redazione il torinese

ADDOME TONICO: QUAL E’ L’INTERVENTO PIU’ INDICATO?

Chi non ha mai sognato di avere una linea perfetta?

Quello di apparire in forma, con un corpo snello e tonico è sostanzialmente uno dei desideri più frequenti non solo delle donne, ma anche degli uomini. Chi per una ragione, chi per un’altra infatti, molti non sono soddisfatti dell’immagine che rimanda lo specchio e tra le parti più autocriticate c’è proprio l’addome. Le donne si perdonano dei fianchi morbidi, una linea un po’ appesantita, ma la pancia proprio no. I pantaloni tirano, le maglie fanno difetto, gli abiti segnano: inutile avere gambe da gazzella se il ventre è gonfio. Per un’italiana su due (secondo un’indagine di Astra Ricerche su 1.245 donne), la pancetta è una vera ossessione: il 54% delle intervistate dichiara di considerarlo il cruccio estetico più difficile da sopportare, seguito a grande distanza dalle gambe (38%). Più ossessione che cruccio dal momento che l’aspirazione di un ventre piatto secondo lo studio inciderebbe anche sul benessere psicologico (83%), sulla qualità della vita (67%) e sulla serenità personale (58%). Scultori di ogni epoca, da Michelangelo a Canova a Bernini, rappresentarono torsi celebri la cui turgida muscolatura esaltava la plasmabilità del corpo nelle sue forme e nella sua armonia. Il Dott. Luca Spaziante, Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, si ispira spesso all’arte quando descrive un suo intervento e ricorda i tratti delle pitture e delle sculture, sostenendo la grande importanza delle proporzioni, annoverando nella sua filosofia la frase epica di Michelangelo che diceva: “Tu vedi un blocco, pensa all’immagine: l’immagine è dentro, basta soltanto spogliarla”.  Delicata appartenenza la sua ad una sensibilità elegante e attenta, capace di estrapolare dall’insieme delle proporzioni l’essenza della reale bellezza. La tonicità del proprio corpo è diventata una necessità personale che spesso, quando lontana dal nostro ideale, ci porta a disapprovare la nostra figura e a nasconderla con vergogna. E’ importante cercare di supportare i tessuti dell’addome, apportando a questi la cura indispensabile capace di sostenerne il volume e l’armonia, ma è ancor più necessario saper distinguere innanzitutto quale sia il reale problema esistente. L’addome è una parte del corpo difficile da modellare – spiega il Dott. Spaziantepoiché richiede uno sforzo e cure costanti per riuscire a combatterne la flaccidità e a conservarne la tonicità nel tempo“. La mancanza di esercizio fisico e una dieta disordinata, troppo ricca di zuccheri, sono le cause principali di uno stato di ipotonia e di accumulo di grasso addominale. “Spesso le persone lamentano presenza di adipe localizzato, ma altrettanto spesso riferiscono uno stato di gonfiore addominale che potrebbe essere correlato a problemi di natura diversa, pertanto è indispensabile la valutazione di ogni singolo caso da parte del giusto professionista” – afferma il Chirurgo. Saper discriminare un ventre atono da un ventre con accumuli adiposi è fondamentale. Spesso infatti i “rotolini“, tanto odiati dalle donne quanto dagli uomini, non rispecchiano accumuli adiposi, ma una lassità cutanea che richiede un tipo di intervento risolutivo diverso.

