redazione il torinese

Jacques Brel, il talento “di invecchiare senza diventare adulti”

Il 9 ottobre di quarant’anni ci lasciava Jacques Brel, uno dei più grandi chansonnier del ‘900, autore di indimenticabili brani come Ne me quitte pas e La chanson des vieux amants. Un cancro se lo portò via a soli  49 anni. Belga di nascita ma francese d’adozione, iniziò a suonare senza grande successo nei cabaret  e nei bistrot di Parigi ma tra la fine degli anni ’50 e la metà degli anni ‘60 il pubblico riconobbe il suo talento. Brel pubblicò 13 album, l’ultimo nel 1977 ( Les Marquises, noto anche come Breldieci anni dopo la scelta di non cantare più un pubblico. I più grandi cantanti, come Juliette Gréco, hanno interpretato le sue canzoni e da grande artista qual’era venne apprezzato anche come attore e regista teatrale. I sentimenti, l’amore, un certo esistenzialismo umanistico, le idee libertarie, l’antimilitarismo non di maniera, gli sberleffi alla società dei benpensanti, il senso dell’amicizia: i testi di Jaques Brel hanno riassunto la vita sotto ogni punto di vista. Jacques Brel è sepolto nel cimitero del Calvario ad Atuona, la località principale dell’isola di Hiva Oa nella Polinesia francese dove si era trasferito negli ultimi anni della sua vita. Nello stesso luogo, posto su un’alta collina dalla quale si vede l’oceano, riposa il pittore Paul Gauguin. Come scrisse in uno dei suoi testi più belli e importanti “c’è voluto del talento per riuscire a invecchiare senza diventare adulti“. In anche in questi altri versi, da poeta inquieto e ribelle, vi si può leggere il suo messaggio rivolto ad ognuno di noi: “Vi auguro sogni a non finire,la voglia furiosa di realizzarne qualcuno;vi auguro di amare ciò che si deve amare e di dimenticare ciò che si deve dimenticare;vi auguro passioni,vi auguro silenzi;vi auguro il canto degli uccelli al risveglio e risate di bambini;vi auguro di resistere all’affondamento, all’indifferenza,alle virtù negative della nostra epoca.Vi auguro soprattutto di essere voi stessi”.

Marco Travaglini

Incendi: la nuova legge per proteggere i boschi

Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato all’unanimità il disegno di legge che recepisce la normativa nazionale andando a definire le attività di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi

Elemento di novità l’introduzione del divieto di abbruciamento diffuso del materiale vegetale, fissato per tutto il periodo che va dal 1° novembre al 31 marzo di ogni anno. Gli oneri previsti ammontano a 3 milioni di euro all’anno per il triennio 2018/2020. Per il provvedimento sono intervenuti, in qualità di relatori Antonio Ferrentino (Pd) per la maggioranza e Federico Valetti (M5s) per l’opposizione. Ferrentino ha illustrato le principali novità della normativa, partendo dall’organizzazione del sistema antincendi boschivi del Piemonte, che vede nei Volontari del Corpo AIB Piemonte la colonna portante a cui la Regione affida compiti in materia di prevenzione ed estinzione incendi boschivi con il riconoscimento di un ruolo di coordinamento sul teatro delle operazioni di spegnimento. Valetti ha evidenziato come il Movimento abbia attivamente collaborato per la stesura definitiva della normativa al fine di fornire risposte adeguate e necessarie al grave e preoccupante fenomeno degli incendi boschivi. Nel corso della discussione sono intervenuti i consiglieri Roberto Ravello (Fratelli d’Italia) e Angelo Bona (Fi) che hanno evidenziato rispettivamente il “nodo delle risorse e della revisione delle convenzioni” e “la mancanza di un coordinamento tra Regione e Comuni”. L’intervento normativo, composto da 15 articoli, si è reso necessario, ha spiegato l’assessore all’Ambiente Alberto Valmaggia, in seguito all’entrata in vigore del decreto legislativo numero 177/2016 e alla soppressione del Corpo forestale dello Stato.

