorare sul territorio, dove è più facile intendersi sulle azioni di governo che avrebbero la massima efficacia, con il minimo sforzo».

RIMBORSI IVA. La prima richiesta riguarda l’abolizione del limite dei 5 mila euro per il rimborso o la compensazione dei crediti Iva trimestrali. Una soglia definita inaccettabile, che penalizza fortemente le aziende agricole più “strutturate”, impegnate a investire e creare occupazione.

«Dobbiamo poter usufruire liberamente del credito Iva – osserva Barbero -, abolendo così anche l’odioso visto di conformità che costa alle imprese che hanno bisogno di richiedere i rimborsi oltre i 5 mila euro, almeno tre o quattro mila euro».

Per un allevatore che stia costruendo una stalla, fa notare Cia Torino, vuol dire decine di migliaia di euro, “soldi suoi, che non può utilizzare, mentre nello stesso tempo è magari costretto a rivolgersi alle banche per pagare i dipendenti”.

«E’ assurdo che lo Stato si tenga in mano questi soldi – rileva il presidente -, tanto più considerando l’assoluta celerità con cui esige il pagamento dei debiti».

FATTURAZIONE ELETTRONICA. La richiesta sulla fatturazione elettronica, così come sull’incalzante informatizzazione dei procedimenti amministrativi e fiscali a carico delle aziende, è lapidaria, quanto disarmante: se ne riparli quando anche le aree rurali saranno messe nelle stesse condizioni di acceso alla rete web del resto del Paese: «Le nostre aziende non lavorano in piazza San Carlo a Torino – dice Barbero – e nemmeno in piazza Navona a Roma. In campagna e in montagna il segnale telefonico, così come la copertura web, il più delle volte è insufficiente, se non inesistente. Chiedere alle aziende che operano in quei luoghi di adeguarsi alla fatturazione elettronica, come ai vari “click day”, non solo è ingiusto, ma dannoso, perché costringe quegli imprenditori a ricorrere a nuove e costose consulenze, con evidenti penalizzazioni sul piano della loro competitività. La soluzione non può che essere una proroga, auspicando che questa sia di stimolo allo Stato per modernizzare tutto il Paese».

LEGGE CAPORALATO. La nuova legge sul caporalato è fonte di grande preoccupazione per il mondo datoriale agricolo, soprattutto in merito al reato di sfruttamento del lavoro, in quanto “si rischia di trattare con lo stesso rigore punitivo chi, con violenza e minaccia, sfrutta i lavoratori e li sottopone a trattamenti disumani e degradanti e i datori di lavoro che assumono e assicurano regolarmente i propri dipendenti, ed occasionalmente possono incorrere in violazioni lievi e meramente formali della normativa legale e contrattuale”: «Siamo diventati tutti caporali – afferma Barbero – e questo non va bene. Chi dimentica le scarpe antinfortunistiche deve poter contare su una legge che non lo tratterà come un caporale del lavoro».

PAGAMENTI IN CONTANTI. L’imminente entrata in vigore del provvedimento che vieta a datori di lavoro e committenti di corrispondere la retribuzione ai lavoratori per mezzo di denaro contante, in realtà crea una serie di problemi logistici per l’apertura e la gestione di conti correnti, oltre che adempimenti e costi inutili per entrambe le parti: «Non si capisce perché da un lato viene concesso a chiunque l’uso di una liquidità di tremila euro in contanti e poi si impedisce al datore di lavoro di usare quei soldi per pagare il dipendente. Di fatto, è un provvedimento che non serve all’imprenditore, né al lavoratore, ma solo alle banche».

IMU E TASI. Un’infinità di errori di valutazione e contestazioni in sede di calcolo di Imu e Tasi nascono dal fatto che i Caaf sono costretti ad inseguire e incrociare i dati non solo delle delibere comunali, ma anche dei singoli regolamenti. Un carico di burocrazia che sfugge a qualsiasi logica di semplificazione fiscale, quando basterebbe “semplicemente” che tutti i dati utili venissero contenuti in un’unica delibera.

ANTIMAFIA GSE. Il Gestore dei servizi energetici (Gse), ente pubblico, continua ogni anno a chiedere ai titolari degli impianti fotovoltaici e di biogas la certificazione antimafia, una pratica fine a se stessa, che però ha mediamente un costo intorno ai 150 euro. La sua abolizione risolverebbe immediatamente un problema di tempo e di costi.

