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Oggi al cinema

LE TRAME DEI FILM NELLE SALE DI TORINO

A cura di Elio Rabbione

 

Le fidèle – Drammatico. Regia di Michael R. Roskam, con Matthias Schoenaerts e Adèle Exarchopoulos. Quando Gino incontra Bénédicte, è amore a prima vista, appassionato, incondizionato. La ragazza lavora nell’azienda di famiglia e guida anche auto da corsa. Gino è quel tipo di ragazzo normale, attraente che tuttavia nasconde in sé un segreto. Quel tipo di segreto che può mettere in pericolo la propria vita e quella delle persone vicine. Gino e Bénédicte dovranno lottare contro il destino, la ragione e le proprie debolezze per salvare il loro amore. Durata 130 minuti. (Classico)

 

Gotti – Il primo padrino – Drammatico. Regia di Kevin Connolly, con John Travolta e Stacy Keach. Presentato a Cannes fuori concorso, fortemente voluto da Travolta, occasione per Al Pacino e Joe Pesci per darsela a gambe a lavorazione iniziata, questo è il classico esempio di film schiacciato dalla critica, in special modo quella statunitense, che ha visto una buona dose di ambiguità in quell’alternarsi di scene pronte a tratteggiare con amore un buon padre come il benefattore per cui i questuanti della grande città stravedono e il lato buio delle sparatorie, delle successioni a sangue freddo, dei processi in tribunale. Vedere e ricalibrare. Come l’interpretazione del divo: applaudita per le tante sfaccettature del personaggio o accusata di portare per tutto il film la stessa maschera, immobile e incartapecorita. Durata 112 minuti. (Massaua, Lux sala 3, Reposi, The Space, Uci)

 

Hotel Transilvania 3 – Animazione. Regia di Genndy Tartakovski. Terzo capitolo, doveroso considerando il successo dei due che lo hanno preceduto, per l’occasione il conte Dracula si regala un periodo di vacanza con i suoi fedelissimi. Durata 97 minuti. (Massaua, Ideal, The Space, Uci)

 

Gli incredibili 2 – Animazione. Regia di Brad Bird. La famiglia di supereroi, accresciuta del piccolo Jack Jack, ha aspettato 14 anni per riapparire sugli schermi ma ha fatto letteralmente il botto se soltanto si pensa agli incassi da capogiro raccolti nei soli States. Sarà il disegno o la storia pronta a dare una bella spolverata agli ideali americani, sarà il mestiere collaudato del medesimo sceneggiatore/regista, la puntata numero 2 ha incrociato un largo pubblico e gli effetti benefici si dovrebbero risentire anche qui da noi. Questa volta è mamma Helen a salire in solitaria agli onori della cronaca, chiamata a imprese piuttosto ardue che dovrebbero rivalutare i veri valori dei supereroi caduti per qualche guaio commesso in disgrazia. Per cui papà Bob è obbligato a restarsene in casa, a badare ai primi batticuori dell’adolescente Violet, ai primi exploit di Jack Jack che subito rivela poteri inaspettati: ma il cattivo di turno ricomporrà la famiglia nuovamente pronta a nuove avventure. Durata 118 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 2, Reposi, The Space, Uci anche in V.O.)

 

Lola + Jeremy – Commedia. Regia di July Hygrek, con Charlotte Gabris e Syrus Shahidi. Jeremy gestisce un’agenzia che fornisce alibi ai fidanzati infedeli, Lola lavora in un negozio di fumetti ed è appassionata di fumetti. Un bel giorno decidono di riprendere ogni momento della loro vita insieme e di costruire un video-diario, con la promessa di rivederlo soltanto tra una decina d’anni. Ma un bel giorno Lola non resiste alla tentazione e si imbatte in immagini che non avrebbe dovuto vedere. Jeremy farà di tutto per riconquistarla. Durata 85 minuti. (F.lli Marx sala Chico, Uci)

 