 

cs – www.cr.piemonte.it

Le nuove frontiere della fotografia nell’era digitale

Il Rotary Rivoli promuove lunedì 1 ottobre prossimo una serata conviviale dedicata alla fotografia con un ospite di eccezione, il fotografo torinese Paolo Ranzani, classe 1966, che parlerà sul tema della “Mutazione del linguaggio fotografico nell’era digitale”.Ranzani, che ha frequentato il Dipartimento di fotografia dell’Istituto Europeo di Design a Torino, specializzandosi nel genere people, è un fotografo a 360 gradi, sia attivo nel campo della moda, sia nei reportage sociali e nel glamour. La sua opera spazia dai ritratti agli scatti alle celebreties, al settore del beauty, advertising e fashion. Ha realizzato molti lavori per Fiat, Iveco, Lavazza, Oreal, oltre a curare l’immagine di vari personaggi noti del mondo dello spettacolo, fra cui Arturo Brachetti, Luciana Littizzetto, Fernanda Lessa, i Subsonica, Antonella Elia. Negli ultimi anni ha poi ampliato la sua indagine di ricerca al linguaggio del video ed ha pubblicato libri come “Ecce femina” nel 2000, “La soglia. Vita carcere e teatro” e Go 4 it/ Universiadi 2007. È referente artistico per il progetto Torino Mosaico e del collettivo artistico Dead Photo Working per il progetto di apertura di Luci di Artista.

Mara Martellotta

Biofrutteto e partecipazione

Il progetto del Biofrutteto condiviso, pensato e progettato dalla Città di Venaria Reale e dalla Fondazione Contrada Torino Onlus, rispettivamente ente capofila e partner co-finanziatori, riceverà il sostegno della Compagnia di San Paolo attraverso il bando “Cittadino Albero. Spazio pubblico, verde e sociale”, che ha come obbiettivo quello di intervenire su porzioni di territorio e/o spazi residuali urbani aumentando il patrimonio arboreo e sostenendo processi di partecipazione e cittadinanza attiva per la gestione delle aree interessate, in un ‘ottica di miglioramento della attività ambientali e umane che definiscono il “metabolismo urbano”. Il progetto consiste nella creazione di un Biofrutteto condiviso, caratterizzato da alberi da frutta e arbusti da frutto di specie diverse, da realizzarsi nell’area verde individuata dal Comune di Venaria Reale tra le vie Don Sapino, Calabresi e Moro. Un appello per le cittadine e i cittadini: tutti coloro che fossero interessati ad essere coinvolti attivamente alla partecipazione a questo progetto, potranno proporsi per l’adesione al progetto e l’adesione alla formazione gratuita prevista, rispondendo alla manifestazione d’interessepubblicata sul sito www.comune.venariareale.to.it nel canale tematico Biofrutteto condiviso. Nel canale tematico, sarà pubblicato il materiale informativo che via via seguirà nel tempo il processo di sviluppo del progetto. Il sindaco della Città di Venaria Reale, Roberto Falcone, afferma «Siamo orgogliosi di questo progetto perché aumenta la partecipazione dei cittadini e il senso di responsabilità che ognuno di noi deve avere sui beni comuni, in particolare sull’ambiente che lo circonda. Il Biofrutteto contribuirà anche a colorare l’identità urbanistica del quartiere e spero sarà motivo di orgoglio non solo per i cittadini che si prenderanno cura delle piante, ma anche per coloro che vedranno finalmente qualcosa di nuovo e bello». Dichiara altresì l’assessore all’Ambiente, Marco Allasia «Il Biofrutteto rappresenta esattamente il modello di sviluppo di città che vogliamo. Uno spazio condiviso, dove il cittadino si prende cura del verde, e lo vive come una risorsa, non come un problema. Un modello di sviluppo biologico, dove alla produzione industriale si sostituisce una produzione sostenibile e compatibile con il rispetto per l’ambiente. Un luogo dove chiunque può tornare a prendersi cura di un essere vivente e godere dei frutti di questa relazione. Un luogo dove possiamo sentirci tutti un po’ più vicini alla Terra». 