RICHIESTA AGGIUNTIVA. In chiusura, Barbero ha chiesto che “il Governo e il Parlamento non ostacolino il recente disegno di legge delle Province autonome di Trento e Bolzano sul contenimento del lupo, ma che, anzi, lo assumano come cardine nella definizione del Piano lupo nazionale, una normativa che non può più essere rimandata, nell’interesse di chi vive e frequenta la montagna”.

Su questo tema, Cia Torino il 5 maggio scorso aveva organizzato a Fenestrelle un affollatissimo convegno per fare il punto sul da farsi di fronte alla crescente diffusione del lupo. Erano intervenuti centinaia di allevatori, insieme a parlamentari, consiglieri regionali e della Città Metropolitana, oltre ad amministratori locali, tecnici faunistici, ambientalisti e cacciatori.

 

Attira in una trappola il vicino e lo accoltella in cantina

Aveva chiamato il vicino di casa in cantina, e nel frattempo aveva anche tagliato i fili del contatore della luce. Poi lo ha aggredito con un coltello da cucina. Un uomo di 59 anni è stato arrestato dalla polizia per lesioni aggravate. Gli agenti lo hanno sorpreso nella sua abitazione di Rivoli, dove aveva pulito pavimento e coltello dalle tracce di sangue. Il fatto è accaduto nella notte in un condominio di via Tevere, si ritiene per futili dissapori di vicinato. La moglie dell’uomo aggredito, spaventata dalle urla del marito ha dato l’allarme. Il ferito è stato medicato in ospedale,per ferite da taglio a un polso e a una mano.

Questo Pd ha paura di fare i conti con sé stesso. Altro che Zapatero

Si è arenato l’effetto Salizzoni, Ivrea al centrodestra . Con poche parentesi il centro sinistra governava la città dal 1975. Un’ altra ” piccola Stalingrado” cede il passo ad altri. Ovviamente auguri di buon lavoro a chi ha vinto. Non bisogna essere dei fenomeni d’ analisi politica per capire cosa sta succedendo. In particolare nella logica del ballottaggio. Centrodestra e grillini si alleano in “disprezzo” ai candidati in qualche modo legati al Pd. Ed il Pd fa ciò che da alcuni anni gli è congeniale : perde le elezioni, con il Piemonte e la nostra Provincia che non sfuggono a questa logica. Il tutto  condito dal ritorno del non voto, intorno al 50%. Dunque un pezzo di votanti di sinistra non sono andati a votare. E qui la sconfitta del Pd è duplice. elettorale e politica.  Politica perché il Pd non attrae più.  Non attrae più come elettori e come capacità di alleanze. Un partito che di fatto non vuole andare a congresso .Perché? Forse ha paura di fare i conti con se stesso. Che qualcosa abbia sbagliato è indubbio. Mi permetto di sottolineare un punto: la propria essenza e la coerenza di chi aderisce al partito. Ma se il Pd decidesse di affrontare la sua vera essenza non sarebbe più il Pd che abbiamo conosciuto in questi anni. Per un semplice fatto: sono gli stessi da più di 30 anni. Anni fa ho letto il libro scritto da Zapatero. Descriveva come è perché il partito socialista aveva perso le elezioni vinte dai popolari. Descriveva come è perché era stato scelto come segretario dei socialisti. Poi, vincendo, dopo le elezioni divenne Premier. 
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In sintesi: in cosa aveva sbagliato la sinistra? Tutto. In cosa dovevano cambiare? In tutto. Prima su tutto e tutti cambiare chi dirigeva il partito. Scelto Zapatero scelse nuovi collaboratori, si creò una nuova piattaforma politica e fecero due congressi. Vinsero le elezioni. Il Pd o almeno una parte del Pd Non ne vuole sapere, appunto, di congresso. Sono lapalissiano? Si, credo persino anche un po’ banale. Ma ci sarà un motivo che tutti ma proprio tutti gli scottanti problemi (dall’ emigrazione al lavoro ) si ritorcano contro il Pd. Il successo degli altri non può essere ascritto alla loro propaganda. Mi si obbietta; porti ad esempio Zapatero di decenni fa.  Vero, ma come è vero che non sceglierò il Pd sta decretando la sua estinzione. Vedo solo una soluzione. Una separazione consensuale. Ma c’ è un altro motivo. La speranza di raccogliere l’ eventuale malcontento di un elettorato deluso dalle mancate promesse non realizzate di pentastellati e leghisti. E per me la delusione si tradurrà in un non voto. Europee e Regionali sono alle porte. Mi sembra – anche qui – che questo Pd sia in difficoltà se non in uno stato di confusione. Almeno nella nostra regione. Difficolta perché non riescono a trovare un candidato comune e gradito a tutto il centro sinistra. Confusi perchè non sanno che metodo utilizzare. Il caos regna sovrano.  Anche per questo i delusi dal presente non verranno intercettati da questo partito  senza bussola e senza  rotta.
Patrizio Tosetto