Lucky – Drammatico. Regia di John Carroll Lynch, con Harry Dean Stanton e David Lynch. Stanton è scomparso un anno fa, a 91 anni, eccellente caratterista e indimenticabile interprete di Paris, Texas di Wenders nell’84. Questo film è il suo definitivo crepuscolo, anche un omaggio che passa attraverso le piccole azioni quotidiane di Lucky, ateo, che ha combattuto nel secondo Conflitto Mondiale, che ha trovato il proprio esclusivo angolo di mondo in Arizona, che quasi in un magico ed eterno rituale incontra il mattino con i suoi esercizi yoga, i cruciverba, prosegue con i bar e gli incontri con gli amici, mentre la sua giornata si chiude immancabilmente con un vecchio buon Bloody Mary. E’ l’inno al trascorrere lento della vita, alle abitudini ormai solidificate ma mai pesanti, all’amicizia e al piccolo divertimento: anche al confronto quotidiano con la paura del distacco, della morte. Durata 87 minuti. (F.lli Marx sala Chico)

 

Il maestro di violino – Commedia drammatica. Regia di Sergio Machado, con Làzaro Ramos. Da anni intenzionato ad entrare a far parte della più prestigiosa orchestra sinfonica dell’America Latina, il violinista Laerte, al momento dell’audizione si blocca e vede il suo sogno svanire. La sua nuova vita sarà il nuovo insegnante di musica in uno scuola di Heliopolis, problematico quartiere di San Paolo. Durata 102 minuti. (Romano sala 3)

 

Mamma mia! Ci risiamo – Commedia musicale. Regia di Ol Parker, con Amanda Seyfried, Meryl Streep, Colin Firth, Andy Garcia e Cher. La stessa isola greca, per fortuna ancora le musiche e le canzoni degli Abba, passato e presente si rincorrono intorno alla vita di Donna, Cher chiamata a travestirsi da nonna, qualche vistosa forzatura per ripetere il successo del precedente appuntamento. Durata 114 minuti. (Ambrosio sala 3, Massaua, Ideal, Lux sala 1, Reposi, The Space Uci)

 

Mission Impossible – Fallout – Azione. Regia di Chrisopher McQuarrie, con Tom Cruise, Henry Cavill, Simon Pegg e Rebecca Fergusson. Si inizia a Belfast per il ritrovamento di una valigetta che contiene tre bombe al plutonio: ma ahimè soltanto una finirà nelle mani di Ethan Hunt e dei suoi amici eroi. Poi s’aggiunge al gruppo il personaggio ben solido che ha i tratti di Cavill (non per nulla Superman: qui da tenere parecchio d’occhio), un atterraggio sui tetti vetrati del Grand Palais parigino in notturna, la ricerca di John Lark colpevole d’aver rapito il barbuto scienziato terrorista Solomon Lane, già conoscenza nostra in Rogue Nation, una Vedova Bianca che pare Veronica Lake, epidemie scongiurate, voli in elicottero mozzafiato, lotte all’ultimo sangue sul ciglio del burrone, eccetera eccetera. Una gran bella materia, uscita dalla mente e dalla gran voglia di stupire del regista qui anche in scoppiettante veste di sceneggiatore, un’invenzione dall’inizio alla fine di trovate del tutto inattese, di sbandate intelligenti della storia, di personalità e facce che sono ben lontane dall’essere in realtà quelle che sino a quel momento abbiamo visto sullo schermo. In successone. In cui chiaramente si calano le acrobazie di Cruise che, non più verdissimo all’anagrafe, senza nessuna controfigura si lancia da altezze non indifferenti, guida mezzi nel cielo, corre a perdifiato tra i tetti londinesi sino a rimetterci una caviglia, si scazzotta in modo vertiginoso senza fare una grinza. Sempiterno. Da vedere per la gioia dei fan, per il ritmo che questa volta – più di ogni altro episodio – fa faville. Durata 147 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 3, Reposi, The Space, Uci)

 

