redazione il torinese

Piove governo ladro

Il famoso detto popolare , dalle origini incerte  e che affondano fino all’antico  Egitto passando per l’antica Roma , viene collocato temporalmente a metà del XIX secolo. Correva il 1861 quando , a Torino , una manifestazione  di mazziniani fu annullata a causa della pioggia. Il “Pasquino” , famoso giornale satirico  , pubblicò una vignetta di Casimiro Teja, la sua statua la potete ammirare in Piazza IV marzo a Torino, che prendeva in giro i mazziniani con la frase ” piove governo ladro”. Ebbe un tale successo che divenne il motto della rivista ed il simbolo della parodia degli italiani contro il governo ed in generale contro il potere. Con questo intento l’ho usata qualche giorno fa in risposta ad un commento su Twitter. Sembrava che il tutto si risolvesse in un simpatico scambio di commenti via Twitter ed invece  ho ricevuto alcuni messaggi  di sostegno all’attuale governo e che mi rimproverano di usare politicamente la famosa frase. Avendo avuto l’occasione di osservare altre volte lo stesso comportamento la cosa mi porta a fare qualche considerazione . Molti sostenitori  grillini , per fortuna non tutti, hanno un atteggiamento acritico quasi fideistico e non capiscono che ora al governo ed il “potere” sono loro e di conseguenza il detto popolare , che non tramonta mai, è rivolto a loro. Se poi , a parte un po’ di “sparate” e tante dichiarazioni, non hanno ancora combinato molto è responsabilità loro e gli italiani pazienti aspettano. Nel frattempo i cambiamenti climatici hanno determinato un aumento della pioggia e della grandine e di conseguenza i “piove governo ladro” fioccano ed aumentano d’ intensità . Come interpretare quanto sta accadendo ? Come una semplice questione metereologica o come un segno premonitore sull’operato di questo governo?

Indagato il portavoce della sindaca

Luca Pasquaretta, portavoce della sindaca Appendino, è  iscritto nel registro degli indagati della procura di Torino in un procedimento che ipotizza il  reato di peculato in relazione a una consulenza da 5 mila euro che il giornalista ottenne dagli organizzatori del Salone del Libro lo scorso anno. Pasquaretta restituì la somma. Indagato anche Mario Montalcini, presidente della Fondazione per il Libro. Gli accertamenti sono stati effettuati dal pm Gianfranco Colace coadiuvato dai carabinieri della squadra di polizia giudiziaria.

Anima Vagans Festival

 
Musica, Parole e azioni sceniche nei luoghi dell’anima

 

Abbazia di Vezzolano
Sabato 7, 14, 21 luglio alle 21
Venerdì 27 luglio con l’osservazione 
dell’eclissi lunare alle 22.30

L’abbazia di Vezzolano, con le sue ricchezze iconografiche e architettoniche, sarà l’impianto scenografico di Anima Vagans – Musica, Parole e azioni sceniche nei luoghi dell’anima, quattro performance che si terranno in quattro serate: 7, 14 e 21 luglio e venerdì 27 luglio, quest’ultima in concomitanza con l’eclissi lunare alla quale la performance sarà dedicata. Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21 e saranno itineranti nei luoghi interni ed esterni dell’abbazia. Luoghi che diventeranno cassa di risonanza per suggestioni evocative in un gioco di contaminazioni, interazioni, contrasti tra le arti, tra riproduzione filologica e libera rielaborazione in chiave contemporanea di temi prevalentemente Medioevo-Rinascimentali.

Notte bianca dei saldi a Mondojuve

 Sabato 7 luglio Mondojuve – lo Shopping Center situato tra i Comuni di Vinovo e Nichelino (Strada Debouchè) che ha dato il via allo sviluppo del maggiore Parco Commerciale del Piemonte – rimarrà aperto fino alle ore 23 in occasione della Notte Bianca per l’inizio dei saldi estivi, con numerosi eventi gratuiti aperti a tutti.