MONTARULI (FDI) : OLIMPIADI 2026. ALLA CAMERA ARRIVA IL CASO APPENDINO

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Le Olimpiadi 2026 possono essere un’opportunità per l’Italia oltre che per la città che le ospiterà. La scelta della candidatura non può essere di parte ma ponderata con responsabilità. Da torinese però tifo Torino ma e’ uno strazio vedere come il capoluogo piemontese stia proponendo la propria candidatura. Sento quindi il dovere oggi di intervenire per dar voce a quei cittadini che sono sconcertati da quanto sta avvenendo nel palazzo, uno spettacolo che non ha a che fare con ciò che Torino e’ realmente: una città che si rimbocca le maniche non che litiga, sbatte le porte ed e’ sottos cacco di veti incrociati.  Torino merita di essere difesa soprattutto oggi che il Sindaco Appendino si presenta dal sottosegretario Giorgetti con un dossier vuoto, senza il sostegno della sua amministrazione pentastellata.  Appendino non ha infatti, ad oggi, la maggioranza in Comune per votare lo statuto dell’agenzia olimpica e addirittura in queste ore stiamo assistendo ad un avvilente muro contro muro tra il sindaco e i suoi consiglieri che rischiamo venga pagato a caro prezzo. Vogliamo evitare che Torino parta in svantaggio rispetto alle altre città candidate ed invitare questo Parlamento ed il Governo ad una seria riflessione. Torino e’, nonostante la giunta pentastellata, in gara, perché la città quella vera, non quella del palazzo e dei volantinaggi improvvisati del no e’ unita nel raccogliere le sfide che ci attendono.” Questa la dichiarazione di Augusta Montaruli deputato di Fratelli d’Italia a margine del suo intervento in aula quest’oggi.

Perquisizioni e arresti al campo nomadi

Operazione all’alba nel campo nomadi di strada Aeroporto a Torino.  Un centinaio i carabinieri del Comando provinciale, che in collaborazione col Reggimento Piemonte e il Nucleo Elicotteri, hanno perquisito l’area ed effettuato  14 misure cautelari,  tra cui alcune custodie in carcere. Sono quindici le denunce per reati in materia ambientale e  contro il patrimonio. Nell’ambito dell’inchiesta erano  stati inoltre eseguiti 6 fermi per ricettazione e recuperata  refurtiva per 200 mila euro. (Foto archivio)

Un kit per donne in fuga dalla violenza

Una borsa con alcuni oggetti “di prima necessità” contenenti biancheria intima, asciugamani, pantofole, prodotti per l’igiene personale, destinati alle donne che hanno denunciato di aver subito violenze e per le quali sarebbe troppo pericoloso il ritorno a casa


Si tratta dell’iniziativa presentata a Palazzo Lascaris il 25 giugno e promossa dal Soroptimist International – Club di Torino con il patrocinio della Consulta femminile del Consiglio regionale. Il  kit, destinato alla dotazione delle stanze di ascolto protetto del progetto “Una stanza tutta per sé” già realizzate dal  Club di Torino del Soroptimist International d’Italia anche con il sostegno della Consulta femminile, viene consegnato nel 2018  in via sperimentale al Nucleo di prossimità della Polizia municipale di Torino, situato in via Bologna 74. I kit saranno custoditi nella “stanza” allestita presso la loro sede e gli addetti potranno consegnarli al momento dell’accompagnamento della donna nella struttura di accoglienza, sia essa temporanea o definitiva.