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Una tecnica chirurgica di rimodellamento dell’addome che può portare a ritrovare una buona tonicità è l’addominoplastica. L’intervento di addominoplastica consiste nella rimozione della cute e del tessuto adiposo in eccesso nella parte centrale e bassa dell’addome, al di sotto dell’ombelico, al fine di tendere la parete addominale e risistemare la parete muscolare.  Questo tipo di intervento è indicato per un addome prominente e ptosico (pancia a grembiule), con presenza o meno di evidente diastasi (separazione) dei muscoli retti dell’addome. Viene effettuato in anestesia generale, cioè a paziente completamente addormentato, ed ha una durata di circa 3-4 ore. Generalmente sono necessarie due incisioni: una nella porzione bassa dell’addome appena sopra la linea dei peli del pube che si prolunga lateralmente, mentre la seconda è di forma circolare intorno all’ombelico. Quest’ultima verrà effettuata solo se sarà necessario riposizionarlo più in alto per conferire un aspetto naturale. Durante il corso dell’intervento la cute ed il tessuto adiposo sottocutaneo verranno scollati e sollevati dai piani sottostanti e, se necessario, si accosteranno i muscoli retti dell’addome, asportando quindi l’eccesso di cute e di grasso. Due piccoli tubicini di drenaggio morbidi verranno inseriti in prossimità della ferita al fine di raccogliere il sangue ed il siero che eventualmente potrebbe accumularsi. Tali drenaggi verranno poi rimossi senza alcun dolore alle prime medicazioni. Dopo l’intervento i pazienti dovranno rimanere a riposo per almeno 48 ore. Il dolore generalmente è controllabile con i comuni farmaci analgesici. Dopo l’intervento sarà sempre presente una perdita di sensibilità temporanea nella parte inferiore dell’addome che scompare dopo alcuni mesi. Il benessere psicofisico di una persona nasce da un delicato equilibrio che va ben oltre l’essere in salute dal punto di vista clinico. L’accettazione del proprio aspetto fisico e il conseguimento di un’immagine esteriore che non sia in contrasto con l’interiorità di una persona, sono obiettivi raggiungibili attraverso un rigoroso lavoro su sè stessi e attraverso uno stile di vita sano supportato da tutto ciò che intervenendo può far ritrovare una serenità persa. Un bravo chirurgo plastico – conclude il Dott. Spaziantesarà colui che dopo aver ascoltato molto attentamente il suo paziente si interrogherà sull’impatto che l’intervento avrà non solo sul corpo ma soprattutto sull’emotività e sulla psiche della persona e dovrà essere in grado di far conciliare il desiderio di cambiamento del suo paziente con la necessità di ottenere un risultato del tutto reale e naturale, senza il minimo stravolgimento“.

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TORINO –  ALBA –  ASTI

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Informazione commerciale

 

Il mondo di Petrosino. Per bimbi e non solo

Per chi ama i libri e la fantasia (molto ancorata alla realtà) due appuntamenti torinesi con Angelo Petrosino, autore, giornalista e traduttore apprezzato in particolare per i suoi romanzi per adolescenti e per la celebre serie di Valentina.

Il 22 novembre, alle ore 17, presentazione del LIBRO CUORE DI VALENTINA presso il Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia di Torino, in via Corte d’Appello 20. Dialogano con l’autore il prof.Angelo Nobile, docente di letteratura giovanile all’università di Parma, e Pompeo Vagliani, direttore e fondatore del  Museo.

Il 24 novembre , alle ore 17, presso BINARIA-Libreria Torre di Abele, via Sestriere 34, presentazione dei libri più  amati di Valentina.

CHIUSO CENTRO MASSAGGI CINESE, CLIENTI IDENTIFICATI

A seguito delle attività iniziate lo scorso anno che hanno riguardato centri di massaggio cinesi che celavano attività prostitutive, nella giornata di ieri, il personale della Sezione Antitratta della Procura di Torino, composta da Agenti di Polizia Municipale della Città di Torino, è intervenuto presso il Centro Massaggio in corso Regina Margherita 72. Dopo l’identificazione di alcuni clienti, gli agenti hanno tratto in arresto la responsabile del Centro, una 50enne di nazionalità cinese, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione nei confronti di tre ragazze/massaggiatrici, di cui 2 di nazionalità cinese e una di nazionalità nigeriana. L’arresto è stato effettuato in flagranza di reato. La donna è stata accompagnata presso il Comando di via Bologna 74 e poi portata alla Casa Circondariale Lorusso e Cutugno. Il Centro è stato messo sotto sequestro preventivo e l’arresto è già stato convalidato.