 

Grande attesa dalle ore 20:30 per lo spettacolo di Bryan Ramirez, secondo classificato del talent show “Amici” nella categoria danza, che andrà in scena nel piazzale esterno della food court (lo svolgimento dell’evento è garantito anche in caso di maltempo). Dopo la sua performance, il ballerino seguirà le esibizioni di alcune scuole del territorio (tra cui A.S.D. Lineainmovimento di Nichelino, A.S.D. Mambojambo Dance di Carmagnola, Tangonauti di Torino e Spazio Danza Acqui di Acqui Terme) e sarà a disposizione per incontrare i fan.Dalle ore 20 per tutti gli appassionati di motori è in programma il raduno Abarth Club Torino, con circa 50 vetture sportive che saranno esposte nel corridoio tra la Galleria Diana e la Galleria Artemisia.

 

Durante la Notte Bianca a Mondojuve sarà anche possibile vivere tre esperienze interattive dedicate allo sport che permetteranno ai partecipanti di vincere importanti premi nell’ambito del concorso Mondojuve Summer Sport: il Basket Cube, con la presenza di “Ax”, mascotte della Fiat Torino Auxilium, il Soccer Cube e il simulatore di guida F1 Gran Premio VR-1, l’ultima attrazione installata che mette in palio per i migliori classificati i biglietti per assistere al prossimo Gran Premio di  Formula 1 a Monza. I bambini potranno inoltre divertirsi dalle ore 16 alle 23 insieme ai tre personaggi della serie animata PJ Masks – Super Pigiamini, presenti ogni mezz’ora nelle due gallerie, salire a bordo del trenino Chuggington itinerante e giocare nell’area Baby Parking.

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Per maggiori informazioni sull’evento e su tutte le attività del centro è possibile consultare il sito ufficiale www.mondojuve.it o la pagina Facebook Mondojuve Shopping Center.

Al Poli il primo cucciolo di robot

Per il terzo anno consecutivo, il Politecnico di Torino ospiterà un laboratorio unico di idee che cambieranno il futuro: l’European Innovation Academy (EIA). In tre settimane (dall’8 al 27 luglio), più di 500 studenti universitari e aspiranti imprenditori, provenienti da oltre 60 nazioni, arriveranno a Torino per proporre e sviluppare la loro idea di impresa. Un team di imprenditori, investitori e mentor di alto livello provenienti da tutto il mondo li aiuteranno a fare in modo che la loro idea abbia successo. E, in più, da quest’anno c’è una novità: il team di EIA è accompagnato da AIBO – il primo cucciolo di robot basato su tecnologia machine learning al mondo prodotto da Sony. I giornalisti sono invitati a partecipare alla giornata inaugurale del 9 luglio, dalle 10 alle 12, presso il Cinema UCI, Via Nizza 262. Al termine, lo staff EIA e i partner saranno a disposizione per presentare ai giornalisti il robot AIBO e la nuova edizione dell’Academy. EIA Torino offre un ricco calendario di appuntamenti, che coinvolgono non solo studenti ma anche imprese e investitori: Executive Innovation 4.0 Masterclass – 12 luglio Ospiti d’eccezione di UC Berkeley (Rick Rasmussen), Transferwise (Lars Trunin), Google (Martin Omander) e altre società della Silicon Valley terranno un corso di una giornata per aziende italiane ambiziose di piccole e medie dimensioni per offrire una panoramica completa del processo di innovazione nelle aziende. Grazie alla Camera di commercio di Torino, partner di EIA fin dalla sua prima edizione, l’accesso alla Masterclass è gratuito per 50 imprenditori o manager torinesi impegnati nella crescita digitale dell’azienda. Startup Expo day – 17 luglio 2018 EIA Startup Expo Day è un evento esclusivo progettato e organizzato per gli imprenditori partecipanti per mostrare le loro idee ambiziose, ottenere un feedback immediato da parte dei clienti, condurre ricerche di mercato e scambiare idee con il pubblico esperto di EIA, orientato alla tecnologia e di tendenza. Gran Pitching Gala – 27 luglio 2018 Idee che cambiano il mondo presentate di fronte al pubblico esperto di tecnologia. I primi 10 team riceveranno premi e l’attenzione degli investitori.