“Denunciare una violenza è un atto coraggioso che deve assolutamente essere sostenuto il più possibile. Offrire alle vittime un luogo protetto, in cui rifugiarsi per iniziare un percorso verso la libertà e il riscatto credo sia un momento importante. Sono ancora troppo poche le donne che denunciano le violenze subite, appena il 10% circa, e per questo è necessario creare le situazioni più idonee a spingere alla denuncia e parallelamente lavorare per creare una “cultura” della dignità, del rispetto, della condanna alla violenza di genere, perché la violenza è un fatto trasversale, che non conosce età né ceto sociale, e che va combattuta a partire dal piano culturale”, ha dichiarato Angela Motta, vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte delegata alla Consulta femminile.

È intervenuta anche l’assessora alle Pari opportunità, Monica Cerutti, che ha sottolineato l’importanza di un progetto che si integra attivamente con quanto già esiste, dai centri antiviolenza alle case rifugio, e che testimonia il lavoro comune svolto dalle istituzioni con la società civile affinché si riesca ad arrivare capillarmente a chi ha bisogno di questi servizi.

“Tra le criticità rilevate dal monitoraggio di “Piemonte in rete contro la violenza” è emersa la necessità di un kit di prima emergenza da consegnare alle donne vittime di violenza quando si presentano alle Forze dell’ordine per denunciare l’aggressore”, ha affermato Cinzia Pecchio, presidente della Consulta femminile regionale. “Si tratta di poche, ma utili cose, con cui Soroptimist Club International insieme con la Consulta femminile regionale, ha voluto far sentire alle donne la vicinanza di chi, in qualche modo, pensa a loro, limitatamente, se ne prende un po’ cura e vuole incoraggiarle a denunciare e a non sentirsi sole. In via sperimentale i primi kit vengono forniti all’ufficio di prossimità della Polizia municipale di Torino, ma crediamo, dopo la verifica del test, di fornirne altri negli “snodi” della rete a cui pensiamo che le donne possano far riferimento per comunicare i propri disagi familiari”.

Il kit rappresenta la prosecuzione di un percorso che, come ha ricordato Angiola Maria Moschetti presidente Soroptimist International – Club di Torino, fu avviato alla fine del 2013 quando, raccogliendo le osservazioni del Comando dei Carabinieri di Torino quanto a carenza di luoghi idonei alla denuncia per le vittime di violenza, il Soroptimist decise di avviare il progetto “Una stanza tutta per sé” sostenuto anche dalla Consulta femminile regionale. Sono così state realizzate le prime “stanze tutte per sé”, ambienti accoglienti e discreti in grado di accogliere le vittime nel delicato momento della denuncia degli atti di violenza subiti e all’interno dei quali lavora personale delle Forze dell’ordine con una formazione specifica per assistere chi fa denuncia e per valutare il grado di rischio che la vittima sta correndo. È poi seguita una seconda parte del progetto con “Una stanza tutta per sé…subito”, che ha visto collaborare anche l’associazione “Donne nel turismo” per l’accoglienza temporanea delle vittime di violenza presso una struttura ricettiva per due notti, in caso sia accertata la necessità di una sicura e provvisoria accoglienza d’emergenza, in attesa di una sistemazione definitiva con la presa in carico da parte dei Servizi sociali o del Tribunale.

Nel reparto della Polizia di prossimità esiste una specializzazione in merito alla tutela delle fasce “deboli” della popolazione, dai minori agli anziani, alle donne vittime di violenza, come ha ricordato Giovanni Acerbo, dirigente del servizio reparti specialistici della Polizia municipale, segnalando come nel 2017 su 81 casi di maltrattamenti denunciati al nucleo di Torino 50 sia stati per violenza di genere.

