E’ stato accoltellato nel corso di un litigio nato da una zuffa tra cani, in via Baltea, e ora è in gravi condizioni al San Giovanni Bosco. L’uomo, un 40enne, è stato colpito a un fianco ed è in prognosi riservata per una ferita alla milza. L’aggressore è un torinese di 34 anni, che è stato arrestato dai carabinieri per tentato omicidio aggravato. I due uomini erano per strada con i rispettivi cani che improvvisamente si sono azzuffati ed è scaturita una lite anche tra i padroni. La moglie del ferito ha dato l’allarme.
Le bambole del piacere virtuale
Nasce a Torino il primo “bordello” italiano con bambole, che aprirà i battenti il prossimo 3 settembre nel quartiere Mirafiori Sud, ed è già stato preso d’assalto da telefonate al centralino e prenotazioni. È un’idea importata nel capoluogo torinese, ex prima capitale d’ Italia e, ancor prima, capitale della dinastia dei Savoia, da un gruppo di amici torinesi, che, in questa scelta, un po’ si discostano dal rigore e dallo stile sabaudi. Ha già preso piede, con successo in Europa, a Barcellona ed a Mosca, e non manca neppure nella civile eprogredita Germania, dove a Dortmund il “Bordoll” è la prima casa del sesso tedesca ad essersi specializzata in “sex dolls”, offrendo ai clienti ben quattordici tipi diversi di bambole di entrambi i sessi. A Torino non si chiameranno “Sex dolls”, ma “Lumi dolls”. Però in fondo sempre di bambole si trattera‘, certo sarà un business del piacere sicuramente più igienico della prostituzione dei tradizionalibordelli, che gli artisti impressionisti parigini ritraevano nei loro quadri, ma totalmente mancante di umanità. Non credo, sinceramente, che questa sia la strada per combattere la diffusione della prostituzione, anche perché il target che si rivolgerà ad un simile prodotto sarà probabilmente diverso da quello abituato aessere cliente della prostituzione tradizionale ed anche a quello che si rivolgeva in passato alle escort, di lusso o no, e che continuerà a farlo. Semplicemente le “Lumi dolls” dimostrano, nel campo del piacere a pagamento, la sempre maggiore diffusione di una cultura basata sul virtuale più che sul reale, questo già a partire dal sempre più dilagante uso dei dialoghi via chat o attraverso i social, che consentono alle persone di nascondersi spesso dietro ad uno schermo (cellulare, Tablet ocomputer), per evitare il peso emotivo di un incontro reale con una persona. D’altronde, in una società in cui la pornografia è sempre più diffusa tra gli adolescenti e spesso rappresenta per molti di loro l’unica fonte di conoscenza dei primi approcci alla sessualità, non ci deve stupire che molti adulti evitino le implicazioni del dialogo e delle componenti emotive di un incontro amoroso e sessuale, sostituendo ad una persona una bambola. Fatto molto triste, ma che non stupisce assolutamente nella società di oggi.
MARA MARTELLOTTA
Era una vera e propria piantagione di marijuana quella scoperta dai carabinieri di Chivasso su un isolotto nel Po,nel territorio comunale di San Sebastiano. Sono state sequestrate 391 piante alte circa due metri, quattro chili di piante in essiccazione e tre chili di sostanza già essiccata e pronta per lo spaccio. Due albanesi senza fissa dimora di 28 anni sono stati arrestati, ma potrebbe trattarsi di pesci piccoli, “operai” di una organizzazione criminale.
