redazione il torinese

Sultani a Sanremo

FOCUS INTERNAZIONALE / STORIA  di Filippo Re

Chissà se i numerosi torinesi che trascorrono le vacanze estive a Sanremo sanno che nella Città dei Fiori si spense nel 1926, vecchio, malato e travolto dagli eventi, l’ultimo sultano dell’Impero Ottomano e che in città si trovano ancora oggi i luoghi che aveva frequentato. Maometto VI aveva scelto proprio la Riviera Ligure per trascorrere gli ultimi anni della sua vita in esilio. Esattamente cent’anni fa, il 3 luglio 1918, il neo sultano salì sul trono di Costantinopoli, sempre più instabile e vicino al crollo finale. Visse gli anni del tramonto di un grande Impero, sorto sette secoli prima. Ma anche in esilio non si diede per vinto e cercò di reagire a una disfatta ormai inevitabile. Dopo la sconfitta nella Prima guerra mondiale, l’Impero, già penalizzato dal Trattato di Sèvres del 1920, subì l’occupazione delle potenze vincitrici anglo-italo-francesi e anche della Grecia che occupò Smirne. Una situazione inaccettabile per i nazionalisti turchi che, guidati dal generale Mustafa Kemal Pascià, presero in mano le redini del movimento nazionale indipendentista. Gli Ottomani persero tutti i territori in Medio Oriente e le rivolte popolari e nazionaliste diedero il colpo finale alla monarchia sultaniale. Il Sultanato fu abolito nel novembre 1922 e la Repubblica Turca fu proclamata nel 1923 con Ataturk presidente. Nel 1924 fu abolito anche il Califfato. Il 28 giugno 1918 morì a Costantinopoli il sultano Maometto V Reshad e il 3 luglio salì sul trono il fratello Maometto VI Vahideddin, trentaseiesimo e ultimo sultano dell’Impero nonché centesimo califfo dell’islam. La fine dell’Impero è anche la storia degli ultimi anni di Costantinopoli capitale ottomana. Nel dicembre 1918 dalle navi alleate sbarcarono quasi 4000 soldati francesi, inglesi e italiani. Mentre le truppe tedesche e austriache lasciavano il territorio, in città le forze di occupazione prendevano possesso di prigioni, banche, ospedali e ambasciate. L’evento più plateale avvenne l’8 febbraio 1919 quando il generale francese Franchet d’Esperey, alla testa delle sue truppe, fece un ingresso trionfale a Istanbul. Giunto al ponte di Galata attraversò la città su un cavallo bianco, tra greci e armeni in festa, come aveva fatto cinque secoli prima Maometto II il Conquistatore dopo aver posto fine all’Impero Romano d’Oriente. La città fu divisa in varie zone: i francesi a sud del Corno d’Oro, gli inglesi a Pera, gli italiani a Scutari sulla sponda asiatica della città e un piccolo reparto greco a protezione del Fanar, la sede del Patriarcato ortodosso. I turchi si sentivano quasi stranieri a casa loro. Pur essendo anziano, sconfitto e schiacciato dagli eventi, l’ultimo sultano mise a disposizione degli alleati l’apparato amministrativo ottomano che estendeva la sua sfera d’azione solo più a Istanbul e nel nord dell’Anatolia mentre il resto dell’Impero era in parte in mano agli alleati. Durante la guerra gli inglesi aiutarono i popoli arabi a ribellarsi al dominio ottomano in tutto il Medio Oriente sotto la guida dell’emiro Hussein e dal colonnello Lawrence, il mitico Lawrence d’Arabia. La frantumazione dell’Impero innescò una fiammata nazionalista. La sconfitta nella guerra causò il disfacimento dell’esercito e con il