La profezia dell’armadillo – Drammatico. Regia di Emanuele Scaringi, con Simone Liberati, Valerio Aprea, Pietro Castellitto e Laura Morante. Zero è un disegnatore ma non avendo un lavoro fisso si arrabatta con ripetizioni di francese, cronometrando le file dei check-in all’aeroporto e creando illustrazioni per gruppi musicali punk indipendenti. La sua vita scorre sempre eguale, tra giornate spese a bordo dei mezzi pubblici attraversando mezza Roma per raggiungere i vari posti di lavoro: quando torna a casa, lo aspetta la sua coscienza critica, un Armadillo in carne e ossa, o meglio in placche tessuti molli, che con conversazioni al limite del paradossale lo aggiorna su cosa succede nel mondo. Alla notizia della morte di Camille, una compagnadi scuola e suo amore di adolescente mai dichiarato, lo costringe a fare i conti con la vita e ad affrontare, con il suo spirito dissacrante, l’incomunicabilità, i dubbi e la mancanza di certezze della sua generazione di “tagliati fuori”. Durata 99 minuti. (Massimo sala 1, Nazionale sala 2, Uci)

 

La ragazza dei tulipani – Drammatico. Regia di Justin Chadwick, con Alicia Wikander, Dane Dehann, Judy Dench e Christoph Waltz. Nella Amsterdam del 1634 una giovane donna viene strappata al convento e data in moglie ad un vecchio mercante, desideroso di accumulare ricchezze e di un figlio sopra ogni cosa. L’incontro con un giovane pittore farà scattare la passione tra i due, innestando una storia di sotterfugi, false gravidanze, fughe e false morti assai poco credibili ma regalate allo spettatore come se fossero le cose più normali di questo mondo. Nel pasticciaccio brutto che ne deriva, gli attori sono immancabilmente coinvolti, sia quelli che recitano in maniera piuttosto anonima (i giovani) sia i più vecchi che con un gran mestiere tentano si salvare la baracca. Non si resta che apprezzare costumi e ambientazioni, pollice verso per la fastidiosa voce fuori campo e il montaggio convulso. Tratto dal romanzo Tulip Fever di Deborah Moggach. Durata 107 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse)

 

Resta con me – Drammatico. Regia di Balthasar Kormàkur, con Shailene Woodley e Sam Claflin. L’autore di Everest porta sullo schermo un’altra storia vera, quella che Tami Oldham Ashcroft ha narrato nel libro omonimo. Il suo incontro nel 1983, a Tahiti, con il giovane Richard, il colpo di fulmine e la comune passione per le barche e i viaggi in mare, la proposta da parte dei proprietari di riportare il loro lussuoso yacht sino a San Diego, la furia dell’Uragano Raymond, il compito della donna di salvare se stessa e il compagno gravemente ferito deviando il percorso in direzione delle Hawaii. Durata 96 minuti. (Massaua, Reposi, Uci)

 

Saremo giovani e bellissimi – Commedia. Regia di Letizia Lamartire, con Barbora Bobulova, Alessandro Piavani e Massimiliano Gallo. Un’opera prima che è la storia di Isabella, un tempo cantante di successo, brani che ti fanno ascoltare ogni giorno in radio e poi più nulla, oggi chiamata per poche serate in un locale, e del suo rapporto con il figlio che l’accompagna alla chitarra, Bruno, un rapporto strano, mentre lui e lei sembrano più fratello e sorella che madre e figlio. Finché non arrivano per entrambi due anime gemelle che porteranno aspetti sconosciuti a quella storia. Durata 92 minuti. (Massimo sala 2)

 

Sembra mio figlio – Drammatico. Regia di Costanza Quatriglio, con Basir Ahang e Dawood Yousefi. Da anni approdato in Italia, l’afgano Ismail continua a provare un senso di estraneità per la terra che lo ha ospitato, il tutto accresciuto da certe telefonate che gli giungono dalla madre rimasta nel paese d’origine. La donna, rimasta vedova, è ora sposata a un pakistano e dalle poche parole che pronuncia gli gli pare più serena e a proprio agio. Non resta ad Ismail che intraprendere un viaggio verso la patria di un tempo, nella necessità di ritrovare la sicurezza e la propria famiglia. Durata 103 minuti. (F.lli Marx sala Harpo)

 