(Foto archivio)
WINS SARA’ LA CASA DELLE GIOVANILI DI FIAT TORINO

Primo atto ufficiale ieri della stagione 2018/2019 della Fiat Torino con il raduno presso la Wins – World International School – di Torino. “Siamo orgogliosi – dichiara Paolo Pietro Formiga, WINS® CEO & Founder – di ospitare nella nostra scuola gli allenamenti delle squadre giovanili Fiat Torino per la stagione 2018/19. Quando abbiamo inaugurato WINS® – World International School of Torino lo scorso anno, abbiamo fortemente voluto una scuola in cui lo sport fosse un elemento centrale del modello educativo, un mezzo per sperimentare e imparare competenze chiave per il proprio futuro come il lavoro di squadra, la leadership, il rispetto e la consapevolezza di sé. Il Campus WINS® è dotato di spazi all’avanguardia, progettati e pensati per ospitare bambini e ragazzi: piscina, palestra, biblioteche, sala musica, laboratori, mensa con cucina interna, auditorium, anfiteatro, residenza per gli studenti e 2.000 mq di area esterna attrezzata per vivere l’esperienza formativa a 360° in un contesto accogliente e sicuro. Condividere con Fiat Torino il percorso di crescita dei giovani atleti non può che renderci fieri e spronarci a proseguire in questa direzione che fa dello sport e dei suoi valori cardini fondamentali della formazione degli uomini (e degli sportivi) di domani.”

Auxilium FIAT Torino
Raduno FIAT Torino presso scuola WINGS
Lega Basket Serie A 2018-2019
Torino 16/08/2018
Foto M.Matta/Ciamillo & Castoria
Ecco i dati di Goletta dei Laghi: 2,5 rifiuti ogni metro quadrato di spiaggia, il 75% è plastica
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Il problema del marine litter, e in particolare l’invasione della plastica, non riguarda soltanto i mari e gli oceani, ma anche fiumi e laghi. E se per altri paesi gli studi su questi ambienti erano già stati condotti, per l’Italia la prima volta è stata quella della Goletta dei Laghi che tre anni fa, assieme ad Enea ha allargato il proprio fronte di indagine anche alle microplastiche, ossia le particelle di plastica con dimensione inferiore ai 5 millimetri, nelle acque interne. Quest’anno, sono state aggiunte ricerche sui rifiuti di grandi dimensioni presenti nell’ambiente di spiaggia e, come sul mare, il problema è presente anche sulle sponde lacustri. Lo dimostra la prima indagine svolta da Legambiente, su protocollo Enea, che ha monitorato 20 arenili ubicati nei laghi Iseo, Maggiore, Como, Garda e Trasimeno dove sono stati trovati una media di 2,5 rifiuti ogni metro quadrato di spiaggia, per un totale di 2183 rifiuti censiti. Anche in questo caso plastica si conferma la regina indiscussa tra i materiali più trovati, con un percentuale del 75,5%. Rifiuti che possono frammentarsi così in milioni di particelle e provocare danni alla biodiversità: e, come dimostrano i dati già raccolti da Legambiente ed Enea, la cui indagine è proseguita anche quest’anno, i laghi non sono esenti dal problema delle microplastiche, un inquinamento di difficile quantificazione e impossibile da rimuovere totalmente.
La fotografia è stata scattata in occasione della chiusura dalla tredicesima edizione di Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente dedicata allo stato di salute dei bacini lacustri e realizzata in collaborazione con il CONOU – Consorzio Nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati e Novamont, che fa il punto sulle principali criticità che minacciano i nostri laghi e i loro ecosistemi: gli scarichi non depurati e inquinanti, i rifiuti in acqua, la perdita di biodiversità, la cementificazione delle coste legale e illegale, la captazione delle acque, l’incuria e gli scempi ai danni dell’intero sistema territoriale lacustre. Un viaggio quello di Goletta dei Laghi 2018 che ha toccato ad inizio luglio anche la sponda piemontese del Lago Maggiore e il Lago d’Orta e che ha visto impegnati i tecnici in un monitoraggio scientifico, ma anche in una serie di attività che hanno coinvolto i cittadini e le comunità territoriali. Tra queste una tavola rotonda a San Maurizio d’Opaglio dal titolo Industria, turismo ed ecosistema lacustre. La ricerca continua dell’equilibrio. Iniziativa a cui sono intervenuti numerosi rappresentanti delle istituzioni locali e del distretto produttivo della rubinetteria e dell’economia del turismo, organizzata proprio nei giorni in cui sul Lago d’Orta si verificava l’ennesimo grave sversamento di residui di lavorazione di cromatura e soda caustica.