 

 

White Angels, il primo evento all’interno di Nuvola Lavazza

È possibile acquistare biglietti solo online, su https://www.princexperience.it/torino/eventi/white-angels-event-2388/661

 

L’evento Total White più celestiale di Torino

Sabato 24 novembre a Torino, si aprono i cancelli del grande spazio dedicato agli eventi all’interno del polo Lavazza, La Centrale – Nuvola Lavazza per il primo ed originale white party a tema celestiale. White Angels è il nome dell’evento organizzato da Prince Experience, nota organizzazione di eventi che da diversi anni è specializzata nell’allestimento di feste a tema all’interno delle residenze sabaude e negli spazi più esclusivi della città di Torino.Una serata che promette di essere angelica e ultraterrena. Eleganza e originalità sono le parole d’ordine per il total white dress code obbligatorio: aureole, ali di angelo e riccioli d’oro sono alcuni degli accessori suggeriti per la prima festa “Total White” all’interno della location sita in Via Ancona 11/A. Il programma dell’evento prevede a partire dalle ore 20 animazione, spettacoli live, acrobati ed intrattenimenti scenografici con aperitivo a buffet. Dalle ore 22.30 invece, Dj-set e live performance. Un’avvenimento spettacolare ed unico nel suo genere in cui per una sola notte, La Centrale – Nuvola Lavazza si colorerà di bianco per una serata indimenticabile.

 

I biglietti

È possibile acquistare biglietti solo online, su https://www.princexperience.it/torino/eventi/white-angels-event-2388/661

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REGULAR APERITIVO + PARTY: 35,99€ (dalle 20 comprende ingresso + 1 drink)

REGULAR PARTY: 25,99€ (dalle 22,30 comprende ingresso + 1 drink)

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PLUS APERITIVO + PARTY: 40,99€ (dalle 20 comprende ingresso + 2 drink)

PLUS PARTY: 30,99€ (dalle 22,30 comprende ingresso + 2 drink)

 

Info e prenotazione tavoli: mail: welcome@10xprince.com

Whatsapp: 3357762680 

BANCHE VENETE, PARLA SERAFINO DI LORETO

Il noto professionista bresciano, fondatore di ‘SDL Centrostudi SPA’, Società tra le prime in Italia occuparsi con successo di iniquità fiscali e risparmio tradito, interviene su un tema di primaria attualità che ha sconvolto le tasche, le vite e il futuro di migliaia di italiani. Un articolo dettagliato e argomentato, che riceviamo e pubblichiamo integralmente qui di seguito, quale strumento di informazione utile a consumatori e lettori.

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IL MARCIUME DELLE BANCHE VENETE ED IL BUONSENSO MANZONIANO

La Commissione Parlamentare di inchiesta sul sistema banca presieduta dall’on. Casini della decorsa legislatura, seppure sul piano delle decisioni assunte non abbia pilatescamente condannato nessuno, è tuttavia una fonte di precipue informazioni, che rendono chiaro ed adamantino il disastro combinato dalle banche venete: Banca popolare di Vicenza e Banca Veneta. Il quadro che è emerso è il seguente.

1-Dall’anno 2013 su Veneto Banca vi è stata una carente gestione dei crediti in conflitto di interesse ad esponenti aziendali e loro congiunti per 70 milioni di euro.

2- Sono stati concessi sempre nella medesima banca “finanziamenti baciati” per 157 milioni di euro (Fonte ‘Il Sole 24 Ore’ del 3/11/2017).

Sono nulli i “finanziamenti baciati”, quelli concessi da una banca, anche in forma di aperture di credito, a propri clienti per l’acquisto di azioni della banca stessa, erogati senza la preventiva autorizzazione dell’assemblea straordinaria. Il Tribunale di Venezia in proposito con due ordinanze del 29 aprile e del 15 giugno dello scorso anno ha impedito a Banca Veneta la richiesta ai clienti del pagamento dei saldi passivi di alcuni conti correnti, su cui erano confluiti i finanziamenti concessi, in violazione ed in dispregio delle riserve disponibili e superiori al limite costituito dagli utili distribuibili.

Si desume, dalle deposizioni, il fatto grave che i prezzi delle azioni da comprare erano stabiliti in modo arbitrario e discrezionale, senza alcun controllo, sopravvalutate del triplo rispetto alle consistenze patrimoniali. I risparmiatori hanno comprato la fuffa, perché hanno perso 11 miliardi (Fonte “Il Fatto Quotidiano” del 3.11.2017).

3-Ha riferito Apponi- direttore generale della Consob-, in sede di deposizione alla Commissione Banca, che molti documenti necessari all’esercizio di vigilanza della Consob, Banca d’Italia non li metteva a disposizione, “costringendo a cercarceli da soli“. Tra l’altro non è neppure spiegabile il sistema delle “porte girevoli“: molti funzionari di Banca di Italia, quali controllori, sono stati assunti dalle banche controllate.