Separati ma non troppo – Commedia. Regia di Dominique Farrugia, con Gilles Lellouche e Louise Bourgoin. Delphine e Yvan divorziano. Poiché la situazione economica di lui non gli permette di trovare una nuova sistemazione, si ricorda che in realtà è detentore del 20% della casa in cui vive ancora la ex moglie. Torna allora a vivere sotto lo stesso tetto con Delphine, in quel 20% che gli spetta: sarà in questya situazione particolare e per molti versi assurda che i due ex si renderanno conto della bellezza dei piccoli momenti di felicità in questa convivenza forzata. Durata 93 minuti. (Eliseo Blu)

 

Sulla mia pelle – Drammatico. Regia di Alessio Cremonini, con Alessandro Borghi, Jasmine Trinca, Max Tortora e Milvia Marigliano. Una tragedia dell’Italia recente, la tragedia della morte di Stefano Cucchi a soli 31 anni in un carcere italiano. L’arresto, il susseguirsi dei giorni di prigionia, il passato e il presente, il grande coinvolgimento della famiglia, soprattutto della sorella Ilaria. La prova di Borghi che si è ricreato appieno nel fisico (perdendo 18 chili) e nel calvario del ragazzo, come nella sua psicologia, la stagione dei premi cinematografici dovrà guardarlo con un occhio di riguardo. Da vedere per discutere. Durata 100 minuti. (Ambrosio sala 2)

 

The Equalizer 2 – Senza Perdono – Azione. Regia di Antoine Fuqua, con Denzel Washington e Melissa Leo. Agente della CIA ora in pensione, vive a Boston, porta avanti la sua vita in modo tranquillo dopo che s’è inventato un impiego di taxista, impensabile ma legge anche Proust, dà una mano ad un ragazzino che la solita giovane gang vorrebbe portare dalla sua. I guai ci sono, gli aleggiano attorno, ma cerca di restarne fuori. Ma se una vecchia amica viene uccisa tra le strade di Bruxelles, Robert sa che deve pareggiare il conto. Regista e interprete di Training day nuovamente insieme per il divertimento degli spettatori amanti degli eroi raddrizzatori di ogni torto. Durata 121 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi, The Space Uci (anche V.O.)

 

The Nun – Horror. Regia di Corin Hardy, con Demian Bichir e Taissa Farmiga. Altro successo inaspettato negli Stati Uniti questo film girato completamente in Romania, dove è ambientata la vicenda di un gruppo di suore, alla ricerca all’interno di un convento di una reliquia che dovrebbe portare serenità in un luogo dove sembrano al contrario governare forze malefiche. Dopo il suicidio di una monaca, il Vaticano invia là padre Burke e la novizia Irene. Dovranno combattere il Male con ogni loro forza. Durata 93 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Un affare di famiglia – Drammatico. Regia di Kore’eda Hirokazu. Palma d’oro a Cannes lo scorso maggio. Nella Tokio di oggi, una famiglia (ma la considereremo così fino alla fine?) sbarca il lunario facendo quotidiane visite ai supermercati: per rubare. Ruba il padre che si porta appresso il figlio (?), torna a casa da una moglie che ha accanto una ragazza che potrebbe essere la sorella minore e una vecchia dolcissima che tutti chiamano nonna. Sentimenti, aiuti reciproci, l’arte di arrangiarsi, il coraggio di tentare a vivere insieme. Finché un giorno il capofamiglia porta a casa togliendola al freddo e alla solitudine una ragazzina, abbandonata da una madre forse violenta che non si cura di lei. Il mattino si dovrebbe riconsegnarla, ma nessuno è d’accordo: la nuova presenza farà scattare nuovi meccanismi mentre un incidente imprevisto porta definitivamente alla luce segreti nascosti che mettono alla prova i legami che uniscono i vari componenti. Durata 121 minuti. (Eliseo Rosso, F.lli Marx sala Groucho, Nazionale sala 1)

 