I dati sui rifiuti – Dopo la plastica tra i materiali più trovati dalla Goletta dei Laghi c’è il vetro/ceramica (10,3%), seguito da metallo (4,7%) e carta/cartone (4,1%). Sul podio dei rifiuti più trovati ci sono, invece, i mozziconi di sigaretta, al primo posto con una percentuale del 29,4%; a seguire i frammenti di plastica, ovvero i residui di materiali che hanno già iniziato il loro processo di disgregazione; a seguire bottiglie (e pezzi) di vetro (7,4%); sacchetti di patatine e dolciumi (5,6%); bastoncini per la pulizia delle orecchie (3,5%); frammenti di carta (3,34%).
La cattiva gestione dei rifiuti urbani resta la causa principale della presenza dei rifiuti sulle sponde dei laghi monitorati (il 63% degli oggetti è riconducibile ad essa). Questa categoria di rifiuto è rappresentato per lo più da imballaggi alimentari (sacchetti di dolciumi e bottiglie, ad esempio), in primis, e da rifiuti da fumo, principalmente mozziconi di sigaretta ma anche accendini, pacchetti di sigarette e imballaggi dei pacchetti. La carenza dei sistemi depurativi, unita con la pessima abitudine di usare il wc e gli scarichi domestici come una pattumiera, è causa della presenza del 5,4% dei rifiuti presenti.
L’indagine sulle microplastiche – L’attenzione ai rifiuti di grandi dimensioni è fondamentale, perché questi sono i principali precursori delle microplastiche e di cui Legambiente, in collaborazione con Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha accertato la presenza nell’ecosistema lacustre. Per il terzo anno consecutivo infatti, Legambiente ha continuato il monitoraggio sulla presenza di microplastiche nei laghi. I laghi monitorati sono stati quello di Iseo, Garda, Como, Maggiore, d’Orta, Cavazzo, Trasimeno, Bracciano, Paola, per un totale di circa 80 ore di campionamento complessivo e 40 chilometri percorsi dalla manta, la rete utilizzata per i vari campionamenti. Quest’anno, inoltre, per ampliare gli indicatori dell’indagine sulla presenza delle microplastiche nei laghi italiani, i tecnici della Goletta dei Laghi hanno campionato le spiagge dei bacini toccati dalla campagna, secondo una procedura messa a punto grazie alla collaborazione con Enea. Oltre ai campionamenti condotti a centro lago, la metodologia del lavoro d’indagine sulla presenza di microplastiche ha riguardato anche i principali immissari ed emissari, così da ottenere ulteriori informazioni sulle caratteristiche del fenomeno.
Legambiente ricorda a tal proposito che nelle scorse indagini sono state trovate microplastiche in tutti i bacini esaminati, nonostante le loro diversità morfologiche ed ecosistemiche. Lo scorso anno i laghi di Como e il Maggiore furono quelli in cui fu trovata la maggiore densità media di microplastiche al chilometro quadrato: rispettivamente 157mila e 123mila particelle.
“Il nostro studio, il primo a livello nazionale, dimostra che il problema del marine litter non riguarda soltanto mari e oceani –spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente-. L’80% della plastica che arriva sulle nostre spiagge viene trasportata proprio dai fiumi ed è presente in misura preoccupante anche nei laghi. L’obiettivo, dunque, è di approfondire ulteriormente la dinamica delle microplastiche nei laghi, analizzando il ruolo che questi sistemi semi-chiusi svolgono, in relazione alla presenza dei loro immissari ed emissari. Di certo il problema dei rifiuti dispersi sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti ed è necessario e urgente mettere in atto politiche di prevenzione e sensibilizzazione per ridurre gli impatti economici e ambientali causati da questa emergenza”.
Proprio per far sì che fiumi e laghi non continuino ad essere considerati da molti come discariche a cielo aperto è partito nei mesi scorsi VisPO – Volunteer Initiative for a Sustainable Po, il progetto che per 3 anni coinvolgerà 230 volontari tra i 18 e i 30 anni in azioni di pulizia e valorizzazione delle sponde del Po e dei suoi affluenti in territorio piemontese. Un’esperienza di volontariato e apprendimento per giovani under 30 promossa da Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, in partnership con Arpa Piemonte e European Research Institute. Oltre alle iniziative di pulizia, che si svolgono principalmente nei siti Natura 2000, il progetto prevede attività di monitoraggio, sensibilizzazione, promozione, formazione ed educazione ambientale e sportiva.