Il padre dell’uomo annegato nel sottopasso: “Non deve accadere mai più”

Dalla chiesa di Favria è giunto l’appello affinché Guido Zabena non sia morto inutilmente. E’ accaduto durante il funerale del 51enne morto annegato nel sottopasso di Rivarolo Canavese invaso dalla pioggia. Il parroco, don Gianni Sabia si è fatto interprete delle parole del padre della vittima e ha detto:  “Il papà Piero mi ha confessato: per noi non ci sarà più Guido, ma io vorrei che ciò che è successo non si ripeta più’. Da oggi bisogna fare in modo che un fatto del genere non accada più”. La procura di Ivrea ha aperto un fascicolo per il reato di omicidio colposo.

JEAN COCTEAU, VILLEFRANCHE E LA CHAPELLE SAINT-PIERRE

“Villefranche est mon île”: Villefranche è la mia isola, affermò una volta Jean Cocteau. Un’isola di cui il “principe dei poeti” (1889-1963) fu il faro che raccolse nella sua luce artisti e intellettuali tra gli anni Venti e Cinquanta del Novecento. Nella nostra epoca di turismo omologato non è facile immaginare il fascino chic e un po’ esotico che emanava questa piccola località della Côte d’Azur a pochi chilometri da Nizza. Incastonata in una profonda baia costellata di imbarcazioni da diporto, provvista di un piccolo porto su cui si affacciavano eleganti caffè, Villefranche-sur-mer era frequentata da scrittori del calibro di Francis Scott Fitzgerald, William Somerset Maugham, Graham Greene e pittori quali Picasso, Matisse e Cézanne. Ai tavoli della Mère Germaine, il ristorante più rinomato per l’atmosfera e il buon cibo, si sedevano Isadora Duncan, Francis Cyril Rose ed Igor Stravinskij. Anni Folli, così i francesi chiamarono quell’intermezzo tra la prima e la seconda Guerra Mondiale scoppiettante di vitalità creativa e mondana. Il giovane Jean Cocteau soggiornò quasi ininterrottamente a Villefranche tra il 1924 e il 1935. Il piccolo e curato Hôtel Welcome affacciato sulla rada divenne il rifugio nel quale trovò conforto per la morte di Raymond Radiguet, cui era legato da affettuosa amicizia. Nella stanza numero 22 trasse ispirazione per i suoi lavori più importanti, da La Voix Humaine a Les enfants terribles, fino a Le Testament d’Orphée.

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Quasi di fronte all’hôtel, posta su quai Amiral Courbet adiacente al Port de la Santé, si trovava una piccola cappella romanica del XIII secolo dedicata originariamente a San Pietro, patrono dei pescatori. La cappella, in completo stato di abbandono, veniva utilizzata come rimessa per le reti ed occasionalmente quale sede del tribunale ove i marinai di Villefranche regolavano i propri conflitti. Fu all’inizio degli anni Cinquanta che Cocteau ebbe l’idea di progettarne la ristrutturazione, secondo quello spirito eclettico che animò tutta la sua produzione artistica. Ciò che ancora oggi affascina di Cocteau è proprio l’ampiezza della produzione creativa unita a una particolare originalità espressiva. Amava, infatti, sperimentare tutti i linguaggi che l’arte potesse offrire: era poeta, romanziere, saggista, scrisse drammi teatrali, libretti d’opera, si cimentò anche come attore. In quel momento si stava dedicando alla carriera cinematografica: Orphée, di cui aveva curato sceneggiatura e regia, vinceva nel 1950 il premio della critica a Venezia. Come disegnatore e pittore fu assai influenzato dall’amico Picasso e la decorazione della cappella di Saint-Pierre rappresenta senza dubbio la sua opera più incisiva. Cocteau diede inizio ai lavori di ristrutturazione il 5 giugno 1956, dopo sei anni di trattative tra l’amministrazione locale e la congregazione dei pescatori proprietaria dell’immobile. Senza chiedere alcun compenso, si occupò personalmente di affrescare le pareti esterne ed interne avvalendosi di maestranze regionali per completare la restaurazione dell’edificio.Il suo segno stilizzato e colorato si nota già dalla facciata: rossa, gialla e bianca, con forme geometriche curvilinee che si alternano armoniosamente ad altre di aspetto cuspidale, dando l’impressione di essere state scolpite nella pietra. Il decoro murale che ricopre interamente la superficie interna venne eseguito prevalentemente con la tecnica del carboncino cui furono successivamente aggiunte tenui sfumature di rosa pallido, giallo e azzurro.