“Un territorio accogliente: accessibile e fruibile a tutti”

Ottima partecipazione nei giorni scorsial convegno “Un territorio accogliente: accessibile e fruibile a tutti”, organizzato dal GAL Escartons e Valli Valdesi in collaborazione con la Consulta per le Persone in Difficoltà onlus (C.P.D.) e il supporto del Centro Servizi per il Volontariato – Vol.TO.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Oltre 80 persone, tra cui cittadini, operatori turistici e sociali e referenti di enti pubblici del territorio, hanno presenziato al convegno – tenutosi presso la sala conferenze “Dario Debernardi” della Fondazione “Casa dell’Anziano” di Pinerolo, mostrando un forte interesse a valorizzare il sistema turistico locale in termini di accessibilità per tutti. Dopo i saluti istituzionali di Patrizia Giachero (Presidente GAL Escartons e Valli Valdesi), Gabriele Piovano (Presidente CPD) e Silvio Magliano (Presidente Centro Servizi per il Volontariato Vol.TO), sono intervenuti Cristina Amenta (Arch. C-Fara e referente IsITT Centro Sud), Consuelo Agnesi (Arch. Cerpa), Joseph Grosso (titolare Special Needs Italia), Paolo Robutti (Presidente Associazione Abilitando) ed Eugenia Monzeglio (architetto e referente IsITT), per approfondire i diversi ambiti del turismo accessibile, tra cui l’accessibilità strutturale degli spazi interni, la comunicazione multisensoriale, gli ausili a utilizzo turistico, la tecnologia quale strumento per una fruibilità inclusiva e l’accessibilità per turisti con esigenze specifiche delle proposte outdoor. La seconda sessione del convegno, coordinata da Susanna Gardiol (Direttore del G.A.L. Escartons e Valli Valdesi), si è focalizzata invece sul tema dell’accoglienza e del territorio. Sono state presentate quattro proposte e servizi accessibili già attivi sul territorio del GAL, facendo emergere quanto un impegno concreto da parte degli operatori, coordinato a un lavoro di rete tra enti pubblici e privati, possa contribuire a migliorare il territorio, facendolo divenire esso stesso il luogo in grado di offrire una proposta soddisfacente e inclusiva. A tal proposito sono intervenuti Molly Tyler-Childs (educatrice Diaconia Valdese – Rifugio Re Carlo Alberto e referente del progetto “In giro con Demenza – Verso comunità amichevoli con Demenza con Noi, per Tutti” per lo sviluppo di un turismo “Dementia-friendly” in Val Pellice), Manuela Juvenal (tecnico dell’Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie),Gianni Capitani e Manuela Ressent (educatori del Centro Socio Terapico di Perosa Argentina), Teodoro De Angelis (Vice Presidente Comitato Territoriale UISP Valle Susa) e Luca Gozzi (educatore professionale che ha presentato il progetto “DiversAbili e Arruolati, … un, due, tre…a tavola!” della Comunità Alloggio Colibri di Sangano).Ricordiamo che il GAL ha aperto il bando per la creazione d’impresa non agricola (operazione 6.2.1), a cui è possibile partecipare esclusivamente se si ha conseguito la validazione del Business Plan (BP) nell’ambito del percorso “Mettersi in Proprio” (MIP) della Città Metropolitana e un piano aziendale. Il Business Plan è il documento che serve all’aspirante imprenditore per pianificare nei dettagli la propria attività nei primi 3 o 5 anni di vita dell’azienda.L’aspirante imprenditore può accedere gratuitamente al servizio MIP: attraverso la piattaforma on line, potrà iscriversi all’incontro di pre-accoglienza, selezionando la data dal calendario di incontri programmati presso i Centri per l’impiego, compilando il modulo di registrazione e descrivendo brevemente il proprio progetto imprenditoriale.Solamente in seguito l’aspirante imprenditore potrà compilare il questionario di autovalutazione e recarsi presso gli sportelli indicati per essere seguito personalmente da un tutor che lo accompagnerà nella definizione del Business Plan. Con la validazione del BP, l’aspirante imprenditore potrà candidarsi redigendo un piano aziendale specifico per il bando GAL e eventuale altra documentazione richiesta.