trattato di Sèvres (10 agosto 1920), firmato dal sultano, gli ottomani dovettero lasciare ai vincitori gran parte dell’Anatolia, cedere la Tracia e accettare l’internazionalizzazione degli Stretti. Nel frattempo emerse la figura dell’ufficiale nazionalista Mustafa Kemal che verrà chiamato dai turchi “Ataturk”, padre della patria”. Kemal, che costruirà la Repubblica turca laica e moderna, attribuì le responsabilità della disfatta dell’Impero al sultano. Avviò la resistenza armata, organizzò un esercito nazionalista e l’8 luglio 1919 fece destituire il sultano Maometto VI. Denunciò inoltre il trattato di pace di Sèvres, firmato dal governo imperiale, che definiva i nuovi confini di ciò che restava dell’Impero. Una larga fetta dell’opinione pubblica turca rimase favorevole alla monarchia costituzionale ma Mustafà Kemal aveva fretta di liberarsi del sultano. Il 1 novembre 1922 l’Assemblea nazionale votò una legge che aboliva il sultanato e Maometto VI fu mandato in esilio, prima a Malta e poi a Sanremo dove morirà nel 1926. L’ultimo sultano non perse mai la speranza di veder crollare Mustafa Kemal, il generale che lo esautorò per fondare una nuova Turchia, e per tre anni lavorò per raggiungere questo obiettivo. Intanto Abdul Mecid II, cugino di Mehmet VI, venne nominato da Kemal ultimo califfo. Il 24 luglio 1923, il Trattato di Losanna, firmato tra il governo di Kemal e il Regno Unito con Francia, Italia, Giappone, Grecia e Jugoslavia, ridefinì i confini della Turchia, annullando quello che era stato deciso a Sèvres tre anni prima. Il Patto restituì ai turchi tutta l’Asia Minore, la Tracia orientale e il controllo degli Stretti. Il 29 ottobre 1923 Mustafa Kemal proclamò la nascita della Repubblica di Turchia con Ankara capitale e nel 1924 il califfato fu abolito. Kemal avviò il Paese sulla strada della modernizzazione, riorganizzando l’apparato amministrativo sul modello europeo e separando la religione dallo Stato. L’Impero ottomano morì in pratica a Sanremo, località già nota alle grandi potenze per aver ospitato, nei saloni del Castello Devachan (oggi lussuoso residence), la Conferenza di pace di Sanremo, tra il 19 e il 24 aprile 1920, che divise i territori dell’Impero Ottomano tra le potenze europee. Mehmet VI trascorse gli ultimi anni della sua vita a Sanremo, prima a Villa Alfred Nobel e poi a Villa Magnolie, dove visse insieme alla quinta e ultima moglie Nimit Nevzad Kadin Efendi, sposata a Istanbul nel 1921. Cinque matrimoni e sei figli. Morì il 16 maggio 1926 a Villa Magnolie dove la sua salma, sigillata in una bara, rimase esposta per un mese. Il 16 giugno si svolse il solenne funerale del sovrano la cui bara fu trasportata su un vecchio carro della Croce Rossa alla stazione e sistemata su un treno diretto a Trieste. Fu sepolto a Damasco nel monastero di Solimano il Magnifico. La storica villa sanremese, in cui soggiornarono anche principesse persiane, zarine e i duchi di Aosta, ospita oggi una scuola ed è di proprietà della Provincia di Imperia. Una piccola curiosità: il presidente-sultano della Turchia moderna, Recep Tayyip Erdogan, nostalgico delle glorie del passato imperiale della Mezzaluna, concentra nelle sue mani poteri pressochè assoluti dopo il recente trionfo elettorale. Proprio come non accadeva dai tempi dell’ultimo sultano ottomano.