E’ possibile candidarsi per diventare volontari europei VisPO sul sito www.bevispo.eu
Per consultare i dati di Goletta dei Laghi nel dettaglio:
La calda estate della Fiat Torino
Siamo ormai nel pieno dell’estate e la Torino del basket non può essere ancora tranquilla, in quanto il nuovo modo di gestire il mercato, sempre più nelle mani degli agenti e procuratori e sempre meno nelle volontà dei giocatori, crea non poche difficoltà alle società che si “tuffano” nel difficile impegno della costruzione di un roster adeguato
La situazione attuale della FIAT Torino è quasi completa. Si possono valutare alcuni aspetti di una squadra che sembra allo stato attuale un netto mix tra gioventù esasperata ed esperienza ad altissimo livello.In ogni ruolo sembra disegnato un tutor per tutti i ragazzi talentuosi d’oltremare: Peppe Poeta per i play guardia, Carlos Delfino per le ali piccole e grandi e Marco Cusin per i lunghi. Chissà, forse questa curiosa alchimia potrebbe rivelarsi decisiva in termini di equilibrio in campo e speriamo anche negli spogliatoi. Ora si è avuta la corretta, nei termini contrattuali, rinuncia di Jaylen Morris che ha ottenuto un contratto con una franchigia NBA e quindi ha risolto il contratto con la FIAT Torino, ma d’altra parte, il sogno di tutti coloro che giocano a basket è giocare in quel campionato. Alcuni, dicono che a loro non interessa, ma di solito, è perché nessuno li ha veramente cercati: non puoi essere un giocatore di basket di alto livello e non voler giocare con i migliori! A meno che non ci siano motivi caratteriali e di comodità personale che ti guidino diversamente.In ogni caso, al momento manca solo un “tassello” a completare il roster. C’è chi dice che sarebbe meglio un lungo, chi un’ala forte, chi un’ala piccola tiratrice, chi una guardia difensiva e chi ancora un play di esperienza: diciamo così, qualunque cosa accada, qualcuno sarà scontento.
Ma è da sempre così, è più facile criticare che proporre, distruggere che creare, pontificare piuttosto che agire. In un intervento splendido alla conferenza stampa di presentazione del PAlavela, l’A.D. Massimo Feira ha detto ” ringraziamo i social che ci criticano così sappiamo dove e cosa fare, ma di solito quello che ci viene criticato lo sapevamo già, ma non sempre è facile agire anche se si saprebbe cosa fare…”. Le parole sono non proprio testuali, ma il senso è pressappoco questo. Più si invecchia e più si scopre che i proverbi hanno ragione “…tra il dire e il fare…” e che l’esperienza è un dono che arriva con il tempo, sia nella vita che nella gestione delle squadre di serie A nel basket. Le certezze stanno a zero (si direbbe parafrasando un detto) quando si deve vivere in una macchina complessa come una gestione di una società come la FIAT Torino. Le persone sono tante, i giocatori per certi versi sono l’ultimo dei problemi. La gestione del quotidiano, il rapporto con tutto lo staff, la ricerca di location per allenamenti e alberghi per le partite in trasferta, i comunicati, il rapporto con gli sponsor che se danno qualcosa vorranno sicuramente qualcos’altro, la composizione di tutto lo staff manageriale, la costruzione del nuovo Palavela che come sede del basket sarebbe anche simpatico chiamare Palabasket di Torino (nulla contro lo sport a vela e nulla contro la struttura muraria così denominata per la composizione architettonica ovviamente), e tantissime altre cose che descrivere sarebbe troppo lungo.