OBBIETTIVI DEL PROGETTO

– rinnovare un’area sottoutilizzata, posta all’interno di un contesto urbano ad alta densità residenziale, restituendole una funzione sociale e produttiva;

– generare valori ecologici, diffondere e salvaguardare la biodiversità del territorio;

– creare delle aree verdi a bassa manutenzione con importanti ricadute partecipative, attraverso la formazione di cittadini interessati che possano prendersi cura e raccogliere i “frutti” del loro impegno, andando a rafforzare il senso di comunità.

– miglioramento della qualità dell’aria grazie all’abbassamento dei valori di CO2 e conseguente mitigazione del clima.

Il futuro impianto del Biofrutteto sarà basato sul principio di eco-sostenibilità, grazie ad un innovativo sistema di riutilizzo delle acque meteoriche superficiali, al riuso dei rifiuti umidi e dei residui delle lavorazioni del frutteto, oltre che ad un attenzione particolare alla preservazione delle bio-diversità con interventi di sostegno della fauna che si genererà con il nuovo impianto arboreo. Oltre alla piantumazione delle specie arboree, verrà creata una zona di socializzazione, dove troveranno posto anche degli spazi funzionali e le attrezzature indispensabili per i soggetti attivi che interverranno nell’area. Sarà presente un’area di compostaggio, costruita con elementi riciclati (es. pallet in legno), un’area di rimessaggio delle attrezzature necessarie per la manutenzione del frutteto e un’area di sosta/socializzazione con tavoli e sedie ad uso dei cittadini.

PARTNER DI PROGETTO

Il Biofrutteto vuole essere uno strumento per favorire l’aggregazione sociale, incoraggiare la collaborazione e la condivisione/scambio di esperienze e conoscenze. Fondamentale per questi elementi sarà la partecipazione come partner delle realtà locali. Oltre ai cittadini attivi che vorranno partecipare alla costruzione, cura e mantenimento nel tempo del Biofrutteto queste sono le altre realtà che hanno aderito al progetto:

– i due comprensori didattici di Venaria Reale (Don Milani e Lessona – materne, elementari, medie) che introdurranno i temi ambientali e il racconto delle attività previste all’interno delle attività didattiche delle classi che parteciperanno, estendendo la partecipazione agli insegnanti e ai genitori degli alunni;

– Associazione di Volontariato Proloco Altessano e Venaria, che metterà a disposizione le proprie reti;

– la Coutenza del Canale di Venaria è stata coinvolta in qualità di soggetto esperto sui temi dell’irrigazione agricola;

– InQubatore Culturale supporterà il progetto negli aspetti della comunicazione e condivisione delle iniziative in collaborazione con l’ufficio stampa della Città di Venaria Reale;

– KORTO srl è stato coinvolto in qualità di soggetto in grado di fornire soluzioni per la possibilità di commercializzare la sovrapproduzione del frutteto, in modo da poter reinvestire eventuali proventi;

– RSA Piccola Reggia in fase di coinvolgimento

Ma tutti gli altri sono invitati a partecipare!

IL BIO-FRUTTETO IN NUMERI

9.600 mq per 100 alberi da frutto e 100 arbusti da piccoli frutti. 