 

Per maggiori informazioni su bandi e progetti: www.evv.it

Festa in Rosso per Rifondazione

Dal 25 giugno al 1 luglio, a Torino, in Via Curmayeur, presso l’area festa Circolo Arci Anatra Zoppa, si tiene la Festa in Rosso organizzata dal Partito della Rifondazione Comunista. Il titolo della festa “ribellarsi è giusto contro guerre, povertà, ingiustizie, razzismi” è il messaggio che lancia Rifondazione Comunista a tutte le realtà di movimento, associative e di sinistra antiliberista della città.  Sette giorni di spettacoli e dibattiti in cui, tra gli altri, interverranno Paolo Ferrero, Angelo D’Orsi, Eleonora Artesio, Guido Montanari, Maurizio Pagliassotti, Maurizio Acerbo, Lidia Menapace, Franco Turigliatto, Francesca Fornario, Eleonora Forenza, Ezio Locatelli. Una festa aperta alla quale parteciperanno con i loro stands diverse associazioni impegnate sui temi della pace, solidarietà internazionale, temi ambientali. Una festa che rappresenta uno dei pochi appuntamenti di rilievo politico per la realtà di Torino. Dice Ezio Locatelli, segretario provinciale di Rifondazione Comunista di Torino: “In questi anni difficili hanno fatto di tutto per ridurre e cancellare la presenza della sinistra. Sta di fatto che non sono riusciti a cancellare Rifondazione Comunista dalla realtà. Rifondazione Comunista rimane più che mai sulle barricate. Non solo. Siamo la principale forza organizzata di sinistra presente sul territorio, nelle lotte, nei movimenti anche in virtù di nuove adesioni. Vogliamo usare questa  presenza per costruire una convergenza di tutte le forze di sinistra antilibetrista a cominciare da “Potere al Popolo” inteso come movimento plurale della sinistra di alternativa”.

ROBERTO BARBERO (CIA TORINO): «BENE IL PIANO ANTILUPO DI TRENTO E BOLZANO”

«Il via libera delle Giunte delle Province autonome di Trento e Bolzano al disegno di legge sul contenimento del lupo è una buona notizia. Ci auguriamo che il nuovo Governo non impugni il provvedimento, ma, anzi, lo assuma come cardine nella definizione del Piano lupo nazionale, una normativa che non può più essere rimandata, nell’interesse di chi vive e frequenta la montagna». Cosi il presidente della Confederazione italiana agricoltori di Torino, Roberto Barbero, plaudendo all’iniziativa trentina che mira ad autorizzare la cattura o l’abbattimento di lupi e orsi, nel caso in cui questi mettano in pericolo “il sistema alpicolturale del territorio montano provinciale”, “a condizione che non esista un’altra soluzione valida”  e che “il prelievo non pregiudichi il mantenimento della popolazione della specie interessata”. «Certamente si tratta di un buon punto di partenza – osserva Barbero -, ci auguriamo che serva finalmente a porre mano al problema, come i pastori delle nostre valli chiedono da tempo. In Piemonte, la presenza e i danni provocati dal lupo sono ben più consistenti che in Trentino, eppure la Regione non sta prendendo alcun provvedimento, se non a difesa ad oltranza del predatore». Il 5 maggio scorso, Cia Torino aveva organizzato a Fenestrelle un affollatissimo convegno per fare il punto sul da farsi di fronte alla crescente diffusione del lupo. Erano intervenuti centinaia di allevatori, insieme a parlamentari, consiglieri regionali e della Città Metropolitana, oltre ad amministratori locali, tecnici faunistici, ambientalisti e cacciatori. In quella occasione, Barbero non esitò a definire fallimentare il progetto Life Wolfalps, ma tutti gli interlocutori, pur con diverse sfumature, convennero sulla necessità di riaprire al più presto il tavolo parlamentare sul Piano lupo, non escludendo all’occorrenza azioni di contenimento selettivo del predatore.«Quello che noi chiediamo – afferma Barbero – non è l’eradicazione del lupo, ma che ci sia la possibilità di metterlo nelle condizioni di non nuocere a chi vive e lavora sul territorio».

Nuovo sciopero Gtt

Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti hanno proclamato un nuovo sciopero dei mezzi Gtt di 24 ore per  lunedì 16 luglio. La  protesta è stata decisa per la mancata convocazione da parte della Città di Torino. Le organizzazioni sindacali sono preoccupate per i 260 licenziamenti “previsti per abbassare il costo del lavoro senza garanzie sulla ricapitalizzazione dell’azienda, prevista nel piano industriale a carico del Comune di Torino, per le esternalizzazione del servizio di trasporto ad aziende private, per lo smantellamento del settore tecnico” e ritengono “insopportabile l’atteggiamento della sindaca per l’assoluta indolenza politica verso i lavoratori del Gtt, relativamente anche alla totale mancanza di dialogo e confronto tra le parti”.