Un figlio all’improvviso – Commedia. Regia di Vincent Lobelle e Sébastien Thiery, con Christian Clavier, Catherine Frot e Sebastien Thiery. Tornando a casa, i coniugi Prioux scoprono che un certo Patrick si è trasferito nella loro abitazione. Il ragazzo sostiene di essere loro figlio e di essere tornato per presentare la fidanzata: tutto bene se non per il fatto che i Prioux non hanno mai avuto figli. Allora chi è davvero Patrick? Un bugiardo? Un manipolatore? O forse i Prioux hanno dimenticato di avere un figlio? Durata85 minuti. (Due Giardini sala Nirvana, Romano sala 1, Uci)

 

Una storia senza nome – Drammatico. Regia di Roberto Andò, con Micaela Ramazzotti, Alessandro Gassmann, Renato Carpentieri e Laura Morante. Valeria, giovane segretaria di un produttore cinematografico, scrive in incognito per uno sceneggiatore di successo. Un giorno la ragazza riceve da uno sconosciuto, un poliziotto in pensione, la trama di un film. Ma quel plot è pericoloso, la “storia senza nome” racconta infatti il misterioso furto, avvenuto a Palermo nell’ottobre del 1969, di un celebre quadro di Caravaggio, “La natività”. Da quel momento, la sceneggiatrice si ritroverà immersa in un meccanismo implacabile e rocambolesco. Durata 110 minuti. (Eliseo Grande, Romano sala 2, The Space)

Una bimba e il nonno morti per l’incidente in autostrada. Grave la nonna

E’ oggi salito a due vittime il bilancio dell’incidente stradale di ieri pomeriggio sull’autostrada A21 in provincia di Piacenza, dove era morto sul colpo un 76enne di Torino. Nella notte è morta anche una bambina, sua nipote, uno dei due bimbi rimasti feriti gravemente. Il secondo è un bimbo di due anni  ed è rimasta ferita anche la madre, ma sarebbero già fuori pericolo. Ancora grave la nonna, ricoverata a Pavia. 

 

(foto archivio il Torinese)

Chihuahua fuggitivo blocca il traffico in centro

Caos e traffico  bloccato, questa mattina tra corso Stati Uniti e corso Duca degli Abruzzi, per un cane  chihuahua che correva da una parte all’altra della strada. E’ intervenuta una pattuglia della polizia,che si trovava  in servizio in zona. Il cagnolino è stato inseguito fino in corso Vittorio Emanuele dove è stato preso. Gli agenti del commissariato San Secondo  gli hanno dato da bere e da mangiare e hanno riconsegnato il cane, scappato la sera prima, alla proprietaria.

Il futuro dell’alimentazione ospedaliera

In occasione del Salone del Gusto Terra Madre 2018, venerdì 21 settembre 2018 alle ore 9, presso l’Aula Magna della Dental School di Torino (3° piano Lingotto – via Nizza 230), si terrà il Convegno “L’alimentazione in ospedale: un nuovo approccio alla ristorazione ospedaliera: quale futuro?”, organizzato dal dottor Andrea Pezzana, dalla Città della Salute di Torino, da Slow Food e dall’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo.

VOLOTEA: AL VIA LA NUOVA ROTTA TORINO-NAPOLI

Ottimi i risultati dell’estate 2108 firmati Volotea all’Aeroporto di Torino: da giugno ad agosto, Volotea ha registrato un load factor del 97%, trasportando più di 75.000 passeggeri

 È decollato, lunedì 17 settembre, da Torino il nuovo volo alla volta di Napoli operato da Volotea, la compagnia aerea low cost che collega città di medie e piccole dimensioni in Europa. La nuova rotta è disponibile 6 giorni su 7 (ogni lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì e domenica), per un’offerta totale di più di 21.900 posti. Molto incoraggianti i risultati raggiunti presso lo scalo dalla low cost che ha concluso l’estate 2018 trasportando a livello locale 75.000 passeggeri, con un incremento del +16% rispetto all’estate scorsa e con un load factor del 97%.  Durante i mesi estivi, i viaggiatori piemontesi hanno potuto decollare con Volotea da Torino verso 9 mete in totale, 6 italiane – Cagliari, Olbia, Lampedusa, Napoli (novità 2018), Pantelleria e Palermo – e 3 all’estero – Corfù e Skiathos in Grecia e Palma di Maiorca in Spagna.  “Siamo felici di aver inaugurato la nuova rotta da Torino verso Napoli, che si aggiunge alle connessioni annuali per Palermo e Cagliari. Grazie al nuovo volo per Napoli, i passeggeri piemontesi avranno un’offerta di volo ancora più ricca e potranno decollare a bordo dei nostri aeromobili verso una delle città più belle e accoglienti d’Italia – ha commentato Valeria Rebasti, Commercial Country Manager Italy & Southeastern Europe di Volotea -. Allo stesso tempo ci auguriamo che la nuova rotta possa incrementare il flusso di turisti incoming desiderosi di visitare Torino, alla scoperta delle sue bellezze artistiche e, durante l’inverno, delle rinomate località sciistiche piemontesi”. Tutte le rotte da e per Torino sono disponibili sul sito www.volotea.com, nelle agenzie di viaggio o chiamando il call center Volotea all’895 895 44 04.