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Cocteau ideò cinque scene principali arricchite da un tripudio di simboli mistici, di citazioni e allusioni riconducibili alla sua produzione artistica. L’abside e le pareti laterali evocano tre momenti della vita dell’apostolo Pietro: la camminata sulle acque, il pentimento per aver tradito Gesù, la liberazione dal carcere ad opera di un angelo. Le scene rimanenti, poste sulle pareti a destra e a sinistra dell’ingresso, sono di ispirazione profana e rappresentano un omaggio ai gitani del villaggio provenzale di Les-Saintes-Maries-de-la-mer e alle ragazze di Villefranche. Il visitatore che entra in questa chiesetta si immerge immediatamente in uno spazio sereno e silenzioso che fa trattenere il respiro. Si resta sorpresi per le grandi dimensioni dei personaggi che affollano gli affreschi, colti in pose plastiche quasi fossero sul punto di distaccarsi dalle pareti. Alzando lo sguardo si viene rapiti dal turbinio delle ali degli angeli sulla volta, a richiamare il volo dei gabbiani. Dietro l’altare spicca la gigantesca sagoma stilizzata di Gesù che tende la mano per salvare Pietro dalle acque, cui Cocteau diede un’espressione “semplice, sublime, saggia” ma anche “imprevedibile, beffarda”. Ai lati del portone d’ingresso decorato à trompe-l’oeil si trovano due candelabri in ceramica cotti nei forni di Valbonne. Li sormonta il grande occhio di Dio, che scruta il visitatore con inquietante fissità. Sopra il portone si legge la frase Entrez vous-même dans la structure de l’édifice comme étant des pierres vivantes (Entrate nell’edificio come pietre viventi) a far memoria delle parole che Gesù rivolse a Pietro.

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Si rimane incantati dall’abilità pittorica di Cocteau, che unisce con sublime naturalezza arte e spiritualità. Colpisce la semplicità fumettistica delle raffigurazioni, ove accanto ai protagonisti dei racconti evangelici trovano posto pescatori, gitani, musicisti, ragazze di paese e molti suoi amici personali. L’effetto complessivo è di una grazia sobria di chiara ispirazione naïf, che unisce la spiritualità pura presente nei racconti evangelici alle scene di vita quotidiana di spiccata suggestione mediterranea. La cappella così restaurata venne inaugurata con una Messa il primo agosto 1957. Cocteau scrisse per l’occasione: “Ho vissuto notte e giorno per cinque mesi nella piccola navata di Saint-Pierre, arrotolato tra le sue volte, rapito, imbalsamato, per così dire, come un faraone preoccupato di dipingere il proprio sarcofago. Alla fine mi sono trasformato in una parete, la parete ha preso il mio posto e mi ha parlato… Io sono diventato la cappella, e poi la cappella ha cominciato a vivere.” La chiesetta apre al culto una volta l’anno, in occasione della festa di San Pietro, come testimoniano i paramenti sacri e l’ostensorio a forma di colomba disegnato da Cocteau posti sull’altare. La visita richiede un tempo piuttosto breve ma lascia una sensazione di pace persistente, come se la sua essenza restasse sospesa nell’aria salmastra lungo la banchina del porto, tra le onde che accarezzano le barche ormeggiate al pontile.

 

Paolo Maria Iraldi

Olimpiadi: “Il governo appoggia candidatura dell’Italia”

Torino, Milano,  Cortina-Dolomiti o Torino-Milano in Tandem? La sfida alla candidatura olimpica è aperta. “Il governo appoggia la candidatura dell’Italia per le Olimpiadi invernali del 2026, a precise condizioni: che vengano rispettati parametri di buonsenso, in termini economici e di sostenibilità ambientale”. Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti. A suo parere il Coni deve scegliere nel rispetto di queste condizioni che poi il governo valuterà’. Ha aggiunto il presidente del Coni, Giovanni Malagò: “Martedì in Giunta e al Consiglio Nazionale affronteremo la questione Olimpiadi e potremo avere le idee più chiare sul percorso da seguire”.