Filippo Re

 

Europei Giovanili, Tatiana Andreoli bronzo individuale

I tre piemontesi Tatiana Andreoli, Alex Boggiatto e Aiko Rolando hanno partecipato ai Campionati Europei Giovanili di tiro con l’arco, terminati oggi a Patrasso (Grecia) e dedicati alle classi Allievi e Junior dell’arco olimpico e del compound. Medaglie per Tatiana Andreoli (Iuvenilia) e Alex Boggiatto (Ar.Co. Arcieri Collego), entrambi Junior e rispettivamente impegnati nell’olimpico e nel compound. Tatiana ha conquistato la medaglia di bronzo individuale superando 6-2 la russa Svetlana Gomboeva nella finale per il terzo posto (set 28-27 25-28 29-27 27-25). Alex ha invece vinto l’argento a squadre insieme a Jesse Sut e Giovanni Abbati. Il trio azzurro si è fermato in finale contro la Turchia (Dagdeviren, Ozsipahi e Turkkan), perdendo per un solo punto 225-224 al termine di un match decisamente equilibrato (parziali 56-55 56-56 56-58 58-56). Nella prova a squadre Tatiana si è fermata ai piedi del podio con le compagne Michela Boccardi e Tanya Giaccheri; il trio Junior dell’Italia ha ceduto 6-2 alla Spagna (Galisteo, Gutierrez, Pitarch) nella finale per il bronzo.


Il cammino dei tre arcieri piemontesi ai Campionati Europei Giovanili

Nelle qualifiche dell’olimpico Tatiana Andreoli ha chiuso al nono posto Junior – seconda delle azzurre – con 638 punti, mentre tra le Allieve Aiko Rolando si è classificata 28esima – seconda delle italiane – con 620 punti. Quest’ultima, tesserata per la Iuvenilia e classe 2002, ha poi superato la compagna di nazionale Elisa Ester Coerezza al primo turno degli scontri, con il punteggio di 6-4.

Quarto posto di squadra al termine delle qualifiche per Tatiana Andreoli, Tanya Giaccheri e Michela Boccardi (1870), mentre Elisa Ester Coerezza, Aiko Rolando e Karen Hervat hanno concluso al settimo posto (1861). Nel compound buon settimo posto di Alex Boggiatto (691) al termine delle qualifiche. L’atleta degli Arcieri Collegno ha raggiunto la prima posizione di squadra con Jesse Sut e Giovanni Abbati (2073).

Nel tabellone a eliminazione Tatiana Andreoli ha superato 6-2 la polacca Kamila Naploszek e la russa Tatiana Plotnikova e poi 6-5 allo shoot off (9-8) la turca Yasemin Anagoz; in semifinale si è fermata (6-2) contro l’ucraina Zhanna Naumova e nella finale per il bronzo ha battuto 6-2 la russa Svetlana Gomboeva.

Aiko Rolando si è invece arresa 6-2 al secondo turno alla russa Viktoria Kharitonova. Secondo turno amaro anche per Alex Boggiatto, superato 145-142 dall’estone Kristjan Puusepp dopo aver piegato 145-123 il greco Michail Nousis.

Le Junior dell’olimpico hanno battuto 5-1 la Polonia (Czyz, Naploszek, Szmit), 6-2 la Francia (Barbelin, Guy, Kaczmareck) e perso 5-4 (24-17) la semifinale con la Gran Bretagna (Piper E., Piper L., Warner). Hanno quindi affrontato la Spagna (Galisteo, Gutierrez, Pitarch) nella finale per il terzo posto e perso 6-2.

Fuori ai quarti, invece, la squadra azzurra Allieve, che dopo aver battuto 5-1 la Grecia (Katsaiti, Nanou, Papadopoulou) ha ceduto con analogo punteggio alla Germania (Chrubasik, Reisenweber, Schwarz).

Gli Junior del compound sono passati direttamente in semifinale, dove hanno piegato 220-216 la Spagna (Cegarra, Cerezo, Escandell). Nella finale per il titolo hanno perso contro la Turchia (Dagdeviren, Ozsipahi, Turkkan).