“Dal 2016 non viene pagata l’indennità autostradale per la Polizia Stradale”

“E, come se non bastasse, l’indennità per il pattugliamento del Raccordo Autostradale (R.A. 10) Torino- Caselle dell’ANAS (statale)non viene nemmeno riconosciuta”

Nelle autostrade della provincia di Torino la sicurezza degli utenti è garantita dai poliziotti della Polstrada che dal 2016 non vedono il “becco di un quattrino” per quanto riguarda l’indennità (5,16 € nette al giorno, oltre alle 1,50 € serali, 2,50 € notturne) nonostante la concessionaria sia sempre puntuale nei versamenti periodici (la procedura complessivamente dura circa 4 mesi). Per questi poliziotti che tutti giorni e in tutte le ore, con il caldo, il freddo, la neve, la pioggia, intervengono in aiuto degli automobilisti in difficoltà, oltre a prevenire e reprimere i reati in autostrada e negli Autogrill, rimandare “alle calende greche” il pagamento delle indennità è disarmante. Eppure sarebbe sufficiente calendarizzare il pagamento (es. ogni 6 mesi)Ma poiché non c’è mai limite al peggio, si aggiunga che il pattugliamento del Raccordo Autostradale Torino-Caselle gestito dall’ANAS, Ente pubblico, non solo non viene retribuito, ma nemmeno tenuto in considerazione.   Non vorremmo, continua Eugenio Bravo, assistere ad un’assurda quanto spiacevole diversità di trattamento tra i poliziotti che lavorano sulle autostrade gestite dai privati e quindi indennizzati, e quelli che lavorano sulle autostrade dello Stato come il Raccordo Autostradale di Torino –Caselle dell’ANAS e quindi penalizzati. Se si devono recuperare i soldi dai versamenti dei concessionari privati per pagare le indennità dei colleghi (anche se la Torino-Caselle è statale), come sembrerebbe già avvenga per l’autostrada Salerno-Reggio Calabria dell’ANAS, sarebbe ora di provvedere.  In questo contesto non intendiamo disquisire se sia preferibile la gestione privata delle autostrade o quella pubblica. A noi interessa che le concessionarie private, quelle virtuose, oltre alle puntuali manutenzioni e servizi autostradali e a fornire gli edifici per gli Uffici della polizia stradale, le pulizie, gli automezzi, il carburante, gli ausiliari del traffico ecc. provvedano a versare sempre puntualmente il pagamento dell’indennità autostradale dei poliziotti. La burocrazia ministeriale, dal canto suo, provveda a girare apoliziotti il meritato riconoscimento economico in tempi brevi: i poliziotti sono stanchi di queste lunghe attese

 

Il Segretario Generale Siulp Torino Eugenio Bravo

La prima (e l’ultima) della FIAT Torino al Parco Ruffini: amichevole con il Darussafaka (Istanbul)

Bello e triste. Il Pala Ruffini termina, con molte probabilità, la sua storia con il basket torinese che conta. La prossima partita di serie A e di Eurocup sarà la nuova sede del Palavela ad ospitarla