MARE MEDITERRANEUM, UNA MOSTRA A PALERMO

Prosegue fino al 1 ottobre all’interno della Sala Pompeiana del Teatro Massimo la mostra MARE MEDITERRANEUM, progetto del collettivo di artisti russi AES+F presentato dal Multimedia Art Museum di Mosca e incluso tra gli eventi collaterali di Manifesta 12 Palermo

Il Mare Mediterraneo, crocevia tra Oriente e Occidente, culla delle più antiche civiltà e delle tre grandi religioni monoteiste, è da sempre teatro di scambi commerciali, scontri economici e politici, diaspore  etniche e religiose. E da sempre la Sicilia, isola geograficamente al centro di questo continente acqueo, è terra di conquista e avamposto strategico, ma soprattutto porto di approdo e accoglienza, luogo di riparo e di ripartenza, simbolo del meticciato e della convivenza tra Nord e Sud, tra Arabi e Normanni, tra Cristianesimo e Islam.Oggi più che mai questo stesso Mare Mediterraneo è un territorio instabile e in fibrillazione, cuore della nuova odissea dei migranti e custode, nei suoi abissi, delle storie individuali e collettive dei viaggi disperati dei nuovi dannati della Terra. In un momento storico in cui il tema della migrazione e la crisi dei rifugiati nel Mediterraneo è tornato tristemente e ferocemente alla ribalta nelle pagine della cronaca quotidiana, facendo esplodere ipocrisie e contraddizioni, i quattro artisti moscoviti Tatiana Arzamasova, Lev Evzovich, Evgeny Svyatsky e Vladimir Fridkes propongono a Palermo, cuore della Sicilia, un’installazione che si presenta come una potente metafora visiva, un monumento precario eretto a commemorazione di queste moltitudini troppo spesso lasciate senza nome. Nove statuette di porcellana modellate sullo stile kitsch neo-rococò di Capodimonte, poggiate su altrettanti piccoli piedistalli che ne esaltano la fragile precarietà, si trovano incastonate come gioielli in un ondeggiante oceano virtuale, immerse in una videoproiezione che evoca il mare come elemento vivo, capace di trasformarsi in pochi secondi da placida distesa azzurra a furioso inferno in tempesta. Con la dovizia di particolari e i tipici colori pastello dei soprammobili borghesi di un tempo, le piccole sculture raffigurano scene di naufragio e di accoglienza, attingendo all’esplicito e potente immaginario degli AES+F, dove il gusto e l’estetica del paradosso si combinano con una lettura della realtà radicale e diretta. Il riferimento a La zattera della Medusa di Théodore Géricault è esplicito ed evidente, così come esplicita ed evidente è la parodia della tragedia – tipica della letteratura russa d’avanguardia – messa in atto dagli artisti, capace di turbare nel profondo con un gesto esteticamente sovversivo la coscienza di noi spettatori, ormai assuefatti dalla cronaca degli eventi.  La forma e il materiale scelti per queste opere sono in contrasto con il dramma di ciò che si sta svolgendo nel Mediterraneo oggi – sottolineano gli AES+F – e così facendo lo sottolineano. Un raggio di luce riflesso illumina meglio di un raggio diretto. Pensiamo che ciò sia vero soprattutto per questo lavoro.A gennaio 2019 gli AES+F saranno protagonisti di un nuovo progetto al Teatro Massimo: cureranno infatti la messa in scena dal punto di vista visivo della TURANDOT di Giacomo Puccini, opera con la regia di Fabio Cherstich, co-prodotta dal Teatro Massimo di Palermo insieme a Karlsruhe Staatstheater, Teatro Comunale di Bologna e National Operetta Kyiv, che inaugura la stagione 2019.

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Mostra promossa dal Multimedia Art Museum di Mosca
Manifesta 12 Palermo, eventi collaterali

Teatro Massimo, Sala Pompeiana
Piazza Verdi, Palermo
18.06.2018 – 1.10.2018 

Tav e strade, quali collegamenti per il Piemonte?