4- “È emerso un ecosistema doloso e collusivo volto ad occultare in maniera sistematica e fraudolenta informazioni al mercato ed alle Autorità di vigilanza. Questo perché ad opera del management delle due Banche vi era la chiara percezione di essere in una assoluta condizione di impunità. E’ stato impressionante il lavoro svolto dalle due banche per rappresentare un’immagine non veritiera“, dichiarò mestamente Apponi.

5-Secondo quest’ultimo, dunque, nel sistema di vigilanza qualcosa non ha funzionato, perché tra Banca di Italia e la Consob non vi è stato uno scambio proficuo di necessarie informazioni per tutelare il mercato: egli disse serafico: “La Banca d’Italia è per la segretezza, la Consob per la trasparenza“.

Chi ci ha rimesso patrimonio e sacrifici di una vita sono stati 120 mila risparmiatori.

Il “Corriere della sera” del 24 novembre del 2017, dunque quasi un anno fa, pubblicava alcuni dati sconcertanti: da un’analisi dei bilanci di grandi gruppi imprenditoriali emergeva che le banche venete avevano effettuato prestiti per oltre otto miliardi di euro che giammai potevano essere recuperati.

La commissione banca alla Camera ha tra l’altro appurato: le linee di credito concesse a noti gruppi imprenditoriali che rappresentano per la Banca Veneta in liquidazione sofferenze e crediti deteriorati sono spaventose: tra il 2012 ed il 2017 il buco che si è constatato è pari ad euro 8 miliardi e 450 milioni, tra l’altro concessi con la compiacenza del consiglio di amministrazione.

Un fiume di denaro che ha portato al crac della banca e alla richiesta di rinvio a giudizio dell’amministratore delegato Vincenzo Consoli, dell’ex presidente Flavio Trinca e altri nove manager. L’elenco acquisito dalla Commissione parlamentare dimostra quanto estesa fosse la «rete» di clienti che hanno potuto godere di trattamenti particolari, senza fornire alcuna vera «copertura».

I nomi sono pesanti ed altisonanti ed è inutile ripeterli: sale lo sdegno e la rabbia, perché i poveri risparmiatori, che hanno perso il loro peculio, non godono di alcuna tutela, mentre “i ricconi” di converso, beneficiano di una protezione anche legale.

I risparmiatori truffati che hanno perso tutto sono 207 mila, per un totale di 15 miliardi di euro.

Mentre per esempio due volte il Gruppo Stefanel ha potuto accedere ai finanziamenti (nel dicembre 2013 quando ha ottenuto 11 milioni e 230 mila euro e due anni dopo quando la cifra è stata addirittura più alta, arrivando a 16 milioni e 300 mila euro), il povero risparmiatore, che ha comprato azioni con la liquidazione ottenuta dopo anni di lavoro, oggi ha perduto tutto.

Una domanda sorge spontanea: perché la SGA, la società di recupero che sta curando la liquidazione dei crediti deteriorati delle Banche Venete, non si prodiga ad attaccare giudizialmente questi grandi gruppi imprenditoriali (Gruppo Statuto, Ferrarini, del calciatore Bettega, Bialetti, Vismara, hotel Daniele di Venezia)?

Non è conveniente recuperare 8 miliardi (ma anche la metà), invece di venderli a fondi avvoltoi e ricavare un prezzo vile certamente di gran lunga inferiore?

Infatti deve essere noto che per ristorare (si fa per dire) i poveri risparmiatori, hanno deciso, i Soloni incompetenti, di attingere l’attivo dalla vendita a cessionari dei crediti deteriorati ad un prezzo irrisorio tra il 10 o 15 per cento della posta.

È assurdo, ma è purtroppo così: il buon senso suggerisce invece di recuperare questi crediti con un’iniziativa legale, esempio istanze di fallimento contro i debitori che hanno molteplici beni sui quali può essere proposta di poi un’espropriazione forzata. Il ricavato costituisce l’attivo da dividersi tra i risparmiatori.

Ma il buon senso diceva Manzoni “c’era, ma se ne stava nascosto per paura del senso comune”.