Risultati completi a questo link

Bimbo salvo alle Molinette con trapianto di fegato donato in Grecia

Ieri sera è stata salvata la vita di un bimbo di 7 anni  della provincia di Cuneo di origine marocchina, grazie ad un fegato donato addirittura in Grecia a Creta. L’intervento, effettuato dall’équipe del professor Mauro Salizzoni (Direttore del Centro trapianti di fegato dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino), è durato circa 8 ore e mezza ed è tecnicamente riuscito. Il bimbo era affetto da una cirrosi criptogenetica ed ora si trova ricoverato in terapia intensiva (dottor Pier Paolo Donadio).  Ieri in mattinata una parte del gruppo della stessa équipe era partito per la Grecia in aereo, con il sostegno del 118 piemontese, per prelevare l’organo donato da un bambino della medesima età deceduto in un incidente stradale. Nel pomeriggio fino alla serata si è svolto il trapianto presso l’ospedale Molinette di Torino. Perfetto, come sempre, anche il lavoro del Coordinamento del Centro regionale trapianti della Città della Salute di Torino, diretto dal professor Antonio Amoroso.  Il tutto ha funzionato alla perfezione. Un grande gesto per una grande storia di respiro internazionale, proprio nei giorni durante i quali si discute molto di migranti. Prosegue senza sosta l’attività di trapianto di fegato alle Molinette. In mattinata si è svolto il terzo trapianto nelle ultime 24 ore.

Ivrea entra nel Patrimonio Unesco

Anche Ivrea entra nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Si tratta del  54° sito italiano, “premiato” quale  “città ideale della rivoluzione industriale del Novecento”, in particolare per la “concezione umanistica del lavoro  di Adriano Olivetti nata e sviluppata dal movimento Comunità e qui pienamente portata a compimento, in cui il benessere economico, sociale e culturale dei collaboratori è considerato parte integrante del processo produttivo”. Questo il commento del Ministro dei beni e delle attività culturali, Alberto Bonisoli, avuta la notizia dell’iscrizione di “Ivrea Città Industriale del XX Secolo”.

Sette Colli, lampo Miressi nei 100 stile libero

Una grandissima prestazione ha regalato a Alessandro Miressi la prima vittoria di carriera al Trofeo Sette Colli, storico e prestigioso meeting internazionale in corso allo Stadio del Nuoto di Roma. Il 19enne di Fiamme Oro e Centro Nuoto Torino ha conquistato i 100 stile libero con un fantastico 48″25, record personale di 11 centesimi inferiore rispetto al tempo che ad aprile gli ha regalato il primo titolo ai Tricolori Assoluti. Un tempo che rappresenta anche il record della manifestazione e il nuovo primato italiano della categoria Cadetti. Gara perfetta per Alessandro, quarto al termine delle qualificazioni della mattinata e di conseguenza nella corsia 6 della finale A della gara regina. Una gara di altissimo livello, con accanto a lui il campione europeo in carica Luca Dotto in corsia 5 e il giapponese Shinri Shioura in corsia 7, con i brasiliani Bruno Fratus, Pedro Spajari e Marcelo Chierighini, il belga Pieter Timmers e l’americano Santo Condorelli. Miressi è passato quinto ai 50 metri in 23″30 e nella vasca di ritorno è volato verso la vittoria con la progressione che sta sempre più diventando un marchio di fabbrica. Negli ultimi metri ha “bruciato” Fratus, secondo in 48″58 davanti al connazionale Spajari 48″72. Dopo l’argento nei 100 stile libero ai Giochi del Mediterraneo e il notevolissimo 47″18 “lanciato” nuotato in ultima frazione della 4×100 stile della stessa manifestazione, l’allievo di Antonio Satta ha così confermato il suo brillante stato di forma; un ottimo segnale anche in vista dei Campionati Europei, in programma a Glasgow dal 3 al 9 agosto.
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Aggiornamenti e risultati completi del Sette Colli su https://www.federnuoto.it/discipline/nuoto.html

Di Maio, pace olimpica tra i pentastellati

L’arrivo del vicepremier Luigi Di Maio sotto la Mole sembra aver sancito la pace olimpica all’interno dei cinque stelle. La sindaca Appendino dopo l’incontro tra il capo politico e i consiglieri grillini a Palazzo Civico dice:  “Ora i rapporti sono ricuciti e siamo compatti nel mandare avanti la candidatura di Torino alle Olimpiadi del 2026”. La prima cittadina annuncia che martedì  sarà inviato a Roma  lo studio di fattibilità per  partecipare all’iter di candidatura. Appendino spiega inoltre che Di Maio proporrà al governo le tematiche olimpiche presentate dai consiglieri torinesi , così che siano  da modello per  la gestione dell’evento dal punto di vista dei costi-benefici  per tutte le città candidate.