Per tutti coloro che hanno vissuto i fasti passati del basket torinese ricordiamo le famose epopee delle partite con la Tracer Milano in cui si era almeno “dodicimila” (secondo alcuni di più…, ma si sa più passa il tempo più il ricordo di quanto si ha o si è vissuto si ingigantisce…), e le partite con Darryl Dawkins e decine di altri splendidi compagni di viaggio si incastonano a “smeraldo fuso” nei cuori e nelle menti dei tifosi. Indelebili anche gli ultimi anni, dal coro di salvezza dell’ultima partita del 2016 all’esultanza bombardante del primo trofeo della storia cestistica Piemontese con il giro di “pista” del Palaruffini di capitan Poeta, fino a ieri sera, dove ad onorare al meglio la storia del basket torinese presiedeva (non solo sedeva) sulla panchina Auxilium il mitico Coach Larry Brown. Splendido. E’ l’unico aggettivo che può adeguarsi almeno parzialmente alla figura dell’allenatore statunitense della FIAT Torino basket. Attento, emozionato, pronto a regalare un “5 alto” a tutti i bambini raccattapalle così come a stringere la mano di persone più o meno “notabili” che a turno si fanno avanti per omaggiare la leggenda reale che lui rappresenta. E’ in campo con la testa, è in campo con il cuore, ma soprattutto è un esempio: una parola per tutti, sempre; e, quando un giocatore esce dal campo è il primo ad alzarsi per dargli la mano e dirgli qualcosa, che l’atleta intelligente ascolta e fa propria perché sa che la sua carriera potrà solo avvantaggiarsi di una voce così esperta che gli narra “basket” e come giocarlo nel modo giusto. Se è vero che autoritari si diventa anche solo per il ruolo, qui Larry Brown diviene investito di saggezza e rispetto dagli sguardi e dall’energia che emana intorno a sé. Nei time-out i giocatori sono tutti per lui. Bello, emozionante ed unico: uno spettacolo per palati fini, per persone che hanno a cuore il Basket con la B enorme, non solo maiuscola, che raramente appare sui campi di qualsiasi disciplina. E poi, ovviamente, la partita. Pochi arruolati, tra infortuni e persone in arrivo, contro una squadra al completo e disposta in pressing quasi tutto campo per 40’ e pronta all’Eurolega. Ebbene, non è storia nuova per chi ha già letto altri resoconti, ma Torino non solo ha retto, ma ha dato l’impressione di poter fare a tratti più di loro, tra talento e volontà. E’ chiaro che gli ultimi 5’ hanno scavato il piccolo solco, ma è solo mera statistica. Per chi è più anziano, come me,   si ricorda che le partite amichevoli una volta erano arbitrate a turno dai vice allenatori delle due squadre e che all’occorrenza non si tiravano neanche i tiri liberi pur di giocare di più. Certo, roba da notte dei tempi che furono, ma l’amichevole deve lasciar traccia dei comportamenti, non tanto e soprattutto non solo del risultato. E da Torino arrivano segnali molto buoni: Carr continua a segnare e a giocare, pur se deve ancora solo fare attenzione a quando agli avversari, soprattutto in Italia, verrà concesso di “mettere le mani addosso”. Tyshawn Taylor ricorda un pochino il folletto Garrett dell’altr’anno non solo nelle movenze, ma anche nello sguardo e nel modo di interpretare il gioco, ma siamo sicuri che il paragone non gli basterà e vorrà salire in considerazione per quello che lui è e non per chi lui può sembrare simile. Cotton dà sostanza e Carlos Delfino corre come un giovinotto, anche se, pur se amichevole, qualche fallo fischiato a favore in più lo avrebbe meritato. Marco Cusin sembra essere quello che è sempre stato: il miglior centro italiano di questi anni. Quando lui è in campo la differenza è notevole, e la sua presenza modifica il gioco a centro area. E poi Anumba: forse, con tutti “sani” e presenti, non avrebbe avuto molto spazio e invece…11 punti contro una squadra di Eurolega fanno di lui una gradita sorpresa e una speranza prossima a venire. Demetrio e Bowen danno il contributo che possono a dare fiato e comunque di sicuro non sfigurano. La FIAT Torino perde il confronto numerico con il Darussafaka, ma conta poco o nulla per chi si intende di basket. Ora sono in arrivo tre pezzi da 90, come si direbbe: Mc Adoo dopo l’infortunio alla caviglia, il neo papà Jamil Wilson in arrivo sabato e il nuovo innesto, si potrebbe dire a sorpresa Victor Rudd ala grande di “grande” esperienza che potrebbe ricoprire quel ruolo da sempre difficile da colmare di tutte le squadre: quello “grosso” di appoggio ai lunghi, bravo a rimbalzo e di sostegno in attacco. Torino ha un po’ cambiato faccia, rispetto a poco tempo fa, ma di sicuro la faccia adesso è più alta, “grossa” e forte. Lamentarsi in precedenza è lo sport dei tifosi-contro che come i critici d’arte che probabilmente non hanno mai dipinto una tela… hanno fatto sport non certo a livelli di serie A e men che meno diretto o allenato una squadra di livello internazionale. Ma si sa, a parlar male si sembra sempre saccenti… . In realtà, la FIAT Torino è una splendida incognita ma le basi sembrano ottime, viste le ultime scelte tecniche. E’ ovvio che solo il campo dirà chi avrà ragione. Quello stesso campo che l’altr’anno ha decretato la FIAT Torino vincitrice della Coppa Italia. PS: tanti auguri a David Okeke. Ti vogliamo al più presto in campo con la tua maglia numero 18. Go on David!!!