 Avv. Prof. Serafino Di Loreto

Metro linea 2: la sindaca presenta il tracciato

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La sindaca Appendino ha presentato il tracciato di 26 km e mezzo, per un totale di 33 fermate tra le stazioni di Anselmetti e Rebaudengo, della linea 2 della metropolitana di Torino. E’ stato ritenuto il migliore tra i sette  analizzati da Systra, il gruppo incaricato della progettazione preliminare. Sono previsti prolungamenti a Sud Ovest fino a Orbassano e a Nord Est a San Mauro, con una deviazione in  via Bologna. La prima cittadina ha detto che  “la linea 2 è una priorità e si procede affinché l’opera possa essere finanziabile già a settembre 2019. E’ un tassello importante  per la riqualificazione di una parte della città”.

 

 

(foto: il Torinese)

Bimbi Unicef a Palazzo Lascaris

Un corteo di bambini, genitori ed insegnanti ha bloccato festante per qualche minuto l’ingresso della sede del Consiglio regionale, quando la manifestazione organizzata dall’Unicef ha fatto tappa a Palazzo Lascaris. Il presidente del Consiglio regionale, Nino Boeti, è quindi sceso per incontrare il vertice della lunga colonna che si snodava da piazza Solferino fino, appunto, in via Alfieri 15. A fare la presentazione dell’iniziativa c’erano la presidente regionale dell’Unicef, Maria Costanza Trapanelli e il presidente provinciale, Antonio Sgroi.

“I figli rappresentano la cosa più importante che abbiamo – ha dichiarato Boeti -. Sono il nostro orgoglio e la nostra speranza per il futuro. Questo è vero per tutti i genitori del mondo e per tutti i figli del mondo. Siamo grati all’Unicef che dalla sua fondazione, nel 1946, lavora per garantire a tutte le bambine e a tutti i bambini di poter avere gli stessi diritti. Il diritto alla pace, all’istruzione, alla salute, il diritto a non morire di fame. Viviamo in un mondo dove 2 miliardi e 700 milioni di persone sono in soprappeso e 700 milioni sono obese, contemporaneamente 1 miliardo di persone vivono con 2 dollari al giorno e si addormentano la sera senza un bicchiere d’acqua potabile. Ad ogni latitudine i bambini continuano a morire ogni giorno per malattie che sarebbero facilmente curabili. Come ha detto un leader africano, l’Occidente è un’isola felice in un oceano di povertà. La Marcia dei Diritti, organizzata dal Comitato di Torino per l’Unicef, ha portato gioia nelle strade della nostra città e ci ha ricordatoche l’impegno per i diritti non deve mai venire meno” Si trattava del corteo celebrativo della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che ricorda, per la ventinovesima volta, la data in cui la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia venne approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, il 20 novembre 1989. Questo per riflettere ancora una volta sulla condizione di vita di giovani e bambini che spesso sconta diritti negati in gran parte dei paesi del mondo. La marcia è stata organizzata in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale.

Partnership tra Pam e Borello

52 punti vendita della realtà imprenditoriale piemontese nella provincia di Torino si affiliano

 Pam ha stretto un’importante partnership con Borello, primaria società piemontese attiva nel settore del retail.  A partire dal 1° gennaio 2019, infatti, 52 punti vendita della provincia di Torino verranno affiliati mantenendo l’insegna “Borello Supermercati”. Per l’anno prossimo è previsto un piano di nuove aperture a  Torino, San Benigno Canavese, Rivara Torinese, San Sebastiano da Po e Giaveno e, in previsione, un nuovo organico di circa 150 addetti.

Questo accordo nasce dalla volontà reciproca di raggiungere ambiziosi traguardi sul mercato, con vantaggi comuni. “Siamo molto soddisfatti di aver concluso questa operazione – dichiara Andrea Zoratti, Consigliere Delegato Pam Franchising – perché ci permette di accrescere le nostre quote di mercato del 35% circa in Piemonte*, regione per noi molto importante, collaborando con un player di primaria importanza come Borello. Soltanto unendo le forze si riesce a competere in un mercato così complesso come quello della grande distribuzione”.

“È stato naturale eleggere Pam come nostro partner, – dichiara Fiorenzo Borello – perché, oltre ad essere uno degli attori più importanti nel settore della GDO in Italia, siamo animati dalla stessa passione per la qualità e dagli stessi obiettivi. Semplicitàtradizione e fiducia sono, da sempre, le caratteristiche che ci contraddistinguono e attraverso le quali puntiamo ad unire i valori del passato con le molteplici esigenze dei consumatori di oggi. Grazie a Pam avremo a disposizione anche la qualità e varietà dei prodotti a marchio, 11 linee che rispondono ad ogni esigenza”.