Visionari digitali: Piercarlo Chiavassa

Da Torino uno dei primi imprenditori digitali italiani su eBay.it.  Le attività dei pionieri continuano a crescere ancora oggi, +144% su eBay.it nell’ultimo anno

 

 

Visionari, capaci di cogliere in anticipo i trend del futuro e di cambiare per continuare ad avere successo. Non vengono da oltre Oceano ma da tutta Italia. Non sono manager di aziende multinazionali ma imprenditori di Piccole e Medie Imprese che si sono aperte al mondo.

 

Sono i primi venditori che, fin dal 1996, hanno deciso di scommettere sull’eCommerce quando nel nostro Paese era difficile persino avere una connessione internet di qualità e continuano a farlo ancora oggi, puntando spesso sull’integrazione tra i canali offline e online, con negozi fisici nati a volte proprio dal successo dell’attività online.

 

eBay racconta, in una pagina dedicatal’evoluzione del commercio online attraverso le storie dei pionieri italiani dell’eCommerce che ancora oggi, dopo 20 anni, portano avanti con successo le loro attività, registrando addirittura una crescita a tre cifre: +144% nel 2017 su eBay.it [1].

 

Proprio da Torino arriva uno di questi pionieri, Piercarlo Chiavassa, che nel 1983 fonda con sua moglie l’attività ‘Antiquario e Rigattiere Chiavassa’ a Balon, lo storico mercato delle pulci di Torino. Nel 1999, Piercarlo ha l’idea di mettere alcuni dei loro oggetti in vendita su eBay e da allora il negozio online ha sempre affiancato e supportato le vendite tradizionali. “Il negozio online ci ha dato la possibilità di raggiungere collezionisti in tutto il mondo e di stabilire nuovi contatti. Ad oggi eBay è il canale attraverso il quale riusciamo a vendere oggetti anche molto rari e particolari, dato che il bacino di utenti è davvero mondiale. L’export conta circa il 50% del nostro fatturato online e siamo riusciti a vendere i nostri prodotti in Paesi come il Kazakistan, la Russia e Israele”, racconta Piercarlo.

 

Da pioniere digitale Piercarlo ricorda come all’inizio le vendite erano quasi esclusivamente rivolte all’estero: “all’inizio vendevamo molto di più verso gli USA mentre ora abbiamo acquirenti in Italia e nel mondoA livello di piattaforma, il sistema di inserzioni è migliorato moltissimo e, grazie all’App, ora gestisco tutto il negozio dal mio iPad. Anche i gusti degli acquirenti si sono evoluti: negli ultimi anni vendiamo sempre di più oggetti particolari e da collezione per veri appassionati”.

 

Ma quali sono le categorie in cui opera il maggior numero di pionieri digitali? La maggior parte di loro si occupa di Elettronica (33%), Collezionismo (29%) e Moda (13%).

 

Secondo Susana VocesGeneral Manager di eBay in Italia e Spagna, “le storie straordinarie dei primi venditori sulla nostra piattaforma raccontano come l’Italia sia un Paese aperto e ricettivo alle innovazioni del mondo digitale. In eBay cerchiamo di mettere tutto il nostro impegno e le nostre conoscenze per far sì che vendere e acquistare online sia sempre più semplice e alla portata di tutti. Il successo di questi venditori testimonia come sia possibile integrare le innovazioni digitali nel tessuto imprenditoriale italiano e come sia possibile avviare un’azienda anche partendo dall’online senza per questo rinunciare a identità o tradizione ma, anzi, valorizzandole.”