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E’ definitivo il programma della Conferenza regionale sulle Infrastrutture, che si terrà venerdì 28 settembre nel centro congressi Torino Incontra. L’iniziativa è promossa  dal presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, per “presentare una valutazione approfondita dell’effetto del sistema delle infrastrutture nel futuro del Piemonte, con particolare riguardo a collegamenti ritenuti fondamentali per lo sviluppo del territorio come la realizzazione della linea ferroviaria ad alta capacità Torino-Lione e del Terzo Valico dei Giovi e il completamento dell’autostrada Asti-Cuneo”. Il programma prevede le relazioni dei professori Bruno Dalla Chiara, del Politecnico di Torino, e Roberto Zucchetti, dell’Università Bocconi di Milano, gli interventi di esponenti del mondo del lavoro e dell’impresa, una sessione conclusiva alla quale saranno tra gli altri presenti l’assessora alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità della Regione Lombardia, Claudia Terzi, e l’assessore alle Infrastrutture della Regione Liguria, Giacomo Raul Giampedrone. Chiude i lavori il presidente Chiamparino.

 

Il programma della Conferenza

LEU SUL CASO HAG

Un fulmine a ciel sereno per lavoratori e sindacati: mai prima d’ora si erano avuti segnali di crisi nella fabbrica di Andezeno dove, fino a una decina di anni fa, si producevano 5mila tonnellate di decaffeinato e le stime dell’azienda prevedevano addirittura un incremento. Invece ieri il Gruppo Jde ha annunciato l’apertura della procedura di licenziamento collettivo per tutti e 57 dipendenti dell’azienda e la cessazione delle attività dal primo gennaio 2019. “Ciò che appare assurdo – afferma il capogruppo di Liberi e Uguali in Regione, Marco Grimaldi – è che una multinazionale che dichiara «di considerare importante e unico il mercato del caffè italiano e di voler continuare ad attribuirgli un ruolo chiave all’interno dei propri futuri piani di crescita», licenzi 57 dipendenti e chiuda un impianto dall’oggi al domani. Mantenendo però fabbriche in funzione in Germania e in Svezia, Paesi in cui il costo del lavoro è più alto e le ore lavorative settimanali sono inferiori”. “Per quale motivo quindi il gruppo Jde chiude improvvisamente il sito produttivo di Andezeno, l’unico in Italia, e trasferisce la produzione nelle altre fabbriche europee?” è la domanda che si pongono i consiglieri di LeU in Regione, Silvana Accossato e Walter Ottria che aggiungono: “in vent’anni di produzione, non c’è stato mai il ricorso ad ammortizzatori sociali o cassa integrazione, e la flessione della domanda di caffè non giustifica per nulla una così pesante azione sul sito produttivo di Andezeno”. La pensano allo stesso modo i sindacati Uila e Flai che hanno proclamato lo stato di agitazione e due giornate do sciopero: “come le organizzazione sindacali – proseguono Grimaldi, Accossato e Ottria –, anche noi chiediamo che si apra una trattativa con l’azienda per mantenere il sito in Italia, ma riteniamo necessario che il Gruppo Jde ritiri immediatamente la procedura di licenziamento collettivo; con questa spada di Damocle sulla testa – aggiungono i consiglieri di Leu – , nessuna trattativa può partire serenamente.“Per questi motivi – conclude Marco Grimaldi – nei prossimi giorni incontreremo i 57 dipendenti della fabbrica di Andezeno e le sigle sindacali, in modo da sollecitare, dalla Regione, un intervento in questo senso”.