Paolo Michieletto

 

Moretti con “Santiago, Italia” chiuderà il Tff

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Il film di chiusura della 36.ma edizione del Torino Film Festival (23 novembre – 1 dicembre 2018) sarà “Santiago, Italia” di Nanni Moretti. Il film-documentario racconta, attraverso le parole dei protagonisti e i materiali dell’epoca, i mesi successivi al colpo di stato dell’11 settembre 1973 che pose fine al governo democratico di Salvador Allende, e si concentra in particolare sul ruolo svolto dall’ambasciata italiana a Santiago, che diede rifugio a centinaia di oppositori del regime del generale Pinochet, consentendo poi loro di raggiungere l’Italia. Prodotto da Sacher Film, Le Pacte, Storyboard Media e Rai Cinema. Il film uscirà al cinema giovedì 6 dicembre 2018 distribuito da Academy Two.  

Allegri su Ronaldo: “Con la Var non sarebbe stata espulsione”

Espulsione di Cristiano Ronaldo al 29′ del primo tempo della partita Valencia-Juventus, quando l”arbitro tedesco Felix Brych, richiamato dal giudice di linea  ha estratto il rosso a CR7 per una manata su Murillo in fase d’attacco. Ronaldo è uscito dal campo in lacrime, è la sua prima espulsione in 154 presenze in Champions. “In queste occasioni, la Var aiuterebbe – dice Massimiliano Allegri – e dispiace perche’ ora lo perderemo per qualche partita. Invece con la Var si sarebbe visto che non era da espulsione”.

 

(foto Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)

Città Metropolitana, 900mila euro per cessione terreni

Approvata dal Consiglio Comunale di Torino (28 voti favorevoli e 5 astenuti) una deliberazione proposta dall’assessore al Patrimonio Sergio Rolando che prevede la cessione volontaria alla Città Metropolitana di Torino di alcuni terreni necessari per la realizzazione delle Circonvallazioni G2 di Venaria Reale e Borgaro Torinese. Si tratta di “zone di rispetto” di 9 pozzi di proprietà della Città di Torino e conferite in uso alla SMAT S.p.A. Dalla cessione delle aree, il Comune di Torino incasserà dalla Città Metropolitana Euro 900.770,11, fuori campo IVA.L’operazione rientra nell’Accordo di Programma Quadro relativo al “Progetto di restauro e valorizzazione della Reggia di Venaria Reale e del Borgo Castello della Mandria”, sottoscritto nel settembre del 1999 da Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Piemonte, l’allora Provincia di Torino e i Comuni di Borgaro Torinese, Collegno, Druento, Pianezza, Torino e Venaria Reale (Accordo attuativo siglato nel 2004).