 

[1] Dati interni eBay calcolati sulla base della crescita media annua dei primi 100 venditori italiani ancora attivi su eBay.it

Le Api dei cappuccini

La donna senza volto. Torna il sequel di Lola. Il sesto, intrigante noir, della accoppiata Biagio Carillo e Massimo Tallone. Ciascuno di noi, quando legge un libro, un romanzo, un giallo cerca di dare una fisionomia all’interprete principale. Chi vi scrive non è da meno e cerca sempre di ipotizzare un volto, un corpo e un’anima. Quando ho incontrato il criminologo Biagio Carillo, durante il successo di Torino Crime Festival, in uno scambio di conversazioni, gli ho posto la domanda: la relatrice della conferenza, potrebbe essere la sosia di Lola? Lo scrittore ha risposto: “può essere”. Sarò vanitoso, ma da lì, è nata l’idea di non dare un volto alla “pasionaria”. Sarà una coincidenza, un mero indizio che sarà confutato da prove inoppugnabili, però il dubbio rimane. A questo punto dovrei scrivere che il giallo si legge tutto di un fiato. Non è così, almeno per me non lo è, leggo e poi torno indietro per centellinare le frasi, le emozioni, i risvolti psicologici. Gli amici di Lola che sono eterni, in legame indissolubile e commistione di pensieri e anime, tante quante sono quelle degli appartenenti al suo clan. Vorrei andare all’ultima pagina per vedere se l’eroina si reinventerà un’altra vita, un altro amore e si rigenererà, ma ho fatto il contrario. Mi sono fermato e ho ricominciato daccapo la lettura. Se l’acqua è sempre fonte di ispirazione, di vita, di morte e di forti emozioni, il Po è anche il fiume sui cui si ambientano gialli, noir e thriller. Il sequel della Saga di Lola di Biagio Fabrizio Carillo e Massimo Tallone (Edizioni il Capricorno) è, come sempre, ambientato a Torino per le vie della città. L’enigma da risolvere sono le parole “When the sa” scritte, ma non completate, sul cellulare del fidanzato di Lola e c’è il mistero su chi sia l’assassino che, con la tuta da apicoltore, ammazza in un raptus di furia ceca. Gli amici le domandano: “Perché non hai voluto informare la polizia”?, risposta, “perché l’assassino di Guiscardo lo devo prendere io, con il vostro aiuto”. La ricerca della vendetta ha inizio e Lola ridiventa, ancora una volta invisibile.Se Lola mi fa questo effetto, probabilmente non dovrei più leggere il seguito della saga. O forse no?

Tommaso Lo Russo

 

Tariffe Gtt, ecco cosa cambia

Addio da lunedì ai tradizionali biglietti da obliterare, che  verranno sostituiti dai ticket elettronici  cartacei ma con un microchip. Questi  dovranno essere bippati e conterranno i titoli di viaggio singolo o giornaliero. Al via anche il nuovo biglietto «City», valido  100 minuti su tutta la rete urbana e suburbana, con  una corsa in metropolitana,  al costo di 1,70 euro. Non ci sarà più  il biglietto urbano da 1,50 euro e il suburbano da 1,30 euro. Sarà in vendita inoltre anche il nuovo biglietto «Daily», valido tutto il giorno  per la rete urbana e suburbana con viaggi in metro illimitati, al prezzo di 4 euro, e a 3 euro per chi lo carica su Smart card. La formula  «Park&Ride» permette  invece di lasciare l’auto in uno dei parcheggi di interscambio  Caio Mario, Stura, Venchi Unica e utilizzare tutti i mezzi pubblici per l’intera giornata al  costo di 5 euro. Viene inaugurata  la tariffa giovani per tutti i ragazzi al di sotto dei 26 anni e  gli over 65 dal 1° luglio risparmieranno secondo le varie fasce Isee. Chi ha acquistato un abbonamento Gtt nel 2018 potrà beneficiare della detrazione Irpef del 19%.