Letture condivise in cascina

Si aprono le porte della nona edizione di Leggermente, il progetto di Cascina Roccafranca, Sistema Bibliotecario Urbano, Biblioteca civica Villa Amoretti e Libreria Gulliver che dal 2011 promuove iniziative, eventi e incontri che ruotano intorno ai libri e alla lettura condivisa. L’edizione 2018-2019 coinvolge, oltre ai promotori, la Circoscrizione 4 -Parella, Campidoglio e San Donato e vede la collaborazione della casa del quartiere + Spazio Quattro, delle librerie – La Gang del pensiero e La città del Sole e la rete di scuole Torino Rete Libri.Prosegue in questa edizione Leggermente in Blu: insieme a operatori specializzati, i bambini affetti da disturbi dello spettro autistico avranno la possibilità di ascoltare, leggere, toccare, interagire con le pagine dei libri, creando momenti unici e speciali. Tornerà anche Leggermente in classe, che coinvolgerà circa 60 classi delle medie inferiori e superiori del territorio e Leggermente in Famiglia che propone una serie di iniziative – dai laboratori di lettura per i più piccoli ai brunch domenicali – rivolte ai bambini in età prescolare e scolare e ai loro accompagnatori. Insieme a questi importanti progetti prosegue quella che ormai è la tradizione di Leggermente: gli incontri tra i gruppi di lettura e gli autori. Anche quest’anno il progetto apre con un incontro di prestigio: Giovedì 27 settembre alle ore 18.00 in Cascina Roccafranca – via Rubino 45 Enrico Deaglio presenta Patria 1967-1977 ed. Feltrinelli, che ripercorre le storie note e meno note di un decennio importante che ha segnato pesantemente la storia della nostra Repubblica.

 

I successivi appuntamenti di Leggermente:

– Sabato 29 settembre alle ore 11.00 alla Biblioteca Civica Villa Amoretti – C.so Orbassano 200

Per la prima volta Leggermente ospita un evento di Torino Spiritualità il cui tema quest’anno è “Preferisco di no”: Rossella Milone presenta Cattiva ed. Einaudi, un romanzo potente e diretto sul tema della maternità.

 

– Mercoledì 17 ottobre alle ore 18 alla Biblioteca Civica Villa Amoretti – C.so Orbassano 200

Madeleine Thien, accompagnata dalla sua traduttrice, presenterà Non dite che non abbiamo niente, ed. 66th and 2nd. La Thien è una dei cinque finalisti del Premio Grinzane.

 

– Sabato 20 ottobre alle ore 21.00 a + SpazioQuattro – Via Saccarelli 18

il rinomato autore Maurizio Maggiani inaugura in Circoscrizione 4 con il suo libro freschissimo di stampa L’amore ed. Feltrinelli, il racconto della giornata di uno sposo che in una notte ripercorre i suoi amori.

 

– Sabato 27 ottobre alle ore 17,30 alla libreria La Gang del Pensiero Corso Telesio 99

Raffaella Romagnolo presenta Destino, ed. Rizzoli, l’Italia del Novecento raccontata attraverso la storia della protagonista.

 

Giovedì 8 novembre alle ore 18.00 alla Biblioteca Civica Villa Amoretti – C.so Orbassano 200

Leggermente avrà l’onore di ospitare l’attrice Laura Morante, autrice del libro di racconti Brividi immorali. Racconti e interludi ed. La nave di Teseo, col quale esordisce in campo letterario.

 

– Mercoledì 21 novembre alle ore 18 alla Biblioteca civica Cesare Pavese – Via Candiolo 79

Emanuela Canepa, vincitrice del Premio Calvino, presenterà L’animale femmina, ed. Einaudi, un romanzo che mette a nudo le fragilità e le contraddizioni di uomini e donne.

 

– Mercoledì 5 dicembre alle ore 18.00 alla Biblioteca Civica Villa Amoretti – C.so Orbassano 200

Cristina Cassar Scalia presenterà Sabbia Nera, ed. Einaudi, un giallo ambientato in Sicilia di cui sono già stati opzionati i diritti per il cinema e la tv.

 

 

Con questi primi incontri si chiude la prima fase di Leggermente rivolta ai gruppi di lettura. Seguiranno i programmi dettagliati di Leggermente in Famiglia, Leggermente in Blu e Leggermente in Classe.