I punti di forza dell’insegna Pam

Il payoff “La Vita spesa al meglio” sottolinea, infatti, l’impegno quotidiano di Pam nel proporre prodotti, servizi e soluzioni per migliorare la qualità della vita dei propri clienti. Una mission che si fonda su tre asset essenziali: l’italianità, che significa conoscere, saper fare ed essere in simbiosi con il territorio; la qualità dell’assortimento – in particolare dei freschissimi e dei prodotti a marchio – e dell’esperienza d’acquisto e, infine, la relazione quotidiana con i clienti, sotto il segno dell’entusiasmo e della passione, per una spesa facile, piacevole e conveniente.

Borello, da 40 anni il meglio del bio e dei prodotti locali

Grande esperienza nel settore alimentare e vicinanza al cliente sono due elementi fondamentali anche per la società Borello, fondata quarant’anni fa a Castiglione Torinese, in provincia di Torino, da Fiorenzo Borello. Oggi, con ricavi pari a circa 130 milioni di euro nel 2017 e 600 collaboratori, può vantare 52 supermercati sui territori torinese e canavese, nei quali viene data grande attenzione agli articoli a marchio “Borello”, di produzione locale, alle referenze biologiche e free from, alla lotta allo spreco alimentare e all’offerta di freschissimi di stagione. Il format dei negozi, confortevoli e moderni, è stato premiato dall’A’Design Award and Competition, per la categoria ‘Interior space and exhibition design” e dall’ADI Design Index, la prestigiosa selezione del miglior design italiano messo in produzione. Nei punti vendita vengono, inoltre, adottati impianti a basso impatto ambientale, con pannelli fotovoltaici, illuminazione a led e attrezzature a ridotto consumo energetico.

Grazie a questa operazione di integrazione strategica con Borello, cresce notevolmente la nostra presenza in Piemonte. Affiliarsi a Pam significa non soltanto poter fruire della competenza e dell’affidabilità di una realtà presente sul territorio nazionale da ben 60 anni, ma anche poter disporre di percorsi di formazione efficaci e di un’immagine di brand forte e consolidata. Proseguiremo con i nostri piani di sviluppo per affermarci sempre di più come punto di riferimento per gli imprenditori del settore della GDO e per tutti i nostri clienti”, conclude AndreaZoratti.

*Fonte: Guida Nielsen Largo Consumo settembre 2018 (perimetro iper+super+libero servizio), includendo le nuove aperture 2019

Augusto Cantamessa. Fotografie

Fino al 9 dicembre – San Secondo di Pinerolo (Torino)

C’è una foto in mostra che s’intitola “Breve orizzonte”. Rigorosamente in bianco e nero, porta la data del 1955 ed è un autentico tributo alla più alta capacità di trasformare un rapido scatto fotografico in un racconto di emozionale suggestiva poesia