EUROCUP & MERCATO, TEMI CALDI!

Sta per partire la grande kermesse dell’estate: i sogni e le speranze sono dietro l’angolo

Intanto, è partito ufficialmente il “momento” Eurocup, con la definizione dei gironi in cui la Fiat Auxilium Torino sarà impegnata nella prossima stagione: Malaga, Kazan, Vilnius, Francoforte, e Mornar Bar le avversarie da battere. Difficile? Certo che sì, non si sale di livello per poi giocare con squadre più scadenti, a meno che la follia non rasenti l’orlo di chi lo pensa, diventa complicato solo immaginarlo. Però, tutti vorrebbero confrontarsi con i migliori e perdere è una possibilità; solo i “deboli” preferiscono giocare per non perdere. Chi rischia sa che l’emozione del confronto con i più forti è sempre altissima, ma sa che è l’unico passo per progredire. Tre anni fa il basket a Torino era una serie A appena conquistata, adesso è reduce dal primo trofeo della storia piemontese del basket (e il più veloce conquistato da una squadra dopo la promozione nella massima categoria: è una verità che a molti piace non ricordare…mah…) e da una annata sicuramente difficile, ma i pochi che sanno la verità, elegantemente tacciono e preferiscono puntare tutto sul futuro che ingarbugliarsi in una tetra selva di rimembranze inutili e tediose. La Fiat Auxilium Torino sta per partire: Cusin, Poeta, speriamo al più presto Okeke, Delfino e il giovane Simon Anumba sono al momento l’ossatura della squadra. Manca ancora tutto il gruppo stranieri, ma è ancora presto, e talvolta, fare in fretta non conduce a buoni risultati. Fino ad ora, i giocatori stranieri visti a Torino hanno sempre avuto una caratteristica: emozionare. Ovvio, stiamo parlando di quelli Top, ma lo erano davvero. Talvolta la gestione del loro “modo di essere” non è stato facile, ma si sa, “…del senno di poi, sono piene le fosse”. Ora, l’esperienza è aumentata, alcune piante “invasive” sono state estirpate e forse sarà possibile creare un gruppo migliore che possa ulteriormente creare emozioni ancora più forti. Nei social, nelle chat di alcuni siti si leggono commenti sarcastici che tendono già ad avere pronta la forca per appendere ogni tipo di scelta della società. E’ facile parlare, è facile distruggere o dire cosa non si doveva fare. Questo sport della critica a tutti i costi è talvolta simile alla pratica di colui che si inventa critico d’arte perché non sapendo dipingere, “invidiando”, costruisce commenti saccenti su coloro che invece di parlare…fanno. Torino è una città difficile: fa fatica la Juventus a non avere critiche! Torino ha fame di basket, e chi crede nel basket ha diritto di sognare e di volare con pensieri ancora più alti. Ma il campionato lo vince una sola squadra, e non è proprio facile vincere. Quest’anno il coach più emozionante d’Europa è a Torino: Larry Brown è un segnale acceso sulla Fiat Auxilium, tutti gli occhi europei e d’oltre oceano sono curiosi di sapere cosa farà. Intanto è qui, e sta per prendere in mano le redini di una squadra che ha tra i suoi vice due allenatori che hanno già vinto con Torino e che con umiltà sono rimasti per imparare da uno dei più grandi della storia del basket. E’ uno spettacolo solo pensarlo sulla panchina della FIAT Torino. I siti europei dell’Eurocup hanno dato più risalto alla squadra della nostra città rispetto all’altr’anno: sarà un caso? Ovviamente no. Quest’anno i regolamenti hanno complicato non poco i piani di tutti, e molto budget vola investendo in giocatori italiani non di altissimo livello, e può essere visto come un bene o come un male a seconda dei punti di vista, ma è comunque un dato oggettivo. Il resto è ora nelle mani di coloro che con passione e con le possibilità economiche reali cercheranno di creare per dare nuove emozioni ai tifosi.

Facile è “tifare contro”, meglio è tifare Torino.

Paolo Michieletto