 

www.cascinaroccafranca.it/leggermente

www.comune.torino.it/cultura/biblioteche

www.libreriagulliver.it/category/leggermente

 

Facebook: Leggermente Torino

CACCIA, ON. BRAMBILLA: “IN ATTESA DI ABOLIRLA, CONTROLLI PIU’ SEVERI E MISURE RESTRITTIVE”

IN 11 STAGIONI 217 MORTI E 804 FERITI

“La caccia va abolita, perché crudele e anacronistica”, ma in attesa di questa riforma il Movimento animalista chiede che si assumano “misure preventive e restrittive”, come, per esempio, il raddoppio delle distanze di sicurezza e il divieto di cacciare la domenica. Lo ha detto l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento, durante una conferenza stampa a Montecitorio con l’Associazione Vittime della Caccia.“Il fatto che si tratti – afferma l’on. Brambilla – di un appuntamento fisso e legale non deve far perdere di vista il vero significato dell’apertura della stagione venatoria: è l’avvio di una strage assurda, ingiustificabile, inaccettabile, di povere creature indifese. Una guerra che, secondo stime attendibili, provocherà almeno 400 milioni di vittime tra gli animali selvatici, già stremati dall’antropizzazione del territorio e dai mutamenti climatici. Invece di preoccuparsi di questo, le Regioni fanno a gara nell’approvare misure che favoriscono i cacciatori, deroghe o altri abusi filovenatori approvati all’ultimo momento o in assenza di piani faunistici. Il tutto sotto gli occhi del cosiddetto “governo del cambiamento”, dal quale ci aspettiamo atti concreti, di discontinuità rispetto ai governi Renzi e Gentiloni, “i più antianimalisti della storia”. Da anni l’Italia e le sue Regioni rischiano condanne per la violazione delle norme europee sulla tutela degli uccelli e degli habitat: per fortuna ci sono i tribunali amministrativi che in molti casi, su ricorso delle associazioni, rimettono le cose a posto”.La caccia non uccide soltanto gli animali, è una minaccia per la sicurezza delle persone. “Pochi giorni fa, a Cesena – prosegue la presidente del Movimento animalista – un bambino è stato ferito alla schiena mentre giocava nel giardino di casa. Un caso tra i tanti: secondo i dati dell’AVC, in undici stagioni, e senza tener conto degli incidenti fuori dall’ambito venatorio, 217 persone hanno perduto la vita e 804 sono state ferite”.”L’Associazione Vittime della caccia – conferma il vicepresidente Maurizio Giulianelli – si renderà disponibile all’avvio di un tavolo di lavoro con tutti i soggetti impegnati nella politica e nel mondo associativo che intendano realizzare gli obiettivi e le aspirazioni di tutte le realtà contrarie a questa barbara attività, anche in rappresentanza di tutti quei cittadini, la maggioranza degli italiani, che sono nettamente contrari alla caccia, e non regolamentaristi!”.“L’abolizione della caccia – sottolinea l’on. Brambilla – è e resta il nostro obiettivo. E’ certamente l’obiettivo sostanziale della mia pdl AC18, l’unica del genere depositata in questa legislatura, che mira, sulla linea dei referendum del 1997, a cancellare il primo e il secondo comma dell’art.842 del Codice civile, per impedire l’attività venatoria sui fondi altrui. E’ un “no” di fatto alla caccia com’è praticata oggi, più facile da attuare che un “no” di principio. Nel frattempo, però, chiediamo, quantomeno, il raddoppio delle distanze di sicurezza, il divieto di sparare la domenica e controlli medici annuali per i cacciatori. Il governo adotti misure stringenti per la tutela della biodiversità, si adoperi per fermare la deriva delle Regioni, intensifichi i controlli sulla caccia legale e sulle armi legalmente detenute (soprattutto quelle “ad uso sportivo”) e dichiari guerra, questa sì implacabile, al bracconaggio”.

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Il video è visionabile sul canale YouTube del Movimento Animalista al link https://www.youtube.com/watch?v=Ojjjt636NFQ o scaricabile al link https://drive.google.com/file/d/1crpXRCmQmhYbWoM-v4qd2HBKeSGwek5f/view.