Poesia della semplicità. Del silenzio. Della luce. Di quelle poche e piccole cose che, messe insieme, hanno il potere di aprirti gli spazi infiniti del cuore. In cornice, un paesaggio rurale di astratta essenzialità (che, nel gioco di sottrazione degli elementi, può anche richiamare certa magia onirica di quel lirico cantore di paesaggi che fu Mario Giacomelli), una misurata distesa di alberi nudi e filiformi e in lontananza due ciclisti piccoli piccoli in marcia lungo strade invisibili tracciate nei campi. Un’“icona senza tempo”. Come il “Giovane fabbro” del ’58, acquisito dalla “Bibliothèque Nationale de France” a Parigi. O come il libero ondeggiare del geometrico “Bendaggio di facciata”, foto realizzata a Milano quarant’anni più tardi, nel ’95 (e il tempo ha detto molto sul piano della cifra stilistica), che nel gioco fantasioso dell’immagine fa pensare alla grande lezione, sicuramente non ignorata, di un Man Ray o di un Cartier-Bresson. Sono, queste, solo tre delle oltre 60 fotografie in bianco e nero, modern print e vintage -molte delle quali inedite – esposte nella prima e ampia retrospettiva dedicata ad Augusto Cantamessa (Torino, 1927 – Bibiana 2018), nelle prestigiose sale del Castello di Miradolo, in via Cardonata 2, a San Secondo di Pinerolo. Organizzata dalla Fondazione Cosso, con la collaborazione di Bruna Genovesio e Patrik Losano, curatori del patrimonio fotografico di Cantamessa, la mostra ripercorre settant’anni di attività di questo infaticabile Maestro della Fotografia Italiana (importante riconoscimento recentemente attribuitogli dalla FIAFFederazione delle Associazioni Fotografiche ), il quale aveva più volte espresso, per altro, il desiderio di esporre negli spazi “amici” del settecentesco Castello di Miradolo, “là – diceva – dove è stato esposto Caravaggio”. Tanto che l’attuale rassegna è stata proprio “pensata insieme – ricorda Maria Luisa Cosso, presidente della Fondazione– e se ne é parlato ancora nell’ultimo incontro, pochi giorni prima della sua scomparsa, quando già il legame con la vita era molto fragile”. Il tutto, solo pochi mesi fa. E’ il 28 luglio scorso infatti, quando Cantamessa scompare all’età di 91 anni. “Nelle sale – sottolinea ancora la presidente Cosso – un tributo al grande Maestro, all’uomo, all’amico”. Cinque le sezioni in cui si articola il percorso espositivo, attraverso un viaggio nel tempo che è anche espressione di tematiche diverse: dagli anni del boom economico con il tramonto della civiltà contadina e l’emigrazione verso la città (carica di poetica malinconia “La strada nuova per Cavour” del ’58), alla narrazione di un mondo rurale fatto di fatiche quotidiane accettate da uomini e donne come patto di vita rispettato e ripetuto nel tempo, fino ai paesaggi di metafisica silente atmosfera o al “vintage” con quel prodigio d’arte fotografica espresso in “Mia moglie” del ’50 e ai magnifici ritratti, due su tutti quello stupito e ironico del bimbo vestito da festa incantato davanti alla statua di Staffarda della “Madonna di legno” e l’altro triste e smarrito del piccolo “Venditore di limoni” realizzato a Torino nel ’70. Meraviglie di un grande, ma davvero grande fotografo. Accompagnate in mostra da un’inedita installazione sonora curata dal progetto artistico del maestro Roberto Galimberti “Avant-dernière pensée”. Presso il bookshop del Castello, è inoltre disponibile la prima monografia completa sull’opera di Augusto Cantamessa, a cura di Bruna Genovesio e Patrik Losano, edita da “L’Artistica Editrice”. Lo stesso volume, che raccoglie settant’anni di vita e di carriera del fotografo, sarà presentato sempre al Castello di Miradolo, con la presenza degli stessi autori, sabato 24 novembre, alle 15,30, in occasione di un incontro dedicato alla fotografia.

Gianni Milani

“Augusto Cantamessa. Fotografie”

Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (Torino); tel. 0121/502761 www.fondazionecosso.com

Fino al 9 dicembre – Orari: sab. e lun. 14/18; dom. 10/18

Foto – Archivio Fotografico Augusto Cantamessa, courtesy Bruna Genovesio and Patrik Losano

– “Breve orizzonte”, 1955
– “Bendaggio di facciata”, Milano 1995
– “La strada nuova per Cavour”, 1958
– “Mia moglie”, 1950
– “Staffarda. La Madonna di legno”, 1962
– “Venditore di limoni”, Torino 1970

Sanità: concorsi truccati? Coinvolti medici e docenti

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Nell’ambito di una inchiesta della Procura di Torino relativa a presunte raccomandazioni e agevolazioni nei concorsi dei dirigenti sanitari sono in corso diverse perquisizioni. Gli accertamenti interessano docenti universitari e ricercatori di Medicina dell’Università di Torino e della Città della Salute e dell’azienda ospedaliera San Luigi Gonzaga di Orbassano. Sono  25 gli indagati, ai quali sono contestati i reati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falso ideologico e turbata libertà degli incanti. L’indagine ha preso il via da accertamenti su sospette certificazioni mediche  relative a un funzionario pubblico coinvolto in altro procedimento penale. La diagnosi specialistica gli attribuiva la pensione d’invalidità, in seguito  revocata dopo una  visita medica straordinaria dell’Inps. Poi  le indagini si sono allargate a psicologi e dirigenti della sanità.