Ma l’esperienza è animale malleabile, che comprende come sia camaleontico il mondo che la circonda, di come le persone abbiano molti e molteplici interessi. La Fiat Torino ha al suo interno tante ottime e brave persone che lavorano nell’ombra e di cui si sa di qualcuno a malapena il nome e di altri nemmeno l’esistenza. Si trova facilmente sponda per le critiche quando non si conosce e quando non si palesa la propria e l’altrui faccia. Ma la FIAT Torino basket ha nei suoi vertici persone che a proprio modo, nel bene e nel male come si usa dire, la faccia non l’hanno mai nascosta, anche nei momenti più bui. Torino è in costruzione attiva e al Coach più famoso mai venuto in Europa ad allenare (Larry Brown, a cui dedicheremo più avanti uno speciale particolare) il compito di gestire con i suoi assistenti d’elitè l’allegra brigata dei giocatori. A tutti gli altri lo sforzo di rendere funzionale e vincente la super macchina FIAT Torino basket!
Paolo Michieletto
Si trova alle Molinette la bambina di 12 anni colta da malore mentre era vacanza con i genitori in Sardegna. La ragazzina è arrivata in ospedale in elisoccorso da Olbia. Le è stato trovato un tumore cerebrale che necessitava di un intervento chirurgico urgente. La Neurochirurgia pediatrica dell’ospedale torinese, il terzo d’Italia, è centro di eccellenza nazionale.
Allegri: “La vittoria ci farà lavorare meglio”
“Se dico che soprattutto all’inizio le partite non son semplici, intendo questo. Bene, la vittoria ci farà lavorare meglio!”. Cosi il ct bianconero Massimiliano Allegri nel suo tweet dopo partita a proposito dell’esordio della Juve con il Chievo, sconfitto 3-2 in recupero da una rete di Bernardeschi.
Ragazzo uccide il patrigno a colpi di pistola
Era un ex poliziotto l’uomo ucciso dal figliastro nella notte a Settimo Torinese. La vittima, Domenico Gatti, di 59 anni, è stato assassinato a colpi di pistola nel suo alloggio in un palazzo di via Fantina. L’uccisione e’ avvenuta al termine di una lite per banali motivi. Il ragazzo che ha sparato, di 26 anni, soffre di disturbi di personalità.
Medaglia di bronzo individuale per Elisabetta Mijno, medaglia di bronzo a squadre per Roberto Airoldi. I due arcieri piemontesi convocati in nazionale per i Campionati Europei para-archery tornano da Pilsen (Repubblica Ceca) con due podi, conquistati entrambi nella divisione arco olimpico (categoria open). Oggi al termine del torneo individuale Elisabetta Mijno ha superato 6-4 la turca Sengul Yagmur nella finale per il terzo posto. L’arciera torinese tesserata per le Fiamme Azzurre e per gli Arcieri delle Alpi aveva chiuso le 72 frecce di qualifica al terzo posto con 593 punti; agli ottavi ha superato 6-0 l’ucraina Dzoba-Balyan e ai quarti 6-4 la russa Margarita Sydorenko, prima di perdere in semifinale allo shoot off con la turca Nur Merve Eroglu (punteggio 6-5, ultima freccia 9-7).
Sempre nell’arco olimpico l’Italia ha raccolto un bronzo a squadre con il trio composto da Roberto Airoldi, Fabio Tomasulo e Stefano Travisani. Nella finale per il terzo posto gli azzurri hanno piegato 6-0 la Repubblica Ceca (Chaloupski, Kostal, Smondek), con i parziali di 52-39, 51-35 e 49-34. Gli azzurri erano entrati in tabellone ai quarti e avevano superato 5-3 la Turchia prima di arrendersi 6-0 in semifinale alla Russia.
Per quanto riguarda il torneo individuale Roberto Airoldi, atleta novarese tesserato per gli Arcieri Cameri, ha concluso la qualifica in 15esima posizione con 571 punti e agli ottavi ha ceduto 6-0 al russo Bato Tsydendorzhiev, dopo aver passato il primo turno 7-1 contro il turco Oghuzan Polat. Elisabetta Mijno e Roberto Airoldi sono scesi in campo anche nel mixed team, fermandosi ai quarti contro la Gran Bretagna (Chaisty, Phillips), a segno 5-4 allo shoot off (17*-17).