 

(foto: il Torinese)

Viali Shopping Park, un orto didattico aperto a tutti

 Nasce presso I Viali Shopping Park di via Cacciatori a Nichelino (TO) l’orto didattico Giardino IncrEdibile, un gioco di parole che suggerisce la natura speciale e “commestibile” del progetto.

Il Giardino IncrEdibile è un giardino edibile, uno spazio pubblico e un orto in cassoni, progettato per ospitare attività collaborative aperte alle associazioni e alle scuole del territorio al fine di:

  • – coltivare e sperimentare la complessità e la bellezza della filiera di produzione orticola km zero.
  • – avviare laboratori di orticoltura per bambini di età diversa dove sperimentare programmi di educazione ambientale e alla produzione e al consumo alimentare.
  • – creare uno spazio di condivisione per promuovere esperienze di cittadinanza attiva, tramite la cura condivisa di uno spazio verde a disposizione della comunità.

 

Situato in un’area verde di 450 metri quadri, tra la Galleria Commerciale e Bounce, il giardino è composto da 18 cassoni per coltivare ortaggi, erbe e fiori eduli, di cui 2 rialzati, accessibili ai disabili. All’ingresso una piazza pavimentata in legno con due grandi sedute favorisce momenti di incontro e relax, mentre un percorso in legno conduce a un’area centrale con una grande pergola con tavoli e panche per pranzare e svolgere attività. Completano la dotazione dell’orto 3 teche trasparenti che consentono di osservare la stratificazione del terreno e la crescita delle radici, una casetta per gli attrezzi, piante di lavanda e rosmarino e alberi da frutto.L’iniziativa, promossa da I Viali Shopping Park, Carmila e Carrefour Property, con il patrocinio del Comune di Nichelino, è ideata e coordinata da OrtiAlti, un’associazione di architetti, educatori e agronomi che sperimenta pratiche di orticultura urbana, riuso degli spazi e partecipazione dei cittadini nella cura della città.

 

A partire dal mese di luglio Giardino Incredibile ospiterà i bambini dei centri estivi della Polisportiva Garino di Vinovo e dell’associazione L’Onda Perfetta che, con gli educatori di OrtiAlti, parteciperanno ad attività didattiche dedicate all’orticultura.

Altre associazioni del territorio collaboreranno con gli agronomi di OrtiAlti nella gestione dell’orto, tra cui l’associazione Il Raggio di Sole di Nichelino che supporta le famiglie che hanno a carico bambini con diagnosi di autismo. Il Giardino IncrEdibile può così offrire ai bambini e alle loro famiglie l’esperienza di cura dell’orto come strumento educativo e terapeutico.

 

A partire dal mese di settembre le scuole materne e primarie del territorio saranno coinvolte in un progetto educativo nell’orto, totalmente gratuito.

Il Giardino Incredibile diventerà un’aula all’aperto per lavorare in gruppo e fare esperienze pratiche, imparare a prendersi cura della natura, conoscere i tempi dell’orto e la stagionalità degli ortaggi, imparare ad usare strumenti ed attrezzi e a riconoscere le principali piante orticole, il loro ciclo vegetativo e le loro esigenze agronomiche.

 

Dichiara Giuseppe Spissu, direttore de I Viali: «Sostenibilità è il termine che più ci sta a cuore. Con questo progetto vogliamo legare i temi di rispetto per l’ambiente, efficienza economica e equità sociale. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione del Giardino IncrEdibile: OrtiAlti, la proprietà (Carmila e Carrefour Property ndr) che ha investito i capitali necessari, gli Operatori de I Viali Shopping Park, ma anche il Sindaco Tolardo e tutta l’Amministrazione Comunale che si è resa parte attiva di tutto il progetto, consentendone la realizzazione nel separatore pubblico tra i punti vendita Terranova e Bounce».

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